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3. Risultati
3.1. Metodo A
La valutazione delle risorse idriche degli acquiferi è in genarle la questione più complicata da
risolvere nel campo idrogeologico in quanto è estremamente difficoltoso valutare i volumi
idrici che entrano nelle idrostrutture per percolazione.
Le difficoltà sono legate:
- ad una corretta valutazione degli apporti meteorici per le problematiche illustrate nei capitoli
precedenti (ad esempio disposizione delle stazioni);
- La scarsa conoscenza delle coperture vegetative che influenzano non poco
l’evapotraspirazione e l’infiltrazione;
- la carente conoscenza delle caratteristiche idrauliche dei litotipi che caratterizzano la zona.
Note queste problematiche il bilancio idrogeologico si effettua con la conoscenza delle sole
precipitazioni totali ricavate dal numero di stazioni presenti nei bacini e in generale delle zone
di studio e con i dati di infiltrazione presenti in letteratura derivanti da indagini sperimentali.
Nel presente lavoro di tesi quindi sono stati usati i dati pluviometrici delle stazioni considerate
nel bilancio idrologico. Come afferma Castany G., 1985 il bilancio idrogeologico di un’area
continentale consente il calcolo delle acque sotterranee in entrata e uscita dall’area di studio.
Per la redazione di un bilancio idrogeologico corretto sono necessari molti anni di
osservazione comunque il periodo minimo sotto il quale non si può scendere è l’anno
idrologico.
Di seguito si riporta i dati ottenuti per ogni stazione studiata:
3. Risultati
55
Cesane Foresta
Tab 1 Valori relativi alla stazione Cesane Foresta
I valori di questa stazione (Cesane Foresta) sono riferiti al periodo 2013-2017, svolgendo i
calcoli che si sono descritti precedentemente si è ottenuto: pioggia totale di circa 1066 mm,
una Tp (temperatura fittizia media annua) di 11 °C, il coefficiente L di circa 647, un ETR di
circa 561 mm che sottraendola a le piogge di questa area si trova la Pe (pioggia efficace) di
circa 505 mm.
Fossombrone
Tab 2 Valori relativi alla stazione Fossombrone
La tabella numero 2 è relativa alla stazione di Fossombrone, i valori sono riferiti al periodo
2013-2017, eseguendo i calcoli si ottiene: un valore di P ovvero la pioggia circa 943 mm, la
Tp di circa 14°C , il coefficiente L di circa 796 ed infine la Pioggia efficace di circa 322 mm.
3. Risultati
56
Monte Paganuccio
Tab 3 Valori relativi alla stazione Monte Paganuccio
I valori di questa stazione (Monte Paganuccio) sono riferiti al periodo 2013-2017, svolgendo i
calcoli sono stati ottenuti questi dati: 1063 mm che corrisponde alla pioggia media totale, un
valore di Tp di circa 9°C, il coefficiente L di 587, una ETR di circa 520 mm ed infine la
pioggia efficace (P-ETR) di circa 543 mm.
Ancona Regione
Tab 4 Valori relativi alla stazione Ancona Regione
In tabella numero 4 ci sono i dati della stazione Ancona Regione sono riferiti al periodo 2009-
2017 come si può vedere le piogge sono circa 789 mm, la Tp di circa 15°C, il coefficiente L
di circa 855 e la ETR di circa 596 mm, grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia
efficace che corrisponde a circa 193 mm.
3. Risultati
57
Baraccola
Tab 5 Valori relativi alla stazione Baraccola
Osservando i valori riferiti al periodo 2009-2017 della stazione Baraccola possiamo notare
che la media delle piogge (P) è di circa 956 mm, con una TP di circa 14 °C , un coefficiente L
di circa 761 , una evapotraspirazione di 607 mm ed una pioggia efficace di circa 349 mm.
Monte Conero (UNIVPM)
Tab 6 Valori relativi alla stazione Monte Conero
La stazione Monte Conero è di proprietà dell’Università politecnica delle Marche quindi non
è stato necessario scaricare i dati dal sito della protezione civile, come possiamo vedere dalla
tabella numero 6 i valori riferiti al periodo 2009-2017 delle piogge sono di circa 904 mm,
quelli della temperatura fittizia media annua è di circa 18°C , il coefficiente L ha un valore di
circa 1025, la ETR si aggira intorno ai 698 mm ed infine la pioggia efficace è di circa 206
mm.
3. Risultati
58
Osimo Monteragolo
Tab 7 Valori relativi alla stazione Osimo Monteragolo
Per quanto riguarda i valori della stazione Osimo Monteragolo riferiti al periodo 2009-2017
riportati in tabella 7 si nota che la media delle piogge è di circa 868 mm, la temperatura
fittizia media annua è circa 14 °C , al coefficiente L corrisponde un valore di circa 783,
l’evapotraspirazione di circa 595 mm e la pioggia efficace di circa 273 mm.
Brecciarolo
Tab 8 Valori relativi alla stazione Brecciarolo
Nella tabella n° 8 ci sono i dati della stazione Brecciarolo riferiti al periodo 2015-2017 come
si può vedere le piogge sono circa 827 mm, la Tp di circa 15°C, il coefficiente L di circa 821
e la ETR di circa 598 mm; grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia efficace che
corrisponde a circa 230 mm.
3. Risultati
59
Umito
Tab 9 Valori relativi alla stazione Umito
I valori di questa stazione (Umito) in tabella 9 sono riferiti all’intervallo temporale dal 2015 al
2017, svolgendo i calcoli si sono ottenuti questi valori: pioggia totale di circa 1238 mm, una
Tp (temperatura fittizia media annua) di 11 °C, il coefficiente L di circa 644, un ETR di circa
577 mm che sottraendola a le piogge di questa area si trova la Pe (pioggia efficace) di circa
660 mm.
Mozzano
Tab 10 Valori relativi alla stazione Mozzano
In tabella 10 ci sono i dati della stazione di Mozzano riferiti agli anni 2015-2017 come si può
vedere le piogge sono circa 1021mm, la Tp di circa 12°C, il coefficiente L di circa 662 e la
ETR di circa 564 mm, grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia efficace che
corrisponde a circa 457 mm.
3. Risultati
60
Dalle tabelle delle stazioni termo pluviometriche descritte si può fare affermare che
all’aumentare dell’altitudine della stazione come ci si può aspettare aumenta il dato relativo
alla media delle piogge la quale è inversamente proporzionale al dato delle temperature
perché com’è noto più si va in quota più le temperature saranno minori, questi due fattori
vanno ad influenzare sul dato finale con una pioggia efficace (Pe) maggiore rispetto le altre
stazioni ad una quota minore.
3.2. Metodo B
Il metodo B è stato applicato utilizzando il software WHAT per effettuare la separazione dei
deflussi che compongono l’idrogramma; WHAT è un software freeware disponibile sul sito
internet www.engineering.purdue.edu (acronimo di Web based Hydrograph Analysis Tool),
descritto nei capitoli precedenti. In uscita a WHAT si ha una tabella con i valori di tempo in
(s), valori del deflusso totale ed il deflusso di base separato (espressi in m3
/s), che indica
proprio il contributo che si vuole stimare, quello cioè dovuto alle acque sotterranee . Per fare
ciò si è calcolata l’area sottesa dalla curva del deflusso di base, ora avendo questo dato si è
effettuata la divisione per l’area del bacino presa in considerazione ottenendo così
l’infiltrazione efficace in (mm).
