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42 .CronacadiTorino .LA STAMPA
MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2015
!" #$ %& !'
IlflussomaggiorearrivadallaLiguria
Rifiuti,ilPiemonteapplical’ecotassa
perbruciarealGerbidoquellidialtreregioni
Venti euro a tonnellata: il
massimo consentito dalla
legge. È il contributo, o «eco-
tassa» che dir si voglia, ap-
plicato dal Piemonte ai rifiu-
ti in arrivo da altre regioni,
costrette a fare i conti con
l’inadeguatezza del sistema
di smaltimento.
La decisione, anticipata a
fine agosto dal nostro giorna-
le, è stata confermata dalla
delibera approvata in giunta
regionale su proposta dell’as-
sessore al Bilancio, Aldo Re-
schigna. Denaro fresco per le
casse della Regione, vincolato
dall’ecotassa - prevista da un
decreto legislativo del 2014 e
già applicata da Lombardia
(peraltro contraria ad accoglie-
re i rifiuti altrui) ed Emilia Ro-
magna - ad investimenti pub-
blici in campo ambientale. De-
naro che si somma a quello in-
cassato dalle aziende piemon-
tesi del ciclo dei rifiuti. Un sa-
lasso per le regioni in difficoltà,
a corto di impianti e discariche,
costrette a bussare alla porta
del Piemonte.
È il caso della vicina Liguria.
Nel 2014 la regione guidata da
Giovanni Toti - orfana della di-
scarica di Scarpino, a corto di
volumetrie nelle altre discari-
che, priva di inceneritori e di
impianti di trattamento dell’or-
ganico, con una raccolta diffe-
renziata che viaggia su una me-
dia minimale del 33% - ha con-
ferito al Piemonte 50 mila ton-
nellate di rifiuti indifferenziati.
Quest’anno ne porterà 149 mila
al prezzo di 110 euro a tonnella-
ta, più il costo del trasporto:
«Quasi 86 mila tonnellate sono
già state trasferite nel primo
semestre», calcola Roberto
Ronco, funzionario dell’asses-
sorato regionale all’Ambiente.
Ora dovrà farsi carico anche
dei 20 euro a tonnellata previ-
sti dall’ecotassa: come premes-
so, soltanto per il pattume av-
viato al Gerbido.
La fotografia di un Paese a
due velocità al quale il governo
intende rimediare con il decre-
to “Sblocca Italia”: prevede
l’aumento della capacità di pro-
duzione di energia (quindi di
smaltimento)degliinceneritori
già operativi e la costruzione di
una nuova rete di impianti.
Tra le resistenze di chi non li
vuole: il Piemonte, nella perso-
na dell’assessore all’Ambiente
Alberto Valmaggia, ha già av-
vertito che l’inceneritore tori-
nese del Gerbido e il cementifi-
cio Buzzi a Robilante, nel Cune-
ese, soddisfano il fabbisogno.
Partita aperta.
ALESSANDRO MONDO Business
Alcune
regioni, come
la Lombardia,
non vogliono
accogliere i
rifiuti altrui
REPORTERS
20
euro
È il costo, a tonnellata,
applicato dalla
Regione ai rifiuti che
arrivano da fuori
na carissima anche per bar, caf-
fè o pasticceria che ogni anno
spendono 4.663,05 euro (5 volte
di più di Aosta). Nel settore ali-
mentare la Tari più cara è a To-
rino dove i negozianti versano
quasi 3.900 euro. Il record per i
negozi d’abbigliamento è di Ro-
ma: 2300 euro, il triplo dei mila-
nesi. Vai a capire il perché.
In centro di mattina presto le
strade apparivano ricoperte
di bottiglie e bicchieri lasciati
dai frequentatori della movi-
da notturna, di pomeriggio
erano invase da sacchi di ogni
colore abbandonati qui e là da
commercianti e chissà chi al-
tro. Il Campidoglio però rassi-
cura: la capitale sarà presto
ti Zero».
Il progetto partirà dal pros-
simo ottobre quando l’Ama,
l’azienda municipalizzata, di-
venterà titolare di un brevetto
che permetterà di trasformare
l’immondizia in asfalto. In que-
sto modo si potrebbe eliminare
il trasferimento fuori regione
dell’indifferenziata già a parti-
trezzare l’impianto di trasfor-
mazione inizieranno a ottobre
e già dall’inizio del prossimo
anno l’Ama inizierà a produrre
bitume da una miscela di poz-
zolana e Fos, cioè la frazione
organica prodotta dal tratta-
mento dei rifiuti non riciclabili.
