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Veuve	Clicquot		
Progetto	Atelier	des	Grandes	Dames	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
	
Proposta	 di	 Concept	 e	 Storyboard	 a	 cura	 degli	 studenti	 iscritti	 al	 corso	 di	 Laurea	 magistrale	 in	
marketing,	consumi	e	comunicazione	indirizzo	Brand	management.	
	
Team:			 Cacchiarelli	Maria	Elena		 1017318	
Gorza	Claudia		 	 1010443	
Leone	Nancy	 	 	 1010205	
Marchesini	Thomas	 	 1017298
INTRODUZIONE	
“Lo	spirito	imprenditoriale	di	Madame	Clicquot	è	fonte	di	ispirazione	per	le	donne	che	entrano	a	far	parte	dell’Atelier	des	
Grandes	Dames,	il	network	di	talenti	femminili	nella	ristorazione	che	hanno	saputo	affermare	il	loro	stile	professionale	
in	un	contesto	di	eccellenza”.
Il	nostro	progetto	mira	a	comunicare	in	modo	efficace	ed	emozionale	i	valori	delle	donne	che	spesso,	
nel	mondo	lavorativo	non	vengono	considerati.	Utilizziamo	una	“visione	a	contrasto”,	nella	quale	
vengono	costruiti	e	poi	abbattuti	stereotipi	e	c.d.	luoghi	comuni	riferiti	alle	donne.		
L’obiettivo	è	quello	di	animare	e	motivare	l’energia	femminile,	facendo	particolare	riferimento	al	
mondo	della	cucina	di	alto	livello.
È	interessante,	quindi,	indagare	la	natura	del	gap	tra	“donna	cuoca”	e	“donna	chef”.	
In	 Italia,	 nell’alta	 ristorazione,	 ci	 sono	 tante	 donne	 ma	 poco	 conosciute:	 è	 da	 escludere	 una	
mancanza	di	abilità	professionale,	si	potrebbe	parlare	tuttavia	di	mancata	comunicazione	in	un	
settore	 in	 cui	 la	 figura	 maschile	 sembra	 essere	 ancora	 predominante.	 La	 nostra	 attenzione	 è	
focalizzata	sullo	“essere	chef	donna”,	partendo	dalla	consapevolezza	con	cui	la	donna	stessa	cresce.
1. IL	LEONE	E	LA	LEONESSA		
Il	leone	è	simbolo	di	forza,	protezione	e	sostegno	della	figura	maschile:	nella	sua	natura,	infatti,	è	
l’unico	felino	a	vivere	in	branco;	le	leonesse	di	uno	stesso	branco	sono	tutte	imparentate	tra	di	loro	
ed	 i	 cuccioli	 femmina	 restano	 all’interno	 del	 branco	 in	 cui	 sono	 nate.	 Solo	 i	 leoni	 possono	
abbandonare	il	branco	per	costituirne	uno	proprio,	dopo	essersi	sostituiti	al	maschio	dominante.	Le	
leonesse	tuttavia	sono	spesso	più	veloci	dei	maschi	e	sono	le	cacciatrici	del	branco.	La	leonessa	è	
femmina,	 rappresenta	 la	 maternità;	 in	 molte	 culture	 è	 una	 dea-madre,	 un	 animale	
sacro.			(nationalgeographic.it)	
2. LUOGHI	COMUNI		
Il	luogo	comune	(dal	greco	topos:	luogo,	argomento)	è	un	punto	di	vista	generalmente	accettato	
che	 serve	 a	 rappresentare	 la	 realtà.	 Può	 alcune	 volte	 degenerare	 nello	 stereotipo,	 associato	 e	
attribuito	a	priori	a	un	intero	gruppo	di	persone.	Nel	nostro	storyboard	affrontiamo	gli	stereotipi	di	
genere	attribuiti	alle	donne.
Gli	stereotipi	di	genere	infatti,	tendono	a	condizionare	le	scelte	e	i	comportamenti	in	maniera	sottile,	
nell’inconsapevolezza	di	chi	li	subisce.	Possono	indirizzare	le	aspirazioni	di	carriera	o	far	percepire	
alcuni	comportamenti	come	inadatti	per	le	donne	(ad	esempio	competere	con	altri	per	ottenere	
una	posizione,	chiedere	un	aumento	di	stipendio	con	fermezza,	prendere	la	parola	facendo	sentire	
la	propria	voce).
