2. Come sono stati raccolti i requisiti
Per poter realizzare il progetto ci siamo serviti di un componente del Corpo
Forestale dello Stato che ci ha aiutati nella ricerca dei possibili scenari che
possono essere degni di attenzione per lo sviluppo del dispositivo.
Con lui abbiamo fatto una “chiaccherata” per cercare di completare la nostra
ricerca di Design, incentrata sui tre aspetti (Andare, parlare, annotare) che ci
permettono di avere una panoramica approfondita del tema che stiamo trattando.
L’obiettivo era quello di mettere l’intervistato a suo agio, senza doverlo forzare su
quello che erano le nostre idee preliminari, in modo da non condizionarlo nelle
risposte.
Siamo convinti che il modo migliore per produrre i requisiti (e quindi la base per la
costruzione del dispositivo) sarebbe stato quello di seguire “sul campo” il lavoro
svolto tutti i giorni da queste persone. Purtroppo però i tempi ristretti non ci hanno
permesso di organizzare un simile metodo di ricerca dei requisiti.
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3. Come sono stati raccolti i requisiti - 2
L'intervista è durata poco più di un ora e mezza ed è stata
realizzata prima via chat e. in una seconda fase, al telefono.
Nella prima parte sono state poste domande generiche per capire il
metodo e i provvedimenti che il CFS prende per prevenire e
spegnere un incendio.
Dopo questa fase preliminare ci siamo riuniti per stabilire quali
risposte fossero esaurienti e quali necessitavano di ulteriore
approfondimento.
In questo modo abbiamo preparato delle domande più specifiche e
abbiamo svolto una seconda intervista telefonicamente, così da
poter effettuare un veloce “botta e risposta” sugli argomenti di
nostro interesse.
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4. Come sono stati raccolti i requisiti - 3
L’intervista, riassunta nelle prossime slide, è composta da:
DOMANDA: Quello che abbiamo chiesto
all’intervistato. Le domande sono nate da
una nostra specifica richiesta o poste per
chiarire alcuni concetti espressi nelle
precedenti risposte.
RISPOSTA: La risposta data
dall’intervistato. Alcune sono esattamente
riportate dal colloquio in chat, altre sono
una riproposizione integrale della risposta
data al telefono.
IDEA: Alcune risposte (o una serie di esse)
ci hanno permesso di notare un bisogno
dell’utente che poi abbiamo cercato di
tradurre in requisito per il nostro progetto.
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5. Intervista
Domanda: Questa è una domanda molto generale; ci
chiedevamo quali sono le normali procedure adottate
per la tutela e la salvaguardia del parco.
Risposta: l’intera area è videsorvegliata e controllata 24h su 24h
dalla sala operativa attraverso delle videocamere poste attorno al
perimetro. Inoltre sono presenti delle pattuglie di ricognizione
(spesso uniti alla comunità montana del posto) che girano per il
parco in orari stabiliti a priori.
Idea: C’è bisogno di fornire una sorveglianza maggiore al parco,
perché le telecamere da sole non possono monitorare la zona
interna, se non con le ronde.
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6. Intervista
Domanda: Avete a disposizione delle tecnologie
particolari per sorvegliare il territorio, oltre alle
telecamere?
Risposta: No, abbiamo solamente quello a disposizione. Le
pattuglie sono dotate di radio che trasmettono ad una frequenza
particolare per poter comunicare direttamente con il D.O.S. In alcuni
casi coloro che pattugliano il parco sono forniti di cellulare di
servizio.
Idea: Il dispositivo dovrà permettere di comunicare ed agire
tempestivamente in caso di pericolo, utilizzando tecnologie più
avanzate come GPS o sensori di temperatura per controllare il
territorio.
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7. Intervista
Domanda: Chi è il D.O.S.?
Risposta: D.O.S. sta per Direttore degli Operatori di Spegnimento.