Qui sotto vengono riportati gli idrogrammi ottenuti per ogni stazione attraverso WHAT
3. Risultati
61
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
0
597600
1195200
1792800
2390400
2988000
3585600
4183200
4780800
5378400
5976000
6573600
7171200
7768800
8366400
8964000
9561600
10159200
10756800
11354400
11952000
12549600
13147200
13744800
14342400
14940000
15537600
16135200
16732800
17330400
17928000
18525600
19123200
19720800
20318400
20916000
21513600
22111200
22708800
23306400
23904000
24501600
25099200
25696800
26294400
26892000
27489600
28087200
28684800
29282400
29880000
30477600
31075200
Flussso(m3/s)
Tempo (s)
Base Flow Flow
Fossombrone
Fig 1 Idrogramma relativo alla stazione di Fossombrone
In figura 1 è rappresentato l’idrogramma riferito alla stazione di Fossombrone nell’anno 2016, si nota che il flusso principale ha dei picchi inziali
nelle prime giornate di Gennaio con volumi di acqua compresi da 1,06 a 1,24 m3
/s ed un ultimo che si spinge sino a 1,7 m3
/s nella giornata del 16
3. Risultati
62
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
2
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
-2000000 3000000 8000000 13000000 18000000 23000000 28000000 33000000
Flusso(m3/s)
Tempo (s)
Base Flow
Flow
Gennaio, procedendo con la descrizione si notano altri aumenti del deflusso dato anche dal periodo di ricarica quindi dalle piogge più frequenti
che corrispondono alla fine del mese di Febbraio e inizio Marzo si ha un volume d’acqua di circa 1,7 m3/s, un altro evento della stessa
dimensione si osserva il 2 Maggio dopo di che si attraversa un’estate scarsamente piovosa, infatti l’idrogramma del flusso principale non sale
sopra lo 0,5 m3
/s, solo nei primi giorni di Novembre riesce ad arrivare 2,83 m3
/s, concludendo l’anno 2016 in magra sotto gli 0,5 m3
/s.
Osservando bene la figura 1 vediamo che il flusso di base apparentemente rispecchia l’andamento del flusso principale, con deflussi d’acqua
minore perché come già detto sono stati sottratti gli apporti d’acqua esterni.
Tarugo
Fig 2 Idrogramma relativo alla stazione t. Tarugo
3. Risultati
61
Nella figura 2 vi è riportato l’idrogramma riguardante la stazione del t. Tarugo
nell’anno 2016 come possiamo vedere il primo picco del flusso principale si
riscontra nei primi giorni di Gennaio per la precisione il 3 Gennaio, proseguendo
si ha un altro picco al 6 Gennaio per poi avere un periodo di minor quantità idrica
sino al 15 febbraio giorno in cui abbiamo abbondanti piogge e il livello del flusso
si alza sino a circa 0,8 m3
/s, la stessa quantità di flusso la possiamo riscontrare nel
mese di Marzo al giorno 15, proseguendo la descrizione colpiscono all’occhio due
grandi picchi uno relativo al 23 Marzo e un altro il 25 Giugno che arrivano a circa
1,8 m3
/s qui sicuramente ci sono stati degli importanti rovesci tali da causare
un’impennata del flusso principale. Dopo i due picchi descritti si nota l’arrivo del
periodo estivo a cui corrisponde flussi poco rilevanti il fiume si trova in situazione
di magra 0,2 m3
/s ; ed infine l’arrivo dell’autunno porta con se l’aumento delle
piovosità come si vede al giorno 12 Novembre dove si ha un flusso pari a 0,4
m3
/s. Per quanto riguarda il flusso di base (linea rossa del grafico) si può
affermare che rispetta più o meno la falsa riga del flusso principale, chiaramente
ha una portata minore perché sono stati eliminati i contributi esterni.
3. Risultati
63
0
2
4
6
8
10
12
14
16
-1
1
3
5
7
9
11
13
15
0 5000000 10000000 15000000 20000000 25000000 30000000
Flusso(m3/s)
Tempo (s)
Flow
Base Flow
Scaricalasino
Fig 3 Idrogramma relativo alla stazione dello r. Scaricalasino
3. Risultati
64
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
0.3
0.35
-5000000 5000000 15000000 25000000 35000000 45000000 55000000 65000000
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
0.3
Tempo (s)
Flusso(m3/s)
Flow Base Flow
Nel grafico della stazione dello r. Scaricalasino sono presenti i dati relativi all’anno 2016, se andiamo ad interpretare il flusso principale e con
esso anche il flusso di base, questo perché le due linee sono pressoché uguali (chiaramente il flusso di base sono state sottratti tutti gli apporti
esterni per questo ha meno quantità idrica) si può notare che ci sono due picchi in due giorni differenti molto evidenti rispetto a tutti gli altri, e
corrispondo alle giornate: 23 Marzo il primo, 20 Maggio il secondo, entrambi con portate di circa 15 m3
/s, un terzo picco seppur di minor
quantità si è rilevato il 20 Giugno con circa 2 m3
/s mentre tutti gli altri incrementi di flusso si aggirano attorno al 1 m3
/s.
Montacuto
Fig 4 Idrogramma relativo alla stazione f. Montacuto
3. Risultati
63
La figura 4 rappresenta l’andamento del flusso d’acqua nella stazione del Fosso di
Montacuto i valori sono riferiti all’intervallo di anni dal 2015 al 2016, come si
può vedere nell’anno 2015 nella prima metà del grafico si ha solo due picchi di
maggior rilievo ovvero quelli relativi al 6 Febbraio e al 22 Maggio rispettivamente
con 0,13 e 0,11 m3
/s tutti gli altri rimangono sotto lo 0,1 m3
/s, invece per l’anno
2016 nella seconda parte del grafico si hanno valori più elevati in relazione al
fatto che, molto probabilmente, c’è stata una maggior piovosità, un primo picco
da segnalare è il giorno 23 Marzo (0,16 m3
/s) a seguire troviamo quello del 20
Maggio (0,15 m3
/s), ma soprattutto il valore maggiore rispetto a tutti gli altri si ha
il 20 Giugno con 0,30 m3
/s , nei giorni centrali di Ottobre 2016 si vede
chiaramente un periodo di magra del fiume perché siamo intorno allo 0,02 m3
/s. Il
flusso di base evidenziato in rosso sul grafico sembra apparentemente seguire la
falsa riga del flusso principale, però non sempre è fedele, infatti ci sono diversi
periodi di tempo che hanno un andamento scollegato da quello del flusso
principale, il più evidente quello rispetti al 17 maggio 2015 dove la linea rossa (f.
base) scende mentre la linea blu (f. principale) è costante.
