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con quale formula potrai ridurre sensibilmente la spesa ICT/TLC (fonia-
dati) della tua azienda senza rinunciare all’innovazione tecnologica
unita ad una efficace assistenza post-vendita.
1
Indice:
3. RANSCAM: IL NUOVO RANSOMWARE CHE CANCELLA
I FILE ANCHE SE VIENE PAGATO IL RISCATTO
5. CONNETTIVITA' SHDSL: COS'E' E COME FUNZIONA
8. COSA SONO LE SIM VIRTUALI E A COSA SERVONO
11. COME CAMBIA IL NEGOZIO CON L'AIUTO DELLE
TECNOLOGIE MOBILE E DEL WI-FI IN STORE
12. RAM SMARTPHONE: QUANTO INCIDE SULLE
PRESTAZIONI
15. COS'E' L'ETHERNET
19. CLOUD INFRASTRUTTURALE
21. TRASPARENZA, LIBERTA' SENZA LIMITI
22. CONTATTI
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RANSCAM: IL NUOVO RANSOMWARE CHE
CANCELLA I FILE ANCHE SE VIENE PAGATO IL
RISCATTO
- La Redazione -
Inganna gli utenti facendogli credere di essere stati colpiti da un
ransomware tradizionale. Invece di criptare i dati, li cancella definitivamente
RANSCAM: IL RANSOMWARE CHE CANCELLA I FILE
ANZICHÉ CIFRARLI
Si chiama Ranscam e sta facendo tremare i polsi ai CSO. È il nuovo virus da riscatto che, anziché
cifrare i dati, li cancella. Così anche se il malcapitato che ne cade vittima decide di pagare, non
riavrà mai più indietro la disponibilità dei propri file. Non si tratta di una cyber-
minaccia particolarmente complessa, ma rappresenta ugualmente una pericolosa truffa. Ranscam,
attraverso un'immagine, avvisa la vittima che i file sottratti sono stati nascosti e criptati e indica
un indirizzo da utilizzare per il pagamento in Bitcoin. Sull'immagine è presente un pulsante su
cui viene chiesto di cliccare per effettuare la verifica del
pagamento. Al passaggio successivo, però, compare un
messaggio in cui il malfattore comunica che il pagamento
non è verificato e che, pertanto, ogni nuovo clic
sull'immagine comporterà la cancellazione di un nuovo file
e quindi, in definitiva, la perdita di tutti i dati. Questo
trucco, negli intenti dei criminali informatici, vuole portare
le vittime ad attivare più pagamenti per riuscire a
sbloccare il sistema. Gli autori di questi attacchi si basano
sul tentativo di convincere i malcapitati che i loro file
possano essere recuperati, ed è proprio qui che sta la
truffa: anche se il messaggio spiega che i file sottratti
sono stati cifrati e spostati in una cartella nascosta, in
realtà sono stati cancellati definitivamente. E non esiste alcun modo per riottenerli: Ranscam,
infatti, non fornisce alcuna funzionalità di recupero.
3
I creatori non sembrano essere criminali informatici molto sofisticati, come dimostrato dal riutilizzo
dello stesso indirizzo per il conto Bitcoin fornito per i pagamenti dei riscatti. Anche se attualmente
Ranscam non sembra essere molto diffuso (e non sono state rilevate grandi campagne di spam), la
sua pericolosità risiede nell'incapacità di distinguerlo da un vero ransomware.
Per ora, le raccomandazioni degli esperti sono essenzialmente due: fare attenzione alle campagne
di phishing e compiere frequenti backup dei dati. I metodi di difesa tradizionali valgono anche in
questo caso: fare attenzione al mittente delle e-mail che si ricevono (soprattutto se provenienti da
indirizzi sconosciuti), non aprire allegati a meno che non si sia assolutamente sicuri del loro
contenuto, evitare di accedere a siti web non attendibili e fare attenzione alle campagne di
malvertising (ovvero ai virus che vengono diffusi sotto forma di banner pubblicitari).
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AMAZON COS'E' E COME FUNZIONA LA
CONNETTIVITA' SHDSL
Caratterizzata da una eguale velocità di trasmissione e ricezione dati, la
tecnologia SHDSL è utilizzata primariamente in ambito professionale
Nell'ambito delle telecomunicazioni e della connettività di Rete, una linea SHDSL (acronimo
di Symmetrical high-speed digital subscriber line) è una tecnologia della famiglia DSL (la stessa
dell'ADSL e della VDSL, per intendersi) caratterizzata da un'eguale velocità sia in download sia in
upload. Standardizzata nel 2001, non è mai riuscita a convincere del tutto i consumatori. Questa
tecnologia ha preso piede più che altro in ambito business: nei private branch exchange, nelle VPN,
all'interno dei data center e altri servizi legati all'archiviazione dati online e al web hosting.
Caratteristiche della connettività SHDSL
Più veloce di una connessione analogica, la SHDSL garantisce una velocità di trasmissione dati
simmetrica che va dai 192 ai 2.304 kilobit al secondo per ogni singolo doppino di rame, con
incrementi progressivi di velocità di 64 kb (non esistono, dunque, velocità di trasmissione intermedie
tra gli intervalli). Inoltre, nel caso in cui si dovesse utilizzare questa tecnologia accoppiando due
doppini, la velocità massima di trasmissione raddoppierebbe, arrivando ad un massimo di 4.608
kilobit al secondo, ottenendo anche altri vantaggi (come vedremo tra poco).
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In una rete realizzata seguendo protocolli e standard SHDSL, i dati possono viaggiare a una
distanza massima di tre chilometri. Tutto però dipende dall'attenuazione specifica del doppino,
dal bitrate richiesto e dalle condizioni di "rumorosità ambientale" a sui è soggetto il cavo (maggiore il
rumore, minore la distanza raggiungibile). Utilizzando la modalità con due doppini permette di
aumentare la distanza raggiungibile, ma sarà necessario diminuire il bitrate (solitamente
dimezzandolo) instradandolo su entrambe le coppie di fili di rame.
L'ultimo standard riconducibile a questa tecnologia è il SHDSL.bis, ed è caratterizzato da una
maggiore flessibilità nell'allocazione del carico di trasmissione, ottenuta grazie a una diversa tecnica
di modulazione del segnale elettrico. Ciò permette, allo stesso tempo, di aumentare la velocità di
trasmissione dei dati: si parte dai 2 megabit per raggiungere i 5,69 megabit su singolo doppino entro
un raggio di poco superiore ai tre chilometri.
Come funziona una linea SHDSL
A differenza delle altre tecnologie di comunicazione della famiglia DSL, la SHDSL utilizza
la modulazione TC-PAM (acronimo di Trellis-coded pulse-amplitude modulation), che opera sulle
frequenze solitamente utilizzate per il traffico voce. Ciò vuol dire che in una linea della famiglia
HSDSL non è possibile utilizzare un filtro simile a quello usato per la connessione ADSL di casa, che
permette di effettuare chiamate vocali e contemporaneamente di navigare in Internet: in questo
caso, come accadeva un tempo per la connessione puramente analogica (via modem telefonico), se
si è connessi alla Rete non è possibile effettuare contemporaneamente chiamate vocali (e
viceversa).
Lo scambio dei dati con la Rete può avvenire seguendo diverse modalità e differenti protocolli. Si
possono così scegliere accessi base ISDN multipli, trasferimenti in Asynchronous Transfer
Mode (ATM) oppure una combinazione di traffico pacchettizzato (come avviene nelle linee
a commutazione di pacchetto) e traffico strutturato (come nell'ATM).
Differenze con ADSL
Le differenze tra ADSL e SHDSL si possono ricondurre a tre grossi elementi distintivi. Partiamo dalla
velocità di trasmissione dei dati. Come si intuisce anche dal nome, nell'ADSL ("DSL Asimmetrica")
la velocità di ricezione (download) è solitamente superiore rispetto alla velocità di trasmissione dei
pacchetti (upload) e quindi si ha a che fare con una connessione, appunto, "asimmetrica", mentre,
come abbiamo visto, una linea SHDSL è in grado di garantire le stesse velocità sia in download che
in upload.
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A questo si unisce una diversa modalità di trasmissione dei dati. L'ADSL di casa è una linea a
commutazione di pacchetto (utilizza pacchetti di dati digitali per scambiare informazioni con la Rete),
mentre nella SHDSL si possono utilizzare tecniche differenti: tra queste anche la commutazione di
pacchetto ma non in maniera esclusiva.
Si chiude, infine, con le tecniche di commutazione del segnale. Mentre nell'ADSL la connettività alla
Rete non esclude la possibilità di effettuare chiamate, nella SHDSL l'utilizzo della modulazione TC-
PAM fa sì che i dati viaggino sulla stessa banda solitamente utilizzata per il traffico vocale,
impedendo così all'utente che naviga in Internet di poter effettuare contemporaneamente delle
chiamate voce.
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COSA SONO LE SIM VIRTUALI E A COSA
SERVONO
Le schede SIM sono destinate a scomparire. Al loro posto troveremo dei
chip di memoria, chiamati eSIM o SoftSIM, che "custodiranno" il nostro
numero di cellulare
Il trend è ormai ben delineato. Ogni millimetro quadrato all'interno della scocca di uno smartphone è
fondamentale per i progettisti e i designer: le componenti interne sono sempre più esose dal punto di
vista energetico e le batterie, dunque, hanno bisogno di occupare tutto lo spazio a disposizione.
Ingegneri e designer, dunque, sono sempre al lavoro per ricavare nuovi spazi, anche a costo di "far
fuori" qualche altra componente.
Un esempio è dato dall'iPhone 7 e iPhone 7S, primo smartphone di fascia alta a sacrificare il jack
audio da 3,5 millimetri sull'altare della resistenza all'acqua e, soprattutto, della ricerca dello spazio.
