Programma strategico aggiornato al 24 febbraio 2014
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CONTRATTO DI FIUME
“FIUME TORDINO”
Progetto annualità 2012-2014
PROGRAMMA STRATEGICO
(AGGIORNATO AL 24 FEBBRAIO 2014)
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PROGRAMMA STRATEGICO
Il Piano di Miglioramento Fluviale è preceduto dall’elaborazione del Programma Strategico
(PS). Il PS è stato elaborato utilizzando i contributi specifici che sono stati indicati in sede
di partecipazione pubblica ed istituzionale combinati con le informazioni raccolte dal
gruppo di lavoro in sede di analisi.
Pertanto, fermo restando l’elenco degli obiettivi generali già formulati e condivisi in sede di
Cabina di Regia e di Assemblea di Bacino, sono stati elaborati e distinti gli obiettivi
specifici che dovranno essere perseguiti. Il Programma Strategico che ne scaturisce
rappresenta il quadro di riferimento all’interno del quale dovrà essere elaborato il Piano di
Miglioramento Fluviale (PdMF) per il fiume Tordino. La complessità del programma
impone l’elaborazione di azioni e progetti ad attuazione differita: breve periodo (2-3 anni),
medio periodo (3-5 anni) e lungo periodo (5-7 anni). A supporto delle attività di
monitoraggio e valutazione circa il grado di successo e di adeguatezza delle attività
implementate saranno selezionati, in relazione ai contenuti specifici del PdMF, un set di
indicatori con cui verificare nel tempo i risultati raggiunti.
1. RIQUALIFICARE LE AREE PRODUTTIVE
1.1 _ Potenziare e rendere efficienti le reti per lo smaltimento delle acque reflue e la
regimentazione delle acque di prima pioggia
1.2 _ Recuperare le aree produttive dismesse con progetti urbanistici multi-settoriali e multi-uso
1.3 _ Promuovere progetti finalizzati alla gestione energetica integrata delle aree produttive
2. RESTAURARE IL PAESAGGIO FLUVIALE CONIUGANDO LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE
CON LA SICUREZZA IDRAULICA
2.1 _ Restituire a condizioni di equilibrio naturale le aree danneggiate dal punto di vista ecologico
2.2 _ Incrementare del 25% le “comunità vegetali” in ambito fluviale
2.3 _ Realizzare interventi di sicurezza idraulica con tecniche di ingegneria naturalistica
2.4 _ Realizzare efficienti sistemi per la laminazione lenta delle acque superficiali
2.5 _ Ridurre del 25% il consumo di suolo causato dalle aree a destinazione produttiva
2.6 _ Dare coerenza agli strumenti della pianificazione territoriale vigenti in una logica di MLG
3. MIGLIORARE LE ATTIVITA’ DI VIGILANZA, MONITORAGGIO E MANUTENZIONE DEL
FIUME
3.1 _ Realizzare un programma coordinato di sorveglianza in collaborazione con gli Enti
competenti
3.2 _ Accrescere le reti di monitoraggio e modificarne la distribuzione territoriale
3.3 _ Elaborare un programma sperimentale di manutenzione sulla base delle indicazioni
contenute nella deliberazione n.494/2000 della Regione Abruzzo
4. MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLE ACQUE
4.1 _ Realizzare infrastrutture verdi per la depurazione delle acque
4.2 _ Rimuovere i materiali depositati e/o abbandonati lungo il reticolo idrografico
4.3 _ Potenziare e rendere efficienti i sistemi di depurazione delle aree urbanizzate
5. INCREMENTARE LA COMPETITIVITA’ DEL TERRITORIO FLUVIALE
5.1 _ Sviluppare un progetto integrato di trasporto intermodale e sostenibile
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5.2 _ Promuovere e sostenere le attività di impresa collegate al paesaggio fluviale
5.3 _ Valorizzare in chiave economica le attività di manutenzione del reticolo idrografico
5.4 _ Valorizzare in chiave economica le “comunità vegetali” in ambito fluviale