3. Risultati
63
Betelico
Fig 5 Idrogramma relativo alla stazione t. Betelico
-0.005
0.005
0.015
0.025
0.035
0.045
0.055
0.065
0
596700
1193400
1790100
2386800
2983500
3580200
4176900
4773600
5370300
5967000
6563700
7160400
7757100
8353800
8950500
9547200
10143900
10740600
11337300
11934000
12530700
13127400
13724100
14320800
14917500
15514200
16110900
16707600
17304300
17901000
18497700
19094400
19691100
20287800
20884500
21481200
22077900
22674600
23271300
23868000
24464700
25061400
25658100
26254800
26851500
27448200
28044900
28641600
29238300
29835000
30431700
31028400
Flusso(m3/s)
Tempo (s)
Idrogramma
Flow Base flow
3. Risultati
63
Nell’idrogramma di figura 5 sono riportati i due flussi quello principale e quello
di base del t. Betelico nell’anno 2016 , partendo con la descrizione del flusso
principale si notano i primi tre 3 picchi di portata 0,04 m3
/s : due nei primi giorni
di Gennaio e l’ultimo nel finale dello stesso mese, questo dipende da eventi
meteorici, il flusso poi passa ad un andamento costante dato dalla falda che è
unica componente che contribuisce al deflusso cioè quella relativa alle acque
sotterranee (captata dai pozzi), dopo questa fase costante si hanno due picchi
molto consistenti soprattutto il secondo, questi sono dati dalle molte piogge
(periodo di ricarica), i due incrementi misurano 0,06 m3
/s c’è da dire che il
secondo aumento del deflusso e molto dilatato nel tempo infatti inizia nei primi
giorni Giugno e dura un mese sino al 4 Luglio, altri due eventi della stessa
quantità li osserviamo il 10 Agosto e il 9 Ottobre per poi terminare l’anno con un
periodo di magra come si osserva dall’idrogramma nella parte finale. Osservando
ora il flusso di base si può affermare che segue più o meno rispetta l’andamento
del flusso principale a parte nel finale del grafico ovvero nella prima metà di
Ottobre dove il flusso di base raggiunge lo zero più volte mentre il flusso
principale rimanere sempre intorno allo 0,02 m3
/s e non arriva mai allo 0.
3. Risultati
63
Castellano
Fig 6 Idrogramma relativo alla stazione del t. Castellano
0
0.5
1
1.5
2
2.5
0
0.5
1
1.5
2
2.5
0 1000000 2000000 3000000 4000000 5000000 6000000 7000000
Flusso(m3/s)
Tempo (s)
Base Flow Flow
3. Risultati
64
Area Nome Bacino A1 (km
2
)
Minima assoluta
(m
3
/s)
Media minime
(m
3
/s)
ΔQ
(Q2-Q1)
(m
3
/s)
ΔV
media minime
(m
3/
anno)
ΔV
minima assoluta
m
3/
anno
Ie
media minime
(mm/anno)
Ie
minima assoluta
(mm/anno)
Sud Castellano 20.73 0.74 2.33E+07 1125.85
Scaricalasino 16.18 0.016 0.0317 1.00E+06 504576 61.79 31.19
Centro Fosso M.acuto 1.90 0.007 0.015 4.73E+05 220752 248.97 116.19
Betelico3 3.354 0.008 0.0084 2.65E+05 252288 78.98 75.22
Nord Tarugo (T2-T1) 4.95 0.0249 7.85E+05 158.70
Fossombrone
(F6-F1) 40.21 0.675 2.13E+07 529.35
Nella figura numero 6 è riportato l’idrogramma della stazione del fiume Castellano, qua c’è da precisare che essendo una nuova stazione
dell’Università politecnica delle Marche i dati campionati partono dal 26/09/17 sino alla fine dell’anno 2017, osservando questo grafico si nota il
primo picco il 6 ottobre di 0,4 m3
/s e poco dopo un altro di 0,35 m3
/s 11 ottobre , per poi avere un andamento costante sino a un incremento
cospicuo del flusso principale il 15 Novembre di 2,4 m3
/s seguito da una fase calante dopo di che si ha un ultimo incremento del flusso d’acqua il
3 Dicembre 0,55 m3
/s. Per quanto riguarda il flusso di base vediamo che ricalca molto bene l’andamento del flusso principale con un evidente
portata minore data dall’esclusione degli apporti esterni.
3.3. Metodo C
Con questa modalità di studio si è voluto calcolare le risorse idriche dei vari transetti fluviali presi in esame con il metodo INDIRETTO.
Tabella 11 dati riassuntivi del punto C.
3. Risultati
71
Nella Tabella 11 sono riportati tutti i passaggi fatti per arrivare a stimare
l’infiltrazione efficace, si vedano le ultime due colonne a destra. Descriviamo ora
la tabella dalla prima colonna di sinistra in cui sono riportate il nome delle aree
dove si trovano i transetti fluviali presi in esame ovvero (nord ,centro e sud), nella
seconda colonna troviamo il nome del bacino di appartenenza di ciascuno (t.
Castellano, r. Saricalasino, fosso Montacuto, t. Betelico, t. Tarugo e
Fossombrone), proseguendo nella descrizione troviamo la colonna corrispondente
all’area di ciascun appezzamento preso in considerazione, come si può vedere
Fossombrone è l’area più vasta con circa 40 km2
e il più piccolo è il fosso di
Montacuto con solo 1,9 Km2
; nelle due colonne a fianco si trovano la minima
assoluta e dopo ancora la media delle minime queste ci serviranno per svolgere
poi i calcoli, codesti dati vengono riportati solo sul bacino dell’Aspio (AN) perché
ha una geologia porosa (vedi capitolo 3.6.15.), come si può osservare nella
colonna delle minime assolute il valore più basso è quello corrispondente al fosso
di Montacuto con 0,007 m3
/s dato giustificato dal fatto che è un transetto fluviale
di minore dimensione rispetto gli altri, questa affermazione viene confermata
osservando la colonna della media delle minime infatti anche qui troviamo il
valore del fosso di Montacuto inferiore rispetto a tutti gli altri presenti.
Spostandoci verso destra troviamo il ∆Q, si può osservare che la portata maggiore
la riscontriamo nel t. Castellano con 0,74 m3
/s poi a scendere abbiamo il Furlo
(Fossombrone) 0,675 m3
/s ed infine il Tarugo con 0,0249 m3
/s. Una volta trovate
le portate per ogni transetto si è calcolato il volume (m3
/anno) il transetto studiato
con maggior quantità è quello del t. Castellano con 233 m3
/anno, spostandoci
verso destra abbiamo le ultime due colonne che riguardano l’infiltrazione efficace
che è coerente con i dati visti precedentemente infatti il Castellano è il fiume con
maggior infiltrazione efficace con circa 1126 mm/anno.