Entro maggio-giugno del 2016
il Campidoglio conta di cancel-
la Marino, si otterrà «un gros-
so risparmio economico ma so-
prattutto un grande beneficio
per l’ambiente, oltre che se-
gnare un punto a favore di
un’azienda municipalizzata
che ha ereditato un passato pe-
sante e che sta facendo grossi
sforzi per innovarsi e fornire i
migliori servizi». [FLA. AMA.]
I risparmi che
il Campido-
glio conta di
ottenere dalla
trasformazio-
ne dell’im-
mondizia
indifferenzia-
ta in asfalto
dovrebbe
permettere
dalla metà del
2016 di non
inviare più i
propri rifiuti
in altre regio-
ni perché
siano bruciati
L
a Liguria è un cliente fis-
so del Piemonte dal 2014:
nei mesi scorsi si è fatta
viva anche la Valle d’Aosta. La
Lombardia si è prestata a dare
una mano alla Liguria, che ha
chiesto aiuto anche ad Emilia e
Toscana, solo per il tempo ne-
cessario a gestire gli effetti del-
l’ultima alluvione. Si potrebbe
continuare.
In Italia, e dall’Italia all’este-
ro, è un andirivieni di rifiuti,
prevalentemente su gomma:
prodotti da regioni che non so-
noingradodismaltirli,deltutto
o in parte, e da queste girati a
quelle che dispongono di ince-
neritori e/o discariche e/o im-
pianti di trattamento. Una scel-
taobbligataperleprime,unbu-
siness per le seconde. Più in ge-
nerale, la fotografia di un Paese
a due velocità al quale il gover-
no intende rimediare con il de-
creto “Sblocca Italia”: prevede
l’aumento della capacità di pro-
duzione di energia (quindi di
smaltimento) degli inceneritori
già operativi e la costruzione di
una nuova rete di impianti. Tra
le resistenze di chi non li vuole,
ovviamente. Non solo comitati
di cittadini: la Regione Piemon-
te, nella persona dell’assessore
all’Ambiente Alberto Valmag-
gia, ha già avvertito che l’ince-
neritore torinese del Gerbido e
il cementificio Buzzi a Robilan-
te, nel Cuneese, soddisfano il
fabbisogno («Lo dimostreremo
con i numeri»). Claudia Maria
Terzi, assessore all’Ambiente
nella giunta Maroni, ricorda
149mila
Sono le ton-
nellate
di rifiuti che
nel 2015
la Liguria
arriverà
a inviare
al Piemonte
Proteste
Lo Sblocca
Italia ha au-
mentato
la capacità
di produrre
energia degli
inceneritori
ma adesso
gli assessorati
all’Ambiente
protestano
110euro
L’attuale
costo a ton-
nellata che
paga la Ligu-
ria (escluso il
costo del
trasporto su
gomma)
ferenziati. Quest’anno ne porterà
149 mila al prezzo di 110 euro a
tonnellata, più il costo del tra-
sporto: quasi 86 mila tonnellate
sono già state trasferite nel pri-
mosemestre.Unfiumedidenaro
per i bilanci delle aziende pie-
montesidellafilieradeirifiuti.Da
settembre anche per quello della
Regione Piemonte, orientata ad
applicarel’ecotassa-sullafalsari-
ga della Lombardia - per la quota
di pattume che finisce all’incene-
ritore del Gerbido: «Si può arri-
vare a 20 euro a tonnellata – cal-
cola Roberto Ronco, funzionario
dell’assessorato all’Ambiente -,
soldi per investimenti in campo
ambientale».
Ne sa qualcosa Giacomo
Giampedrone, assessore all’Am-
biente della giunta guidata da
Giovanni Toti, costretto a pagare
persmaltireirifiutiligurinelvici-
no Piemonte: parte finiscono al
Gerbido, parte nelle discariche
subalpine. «Per noi il Piemonte è
l’interlocutore quasi unico, pur-
troppo sono soldi che togliamo ai
nostri cittadini - spiega l’assesso-
re -. Tra l’altro, esportiamo rifiuti
indifferenziati: quindi di pessima
qualità». Come se ne esce? «Dob-
biamo partire praticamente da
zero. La discarica di Scarpino, di
vecchia concezione, non riaprirà
a breve. L’obiettivo, entro il 2017,
si articola in tre fasi: imporre ai
Comuni sotto i 15 mila abitanti
una raccolta differenziata spinta,
al65%;aprireunimpiantoditrat-
tamento dell’organico in ogni
provincia, così da abbattere del
50% la produzione; trovare un
partnerregionaleperleecceden-
ze». Obiettivo non da poco, dato
che un impianto di trattamento
costa tra 5 e 8 milioni.
