1. 3. Risultati
54
3. Risultati
3.1. Metodo A
La valutazione delle risorse idriche degli acquiferi è in genarle la questione più complicata da
risolvere nel campo idrogeologico in quanto è estremamente difficoltoso valutare i volumi
idrici che entrano nelle idrostrutture per percolazione.
Le difficoltà sono legate:
- ad una corretta valutazione degli apporti meteorici per le problematiche illustrate nei capitoli
precedenti (ad esempio disposizione delle stazioni);
- La scarsa conoscenza delle coperture vegetative che influenzano non poco
l’evapotraspirazione e l’infiltrazione;
- la carente conoscenza delle caratteristiche idrauliche dei litotipi che caratterizzano la zona.
Note queste problematiche il bilancio idrogeologico si effettua con la conoscenza delle sole
precipitazioni totali ricavate dal numero di stazioni presenti nei bacini e in generale delle zone
di studio e con i dati di infiltrazione presenti in letteratura derivanti da indagini sperimentali.
Nel presente lavoro di tesi quindi sono stati usati i dati pluviometrici delle stazioni considerate
nel bilancio idrologico. Come afferma Castany G., 1985 il bilancio idrogeologico di un’area
continentale consente il calcolo delle acque sotterranee in entrata e uscita dall’area di studio.
Per la redazione di un bilancio idrogeologico corretto sono necessari molti anni di
osservazione comunque il periodo minimo sotto il quale non si può scendere è l’anno
idrologico.
Di seguito si riporta i dati ottenuti per ogni stazione studiata:
2. 3. Risultati
55
Cesane Foresta
Tab 1 Valori relativi alla stazione Cesane Foresta
I valori di questa stazione (Cesane Foresta) sono riferiti al periodo 2013-2017, svolgendo i
calcoli che si sono descritti precedentemente si è ottenuto: pioggia totale di circa 1066 mm,
una Tp (temperatura fittizia media annua) di 11 °C, il coefficiente L di circa 647, un ETR di
circa 561 mm che sottraendola a le piogge di questa area si trova la Pe (pioggia efficace) di
circa 505 mm.
Fossombrone
Tab 2 Valori relativi alla stazione Fossombrone
La tabella numero 2 è relativa alla stazione di Fossombrone, i valori sono riferiti al periodo
2013-2017, eseguendo i calcoli si ottiene: un valore di P ovvero la pioggia circa 943 mm, la
Tp di circa 14°C , il coefficiente L di circa 796 ed infine la Pioggia efficace di circa 322 mm.
3. 3. Risultati
56
Monte Paganuccio
Tab 3 Valori relativi alla stazione Monte Paganuccio
I valori di questa stazione (Monte Paganuccio) sono riferiti al periodo 2013-2017, svolgendo i
calcoli sono stati ottenuti questi dati: 1063 mm che corrisponde alla pioggia media totale, un
valore di Tp di circa 9°C, il coefficiente L di 587, una ETR di circa 520 mm ed infine la
pioggia efficace (P-ETR) di circa 543 mm.
Ancona Regione
Tab 4 Valori relativi alla stazione Ancona Regione
In tabella numero 4 ci sono i dati della stazione Ancona Regione sono riferiti al periodo 2009-
2017 come si può vedere le piogge sono circa 789 mm, la Tp di circa 15°C, il coefficiente L
di circa 855 e la ETR di circa 596 mm, grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia
efficace che corrisponde a circa 193 mm.
4. 3. Risultati
57
Baraccola
Tab 5 Valori relativi alla stazione Baraccola
Osservando i valori riferiti al periodo 2009-2017 della stazione Baraccola possiamo notare
che la media delle piogge (P) è di circa 956 mm, con una TP di circa 14 °C , un coefficiente L
di circa 761 , una evapotraspirazione di 607 mm ed una pioggia efficace di circa 349 mm.
Monte Conero (UNIVPM)
Tab 6 Valori relativi alla stazione Monte Conero
La stazione Monte Conero è di proprietà dell’Università politecnica delle Marche quindi non
è stato necessario scaricare i dati dal sito della protezione civile, come possiamo vedere dalla
tabella numero 6 i valori riferiti al periodo 2009-2017 delle piogge sono di circa 904 mm,
quelli della temperatura fittizia media annua è di circa 18°C , il coefficiente L ha un valore di
circa 1025, la ETR si aggira intorno ai 698 mm ed infine la pioggia efficace è di circa 206
mm.