3. Risultati
72
Area Nome Area
Area affioramenti
litologici (km2
) Geologia
infiltrazione
(mm/anno)
volume annuo
(m3
)
Valore medio ponderato
(mm/anno)
SUD Castellano 20.73 Scaglia 231 4788.2 231
CENTRALE Betelico 3 1.20 Formazione a Colombacci-Marne,marne argillose di color grigio tabacco (acquiclude)
5.27 Schlier-marne (acquiclude)
3.80 Scaglia Bianca-calcari compatti 550 2089.7
1.36 Scaglia Cinerea-calcari marnosi (acquiclude) 370.94
1.15 Bisciaro-marne calcaree e calcari arenacei grigio giallastrio biancastri 100 114.5
4.49 Alluvioni recenti terrazzate ghiioso-sabbiose 325 1460.6
2.31 calcari rosati a grana fine 300 692.0
Scaricalasino 7.18 Argille marnose verdastre stratificate (acquiclude)
15.93 Argille marnose ocracee alla base e azzurre nella parte alta (acquiclude)
27.28 Alternanza di lenti di sabbia con argille marnose azzurre.Rocce organogene e sabbiose 100 2728.1 112.91
0.88 Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre. 40 35.4
34.47 Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali 125 4308.8
F. monteacuto 6.17 Formazione a Colombacci-Marne (acquiclude)
2.49 Schlier-marne e marne calcaree grigiastre (acquiclude)
12.14 Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre 50 606.8 105.46
34.47 Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) continetale alluvionale 125 4308.8
0.04 Orizzonte del Trave:calcareniti,calcari marnosi,arenarie,sabbie di color giallastro 100 4.4
3.4. METODO D
3. Risultati
73
NORD Furlo 1/2 0.64 Calcare Massiccio 1000 644.0
0.75 Corniola 1000 753.2
1.08 Bugarone (acquiclude)
Furlo 3/6 0.13 Scaglia Bianca 550 73.0 452.42
6.03 Scaglia rossa 475 2863.9
0.81 Depositi alluvionali MUSbn 125 100.8
1.47 Deposito alluvionale terrazzato Mtibn 150 220.4
0.48 depositi attuali B 125 60.6
0.15 deposito di frana 125 18.3
Tarugo 1/2 0.22 scaglia cinerea
1.94 scaglia variegata 325 629.8 217.61
0.27 alluvioni fondovalle 125 33.9
0.06 scaglia rossa 475 28.0
2.93 detriti di versante 150 439.8
Tab 12 Tabella riassuntiva del punto D
3. Risultati
74
Il metodo D prevede il calcolo dell’infiltrazione efficace attraverso dati di
letteratura dei coefficienti di infiltrazione (assegnato alle formazioni che lasciano
passare/infiltrare l’acqua, gli acquiferi). Partendo dalla prima colonna di sinistra
descriviamo ora la tabella 12, ci sono 3 colonne iniziali con il nome della zona, il
nome del bacino e il numero relativo all’area di espansione per ognuno dei
transetti fluviali presi in esame, spostandoci più a destra di queste troviamo le
formazioni geologiche presenti nell’area di studio. Per quanto riguarda l’area del
t. Castellano la geologia corrispondente è la Scaglia rosata la quale si estende per
circa 21 km2
, passando alle formazioni geologiche del t. Betelico sono presenti:
Formazione a colombacci - marne, Marne argillose di color grigio tabacco
(acquiclude), Schlier-marne (acquiclude), Scaglia Bianca-calcari compatti,
Scaglia Cinerea-calcari marnosi (acquiclude), Bisciaro-marne calcaree e calcari
arenacei grigio giallastro biancastri, Alluvioni recenti terrazzate ghiaioso-sabbiose
e infine calcari rosati a grana fine, possiamo affermare che la formazione
geologica più estesa per quest’area è Schlier-marne con circa 5 km2
dove non è
presente l’infiltrazione dell’acqua essendo un acquiclude, se invece facciamo
riferimento solo agli acquiferi, i più estesi sono le Alluvioni recenti terrazzate
ghiaioso-sabbiose con circa 5 km2
di area.
Il secondo transetto fluviale studiato nell’Aspio è lo r. Scaricalasino dove si ha la
seguente geologia: Argille marnose verdastre stratificate (acquiclude), Argille
marnose ocracee alla base e azzurre nella parte alta (acquiclude), Alternanza di
lenti di sabbia con argille marnose azzurre, Rocce organogene e sabbiose,
Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre ed infine Depositi
colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali; proprio quest’ultima è
l’acquifero con maggior estensione di tutta questa area con circa 34,5 Km2
. Il
terzo ed ultimo transetto studiato in provincia di Ancona è il fosso di Montacuto
qui come possiamo vedere dalla tabella sono presenti le seguenti formazioni
geologiche : Formazione a Colombacci-Marne (acquiclude), Schlier-marne e
marne calcaree grigiastre (acquiclude), Alternanza di argille marnose azzurro
scuro e sabbie grigiastre, Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana)
continentale alluvionale ed infine l’Orizzonte del Trave con calcareniti, calcari
marnosi, arenarie e sabbie di color giallastro; la geologia più estesa come si può
notare dai dati è la formazione composta dai Depositi colluviali argilloso-sabbiosi
3. Risultati
75
(Numana) continentale alluvionale, un acquifero con una rappresentanza di circa
36 Km2
. Passando ora nella provincia di Pesaro abbiamo Furlo 1/2 e Furlo 3/6 i
quali vanno sotto il nome di Fossombrone dove ricadono le seguenti formazioni
geologiche: Calcare Massiccio, Corniola, Bugarone (acquiclude), Scaglia Bianca,
Scaglia rossa, Depositi alluvionali, Deposito alluvionale terrazzato, depositi
attuali e deposito di frana; in questa sezione di terreno la geologia che fa da
padrona con estensione maggiore è la Scaglia rossa che è inoltre un acquifero con
circa 6 Km2
. Infine l’ultimo transetto studiato è il t. Tarugo dove sono presenti:
Scaglia cinerea, Scaglia variegata, Alluvioni fondovalle, Scaglia rossa ed infine
Detriti di versante; qua la formazione con il dato più alto in estensione sono i
detriti di versante che ricoprono un’area di circa 3 Km2
.
La colonna successiva è quella dei dati di infiltrazione presi come detto da
letteratura, nella provincia di Ascoli è presente solo la Scaglia rosata con un
valore di infiltrazione pari a 231 mm/anno, nel bacino dell’Aspio i valori più alti
per ogni transetto sono: 550 mm/anno della Scaglia bianca-calcari compatti (t.
betelico), 125 mm/anno dei Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana)
continentale alluvionale (fosso di Montacuro) ed infine con 125 mm/anno i
Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali (r. Scaricalasino).
Passando poi ai valori del pesarese dove si ha Fossombrone con i 1000 mm/anno
della Corniola e del calcare massiccio, mentre il valore più alto nel t. Tarugo è
della Scaglia rossa con 475 mm/anno.
Nella colonna successiva è riportato il volume annuo, la formazione con un dato
dell’area alto ed una infiltrazione elevata avrà un valore in uscita elevato, tradotto
in un’infiltrazione d’acqua maggiore rispetto tutti gli altri, infatti quanto detto lo si
può notare nelle aree del t. Betelico e dello r. Scaricalasino che con la stessa
formazione quella dei Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana)
alluvionali, i quali hanno un’estensione di gran lunga maggiore rispetto le altre e
con un discreto coefficiente di infiltrazione risultano avere un valore annuo di
infiltrazione maggiore in confronto al resto di circa 4000 m3
. Infine l’ultima
colonna vi è il valore medio ponderato (mm/anno). Analizzando i valori ottenuti
possiamo vedere che nel Castellano si è ottenuto un valore di 231 mm/anno
perché è presente solo una formazione, nella zona del t. Betelico una buona
3. Risultati
76
infiltrazione di circa 371 mm/anno, nello r. scaricalasino circa 113 mm/anno, nel
fosso di Monte acuto circa 106 mm/anno, nell’ area nord si hanno Fossombrone
con una buona infiltrazione circa 452 mm/anno il valore più alto ottenuto e il t.