La panoramica fornita da Le-
gambiente - convinta che il pro-
blema,alivellonazionale,sirisol-
va non con un’iniezione di ince-
neritori ma puntando sulla rac-
colta differenziata e su una rete
capillare di impianti di tratta-
mento dell’organico - allarga il
perimetro del traffico del pattu-
me. «Le difficoltà della Liguria e
persino della Valle d’Aosta dimo-
strano che c’è un Sud anche al
Nord–spiegaStefanoCiafani,vi-
cepresidente nazionale di Le-
gambiente -. Ma la Liguria non è
un’eccezione. Roma, dove da due
annihachiusoladiscaricadiMa-
lagrotta e con una differenziata
al 40%, smaltisce rifiuti indiffe-
renziatiinprovinciadiForlì.Non
solo. Ogni giorno dalla capitale
partono160camioncarichidior-
ganico diretti agli impianti di di-
gestione anaerobica di Este e
Maniago, in provincia di Padova
e Pordenone. La Campania, dal
2002 priva anche delle discari-
che di Tufino e di Parapoti, con-
voglia tutto quello che può nel-
l’inceneritorediAcerra.Perilre-
sto,siappoggiaprevalentemente
alle discariche della Puglia e, per
l’organico differenziato, agli im-
pianti di Salerno e del Nord Ita-
lia». Quanto alla Calabria, «quel-
lo che eccede rispetto alla capa-
citàdismaltimentodell’inceneri-
tore di Gioia Tauro prende la
strada degli impianti di tratta-
mento di Toscana e Campania».
Un business per le Regioni e
per le aziende delle Regioni che
ospitano i rifiuti altrui, ma anche
per chi li trasporta. «Parliamo di
un comparto che da anni campa
su questi trasferimenti, con le lu-
ci e le ombre del caso – conclude
Ciafani -. Ci sono tutte le condi-
zionipercuiamolticonvengache
le cose vadano avanti così».
ALESSANDRO DI MARCO/ANSA
Nel 2014 l’inceneritore del Gerbido di Torino ha trattato oltre 400.000 tonnellate
LaLiguriadipendedalPiemonte
maoraTorinovuolel’ecotassa
Ventieuroinpiùatonnellata.LagiuntaTotistudiaunanuovafiliera
ALESSANDRO MONDO
TORINO
ilcaso
che la Lombardia ha impugnato
l’articolo 35 del decreto: «Siamo
contrari ad accogliere i rifiuti di
altre Regioni».
NonèilcasodelPiemonte.Nel
2014 la Liguria - orfana della di-
scaricadiScarpino,acortodivo-
lumetrie nelle altre discariche,
priva di inceneritori e di impianti
di trattamento dell’organico, con
una raccolta differenziata che
viaggia su una media minimale
del33%-haconferitoalPiemonte
50 mila tonnellate di rifiuti indif-
! A fine agosto il nostro
giornale aveva anticipato la
decisione della Regione di
applicare l’ecotassa.
SullaStampa
TraComune,AgenziadelleEntrateeGuardiadiFinanza
L’alleanzacontroglievasori
puntasull’areametropolitana
Banche dati e controlli incrociati come già accade a Torino
La gioiosa per molti, terribile
per altri, macchina da guerra
messa in piedi dal Comune
per stanare gli evasori s’è ar-
ricchita ieri di una nuova «ar-
ma». Il protocollo che, ormai
da anni, lega Palazzo Civico e
la sua Divisione Tributi e la
Soris,lasocietàdiriscossione,
con l’Agenzia delle entrate e la
Guardiadifinanza,verràeste-
so anche ai comuni dell’area
metropolitana, vale a dire a
tutta la provincia. Con quali
risultati è presto per dirlo.
I risultati dopo 2 anni
A Torino, ad esempio, i primi
soldi si sono visti quasi due
anni dopo la stipula dell’ac-
cordo avvenuta nel 2008. E
per risultati concreti inten-
diamo la percentuale di eva-
sione recuperata che lo Stato
gira al Comune. Nei primi an-
ni era il 33% del totale incassa-
to, poi passato al 50% e ora,
per i prossimi due anni e per
incentivare la diffusione di
analoghi protocolli in tutta
Italia, al 100%. Per Torino, in 6
anni, ha significato un incasso
extra di 1,7 milioni e per l’Era-
rio di quasi 4 milioni.