5. 3. Risultati
58
Osimo Monteragolo
Tab 7 Valori relativi alla stazione Osimo Monteragolo
Per quanto riguarda i valori della stazione Osimo Monteragolo riferiti al periodo 2009-2017
riportati in tabella 7 si nota che la media delle piogge è di circa 868 mm, la temperatura
fittizia media annua è circa 14 °C , al coefficiente L corrisponde un valore di circa 783,
l’evapotraspirazione di circa 595 mm e la pioggia efficace di circa 273 mm.
Brecciarolo
Tab 8 Valori relativi alla stazione Brecciarolo
Nella tabella n° 8 ci sono i dati della stazione Brecciarolo riferiti al periodo 2015-2017 come
si può vedere le piogge sono circa 827 mm, la Tp di circa 15°C, il coefficiente L di circa 821
e la ETR di circa 598 mm; grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia efficace che
corrisponde a circa 230 mm.
6. 3. Risultati
59
Umito
Tab 9 Valori relativi alla stazione Umito
I valori di questa stazione (Umito) in tabella 9 sono riferiti all’intervallo temporale dal 2015 al
2017, svolgendo i calcoli si sono ottenuti questi valori: pioggia totale di circa 1238 mm, una
Tp (temperatura fittizia media annua) di 11 °C, il coefficiente L di circa 644, un ETR di circa
577 mm che sottraendola a le piogge di questa area si trova la Pe (pioggia efficace) di circa
660 mm.
Mozzano
Tab 10 Valori relativi alla stazione Mozzano
In tabella 10 ci sono i dati della stazione di Mozzano riferiti agli anni 2015-2017 come si può
vedere le piogge sono circa 1021mm, la Tp di circa 12°C, il coefficiente L di circa 662 e la
ETR di circa 564 mm, grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia efficace che
corrisponde a circa 457 mm.
7. 3. Risultati
60
Dalle tabelle delle stazioni termo pluviometriche descritte si può fare affermare che
all’aumentare dell’altitudine della stazione come ci si può aspettare aumenta il dato relativo
alla media delle piogge la quale è inversamente proporzionale al dato delle temperature
perché com’è noto più si va in quota più le temperature saranno minori, questi due fattori
vanno ad influenzare sul dato finale con una pioggia efficace (Pe) maggiore rispetto le altre
stazioni ad una quota minore.
3.2. Metodo B
Il metodo B è stato applicato utilizzando il software WHAT per effettuare la separazione dei
deflussi che compongono l’idrogramma; WHAT è un software freeware disponibile sul sito
internet www.engineering.purdue.edu (acronimo di Web based Hydrograph Analysis Tool),
descritto nei capitoli precedenti. In uscita a WHAT si ha una tabella con i valori di tempo in
(s), valori del deflusso totale ed il deflusso di base separato (espressi in m3
/s), che indica
proprio il contributo che si vuole stimare, quello cioè dovuto alle acque sotterranee . Per fare
ciò si è calcolata l’area sottesa dalla curva del deflusso di base, ora avendo questo dato si è
effettuata la divisione per l’area del bacino presa in considerazione ottenendo così
l’infiltrazione efficace in (mm).
Qui sotto vengono riportati gli idrogrammi ottenuti per ogni stazione attraverso WHAT
9. 3. Risultati
62
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
2
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
-2000000 3000000 8000000 13000000 18000000 23000000 28000000 33000000
Flusso(m3/s)
Tempo (s)
Base Flow
Flow
Gennaio, procedendo con la descrizione si notano altri aumenti del deflusso dato anche dal periodo di ricarica quindi dalle piogge più frequenti
che corrispondono alla fine del mese di Febbraio e inizio Marzo si ha un volume d’acqua di circa 1,7 m3/s, un altro evento della stessa
dimensione si osserva il 2 Maggio dopo di che si attraversa un’estate scarsamente piovosa, infatti l’idrogramma del flusso principale non sale
sopra lo 0,5 m3
/s, solo nei primi giorni di Novembre riesce ad arrivare 2,83 m3
/s, concludendo l’anno 2016 in magra sotto gli 0,5 m3
/s.
Osservando bene la figura 1 vediamo che il flusso di base apparentemente rispecchia l’andamento del flusso principale, con deflussi d’acqua
minore perché come già detto sono stati sottratti gli apporti d’acqua esterni.
