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puntoeffe 61
C O M E E R A V A M O
Nella seconda metà del XIX se-
colo lo sviluppo tecnologico
diventa sempre meno empi-
rico e progettato, in maggior misura,
con criteri scientifici molto rigorosi e
precisi da cui derivano enormi ricadute
applicative.
Una svolta avviene nel 1899, quando la
Bayer lancia l’Aspirina, evento che segna
la nascita della farmacologia industriale
e del farmaco come genere di largo con-
sumo. Quest’ultimo fenomeno è agevola-
to dalla produzione di massa, dai nuovi
mezzi di comunicazione, dall’emergere
del marketing e della pubblicità per il
grande pubblico e dal graduale amplia-
mento dell’alfabetizzazione della popola-
zione che trasforma migliaia di persone
in “dottori di se stessi”.
L’Aspirina, sottoposta prima della sua re-
gistrazione a sperimentazione clinica,
prassi in precedenza sconosciuta, in po-
co più di un secolo ha venduto oltre mil-
le miliardi di confezioni e in letteratura
scientifica internazionale vanta un nu-
mero impressionante di articoli pubbli-
cati: oltre venticinquemila.
A CAVALLO DEL NOVECENTO
All’attività dei fratelli Alitti va attribuito il
merito di aver introdotto in Italia le pre-
parazioni iniettabili che - grazie all’in-
venzione della fiala prima e della siringa
con ago cavo poi - rendono questa prati-
ca sicura permettendo anche la conser-
vazione illimitata delle preparazioni ste-
rilizzate. Nascono, così, i preparati Mol-
teni per uso ipodermico che presto tro-
Nel secondo Ottocento la chimica comincia a concentrarsi
sulla ricerca di specialità medicinali atte a contrastare
i malesseri più frequenti. I nuovi ritrovati, a volte,
sono così efficaci da durare, tali e quali, fino a oggi
DI RAIMONDO VILLANO
co. Sempre in questo primo scorcio di
secolo a Torino il Laboratorio Chimico
Piemontese Dr. Provera e Rosso prima e
poi, intorno al 1906, lo Stabilimento Chi-
mico Farmaceutico Marco Antonetto
producono la famosissima Eugenina
Mione in soluzione orale, in commercio
per oltre sessant’anni, un antidismenor-
vano larga diffusione. Agli inizi del Nove-
cento la Ciba produce il Digestol in com-
presse, contenente genziana, menta pi-
perita, centaurea minore, melissa offici-
nale, camomilla e anice, e indicato per
dispepsie, gonfiore e ulcera gastrica. La
Lepetit, da parte sua, immette sul mer-
cato la Tannalbumina come antidiarroi-
Farmaci di sintesi:
origini e sviluppi
62 puntoeffe
C O M E E R A V A M O
strie nazionali. Tra le specialità di questo
periodo vi è, per esempio, l’Adisole,
“olio ipervitaminico naturale a base d’o-
lio di fegato di tonno” (in sostituzione
del tradizionale straniero olio di fegato di
merluzzo di cui ha le stesse proprietà te-
rapeutiche) prodotto dalla S.A. Farma-
ceutici Italia “Farmitalia” e pubblicizza-
to come grande realizzazione terapeuti-
ca autarchica.
DAL VENTENNIO IN POI
Nel 1937 viene prodotto dal Laboratorio
Italfarmaco il famoso Paidosan a base di
calcio, magnesio, fosforo, arsenico, ferro,
acido arsenico, piccole quantità di noce
vomica e noce kola in uno sciroppo di al-
colati dell’arancio amaro.
Risentendo dell’epoca fascista, la sua il-
lustrazione pubblicitaria mostra un bam-
bino balilla che fa, addirittura, il “presen-
tat’arm” a un flacone di ricostituente la
cui etichetta, su cui campeggia la scritta
“vitaminico”, enfaticamente recita: “Pai-
dosan fa i bimbi sani”. Le indicazioni ri-
portate sul retro sono: dimagrimento,
atrofia muscolare, anemia, arresto dello
sviluppo, clorosi, inappetenza, rachiti-
smo, linfatismo. Questa specialità, in for-
mulazione modificata per l’aggiunta di vi-
tamina B12, è presente ancora nel 1967
nell’Informatore Farmaceutico.
Nel 1938 nasce l’Atebrin, altro successo
Bayer, attivo sulle forme malariche agame-
tiche: in tal modo ogni forma di malaria
umana può essere finalmente debellata.