Non una somma enorme,
visto che, ogni anno, il Comu-
ne, attraverso la Soris stana
evasori di Imu e Tarsu, cioè
casa e rifiuti, mediamente per
circa 26 milioni (l’anno scorso
sono stati 31 i milioni recupera-
ti). Ma è proprio la macchina
messa in piedi dal Comune che,
incrociandotuttelebanchedati
di sua competenza e avvalendo-
si dei vigili urbani per i controlli
materiali, smascherando chi
evade i tributi comunali si trova
fra le mani informazioni utili a
scoprire se il controllato frega
anche lo Stato. Cercando un
evasore delle multe di una Fer-
rari, incrociando i dati del pro-
prietario magari si scopre che
non paga la Tarsu, oppure che
presenta un reddito Isee fasullo
per pagare meno la mensa sco-
lastica e così via. Magari risulta
falsamente all’estero, iscritto al
registro dell’Aire, per far crede-
re di pagare oltreconfine tasse
che non vuole pagare qui. Il sen-
so del protocollo è tutto qui:
tanari, da Paola Muratori diret-
tore generale dell’Agenzia delle
entrate e dal generale della Fi-
nanza, Gioacchino Angeloni, la
macchina da guerra si arricchi-
sce , tra le altre cose, della ban-
ca dati dell’ex-Provincia quella
relativa al pagamento dell’im-
posta di trascrizione delle auto.
Tra il pubblico, il direttore del-
l’Inps, Tito, ha dato la disponi-
bilità dell’Istituto a partecipare
al protocollo, dopotutto chi eva-
de riduce la sua base imponibile
che è il punto di partenza per
calcolare i versamenti all’Inps.
Controlli catastali
Il contenuto del protocollo rap-
presenta solo una parte della
caccia a chi cerca di pagare
meno del dovuto. A proposito,
il sistema messo in piedi dal
Comune si chiama, evocativa-
mente, «Diana». Per stabilire,
ad esempio, il reale valore ca-
tastale degli immobili torine-
si, il Comune controlla ogni
anno un migliaio di edifici ag-
giornando il Catasto - ora di
competenza dell’Agenzia delle
Entrate - un po’ per volta. Una
verifica che permette di ade-
guare l’incasso dell’Imu alla
realtà in attesa di una riforma
sempre rinviata.
BEPPE MINELLO
passare alla Finanza «segnala-
zioni qualificate», vale a dire già
controllate dai vigili e che, com-
plessivamente, sono state oltre
3 mila e hanno coinvolto 1003
contribuenti.
Entra l’ex-Provincia
Con il nuovo protocollo, firmato
ieri dal sindaco Fassino accom-
pagnato dal citi manager Mon-
31
milioni
L’incasso del Comune
del 2014 nella caccia a
chi non paga
Tarsu e Imu
1000
verifiche
Ogni anno il Comune
riesce a controllare i
dati catastali di 1000
immobili
L’evasione smascherata
- LA STAMPA
GLI INCASSI
TOTALE
SEGNALAZIONI *Soggetti segnalati
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
TOTALE TOTALE
0 euro
0 euro
38.500 euro
45.600 euro
473.000 euro
1.181.000 euro
325 153
530 138
625 165
544 204
620 202
411 112
120 39
Le pratiche
di recupero
erano ancora
in corso
Ogni soggetto può
aver compiuto più evasioni
*
Pratiche ancora in corso i cui risultati si vedranno il prossimo anno***
(dal protocollo Comune-Agenzia delle Entrate-Guardia di Finanza 2009-2014)
3.175 1.013
1.738.100euro
COME SI EVADE
(le principali voci delle 3.175 segnalazioni)
Nascondevano
beni (ad es. auto
di lusso)
incompatibili
con il reddito
dichiarato
1.542
20
Avevano
«dimenticato»
di denunciare
immobili
200
Avevano un’Isee
non corretta
e accedevano a esenzioni
e agevolazioni maggiori
371
Avevano ricavi
da compensi incoerenti
(ad es. circoli privati aperti a tutti)506
Svolgevano
attività
diverse
da quella
dichiarata
40
Non
pagavano
la Tarsu
100
Affittavano
in nero
14
Risultavano
falsamente
residenti
all’estero
3
domande
a
Gianguido
Passoni
«Unsistema
chefunziona
echegiàadottò
miopadre»
Assessore Gianguido Passoni,
buonsanguenonmente.Con
suo padre Pier Luigi, pure lui
assessore al Bilancio e Tributi,
Torino, alla fine degli Anni 70,
riuscì a rendere concreta la
legge “Manette agli evasori”.
Ecosì?
