R. Cappellin: Le città e le regioni nell'economia della conoscenza
1. Decima Conferenza Nazionale di Statistica
Statistica 2.0: vivere l’innovazione al servizio della società
Palazzo dei Congressi
Roma, 15 e 16 dicembre 2010
Sessione parallela: “I Censimenti del 2011 e oltre”
15 dicembre, ore14,00-16,00
Relazione:
Le città e le regioni nell'economia della conoscenza
Riccardo Cappellin
Associazione Italiana di Scienze Regionali
Università di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Economia
cappellin@economia.uniroma2.it
VERSIONE PROVVISORIA
2. ABSTRACT
Le città sono al centro della trasformazione di lungo termine dell’economia nazionale e
internazionale verso il modello della economia della conoscenza e i nuovi tipi di servizi,
sia verso le imprese che verso le persone, si concentrano nelle città.
Le Scienze Regionali si interessano della domanda ed offerta di lavoratori della
conoscenza nei mercati del lavoro locale, dello sviluppo di nuove imprese basate sulla
conoscenza spesso rivolte a soddisfare i nuovi bisogni dei cittadini connessi con il tempo
libero, la cultura, salute e il turismo e analizzano il cambiamento nella struttura del
territorio e nei flussi di mobilità connessi con queste trasformazioni.
In particolare, emerge la necessità di informazioni statistiche, che servano di base al
“Knowledge Management Territoriale”, sui flussi di mobilità del lavoro tra le
imprese e sui fattori dei processi apprendimento interattivo e dei processi di
innovazione nei sistemi di innovazione locali.
2
3. Polarized region Homogenous region Planning region
(flows) (complementarity) (authority/coordination)
Figure 3: Three types of regions and three factors of interregional integration
1
9. Human resources in science and technology (HRST),
by NUTS 2 region
Percentage of economically active population
geotime 2009
Liguria 38,1
Lazio 37
Lombardia 36,4
Provincia Autonoma Trento 36
Emilia-Romagna 36
Toscana 33,2
Abruzzo 32,9
Piemonte 32
Friuli-Venezia Giulia 31,9
Umbria 31,8
Calabria 31,7
Veneto 31,6
Provincia Autonoma Bolzano-Bozen 31,5
Marche 29,8
Molise 29,8
Campania 28,9
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 28,5
Basilicata 28,2
Sicilia 28
Sardegna 27,3
Puglia 26,6
3
10. T = Networks of technological relations
4 8 9 5
1 10 2 11 3
6 12 13 7
K = Networks of capital flows 4 8 9 5
1 10 2 11 3
6 12 13 7
L = Networks of labor flows 4 8 9 5
1 10 2 11 3
6 12 13 7
Y = Networks of input-output flows
4 8 9 5
1 10 2 11 3
6 12 13 7
Il sistema di innovazione regionale come interconnessione tra reti
di flussi di prodotti/servizi, di lavoratori, del capitale e delle
conoscenze
4
11. Table 2: Demographic flows and worker flows in the local labor market
STATUS IN THE FINAL YEAR
1 2 3 4 5 6 7 8 9
STATUS IN THE Deaths Emigrated Not labor Unemployed Firm 1 Firm2 New born firm 3+4 1+2
INITIAL YEAR forces +5+ +3+
6+7 4+5
Self- Emplo Self- Emplo Self- Emplo
+6+
Empl. yee Empl. yee Empl. yee
7
Labor Labor Labor Labor Labor Labor
1 Births
2 Immigrated
3 Not labor force
4 Unemployed
5 Firm 1 S.E.Lab.
E.Lab.
6 Firm 2 S.E.Lab.
E.Lab.
7 Firm S.E.Lab.
closure E.Lab.