Tarugo
Fig 2 Idrogramma relativo alla stazione t. Tarugo
10. 3. Risultati
61
Nella figura 2 vi è riportato l’idrogramma riguardante la stazione del t. Tarugo
nell’anno 2016 come possiamo vedere il primo picco del flusso principale si
riscontra nei primi giorni di Gennaio per la precisione il 3 Gennaio, proseguendo
si ha un altro picco al 6 Gennaio per poi avere un periodo di minor quantità idrica
sino al 15 febbraio giorno in cui abbiamo abbondanti piogge e il livello del flusso
si alza sino a circa 0,8 m3
/s, la stessa quantità di flusso la possiamo riscontrare nel
mese di Marzo al giorno 15, proseguendo la descrizione colpiscono all’occhio due
grandi picchi uno relativo al 23 Marzo e un altro il 25 Giugno che arrivano a circa
1,8 m3
/s qui sicuramente ci sono stati degli importanti rovesci tali da causare
un’impennata del flusso principale. Dopo i due picchi descritti si nota l’arrivo del
periodo estivo a cui corrisponde flussi poco rilevanti il fiume si trova in situazione
di magra 0,2 m3
/s ; ed infine l’arrivo dell’autunno porta con se l’aumento delle
piovosità come si vede al giorno 12 Novembre dove si ha un flusso pari a 0,4
m3
/s. Per quanto riguarda il flusso di base (linea rossa del grafico) si può
affermare che rispetta più o meno la falsa riga del flusso principale, chiaramente
ha una portata minore perché sono stati eliminati i contributi esterni.
12. 3. Risultati
64
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
0.3
0.35
-5000000 5000000 15000000 25000000 35000000 45000000 55000000 65000000
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
0.3
Tempo (s)
Flusso(m3/s)
Flow Base Flow
Nel grafico della stazione dello r. Scaricalasino sono presenti i dati relativi all’anno 2016, se andiamo ad interpretare il flusso principale e con
esso anche il flusso di base, questo perché le due linee sono pressoché uguali (chiaramente il flusso di base sono state sottratti tutti gli apporti
esterni per questo ha meno quantità idrica) si può notare che ci sono due picchi in due giorni differenti molto evidenti rispetto a tutti gli altri, e
corrispondo alle giornate: 23 Marzo il primo, 20 Maggio il secondo, entrambi con portate di circa 15 m3
/s, un terzo picco seppur di minor
quantità si è rilevato il 20 Giugno con circa 2 m3
/s mentre tutti gli altri incrementi di flusso si aggirano attorno al 1 m3
/s.
Montacuto
Fig 4 Idrogramma relativo alla stazione f. Montacuto
13. 3. Risultati
63
La figura 4 rappresenta l’andamento del flusso d’acqua nella stazione del Fosso di
Montacuto i valori sono riferiti all’intervallo di anni dal 2015 al 2016, come si
può vedere nell’anno 2015 nella prima metà del grafico si ha solo due picchi di
maggior rilievo ovvero quelli relativi al 6 Febbraio e al 22 Maggio rispettivamente
con 0,13 e 0,11 m3
/s tutti gli altri rimangono sotto lo 0,1 m3
/s, invece per l’anno
2016 nella seconda parte del grafico si hanno valori più elevati in relazione al
fatto che, molto probabilmente, c’è stata una maggior piovosità, un primo picco
da segnalare è il giorno 23 Marzo (0,16 m3
/s) a seguire troviamo quello del 20
Maggio (0,15 m3
/s), ma soprattutto il valore maggiore rispetto a tutti gli altri si ha
il 20 Giugno con 0,30 m3
/s , nei giorni centrali di Ottobre 2016 si vede
chiaramente un periodo di magra del fiume perché siamo intorno allo 0,02 m3
/s. Il
flusso di base evidenziato in rosso sul grafico sembra apparentemente seguire la
falsa riga del flusso principale, però non sempre è fedele, infatti ci sono diversi
periodi di tempo che hanno un andamento scollegato da quello del flusso
principale, il più evidente quello rispetti al 17 maggio 2015 dove la linea rossa (f.
base) scende mentre la linea blu (f. principale) è costante.