5.5 _ Attuare una pianificazione integrata del territorio: il PdMF strumento unico di attuazione
6. PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DEI CITTADINI E UNA RINNOVATA
FRUIZIONE DEL FIUME TORDINO
6.1 _ Elaborare ed attuare un innovativo programma di “animazione territoriale”
6.2 _ Promuovere l’attuazione di progetti finalizzati ad una rinnovata fruizione del fiume
6.3 _ Garantire l’accessibilità alle aree fluviali
OBIETTIVI SPECIFICI – AZIONI DI PROGETTO
1.1 _ Recuperare le aree produttive dismesse con progetti urbanistici multi-settoriali
e multi-uso
I beni immobili suscettibili di valorizzazione economica rinvenibili all’interno delle aree a
destinazione produttiva non sono solo capannoni industriali ed artigianali ma anche
immobili ad uso industriale, terreni di pertinenza, laboratori e locali adibiti a depositi o
magazzini. Attraverso moderni progetti di riuso formulati mediante il cambio di
destinazione d’uso (Legge n.49 del 15.10.2012 Regione Abruzzo) delle strutture esistenti
e la rifunzionalizzazione delle aree limitrofe e di pertinenza si promuove un progressivo
rinnovamento dei comparti, che per la loro posizione territoriale e per il rapporto con gli
abitanti della zona possono essere riqualificati e reinseriti nel contesto urbano e naturale
più prossimo.
1.2 _ Potenziare e rendere efficienti le reti per lo smaltimento delle acque reflue e la
regimentazione delle acque di prima pioggia
La perdita di competitività delle aree produttive all’interno della piana del Tordino si
manifesta anche attraverso la variabilità dei prezzi di vendita degli immobili. I valori di
mercato sono influenzati non soltanto dallo stato di conservazione dell’immobile e dalla
sua ampiezza quanto piuttosto dal sito industriale ove ha sede. Se ben servito da
collegamenti viari e se dotato di reti infrastrutturali adeguate e moderne l’immobile viene
ben valutato. Attraverso l’utilizzo delle risorse economiche (plusvalore di cessione)
derivanti dalla dismissione e valorizzazione economica delle aree e delle strutture ex
produttive dovranno essere realizzati interventi di protezione idraulica per mettere in
sicurezza le aree esondabili e di ammodernamento e adeguamento delle infrastrutture di
rete a servizio dei comparti stessi.
1.3 _ Promuovere progetti finalizzati alla gestione energetica integrata delle aree
produttive
L’accrescimento della attrattività delle aree produttive passa attraverso la realizzazione di
progetti di ingegneria finalizzati all’autonomia energetica dei comparti produttivi. La
valorizzazione energetica delle risorse naturali tramite impianti alimentati ad energia
rinnovabile combinati con il miglioramento delle performance energetiche della rete e lo
sfruttamento anche energetico del ciclo differenziato dei rifiuti esteso all’ambito di bacino
determina una mixité energetica efficace e di lungo periodo che accompagnata dalla
valorizzazione immobiliare dei comparti stessi stimola gli interessi degli stakeholders.
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2.1 _ Restituire a condizioni di equilibrio naturale le aree danneggiate dal punto di
vista ecologico
Avviare una progressiva azione di pulizia dell’ambito fluviale e del reticolo idrografico
minore finalizzata alla rimozione e allo smaltimento in discarica dei rifiuti abbandonati.
Rimuovere e bonificare le discariche dismesse localizzate a ridosso delle sponde del
fiume Tordino se prive di sistemi di trattenimento del percolato. Valutare se le aree
bonificate possono essere sfruttate per difendersi dalle alluvioni, come spazi di
divagazione fluviale traducendole in “zone umide naturali” attraverso la messa a dimora di
nuove “comunità vegetali” dall’azione depurativa.
