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Il C.P.O. Regionale Lazio su un nuovo fenomeno che sta emergendo in Poste Italiane S.p.A.


La fascia di età dei nuovi assunti offre un’attenta e specifica riflessione su alcuni scenari che si

stanno aprendo e che sempre più avanzeranno negli anni futuri.

Tale fascia che, oggi, è stimabile in un range che va dai 28 ai 35 anni pone grossi interrogativi sulle

prospettive di miglioramento e progressione economico-professionale di quel personale.

Poiché, sembrerebbe, che l’Azienda abbia posto uno sbarramento alla crescita del personale in

prossimità dei 50 anni, a 50 o che li abbia appena superati, dobbiamo quindi ritenere quel personale

fuori da ogni excursus dopo appena 15/20 anni di attività lavorativa.

Un trend, quindi, manifestamente in controtendenza con quanto sta accadendo nel mondo del

lavoro; ovvero dell’innalzamento dell’età pensionabile, determinato dal modello di aspettativa di

vita, superiore decisamente ai parametri precedenti.

Essendo noto che l’età di più alta capacità intellettiva e professionale è determinata da una maturità

psico-intellettiva individuabile maggiormente negli individui con età compresa tra i 40-45/60-65

anni, si evidenzia come in un’azienda di servizi come quello Postale la scommessa per una

conquista dei mercati passi attraverso una valorizzazione di detto personale a tutti i livelli di

professionalità.

La riflessione è tanto più importante se consideriamo il mondo postale in cui la donna occupa un

posto numericamente e professionalmente importante.

Ma oltre ad essere soggetto di attività lavorativa la donna è detentrice di quel ruolo insostituibile

che è la maternità.

Il ciclo naturale della donna genitrice si esplica, oggi, in un arco di età compreso tra i 28-30/40-42 è

evidente quindi che il ruolo di maggiore proattività si esplicherà in pieno superato detto periodo.
Emerge, allora, che il potenziale della donna si fortifica nel tempo, quando affrancata dal suo ruolo

impegnativo di madre, proprio in quell’età, ad iniziare dai 45 ed in avanti, viene considerata di

minori capacità lavorative e posta in una situazione di stallo.

Se, oggi, l’entrata in azienda avviene tra i 28/35 anni, è possibile che dopo 15-20 anni di servizio si

possa considerare un dipendente al limite della sua capacità lavorativa?

L’attuale legislazione in materia pensionistica tende a dilatare i tempi di uscita, come possiamo,

semplicisticamente congelare le aspettative di crescita professionale degli over 50 quando la

prospettiva lavorativa e di altri 15 ???

Non sarebbe più adeguato che l’Azienda prevedesse percorsi di motivazione e miglioramento

professionale a partire da subito? E che questo laboratorio-progettuale getti le basi per vere

prospettive di immediato futuro e non resti una sperimentazione fine a se stessa?.

Servono allora iniziative sfidanti che possono anticipare uno scenario futuro che estenda le

prospettive del lavoro femminile oltre i livelli di età sempre più in movimento verso l’alto.

Non possiamo prescindere da quanto individuato ante se vogliamo considerare la donna come

opportunità competitiva in Poste Italiane S.p.A.

                                   Comitato Pari Opportunità Lazio

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  • 1. Il C.P.O. Regionale Lazio su un nuovo fenomeno che sta emergendo in Poste Italiane S.p.A. La fascia di età dei nuovi assunti offre un’attenta e specifica riflessione su alcuni scenari che si stanno aprendo e che sempre più avanzeranno negli anni futuri. Tale fascia che, oggi, è stimabile in un range che va dai 28 ai 35 anni pone grossi interrogativi sulle prospettive di miglioramento e progressione economico-professionale di quel personale. Poiché, sembrerebbe, che l’Azienda abbia posto uno sbarramento alla crescita del personale in prossimità dei 50 anni, a 50 o che li abbia appena superati, dobbiamo quindi ritenere quel personale fuori da ogni excursus dopo appena 15/20 anni di attività lavorativa. Un trend, quindi, manifestamente in controtendenza con quanto sta accadendo nel mondo del lavoro; ovvero dell’innalzamento dell’età pensionabile, determinato dal modello di aspettativa di vita, superiore decisamente ai parametri precedenti. Essendo noto che l’età di più alta capacità intellettiva e professionale è determinata da una maturità psico-intellettiva individuabile maggiormente negli individui con età compresa tra i 40-45/60-65 anni, si evidenzia come in un’azienda di servizi come quello Postale la scommessa per una conquista dei mercati passi attraverso una valorizzazione di detto personale a tutti i livelli di professionalità. La riflessione è tanto più importante se consideriamo il mondo postale in cui la donna occupa un posto numericamente e professionalmente importante. Ma oltre ad essere soggetto di attività lavorativa la donna è detentrice di quel ruolo insostituibile che è la maternità. Il ciclo naturale della donna genitrice si esplica, oggi, in un arco di età compreso tra i 28-30/40-42 è evidente quindi che il ruolo di maggiore proattività si esplicherà in pieno superato detto periodo.
  • 2. Emerge, allora, che il potenziale della donna si fortifica nel tempo, quando affrancata dal suo ruolo impegnativo di madre, proprio in quell’età, ad iniziare dai 45 ed in avanti, viene considerata di minori capacità lavorative e posta in una situazione di stallo. Se, oggi, l’entrata in azienda avviene tra i 28/35 anni, è possibile che dopo 15-20 anni di servizio si possa considerare un dipendente al limite della sua capacità lavorativa? L’attuale legislazione in materia pensionistica tende a dilatare i tempi di uscita, come possiamo, semplicisticamente congelare le aspettative di crescita professionale degli over 50 quando la prospettiva lavorativa e di altri 15 ??? Non sarebbe più adeguato che l’Azienda prevedesse percorsi di motivazione e miglioramento professionale a partire da subito? E che questo laboratorio-progettuale getti le basi per vere prospettive di immediato futuro e non resti una sperimentazione fine a se stessa?. Servono allora iniziative sfidanti che possono anticipare uno scenario futuro che estenda le prospettive del lavoro femminile oltre i livelli di età sempre più in movimento verso l’alto. Non possiamo prescindere da quanto individuato ante se vogliamo considerare la donna come opportunità competitiva in Poste Italiane S.p.A. Comitato Pari Opportunità Lazio