15. 3. Risultati
63
Nell’idrogramma di figura 5 sono riportati i due flussi quello principale e quello
di base del t. Betelico nell’anno 2016 , partendo con la descrizione del flusso
principale si notano i primi tre 3 picchi di portata 0,04 m3
/s : due nei primi giorni
di Gennaio e l’ultimo nel finale dello stesso mese, questo dipende da eventi
meteorici, il flusso poi passa ad un andamento costante dato dalla falda che è
unica componente che contribuisce al deflusso cioè quella relativa alle acque
sotterranee (captata dai pozzi), dopo questa fase costante si hanno due picchi
molto consistenti soprattutto il secondo, questi sono dati dalle molte piogge
(periodo di ricarica), i due incrementi misurano 0,06 m3
/s c’è da dire che il
secondo aumento del deflusso e molto dilatato nel tempo infatti inizia nei primi
giorni Giugno e dura un mese sino al 4 Luglio, altri due eventi della stessa
quantità li osserviamo il 10 Agosto e il 9 Ottobre per poi terminare l’anno con un
periodo di magra come si osserva dall’idrogramma nella parte finale. Osservando
ora il flusso di base si può affermare che segue più o meno rispetta l’andamento
del flusso principale a parte nel finale del grafico ovvero nella prima metà di
Ottobre dove il flusso di base raggiunge lo zero più volte mentre il flusso
principale rimanere sempre intorno allo 0,02 m3
/s e non arriva mai allo 0.
16. 3. Risultati
63
Castellano
Fig 6 Idrogramma relativo alla stazione del t. Castellano
0
0.5
1
1.5
2
2.5
0
0.5
1
1.5
2
2.5
0 1000000 2000000 3000000 4000000 5000000 6000000 7000000
Flusso(m3/s)
Tempo (s)
Base Flow Flow
17. 3. Risultati
64
Area Nome Bacino A1 (km
2
)
Minima assoluta
(m
3
/s)
Media minime
(m
3
/s)
ΔQ
(Q2-Q1)
(m
3
/s)
ΔV
media minime
(m
3/
anno)
ΔV
minima assoluta
m
3/
anno
Ie
media minime
(mm/anno)
Ie
minima assoluta
(mm/anno)
Sud Castellano 20.73 0.74 2.33E+07 1125.85
Scaricalasino 16.18 0.016 0.0317 1.00E+06 504576 61.79 31.19
Centro Fosso M.acuto 1.90 0.007 0.015 4.73E+05 220752 248.97 116.19
Betelico3 3.354 0.008 0.0084 2.65E+05 252288 78.98 75.22
Nord Tarugo (T2-T1) 4.95 0.0249 7.85E+05 158.70
Fossombrone
(F6-F1) 40.21 0.675 2.13E+07 529.35
Nella figura numero 6 è riportato l’idrogramma della stazione del fiume Castellano, qua c’è da precisare che essendo una nuova stazione
dell’Università politecnica delle Marche i dati campionati partono dal 26/09/17 sino alla fine dell’anno 2017, osservando questo grafico si nota il
primo picco il 6 ottobre di 0,4 m3
/s e poco dopo un altro di 0,35 m3
/s 11 ottobre , per poi avere un andamento costante sino a un incremento
cospicuo del flusso principale il 15 Novembre di 2,4 m3
/s seguito da una fase calante dopo di che si ha un ultimo incremento del flusso d’acqua il
3 Dicembre 0,55 m3
/s. Per quanto riguarda il flusso di base vediamo che ricalca molto bene l’andamento del flusso principale con un evidente
portata minore data dall’esclusione degli apporti esterni.
3.3. Metodo C
Con questa modalità di studio si è voluto calcolare le risorse idriche dei vari transetti fluviali presi in esame con il metodo INDIRETTO.
Tabella 11 dati riassuntivi del punto C.
18. 3. Risultati
71
Nella Tabella 11 sono riportati tutti i passaggi fatti per arrivare a stimare
l’infiltrazione efficace, si vedano le ultime due colonne a destra. Descriviamo ora
la tabella dalla prima colonna di sinistra in cui sono riportate il nome delle aree
dove si trovano i transetti fluviali presi in esame ovvero (nord ,centro e sud), nella
seconda colonna troviamo il nome del bacino di appartenenza di ciascuno (t.