Diversi	studi	scientifici	affermano	che	l’identità	di	genere,	quindi	il	fatto	di	riconoscersi	nel	genere	
maschile	 o	 femminile,	 si	 forma	 nella	 primissima	 infanzia	 (fino	 ai	 due	 anni)	 e	 viene	 consolidata	
dall’ambiente	circostante	e	dalle	interazioni	con	esso	(famiglia,	scuola,	televisione,	stampa).
Come	dal	famoso	esempio	di	Foster	Wallace,	nel	discorso	tenuto	al	Kenyon	College	nel	2005,	This	is	
water:	“gli	stereotipi	sono	come	l’acqua	per	i	pesci:	proprio	perché	ci	circondano	e	sono	ovunque,	
non	li	vediamo	più”.		
Il	messaggio	principale	che	deve	passare	è	dunque	che	i	comportamenti	che	servono	ad	avanzare	
nelle	 organizzazioni,	 non	 corrispondono	 ai	 comportamenti	 dello	 stereotipo	 femminile	 che	 si	
preoccupa	 solo	 degli	 altri,	 che	 resta	 subordinato	 e	 che	 trova	 la	 propria	 realizzazione	 personale	
unicamente	nella	sfera	privata.	L’essere	donna,	quindi,	non	comporta	nessuna	differenza	nel	mondo	
del	lavoro.	
Nella	prima	parte	del	racconto	vengono	presentati	alcuni	stereotipi	sulle	donne,	che	poi	si	annullano	
nella	seconda	parte	della	storia.
Facciamo	 riferimento	 a	 luoghi	 comuni	 per	 marcare	 il	 modo	 in	 cui	 questi	 rappresentano	 delle	
limitazioni	o	degli	ostacoli:		
• “le	donne	non	sanno	mantenere	i	segreti”;
• “le	donne	non	sanno	guidare”;
• “le	donne	sono	sempre	in	ritardo”;
• “le	donne	sono	deboli”;
• “il	principe	azzurro	non	esiste”.
3. CONCEPT	
L’associazione	della	figura	dell’uomo	forte	con	quella	del	leone	è	un	altro	dei	cosiddetti	“luoghi	
comuni”	di	pensiero.	È	una	metafora	ormai	consolidata	e	quasi	standardizzata.	La	figura	del	leone	
affascina	da	sempre	l’uomo:	la	similitudine	con	esso,	usata	ad	esempio	per	lodare	i	potenti	e	gli	eroi,	
è	una	delle	più	usate	di	tutti	i	tempi.	
La	 chiave	 di	 volta	 del	 racconto	 è	 la	 trasposizione	 di	 questa	 metafora	 alla	 figura	 femminile,	
prendendo	esempio	dalla	natura,	che	non	è	“contaminata”	dai	luoghi	comuni	costruiti	dall’uomo.	
È	un	luogo	comune	infatti	ritenere	il	leone	più	forte	della	leonessa,	ma	è	una	falsa	realtà,	perché	
proprio	la	leonessa	si	occupa	di	cacciare	mettendosi	in	pericolo	per	la	famiglia.
Lo	scopo	del	nostro	lavoro	è	quello	di	creare	un	parallelismo	di	questo	fenomeno,	con	il	mondo	
dell’alta	ristorazione	e	con	il	mondo	del	lavoro	in	generale.	Gli	Chef	uomini	sono	come	i	leoni;	sono	
conosciuti	e	hanno	visibilità,	le	donne	chef	tuttavia	sono	come	leonesse,	sono	al	momento	poco	
conosciute	ma	fondamentali,	con	qualità	e	abilità	ugualmente	importanti	a	quelle	dell’uomo.	La	
leonessa	 si	 ricollega	 quindi	 alla	 donna:	 figura	 materna	 da	 un	 lato,	 professionista	 competente	
dall’altro.		
Abbiamo	ideato	uno	storyboard,	per	un	video	di	circa	10	minuti,	composto	da	tre	parti:	le	prime	due	
narrative	e,	in	conclusione,	le	interviste	alle	chef	dell’Atélier	Des	Grandes	Dames.		
La	prima	parte	racconta	la	vita	di	una	donna,	partendo	dall’infanzia	fino	alla	maternità,	il	focus	della	
storia	si	sposterà	poi	nella	seconda	parte	sulla	figlia.	Affrontiamo	in	questa	maniera	il	tema	del	
passaggio	generazionale:	si	vede	quindi	uno	sviluppo	nel	racconto,	in	quanto	nella	seconda	parte	la	
bambina,	ormai	diventata	donna,	riuscirà	a	raggiungere	il	suo	obiettivo.	Essere	chef	donna:	ieri,	oggi	
e	domani.	