Tarugo circa 218 mm/anno. Le aree con una maggiore infiltrazione sono quelle di
Fossombrone e Betelico
3. Risultati
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3 risultati 5.2.18

  • 1. 3. Risultati 54 3. Risultati 3.1. Metodo A La valutazione delle risorse idriche degli acquiferi è in genarle la questione più complicata da risolvere nel campo idrogeologico in quanto è estremamente difficoltoso valutare i volumi idrici che entrano nelle idrostrutture per percolazione. Le difficoltà sono legate: - ad una corretta valutazione degli apporti meteorici per le problematiche illustrate nei capitoli precedenti (ad esempio disposizione delle stazioni); - La scarsa conoscenza delle coperture vegetative che influenzano non poco l’evapotraspirazione e l’infiltrazione; - la carente conoscenza delle caratteristiche idrauliche dei litotipi che caratterizzano la zona. Note queste problematiche il bilancio idrogeologico si effettua con la conoscenza delle sole precipitazioni totali ricavate dal numero di stazioni presenti nei bacini e in generale delle zone di studio e con i dati di infiltrazione presenti in letteratura derivanti da indagini sperimentali. Nel presente lavoro di tesi quindi sono stati usati i dati pluviometrici delle stazioni considerate nel bilancio idrologico. Come afferma Castany G., 1985 il bilancio idrogeologico di un’area continentale consente il calcolo delle acque sotterranee in entrata e uscita dall’area di studio. Per la redazione di un bilancio idrogeologico corretto sono necessari molti anni di osservazione comunque il periodo minimo sotto il quale non si può scendere è l’anno idrologico. Di seguito si riporta i dati ottenuti per ogni stazione studiata:
  • 2. 3. Risultati 55 Cesane Foresta Tab 1 Valori relativi alla stazione Cesane Foresta I valori di questa stazione (Cesane Foresta) sono riferiti al periodo 2013-2017, svolgendo i calcoli che si sono descritti precedentemente si è ottenuto: pioggia totale di circa 1066 mm, una Tp (temperatura fittizia media annua) di 11 °C, il coefficiente L di circa 647, un ETR di circa 561 mm che sottraendola a le piogge di questa area si trova la Pe (pioggia efficace) di circa 505 mm. Fossombrone Tab 2 Valori relativi alla stazione Fossombrone La tabella numero 2 è relativa alla stazione di Fossombrone, i valori sono riferiti al periodo 2013-2017, eseguendo i calcoli si ottiene: un valore di P ovvero la pioggia circa 943 mm, la Tp di circa 14°C , il coefficiente L di circa 796 ed infine la Pioggia efficace di circa 322 mm.
  • 3. 3. Risultati 56 Monte Paganuccio Tab 3 Valori relativi alla stazione Monte Paganuccio I valori di questa stazione (Monte Paganuccio) sono riferiti al periodo 2013-2017, svolgendo i calcoli sono stati ottenuti questi dati: 1063 mm che corrisponde alla pioggia media totale, un valore di Tp di circa 9°C, il coefficiente L di 587, una ETR di circa 520 mm ed infine la pioggia efficace (P-ETR) di circa 543 mm. Ancona Regione Tab 4 Valori relativi alla stazione Ancona Regione In tabella numero 4 ci sono i dati della stazione Ancona Regione sono riferiti al periodo 2009- 2017 come si può vedere le piogge sono circa 789 mm, la Tp di circa 15°C, il coefficiente L di circa 855 e la ETR di circa 596 mm, grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia efficace che corrisponde a circa 193 mm.
  • 4. 3. Risultati 57 Baraccola Tab 5 Valori relativi alla stazione Baraccola Osservando i valori riferiti al periodo 2009-2017 della stazione Baraccola possiamo notare che la media delle piogge (P) è di circa 956 mm, con una TP di circa 14 °C , un coefficiente L di circa 761 , una evapotraspirazione di 607 mm ed una pioggia efficace di circa 349 mm. Monte Conero (UNIVPM) Tab 6 Valori relativi alla stazione Monte Conero La stazione Monte Conero è di proprietà dell’Università politecnica delle Marche quindi non è stato necessario scaricare i dati dal sito della protezione civile, come possiamo vedere dalla tabella numero 6 i valori riferiti al periodo 2009-2017 delle piogge sono di circa 904 mm, quelli della temperatura fittizia media annua è di circa 18°C , il coefficiente L ha un valore di circa 1025, la ETR si aggira intorno ai 698 mm ed infine la pioggia efficace è di circa 206 mm.
  • 5. 3. Risultati 58 Osimo Monteragolo Tab 7 Valori relativi alla stazione Osimo Monteragolo Per quanto riguarda i valori della stazione Osimo Monteragolo riferiti al periodo 2009-2017 riportati in tabella 7 si nota che la media delle piogge è di circa 868 mm, la temperatura fittizia media annua è circa 14 °C , al coefficiente L corrisponde un valore di circa 783, l’evapotraspirazione di circa 595 mm e la pioggia efficace di circa 273 mm. Brecciarolo Tab 8 Valori relativi alla stazione Brecciarolo Nella tabella n° 8 ci sono i dati della stazione Brecciarolo riferiti al periodo 2015-2017 come si può vedere le piogge sono circa 827 mm, la Tp di circa 15°C, il coefficiente L di circa 821 e la ETR di circa 598 mm; grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia efficace che corrisponde a circa 230 mm.
  • 6. 3. Risultati 59 Umito Tab 9 Valori relativi alla stazione Umito I valori di questa stazione (Umito) in tabella 9 sono riferiti all’intervallo temporale dal 2015 al 2017, svolgendo i calcoli si sono ottenuti questi valori: pioggia totale di circa 1238 mm, una Tp (temperatura fittizia media annua) di 11 °C, il coefficiente L di circa 644, un ETR di circa 577 mm che sottraendola a le piogge di questa area si trova la Pe (pioggia efficace) di circa 660 mm. Mozzano Tab 10 Valori relativi alla stazione Mozzano In tabella 10 ci sono i dati della stazione di Mozzano riferiti agli anni 2015-2017 come si può vedere le piogge sono circa 1021mm, la Tp di circa 12°C, il coefficiente L di circa 662 e la ETR di circa 564 mm, grazie all’operazione P-ETR si è trovata la Pe Pioggia efficace che corrisponde a circa 457 mm.