Recordati, all’inse-
gna del motto di
dannunziana
roico. Nel primo decennio del Novecen-
to, inoltre, l’Istituto Neoterapico Italiano
produce a Bologna l’Eutrofina, sciroppo
ricostituente a base di ferro, fosforo e ar-
senico. Nel 1904 la Bayer produce come
antireumatico e antimalarico il Chinino
salicilato mentre la Merk Darmstadt lan-
cia la Stripticina contenente cotarnina
cloridrato come emostatico.
Fino ai primi del secolo l’unico farmaco
utile per la cura della sifilide era il mercu-
rio; nel 1909, invece, compare sul mer-
cato il famoso Salvarsan, a base di arsfe-
namina, efficacissimo contro le spiroche-
te e di eccezionale diffusione commer-
ciale. Nel 1912 viene sostituito dal Neo-
salvarsan, che ha una tossicità attenuata
e un limite terapeutico per lungo tempo
considerato insuperabile fino all’avvento
degli antibiotici.
Nel 1920 inizia la produzione del Muci-
num in compresse, “Lassativo dolce non
contenente alcun drastico”. Tra i record
assoluti di longevità, resta in commercio
fino al 1997.
A Toronto, in Canada, nel 1921 la ricerca
perviene a un successo epocale: l’insuli-
na consente di curare il diabete. Tra i pri-
mi produttori dell’ormone in fiale vi è la
Lilly. Nel 1927 il Laboratorio Farmacolo-
gico Reggiano lancia l’Antispasmina Coli-
ca, antispastico (prima specialità farma-
ceutica prodotta da Arrigo Recordati), nel
1930 produce il colagogo e lassativo Sol-
vobil e nel 1935 il cardiotonico e diureti-
co Tefamin. Ma il 1935 è soprattutto l’an-
no in cui, dopo una lunga serie di esperi-
menti con coloranti azoici su animali, na-
sce il Prontosil, capostipite dei “miracolo-
si” sulfamidici.
Dal 1936 incomincia l’attuazione di una
politica autarchica mirante a portare l’Ita-
lia all’autosufficienza economica, princi-
palmente nell’ambito di un’economia di
guerra ma, ovviamente, anche nelle pro-
duzioni chimico-farmaceutiche propa-
gandando e proteggendo la produzione
farmaceutica nazionale e vietando l’ac-
quisto di prodotti esteri (fatto salvo il
caso dove i prodotti nazionali sono
inesistenti).
Le imprese richiedono certificati
relativi all’applicazione della
“Marca del prodotto italiano”
concessa dal “Comitato per il
Prodotto Italiano” alle indu-
memoria «Ognora desto», dopo l’Adre-
nalina lancia sul mercato la Simpamina,
stimolante del sistema nervoso centrale
che in guerra e in pace «sprona l’attività
fisica e mentale». Anche gli attori in tea-
tro, scrive sul Corriere della Sera Indro
Montanelli, «vanno avanti a furia di caffé
e simpamina» e i campioni di ciclismo
come Fausto Coppi e Gino Bartali la usa-
no «come una sorta di bomba».
In quest’epoca, inoltre, Recordati produ-
ce anche la Dintoina.
Tra gli altri famosi prodotti dei primi de-
cenni del XX secolo ricordiamo: l’Atochi-
nololo (Ciba) in compresse, da usare per
la curadella gotta e come analgesico e
antipiretico per nevralgie e artriti.
La Bioplastina (Serono) in fiale i.m. a ba-
se di emulsione asettica di lecitina e lu-
teina per esaurimento, arresto di svilup-
po nei bambini, tubercolosi e anemie
(con ciclo di cura consigliato di 20-30
iniezioni a giorni alterni).
Il Bornyval (Riedel) a base di etere isova-
lerianico del borneolo in capsule per iste-
ria, nevrastenia, come antispasmodico.
Il Bromural (Knoll) in tavolette con bro-
movalerianiurea ad azione ipnosedativa
per insonnia della neurastenia e dell’iste-
ria, per cardiopatie ma anche per mal di
mare e pertosse. La Candiolina (Bayer) in
tavolette a base di esosio difosfato di
calcio per esaurimenti organici, nevro-
si e insufficiente sviluppo. Il famosissi-
mo Cardiostenol (Laboratorio Biochimico
Terapico Baroni), da impiegare per via
ipodermica come antispastico, sedativo,
analgesico, ipnotico, oltre che come
coadiuvante. E tanti altri ancora...