La scomparsa del connettore musicale, però, sembra non essere abbastanza e potrebbe essere ben
presto seguito da altre componenti. La candidata principale, in questo caso, sembra
essere la scheda SIM, destinata a essere rimpiazzata da un microchip stampato sulla scheda logica
dello smartphone (o di qualunque altro dispositivo mobile dotato di connettività alla rete cellulare).
Il suo posto sarà preso dall'eSIM o SoftSIM, un microscopico dispositivo elettronico capace di
contenere tutti i dati sinora conservati all'interno dei circuiti della tesserina di plastica presente in tutti
i telefonini e smartphone in commercio.
Cosa sono le eSIM
Come giù accennato, le eSIM (dette anche SIM virtuali) sono dei
chip di memoria simili a molti altri già presenti sulla scheda logica
dello smartphone, del tablet o dello smartwatch. Al suo interno sono
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archiviate informazioni fondamentali per il funzionamento dello smartphone e la ricezione della rete
cellulare: si trova, ad esempio, il codice ICCID, che identifica univocamente la SIM ed è utilizzato in
fase di passaggio da un operatore all'altro; i dati e le "coordinate" tecniche necessarie per la
ricezione della rete mobile e l'identificazione della SIM al suo interno; e così via.
Informazioni che, sino a oggi, erano presenti in maniera crittografata all'interno delle piccole tessere
di plastica e che invece, in un futuro neanche troppo lontano, saranno archiviate (sempre in maniera
sicura) direttamente nei chip del dispositivo mobile utilizzato.
eSIM, quali i vantaggi della nuova tecnologia
Facile capire che le SIM virtuali portano con sé vantaggi che vanno ben oltre lo spazio recuperato
all'interno del dispositivo. Una eSIM, infatti, rende più semplice e immediato il cambio di operatore:
non ci sarà più bisogno di cambiare fisicamente la scheda SIM, ma basterà una chiamata al servizio
clienti del gestore telefonico prescelto e scaricare i dati relativi alla nuova utenza.
Discorso analogo quando si deciderà di passare da uno smartphone di vecchia generazione a uno di
nuova generazione. Non ci si dovrà più preoccupare dei formati supportati dal nuovo dispositivo
(SIM "normale", micro SIM o nano SIM) e il passaggio da uno smartphone all'altro sarà effettuato
automaticamente e in modo, di fatto, immediato. Più facile, inoltre, acquistare una nuova scheda
SIM una volta che si sarà sbarcati in un Paese straniero: basterà farne richiesta tramite il cellulare
stesso o utilizzando un'apposita App per poterla scaricare ed installare. In questo modo non si
avranno più problemi di roaming e si potrà parlare quanto si vuole.
Come funzionano le SIM virtuali
Al momento, Apple è uno dei pochi produttori ad aver presentato una soluzione proprietaria per quel
che riguarda le SIM virtuali. Sufficiente, comunque, per capire a grandi linee come funziona una
eSIM e cosa deve fare un utente per selezionare un operatore con uno smartphone senza SIM.
All'interno delle Impostazioni del telefono accedere alla sezione Cellulare e attendere qualche
istante: comparirà una scheda informativa tramite la quale si potrà selezionare uno degli operatori
telefonici disponibili nella zona in cui ci si trova. Sarà possibile scegliere tra le varie tariffe e
promozioni disponibili in quel momento e sottoscrivere così il contratto con l'operatore che si
preferisce.
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La procedura appena descritta al momento è disponibile esclusivamente sui dispositivi con sistema
operativo iOS (iPhone e iPad, dunque), ma è previsto che il funzionamento della SIM virtuale in
ambiente Android sia del tutto simile. Anche in questo caso, infatti, gli utenti dovranno
semplicemente accedere alle Impostazioni del telefono, scegliere Reti Cellulari nella sezione
"Wireless e reti" e quindi procedere con la selezione dell'operatore preferito.
Problema standardizzazione
Se, allo stato attuale, si volesse cercare qualche difetto nella tecnologia delle SoftSIM, questo
sarebbe sicuramente da ricercare nella mancanza di uno standard univoco al quale tutti i
produttori di smartphone devono rifarsi. Come visto in precedenza, Apple è tra i pochi produttori ad
aver presentato dei modelli di dispostivi mobili dotati di eSIM, sviluppando una soluzione proprietaria
in collaborazione con Samsung. Visto il "peso relativo" di Apple e Samsung, è probabile che anche
altri produttori adottino la stessa soluzione, ma non si tratta affatto di una scelta scontata. Il rischio
che si corre, dunque, è quello di trovarsi con procedure o standard differenti a seconda dello
smartphone che si utilizza, finendo così con il neutralizzare le note e gli aspetti positivi di questa
tecnologia.
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VALENTINA PONTIGGIA (POLIMI):
COME CAMBIA IL NEGOZIO CON L'AIUTO DELLE
TECNOLOGIE MOBILE E DEL WI-FI IN STORE
Di Annalisa Casali -
Come è possibile, grazie a Wi-Fi in store, tecnologie digitali e App mobile, gestire relazioni
omnicanale con il cliente del retail. Ce lo spiega l'esperto
INNOVAZIONE NEL RETAIL: PIÙ MOBILE PER UNA NUOVA
CUSTOMER EXPERIENCE
Il retail in Italia sta attraversando un momento di forte cambiamento. Il consumatore è sempre più
digitale e i consumi sono (ancora) piuttosto stagnanti. Lato offerta, poi, le catene distributive, ma
anche i piccoli punti vendita, sperimentano un incremento nella complessità dell'offerta, della
gestione dei prodotti (il cui ciclo di vita è sempre più ridotto) e del magazzino. Ecco perché
l'innovazione digitale può davvero contribuire ad aiutare la distribuzione ad affrontare con gli
strumenti giusti le sfide in atto nel nostro paese.
Gli operatori del settore stanno lavorando già da tempo lungo due direzioni. Anzitutto, cercando di
integrare il negozio fisico con il canale digitale. Ancora, investendo in tecnologie "in store" utili a
migliorare (e arricchire) l'esperienza d'acquisto: dai beacon ai camerini intelligenti, dai chioschi
digitali al tablet in dotazione ai commessi (utile per abilitare i pagamenti cashless ed eliminare la
coda in cassa).
Il ruolo del mobile è fondamentale e condiziona in modo sempre più rilevante il processo d'acquisto
in negozio: da un'indagine Doxa emerge come il 76% dei possessori di smartphone utilizza il
proprio device personale in negozio e ammette che il processo d'acquisto è condizionato
dall'engagement che scatta proprio su questo device.
Anche il Wi-Fi gioca un ruolo chiave, sia per abilitare nuovi servizi a valore aggiunto per il cliente e
sia per conoscere maggiormente le abitudini e i comportamenti del cliente all'interno del punto
vendita.
Valentina Pontiggia, Direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico
di Milano, in questa videopillola ci spiega come si sta trasformando il settore della distribuzione in
Italia.
Per la visione del video clicca qui:
https://www.youtube.com/watch?v=NgxyTC7gWlc
Buona visione!
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RAM SMARTPHONE, QUANTO INCIDE SULLE
PRESTAZIONI
La RAM è davvero così importante per le prestazioni di uno smartphone?
Quanta RAM deve avere uno smartphone top di gamma?
Apriamo Facebook, rispondiamo a un messaggio su Facebook Messenger, inviamo un video su
WhatsApp e nel frattempo lanciamo anche Real Racing 3. E di colpo lo smartphone si blocca e
per farlo "ripartire" siamo costretti a chiudere tutte le applicazioni. Cosa è successo? Molto
probabilmente abbiamo occupato tutta la RAM a disposizione sullo smartphone e il device non
riusciva più a gestire i processi in esecuzione. Se abbiamo un po' di esperienza con il computer è lo
stesso tipo di problema che sorge quando apriamo troppi programmi: il pc non ha abbastanza
RAM per tenere aperti contemporaneamente quattro o cinque software e si blocca di colpo.
Negli ultimi mesi molte aziende stanno
lanciando degli smartphone con
un quantitativo di RAM molto superiore
rispetto al passato. Tutto dipende da quello
che stiamo cercando: se vogliamo un top di
gamma, 3GB di RAM non sono più
sufficienti. Da Huawei a Samsung
passando per LG, tutte le aziende leader
nel settore hanno lanciato smartphone con
almeno 4GB di RAM. OnePlus ha
addirittura prodotto un device con 6GB di
RAM (anche se non sempre sfrutta a pieno
la propria potenza per non consumare
12
troppa batteria). Se vogliamo che le prestazioni smartphone siano sempre al top, dobbiamo trovare
un telefonino che abbia delle caratteristiche tecniche superiori alla media, soprattutto se acquistiamo
un device Android.
Il sistema operativo del robottino verde necessita di un maggior quantitativo di RAM rispetto
all'iPhone per funzionare al meglio. Il tutto dipende dall'ottimizzazione tra il software e hardware.
Mentre Apple è riuscita a creare il mix perfetto tra prestazioni dello smartphone e componenti
hardware, le aziende Android ancora non trovano la quadra. Solo i Google Pixel hanno mostrato
un'ottimizzazione tra software e hardware comparabile con quella degli iPhone. Anche se sotto il
profilo delle caratteristiche tecniche i device Apple hanno meno RAM (l'iPhone 7 ha "solo" 3GB), le
prestazioni non sono inferiori ai top di gamma Android.
Cosa è la RAM
Prima di capire quanto incide la RAM sulle prestazioni di uno smartphone, vediamo quale è il
compito che svolge. RAM è l'acronimo di random access memory (memoria ad accesso casuale)
e gestisce le applicazioni e i dati che utilizziamo in un dato momento sullo smartphone. La RAM
memorizza alcune informazioni per velocizzare il funzionamento delle applicazioni ed è il fattore
principale che determina se l'utente può fare multitasking aprendo quattro o cinque
applicazioni. Non esiste lo smartphone perfetto con il giusto quantitativo di RAM, ma solo il
device che meglio si adatta alle nostre necessità. Se usiamo il telefonino solo per chiamare e
ricevere qualche messaggio su WhatsApp è praticamente inutile avere uno smartphone con 6GB
di RAM.
