Avv.ti Sasha Dalia Manzo ed Elisa Vittone
VPM Legal Avvocati Associati Vittone Papaleo Manzo
Stati Generali del Documentario, Il documentario nello scenario delle riforme.
Roma, 2 dicembre 2016
Il documentario nella nuova legge cinema (L.220/16): traguardo o punto di partenza?
1. Il documentario nella nuova
legge cinema (L. 220/16):
traguardo o punto di partenza?
Avv.ti Sasha Dalia Manzo ed Elisa Vittone
VPM Legal Avvocati Associati Vittone Papaleo Manzo
Stati Generali del Documentario, Il documentario nello scenario delle riforme.
Roma, 2 dicembre 2016
2. VPM LEGAL
Il documentario quale prodotto culturale
autonomo
Art. 2. Definizioni
d) documentario: l’opera audiovisiva, la cui enfasi creativa è posta
prioritariamente su avvenimenti, luoghi o attività reali, anche mediante
immagini di repertorio, ed in cui gli eventuali elementi inventivi o fantastici
sono strumentali alla rappresentazione e documentazione di situazioni e
fatti, realizzate nelle forme e nei modi definiti con i decreti di cui al comma
2.
Al comma 2 del medesimo articolo si precisa che
Le definizioni di cui al presente articolo, ove necessario, possono trovare
ulteriori specificazioni tecniche nei decreti attuativi della presente legge,
tenuto anche conto della evoluzione tecnologica del settore.
3. VPM LEGAL
Il documentario nella definizione
della nazionalità italiana delle opere
Art. 5 Nazionalità italiana delle opere
2) Con tale decreto, da adottare sentito il Consiglio superiore del cinema e
dell’audiovisivo di cui all’articolo 11 e acquisito il parere della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano, sono altresì stabilite la soglia minima di punteggio, nonché
le procedure per conseguire il riconoscimento della nazionalità italiana
dell’opera, tenendo conto delle specificità tecniche delle singole tipologie di
opere, di finzione, di documentario o di animazione.
4. Il Fondo per il cinema e l’audiovisivo
Il complessivo livello di finanziamento è parametrato annualmente all’11% delle
entrate incassate dallo Stato, registrate nell’anno precedente, e comunque in
misura non inferiore ai 400 milioni di euro annui, derivanti dal versamento delle
imposte ai fini IRES e IVA, nei settori distribuzione cinematografica di video e
programmi televisivi, proiezione cinematografica, programmazioni e trasmissioni
televisive, erogazione di servizi di accesso a internet, telecomunicazioni fisse,
telecomunicazioni mobili.
Il Fondo è destinato al finanziamento di:
1) crediti di imposta
2) erogazione di contributi automatici
3) erogazione di contributi selettivi
4) erogazione di contributi per le attività di promozione cinematografica e audiovisiva
5) piano straordinario per la digitalizzazione e potenziamento circuito sale
cinematografiche (a cui nei primi anni è riservata la quota di 40 milioni di euro in
totale).
5. VPM LEGAL
Il documentario ed il potenziamento
dell’offerta cinematografica
Art. 18 Credito di imposta per il potenziamento dell’offerta
cinematografica.
Per gli esercenti sale cinematografiche aliquota massima del 20 per cento
sugli introiti derivanti dalla programmazione di opere audiovisive, con
particolare riferimento alle opere italiane ed europee, anche con
caratteristiche di documentario nonché meccanismi incentivanti per certe
tipologie di opere.
6. Il documentario: i contributi automatici
Art. 24
Presupposto: risultati economici, culturali e artistici e di diffusione ottenuti.
2a) per le opere cinematografiche: gli incassi sono da valutare anche in relazione al
rapporto tra incassi ottenuti e relativi costi di produzione e distribuzione
2b) possono essere introdotti meccanismi premianti rispetto ai risultati ottenuti da
particolari tipologie di opere, fra cui le opere prime e seconde, i documentari […]
2c) il decreto può prevedere che gli incentivi siano prioritariamente utilizzati per lo
sviluppo di opere audiovisive e cinematografiche ovvero per la produzione e
distribuzione di particolari tipologie di opere ovvero per particolari modalità
distributive, avuto riguardo alle oggettive difficoltà nella produzione, nel reperimento
di finanziamenti e nella distribuzione delle medesime opere.