«Sì, il Comune stanziò le ri-
sorse necessarie affinchè la
Procura potesse incrociare
le banche dati e scoprire chi
aveva un tenore di vita diver-
so da quanto denunciava al
Fisco»
Unpo’comeora?
«Be’, il meccanismo, adegua-
to ai tempi, è lo stesso. Si in-
crociano i dati in nostro pos-
sesso per far emergere le in-
congruenze»
Funziona?
«Eccome, mediamente recu-
periamo 26 milioni all’anno
da Tarsu e Imu evasa».
700 milioni da Tarsu e Imu
Da raccolta rifiuti e Imu Torino incassa 700 milioni
e mediamente altri 26 da chi tenta di evadere le due imposte
REPORTERS

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  • 1. 42 .CronacadiTorino .LA STAMPA MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2015 !" #$ %& !' IlflussomaggiorearrivadallaLiguria Rifiuti,ilPiemonteapplical’ecotassa perbruciarealGerbidoquellidialtreregioni Venti euro a tonnellata: il massimo consentito dalla legge. È il contributo, o «eco- tassa» che dir si voglia, ap- plicato dal Piemonte ai rifiu- ti in arrivo da altre regioni, costrette a fare i conti con l’inadeguatezza del sistema di smaltimento. La decisione, anticipata a fine agosto dal nostro giorna- le, è stata confermata dalla delibera approvata in giunta regionale su proposta dell’as- sessore al Bilancio, Aldo Re- schigna. Denaro fresco per le casse della Regione, vincolato dall’ecotassa - prevista da un decreto legislativo del 2014 e già applicata da Lombardia (peraltro contraria ad accoglie- re i rifiuti altrui) ed Emilia Ro- magna - ad investimenti pub- blici in campo ambientale. De- naro che si somma a quello in- cassato dalle aziende piemon- tesi del ciclo dei rifiuti. Un sa- lasso per le regioni in difficoltà, a corto di impianti e discariche, costrette a bussare alla porta del Piemonte. È il caso della vicina Liguria. Nel 2014 la regione guidata da Giovanni Toti - orfana della di- scarica di Scarpino, a corto di volumetrie nelle altre discari- che, priva di inceneritori e di impianti di trattamento dell’or- ganico, con una raccolta diffe- renziata che viaggia su una me- dia minimale del 33% - ha con- ferito al Piemonte 50 mila ton- nellate di rifiuti indifferenziati. Quest’anno ne porterà 149 mila al prezzo di 110 euro a tonnella- ta, più il costo del trasporto: «Quasi 86 mila tonnellate sono già state trasferite nel primo semestre», calcola Roberto Ronco, funzionario dell’asses- sorato regionale all’Ambiente. Ora dovrà farsi carico anche dei 20 euro a tonnellata previ- sti dall’ecotassa: come premes- so, soltanto per il pattume av- viato al Gerbido. La fotografia di un Paese a due velocità al quale il governo intende rimediare con il decre- to “Sblocca Italia”: prevede l’aumento della capacità di pro- duzione di energia (quindi di smaltimento)degliinceneritori già operativi e la costruzione di una nuova rete di impianti. Tra le resistenze di chi non li vuole: il Piemonte, nella perso- na dell’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia, ha già av- vertito che l’inceneritore tori- nese del Gerbido e il cementifi- cio Buzzi a Robilante, nel Cune- ese, soddisfano il fabbisogno. Partita aperta. ALESSANDRO MONDO Business Alcune regioni, come la Lombardia, non vogliono accogliere i rifiuti altrui REPORTERS 20 euro È il costo, a tonnellata, applicato dalla Regione ai rifiuti che arrivano da fuori na carissima anche per bar, caf- fè o pasticceria che ogni anno spendono 4.663,05 euro (5 volte di più di Aosta). Nel settore ali- mentare la Tari più cara è a To- rino dove i negozianti versano quasi 3.900 euro. Il record per i negozi d’abbigliamento è di Ro- ma: 2300 euro, il triplo dei mila- nesi. Vai a capire il perché. In centro di mattina presto le strade apparivano ricoperte di bottiglie e bicchieri lasciati dai frequentatori della movi- da notturna, di pomeriggio erano invase da sacchi di ogni colore abbandonati qui e là da commercianti e chissà chi al- tro. Il Campidoglio però rassi- cura: la capitale sarà presto ti Zero». Il progetto partirà dal pros- simo ottobre quando l’Ama, l’azienda municipalizzata, di- venterà titolare di un brevetto che permetterà