Quanto incide la RAM sulle prestazioni dello smartphone
La RAM è importante, ma non fondamentale, per le prestazioni
dello smartphone. Gli iPhone sono un buon esempio: anche se
hanno un quantitativo di RAM inferiore ai top di gamma Android, le
performance non ne risentano. Anzi. Oltre alla RAM, è necessario
prendere in considerazione anche l'ottimizzazione tra il software e
l'hardware: se il "cervello" dello smartphone non dialoga con il
"motore" difficilmente potrà funzionare al meglio.
13
Utilizzare tutta la RAM
Chi lavora quotidianamente con un computer, dovrebbe avere abbastanza dimestichezza con le
RAM. Il pc permette di monitorare costantemente quanta RAM stiamo utilizzando attraverso il Task
Manager e quando superiamo l'80%-90% di uso della memoria mostra dei messaggi che avvisano
che i programmi potrebbero non funzionare correttamente. Sullo smartphone il funzionamento
della RAM è leggermente differente. Le applicazioni sfruttano tutta la RAM a disposizione per
funzionare al meglio, l'importante è non ingolfare i processi, altrimenti il telefono andrà in blocco.
Quanta RAM hanno bisogno gli smartphone Android e iPhone
Come già detto in precedenza, gli smartphone Android hanno bisogno di più RAM per funzionare
rispetto all'iPhone. E la colpa è il diverso approccio dei due sistemi operativi nella gestione
della memoria. La differenza è tutta nella gestione delle applicazioni in background. Mentre sui
device Android le app che non utilizziamo continuano a consumare RAM e batteria, su iOS le
applicazioni in background sospendono la maggior parte delle funzioni per non "drenare" RAM e per
aumentare l'autonomia dello smartphone. Una gestione intelligente delle forze che permette a Apple
di risparmiare sulla RAM. Se cerchiamo uno smartphone Android che abbia le stesse prestazioni
dell'iPhone, dovremo acquistarne uno con almeno 4GB di RAM.
3GB, 4GB o 6GB di RAM?
Si dà troppa importanza alla RAM. La memoria ad accesso causale è sicuramente uno dei fattori
che determinano le prestazioni di uno smartphone, ma non l'unico nè il più importante. È necessario
considerare anche le altre componenti dello smartphone, a partire dal chipset fino ad arrivare alla
GPU. Uno Snapdragon di ultima generazione è sicuramente più performante di un MediaTek, ma
necessariamente necessita anche di più RAM per funzionare correttamente. Inoltre, anche
l'interfaccia utente è un fattore da non sottovalutare. Una user interface con molte
transazioni, soffoca i processi della RAM e non permette di tenere aperte molte applicazioni. Lo
stesso discorso vale se vogliamo usare lo smartphone all'interno di un visore VR: i contenuti per la
realtà virtuale necessitano di molta RAM per funzionare al meglio e solo un'ottima gestione della
memoria ad accesso casuale permette al telefonino di non bloccarsi. Quindi uno smartphone
con tantissima RAM a disposizione non vuol dire che sia migliore si uno con meno memoria, tutto
dipende dall'utilizzo che se ne vuole fare e dalle altre componenti hardware a disposizione.
14
COS'E' L'ETHERNET
Per molti è solo un cavo con dei doppini telefonici all'interno. L'Ethernet,
invece, è un insieme di tecnologie che permette la trasmissione di dati in
una rete LAN
Per molti è semplicemente un cavo che permette di collegare il computer – desktop o laptop non fa
differenza –, le console di gioco, gli hard disk e i media center al router con l'obiettivo di creare
una LAN (Local Area Network), ossia una rete casalinga. L'Ethernet, invece, è una famiglia di
tecnologie necessarie alla realizzazione e al funzionamento di reti locali (LAN nello specifico) le cui
specifiche tecniche sono state stabilite con lo standard IEEE 802.3.
Ideata a livello sperimentale a metà anni '70 nei laboratori Xerox PARC da Robert Metcalfe e dal
suo assistente David Boggs, l'Ethernet è oggi la tecnologia più utilizzata in ambito domestico per la
creazione di reti che comprendono e mettono in connessione un numero esiguo di nodi. Per questo
motivo, nel corso dei decenni, sono stati realizzati switch Ethernet sempre più performanti,
indispensabili per permettere la comunicazione in modo trasparente tra due nodi di una stessa rete.
Cos'è l'Ethernet
L'Ethernet, in termini tecnici, è un insieme di protocolli e strumenti di rete che permettono la
creazione di reti locali diversamente estese (da pochi nodi fino a qualche decina). Teoricamente, un
cavo Ethernet può raggiungere la lunghezza massima di 100 metri: per connettere nodi ad una
distanza maggiore vengono utilizzati dispositivi che ripetono o reindirizzano il segnale. Servono a
questo scopo i bridge Ethernet e gli switch Ethernet, periferiche in grado di mettere in
collegamento spezzoni diversi una stessa LAN.
L'elemento comune di ogni rete Ethernet è la struttura del pacchetto, chiamata frame. Composto da
7 elementi differenti, il frame è responsabile di indirizzare e trasportare i dati della comunicazione tra
due nodi della stessa rete LAN.
15
I sette elementi del frame Ethernet
l primo dei 7 elementi è il "preambolo" (preamble), è grande 7 byte e viene utilizzato sostanzialmente
per la sincronizzazione del processo di comunicazione tra i due nodi della rete, ossia tra mittente e
ricevente. A svolgere questo compito sono, da un lato, gli adattatori per il ricevente, dall'altro, gli
oscillatori per il mittente: sono questi due componenti, infatti, a sincronizzare gli orologi del nodo di
emissione e di quello di ricezione.
1.Il secondo spezzone è lo SFD (Start Frame Delimiter), grande 1 byte, serve a delimitare il
"preambolo" e segnare l'inizio del pacchetto dati.
2.Il terzo e il quarto elemento di un frame Ethernet, di 6 byte ciascuno, corrispondono agli indirizzi
MAC rispettivamente del destinatario e del mittente, essi rappresentano gli indirizzi fisici identificativi
assegnati in modo univoco dal produttore di ogni scheda di rete e quindi associati univocamente ad
ogni nodo connesso alla LAN.
3.L'Ethertype, delle dimensioni di 2 byte, indica invece il tipo di protocollo utilizzato nella
comunicazione. A seconda dei casi, si può utilizzare il protocollo IPv4 o IPv6, il protocollo PPPoE e il
protocollo ARP.
4.Il Payload o "campo dati" – dai 46 ai 1500 byte – contiene le informazioni reali scambiate nella
comunicazione.
A chiudere il tutto troviamo il FCS (Frame Check Sequence), il quale, con i suoi 4 byte contenenti un
valore di controllo del tipo CRC (Cyclic Redundancy Check), consente di rilevare se ci sono stati
errori nel processo comunicativo.I
La storia
Tutti gli elementi, fisici e di protocollo, che servono a definire tecnicamente l'Ethernet vennero
progettati a livello sperimentale tra il 1973 e il 1974 all'interno dello Xerox PARC (Palo Alto
Research Center) da Robert Metcalfe. Quest'ultimo prese spunto da ALOHAnet, un protocollo di
rete il cui scopo era garantire le funzionalità di accesso e trasmissione dati in reti di piccole
dimensioni.
16
Il nome Ethernet venne utilizzato per la prima volta nel maggio del 1973 dallo stesso Metcalfe, che
tentava di convincere i vertici Xerox della bontà del suo lavoro. Il nome venne scelto per "rendere
omaggio" all'Etere Luminifero, una sostanza gassosa e impalpabile che, a metà Ottocento, si
credeva essere il mezzo inerte attraverso il quale si propagavano le onde elettromagnetiche. Nel
1975 Xerox presentò un brevetto a nome di Metcalfe e del suo team di lavoro (oltre a David Boggs, il
brevetto porta i nomi di Chuck Thacker e Butler Lampson).
Le tecnologie descritte nel brevetto vennero utilizzate, con successo, all'interno dello Xerox PARC e
nel 1976 Metcalfe e Boggs pubblicarono un articolo accademico – Ethernet: Distributed Packet-
Switching For Local Computer Networks – con il quale descrivevano le parti fondamentali e il
funzionamento di una rete basata su tecnologia Ethernet.
Nel 1979 Metcalfe andò via da Xerox ma riuscì ugualmente a convincere l'allora gigante statunitense
dell'informatica a collaborare con Digital Equipment Corporation e Intel per iniziare a lavorare su uno
standard Ethernet univoco. Nacque così il team DIX (dalle iniziali delle tre società coinvolte nel
progetto), che l'anno successivo presentò all'Institute of Electronical and Electronics
Engineers (IEEE) la prima proposta di standardizzazione dell'Ethernet in ambito LAN. Questa prima
proposta riguardava uno standard con velocità di 10 Mbps e indirizzi di 48 bit: si trattava
del 10BASE-T, il "modello base" della connettività Ethernet.
Modelli di Ethernet
Tra i tanti modi in cui è possibile "catalogare" le varie tipologie di Ethernet che sono state sviluppate
negli oltre 30 anni di vita di questa tecnologia, la più adottata è quella basata sulla velocità teorica
massima raggiungibile nel corso del trasferimento dei file.
10BASE-T
Specifica di livello base del protocollo IEEE 802.3 caratterizzata da una velocità di trasferimento di
10 Megabit (10 milioni di bit) al secondo. I cavi sono composti da due doppini di derivazione
telefonica intrecciati l'uno con l'altro, mentre i connettori sono gli RJ-45, anch'essi di derivazione
telefonica.
Fast Ethernet
Standard di trasmissione dati per reti LAN la cui velocità massima teorica è di 100 Megabit al
secondo. Anche in questo caso la 100BASE-T è lo standard predominante, caratterizzato da due
doppini intrecciati e connettori RJ-45.