8 Summation: x89
3+4+5+6+7
9 Summation: x98
1+2+3+4+5+6+7
NOTES:
x98 = resident population in the final year
x89 = resident population in the initial year
Employed workers in the final year = x95 + x96 + x97 = Employed workers in the initial year – employed workers in the closed firms +
+ employed workers in the new born firms + employment change in the persistent firms =
= (x59 + x69 + x79) - (x79) + (x97) + (x95 - x59) + (x96 – x69)
5
12. accessibilità interazione
stimolo esterno identità creatività
ricettività combinazione
innovazione
governance
capacità
Figura 4: Il modello sistemico/cognitivo di generazione della conoscenza
Fonte: Cappellin e Wink, 2009
6
13. Tabella 5 – Le leve del knowledge management territoriale
Gestione della accessibilità Promozione dell’ identità e di obiettivi comuni
• Creare infrastrutture hard e soft di knowledge • Condivisione di obiettivi e cultura dell’impresa
management e procedure per la connettività tra gli • Ridisegno dei processi organizzativi
attori • Definizione degli obiettivi strategici e
• Investire in strutture per catturare l’informazione allineamento del knowledge management
• Investire nella promozione di contatti interni ed • Miglioramento del management e disegno di
esterni routine organizzative appropriate interne
• Creare sistemi di informazione interni e definire • Promozione del morale e della motivazione
le caratteristiche tecniche dei data base • Disegno di incentivi e realizzazione di sistemi di
• Sforzo nella codificazione della conoscenza tacita compenso e riconoscimento
e delle competenze • Promozione della creazione di gruppi di lavoro e
• Sforzo nell’assicurare un accesso veloce e facile di comunità di interesse
alle diverse conoscenze e competenze • Assicurare la trasparenza e prevenire
• Numero e caratteristiche delle collaborazioni l’occultamento della conoscenza
esterne nello sviluppo tecnologico • Promuovere il consenso, le attitudini alla
• Creare reti informatiche e investire nelle collaborazione, relazioni di fiducia, lealtà, valori
infrastrutture di comunicazione condivisi, cultura comune
• Investire in strutture e infrastrutture e sviluppare • Rivedere l’approccio tradizionale basato sul
il capitale sociale di tipo relazionale commando dall’alto e il controllo
• Sforzo nell’individuare e rimuovere gli ostacoli • Promuovere il decentramento decisionale, la
all’integrazione in network specifici dei diversi responsabilizzazione e il coinvolgimento nelle
attori decisioni
• Individuare i nodi chiave nelle reti di conoscenza, • Promuovere la focalizzazione degli sforzi, il
i gatekeepers, i leader e brokers della conoscenza senso di responsabilità e l’impegno individuale
• Sforzo nel mantenimento della conoscenza e nella
prevenzione della perdita di conoscenza Promozione della creatività
• Capacità di trattenere gli occupati e di attrarre • Investire nella ricerca e l’esplorazione
persone chiave di talento • Investire nello sviluppo di nuove tecnologie,
• Strutture per la promozione della mobilità dei invenzioni e brevetti
lavoratori qualificati tra le imprese locali • Promuovere la fusione delle conoscenze esistenti
• Promozione della reputazione e del mantenimento • Promuovere la cooperazione e evitare il fenomeno
dei clienti della “riscoperta della ruota”
• Tutelare i diritti di proprietà intellettuale nelle • Promuovere l’iniziativa e tutelare l’autonomia
relazioni tra le imprese locali ed esterne • Promuove la leadership e individuare i
• Investire nella raccolta di informazioni e nelle gatekeepers e brokers nei flussi informativi
capacità di analisi dell’ambiente esterno • Promuovere il pensiero laterale ed evitare
• Analisi delle opportunità tecnologiche e l’emarginazione degli innovatori
previsioni tecnologiche • Tollerare l’incertezza e il rischio di fallimenti
• Promuovere collaborazioni interdisciplinari e la • Investire in programmi a lungo termine
formazione di conoscenze complesse
Promozione dell’imprenditorialità e creazione di
Gestione della ricettività valore dalla conoscenza
• Aumentare la ricettività all’innovazione e • Promuovere la creazione di reddito
accettare le differenze • Creare valore per gli azionisti dalla conoscenza
• Promuovere l’apertura mentale • Realizzare idee tecnologiche nell’organizzazione
• Promuovere le esperienze di collaborazione e i della impresa e promuovere l’innovazione
processi di apprendimento interattivi • Integrare i processi cognitivi e di produzione