di trasformare l’immondizia in asfalto. In que- sto modo si potrebbe eliminare il trasferimento fuori regione dell’indifferenziata già a parti- trezzare l’impianto di trasfor- mazione inizieranno a ottobre e già dall’inizio del prossimo anno l’Ama inizierà a produrre bitume da una miscela di poz- zolana e Fos, cioè la frazione organica prodotta dal tratta- mento dei rifiuti non riciclabili. Entro maggio-giugno del 2016 il Campidoglio conta di cancel- la Marino, si otterrà «un gros- so risparmio economico ma so- prattutto un grande beneficio per l’ambiente, oltre che se- gnare un punto a favore di un’azienda municipalizzata che ha ereditato un passato pe- sante e che sta facendo grossi sforzi per innovarsi e fornire i migliori servizi». [FLA. AMA.] I risparmi che il Campido- glio conta di ottenere dalla trasformazio- ne dell’im- mondizia indifferenzia- ta in asfalto dovrebbe permettere dalla metà del 2016 di non inviare più i propri rifiuti in altre regio- ni perché siano bruciati L a Liguria è un cliente fis- so del Piemonte dal 2014: nei mesi scorsi si è fatta viva anche la Valle d’Aosta. La Lombardia si è prestata a dare una mano alla Liguria, che ha chiesto aiuto anche ad Emilia e Toscana, solo per il tempo ne- cessario a gestire gli effetti del- l’ultima alluvione. Si potrebbe continuare. In Italia, e dall’Italia all’este- ro, è un andirivieni di rifiuti, prevalentemente su gomma: prodotti da regioni che non so- noingradodismaltirli,deltutto o in parte, e da queste girati a quelle che dispongono di ince- neritori e/o discariche e/o im- pianti di trattamento. Una scel- taobbligataperleprime,unbu- siness per le seconde. Più in ge- nerale, la fotografia di un Paese a due velocità al quale il gover- no intende rimediare con il de- creto “Sblocca Italia”: prevede l’aumento della capacità di pro- duzione di energia (quindi di smaltimento) degli inceneritori già operativi e la costruzione di una nuova rete di impianti. Tra le resistenze di chi non li vuole, ovviamente. Non solo comitati di cittadini: la Regione Piemon- te, nella persona dell’assessore all’Ambiente Alberto Valmag- gia, ha già avvertito che l’ince- neritore torinese del Gerbido e il cementificio Buzzi a Robilan- te, nel Cuneese, soddisfano il fabbisogno («Lo dimostreremo con i numeri»). Claudia Maria Terzi, assessore all’Ambiente nella giunta Maroni, ricorda 149mila Sono le ton- nellate di rifiuti che nel 2015 la Liguria arriverà a inviare al Piemonte Proteste Lo Sblocca Italia ha au- mentato la capacità di produrre energia degli inceneritori ma adesso gli assessorati all’Ambiente protestano 110euro L’attuale costo a ton- nellata che paga la Ligu- ria (escluso il costo del trasporto su gomma) ferenziati. Quest’anno ne porterà 149 mila al prezzo di 110 euro a tonnellata, più il costo del tra- sporto: quasi 86 mila tonnellate sono già state trasferite nel pri- mosemestre.Unfiumedidenaro per i bilanci delle aziende pie- montesidellafilieradeirifiuti.Da settembre anche per quello della Regione Piemonte, orientata ad applicarel’ecotassa-sullafalsari- ga della Lombardia - per la quota di pattume che finisce all’incene- ritore del Gerbido: «Si può arri- vare a 20 euro a tonnellata – cal- cola Roberto Ronco, funzionario dell’assessorato all’Ambiente -, soldi per investimenti in campo ambientale». Ne sa qualcosa Giacomo Giampedrone, assessore all’Am- biente della giunta guidata da Giovanni Toti, costretto a pagare persmaltireirifiutiligurinelvici- no Piemonte: parte finiscono al Gerbido, parte nelle discariche subalpine. «Per noi il Piemonte è l’interlocutore quasi unico, pur- troppo sono soldi che togliamo ai nostri cittadini - spiega l’assesso- re -. Tra l’altro, esportiamo rifiuti indifferenziati: quindi di pessima qualità». Come se ne esce? «Dob- biamo partire praticamente da zero. La discarica di Scarpino, di vecchia concezione, non riaprirà a breve. L’obiettivo, entro il 2017, si articola in tre fasi: imporre ai Comuni sotto i 15 mila abitanti una raccolta differenziata spinta, al65%;aprireunimpiantoditrat- tamento dell’organico in ogni