2. Materia: 5.0 Economia Finanziaria in
Ambito Mediterraneo
Titolo della Tesi: sCambiare Garantisce
Sviluppo
Studente: Anna Sciarrino
3. Stage-report dell’esperienza formativa
svolta presso Confesercenti Calabria:
sCambiare
(acquisizione di nuove informazioni economiche,
culturali, di idee, buone prassi e merci e
investimenti in contesti diversi)
Garantisce
(utilizzo dei nuovi strumenti finanziari UE)
Sviluppo
(spazio comunitario coeso sia culturalmente che
economicamente)
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4. Capitolo 1:
Ambizioni di ispirazione paneuropea
• La politica europea di coesione economica e
sociale (artt. 2 e 3 del Trattato di Maastricht → Strategia
di Lisbona)
• PMI: le protagoniste del cambiamento in un
contesto eterogeneo (circa 23 milioni presenti nei 27
Stati membri UE)
• Fondi UE: interventi diversi per obiettivi specifici
(diretti, strutturali, indiretti, per l’internazionalizzazione
nelle zone Obiettivo Convergenza)
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Capitolo 2:
Successi garantiti
• Un programma per ogni idea
• Confesercenti: associazione al servizio delle
associazioni
• Cosvig: intermediario per la garanzia pubblica
6. Capitolo 3
Sviluppo made in Calabria
• QCS: programmazione di una crescita auspicata (i Fondi
stanziati sono stati utilizzati meno del 37% per il periodo 2000/2006 ed è
stimato circa il 23% per il 2007/2013)
• La Calabria tra passato e futuro
- 33% delle imprese attive in tutta Italia
- imprese individuali in diminuzione
- aumento società di capitali
- settori agricolo ‐3,6%, manifatturiero artigianale ‐1,8% ed
edilizia ‐0,9%
- aumento delle esportazioni e diminuzione delle importazioni
- settore energetico +13%, attività di intrattenimento +0,9%,
cooperative sociali +0,8%, imprese femminili 25% del totale,
quasi 11 mila imprese con titolari stranieri
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7. Buoni esempi di successi garantiti
made in Calabria
1) “Il Tedesco” di Emir Residovic: impresa individuale,
con sede in San Mauro Marchesato (KR)
(consolidamento investimenti)
2) “Orme nel parco – Parco avventura” in Sila piccola a
Zagarise (CZ) (start-up d’impresa)
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8. 8
“Il Pontile” di Pasqualino Bongiovanni
Ne erano praticamente certi: lo sviluppo, come la vita, sarebbe arrivato dal mare. Oh! Non dalle barche
e dalla pesca, non da surici o pescespada, sicuramente non da quelle lanterne inutili e fioche, né da
quelle umili reti calate con pazienza in mezzo al mare! Quelle erano notti di paura, di burrasche da
osservare dalla spiaggia attorno ad un fuoco sul quale ruvidamente sfregare in silenzio le mani. In
fondo, la vita marinara non ci era del tutto mai appartenuta; si poteva perciò lasciarla andare alla
deriva da dove era venuta. L’innovazione, ne andavano praticamente fieri, era che il mare l’avrebbero
unito saldamente, col ferro e col cemento, per sempre alla terraferma e alla grande pianura. Oh!
Certamente non per il vino rosso che tingeva le mani, né per le arance onde e luminose come il sole, né
per il profumo verde dell’olio (che era bello mordere sul caldo del pane), né per quanto altro ancora si
potesse caricare su bastimenti e navi. Quello era il ricordo di giornate amare. Era lo sputo nelle mani
prima della zappa e del piccone. Era il nero delle unghie, come nero era stato il lutto e spesso anche il
pane. Ormai ne erano praticamente certi (mentre altrove si faceva già il contrario): il futuro stava nelle
resine e nelle petroliere, nelle condutture e in quei tubi che numerosi sarebbero giunti dal mare. Il
futuro, sulla carta, era quella linea che, accennando al raggio, per seicentosettanta metri pretendeva di
addentrarsi in quel cerchio di mare. Si arrovellò per bene il Rovelli, ci fu tutta la precisione di Milano, e
con ogni sorta di benedizione volò alto coi numeri il Colombo, portò nel becco il suo pacchetto in cielo
fino alla pace delle cifre pari. Ormai ne erano matematicamente certi: quattrocento ettari di terra (terra
fertile e coltivabile), e duecentotrenta miliardi di lire (di vecchissime lire) cadute, chissà come, nel fondo
più profondo di un fondo dapprima soltanto perduto e poi da nessuno mai rivendicato, gridato, urlato,
mai da nessuno imputato, giudicato, ma sempre rimasto inviolato, immacolato, riservato quasi fosse
fatto privato. Infine da tutti, come per incanto, semplicemente dimenticato.