• Sviluppo del capitale intellettuale interno e delle • Usare la conoscenza per l’azione e valorizzare la
competenze degli occupati conoscenza per scopi commerciali
• Promuovere i livelli di istruzione dei lavoratori e • Organizzare le risorse locali e aumentare la
la formazione interdisciplinare produttività
• Investire nella riqualificazione professionale e • Creare joint ventures
formazione permanente • Promuovere la nascita di nuove imprese
• Promuovere le capacità di apprendimento • Promuovere spin-off da imprese esistenti e start-
• Formare le persone più che sottrarre lavoratori up innovative
qualificati ai concorrenti • Creare nodi nelle reti locali di innovazione
• Definire e misurare i livelli e processi di
conoscenza, del capitale intellettuale o delle
risorse invisibili
• Ridefinire i sistemi di knowledge management e
le misure di performance
7
14. La misura della società della conoscenza - Due alternative:
a) misurare il capitale intellettuale delle imprese:
• capitale umano
• capitale organizzativo
• capitale relazionale
Tuttavia la conoscenza non è uno stock o un fattore produttivo, come il
capitale ed il lavoro, ma un processo (“processo di apprendimento e di
innovazione”)
b) misurare le forme e i fattori della creazione della conoscenza
• i flussi di lavoratori, le relazioni di controllo finanziario, i flussi di
prodotti intermedi, gli accordi tra le imprese e la forma delle relazioni
tra le imprese
• i fattori che facilitano o ostacolano i processi di apprendimento
interattivo tra le imprese
o stimoli esterni dalle relazioni e flussi con i mercati nazionali ed
internazionali
o accessibilità alle reti sia interne ed esterne alla regione
o ricettività, qualità e formazione on the job delle risorse umane
o senso di identità e di appartenenza alla comunità locale, capitale
sociale locale
o capacità creativa, diversità e investimenti in innovazione
o governance: finanziamento degli investimenti, rapporti di
controllo, politiche pubbliche, apprendimento nelle politiche
locali
.
Il Knowledgment Management Territoriale può servire come quadro di
riferimento metodologico nella raccolta, organizzazione ed elaborazione
delle informazioni
The models of knowledge management are not capable to identify neither
how the new knowledge is being created nor how from this knowledge value
may be created. Thus, Territorial Knowledge Management follows a
cognitive rather than an accounting approach and its aim is to explain the key
factors leading to the creation of knowledge and how the firms may create
value from knowledge through innovation.
8
15. TAV. 2 - L’evoluzione delle politiche dell’innovazione nella società della
conoscenza
Leve e campi Politiche tradizionali Nuova politica
della politica dell’innovazione della conoscenza
1. Adottare una prospettiva di Adottare una prospettiva di
Accessibilità impresa singola networks di imprese separate
da forme diverse di distanza
Promuovere la Promuovere la apertura
concentrazione spaziale e la interregionale e la
specializzazione settoriale in diversificazione settoriale e la
singoli cluster integrazione intersettoriale
nei singoli cluster
Promuovere la connettività Promuovere la connettività
delle reti di fornitura, del delle reti di conoscenze e
mercato del lavoro e competenze e l’apertura delle
finanziarie locali reti locali a collegamenti
internazionali
2. Ricettività Superare le resistenze del Promuovere la creatività e
lavoro all’adozione delle imprenditorialità delle risorse
tecnologie moderne tramite la umane tramite l’apertura, la
mobilità del lavoro e la prossimità cognitiva
formazione
Promuovere la disciplina e il Promuovere l’
rispetto dell’autorità e “empowerment” ed il senso
dell’ordine nelle imprese di responsabilità dei
lavoratori
9
16. Promuovere i processi di
Promuovere i processi
apprendimento interattivo tra
2. Ricettività apprendimento individuale
i lavoratori, gli esperti e gli
tramite lo studio, il “learning
imprenditori finalizzati alla
by doing” o il “learning by
creazione di forme di
using”
conoscenza tacita collettiva
3. Identità Sfruttare la cooperazione Promuovere progetti
informale basata sulla fiducia strategici di medio-lungo
personale e i legami personali termine organizzati nel
e sociali. Promuovere lo quadro di “centri di
scambio commerciale e competenza”, di forme di
accordi di subfornitura di collaborazione pubblico-
breve periodo. Sostenere le privato, organizzazioni a rete
associazioni volontarie di tipo regionali.