2.2 _ Incrementare del 25% le “comunità vegetali” in ambito fluviale
Avviare un graduale processo di accrescimento del patrimonio arboreo in ambito fluviale
finalizzato alla edificazione del “Parco del Tordino”. Favorire lo sviluppo delle nuove
comunità vegetali in corrispondenza dei varchi e delle discontinuità del sistema insediativo
lineare localizzato a ridosso della SS.80 che da Teramo giunge al mare, dell’area di
divagazione del fiume Tordino al fine di stabilizzarne gli argini ed i versanti con l’obiettivo
di consolidare l’ambito fluviale quale asse portante della rete ecologica che a livello di
bacino è rappresentata dal reticolo idrografico minore.
2.3 _ Realizzare interventi di sicurezza idraulica con tecniche di ingegneria
naturalistica
Sviluppare l’abaco degli interventi necessari per esercitare con efficacia una attività
preventiva di difesa dalle alluvioni. Realizzare l’aggiornamento del Piano Stralcio Difesa
Alluvioni (P.S.D.A.) combinando lo studio degli eventi meteorici intensi, la morfologia e le
caratteristiche di copertura e uso del suolo con il modello reale dell’alveo del fiume
Tordino. Preferire infrastrutture verdi alle soluzioni classiche offerte dall’ingegneria civile
privilegiando interventi volti a favorire lo sviluppo di nuovi spazi ricreativi.
2.4 _ Realizzare efficienti sistemi di laminazione lenta delle acque superficiali
Realizzare efficaci infrastrutture verdi per il trattenimento delle acque di superficie sulla
base dei dati pluviometrici e delle caratteristiche geomorfologiche del bacino idrografico
del fiume Tordino. Gli invasi dovranno fornire un valido supporto per l’immagazzinamento
delle acque piovane riducendo la quantità di acqua che dal reticolo idrografico minore
giunge al fiume Tordino e mitigando gli effetti di piena. Le risorse idriche trattenute
potranno essere impiegate per il miglioramento degli usi irrigui nei diversi comprensori
(microdistretti) e costituiscono un efficace supporto allo sviluppo di progetti pilota in
materia di agricoltura, silvicoltura, natura, acqua e pesca. Le stesse infrastrutture verdi
perché realizzate in connessione con il reticolo idrografico minore andranno a potenziare
la rete ecologica locale.
2.5 _ Ridurre del 15% il consumo di suolo imputabile dalle aree a destinazione
produttiva
La pressione esercitata dall’azione dell’uomo sul paesaggio fluviale, risultato di una
pianificazione territoriale non integrata, ha determinato la necessità di ridefinire un nuovo
sistema di relazione tra l’ambito del costruito e il paesaggio fluviale al fine di promuovere
un modello di città lineare sostenibile. In questa ottica, sulla base dei dati analizzati e in
riferimento agli indirizzi contenuti nella proposta di revisione delle norme tecniche di
attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Teramo, la riduzione
dell’impronta urbanistica è stata misurata in 153.000 mq, pari a 24 campi di calcio.
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2.6 _ Dare coerenza gli strumenti della pianificazione territoriale vigenti in una
logica di MLG
Attraverso l’analisi delle scelte strategiche inerenti infrastrutture viarie, aree di interesse
ambientale e ipotesi di sviluppo urbano contenute nelle carte tematiche degli strumenti
della pianificazione territoriale alle varie scale e livelli, si evidenziano previsioni
incongruenti. Attraverso l’elaborazione dei tematismi che concorrono a formare l’unità di
paesaggio della piana del Tordino, il PdMF mette in relazione le aree dello sviluppo
urbano e quelle già edificate, con lo sviluppo della rete ecologica unitamente al sistema
idraulico valutato a livello di bacino. La ricerca sugli asset del paesaggio fluviale è diretta
alla identificazione delle previsioni territoriali necessarie per garantire la salvaguardia dei
varchi e delle discontinuità presenti all’interno del sistema della città lineare e per mitigare
il rischio idrogeologico. A tal proposito il PdMF è lo strumento che disegna l’assetto
territoriale verso cui tendere, rappresenta il dispositivo per il riscontro e la verifica delle
incompatibilità e si configura quale modello di riferimento per le varianti urbanistiche da
adottare.