provincia, così da abbattere del 50% la produzione; trovare un partnerregionaleperleecceden- ze». Obiettivo non da poco, dato che un impianto di trattamento costa tra 5 e 8 milioni. La panoramica fornita da Le- gambiente - convinta che il pro- blema,alivellonazionale,sirisol- va non con un’iniezione di ince- neritori ma puntando sulla rac- colta differenziata e su una rete capillare di impianti di tratta- mento dell’organico - allarga il perimetro del traffico del pattu- me. «Le difficoltà della Liguria e persino della Valle d’Aosta dimo- strano che c’è un Sud anche al Nord–spiegaStefanoCiafani,vi- cepresidente nazionale di Le- gambiente -. Ma la Liguria non è un’eccezione. Roma, dove da due annihachiusoladiscaricadiMa- lagrotta e con una differenziata al 40%, smaltisce rifiuti indiffe- renziatiinprovinciadiForlì.Non solo. Ogni giorno dalla capitale partono160camioncarichidior- ganico diretti agli impianti di di- gestione anaerobica di Este e Maniago, in provincia di Padova e Pordenone. La Campania, dal 2002 priva anche delle discari- che di Tufino e di Parapoti, con- voglia tutto quello che può nel- l’inceneritorediAcerra.Perilre- sto,siappoggiaprevalentemente alle discariche della Puglia e, per l’organico differenziato, agli im- pianti di Salerno e del Nord Ita- lia». Quanto alla Calabria, «quel- lo che eccede rispetto alla capa- citàdismaltimentodell’inceneri- tore di Gioia Tauro prende la strada degli impianti di tratta- mento di Toscana e Campania». Un business per le Regioni e per le aziende delle Regioni che ospitano i rifiuti altrui, ma anche per chi li trasporta. «Parliamo di un comparto che da anni campa su questi trasferimenti, con le lu- ci e le ombre del caso – conclude Ciafani -. Ci sono tutte le condi- zionipercuiamolticonvengache le cose vadano avanti così». ALESSANDRO DI MARCO/ANSA Nel 2014 l’inceneritore del Gerbido di Torino ha trattato oltre 400.000 tonnellate LaLiguriadipendedalPiemonte maoraTorinovuolel’ecotassa Ventieuroinpiùatonnellata.LagiuntaTotistudiaunanuovafiliera ALESSANDRO MONDO TORINO ilcaso che la Lombardia ha impugnato l’articolo 35 del decreto: «Siamo contrari ad accogliere i rifiuti di altre Regioni». NonèilcasodelPiemonte.Nel 2014 la Liguria - orfana della di- scaricadiScarpino,acortodivo- lumetrie nelle altre discariche, priva di inceneritori e di impianti di trattamento dell’organico, con una raccolta differenziata che viaggia su una media minimale del33%-haconferitoalPiemonte 50 mila tonnellate di rifiuti indif- ! A fine agosto il nostro giornale aveva anticipato la decisione della Regione di applicare l’ecotassa. SullaStampa TraComune,AgenziadelleEntrateeGuardiadiFinanza L’alleanzacontroglievasori puntasull’areametropolitana Banche dati e controlli incrociati come già accade a Torino La gioiosa per molti, terribile per altri, macchina da guerra messa in piedi dal Comune per stanare gli evasori s’è ar- ricchita ieri di una nuova «ar- ma». Il protocollo che, ormai da anni, lega Palazzo Civico e la sua Divisione Tributi e la Soris,lasocietàdiriscossione, con l’Agenzia delle entrate e la Guardiadifinanza,verràeste- so anche ai comuni dell’area metropolitana, vale a dire a tutta la provincia. Con quali risultati è presto per dirlo. I risultati dopo 2 anni A Torino, ad esempio, i primi soldi si sono visti quasi due anni dopo la stipula dell’ac- cordo avvenuta nel 2008. E per risultati concreti inten- diamo la percentuale di eva- sione recuperata che lo Stato gira al Comune. Nei primi an- ni era il 33% del totale incassa- to, poi passato al 50% e ora, per i prossimi due anni e per incentivare la diffusione di analoghi protocolli in tutta Italia, al 100%. Per Torino, in 6 anni, ha significato un incasso extra di 1,7 milioni e per l’Era- rio di quasi 4 milioni. Non una somma enorme, visto che, ogni anno, il Comu- ne, attraverso la Soris stana evasori di Imu e Tarsu, cioè casa e rifiuti, mediamente per circa 26 milioni (l’anno scorso sono stati 31 i milioni recupera- ti). Ma è proprio la macchina messa in piedi dal Comune che, incrociandotuttelebanchedati di sua competenza