1. Di nuovo soli
“Quello che si sta perdendo è un Paese che sta inciampando nel fango, quello fisico, che abbiamo
visto nei territori alluvionati, il fango morale di una classe dirigente al di sotto di ogni sospetto, il
fango di una furbizia levantina che continua ad operare dentro la politica immaginando che la
stessa non possa fare altro che ratificare in maniera notarile le scelte comandate dai poteri forti ha
spiegato il segretario nazionale di Sel”. Lo faceva il 21 novembre scorso.
Poteri forti? Che cosa intendeva Vendola? Oggi lo scopriamo.
Il nostro Niki, paladino delle minoranze e degli oppressi dice, parlando di Renzi: “… in questo
momento il popolo palestinese e’ prigioniero in territori occupati. Essere ambigui su questo punto,
non sentire da parte di chi proclama continuamente il primato della libertà, che c’è il dovere di
indignarsi perchè c’è un popolo imprigionato, è sintomo di quella subalternità a tutti i poteri forti
che caratterizza questo strano tipo di rivoluzionario”(dal sito www.sinistraecologiaeliberta.it).
Il messaggio non è subliminale: il corto circuito è breve. I poteri forti sono quelli che comandano la
politica economica del paese, i poteri forti sono anche quelli prendono le parti di Israele. Si gioca
su un equivoco molto pericoloso.
Quindi ripiombiamo indietro di 30 anni. Nel periodo più orrido della sinistra che lasciava le bare
davanti la sinagoga. O meglio si evocano luoghi comuni generati dall’antisemitismo più virulento,
quello dei “Protocolli dei Savi di Sion” il libello che la polizia zarista pubblicò per costruire una tesi
di complotto mondialista ebraico su cui sviare la frustrazione del popolo oppresso.
Io sono ebreo. E da ebreo che stato d’animo posso avere oggi? Che stato d’animo posso avere
quando i cortei di estrema destra e i cortei di estrema sinistra sono concordi solo su due
argomenti: l’odio per Israele e considerare gli ebrei gli affamatori del mondo? Che stato d’animo
posso avere quando gli ultras della Roma e gli ultras della Lazio riescono a compattarsi affiggendo
gli stessi striscioni Free Palestina, cantando gli stessi cori antisemiti e partecipando agli stessi raid
al grido di morte all’ebreo? Che stato d’animo posso avere quando la sinistra preferisce stare dalla
parte di un gruppo politico (Hamas), golpista e liberticida, violento e propugnatore della
distruzione di un intero stato, piuttosto che dalla parte di una nazione democratica che scambia la
vita di un ragazzo per quella di 1000 terroristi?
Lo stato d’animo di chi si sente solo. E preoccupato.
Si preoccupato caro Vendola perché le parole sono pietre, e quando le lanci non sai dove possano
finire: trent’anni fa Stefano Gay Tachè perse la vita per un simile corto circuito. Se oggi ci
scappasse un altro morto saprei chi se lo porta sulla coscienza. Dio non voglia.
Enrico Campagnano 30/11/2012