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Interrogazione ministro giustizia
1. INTERROGAZIONE CON RICHIESTA DI RISPOSTA IN COMMISSIONE
Al Ministro della Giustizia
Premesso che:
la vicenda concernente l'intervento ad personam del Ministro della Giustizia a
beneficio di un membro della famiglia Ligresti, sottoposto a custodia cautelare, ricade
- irrimediabilmente - sulle regole di etica pubblica che dovrebbero presidiare le
istituzioni repubblicane e, segnatamente, chi le ricopre;
ai sensi dell'art. 110 della Costituzione spettano al Ministro della giustizia
l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia. Nel caso in
questione, il Guardasigilli ha latentemente abusato della sua qualità e della sua
funzione, segnalando ai suoi sottoposti non una esigenza ministeriale, conforme
all'interesse della Nazione, bensì una situazione specifica e ben determinata,
perdipiù dichiaratamente connessa a consolidati rapporti che attengono alla sfera
personale del Ministro;
considerato, inoltre, che:
il Ministro della Giustizia, nel corso della sua informativa in Senato del 5 novembre
2013 ebbe a dichiarare nell'ambito della vicenda in oggetto: «Posso serenamente
affermare di aver agito, sia pure d'istinto, senza mai derogare dai miei doveri di
Ministro e senza che la conoscenza di alcuni componenti della famiglia Ligresti
condizionasse il mio operato. Ho agito esattamente nello stesso modo in cui mi sono
comportata in molti altri casi. Non ho bisogno di farne l'elenco, sono tanti ed anonimi,
più di cento solo negli ultimi mesi; sono tutti agli atti degli uffici a disposizione per chi
li volesse visionare»;
risulta, dunque, per esplicita ammissione del Ministro della Giustizia, una consolidata
prassi ministeriale, volta ad agire attraverso interventi mirati e puntuali, con
riferimento a situazioni di criticità della condizione carceraria di taluni individui;
si chiede di sapere:
con puntuale esattezza, in quali singole situazioni soggettive è intervenuta, con le
medesime modalità adottate nel caso di cui in premessa, l'azione ministeriale, ivi
compreso l'autore della segnalazione effettuata;
quali iniziative urgenti, nell'ambito delle sue competenze, il Ministro della Giustizia
abbia messo in atto al fine di procedere all'esecuzione dell'ordine di custodia
cautelare del Signor Paolo Ligresti, tuttora in stato di latitanza;
se il Ministro non intenda comunque rassegnare, senza indugio, le proprie dimissioni,
stante la sua responsabilità oggettiva e soggettiva, nell'ambito dell'esercizio delle sue
funzioni, doppiamente viziata sia da un inopportuno interessamento personale, sia
con riguardo alla segnalazione amministrativa di particolari e singoli casi, che hanno
leso la stessa «onorabilità» del Ministro.
Airola, Buccarella, Cappelletti, Giarrusso