Castellano, r. Saricalasino, fosso Montacuto, t. Betelico, t. Tarugo e
Fossombrone), proseguendo nella descrizione troviamo la colonna corrispondente
all’area di ciascun appezzamento preso in considerazione, come si può vedere
Fossombrone è l’area più vasta con circa 40 km2
e il più piccolo è il fosso di
Montacuto con solo 1,9 Km2
; nelle due colonne a fianco si trovano la minima
assoluta e dopo ancora la media delle minime queste ci serviranno per svolgere
poi i calcoli, codesti dati vengono riportati solo sul bacino dell’Aspio (AN) perché
ha una geologia porosa (vedi capitolo 3.6.15.), come si può osservare nella
colonna delle minime assolute il valore più basso è quello corrispondente al fosso
di Montacuto con 0,007 m3
/s dato giustificato dal fatto che è un transetto fluviale
di minore dimensione rispetto gli altri, questa affermazione viene confermata
osservando la colonna della media delle minime infatti anche qui troviamo il
valore del fosso di Montacuto inferiore rispetto a tutti gli altri presenti.
Spostandoci verso destra troviamo il ∆Q, si può osservare che la portata maggiore
la riscontriamo nel t. Castellano con 0,74 m3
/s poi a scendere abbiamo il Furlo
(Fossombrone) 0,675 m3
/s ed infine il Tarugo con 0,0249 m3
/s. Una volta trovate
le portate per ogni transetto si è calcolato il volume (m3
/anno) il transetto studiato
con maggior quantità è quello del t. Castellano con 233 m3
/anno, spostandoci
verso destra abbiamo le ultime due colonne che riguardano l’infiltrazione efficace
che è coerente con i dati visti precedentemente infatti il Castellano è il fiume con
maggior infiltrazione efficace con circa 1126 mm/anno.
19. 3. Risultati
72
Area Nome Area
Area affioramenti
litologici (km2
) Geologia
infiltrazione
(mm/anno)
volume annuo
(m3
)
Valore medio ponderato
(mm/anno)
SUD Castellano 20.73 Scaglia 231 4788.2 231
CENTRALE Betelico 3 1.20 Formazione a Colombacci-Marne,marne argillose di color grigio tabacco (acquiclude)
5.27 Schlier-marne (acquiclude)
3.80 Scaglia Bianca-calcari compatti 550 2089.7
1.36 Scaglia Cinerea-calcari marnosi (acquiclude) 370.94
1.15 Bisciaro-marne calcaree e calcari arenacei grigio giallastrio biancastri 100 114.5
4.49 Alluvioni recenti terrazzate ghiioso-sabbiose 325 1460.6
2.31 calcari rosati a grana fine 300 692.0
Scaricalasino 7.18 Argille marnose verdastre stratificate (acquiclude)
15.93 Argille marnose ocracee alla base e azzurre nella parte alta (acquiclude)
27.28 Alternanza di lenti di sabbia con argille marnose azzurre.Rocce organogene e sabbiose 100 2728.1 112.91
0.88 Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre. 40 35.4
34.47 Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali 125 4308.8
F. monteacuto 6.17 Formazione a Colombacci-Marne (acquiclude)
2.49 Schlier-marne e marne calcaree grigiastre (acquiclude)
12.14 Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre 50 606.8 105.46
34.47 Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) continetale alluvionale 125 4308.8
0.04 Orizzonte del Trave:calcareniti,calcari marnosi,arenarie,sabbie di color giallastro 100 4.4
3.4. METODO D
21. 3. Risultati
74
Il metodo D prevede il calcolo dell’infiltrazione efficace attraverso dati di
letteratura dei coefficienti di infiltrazione (assegnato alle formazioni che lasciano
passare/infiltrare l’acqua, gli acquiferi). Partendo dalla prima colonna di sinistra
descriviamo ora la tabella 12, ci sono 3 colonne iniziali con il nome della zona, il
nome del bacino e il numero relativo all’area di espansione per ognuno dei
transetti fluviali presi in esame, spostandoci più a destra di queste troviamo le
formazioni geologiche presenti nell’area di studio. Per quanto riguarda l’area del
t. Castellano la geologia corrispondente è la Scaglia rosata la quale si estende per
circa 21 km2
, passando alle formazioni geologiche del t. Betelico sono presenti:
Formazione a colombacci - marne, Marne argillose di color grigio tabacco
(acquiclude), Schlier-marne (acquiclude), Scaglia Bianca-calcari compatti,
Scaglia Cinerea-calcari marnosi (acquiclude), Bisciaro-marne calcaree e calcari
arenacei grigio giallastro biancastri, Alluvioni recenti terrazzate ghiaioso-sabbiose
e infine calcari rosati a grana fine, possiamo affermare che la formazione
geologica più estesa per quest’area è Schlier-marne con circa 5 km2
dove non è
presente l’infiltrazione dell’acqua essendo un acquiclude, se invece facciamo
riferimento solo agli acquiferi, i più estesi sono le Alluvioni recenti terrazzate
ghiaioso-sabbiose con circa 5 km2
di area.