Una curiosità? Il Viroglandolo (Ism),
prodotto pluriglandolare opoterapico in
compresse a base di tiroide, ipofisi, testi-
colo, surreni ed estratto cerebrale indica-
to. Una sorta di Viagra d’antan, indicato
per la «deficiente attività sessuale» oltre
che per senilità precoce e neurastenia.

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  • 1. puntoeffe 61 C O M E E R A V A M O Nella seconda metà del XIX se- colo lo sviluppo tecnologico diventa sempre meno empi- rico e progettato, in maggior misura, con criteri scientifici molto rigorosi e precisi da cui derivano enormi ricadute applicative. Una svolta avviene nel 1899, quando la Bayer lancia l’Aspirina, evento che segna la nascita della farmacologia industriale e del farmaco come genere di largo con- sumo. Quest’ultimo fenomeno è agevola- to dalla produzione di massa, dai nuovi mezzi di comunicazione, dall’emergere del marketing e della pubblicità per il grande pubblico e dal graduale amplia- mento dell’alfabetizzazione della popola- zione che trasforma migliaia di persone in “dottori di se stessi”. L’Aspirina, sottoposta prima della sua re- gistrazione a sperimentazione clinica, prassi in precedenza sconosciuta, in po- co più di un secolo ha venduto oltre mil- le miliardi di confezioni e in letteratura scientifica internazionale vanta un nu- mero impressionante di articoli pubbli- cati: oltre venticinquemila. A CAVALLO DEL NOVECENTO All’attività dei fratelli Alitti va attribuito il merito di aver introdotto in Italia le pre- parazioni iniettabili che - grazie all’in- venzione della fiala prima e della siringa con ago cavo poi - rendono questa prati- ca sicura permettendo anche la conser- vazione illimitata delle preparazioni ste- rilizzate. Nascono, così, i preparati Mol- teni per uso ipodermico che presto tro- Nel secondo Ottocento la chimica comincia a concentrarsi sulla ricerca di specialità medicinali atte a contrastare i malesseri più frequenti. I nuovi ritrovati, a volte, sono così efficaci da durare, tali e quali, fino a oggi DI RAIMONDO VILLANO co. Sempre in questo primo scorcio di secolo a Torino il Laboratorio Chimico Piemontese Dr. Provera e Rosso prima e poi, intorno al 1906, lo Stabilimento Chi- mico Farmaceutico Marco Antonetto producono la famosissima Eugenina Mione in soluzione orale, in commercio per oltre sessant’anni, un antidismenor- vano larga diffusione. Agli inizi del Nove- cento la Ciba produce il Digestol in com- presse, contenente genziana, menta pi- perita, centaurea minore, melissa offici- nale, camomilla e anice, e indicato per dispepsie, gonfiore e ulcera gastrica. La Lepetit, da parte sua, immette sul mer- cato la Tannalbumina come antidiarroi- Farmaci di sintesi: origini e sviluppi
  • 2. 62 puntoeffe C O M E E R A V A M O strie nazionali. Tra le specialità di questo periodo vi è, per esempio, l’Adisole, “olio ipervitaminico naturale a base d’o- lio di fegato di tonno” (in sostituzione del tradizionale straniero olio di fegato di merluzzo di cui ha le stesse proprietà te- rapeutiche) prodotto dalla S.A. Farma- ceutici Italia “Farmitalia” e pubblicizza- to come grande realizzazione terapeuti- ca autarchica. DAL VENTENNIO IN POI Nel 1937 viene prodotto dal Laboratorio Italfarmaco il famoso Paidosan a base di calcio, magnesio, fosforo, arsenico, ferro, acido arsenico, piccole quantità di noce vomica e noce kola in uno sciroppo di al- colati dell’arancio amaro. Risentendo dell’epoca fascista, la sua il- lustrazione pubblicitaria mostra un bam- bino balilla che fa, addirittura, il “presen- tat’arm” a un flacone di ricostituente la cui etichetta, su cui campeggia la scritta “vitaminico”, enfaticamente recita: “Pai- dosan fa i bimbi sani”. Le indicazioni ri- portate sul retro sono: dimagrimento, atrofia muscolare, anemia, arresto dello sviluppo, clorosi, inappetenza, rachiti- smo, linfatismo. Questa specialità, in for- mulazione modificata per l’aggiunta di vi- tamina B12, è presente ancora nel 1967 nell’Informatore Farmaceutico. Nel 1938 nasce l’Atebrin, altro successo Bayer, attivo sulle forme malariche agame- tiche: in tal modo ogni forma