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Gigabit Ethernet
Evoluzione del Fast Ethernet a una velocità 10 volte superiore. Come lascia intuire anche il nome, il
Gigabit Ethernet è caratterizzato da velocità di trasferimento di 1 Gigabit (1 miliardo di bit) al
secondo sfruttando, sempre nella configurazione 1000BASE-T, doppini di rame di derivazione
telefonica e connettori RJ-45.
2.5GBASE-T, 5GBASE-T e 1'GBASE-T con cavi di categoria Cat5e, Cat6 e Cat7
L'evoluzione dei cavi Ethernet ha però permesso ai tecnici e agli ingegneri di spingersi ben oltre la
soglia di 1 gigabit. Già oggi sono in commercio cavi che possono arrivare a 10 gigabit al secondo: è
il caso dei cavi Ethernet Cat 7 (detti anche 10GBASE-T), capaci di far viaggiare pacchetti dati a 1,25
gigabyte al secondo (1 byte = 8 bit, quindi 1,25 gigabyte equivale a 10 gigabit). Questi, però, non
sono gli unici in grado di andare oltre il singolo gigabit di velocità: con l'introduzione dello standard
IEEE 802.3bz, infatti, si sono registrati notevoli miglioramenti prestazionali anche per i cavi Ethernet
Cat 5e e Cat 6. Il primo, detto anche 2.5GBASE-T, ha una velocità massima di trasferimento dati di
2,5 gigabit al secondo; il secondo, detto 5GBASE-T, può spingersi fino ai 5 gigabit al secondo.
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CLOUD INFRASTRUTTURALE
Le soluzioni di Cloud Computing per realizzare servizi ICT agili, efficienti,
sicuri e vicini alle esigenze di business
FASTcloud è una proposizione End-to-End per la fornitura di risorse elaborative e piattaforme
software.
La piattaforma FASTcloud si basa sulle tecnologie più diffuse ed innovative in ambito Cloud e
Software Defined Data Center (SDDC) tra le quali OPENSTACK e VMWare.
È costantemente aggiornata, per minimizzare i rischi di potenziali fault e sgravare le aziende da
attività complesse di manutenzione e upgrade.
Con FASTcloud è possibile avviare nuove applicazioni aziendali in tempi rapidissimi,
semplificando i processi di adozione e gestione delle risorse IT e senza investimenti in nuove
piattaforme informatiche o in personale specializzato.
I servizi sono realizzati per assicurare la confidenzialità, integrità e protezione dei dati e delle
risorse. Fastweb adotta policy standard e processi interni di sicurezza conformi alle principali
normative italiane e Best Practices internazionali ed ha ottenuto le seguenti certificazioni:
✔ ISO 9001 / 27001
✔ ISO 27018 per i servizi FASTcloud IaaS, FASTcloud Virtual Desktop e FASTcloud Doc
Conservazione Digitale.
Ultima verifica audit in data 3.3.2016
✔ Tier IV Design & Construction dell’Uptime Institute per il Data Center in cui si trova
fisicamente la piattaforma FASTcloud.
✔ TIA 942 Certificazione conformità ANSI-TIA 942-A per il Data Center Tier IV.
Fastweb ha inoltre effettuato un self assessment secondo lo standard CSA STAR (programma
Cloud Security Alliance “Security, Trust & Assurance Registry”), pubblicato sul sito CSA.
I servizi FASTcloud sono erogati su Data Center Fastweb localizzati in territorio italiano (in
ottemperanza alla direttiva 95/46/CE), in Business Continuity/Disaster Recovery, e con il presidio
continuo del SOC Fastweb (Security Operation Center).
L’offerta è flessibile e fruibile in modalità on demand.
La gestione è semplice ed intuitiva, grazie ad un portale web self-service da cui eseguire in
autonomia tutte le operazioni sul proprio ambiente Cloud.
La proposizione si completa con la consulenza di personale specializzato (ICT & Security
Competence Center), sia nella fase decisionale che operativa e nella definizione delle applicazioni
da portare sul cloud e delle modalità di integrazione all'interno della struttura IT aziendale
(Hybrid Cloud).
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La suite di offerta FASTcloud copre le seguenti componenti di servizio IaaS (Infrastructure as a
Service):
FASTCLOUD VIRTUAL SERVER
Virtual Server rende disponibili in modalità “a servizio” le capacità di calcolo, memoria e storage di massa di uno o
più server in modalità virtuale, garantendo le stesse funzionalità di un server fisico. I relativi servizi saranno disponibili
attraverso una connessione su rete Fastweb.
FASTCLOUD VIRTUAL PRIVATE DATA CENTER
Con Virtual Private Data Center (vPDC) sono a disposizione tutte le componenti di servizio per la realizzazione di un
Data Center Virtuale completo:
le risorse elaborative (CPU, RAM, STORAGE) necessarie per la creazione dei server virtuali, gli elementi di rete (switch,
router, load balancer, firewall) per la completa gestione di un’infrastruttura di rete di un Data Center e le connettività ad
elevate prestazioni a portafoglio Fastweb.
FASTCLOUD PRIVATE IAAS
La soluzione per un’infrastruttura Private Cloud “a servizio” in tempi rapidissimi, già pre-configurata, collaudata e
ospitata presso i Data Center Fastweb. È costituita da una copia dell’architettura Cloud vPDC di Fastweb su risorse
fisiche interamente dedicate, altamente scalabile e interoperabile poiché basata sull’innovazione tecnologia di
OpenStack.
FASTCLOUD FULL PRIVATE
FASTcloud Full Private garantisce che tutta l’architettura fisica alla base della soluzione prescelta sia selezionata
e dedicata alle esigenze della singola azienda. La soluzione può essere ospitata presso i Data Center Fastweb
oppure presso i siti dell’azienda ed è interamente a progetto in tutte le sue componenti elaborative, di networking,
automation e orchestration.
FASTCLOUD BACK UP
Con FASTcloud Backup è possibile disporre dell’infrastruttura virtuale in ambiente cloud necessaria per il backup di
server (anche virtuali), dati e postazioni di lavoro (pc, folder, device).
La connessione su rete Fastweb sarà in funzione dell’esigenza specifica, con una connettività standard sia di tipo
internet che MPLS.
FASTCLOUD DRIVE
FASTcloud Drive mette a disposizione uno spazio disco per i propri utenti finali in ambiente cloud, accessibile
ovunque e da qualunque dispositivo con funzionalità di backup e/o sync&share.
FASTCLOUD DISASTER&RECOVERY
FASTcloud Disaster Recovery è una soluzione in ambiente cloud che replica l’infrastruttura dell’azienda (da un
semplice virtual server a un Data Center fisico), garantendo il livello di business continuity richiesto.
FASTCLOUD VIRTUAL DESKTOP
La soluzione di Desktop as a Service che fornisce dei PC virtualiaccessibili da remoto. Il Desktop virtuale può essere
personale e persistente oppure session-based, accessibile anche da utenti diversi e da dispositivi differenti (es. da
browser, da client, da Thinclient, in mobilità da APP android ed apple).
20
Trasparenza, Libertà, Senza Limiti
In un mercato della telefonia mobile in cui è difficile orientarsi, tra centinaia di offerte e promozioni,
meccanismi non sempre chiari, costi nascosti, sovraprezzi elevati per traffico voce e dati extra-soglia
e per servizi accessori, Fastweb scrive regole del gioco a favore del consumatore per dare a tutti gli
italiani la possibilità di comunicare con la massima libertà, senza il rischio di sorprese in bolletta,
grazie a tariffe chiare e a soluzioni innovative.
Le nuove offerte Fastweb, infatti, sono caratterizzate dalla massima trasparenza, grazie alla
eliminazione degli extra costi spesso addebitati nel mercato per l’utilizzo di funzionalità come la
segreteria telefonica, il servizio “richiamami”, il controllo del credito residuo che fanno lievitare in
modo rilevante la spesa degli utenti telefonici rispetto al valore nominale delle offerte.
L’offerta Mobile di Fastweb mette fine alle incertezze che solitamente caratterizzano l’utilizzo del
mobile da parte degli utenti e prevede profili pensati per soddisfare al meglio tutti i bisogni di
comunicazione e di connessione.
Il lancio delle nuove offerte mobili è un passaggio fondamentale dopo la migrazione sulla rete 4G e
4G plus verso il consolidamento della posizione di Fastweb come player di rilievo nel mercato, in
attesa del passo successivo l’avvio delle sperimentazioni 5G previsto già nel 2017 e,
successivamente, dei servizi commerciali sulle nuove reti mobili segmento nel quale l’azienda vuole
svolgere un ruolo da protagonista.
Hai una Ram aziendale? Questa tra le varie soluzioni potrebbe interessarti?