  • 7. 3. Risultati 60 Dalle tabelle delle stazioni termo pluviometriche descritte si può fare affermare che all’aumentare dell’altitudine della stazione come ci si può aspettare aumenta il dato relativo alla media delle piogge la quale è inversamente proporzionale al dato delle temperature perché com’è noto più si va in quota più le temperature saranno minori, questi due fattori vanno ad influenzare sul dato finale con una pioggia efficace (Pe) maggiore rispetto le altre stazioni ad una quota minore. 3.2. Metodo B Il metodo B è stato applicato utilizzando il software WHAT per effettuare la separazione dei deflussi che compongono l’idrogramma; WHAT è un software freeware disponibile sul sito internet www.engineering.purdue.edu (acronimo di Web based Hydrograph Analysis Tool), descritto nei capitoli precedenti. In uscita a WHAT si ha una tabella con i valori di tempo in (s), valori del deflusso totale ed il deflusso di base separato (espressi in m3 /s), che indica proprio il contributo che si vuole stimare, quello cioè dovuto alle acque sotterranee . Per fare ciò si è calcolata l’area sottesa dalla curva del deflusso di base, ora avendo questo dato si è effettuata la divisione per l’area del bacino presa in considerazione ottenendo così l’infiltrazione efficace in (mm). Qui sotto vengono riportati gli idrogrammi ottenuti per ogni stazione attraverso WHAT
  • 8. 3. Risultati 61 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 0 597600 1195200 1792800 2390400 2988000 3585600 4183200 4780800 5378400 5976000 6573600 7171200 7768800 8366400 8964000 9561600 10159200 10756800 11354400 11952000 12549600 13147200 13744800 14342400 14940000 15537600 16135200 16732800 17330400 17928000 18525600 19123200 19720800 20318400 20916000 21513600 22111200 22708800 23306400 23904000 24501600 25099200 25696800 26294400 26892000 27489600 28087200 28684800 29282400 29880000 30477600 31075200 Flussso(m3/s) Tempo (s) Base Flow Flow Fossombrone Fig 1 Idrogramma relativo alla stazione di Fossombrone In figura 1 è rappresentato l’idrogramma riferito alla stazione di Fossombrone nell’anno 2016, si nota che il flusso principale ha dei picchi inziali nelle prime giornate di Gennaio con volumi di acqua compresi da 1,06 a 1,24 m3 /s ed un ultimo che si spinge sino a 1,7 m3 /s nella giornata del 16
  • 9. 3. Risultati 62 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 -2000000 3000000 8000000 13000000 18000000 23000000 28000000 33000000 Flusso(m3/s) Tempo (s) Base Flow Flow Gennaio, procedendo con la descrizione si notano altri aumenti del deflusso dato anche dal periodo di ricarica quindi dalle piogge più frequenti che corrispondono alla fine del mese di Febbraio e inizio Marzo si ha un volume d’acqua di circa 1,7 m3/s, un altro evento della stessa dimensione si osserva il 2 Maggio dopo di che si attraversa un’estate scarsamente piovosa, infatti l’idrogramma del flusso principale non sale sopra lo 0,5 m3 /s, solo nei primi giorni di Novembre riesce ad arrivare 2,83 m3 /s, concludendo l’anno 2016 in magra sotto gli 0,5 m3 /s. Osservando bene la figura 1 vediamo che il flusso di base apparentemente rispecchia l’andamento del flusso principale, con deflussi d’acqua minore perché come già detto sono stati sottratti gli apporti d’acqua esterni. Tarugo Fig 2 Idrogramma relativo alla stazione t. Tarugo
  • 10. 3. Risultati 61 Nella figura 2 vi è riportato l’idrogramma riguardante la stazione del t. Tarugo nell’anno 2016 come possiamo vedere il primo picco del flusso principale si riscontra nei primi giorni di Gennaio per la precisione il 3 Gennaio, proseguendo si ha un altro picco al 6 Gennaio per poi avere un periodo di minor quantità idrica sino al 15 febbraio giorno in cui abbiamo abbondanti piogge e il livello del flusso si alza sino a circa 0,8 m3 /s, la stessa quantità di flusso la possiamo riscontrare nel mese di Marzo al giorno 15, proseguendo la descrizione colpiscono all’occhio due grandi picchi uno relativo al 23 Marzo e un altro il 25 Giugno che arrivano a circa 1,8 m3 /s qui sicuramente ci sono stati degli importanti rovesci tali da causare un’impennata del flusso principale. Dopo i due picchi descritti si nota l’arrivo del periodo estivo a cui corrisponde flussi poco rilevanti il fiume si trova in situazione di magra 0,2 m3 /s ; ed infine l’arrivo dell’autunno porta con se l’aumento delle piovosità come si vede al giorno 12 Novembre dove si ha un flusso pari a 0,4 m3 /s. Per quanto riguarda il flusso di base (linea rossa del grafico) si può affermare che rispetta più o meno la falsa riga del flusso principale, chiaramente ha una portata minore perché sono stati eliminati i contributi esterni.
  • 11. 3. Risultati 63 0 2 4 6 8 10 12 14 16 -1 1 3 5 7 9 11 13 15 0 5000000 10000000 15000000 20000000 25000000 30000000 Flusso(m3/s) Tempo (s) Flow Base Flow Scaricalasino Fig 3 Idrogramma relativo alla stazione dello r. Scaricalasino
  • 12. 3. Risultati 64 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 -5000000 5000000 15000000 25000000 35000000 45000000 55000000 65000000 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 Tempo (s) Flusso(m3/s) Flow Base Flow Nel grafico della stazione dello r. Scaricalasino sono presenti i dati relativi all’anno 2016, se andiamo ad interpretare il flusso principale e con esso anche il flusso di base, questo perché le due linee sono pressoché uguali (chiaramente il flusso di base sono state sottratti tutti gli apporti esterni per questo ha meno quantità idrica) si può notare che ci sono due picchi in due giorni differenti molto evidenti rispetto a tutti gli altri, e corrispondo alle giornate: 23 Marzo il primo, 20 Maggio il secondo, entrambi con portate di circa 15 m3 /s, un terzo picco seppur di minor quantità si è rilevato il 20 Giugno con circa 2 m3 /s mentre tutti gli altri incrementi di flusso si aggirano attorno al 1 m3 /s. Montacuto Fig 4 Idrogramma relativo alla stazione f. Montacuto
  • 13. 3. Risultati 63 La figura 4 rappresenta l’andamento del flusso d’acqua nella stazione del Fosso di Montacuto i valori sono riferiti all’intervallo di anni dal 2015 al 2016, come si può vedere nell’anno 2015 nella prima metà del grafico si ha solo due picchi di maggior rilievo ovvero quelli relativi al 6 Febbraio e al 22 Maggio rispettivamente con 0,13 e 0,11 m3 /s tutti gli altri rimangono sotto lo 0,1 m3 /s, invece per l’anno 2016 nella seconda parte del grafico si hanno valori più elevati in relazione al fatto che, molto probabilmente, c’è stata una maggior piovosità, un primo picco da segnalare è il giorno 23 Marzo (0,16 m3 /s) a seguire troviamo quello del 20 Maggio (0,15 m3 /s), ma soprattutto il valore maggiore rispetto a tutti gli altri si ha il 20 Giugno con 0,30 m3 /s , nei giorni centrali di Ottobre 2016 si vede chiaramente un periodo di magra del fiume perché siamo intorno allo 0,02 m3 /s. Il flusso di base evidenziato in rosso sul grafico sembra apparentemente seguire la falsa riga del flusso principale, però non sempre è fedele, infatti ci sono diversi periodi di tempo che hanno un andamento scollegato da quello del flusso principale, il più evidente quello rispetti al 17 maggio 2015 dove la linea rossa (f. base) scende mentre la linea blu (f. principale) è costante.