privato
Adottare misure di tipo Adottare un approccio più
generale valide per tutti gli gerarchico e individuare i
attori leader e la strategia comune
focalizzandosi sui nodi chiave
dato che i network hanno un
carattere quasi gerarchico e
esistono “gateways” nelle
relazioni interregionali ed
internazionali
La governance si focalizza La governance deve adottare
sulla regolazione delle nuove forme di regolazione
relazioni degli “stakeholders” che tutelino gli interessi
principali e promuove la deboli e dispersi. Deve
diffusione e l’imitazione degli promuovere l’integrazione
attori leaders. Ridurre le degli attori che sono meno
disparità esistenti con gli sviluppati e che inseguono i
attori che sono più arretrati leaders, secondo un approccio
tecnologicamente secondo un di natura sistemica. Devono
approccio di trasferimento essere considerate le medie
10
17. tecnologico tecnologie, le PMI e le
qualifiche professionali
intermedie e il ruolo di
istituzioni ponte nel
promuovere l’inclusione e
integrazione
Distribuire fondi pubblici ai Stimolare gli investimenti
singoli attori privati e la partnership
pubblico-privato
Creare nuove agenzie, Lanciare progetti strategici
istituzioni intermedie e nuovi nei cluster esistenti e la
cluster creazione di sistemi regionali
di innovazione
4. Creatività Promuovere tramite Promuovere i processi
finanziamenti pubblici alla interattivi di apprendimento,
R&S i trasferimenti le capacità creative e la
tecnologici, l’imitazione, le diversità degli attori nelle reti
adozioni di tecnologia di innovazione. Sostenere la
esterna, gli investimenti nel ricerca congiunta e lo
capitale fisso e nella R&S scambio di conoscenze e gli
delle imprese. intermediari nelle reti di
innovazione.
Focalizzazione sulla Focalizzazione sulla
tecnologia, sulle conoscenze conoscenza, lo sviluppo del
codificate e di tipo analitico e know-how e delle conoscenze
sulla diffusione della tacite, le conoscenze
tecnologia. Uso di indicatori sintetiche, simboliche e di
di output, come i brevetti. tipo organizzativo.
Promuovere le capacità
intrinseche degli attori. Uso
di indicatori di input, come le
spese di formazione.
L’innovazione nei settori a Rispondere alle domande del
media tecnologia e mercato e dei clienti e
11
18. determinata dalle offerta di orientamento alla soluzione di
tecnologia e dall’applicazione problemi localizzati.
di conoscenze scientifiche. Individuazione di nuove
Priorità all’investimento nelle domande latenti da parte di
infrastrutture di R&S. utilizzatori finali e intermedi.