7. Definizione di una quota minima
per i contributi selettivi
Art. 13 Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e
nell’audiovisivo
5) Con decreto del Ministro, sentito il Consiglio superiore, si provvede al riparto
del Fondo per il cinema e l’audiovisivo fra le tipologie di contributi previsti alla
presente legge, fermo restando che l’importo complessivo per i contributi di cui
agli articoli 26 e 27 non può essere inferiore al 15 per cento e superiore al 18
per cento del Fondo medesimo.
PROBLEMA: sono incluse altresì le risorse da assegnare a Istituto Luce
Cinecittà, MIAC, LA Biennale di Venezia, Centro sperimentale di cinematografia,
Museo nazionale del cinema Fondazione Maria Adriana Prolo- Archivi di
fotografia, cinema e immagine, Fondazione Cineteca di Bologna.
8. Ridefinizione della figura del
produttore indipendente (I)
Essenziale perché:
a) taluni benefici specifici sono previsti solo se indipendenti: tax credit con
aliquota del 30% in via prioritaria per opere audiovisive di produttori indipendenti
con mantenimento della titolarità dei diritti non inferiore al 30% e per le spese
per la distribuzione effettuate da società di distribuzione indipendente; con
aliquota fino al 40% se opere distribuite dallo stesso produttore indipendente
(art. 15 co, 2 lett. b)
b) Nei decreti può essere prevista, “in considerazione anche delle risorse
disponibili, l’esclusione, ovvero una diversa intensità d’aiuto, di uno o più
degli incentivi e contributi, nei confronti delle imprese non indipendenti
ovvero nei confronti di imprese non europee, come definite nell’articolo 2” (art.
12 co. 4 lett. b).
9. Ridefinizione della figura del
produttore indipendente (II)
MA
all’art. 2 lett. q) si riprende la vecchia definizione del Testo Unico dei servizi di
media audiovisivi e radiofonici e successive modifiche:
produzioni audiovisive non controllate da o collegate a emittenti o che per un
periodo di tre anni non destinino almeno il 90 per cento della propria produzione
ad una sola emittente
SEPPURE
l’art. 2 co. 2 ammetta ulteriori specificazioni tecniche nei decreti attuativi
E POI
L’art. 34 deleghi al Governo la riforma della disciplina relativa agli obblighi di
trasmissione e investimento delle opere europee e italiane da parte dei fornitori
di servizi di media audiovisivi, provvedendo alla riformulazione della
definizione di «produttore indipendente» (art. 34 co. 2 lett. e).
10. Ridefinizione della figura del
produttore indipendente(III)
Essenziale allora rifarsi ai principi della Direttiva 2010/13/UE:
“(71) Nel definire i «produttori indipendenti dalle emittenti» di cui all’articolo 17, gli
Stati membri dovrebbero tenere debitamente conto in particolare di criteri quali la
proprietà della società di produzione, il numero dei programmi forniti alla stessa
emittente e la proprietà dei diritti derivati”.
PROPOSTE DOC/it: non più del 70% del fatturato degli ultimi 3 anni con un
unico broadcaster; mantenimento della titolarità dei diritti di almeno il 30% dei
diritti di sfruttamento dell’opera; cessione a tempo degli stessi non oltre i 5 anni.
11. Aspetti su cui lavorare nei decreti attuativi
(I)
- corretta ridefinizione del produttore indipendente
- indicazione di parametri specifici per il documentario ai fini
dell'erogazione dei contributi automatici (es. opere frutto di
coproduzione internazionale, precedente qualifica di
valore/interesse culturale di un’opera, partecipazione a
programmi di formazione e festival nazionali o internazionali di
documentari, giovani autori, vendite estere)
- corretta definizione delle quote del fondo relative a incentivi e
benefici: i contributi selettivi non inferiori al 18%
12. Aspetti su cui lavorare nei decreti attuativi
(II)
- inclusione del documentario a pieno titolo nell’elenco delle
opere che devono godere “prioritariamente” dei selettivi (tra
opere prime, seconde, film difficili, opere di particolare qualità
artistica)
- previsione di un’aliquota di favore per il tax credit relativo ai
documentari (artt. 15-16)
- in materia di obblighi di investimento e programmazione opere
italiane ed europee da parte dei fornitori di servizi media
audiovisivi lineari e non (art. 34): tutela della produzione
indipendente di opere audiovisive recenti di nazionalità italiana
non destinate solo alla sala; sistema deroghe e sanzioni.