  • 14. 3. Risultati 63 Betelico Fig 5 Idrogramma relativo alla stazione t. Betelico -0.005 0.005 0.015 0.025 0.035 0.045 0.055 0.065 0 596700 1193400 1790100 2386800 2983500 3580200 4176900 4773600 5370300 5967000 6563700 7160400 7757100 8353800 8950500 9547200 10143900 10740600 11337300 11934000 12530700 13127400 13724100 14320800 14917500 15514200 16110900 16707600 17304300 17901000 18497700 19094400 19691100 20287800 20884500 21481200 22077900 22674600 23271300 23868000 24464700 25061400 25658100 26254800 26851500 27448200 28044900 28641600 29238300 29835000 30431700 31028400 Flusso(m3/s) Tempo (s) Idrogramma Flow Base flow
  • 15. 3. Risultati 63 Nell’idrogramma di figura 5 sono riportati i due flussi quello principale e quello di base del t. Betelico nell’anno 2016 , partendo con la descrizione del flusso principale si notano i primi tre 3 picchi di portata 0,04 m3 /s : due nei primi giorni di Gennaio e l’ultimo nel finale dello stesso mese, questo dipende da eventi meteorici, il flusso poi passa ad un andamento costante dato dalla falda che è unica componente che contribuisce al deflusso cioè quella relativa alle acque sotterranee (captata dai pozzi), dopo questa fase costante si hanno due picchi molto consistenti soprattutto il secondo, questi sono dati dalle molte piogge (periodo di ricarica), i due incrementi misurano 0,06 m3 /s c’è da dire che il secondo aumento del deflusso e molto dilatato nel tempo infatti inizia nei primi giorni Giugno e dura un mese sino al 4 Luglio, altri due eventi della stessa quantità li osserviamo il 10 Agosto e il 9 Ottobre per poi terminare l’anno con un periodo di magra come si osserva dall’idrogramma nella parte finale. Osservando ora il flusso di base si può affermare che segue più o meno rispetta l’andamento del flusso principale a parte nel finale del grafico ovvero nella prima metà di Ottobre dove il flusso di base raggiunge lo zero più volte mentre il flusso principale rimanere sempre intorno allo 0,02 m3 /s e non arriva mai allo 0.
  • 16. 3. Risultati 63 Castellano Fig 6 Idrogramma relativo alla stazione del t. Castellano 0 0.5 1 1.5 2 2.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 0 1000000 2000000 3000000 4000000 5000000 6000000 7000000 Flusso(m3/s) Tempo (s) Base Flow Flow
  • 17. 3. Risultati 64 Area Nome Bacino A1 (km 2 ) Minima assoluta (m 3 /s) Media minime (m 3 /s) ΔQ (Q2-Q1) (m 3 /s) ΔV media minime (m 3/ anno) ΔV minima assoluta m 3/ anno Ie media minime (mm/anno) Ie minima assoluta (mm/anno) Sud Castellano 20.73 0.74 2.33E+07 1125.85 Scaricalasino 16.18 0.016 0.0317 1.00E+06 504576 61.79 31.19 Centro Fosso M.acuto 1.90 0.007 0.015 4.73E+05 220752 248.97 116.19 Betelico3 3.354 0.008 0.0084 2.65E+05 252288 78.98 75.22 Nord Tarugo (T2-T1) 4.95 0.0249 7.85E+05 158.70 Fossombrone (F6-F1) 40.21 0.675 2.13E+07 529.35 Nella figura numero 6 è riportato l’idrogramma della stazione del fiume Castellano, qua c’è da precisare che essendo una nuova stazione dell’Università politecnica delle Marche i dati campionati partono dal 26/09/17 sino alla fine dell’anno 2017, osservando questo grafico si nota il primo picco il 6 ottobre di 0,4 m3 /s e poco dopo un altro di 0,35 m3 /s 11 ottobre , per poi avere un andamento costante sino a un incremento cospicuo del flusso principale il 15 Novembre di 2,4 m3 /s seguito da una fase calante dopo di che si ha un ultimo incremento del flusso d’acqua il 3 Dicembre 0,55 m3 /s. Per quanto riguarda il flusso di base vediamo che ricalca molto bene l’andamento del flusso principale con un evidente portata minore data dall’esclusione degli apporti esterni. 3.3. Metodo C Con questa modalità di studio si è voluto calcolare le risorse idriche dei vari transetti fluviali presi in esame con il metodo INDIRETTO. Tabella 11 dati riassuntivi del punto C.
  • 18. 3. Risultati 71 Nella Tabella 11 sono riportati tutti i passaggi fatti per arrivare a stimare l’infiltrazione efficace, si vedano le ultime due colonne a destra. Descriviamo ora la tabella dalla prima colonna di sinistra in cui sono riportate il nome delle aree dove si trovano i transetti fluviali presi in esame ovvero (nord ,centro e sud), nella seconda colonna troviamo il nome del bacino di appartenenza di ciascuno (t. Castellano, r. Saricalasino, fosso Montacuto, t. Betelico, t. Tarugo e Fossombrone), proseguendo nella descrizione troviamo la colonna corrispondente all’area di ciascun appezzamento preso in considerazione, come si può vedere Fossombrone è l’area più vasta con circa 40 km2 e il più piccolo è il fosso di Montacuto con solo 1,9 Km2 ; nelle due colonne a fianco si trovano la minima assoluta e dopo ancora la media delle minime queste ci serviranno per svolgere poi i calcoli, codesti dati vengono riportati solo sul bacino dell’Aspio (AN) perché ha una geologia porosa (vedi capitolo 3.6.15.), come si può osservare nella colonna delle minime assolute il valore più basso è quello corrispondente al fosso di Montacuto con 0,007 m3 /s dato giustificato dal fatto che è un transetto fluviale di minore dimensione rispetto gli altri, questa affermazione viene confermata osservando la colonna della media delle minime infatti anche qui troviamo il valore del fosso di Montacuto inferiore rispetto a tutti gli altri presenti. Spostandoci verso destra troviamo il ∆Q, si può osservare che la portata maggiore la riscontriamo nel t. Castellano con 0,74 m3 /s poi a scendere abbiamo il Furlo (Fossombrone) 0,675 m3 /s ed infine il Tarugo con 0,0249 m3 /s. Una volta trovate le portate per ogni transetto si è calcolato il volume (m3 /anno) il transetto studiato con maggior quantità è quello del t. Castellano con 233 m3 /anno, spostandoci verso destra abbiamo le ultime due colonne che riguardano l’infiltrazione efficace che è coerente con i dati visti precedentemente infatti il Castellano è il fiume con maggior infiltrazione efficace con circa 1126 mm/anno.