FASTWEB MOBILE FREEDOM
 6GB di Internet 4G in Italia e in roaming in Unione Europea (fino a 1GB)
 Minuti illimitati in Italia, verso più di 50 destinazioni internazionali e, fino a 500 minuti, in
roaming in Unione Europea
 SMS illimitati in Italia e in roaming in Europa
 Con i minuti inclusi nella tua offerta chiami dall'Italia verso oltre 50 destinazioni internazionali,
senza scatto alla risposta nel caso di utilizzo oltre i 500 minuti previsti
 Quando sei in Unione Europea puoi chiamare con i minuti inclusi nella tua offerta, fino ad un
massimo di 500 minuti, e navigare fino a 1GB di Internet
 Offerta non soggetta alla Tassa di Concessione Governativa se scelta la modalità ricarica
automatica
 Offerta soggetta alla Tassa di Concessione Governativa di Euro 12,91 se scelta la modalità
abbonamento
 Novità non sono addebitati costi per la consultazione della segreteria telefonica
 Servizio richiamami incluso
 No vincoli contrattuali
9,95 € +IVA (ogni 4 settimane)
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  • 1. Digital Magazine Leggi i migliori post del nostro Magazine e cogli l'occasione per sapere con quale formula potrai ridurre sensibilmente la spesa ICT/TLC (fonia- dati) della tua azienda senza rinunciare all’innovazione tecnologica unita ad una efficace assistenza post-vendita. 1
  • 2. Indice: 3. RANSCAM: IL NUOVO RANSOMWARE CHE CANCELLA I FILE ANCHE SE VIENE PAGATO IL RISCATTO 5. CONNETTIVITA' SHDSL: COS'E' E COME FUNZIONA 8. COSA SONO LE SIM VIRTUALI E A COSA SERVONO 11. COME CAMBIA IL NEGOZIO CON L'AIUTO DELLE TECNOLOGIE MOBILE E DEL WI-FI IN STORE 12. RAM SMARTPHONE: QUANTO INCIDE SULLE PRESTAZIONI 15. COS'E' L'ETHERNET 19. CLOUD INFRASTRUTTURALE 21. TRASPARENZA, LIBERTA' SENZA LIMITI 22. CONTATTI 2
  • 3. RANSCAM: IL NUOVO RANSOMWARE CHE CANCELLA I FILE ANCHE SE VIENE PAGATO IL RISCATTO - La Redazione - Inganna gli utenti facendogli credere di essere stati colpiti da un ransomware tradizionale. Invece di criptare i dati, li cancella definitivamente RANSCAM: IL RANSOMWARE CHE CANCELLA I FILE ANZICHÉ CIFRARLI Si chiama Ranscam e sta facendo tremare i polsi ai CSO. È il nuovo virus da riscatto che, anziché cifrare i dati, li cancella. Così anche se il malcapitato che ne cade vittima decide di pagare, non riavrà mai più indietro la disponibilità dei propri file. Non si tratta di una cyber- minaccia particolarmente complessa, ma rappresenta ugualmente una pericolosa truffa. Ranscam, attraverso un'immagine, avvisa la vittima che i file sottratti sono stati nascosti e criptati e indica un indirizzo da utilizzare per il pagamento in Bitcoin. Sull'immagine è presente un pulsante su cui viene chiesto di cliccare per effettuare la verifica del pagamento. Al passaggio successivo, però, compare un messaggio in cui il malfattore comunica che il pagamento non è verificato e che, pertanto, ogni nuovo clic sull'immagine comporterà la cancellazione di un nuovo file e quindi, in definitiva, la perdita di tutti i dati. Questo trucco, negli intenti dei criminali informatici, vuole portare le vittime ad attivare più pagamenti per riuscire a sbloccare il sistema. Gli autori di questi attacchi si basano sul tentativo di convincere i malcapitati che i loro file possano essere recuperati, ed è proprio qui che sta la truffa: anche se il messaggio spiega che i file sottratti sono stati cifrati e spostati in una cartella nascosta, in realtà sono stati cancellati definitivamente. E non esiste alcun modo per riottenerli: Ranscam, infatti, non fornisce alcuna funzionalità di recupero. 3
  • 4. I creatori non sembrano essere criminali informatici molto sofisticati, come dimostrato dal riutilizzo dello stesso indirizzo per il conto Bitcoin fornito per i pagamenti dei riscatti. Anche se attualmente Ranscam non sembra essere molto diffuso (e non sono state rilevate grandi campagne di spam), la sua pericolosità risiede nell'incapacità di distinguerlo da un vero ransomware. Per ora, le raccomandazioni degli esperti sono essenzialmente due: fare attenzione alle campagne di phishing e compiere frequenti backup dei dati. I metodi di difesa tradizionali valgono anche in questo caso: fare attenzione al mittente delle e-mail che si ricevono (soprattutto se provenienti da indirizzi sconosciuti), non aprire allegati a meno che non si sia assolutamente sicuri del loro contenuto, evitare di accedere a siti web non attendibili e fare attenzione alle campagne di malvertising (ovvero ai virus che vengono diffusi sotto forma di banner pubblicitari). 4
  • 5. AMAZON COS'E' E COME FUNZIONA LA CONNETTIVITA' SHDSL Caratterizzata da una eguale velocità di trasmissione e ricezione dati, la tecnologia SHDSL è utilizzata primariamente in ambito professionale Nell'ambito delle telecomunicazioni e della connettività di Rete, una linea SHDSL (acronimo di Symmetrical high-speed digital subscriber line) è una tecnologia della famiglia DSL (la stessa dell'ADSL e della VDSL, per intendersi) caratterizzata da un'eguale velocità sia in download sia in upload. Standardizzata nel 2001, non è mai riuscita a convincere del tutto i consumatori. Questa tecnologia ha preso piede più che altro in ambito business: nei private branch exchange, nelle VPN, all'interno dei data center e altri servizi legati all'archiviazione dati online e al web hosting. Caratteristiche della connettività SHDSL Più veloce di una connessione analogica, la SHDSL garantisce una velocità di trasmissione dati simmetrica che va dai 192 ai 2.304 kilobit al secondo per ogni singolo doppino di rame, con incrementi progressivi di velocità di 64 kb (non esistono, dunque, velocità di trasmissione intermedie tra gli intervalli). Inoltre, nel caso in cui si dovesse utilizzare questa tecnologia accoppiando due doppini, la velocità massima di trasmissione raddoppierebbe, arrivando ad un massimo di 4.608 kilobit al secondo, ottenendo anche altri vantaggi (come vedremo tra poco). 5
  • 6. In una rete realizzata seguendo protocolli e standard SHDSL, i dati possono viaggiare a una distanza massima di tre chilometri. Tutto però dipende dall'attenuazione specifica del doppino, dal bitrate richiesto e dalle condizioni di "rumorosità ambientale" a sui è soggetto il cavo (maggiore il rumore, minore la distanza raggiungibile). Utilizzando la modalità con due doppini permette di aumentare la distanza raggiungibile, ma sarà necessario diminuire il bitrate (solitamente dimezzandolo) instradandolo su entrambe le coppie di fili di rame. L'ultimo standard riconducibile a questa tecnologia è il SHDSL.bis, ed è caratterizzato da una maggiore flessibilità nell'allocazione del carico di trasmissione, ottenuta grazie a una diversa tecnica di modulazione del segnale elettrico. Ciò permette, allo stesso tempo, di aumentare la velocità di trasmissione dei dati: si parte dai 2 megabit per raggiungere i 5,69 megabit su singolo doppino entro un raggio di poco superiore ai tre chilometri. Come funziona una linea SHDSL A differenza delle altre tecnologie di comunicazione della famiglia DSL, la SHDSL utilizza la modulazione TC-PAM (acronimo di Trellis-coded pulse-amplitude modulation), che opera sulle frequenze solitamente utilizzate per il traffico voce. Ciò vuol dire che in una linea della famiglia HSDSL non è possibile utilizzare un filtro simile a quello usato per la connessione ADSL di casa, che permette di effettuare chiamate vocali e contemporaneamente di navigare in Internet: in questo caso, come accadeva un tempo per la connessione puramente analogica (via modem telefonico), se si è connessi alla Rete non è possibile effettuare contemporaneamente chiamate vocali (e viceversa). Lo scambio dei dati con la Rete può avvenire seguendo diverse modalità e differenti protocolli. Si possono così scegliere accessi base ISDN multipli, trasferimenti in Asynchronous Transfer Mode (ATM) oppure una combinazione di traffico pacchettizzato (come avviene nelle linee a commutazione di pacchetto) e traffico strutturato (come nell'ATM). Differenze con ADSL Le differenze tra ADSL e SHDSL si possono ricondurre a tre grossi elementi distintivi. Partiamo dalla velocità di trasmissione dei dati. Come si intuisce anche dal nome, nell'ADSL ("DSL Asimmetrica") la velocità di ricezione (download) è solitamente superiore rispetto alla velocità di trasmissione dei pacchetti (upload) e quindi si ha a che fare con una connessione, appunto, "asimmetrica", mentre, come abbiamo visto, una linea SHDSL è in grado di garantire le stesse velocità sia in download che in upload. 6
  • 7. A questo si unisce una diversa modalità di trasmissione dei dati. L'ADSL di casa è una linea a commutazione di pacchetto (utilizza pacchetti di dati digitali per scambiare informazioni con la Rete), mentre nella SHDSL si possono utilizzare tecniche differenti: tra queste anche la commutazione di pacchetto ma non in maniera esclusiva. Si chiude, infine, con le tecniche di commutazione del segnale. Mentre nell'ADSL la connettività alla Rete non esclude la possibilità di effettuare chiamate, nella SHDSL l'utilizzo della modulazione TC- PAM fa sì che i dati viaggino sulla stessa banda solitamente utilizzata per il traffico vocale, impedendo così all'utente che naviga in Internet di poter effettuare contemporaneamente delle chiamate voce. 7
