1. ALBUMSABATO 23. NOVEMBRE 2013
DUE BIG A LAS VEGAS
Laura Pausini e Miguel Bosé
suggellano con un bacio
il duetto ai Latin Grammy
Il cantante premiato come personalità dell’anno
iuscire a in-
tervistare
una cele-
brità del ci-
nema del
suo calibro
è di per sé
un’im-
presa,
ma l’oc-
casione questa volta arriva sulTi-
tano al Palazzo del Cinema, cor-
nice della seconda edizione del
San Marino Film Festival. Nell’at-
tesa di ricevere il via libera per
poter parlare con il produttore
Michael Shamberg, tra i maggio-
ri d’America, do un’occhiata ai
suoi precedenti. Il suo curricu-
lum mette spavento: Un pesce di
nomeWanda, Pulp Fiction, Djan-
go Unchained, tutti cult che lo ve-
dono al timone. Brividi e grande
attesa, perché Shamberg è presi-
dente della giuria del Festival. Il
suo verdetto proclamerà stasera
la pellicola vincitrice tra quelle in
concorso. Hello? Ecco, ci siamo.
La sua voce suona cordiale, i
convenevoli sono brevi, solo
qualche yes di riscaldamento. Se
Michael può permettersi il lusso
dell’informalità io devo comun-
que presentarmi. Lui non ne sen-
te il bisogno. Decido di partire
dalla domanda che mi frulla per
la testa ormai da ore:
Mister Shamberg,com’è lavora-
re con QuentinTarantino?
«Essendo un produttore non
posso parlare dalla prospettiva di
chi viene diretto da lui, ma ho a-
vuto modo lo stesso di vedere co-
me lavora sul set e Quentin ha le
qualità di un grande regista. An-
che se ha vinto solo due Oscar
come sceneggiatore, eccelle in
tutto, dallo script al montaggio.
Il suo vocabolario è unico. Sareb-
be capace di tirar fuori un film da
ogni cosa che gli capita, è davve-
ro un genio»
Quali differenze tra il cinema
europeo e quello americano?
«L’aspetto più rilevante è l’ap-
proccio ai personaggi. In Europa
si sta più attenti alla caratterizza-
zione dei ruoli, prediligendo uno
sguardo intimista che scava det-
tagliatamente a più livelli...».
Ciò manca nel vostro cinema?
«Mah, direi di no. Il punto è che
da noi l’analisi psicologica pro-
cede in maniera differente, il per-
sonaggio viene definito dall’azio-
ne, da come si comporta e reagi-
sce in determinate situazioni; qui
è diverso, è l’interazione con gli
altri personaggi ad avere un ruo-
lo centrale, tantopiù nel cinema
italiano. Questo porta a diversi
stili di regia, che però si studiano
e si influenzano a vicenda».
Se le dico Federico Fellini?
«Fellini è world-class, un maestro
di prim’ordine che ha fatto scuo-
la e continua ad ispirare molti re-
gisti americani. Poco tempo fa ho
riguardato La DolceVita e Amar-
cord. Sono film che si lasciano
apprezzare anche a quarant’anni
di distanza. Bellissimi».
Come giudica il San Marino
Film Festival?
«Considerato che è solo la secon-
da edizione, stanno crescendo.
Qualsiasi manifestazione pro-
muova il cinema è preziosa e
questa non è certo da meno. Ho
conosciuto registi di talento, il ri-
scontro con il pubblico è positi-
vo. Mi sento proprio di dirlo: il
Festival è meraviglioso».
Nuovi progetti Mr.Shamberg?
«Ho appena finito di produrre A
walk among the tombstones del
regista Scott Frank, con Liam
Neeson. Per il 2014 è in arrivo un
film con Bradley Cooper».
Grandi progetti all’orizzonte, tan-
to che persino un tipo modesto
come Michael Shamberg è co-
stretto ad ammetterlo, dopo una
bella risata.
Al San Marino Film Festival si è
conclusa ieri una ricca giornata
d’incontri e proiezioni. Ad aprire
le danze, al mattino, La Tregua di
Franco Rosi per i ragazzi delle
scuole; a seguire L’uomo che a-
mava il cinema di Marco Segato
e nel pomeriggio Razzabastarda
di Alessandro Gassmann. Al Ci-
necocktail ha partecipato Luigi
Lo Cascio, attore e regista del
film in concorso La città ideale,
che ha affondato la sua stoccata
al cinema italiano, imprigionato
dal conformismo. Oggi nuove
proiezioni sul Titano dalle 9, alle
10 parte invece la Freedom Cup,
che regala agli ospiti del Festival
un tour su auto d’epoca per sco-
prire la bellezza dell’antica Re-
pubblica. I nomi dei vincitori si
scopriranno solo questa sera,
nella premiazione che inizierà al-
le 20. San Marino Film Festival:
semplicemente wonderful.