3.1 _ Realizzare un programma di sorveglianza coordinato tra gli Enti competenti
Benché la normativa in materia ambientale ha precisato le competenze dei diversi Enti in
materia di controllo e sorveglianza sui reati ambientali in ambito fluviale emerge che lo
svolgimento dei compiti di vigilanza attiva sono progressivamente diminuite. I reati legati
all’abbandono di rifiuti, allo sversamento di reflui non autorizzati, al prelievo di materiale
solido non programmato sono in costante aumento. Mentre decresce l’azione di controllo
volontario messo in atto dai cittadini perché alle segnalazioni non corrisponde una azione
amministrativa e di polizia adeguata e la notizia del reato non è rilanciata dagli organi di
informazione. Nell’opinione pubblica si è consolidata l’idea che questi reati rimangono
impuniti. E’ necessario: rilanciare l’attività di sorveglianza attraverso un accordo di
coordinamento che mette insieme i compiti di polizia delle autorità preposte con il ruolo di
vigilanza svolto dalle associazioni di volontari, assumere un atteggiamento rigoroso nelle
attività di controllo ed essere intransigenti in ambito sanzionatorio.
3.2 _ Potenziare e perfezionare le reti di monitoraggio disposte lungo il corso del
fiume
Il sistema di monitoraggio installato lungo il corso del fiume Tordino non è sufficiente
all’acquisizione di informazioni sulla qualità dell’acqua in relazione alle possibili fonti di
inquinamento. E’ necessario intervenire sull’attuale sistema di monitoraggio per
implementare il numero dei punti di prelievo e riconfigurare la distribuzione territoriale delle
stazioni di campionamento e monitoraggio. L’attuale distribuzione non tiene conto della
localizzazione delle principali fonti inquinanti e non fornisce la misura delle portata del
reticolo idrografico minore. Il regime marcatamente torrentizio del fiume Tordino evidenzia
criticità nel deflusso minimo vitale in particolare nei mesi estivi mentre lo stato di qualità
dell’acqua nel tratto compreso tra la citta di Teramo e il mare è progressivamente
peggiorato. Il programma strategico è finalizzato a raggiungere livelli di qualità delle acque
fluviali in linea con i parametri imposti dalle direttive europee, l’indice di qualità dell’acqua
è assunto come indicatore per la misura dell’efficacia o meno delle azioni ricomprese nel
PdMF.
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3.3 _ Elaborare un programma di manutenzione sperimentale in attuazione della
deliberazione n.494/2000 della Regione Abruzzo
Gli indirizzi, i criteri e i metodi selezionati dalla Regione Abruzzo come funzionali alla
salvaguardia delle georisorse regionali sono finalizzati a fornire regole agli operatori
pubblici e privati in materia di manutenzione idraulico forestale. La circolare è un utile
riferimento per la elaborazione di un elenco di interventi tipo e già valutati positivamente
per il rilascio di autorizzazioni o nulla osta a cura dei soggetti istituzionalmente competenti.
Il programma di manutenzione deve contenere gli interventi a cui devono attenersi i
soggetti che operano in difesa del suolo e in ambito fluviale per l’esecuzione di attività di
manutenzione lungo il reticolo idrografico e la rete ecologica.
4.1 _ Realizzare infrastrutture verdi per la depurazione delle acque
Le attrezzature per la regimentazione, lo smaltimento e la depurazione delle acque reflue
a servizio degli insediamenti urbani necessitano di interventi strutturali per essere adeguati
alle reali esigenze di portata indotte dalla popolazione residente. Le infrastrutture verdi
sono più economiche e durature delle alternative classiche, sono efficienti nella
depurazione delle acque e svolgono un’azione positiva su altri aspetti del vivere sociale,
persino la flora e la fauna selvatiche che trovano un ambiente propizio al loro
insediamento, anche in contesti urbani. Le infrastrutture verdi garantisco un progressivo
miglioramento del livello di qualità dell’acqua qualora localizzate a valle dei depuratori
esistenti, a servizio degli insediamenti minori e in posizioni risolutive rispetto agli apporti
d’acqua del reticolo idrografico minore. Il Piano d’Area della media e bassa valle del
Tordino, a tal proposito, ha già individuato gli impianti da attuare.