5. Credito alle PMI individuali Creazione di un fondo
Finanziamento nazione per il finanziamento
di programmi strategici di
consorzi di imprese basato su
procedure competitive
Distribuzione di fondi Finanziamento e partnership
pubblici per la R&S e pubblico-privato e
finanziamenti delle banche finanziamento di capitale di
rischio
Assicurare una distribuzione Combinazione di gare tra
equa di fondi pubblici ad ogni progetti presentati
attore ad opera di autorità congiuntamente da diversi
pubbliche e commissioni di soggetti e di valutazioni
esperti competitive sulla redditività
privata degli investimenti
6. Governance Focalizzazione sulle imprese Focalizzazione sui network di
singole imprese
Adozione di un approccio di Adozione di un approccio di
libero mercato basato sulla multi-level governance,
competizione o di un basato sulla negoziazione,
approccio di pianificazione sulla partnership pubblico-
basato sul controllo privato e su istituzioni
gerarchico e la regolazione intermedie
pubblica dei mercati
Scelta dei progetti sulla base Promuovere la velocità
di un’ottimizzazione generale dell’innovazione e la
e statica e adozione di un flessibilità e adottare un
approccio strategico o top- approccio euristico, basato
12
19. down, strutturale, verticale e sull’apprendimento, di tipo
statico, nella creazione e “bottom-up”, sistemico,
diffusione della conoscenza orizzontale e evolutivo.
Concentrazione degli Adozione di un’agenda più
interventi solamente sulla vasta e adozione di un
R&S e sul finanziamento alle approccio integrato basato
istituzioni di ricerca e al sull’integrazione di diversi
sostegno dei settori high-tech campi di intervento, come le
politiche industriali e
dell’innovazione, le politiche
della ricerca, le politiche del
lavoro, le politiche sociali, le
politiche formative, le
politiche territoriale e delle
infrastrutture e le politiche
ambientali.
Fonte: nostra modifica da Cappellin, R. e Wink, R. (2009)
13
20. Changes in the urban form and
planning in a knowledge economy
T
Knowledge
Local labour networks New living and
demand and and consumption
supply in a innovation patterns in a
knowledge in urban knowledge
economy areas economy
L C
Local finance and governance in a
knowledge economy
G
Figura 4: Le relazioni tra mercato del lavoro, consumi, territorio e istituzioni locali
Figure 8: Four policy areas in the in una città cities to the knowledge economy
evolution of 14
Fonte: Cappellin, R. (2007), KNOWCITIES, The role of city-regions and of urban
policies in the knowledge economy, Proposal for a FP7 Project.
21. Technological and organizational innovation
Territorial policies may Innovation may transform
enhance innovation through: territory through the:
1. increase accessibility 1. change in production
2. manage receptivity technologies,
3. building a common 2. location and competition of
identity CITIES economic activities,
4. lever creativity 3. impact on the labour
5. enhance governance and market,
entrepreneurship 4. impact on the structure of
6. promote market transport networks,
orientation and satisfy 5. impact on environmental
users needs quality.
Changes in Territorial Structure
22. Conclusioni:
L’evoluzione verso l’economia della conoscenza e la statistica
Focalizzare le rilevazioni su:
1. I flussi e le variazioni tra i due censimenti nelle singole imprese e
famiglie non solo gli stock di lavoro e di capitale.
2. I fattori che favoriscono o ostacolano i processi di creazione della
conoscenza e dell’innovazione piuttosto che la misura del livello del
capitale intellettuale nell’economia. La conoscenza è il risultato di un
processo di apprendimento e non è un fattore produttivo come il
capitale e il lavoro.
3. Le città e le attività dei servizi, che sono il motore dell’evoluzione
verso l’economia della conoscenza, e non solo i distretti ed i settori
industriali
1
23. Riferimenti bibliografici
http://riccardocappellin.ilcannocchiale.it/
* Cappellin, R. and Wink, R. (2009), International
Knowledge and Innovation Networks: Knowledge Creation
and Innovation in Medium Technology Clusters, Edward
Elgar Publishing, Cheltenham.
* Cappellin, R. (2009), Le politiche dell'innovazione e la
governance delle reti di conoscenza, Economia Marche, 2,
2: 89-114.
* Cappellin, R. (2009), La governance dell'innovazione:
libero mercato e concertazione nell'economia della
conoscenza, Rivista di Politica Economica, 99, 4-6: 221-
282.
2