Alberto Biondi
FELLINIANA
Quarto potere “Panorama” sul Fellini esoterico
Un anno fa stessa intervista (ad Ascione) su “Sette”
Il rischio di un personaggio come Federico
Fellini è che alla fine, anno passa anno, si ra-
spa sempre lì, nella stessa cerchia di amici, ri-
schiando il fatal “doppione”. Ora, “Panorama”
compie la lodevole impresa di allegare al set-
timanale «il cinema di Fellini», e nel numero
di questa settimana ricorda il supremo regista
con una intervista, “Il mio Fellini esoterico”,
fatta a Filippo Ascione, amico intimo di Fede-
rico, che appare in “Ginger e Fred”. L’intervi-
sta (comunque intensa), realizzata da Carlo
Puca, pare il doppione di un’altra, uscita su
“Sette”, l’inserto del “Corriere della Sera”, il 17
agosto dello scorso anno, non un secolo fa, a
firma Candida Morvillo. In entrambe si parla
della «biblioteca esoterica» di Fellini, che «a-
veva provato la mescalina», che frequentava
Rol, «glielo aveva fatto scoprire Dino Buzzati,
lo scrittore». Nulla di inedito anche riguardo
ai rapporti con Simenon, di cui il regista invi-
diava l’«aver posseduto circa 10 mila donne».
E la Masina? «moglie, amica e sorella. Senza
di lei non avrebbe mai potuto girare i suoi
film». A “Panorama” Ascione rivela le pulsioni
erotiche di Federico («si rappresentava sem-
pre come un bambino rimproverato da una i-
struttrice con grandi tette scoperte e un fru-
stino in mano»), ma, insomma, nulla di nuovo
sotto l’occhio della telecamera. (D.B.)
La Masina era «moglie, amica e sorella»
Il produttore Michael Shamberg, presidente di giuria del San Marino Film Festival (foto Mattia Celli)
«FedericoFellinièunmaestro
chehafattoscuolaecontinuaad
ispiraremoltiregistiamericani»
Viso perplesso, vagamente irritato. Ma
che sa esplodere in sorrisi epici di fronte
ai divi, come se la parola cinema fosse
corroborante, un balsamo naturale.
Quest’anno il San Marino Film Festival
si regala una chicca: il volume fotogra-
fico Immagini del cinema, dedicato a
Gian Luigi Rondi (Edizioni Sabianae,
2013, pp.140, Euro 20), come si dice, il
decano della critica cinematografica. Ma
sarebbe meglio dire il re, l’etereo sovra-
no: Presidente dell’Accademia del Cine-
ma Italiano e dell’ente dei David di Do-
natello, già direttore della Mostra del Ci-
nema di Venezia e molto, molto altro.
Nel volume fotografico e sentimentale
si svela: la natura quasi diffidente nelle
immagini in solitaria, quella indifesa
mentre intervista Ingrid Bergman, de-
cisa mentre affronta Michelangelo An-
tonioni («non ricordo di aver mai visto
ridere Antonioni»), intensa mentre dia-
loga con Vittorio De Sica, in un sorriso
esclamativo quando accompagna Gina
Lollobrigida, «diva, di certo, senza però
nessun atteggiamento divistico» (la
“Lollo” ricambia nell’intervista al prin-
cipio del volume, «Gian Luigi è uno dei
miei amici più cari»). Attraverso Rondi,
la storia del cinema italiano. Le fotogra-
fie con Fellini (il fratello Brunello Rondi,
sceneggiatore, è stato collaboratore di
Big Federico fin da La dolce vita) e con
Ingmar Bergman, con Roberto Rosselli-
ni e Alberto Sordi. Fino a oggi, ai fratelli
Taviani («li ho ammirati e li ammiro in-
condizionatamente») e a Matteo Garro-
ne. Didascalia finale: «con leggera e
poetica ironia Federico Fellini lo celebrò
nel film Ginger e Fred come “l’uomo più
decorato d’Italia”». Il cuore messo a nu-
do del cinema.Gian Luigi Rondi insieme a Claudia Cardinale e a Vittorio De Sica
LA CHICCA Volume fotografico che onora il re dei critici cinematografici. Scatti con la “Lollo”, l’amica di una vita, De Sica, la Bergman
OmaggioaRondi,«l’uomopiùdecoratod’Italia»
L’uomoalfianco
diTarantino
L’INTERVISTA IlproduttoreMichaelShambergèilpresidente
digiuriaalSanMarinoFilmFestival.Oggiinomideivincitori
«L’eventoèmeravigliosoeilriscontroconilpubblicopositivo»