e avvalendo- si dei vigili urbani per i controlli materiali, smascherando chi evade i tributi comunali si trova fra le mani informazioni utili a scoprire se il controllato frega anche lo Stato. Cercando un evasore delle multe di una Fer- rari, incrociando i dati del pro- prietario magari si scopre che non paga la Tarsu, oppure che presenta un reddito Isee fasullo per pagare meno la mensa sco- lastica e così via. Magari risulta falsamente all’estero, iscritto al registro dell’Aire, per far crede- re di pagare oltreconfine tasse che non vuole pagare qui. Il sen- so del protocollo è tutto qui: tanari, da Paola Muratori diret- tore generale dell’Agenzia delle entrate e dal generale della Fi- nanza, Gioacchino Angeloni, la macchina da guerra si arricchi- sce , tra le altre cose, della ban- ca dati dell’ex-Provincia quella relativa al pagamento dell’im- posta di trascrizione delle auto. Tra il pubblico, il direttore del- l’Inps, Tito, ha dato la disponi- bilità dell’Istituto a partecipare al protocollo, dopotutto chi eva- de riduce la sua base imponibile che è il punto di partenza per calcolare i versamenti all’Inps. Controlli catastali Il contenuto del protocollo rap- presenta solo una parte della caccia a chi cerca di pagare meno del dovuto. A proposito, il sistema messo in piedi dal Comune si chiama, evocativa- mente, «Diana». Per stabilire, ad esempio, il reale valore ca- tastale degli immobili torine- si, il Comune controlla ogni anno un migliaio di edifici ag- giornando il Catasto - ora di competenza dell’Agenzia delle Entrate - un po’ per volta. Una verifica che permette di ade- guare l’incasso dell’Imu alla realtà in attesa di una riforma sempre rinviata. BEPPE MINELLO passare alla Finanza «segnala- zioni qualificate», vale a dire già controllate dai vigili e che, com- plessivamente, sono state oltre 3 mila e hanno coinvolto 1003 contribuenti. Entra l’ex-Provincia Con il nuovo protocollo, firmato ieri dal sindaco Fassino accom- pagnato dal citi manager Mon- 31 milioni L’incasso del Comune del 2014 nella caccia a chi non paga Tarsu e Imu 1000 verifiche Ogni anno il Comune riesce a controllare i dati catastali di 1000 immobili L’evasione smascherata - LA STAMPA GLI INCASSI TOTALE SEGNALAZIONI *Soggetti segnalati 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 TOTALE TOTALE 0 euro 0 euro 38.500 euro 45.600 euro 473.000 euro 1.181.000 euro 325 153 530 138 625 165 544 204 620 202 411 112 120 39 Le pratiche di recupero erano ancora in corso Ogni soggetto può aver compiuto più evasioni * Pratiche ancora in corso i cui risultati si vedranno il prossimo anno*** (dal protocollo Comune-Agenzia delle Entrate-Guardia di Finanza 2009-2014) 3.175 1.013 1.738.100euro COME SI EVADE (le principali voci delle 3.175 segnalazioni) Nascondevano beni (ad es. auto di lusso) incompatibili con il reddito dichiarato 1.542 20 Avevano «dimenticato» di denunciare immobili 200 Avevano un’Isee non corretta e accedevano a esenzioni e agevolazioni maggiori 371 Avevano ricavi da compensi incoerenti (ad es. circoli privati aperti a tutti)506 Svolgevano attività diverse da quella dichiarata 40 Non pagavano la Tarsu 100 Affittavano in nero 14 Risultavano falsamente residenti all’estero 3 domande a Gianguido Passoni «Unsistema chefunziona echegiàadottò miopadre» Assessore Gianguido Passoni, buonsanguenonmente.Con suo padre Pier Luigi, pure lui assessore al Bilancio e Tributi, Torino, alla fine degli Anni 70, riuscì a rendere concreta la legge “Manette agli evasori”. Ecosì? «Sì, il Comune stanziò le ri- sorse necessarie affinchè la Procura potesse incrociare le banche dati e scoprire chi aveva un tenore di vita diver- so da quanto denunciava al Fisco» Unpo’comeora? «Be’, il meccanismo, adegua- to ai tempi, è lo stesso. Si in- crociano i dati in nostro pos- sesso per far emergere le in- congruenze» Funziona? «Eccome, mediamente recu- periamo 26 milioni all’anno da Tarsu e Imu evasa». 700 milioni da Tarsu e Imu Da raccolta rifiuti e Imu Torino incassa 700 milioni e mediamente altri 26 da chi tenta di evadere le due imposte REPORTERS