di malaria umana può essere finalmente debellata. Recordati, all’inse- gna del motto di dannunziana roico. Nel primo decennio del Novecen- to, inoltre, l’Istituto Neoterapico Italiano produce a Bologna l’Eutrofina, sciroppo ricostituente a base di ferro, fosforo e ar- senico. Nel 1904 la Bayer produce come antireumatico e antimalarico il Chinino salicilato mentre la Merk Darmstadt lan- cia la Stripticina contenente cotarnina cloridrato come emostatico. Fino ai primi del secolo l’unico farmaco utile per la cura della sifilide era il mercu- rio; nel 1909, invece, compare sul mer- cato il famoso Salvarsan, a base di arsfe- namina, efficacissimo contro le spiroche- te e di eccezionale diffusione commer- ciale. Nel 1912 viene sostituito dal Neo- salvarsan, che ha una tossicità attenuata e un limite terapeutico per lungo tempo considerato insuperabile fino all’avvento degli antibiotici. Nel 1920 inizia la produzione del Muci- num in compresse, “Lassativo dolce non contenente alcun drastico”. Tra i record assoluti di longevità, resta in commercio fino al 1997. A Toronto, in Canada, nel 1921 la ricerca perviene a un successo epocale: l’insuli- na consente di curare il diabete. Tra i pri- mi produttori dell’ormone in fiale vi è la Lilly. Nel 1927 il Laboratorio Farmacolo- gico Reggiano lancia l’Antispasmina Coli- ca, antispastico (prima specialità farma- ceutica prodotta da Arrigo Recordati), nel 1930 produce il colagogo e lassativo Sol- vobil e nel 1935 il cardiotonico e diureti- co Tefamin. Ma il 1935 è soprattutto l’an- no in cui, dopo una lunga serie di esperi- menti con coloranti azoici su animali, na- sce il Prontosil, capostipite dei “miracolo- si” sulfamidici. Dal 1936 incomincia l’attuazione di una politica autarchica mirante a portare l’Ita- lia all’autosufficienza economica, princi- palmente nell’ambito di un’economia di guerra ma, ovviamente, anche nelle pro- duzioni chimico-farmaceutiche propa- gandando e proteggendo la produzione farmaceutica nazionale e vietando l’ac- quisto di prodotti esteri (fatto salvo il caso dove i prodotti nazionali sono inesistenti). Le imprese richiedono certificati relativi all’applicazione della “Marca del prodotto italiano” concessa dal “Comitato per il Prodotto Italiano” alle indu- memoria «Ognora desto», dopo l’Adre- nalina lancia sul mercato la Simpamina, stimolante del sistema nervoso centrale che in guerra e in pace «sprona l’attività fisica e mentale». Anche gli attori in tea- tro, scrive sul Corriere della Sera Indro Montanelli, «vanno avanti a furia di caffé e simpamina» e i campioni di ciclismo come Fausto Coppi e Gino Bartali la usa- no «come una sorta di bomba». In quest’epoca, inoltre, Recordati produ- ce anche la Dintoina. Tra gli altri famosi prodotti dei primi de- cenni del XX secolo ricordiamo: l’Atochi- nololo (Ciba) in compresse, da usare per la curadella gotta e come analgesico e antipiretico per nevralgie e artriti. La Bioplastina (Serono) in fiale i.m. a ba- se di emulsione asettica di lecitina e lu- teina per esaurimento, arresto di svilup- po nei bambini, tubercolosi e anemie (con ciclo di cura consigliato di 20-30 iniezioni a giorni alterni). Il Bornyval (Riedel) a base di etere isova- lerianico del borneolo in capsule per iste- ria, nevrastenia, come antispasmodico. Il Bromural (Knoll) in tavolette con bro- movalerianiurea ad azione ipnosedativa per insonnia della neurastenia e dell’iste- ria, per cardiopatie ma anche per mal di mare e pertosse. La Candiolina (Bayer) in tavolette a base di esosio difosfato di calcio per esaurimenti organici, nevro- si e insufficiente sviluppo. Il famosissi- mo Cardiostenol (Laboratorio Biochimico Terapico Baroni), da impiegare per via ipodermica come antispastico, sedativo, analgesico, ipnotico, oltre che come coadiuvante. E tanti altri ancora... Una curiosità? Il Viroglandolo (Ism), prodotto pluriglandolare opoterapico in compresse a base di tiroide, ipofisi, testi- colo, surreni ed estratto cerebrale indica- to. Una sorta di Viagra d’antan, indicato per la «deficiente attività sessuale» oltre che per senilità precoce e neurastenia.