Cosa si nasconde dietro le illusioni percettive? Quali meccanismi scattano nel cervello quando siamo di fronte a immagini ambigue? Perché alcune persone sono più sensibili alle illusioni ottiche? È il tuo cervello a rispondere a queste domande in maniera intuitiva e divertente!
1. Ciao,
sono il tuo cervello,
quel piccolo organo chiuso in una scatola di ossa
che è il centro operativo di tutto il tuo essere
2. Sono io che ti permetto di restare in equilibrio,
rapportarti al mondo esterno, respirare, pensare,
provare emozioni, parlare, studiare, sbuffare,
godere, meditare, ridere...
3. Ad esempio, sai quanto devo lavorare solo per
farti registrare il profumo di un fiore?
4. Le informazioni visive mi
giungono dalla retina
dell'occhio attraverso
il nervo ottico.
Le analizzo per valutare
forma, colore, posizione,
distanza del fiore che stai
osservando.
Le confronto per valutare se è
un fiore che hai già incontrato
prima, se ha caratteristiche
diverse o si trova in un altro
contesto e aggiorno le
informazioni immagazzinate.
5. In quei momenti rapidissimi sono anche capace
di verificare se quel fiore ha suscitato in te delle
emozioni in passato e te le ripropongo – i ricordi –
per decidere nell’immediato la reazione che avrai
7. Tutto per una piccola innocua vespa.
In quel caso devo analizzare altri stimoli: la vespa
produce un ronzio, si muove quindi può avvicinarsi
a te e io mi ritrovo a dover calcolare le distanze, la
direzione del suono, il rischio...
8. Non ti basta? Allora complico un po’ la situazione
spiegandoti che, nonostante tu sia concentrato sul tuo
fiore e sulla vespa, senza che te ne renda conto io
sono costretto ad analizzare anche tutti gli altri
stimoli attorno a te: passanti, auto, rumori, odori…
9. ...altrimenti come faresti a renderti conto che
all’improvviso una bicicletta sta per investirti mentre
tu annusi beatamente il tuo fiore?
10. E vogliamo considerare tutti i
processi che regolo in sordina?
Battito cardiaco, respirazione,
digestione, equilibrio, reazione
immunitaria, regolazione della
temperatura corporea…mi fermo
qui, vedo che ti stanchi solo a
leggere!
11. Credi ch’io sia un po’ presuntuoso?
Me lo posso permettere, fidati.
Ma per farti comprendere quanta umiltà
dimora in me, ho deciso di parlarti
prima di tutto dei miei errori.
13. Molte persone conoscono già le illusioni ottiche e
sanno darti una spiegazione, ma nessuno ha mai
ascoltato la mia versione dei fatti.
14. In questo viaggio affascinante ti spiegherò
cosa accade realmente quando mi trovo di fronte
a figure ambigue e ingannevoli, come mi comporto,
cosa faccio per trovare una logica anche quando
una logica non esiste.
Sarà un’esperienza unica che ti aprirà la mente.
15. Cominciamo
divertendoci un po’.
Cosa vedi in
quest’immagine:
una donna giovane o
una vecchia? Sia che tu
veda la giovane sia che
tu veda l’anziana, la
risposta è corretta
perché sono presenti
entrambe.
17. L'INTERO È MAGGIORE DELLA SOMMA DELLE SUE PARTI SENSORIALI
ovvero in base all’intero che ogni individuo percepisce,
i dettagli assumono un significato diverso.
Nella stessa immagine
il volto della giovane diventa il naso della vecchia.
È l’intero che definisce le singole parti:
il modo in cui tu interpreti l’oggetto nel suo complesso
darà ordine ai dettagli.
18. Ti sembra strano? Prova a presentare
l’immagine che hai appena visto a una
bambina di 5 anni: scommettiamo che vede
la Befana? Questo perché la Befana è più
familiare a una bimba di quell’età rispetto
a una donna così elegante.
19. Divertiamoci ancora. Lo vedi il triangolo bianco al centro della figura, quello con la
punta rivolta verso il basso? Lo vedi davvero? Beh, mi dispiace, ma ti sto illudendo:
il triangolo bianco NON ESISTE, non è stato disegnato.
Cosa succede, secondo te, se quei cerchietti neri vengono chiusi?
Te lo dico io: non riesci più a vedere quel benedetto triangolo!
20. Il motivo è legato al fatto che quei cerchietti incompleti messi lì, accanto alle tre punte
di frecce, non hanno alcun significato per me. Se però io fingo che ci sia il triangolo
bianco, tutto acquista un senso: ai cerchietti manca uno spicchio perché le punte del
triangolo finiscono proprio lì e le punte di frecce diventano magicamente gli angoli di
un altro triangolo al di sotto di quello bianco. Messa così suona meglio, no?
21. Magari potrà sembrarti uno spreco di tempo da parte mia,
ma ti assicuro che seguire queste semplici regole
è un vantaggio per te. Non ci credi?
22. Allora immagina di essere in una
foresta e di veder sbucare da
dietro un cespuglio una criniera e
una coda: nella tua mente
immagini che sia un leone e
cerchi di allontanarti, ma chi
credi che abbia creato l’immagine
completa del leone unendo
criniera e coda? Tu in realtà
immagini che sia un leone, non lo
vedi per intero, ma io creo
l’immagine completando i vuoti
in base a conoscenze e ricordi.