La	conclusione	è	lasciata	allo	spettatore	che	può	dedurre	e	completare	in	maniera	autonoma	e	
coinvolgente	il	concept	da	noi	ideato	grazie	alle	interviste	fatte	alle	chef.	
		
4. DOMANDE	PER	LE	CHEF	
Attraverso	le	interviste	alle	chef	in	conclusione	intendiamo	celebrare	e	valorizzare	l’impegno	e	il	
talento	femminile	nell’alta	ristorazione.	L’obiettivo	è	quello	di	far	emergere	gli	ostacoli	e	le	difficoltà	
incontrate	prima	di	arrivare	al	successo	ma	soprattutto	comunicare	in	modo	efficace	ed	emozionale	
i	 traguardi	 che	 hanno	 raggiunto	 avendo	 fiducia	 in	 loro	 stesse	 e	 trovando	 il	 modo	 di	 “fare	 la	
differenza”	nel	loro	mondo	con	talento,	coraggio	e	intraprendenza.		
-	Riassumi	la	tua	carriera	in	3	parole		
-	Qual	è	il	ricordo	più	bello	della	tua	carriera?		
-	Qual	è	l’ostacolo	più	grande	che	hai	dovuto	affrontare?	
-	Credi	negli	stereotipi?	
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VEUVE CLICQUOT - concept

  • 1. Veuve Clicquot Progetto Atelier des Grandes Dames Proposta di Concept e Storyboard a cura degli studenti iscritti al corso di Laurea magistrale in marketing, consumi e comunicazione indirizzo Brand management. Team: Cacchiarelli Maria Elena 1017318 Gorza Claudia 1010443 Leone Nancy 1010205 Marchesini Thomas 1017298
  • 2. INTRODUZIONE “Lo spirito imprenditoriale di Madame Clicquot è fonte di ispirazione per le donne che entrano a far parte dell’Atelier des Grandes Dames, il network di talenti femminili nella ristorazione che hanno saputo affermare il loro stile professionale in un contesto di eccellenza”. Il nostro progetto mira a comunicare in modo efficace ed emozionale i valori delle donne che spesso, nel mondo lavorativo non vengono considerati. Utilizziamo una “visione a contrasto”, nella quale vengono costruiti e poi abbattuti stereotipi e c.d. luoghi comuni riferiti alle donne. L’obiettivo è quello di animare e motivare l’energia femminile, facendo particolare riferimento al mondo della cucina di alto livello. È interessante, quindi, indagare la natura del gap tra “donna cuoca” e “donna chef”. In Italia, nell’alta ristorazione, ci sono tante donne ma poco conosciute: è da escludere una mancanza di abilità professionale, si potrebbe parlare tuttavia di mancata comunicazione in un settore in cui la figura maschile sembra essere ancora predominante. La nostra attenzione è focalizzata sullo “essere chef donna”, partendo dalla consapevolezza con cui la donna stessa cresce. 1. IL LEONE E LA LEONESSA Il leone è simbolo di forza, protezione e sostegno della figura maschile: nella sua natura, infatti, è l’unico felino a vivere in branco; le leonesse di uno stesso branco sono tutte imparentate tra di loro ed i cuccioli femmina restano all’interno del branco in cui sono nate. Solo i leoni possono abbandonare il branco per costituirne uno proprio, dopo essersi sostituiti al maschio dominante. Le leonesse tuttavia sono spesso più veloci dei maschi e sono le cacciatrici del branco. La leonessa è femmina, rappresenta la maternità; in molte culture è una dea-madre, un animale sacro. (nationalgeographic.it) 2. LUOGHI COMUNI Il luogo comune (dal greco topos: luogo, argomento) è un punto di vista generalmente accettato che serve a rappresentare la realtà. Può alcune volte degenerare nello stereotipo, associato e attribuito a priori a un intero gruppo di persone. Nel nostro storyboard affrontiamo gli stereotipi di genere attribuiti alle donne. Gli stereotipi di genere infatti, tendono a condizionare le scelte e i comportamenti in maniera sottile, nell’inconsapevolezza di chi li subisce. Possono indirizzare le aspirazioni di carriera o far percepire alcuni comportamenti come inadatti per le donne (ad esempio competere con altri per ottenere una posizione, chiedere un aumento di stipendio con fermezza, prendere la parola facendo sentire la propria voce). Diversi studi scientifici affermano che l’identità di genere, quindi il fatto di riconoscersi nel genere maschile o femminile, si forma nella primissima infanzia (fino ai due anni) e viene consolidata dall’ambiente circostante e dalle interazioni con esso (famiglia, scuola, televisione, stampa). Come dal famoso esempio di Foster Wallace, nel discorso tenuto al Kenyon College nel 2005, This is water: “gli stereotipi sono come l’acqua per i pesci: proprio perché ci circondano e sono ovunque, non li vediamo più”. Il messaggio principale che deve passare è dunque che i comportamenti che servono ad avanzare nelle organizzazioni, non corrispondono ai comportamenti dello stereotipo femminile che si preoccupa solo degli altri, che resta subordinato e che trova la propria realizzazione personale unicamente nella sfera privata. L’essere donna, quindi, non comporta nessuna differenza nel mondo del lavoro. Nella prima parte del racconto vengono presentati alcuni stereotipi sulle donne, che poi si annullano nella seconda parte della storia.