Il secondo transetto fluviale studiato nell’Aspio è lo r. Scaricalasino dove si ha la
seguente geologia: Argille marnose verdastre stratificate (acquiclude), Argille
marnose ocracee alla base e azzurre nella parte alta (acquiclude), Alternanza di
lenti di sabbia con argille marnose azzurre, Rocce organogene e sabbiose,
Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre ed infine Depositi
colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali; proprio quest’ultima è
l’acquifero con maggior estensione di tutta questa area con circa 34,5 Km2
. Il
terzo ed ultimo transetto studiato in provincia di Ancona è il fosso di Montacuto
qui come possiamo vedere dalla tabella sono presenti le seguenti formazioni
geologiche : Formazione a Colombacci-Marne (acquiclude), Schlier-marne e
marne calcaree grigiastre (acquiclude), Alternanza di argille marnose azzurro
scuro e sabbie grigiastre, Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana)
continentale alluvionale ed infine l’Orizzonte del Trave con calcareniti, calcari
marnosi, arenarie e sabbie di color giallastro; la geologia più estesa come si può
notare dai dati è la formazione composta dai Depositi colluviali argilloso-sabbiosi
22. 3. Risultati
75
(Numana) continentale alluvionale, un acquifero con una rappresentanza di circa
36 Km2
. Passando ora nella provincia di Pesaro abbiamo Furlo 1/2 e Furlo 3/6 i
quali vanno sotto il nome di Fossombrone dove ricadono le seguenti formazioni
geologiche: Calcare Massiccio, Corniola, Bugarone (acquiclude), Scaglia Bianca,
Scaglia rossa, Depositi alluvionali, Deposito alluvionale terrazzato, depositi
attuali e deposito di frana; in questa sezione di terreno la geologia che fa da
padrona con estensione maggiore è la Scaglia rossa che è inoltre un acquifero con
circa 6 Km2
. Infine l’ultimo transetto studiato è il t. Tarugo dove sono presenti:
Scaglia cinerea, Scaglia variegata, Alluvioni fondovalle, Scaglia rossa ed infine
Detriti di versante; qua la formazione con il dato più alto in estensione sono i
detriti di versante che ricoprono un’area di circa 3 Km2
.
La colonna successiva è quella dei dati di infiltrazione presi come detto da
letteratura, nella provincia di Ascoli è presente solo la Scaglia rosata con un
valore di infiltrazione pari a 231 mm/anno, nel bacino dell’Aspio i valori più alti
per ogni transetto sono: 550 mm/anno della Scaglia bianca-calcari compatti (t.
betelico), 125 mm/anno dei Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana)
continentale alluvionale (fosso di Montacuro) ed infine con 125 mm/anno i
Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali (r. Scaricalasino).
Passando poi ai valori del pesarese dove si ha Fossombrone con i 1000 mm/anno
della Corniola e del calcare massiccio, mentre il valore più alto nel t. Tarugo è
della Scaglia rossa con 475 mm/anno.
Nella colonna successiva è riportato il volume annuo, la formazione con un dato
dell’area alto ed una infiltrazione elevata avrà un valore in uscita elevato, tradotto
in un’infiltrazione d’acqua maggiore rispetto tutti gli altri, infatti quanto detto lo si
può notare nelle aree del t. Betelico e dello r. Scaricalasino che con la stessa
formazione quella dei Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana)
alluvionali, i quali hanno un’estensione di gran lunga maggiore rispetto le altre e
con un discreto coefficiente di infiltrazione risultano avere un valore annuo di
infiltrazione maggiore in confronto al resto di circa 4000 m3
. Infine l’ultima
colonna vi è il valore medio ponderato (mm/anno). Analizzando i valori ottenuti
possiamo vedere che nel Castellano si è ottenuto un valore di 231 mm/anno
perché è presente solo una formazione, nella zona del t. Betelico una buona
23. 3. Risultati
76
infiltrazione di circa 371 mm/anno, nello r. scaricalasino circa 113 mm/anno, nel
fosso di Monte acuto circa 106 mm/anno, nell’ area nord si hanno Fossombrone
con una buona infiltrazione circa 452 mm/anno il valore più alto ottenuto e il t.
Tarugo circa 218 mm/anno. Le aree con una maggiore infiltrazione sono quelle di
Fossombrone e Betelico