Una bella comodità, non ti pare?
24. Come in tutte le figure di questo
tipo, gli oggetti in lontananza
sembrano più piccoli ma tu sai
benissimo che gli alberi del viale
hanno pressapoco tutti la stessa
altezza. Le ombre aiutano a farti
comprendere la profondità, ma il
colore della struttura non cambia.
I bordi del viale centrale che
sembrano convergere verso il
centro sono nella realtà
perfettamente paralleli.
25. Nonostante tutte le deformazioni visive,
tu conosci l’immagine reale.
Questo concetto molto semplice
è alla base della costanza percettiva.
26. La costanza del colore, ad esempio, ti permette di
percepire il colore degli oggetti come stabile
nonostante cambi l’illuminazione circostante.
27. La costanza della
forma ti permette di
comprendere la reale
forma degli oggetti
nonostante, a causa
della prospettiva,
possano essere
proiettate immagini
diverse sulla retina
28. La costanza della misura ti dà la possibilità di
avere consapevolezza delle dimensioni di ciò che
osservi anche se lo guardi da distanze diverse.
29. Tra i segmenti orizzontali quale ti sembra più lungo?
Quello centrale, vero? Ci avrei giurato.
È un’illusione: i tre segmenti sono esattamente identici.
Le punte di frecce ai lati dei segmenti orizzontali sono degli indizi di
prospettiva lineare cioè dettagli che io analizzo per comprendere
quanto siano lontani gli oggetti. Le punte chiuse mi suggeriscono
che la linea è vicina, le punte aperte che è lontana.
30. Tu osservi ciò che ti circonda attraverso gli occhi,
io creo l’immagine di ciò che vedi.
Il bello è che le due cose spesso non corrispondono!
31. Akiyoshi Kitaoka, docente giapponese
di psicologia, è riuscito a
comprendere che dietro questa
mancata corrispondenza non c’è lo
zampino dell’immaginazione, come
si credeva fino a qualche anno fa.
32. Prendiamo il caso
delle illusioni di
movimento. Questi
cerchi, chiamati
simpaticamente
"serpenti rotanti",
si muovono o non si
muovono?
33. “Eppur si muovono” avrebbe detto Galilei,
e invece i serpenti non si sono mai mossi
e mai si muoveranno.
E non è colpa degli occhi o dell'immaginazione:
non sto immaginando che i serpenti si muovano...
34. ...ma sono realmente convinto
che quei benedetti serpenti
ruotino senza sosta.
E non serve a nulla
spiegarmi che è un’illusione
35. La particolare combinazione di forme e colori fa sì
che a un certo punto gli occhi comincino a
muoversi rapidissimamente inviandomi una cascata
di segnali che io elaboro convincendomi che ci sia
una rotazione. E ovviamente convinco anche te.
37. Ti sei mai chiesto perché alcune persone vengono
ingannate dalle illusioni ottiche più di altre?
38. Un recente studio ha evidenziato un forte legame tra
l’entità dell’illusione ottica percepita e l’estensione
della corteccia visiva.
L’estensione di quest’area può variare fino a tre volte
da un individuo all’altro e quanto più essa è estesa,
tanto minore è la probabilità di cadere vittima di
un’illusione ottica.
39. E ora una curiosità.
A causa delle illusioni ottiche,
se in un locale ordini un drink,
il barman ti offrirà una quantità
maggiore di bevanda se userà bicchieri
bassi anziché alti (fino al 30% in più).
Anche qui c’è sotto un mio errore:
il fatto è che provo a concentrarmi,
ma le linee verticali mi appaiono
sempre più lunghe di quelle orizzontali
anche se sono della stessa misura.
Così i bicchieri bassi mi sembrano
meno capienti
anche a parità di volume.
40. L'argomento "illusioni ottiche" affascina da sempreL'argomento "illusioni ottiche" affascina da sempre
scienziati e comuni mortali.scienziati e comuni mortali.
Ne è la prova il casoNe è la prova il caso
#thedressgate, una disputa che ha preso vita sui social#thedressgate, una disputa che ha preso vita sui social
media riguardo la percezione dei colori dell'abito dimedia riguardo la percezione dei colori dell'abito di
questa immagine e che ha coinvolto milioni di utenti traquesta immagine e che ha coinvolto milioni di utenti tra
cui personaggi famosi, giornalisti, medici e politici.cui personaggi famosi, giornalisti, medici e politici.
41. Questo viaggio per ora si conclude qui.
Io ho giocato la mia carta, quella della curiosità:
ti ho mostrato di cosa sono capace (in realtà ho
sintetizzato molto) e cosa invece mi inganna, ti ho
incuriosito con l’apparenza e ti ho stupito con la
realtà e spero che ti sia divertito.
Ma non fermarti qui.
42. Io sono il tuo centro operativo.
Impara a conoscermi, studiami e sfruttami come
desidero.
Scoprirai che ciò che sei adesso non è che una
minima parte di ciò che potresti essere.
43. Se vuoi saperne di più su #thedressgate,
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impara come se dovessi vivere per sempre.
M. Gandhi.
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