4.2 _ Rimuovere i materiali inquinanti depositati e/o abbandonati lungo il reticolo
idrografico
I rifiuti abbandonati o depositati in discariche sono soggetti ad un deterioramento
progressivo e con il rilascio lento di sostanze inquinanti incidono negativamente sul livello
di qualità dell’acqua. La bonifica dei siti inquinati, attraverso la rimozione dei materiali
abbandonati e il loro collocamento a discarica, deve essere progressivamente estesa a
tutto il reticolo idrografico del Tordino.
4.3 _ Potenziare e rendere efficienti i sistemi di depurazione delle aree urbanizzate
L’antropizzazione progressiva delle aree della media e bassa valle del Tordino esercita un
disturbo complessivo di origine antropica crescente sul paesaggio fluviale. Dallo studio
delle caratteristiche tecniche degli impianti di depurazione, dall’analisi delle modalità di
gestione utilizzate e dall’indagine sui dati relativi alle acque depurate, dovrà essere stilato
l’elenco degli interventi necessari per migliorare l’efficienza depurativa degli impianti. Dallo
studio delle pressioni antropiche rilevate in sede di analisi dovranno essere localizzate le
fonti inquinanti per promuovere le soluzioni da adottare attraverso l’utilizzo di tecnologie
innovative verdi.
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5.1 _ Sviluppare un sistema di trasporto intermodale e sostenibile
Sulla scorta dei risultati delle indagini elaborate con il Piano della Mobilità Sostenibile
provinciale e il Piano d’Area della media e bassa valle del Tordino, predisporre un progetto
di mobilità alternativa per migliorare gli spostamenti dei cittadini e incoraggiare una diversa
e più sostenibile organizzazione urbanistica dell’insediamento. Il modello urbano di
riferimento è rappresentato dallo schema della città lineare Teramo-Giulianova che deve
essere completato con l’edificazione di una pista ciclabile. L’obiettivo è di promuovere un
sistema di trasporto intermodale e sostenibile, integrando il trasporto pubblico e la rete
stradale di collegamento con una infrastruttura per la mobilità competitiva per spostamenti
a corto e medio raggio.
5.2 _ Facilitare e sostenere le iniziative imprenditoriali collegate al paesaggio
fluviale
Il rilancio in chiave economica dell’ambito fluviale è promosso attraverso il sostegno e
l’agevolazione alle attività di impresa finalizzate alla valorizzazione ed una rinnovata
fruizione del fiume Tordino. L’affidamento agevolato delle aree demaniali per l’installazione
e la pratica di attività economiche e produttive in materia di agricoltura, silvicoltura,
acquacultura, pesca, natura, energia e del vivere sociale, mira a promuovere la creazione
di nuovi settori d’impresa.
5.3 _ Valorizzare in chiave economica le attività di manutenzione del reticolo
idrografico
Attraverso schemi di collaborazione pubblico-privato incentivare nuove forme di
occupazione nell’ambito delle attività di manutenzione del reticolo idrografico del bacino
del Tordino. I corsi d’acqua necessitano di interventi diffusi di manutenzione ordinaria e
straordinaria a cui i soggetti istituzionali preposti non riescono a far fronte. La
valorizzazione economica del materiale litoide e della massa legnosa residuale provenienti
dalle attività di manutenzione del reticolo idrografico costituisce il plusvalore con cui
compensazione il lavoro svolto (vedi Legge n.48 del 16.12.2013 Regione Marche).
