1. La Rumba Cubana
Non si può dire qual è il significato della parola rumba. Essa è compresa in vari
termini di origine afro-americana come tumba, macumba, tambo.
Nel continente queste parole fanno parte di termini che riconducono ad avvenimenti
di festa collettiva di origine negra, feste profane, non rituali che sono andate
sviluppandosi in diverse forme di espressione. A Cuba l’intenso contatto con gli
spagnoli fà altresì intravedere la nascita del termine dal flamenco spagnolo.
Nasce nelle zone rurali e portuali di Cuba, particolarmente all’Avana e a Matanzas.
La versione originale della rumba, nata come danza popolare, è vivacissima e ha un
fondo di palese erotismo. Fernando Ortiz, luminare della cultura cubana, ritiene che
la rumba derivi dalla yuka, festa Congo dove la danza è essenzialmente una
pantomima in cui viene rappresentata la richiesta d’amore che si sviluppa poi, in una
esecuzione fortemente stilizzata.
Le relazioni sociali erano e sono fondamentali per poter partecipare a questi incontri.
Gli astanti si presentano, sono dell’ambiente e le conoscenze chiariscono la propria
storia sociale e religiosa.
Per iniziare la parte musicale i partecipanti fanno offerte in denaro per partecipare
alle spese della festa.
Il cantante è colui che dà inizio alla rumba, sia melodicamente, (con una diana:
vocalizzo senza parole che chiarisce la melodia del canto che seguirà) che
ritmicamente (inducendo la velocità della clave).
La competizione artistica nella rumba è molto forte e contribuisce all’intensità degli
incontri e alla fortuna dei rumberos.
Le canzoni della rumba nascono soprattutto da improvvisazioni poetiche, che
prendono spunto dalla vita reale del quartiere, o dalla propria vita personale.
I cantanti si avvicendano con le loro canzoni fino al momento di maggior intensità,
dove il cantante più valente dà luogo al montuno: qui inizia la parte antifonale del
2. canto. I partecipanti rispondono alla frase del solista e questa nuova intensità da
luogo alla danza. I ballerini si fanno largo tra la folla, con decisione, per guadagnare
spazio, e per dimostrare la loro bravura.
In questo contesto le percussioni assurgono ad un livello molto interpretativo traendo
ispirazione dalla festa che continua e si intensifica.
All’inizio gli strumenti erano oggetti di uso quotidiano quali porte, cassetti e sgabelli
rovesciati, cucchiai e padelle.
Tra i primi strumenti utilizzati troviamo i cajones costruiti con casse da imballaggio
tra cui la “caja de bacalao” (casse in cui veniva trasportato il baccalà) e la “caja de
velas” (casse in cui venivano trasportate le candele), e le claves, anch’esse ricavate
dall’uso improprio delle caviglie marinare (corti paletti di legno duro che venivano
utilizzati sulle imbarcazioni e che ben si prestavano, date le loro caratteristiche
sonore, ad essere utilizzate come strumento musicale).
In seguito, al posto dei cajones, arrivarono le congas (derivanti principalmente dai
tambores de makuta, di origine congo-bantù, originariamente realizzati in un tronco
di legno scavato), costruite con legno di botte o di barile, con pelli bovine, inchiodate
o incollate prima, con il moderno sistema di tensione meccanica poi.
L’espressione rumbera più diffusa è
senza dubbio è il guaguancò, lunga
danza galante, basata su un racconto,
caratterizzata da un movimento pelvico,
fortemente erotico, chiamato vacunao,
con il quale il ballerino intende
possedere simbolicamente la compagna di ballo; al vacunao la ballerina risponde con
il botao, che può essere di accettazione e sottimissione ma anche, nel caso di un
ancheggiamento e uno spostamento laterale come per sfuggire al corteggiamento, di
rifiuto. Le motivazioni per organizzare una rumba
3. Yambù
Guaguancò
Columbia
Rumbas y Comparsas
Rumbas Mimicas o Campesina
Rumba tonada
Guarapachangueo
Strumenti del YAMBU’:
Clave
Palito
Cajon basso
Cajon quinto
Strumenti del GUAGUANCO’:
Clave
Palito
Tumbador
Tres dos
Quinto
Strumenti della COLUMBIA:
Campana
Katà
Rebajador o Salidor o cachimbo
Uno
Quinto
Preguntas:
Come inizia una Rumba?
Dove si faceva la Rumba?
Solar: cortili degli edifici del centro.
Salon: grandi spazi dove anticamente si organizzavano serate di Danzon e dove il
livello sociale era più alto.
Chalet: accampamenti di periferia, dove la partecipazione era molto selettiva.
Le donne non partecipavano, anche se alcune famose rumbere tutte con soprannome
erano ben accettate, grazie alla loro grande reputazione nell’ambiente.
Non tutti i rumberos erano accettati.(poi me lo penso)
Barrios: era una Rumba più aperta, dove il quartiere poteva partecipare liberamente.
4. Patios: luogo aperto con possibilità di varie entrate e uscite, per semplificare
l’affluenza alla Rumba.
Qual è il ruolo del cantante?
Le sue canzoni e il montuno
Dimostrazione danzaria
Chi non poteve partecipare alla Rumba?
Chiunque avesse una brutta reputazione morale in relazione all’etica rumbera.
Cajon al muerto
Uno dei motivi per cui la partecipazione alla Rumba era molto difficile era anche per
la penuria di bicchieri.
Per dimostrare l’apprezzamento ai musicisti o ai cantanti, si tocca la fronte col palmo
e il dorso della mano a mò di benedizione.
Per dimostrare invece riprovazione si toglieva il tamburo al percussionista scadente e
si prendeva il suo posto.
Così anche per la danza.
Normalmente non esistevano tanti cambi nella formazione dei musicisti, se non
espressamente richiesto dai partecipanti.
Una Rumba dura fra le 5 e 8 ore.
La gente portava gli strumenti, anche tambor con candela, mobili e cassetti di cedro.
Motivazioni per una Rumba:
per un morto, feste nazionali, compleanni o qualsiasi attività religiosa.