  • 3. Facciamo riferimento a luoghi comuni per marcare il modo in cui questi rappresentano delle limitazioni o degli ostacoli: • “le donne non sanno mantenere i segreti”; • “le donne non sanno guidare”; • “le donne sono sempre in ritardo”; • “le donne sono deboli”; • “il principe azzurro non esiste”. 3. CONCEPT L’associazione della figura dell’uomo forte con quella del leone è un altro dei cosiddetti “luoghi comuni” di pensiero. È una metafora ormai consolidata e quasi standardizzata. La figura del leone affascina da sempre l’uomo: la similitudine con esso, usata ad esempio per lodare i potenti e gli eroi, è una delle più usate di tutti i tempi. La chiave di volta del racconto è la trasposizione di questa metafora alla figura femminile, prendendo esempio dalla natura, che non è “contaminata” dai luoghi comuni costruiti dall’uomo. È un luogo comune infatti ritenere il leone più forte della leonessa, ma è una falsa realtà, perché proprio la leonessa si occupa di cacciare mettendosi in pericolo per la famiglia. Lo scopo del nostro lavoro è quello di creare un parallelismo di questo fenomeno, con il mondo dell’alta ristorazione e con il mondo del lavoro in generale. Gli Chef uomini sono come i leoni; sono conosciuti e hanno visibilità, le donne chef tuttavia sono come leonesse, sono al momento poco conosciute ma fondamentali, con qualità e abilità ugualmente importanti a quelle dell’uomo. La leonessa si ricollega quindi alla donna: figura materna da un lato, professionista competente dall’altro. Abbiamo ideato uno storyboard, per un video di circa 10 minuti, composto da tre parti: le prime due narrative e, in conclusione, le interviste alle chef dell’Atélier Des Grandes Dames. La prima parte racconta la vita di una donna, partendo dall’infanzia fino alla maternità, il focus della storia si sposterà poi nella seconda parte sulla figlia. Affrontiamo in questa maniera il tema del passaggio generazionale: si vede quindi uno sviluppo nel racconto, in quanto nella seconda parte la bambina, ormai diventata donna, riuscirà a raggiungere il suo obiettivo. Essere chef donna: ieri, oggi e domani. La conclusione è lasciata allo spettatore che può dedurre e completare in maniera autonoma e coinvolgente il concept da noi ideato grazie alle interviste fatte alle chef. 4. DOMANDE PER LE CHEF Attraverso le interviste alle chef in conclusione intendiamo celebrare e valorizzare l’impegno e il talento femminile nell’alta ristorazione. L’obiettivo è quello di far emergere gli ostacoli e le difficoltà incontrate prima di arrivare al successo ma soprattutto comunicare in modo efficace ed emozionale i traguardi che hanno raggiunto avendo fiducia in loro stesse e trovando il modo di “fare la differenza” nel loro mondo con talento, coraggio e intraprendenza. - Riassumi la tua carriera in 3 parole - Qual è il ricordo più bello della tua carriera? - Qual è l’ostacolo più grande che hai dovuto affrontare? - Credi negli stereotipi? - Pensi che essere donna ha in qualche modo influenzato la tua carriera?