  • 8. COSA SONO LE SIM VIRTUALI E A COSA SERVONO Le schede SIM sono destinate a scomparire. Al loro posto troveremo dei chip di memoria, chiamati eSIM o SoftSIM, che "custodiranno" il nostro numero di cellulare Il trend è ormai ben delineato. Ogni millimetro quadrato all'interno della scocca di uno smartphone è fondamentale per i progettisti e i designer: le componenti interne sono sempre più esose dal punto di vista energetico e le batterie, dunque, hanno bisogno di occupare tutto lo spazio a disposizione. Ingegneri e designer, dunque, sono sempre al lavoro per ricavare nuovi spazi, anche a costo di "far fuori" qualche altra componente. Un esempio è dato dall'iPhone 7 e iPhone 7S, primo smartphone di fascia alta a sacrificare il jack audio da 3,5 millimetri sull'altare della resistenza all'acqua e, soprattutto, della ricerca dello spazio. La scomparsa del connettore musicale, però, sembra non essere abbastanza e potrebbe essere ben presto seguito da altre componenti. La candidata principale, in questo caso, sembra essere la scheda SIM, destinata a essere rimpiazzata da un microchip stampato sulla scheda logica dello smartphone (o di qualunque altro dispositivo mobile dotato di connettività alla rete cellulare). Il suo posto sarà preso dall'eSIM o SoftSIM, un microscopico dispositivo elettronico capace di contenere tutti i dati sinora conservati all'interno dei circuiti della tesserina di plastica presente in tutti i telefonini e smartphone in commercio. Cosa sono le eSIM Come giù accennato, le eSIM (dette anche SIM virtuali) sono dei chip di memoria simili a molti altri già presenti sulla scheda logica dello smartphone, del tablet o dello smartwatch. Al suo interno sono 8
  • 9. archiviate informazioni fondamentali per il funzionamento dello smartphone e la ricezione della rete cellulare: si trova, ad esempio, il codice ICCID, che identifica univocamente la SIM ed è utilizzato in fase di passaggio da un operatore all'altro; i dati e le "coordinate" tecniche necessarie per la ricezione della rete mobile e l'identificazione della SIM al suo interno; e così via. Informazioni che, sino a oggi, erano presenti in maniera crittografata all'interno delle piccole tessere di plastica e che invece, in un futuro neanche troppo lontano, saranno archiviate (sempre in maniera sicura) direttamente nei chip del dispositivo mobile utilizzato. eSIM, quali i vantaggi della nuova tecnologia Facile capire che le SIM virtuali portano con sé vantaggi che vanno ben oltre lo spazio recuperato all'interno del dispositivo. Una eSIM, infatti, rende più semplice e immediato il cambio di operatore: non ci sarà più bisogno di cambiare fisicamente la scheda SIM, ma basterà una chiamata al servizio clienti del gestore telefonico prescelto e scaricare i dati relativi alla nuova utenza. Discorso analogo quando si deciderà di passare da uno smartphone di vecchia generazione a uno di nuova generazione. Non ci si dovrà più preoccupare dei formati supportati dal nuovo dispositivo (SIM "normale", micro SIM o nano SIM) e il passaggio da uno smartphone all'altro sarà effettuato automaticamente e in modo, di fatto, immediato. Più facile, inoltre, acquistare una nuova scheda SIM una volta che si sarà sbarcati in un Paese straniero: basterà farne richiesta tramite il cellulare stesso o utilizzando un'apposita App per poterla scaricare ed installare. In questo modo non si avranno più problemi di roaming e si potrà parlare quanto si vuole. Come funzionano le SIM virtuali Al momento, Apple è uno dei pochi produttori ad aver presentato una soluzione proprietaria per quel che riguarda le SIM virtuali. Sufficiente, comunque, per capire a grandi linee come funziona una eSIM e cosa deve fare un utente per selezionare un operatore con uno smartphone senza SIM. All'interno delle Impostazioni del telefono accedere alla sezione Cellulare e attendere qualche istante: comparirà una scheda informativa tramite la quale si potrà selezionare uno degli operatori telefonici disponibili nella zona in cui ci si trova. Sarà possibile scegliere tra le varie tariffe e promozioni disponibili in quel momento e sottoscrivere così il contratto con l'operatore che si preferisce. 9
  • 10. La procedura appena descritta al momento è disponibile esclusivamente sui dispositivi con sistema operativo iOS (iPhone e iPad, dunque), ma è previsto che il funzionamento della SIM virtuale in ambiente Android sia del tutto simile. Anche in questo caso, infatti, gli utenti dovranno semplicemente accedere alle Impostazioni del telefono, scegliere Reti Cellulari nella sezione "Wireless e reti" e quindi procedere con la selezione dell'operatore preferito. Problema standardizzazione Se, allo stato attuale, si volesse cercare qualche difetto nella tecnologia delle SoftSIM, questo sarebbe sicuramente da ricercare nella mancanza di uno standard univoco al quale tutti i produttori di smartphone devono rifarsi. Come visto in precedenza, Apple è tra i pochi produttori ad aver presentato dei modelli di dispostivi mobili dotati di eSIM, sviluppando una soluzione proprietaria in collaborazione con Samsung. Visto il "peso relativo" di Apple e Samsung, è probabile che anche altri produttori adottino la stessa soluzione, ma non si tratta affatto di una scelta scontata. Il rischio che si corre, dunque, è quello di trovarsi con procedure o standard differenti a seconda dello smartphone che si utilizza, finendo così con il neutralizzare le note e gli aspetti positivi di questa tecnologia. 10
  • 11. VALENTINA PONTIGGIA (POLIMI): COME CAMBIA IL NEGOZIO CON L'AIUTO DELLE TECNOLOGIE MOBILE E DEL WI-FI IN STORE Di Annalisa Casali - Come è possibile, grazie a Wi-Fi in store, tecnologie digitali e App mobile, gestire relazioni omnicanale con il cliente del retail. Ce lo spiega l'esperto INNOVAZIONE NEL RETAIL: PIÙ MOBILE PER UNA NUOVA CUSTOMER EXPERIENCE Il retail in Italia sta attraversando un momento di forte cambiamento. Il consumatore è sempre più digitale e i consumi sono (ancora) piuttosto stagnanti. Lato offerta, poi, le catene distributive, ma anche i piccoli punti vendita, sperimentano un incremento nella complessità dell'offerta, della gestione dei prodotti (il cui ciclo di vita è sempre più ridotto) e del magazzino. Ecco perché l'innovazione digitale può davvero contribuire ad aiutare la distribuzione ad affrontare con gli strumenti giusti le sfide in atto nel nostro paese. Gli operatori del settore stanno lavorando già da tempo lungo due direzioni. Anzitutto, cercando di integrare il negozio fisico con il canale digitale. Ancora, investendo in tecnologie "in store" utili a migliorare (e arricchire) l'esperienza d'acquisto: dai beacon ai camerini intelligenti, dai chioschi digitali al tablet in dotazione ai commessi (utile per abilitare i pagamenti cashless ed eliminare la coda in cassa). Il ruolo del mobile è fondamentale e condiziona in modo sempre più rilevante il processo d'acquisto in negozio: da un'indagine Doxa emerge come il 76% dei possessori di smartphone utilizza il proprio device personale in negozio e ammette che il processo d'acquisto è condizionato dall'engagement che scatta proprio su questo device. Anche il Wi-Fi gioca un ruolo chiave, sia per abilitare nuovi servizi a valore aggiunto per il cliente e sia per conoscere maggiormente le abitudini e i comportamenti del cliente all'interno del punto vendita. Valentina Pontiggia, Direttore dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano, in questa videopillola ci spiega come si sta trasformando il settore della distribuzione in Italia. Per la visione del video clicca qui: https://www.youtube.com/watch?v=NgxyTC7gWlc Buona visione! 11
  • 12. RAM SMARTPHONE, QUANTO INCIDE SULLE PRESTAZIONI La RAM è davvero così importante per le prestazioni di uno smartphone? Quanta RAM deve avere uno smartphone top di gamma? Apriamo Facebook, rispondiamo a un messaggio su Facebook Messenger, inviamo un video su WhatsApp e nel frattempo lanciamo anche Real Racing 3. E di colpo lo smartphone si blocca e per farlo "ripartire" siamo costretti a chiudere tutte le applicazioni. Cosa è successo? Molto probabilmente abbiamo occupato tutta la RAM a disposizione sullo smartphone e il device non riusciva più a gestire i processi in esecuzione. Se abbiamo un po' di esperienza con il computer è lo stesso tipo di problema che sorge quando apriamo troppi programmi: il pc non ha abbastanza RAM per tenere aperti contemporaneamente quattro o cinque software e si blocca di colpo. Negli ultimi mesi molte aziende stanno lanciando degli smartphone con un quantitativo di RAM molto superiore rispetto al passato. Tutto dipende da quello che stiamo cercando: se vogliamo un top di gamma, 3GB di RAM non sono più sufficienti. Da Huawei a Samsung passando per LG, tutte le aziende leader nel settore hanno lanciato smartphone con almeno 4GB di RAM. OnePlus ha addirittura prodotto un device con 6GB di RAM (anche se non sempre sfrutta a pieno la propria potenza per non consumare 12
  • 13. troppa batteria). Se vogliamo che le prestazioni smartphone siano sempre al top, dobbiamo trovare un telefonino che abbia delle caratteristiche tecniche superiori alla media, soprattutto se acquistiamo un device Android. Il sistema operativo del robottino verde necessita di un maggior quantitativo di RAM rispetto all'iPhone per funzionare al meglio. Il tutto dipende dall'ottimizzazione tra il software e hardware. Mentre Apple è riuscita a creare il mix perfetto tra prestazioni dello smartphone e componenti hardware, le aziende Android ancora non trovano la quadra. Solo i Google Pixel hanno mostrato un'ottimizzazione tra software e hardware comparabile con quella degli iPhone. Anche se sotto il profilo delle caratteristiche tecniche i device Apple hanno meno RAM (l'iPhone 7 ha "solo" 3GB), le prestazioni non sono inferiori ai top di gamma Android. Cosa è la RAM Prima di capire quanto incide la RAM sulle prestazioni di uno smartphone, vediamo quale è il compito che svolge. RAM è l'acronimo di random access memory (memoria ad accesso casuale) e gestisce le applicazioni e i dati che utilizziamo in un dato momento sullo smartphone. La RAM memorizza alcune informazioni per velocizzare il funzionamento delle applicazioni ed è il fattore principale che determina se l'utente può fare multitasking aprendo quattro o cinque applicazioni. Non esiste lo smartphone perfetto con il giusto quantitativo di RAM, ma solo il device che meglio si adatta alle nostre necessità. Se usiamo il telefonino solo per chiamare e ricevere qualche messaggio su WhatsApp è praticamente inutile avere uno smartphone con 6GB di RAM. Quanto incide la RAM sulle prestazioni dello smartphone La RAM è importante, ma non fondamentale, per le prestazioni dello smartphone. Gli iPhone sono un buon esempio: anche se hanno un quantitativo di RAM inferiore ai top di gamma Android, le performance non ne risentano. Anzi. Oltre alla RAM, è necessario prendere in considerazione anche l'ottimizzazione tra il software e l'hardware: se il "cervello" dello smartphone non dialoga con il "motore" difficilmente potrà funzionare al meglio. 13