5.4 _ Valorizzare in chiave economica le “comunità vegetali” in ambito fluviale
L’obiettivo specifico 2.2 finalizzato ad incrementare la superficie territoriale destinata ad
ospitare nuove comunità vegetali di famiglie arboree in ambito fluviale e finalizzate alla
edificazione del Parco del Tordino rappresentano una risorsa dal valore economico
rinnovabile. Attraverso attività di impresa, la valorizzazione del patrimonio boschivo in
ambito energetico o edile (semilavorati) rappresenta un plusvalore utile a giustificare
interventi privati in ambito idraulico e forestale. I benefici degli investimenti dei progetti di
ripristino ambientale nelle pianure alluvionali sono mediamente quattro volte superiori ai
costi senza aggiungere alla valutazione i vantaggi derivanti dagli altri aspetti del vivere
sociale.
5.5 _ Semplificare l’attuazione di progetti in ambito fluviale attraverso azioni di MLG
Per agevolare gli investimenti privati è necessario rimuovere gli ostacoli burocratici,
amministrativi e normativi che rendono difficoltosa l’esecutività degli interventi proposti. In
un quadro di sostenibilità condiviso e verificato, il Contratto di Fiume e il Piano di
Miglioramento Fluviale sono strumento unico di attuazione, grazie al loro ruolo di garanti
della compatibilità richiesta dagli strumenti di pianificazione vigenti a varie scale e livelli.
Gli interventi inseriti nel PdMF sono valutati positivamente per il rilascio di autorizzazioni o
nulla-osta da parte dei soggetti istituzionalmente competenti.
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6.1 _ Elaborare ed attuare un innovativo programma di “animazione territoriale”
La partecipazione attiva dei cittadini al progetto per il rilancio del ruolo pubblico del fiume
Tordino è essenziale e va perseguita attraverso la progettazione e la realizzazione di un
insieme sistematico di azioni rivolte a tutti i cittadini. Avviare una sistematica campagna di
informazione e partecipazione per far maturare nell’opinione pubblica la consapevolezza
che il fiume Tordino rappresenta una risorsa in termini sociali ed economici. Attraverso il
ricorso a forme di collaborazione pubblico-privato incoraggiare l’avvio di progetti per
rilanciare il ruolo del fiume nella vita sociale ed economica dei residenti. In collaborazione
con i media locali favorire la divulgazione nell’opinione pubblica che il fiume Tordino è al
centro di un ampio programma di riqualificazione a cui tutti possono partecipare
liberamente in riferimento ai propri interessi legittimi.
6.2 _ Attuare progetti finalizzati ad una rinnovata fruizione del fiume Tordino
Sostenere politiche pubbliche e progetti di iniziativa privata finalizzati alla partecipazione
attiva dei cittadini per il riuso alla funzione sociale delle aree fluviali. Con la collaborazione
delle scuole di educazione ambientale della Regione Abruzzo e la rete rappresentata dalle
associazioni di categoria, artistiche, sportive e culturali elaborare un programma esecutivo
di coesione sociale. I progetti inseriti nel programma degli interventi sono attuati con azioni
a carattere pluriennale, a garanzia della loro efficacia rispetto all’obiettivo da raggiungere i
progetti di breve periodo avranno una durata di 3 anni mentre quelli di medio periodo
avranno una durata di 5 anni.
6.3 _ Garantire la libera accessibilità dei cittadini al fiume
Elaborare un programma di interventi per la manutenzione della rete viaria di penetrazione
alla piana del Tordino e creare una rete di aree destinate alla sosta per agevolare il libero
utilizzo da parte dei cittadini delle aree a ridosso del fiume. Attuare un graduale processo
di edificazione finalizzato a realizzare infrastrutture leggere a servizio degli spazi proposti
per usi alternativi per promuovere lo sviluppo di una rete di attrezzature funzionali alla
edificazione del Parco del Tordino. Potenziare e migliorare la fruibilità delle aree fluviali da
parte dei cittadini permette di promuovere un rinnovato approccio per il ricongiungimento
dei residenti al fiume espresso nei modi più consoni alla realtà sociale locale.