  • 19. 3. Risultati 72 Area Nome Area Area affioramenti litologici (km2 ) Geologia infiltrazione (mm/anno) volume annuo (m3 ) Valore medio ponderato (mm/anno) SUD Castellano 20.73 Scaglia 231 4788.2 231 CENTRALE Betelico 3 1.20 Formazione a Colombacci-Marne,marne argillose di color grigio tabacco (acquiclude) 5.27 Schlier-marne (acquiclude) 3.80 Scaglia Bianca-calcari compatti 550 2089.7 1.36 Scaglia Cinerea-calcari marnosi (acquiclude) 370.94 1.15 Bisciaro-marne calcaree e calcari arenacei grigio giallastrio biancastri 100 114.5 4.49 Alluvioni recenti terrazzate ghiioso-sabbiose 325 1460.6 2.31 calcari rosati a grana fine 300 692.0 Scaricalasino 7.18 Argille marnose verdastre stratificate (acquiclude) 15.93 Argille marnose ocracee alla base e azzurre nella parte alta (acquiclude) 27.28 Alternanza di lenti di sabbia con argille marnose azzurre.Rocce organogene e sabbiose 100 2728.1 112.91 0.88 Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre. 40 35.4 34.47 Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali 125 4308.8 F. monteacuto 6.17 Formazione a Colombacci-Marne (acquiclude) 2.49 Schlier-marne e marne calcaree grigiastre (acquiclude) 12.14 Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre 50 606.8 105.46 34.47 Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) continetale alluvionale 125 4308.8 0.04 Orizzonte del Trave:calcareniti,calcari marnosi,arenarie,sabbie di color giallastro 100 4.4 3.4. METODO D
  • 20. 3. Risultati 73 NORD Furlo 1/2 0.64 Calcare Massiccio 1000 644.0 0.75 Corniola 1000 753.2 1.08 Bugarone (acquiclude) Furlo 3/6 0.13 Scaglia Bianca 550 73.0 452.42 6.03 Scaglia rossa 475 2863.9 0.81 Depositi alluvionali MUSbn 125 100.8 1.47 Deposito alluvionale terrazzato Mtibn 150 220.4 0.48 depositi attuali B 125 60.6 0.15 deposito di frana 125 18.3 Tarugo 1/2 0.22 scaglia cinerea 1.94 scaglia variegata 325 629.8 217.61 0.27 alluvioni fondovalle 125 33.9 0.06 scaglia rossa 475 28.0 2.93 detriti di versante 150 439.8 Tab 12 Tabella riassuntiva del punto D
  • 21. 3. Risultati 74 Il metodo D prevede il calcolo dell’infiltrazione efficace attraverso dati di letteratura dei coefficienti di infiltrazione (assegnato alle formazioni che lasciano passare/infiltrare l’acqua, gli acquiferi). Partendo dalla prima colonna di sinistra descriviamo ora la tabella 12, ci sono 3 colonne iniziali con il nome della zona, il nome del bacino e il numero relativo all’area di espansione per ognuno dei transetti fluviali presi in esame, spostandoci più a destra di queste troviamo le formazioni geologiche presenti nell’area di studio. Per quanto riguarda l’area del t. Castellano la geologia corrispondente è la Scaglia rosata la quale si estende per circa 21 km2 , passando alle formazioni geologiche del t. Betelico sono presenti: Formazione a colombacci - marne, Marne argillose di color grigio tabacco (acquiclude), Schlier-marne (acquiclude), Scaglia Bianca-calcari compatti, Scaglia Cinerea-calcari marnosi (acquiclude), Bisciaro-marne calcaree e calcari arenacei grigio giallastro biancastri, Alluvioni recenti terrazzate ghiaioso-sabbiose e infine calcari rosati a grana fine, possiamo affermare che la formazione geologica più estesa per quest’area è Schlier-marne con circa 5 km2 dove non è presente l’infiltrazione dell’acqua essendo un acquiclude, se invece facciamo riferimento solo agli acquiferi, i più estesi sono le Alluvioni recenti terrazzate ghiaioso-sabbiose con circa 5 km2 di area. Il secondo transetto fluviale studiato nell’Aspio è lo r. Scaricalasino dove si ha la seguente geologia: Argille marnose verdastre stratificate (acquiclude), Argille marnose ocracee alla base e azzurre nella parte alta (acquiclude), Alternanza di lenti di sabbia con argille marnose azzurre, Rocce organogene e sabbiose, Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre ed infine Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali; proprio quest’ultima è l’acquifero con maggior estensione di tutta questa area con circa 34,5 Km2 . Il terzo ed ultimo transetto studiato in provincia di Ancona è il fosso di Montacuto qui come possiamo vedere dalla tabella sono presenti le seguenti formazioni geologiche : Formazione a Colombacci-Marne (acquiclude), Schlier-marne e marne calcaree grigiastre (acquiclude), Alternanza di argille marnose azzurro scuro e sabbie grigiastre, Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) continentale alluvionale ed infine l’Orizzonte del Trave con calcareniti, calcari marnosi, arenarie e sabbie di color giallastro; la geologia più estesa come si può notare dai dati è la formazione composta dai Depositi colluviali argilloso-sabbiosi
  • 22. 3. Risultati 75 (Numana) continentale alluvionale, un acquifero con una rappresentanza di circa 36 Km2 . Passando ora nella provincia di Pesaro abbiamo Furlo 1/2 e Furlo 3/6 i quali vanno sotto il nome di Fossombrone dove ricadono le seguenti formazioni geologiche: Calcare Massiccio, Corniola, Bugarone (acquiclude), Scaglia Bianca, Scaglia rossa, Depositi alluvionali, Deposito alluvionale terrazzato, depositi attuali e deposito di frana; in questa sezione di terreno la geologia che fa da padrona con estensione maggiore è la Scaglia rossa che è inoltre un acquifero con circa 6 Km2 . Infine l’ultimo transetto studiato è il t. Tarugo dove sono presenti: Scaglia cinerea, Scaglia variegata, Alluvioni fondovalle, Scaglia rossa ed infine Detriti di versante; qua la formazione con il dato più alto in estensione sono i detriti di versante che ricoprono un’area di circa 3 Km2 . La colonna successiva è quella dei dati di infiltrazione presi come detto da letteratura, nella provincia di Ascoli è presente solo la Scaglia rosata con un valore di infiltrazione pari a 231 mm/anno, nel bacino dell’Aspio i valori più alti per ogni transetto sono: 550 mm/anno della Scaglia bianca-calcari compatti (t. betelico), 125 mm/anno dei Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) continentale alluvionale (fosso di Montacuro) ed infine con 125 mm/anno i Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali (r. Scaricalasino). Passando poi ai valori del pesarese dove si ha Fossombrone con i 1000 mm/anno della Corniola e del calcare massiccio, mentre il valore più alto nel t. Tarugo è della Scaglia rossa con 475 mm/anno. Nella colonna successiva è riportato il volume annuo, la formazione con un dato dell’area alto ed una infiltrazione elevata avrà un valore in uscita elevato, tradotto in un’infiltrazione d’acqua maggiore rispetto tutti gli altri, infatti quanto detto lo si può notare nelle aree del t. Betelico e dello r. Scaricalasino che con la stessa formazione quella dei Depositi colluviali argilloso-sabbiosi (Numana) alluvionali, i quali hanno un’estensione di gran lunga maggiore rispetto le altre e con un discreto coefficiente di infiltrazione risultano avere un valore annuo di infiltrazione maggiore in confronto al resto di circa 4000 m3 . Infine l’ultima colonna vi è il valore medio ponderato (mm/anno). Analizzando i valori ottenuti possiamo vedere che nel Castellano si è ottenuto un valore di 231 mm/anno perché è presente solo una formazione, nella zona del t. Betelico una buona
  • 23. 3. Risultati 76 infiltrazione di circa 371 mm/anno, nello r. scaricalasino circa 113 mm/anno, nel fosso di Monte acuto circa 106 mm/anno, nell’ area nord si hanno Fossombrone con una buona infiltrazione circa 452 mm/anno il valore più alto ottenuto e il t. Tarugo circa 218 mm/anno. Le aree con una maggiore infiltrazione sono quelle di Fossombrone e Betelico