  • 14. Utilizzare tutta la RAM Chi lavora quotidianamente con un computer, dovrebbe avere abbastanza dimestichezza con le RAM. Il pc permette di monitorare costantemente quanta RAM stiamo utilizzando attraverso il Task Manager e quando superiamo l'80%-90% di uso della memoria mostra dei messaggi che avvisano che i programmi potrebbero non funzionare correttamente. Sullo smartphone il funzionamento della RAM è leggermente differente. Le applicazioni sfruttano tutta la RAM a disposizione per funzionare al meglio, l'importante è non ingolfare i processi, altrimenti il telefono andrà in blocco. Quanta RAM hanno bisogno gli smartphone Android e iPhone Come già detto in precedenza, gli smartphone Android hanno bisogno di più RAM per funzionare rispetto all'iPhone. E la colpa è il diverso approccio dei due sistemi operativi nella gestione della memoria. La differenza è tutta nella gestione delle applicazioni in background. Mentre sui device Android le app che non utilizziamo continuano a consumare RAM e batteria, su iOS le applicazioni in background sospendono la maggior parte delle funzioni per non "drenare" RAM e per aumentare l'autonomia dello smartphone. Una gestione intelligente delle forze che permette a Apple di risparmiare sulla RAM. Se cerchiamo uno smartphone Android che abbia le stesse prestazioni dell'iPhone, dovremo acquistarne uno con almeno 4GB di RAM. 3GB, 4GB o 6GB di RAM? Si dà troppa importanza alla RAM. La memoria ad accesso causale è sicuramente uno dei fattori che determinano le prestazioni di uno smartphone, ma non l'unico nè il più importante. È necessario considerare anche le altre componenti dello smartphone, a partire dal chipset fino ad arrivare alla GPU. Uno Snapdragon di ultima generazione è sicuramente più performante di un MediaTek, ma necessariamente necessita anche di più RAM per funzionare correttamente. Inoltre, anche l'interfaccia utente è un fattore da non sottovalutare. Una user interface con molte transazioni, soffoca i processi della RAM e non permette di tenere aperte molte applicazioni. Lo stesso discorso vale se vogliamo usare lo smartphone all'interno di un visore VR: i contenuti per la realtà virtuale necessitano di molta RAM per funzionare al meglio e solo un'ottima gestione della memoria ad accesso casuale permette al telefonino di non bloccarsi. Quindi uno smartphone con tantissima RAM a disposizione non vuol dire che sia migliore si uno con meno memoria, tutto dipende dall'utilizzo che se ne vuole fare e dalle altre componenti hardware a disposizione. 14
  • 15. COS'E' L'ETHERNET Per molti è solo un cavo con dei doppini telefonici all'interno. L'Ethernet, invece, è un insieme di tecnologie che permette la trasmissione di dati in una rete LAN Per molti è semplicemente un cavo che permette di collegare il computer – desktop o laptop non fa differenza –, le console di gioco, gli hard disk e i media center al router con l'obiettivo di creare una LAN (Local Area Network), ossia una rete casalinga. L'Ethernet, invece, è una famiglia di tecnologie necessarie alla realizzazione e al funzionamento di reti locali (LAN nello specifico) le cui specifiche tecniche sono state stabilite con lo standard IEEE 802.3. Ideata a livello sperimentale a metà anni '70 nei laboratori Xerox PARC da Robert Metcalfe e dal suo assistente David Boggs, l'Ethernet è oggi la tecnologia più utilizzata in ambito domestico per la creazione di reti che comprendono e mettono in connessione un numero esiguo di nodi. Per questo motivo, nel corso dei decenni, sono stati realizzati switch Ethernet sempre più performanti, indispensabili per permettere la comunicazione in modo trasparente tra due nodi di una stessa rete. Cos'è l'Ethernet L'Ethernet, in termini tecnici, è un insieme di protocolli e strumenti di rete che permettono la creazione di reti locali diversamente estese (da pochi nodi fino a qualche decina). Teoricamente, un cavo Ethernet può raggiungere la lunghezza massima di 100 metri: per connettere nodi ad una distanza maggiore vengono utilizzati dispositivi che ripetono o reindirizzano il segnale. Servono a questo scopo i bridge Ethernet e gli switch Ethernet, periferiche in grado di mettere in collegamento spezzoni diversi una stessa LAN. L'elemento comune di ogni rete Ethernet è la struttura del pacchetto, chiamata frame. Composto da 7 elementi differenti, il frame è responsabile di indirizzare e trasportare i dati della comunicazione tra due nodi della stessa rete LAN. 15
  • 16. I sette elementi del frame Ethernet l primo dei 7 elementi è il "preambolo" (preamble), è grande 7 byte e viene utilizzato sostanzialmente per la sincronizzazione del processo di comunicazione tra i due nodi della rete, ossia tra mittente e ricevente. A svolgere questo compito sono, da un lato, gli adattatori per il ricevente, dall'altro, gli oscillatori per il mittente: sono questi due componenti, infatti, a sincronizzare gli orologi del nodo di emissione e di quello di ricezione. 1.Il secondo spezzone è lo SFD (Start Frame Delimiter), grande 1 byte, serve a delimitare il "preambolo" e segnare l'inizio del pacchetto dati. 2.Il terzo e il quarto elemento di un frame Ethernet, di 6 byte ciascuno, corrispondono agli indirizzi MAC rispettivamente del destinatario e del mittente, essi rappresentano gli indirizzi fisici identificativi assegnati in modo univoco dal produttore di ogni scheda di rete e quindi associati univocamente ad ogni nodo connesso alla LAN. 3.L'Ethertype, delle dimensioni di 2 byte, indica invece il tipo di protocollo utilizzato nella comunicazione. A seconda dei casi, si può utilizzare il protocollo IPv4 o IPv6, il protocollo PPPoE e il protocollo ARP. 4.Il Payload o "campo dati" – dai 46 ai 1500 byte – contiene le informazioni reali scambiate nella comunicazione. A chiudere il tutto troviamo il FCS (Frame Check Sequence), il quale, con i suoi 4 byte contenenti un valore di controllo del tipo CRC (Cyclic Redundancy Check), consente di rilevare se ci sono stati errori nel processo comunicativo.I La storia Tutti gli elementi, fisici e di protocollo, che servono a definire tecnicamente l'Ethernet vennero progettati a livello sperimentale tra il 1973 e il 1974 all'interno dello Xerox PARC (Palo Alto Research Center) da Robert Metcalfe. Quest'ultimo prese spunto da ALOHAnet, un protocollo di rete il cui scopo era garantire le funzionalità di accesso e trasmissione dati in reti di piccole dimensioni. 16
  • 17. Il nome Ethernet venne utilizzato per la prima volta nel maggio del 1973 dallo stesso Metcalfe, che tentava di convincere i vertici Xerox della bontà del suo lavoro. Il nome venne scelto per "rendere omaggio" all'Etere Luminifero, una sostanza gassosa e impalpabile che, a metà Ottocento, si credeva essere il mezzo inerte attraverso il quale si propagavano le onde elettromagnetiche. Nel 1975 Xerox presentò un brevetto a nome di Metcalfe e del suo team di lavoro (oltre a David Boggs, il brevetto porta i nomi di Chuck Thacker e Butler Lampson). Le tecnologie descritte nel brevetto vennero utilizzate, con successo, all'interno dello Xerox PARC e nel 1976 Metcalfe e Boggs pubblicarono un articolo accademico – Ethernet: Distributed Packet- Switching For Local Computer Networks – con il quale descrivevano le parti fondamentali e il funzionamento di una rete basata su tecnologia Ethernet. Nel 1979 Metcalfe andò via da Xerox ma riuscì ugualmente a convincere l'allora gigante statunitense dell'informatica a collaborare con Digital Equipment Corporation e Intel per iniziare a lavorare su uno standard Ethernet univoco. Nacque così il team DIX (dalle iniziali delle tre società coinvolte nel progetto), che l'anno successivo presentò all'Institute of Electronical and Electronics Engineers (IEEE) la prima proposta di standardizzazione dell'Ethernet in ambito LAN. Questa prima proposta riguardava uno standard con velocità di 10 Mbps e indirizzi di 48 bit: si trattava del 10BASE-T, il "modello base" della connettività Ethernet. Modelli di Ethernet Tra i tanti modi in cui è possibile "catalogare" le varie tipologie di Ethernet che sono state sviluppate negli oltre 30 anni di vita di questa tecnologia, la più adottata è quella basata sulla velocità teorica massima raggiungibile nel corso del trasferimento dei file. 10BASE-T Specifica di livello base del protocollo IEEE 802.3 caratterizzata da una velocità di trasferimento di 10 Megabit (10 milioni di bit) al secondo. I cavi sono composti da due doppini di derivazione telefonica intrecciati l'uno con l'altro, mentre i connettori sono gli RJ-45, anch'essi di derivazione telefonica. Fast Ethernet Standard di trasmissione dati per reti LAN la cui velocità massima teorica è di 100 Megabit al secondo. Anche in questo caso la 100BASE-T è lo standard predominante, caratterizzato da due doppini intrecciati e connettori RJ-45. 17
  • 18. Gigabit Ethernet Evoluzione del Fast Ethernet a una velocità 10 volte superiore. Come lascia intuire anche il nome, il Gigabit Ethernet è caratterizzato da velocità di trasferimento di 1 Gigabit (1 miliardo di bit) al secondo sfruttando, sempre nella configurazione 1000BASE-T, doppini di rame di derivazione telefonica e connettori RJ-45. 2.5GBASE-T, 5GBASE-T e 1'GBASE-T con cavi di categoria Cat5e, Cat6 e Cat7 L'evoluzione dei cavi Ethernet ha però permesso ai tecnici e agli ingegneri di spingersi ben oltre la soglia di 1 gigabit. Già oggi sono in commercio cavi che possono arrivare a 10 gigabit al secondo: è il caso dei cavi Ethernet Cat 7 (detti anche 10GBASE-T), capaci di far viaggiare pacchetti dati a 1,25 gigabyte al secondo (1 byte = 8 bit, quindi 1,25 gigabyte equivale a 10 gigabit). Questi, però, non sono gli unici in grado di andare oltre il singolo gigabit di velocità: con l'introduzione dello standard IEEE 802.3bz, infatti, si sono registrati notevoli miglioramenti prestazionali anche per i cavi Ethernet Cat 5e e Cat 6. Il primo, detto anche 2.5GBASE-T, ha una velocità massima di trasferimento dati di 2,5 gigabit al secondo; il secondo, detto 5GBASE-T, può spingersi fino ai 5 gigabit al secondo. 18
  • 19. CLOUD INFRASTRUTTURALE Le soluzioni di Cloud Computing per realizzare servizi ICT agili, efficienti, sicuri e vicini alle esigenze di business FASTcloud è una proposizione End-to-End per la fornitura di risorse elaborative e piattaforme software. La piattaforma FASTcloud si basa sulle tecnologie più diffuse ed innovative in ambito Cloud e Software Defined Data Center (SDDC) tra le quali OPENSTACK e VMWare. È costantemente aggiornata, per minimizzare i rischi di potenziali fault e sgravare le aziende da attività complesse di manutenzione e upgrade. Con FASTcloud è possibile avviare nuove applicazioni aziendali in tempi rapidissimi, semplificando i processi di adozione e gestione delle risorse IT e senza investimenti in nuove piattaforme informatiche o in personale specializzato. I servizi sono realizzati per assicurare la confidenzialità, integrità e protezione dei dati e delle risorse. Fastweb adotta policy standard e processi interni di sicurezza conformi alle principali normative italiane e Best Practices internazionali ed ha ottenuto le seguenti certificazioni: ✔ ISO 9001 / 27001 ✔ ISO 27018 per i servizi FASTcloud IaaS, FASTcloud Virtual Desktop e FASTcloud Doc Conservazione Digitale. Ultima verifica audit in data 3.3.2016 ✔ Tier IV Design & Construction dell’Uptime Institute per il Data Center in cui si trova fisicamente la piattaforma FASTcloud. ✔ TIA 942 Certificazione conformità ANSI-TIA 942-A per il Data Center Tier IV. Fastweb ha inoltre effettuato un self assessment secondo lo standard CSA STAR (programma Cloud Security Alliance “Security, Trust & Assurance Registry”), pubblicato sul sito CSA. I servizi FASTcloud sono erogati su Data Center Fastweb localizzati in territorio italiano (in ottemperanza alla direttiva 95/46/CE), in Business Continuity/Disaster Recovery, e con il presidio continuo del SOC Fastweb (Security Operation Center). L’offerta è flessibile e fruibile in modalità on demand. La gestione è semplice ed intuitiva, grazie ad un portale web self-service da cui eseguire in autonomia tutte le operazioni sul proprio ambiente Cloud. La proposizione si completa con la consulenza di personale specializzato (ICT & Security Competence Center), sia nella fase decisionale che operativa e nella definizione delle applicazioni da portare sul cloud e delle modalità di integrazione all'interno della struttura IT aziendale (Hybrid Cloud). 19
  • 20. La suite di offerta FASTcloud copre le seguenti componenti di servizio IaaS (Infrastructure as a Service): FASTCLOUD VIRTUAL SERVER Virtual Server rende disponibili in modalità “a servizio” le capacità di calcolo, memoria e storage di massa di uno o più server in modalità virtuale, garantendo le stesse funzionalità di un server fisico. I relativi servizi saranno disponibili attraverso una connessione su rete Fastweb. FASTCLOUD VIRTUAL PRIVATE DATA CENTER Con Virtual Private Data Center (vPDC) sono a disposizione tutte le componenti di servizio per la realizzazione di un Data Center Virtuale completo: le risorse elaborative (CPU, RAM, STORAGE) necessarie per la creazione dei server virtuali, gli elementi di rete (switch, router, load balancer, firewall) per la completa gestione di un’infrastruttura di rete di un Data Center e le connettività ad elevate prestazioni a portafoglio Fastweb. FASTCLOUD PRIVATE IAAS La soluzione per un’infrastruttura Private Cloud “a servizio” in tempi rapidissimi, già pre-configurata, collaudata e ospitata presso i Data Center Fastweb. È costituita da una copia dell’architettura Cloud vPDC di Fastweb su risorse fisiche interamente dedicate, altamente scalabile e interoperabile poiché basata sull’innovazione tecnologia di OpenStack. FASTCLOUD FULL PRIVATE FASTcloud Full Private garantisce che tutta l’architettura fisica alla base della soluzione prescelta sia selezionata e dedicata alle esigenze della singola azienda. La soluzione può essere ospitata presso i Data Center Fastweb oppure presso i siti dell’azienda ed è interamente a progetto in tutte le sue componenti elaborative, di networking, automation e orchestration. FASTCLOUD BACK UP Con FASTcloud Backup è possibile disporre dell’infrastruttura virtuale in ambiente cloud necessaria per il backup di server (anche virtuali), dati e postazioni di lavoro (pc, folder, device). La connessione su rete Fastweb sarà in funzione dell’esigenza specifica, con una connettività standard sia di tipo internet che MPLS. FASTCLOUD DRIVE FASTcloud Drive mette a disposizione uno spazio disco per i propri utenti finali in ambiente cloud, accessibile ovunque e da qualunque dispositivo con funzionalità di backup e/o sync&share. FASTCLOUD DISASTER&RECOVERY FASTcloud Disaster Recovery è una soluzione in ambiente cloud che replica l’infrastruttura dell’azienda (da un semplice virtual server a un Data Center fisico), garantendo il livello di business continuity richiesto. FASTCLOUD VIRTUAL DESKTOP La soluzione di Desktop as a Service che fornisce dei PC virtualiaccessibili da remoto. Il Desktop virtuale può essere personale e persistente oppure session-based, accessibile anche da utenti diversi e da dispositivi differenti (es. da browser, da client, da Thinclient, in mobilità da APP android ed apple). 20
  • 21. Trasparenza, Libertà, Senza Limiti In un mercato della telefonia mobile in cui è difficile orientarsi, tra centinaia di offerte e promozioni, meccanismi non sempre chiari, costi nascosti, sovraprezzi elevati per traffico voce e dati extra-soglia e per servizi accessori, Fastweb scrive regole del gioco a favore del consumatore per dare a tutti gli italiani la possibilità di comunicare con la massima libertà, senza il rischio di sorprese in bolletta, grazie a tariffe chiare e a soluzioni innovative. Le nuove offerte Fastweb, infatti, sono caratterizzate dalla massima trasparenza, grazie alla eliminazione degli extra costi spesso addebitati nel mercato per l’utilizzo di funzionalità come la segreteria telefonica, il servizio “richiamami”, il controllo del credito residuo che fanno lievitare in modo rilevante la spesa degli utenti telefonici rispetto al valore nominale delle offerte. L’offerta Mobile di Fastweb mette fine alle incertezze che solitamente caratterizzano l’utilizzo del mobile da parte degli utenti e prevede profili pensati per soddisfare al meglio tutti i bisogni di comunicazione e di connessione. Il lancio delle nuove offerte mobili è un passaggio fondamentale dopo la migrazione sulla rete 4G e 4G plus verso il consolidamento della posizione di Fastweb come player di rilievo nel mercato, in attesa del passo successivo l’avvio delle sperimentazioni 5G previsto già nel 2017 e, successivamente, dei servizi commerciali sulle nuove reti mobili segmento nel quale l’azienda vuole svolgere un ruolo da protagonista. Hai una Ram aziendale? Questa tra le varie soluzioni potrebbe interessarti? FASTWEB MOBILE FREEDOM  6GB di Internet 4G in Italia e in roaming in Unione Europea (fino a 1GB)  Minuti illimitati in Italia, verso più di 50 destinazioni internazionali e, fino a 500 minuti, in roaming in Unione Europea  SMS illimitati in Italia e in roaming in Europa  Con i minuti inclusi nella tua offerta chiami dall'Italia verso oltre 50 destinazioni internazionali, senza scatto alla risposta nel caso di utilizzo oltre i 500 minuti previsti  Quando sei in Unione Europea puoi chiamare con i minuti inclusi nella tua offerta, fino ad un massimo di 500 minuti, e navigare fino a 1GB di Internet  Offerta non soggetta alla Tassa di Concessione Governativa se scelta la modalità ricarica automatica  Offerta soggetta alla Tassa di Concessione Governativa di Euro 12,91 se scelta la modalità abbonamento  Novità non sono addebitati costi per la consultazione della segreteria telefonica  Servizio richiamami incluso  No vincoli contrattuali 9,95 € +IVA (ogni 4 settimane) PIU’ CONTRIBUTO UNA TANTUM 5 EURO PER LA SPEDIZIONE DELLA USIM Fermati un attimo… Fatti due conti! E se hai bisogno senza impegno di una consulenza globale sulla spesa TLC (fonia, fisso, mobile) della tua azienda CONTATTAMI SUBITO Tel +39 348 8212613 e-mail info@sdf-bpfastweb.it 21
  • 22. Vuoi risparmiare sui costi ICT/TLC (fonia-dati) della tua azienda? ■ Da una nostra ricerca, frutto di 17 anni di esperienza nel settore, abbiamo verificato che il 90% delle aziende aveva sottovalutato le reali opportunità del mercato e di conseguenza il potenziale risparmio raggiungibile. ■ Contattaci subito per sapere con quale formula potrai ridurre sensibilmente la spesa ICT/TLC (fonia-dati) della tua azienda senza rinunciare all’innovazione tecnologica unita ad una efficace assistenza post-vendita. Tel: +39 348 8212613 e-mail: info@sdf-bpfastweb.it 22