E’ un conoscitore del luogo ed è colui che interviene e prende tutte
le decisioni in merito ad un incendio che si sviluppa nella zona di
nostra competenza. Agisce direttamente sul luogo per gestire tutte
le operazioni sul campo. Deve essere informato circa le posizioni di
bacini idrici, fiumi, luoghi pericolosi o che possono intralciare il
cammino di autobotti ed elicotteri (che vengono da lui diretti)
Idea: Il D.O.S. ha bisogno di avere a disposizione tutte le
informazioni sul territorio e sulle condizioni dell’incendio in tempo
reale e in maniera univoca
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8. Intervista
Domanda: Come interviene il D.O.S.?
Risposta: Una volta confermato l’incendio, il D.O.S. predispone gli
uomini e i mezzi da inviare sulla zona colpita. Assiste l’elicottero
durante la fase di scarico dell’acqua indicando via radio la posizione
esatta. Inoltre da l’ok alle varie fasi operative (spegnimento, bonifica,
controllo).
Idea: Sarebbe utile dare agli elicotteristi e agli automezzi la
possibilità di avere la posizione di dove intervenire senza dover
parlare costantemente con il D.O.S.
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9. Intervista
Domanda: Secondo lei per migliorare l’efficienza nelle fasi di
spegnimento di un incendio, si dovrebbe dare qualche “strumento”
aggiuntivo al D.O.S.?
Risposta: Sono convinto che colui che dirige e aiuta nello
spegnimento degli incendi è fondamentale per la buona uscita
dell’operazione, ma sui giornali si leggono di dipendenti della
Forestale che rischiano la vita per spegnere un incendio o aiutare i
soccorsi in difficoltà; tra questi il D.O.S. non c’è mai. Io vedrei di
dare una mano anche a chi è attivamente partecipe all’azione, non
solo a chi dirige.
Idea: Il sistema non solo deve permettere di aiutare il D.O.S. ma
l’attività completa di prevenzione e spegnimento di un incendio,
senza quindi tralasciare gli operatori che agiscono direttamente
nell’emergenza.
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10. Intervista
Domanda: Parliamo allora degli incendi: attraverso quali
canali avviene l’avvistamento?
Risposta: Abbiamo 3 possibilità di avvistamento:
1)Le nostre pattuglie che sorvegliano il territorio si accorgono del
possibile incendio e, una volta avvicinatosi il più possibile (ma con
sicurezza), chiamano via radio la centrale
2)Attraverso una chiamata al 1515 viene comunicato un punto del
parco dove è stato avvistato l’incendio. A quel punto una pattuglia si
reca sul posto indicato a verificare e ci informa sulla veridicità o
meno della segnalazione
3)Attraverso le riprese delle telecamere ci si accorge che c’è un
principio d’incendio (anche solo un fumo)
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11. Intervista
Domanda: Quali attori sono coinvolti nelle operazioni di
spegnimento del’incendio e come interagiscono fra di
loro?
Risposta: Essendo un parco molto esteso, abbiamo la possibilità di
chiamare un Canadair o un elicottero del Corpo Forestale per
cercare nell’immediato di ridurre la vastità del fuoco. I mezzi a terra
(le autobotti con l’acqua) aiutano nel circoscrivere l’area
dell’incendio, avanzando lentamente per spegnerlo. Tutti questi
attori sono diretti dal DOS che tramite radio da gli ordini e chiede
informazioni sull’evoluzione dell’incendio in tempo reale.
Idea: sarebbe conveniente permettere ai mezzi a terra di
comunicare con loro, in modo da comunicare eventuali problemi
nel territorio dovuto a frane, dissestamenti o altri impedimenti sulla
strada, senza dover forzatamente comunicare con il DOS
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12. Intervista
Domanda: Si è parlato di “tempo reale”: c’è un modo
per poter dare al DOS una panoramica completa
dell’incendio, senza aver bisogno di dover chiedere a
tutte le forze in campo la situazione attuale?
Risposta: No, infatti. Questo è un tallone d’Achille che avremmo
bisogno di risolvere. Non avendo la possibilità di monitorare l’intera
area se non per mezzo delle telecamere (che però non bastano
perché spesso sono poste ad una distanza che non permette di
capire bene la reale situazione), il DOS è spesso costretto ad
andare sul posto, solitamente in direzione opposta alla
propagazione delle fiamme, per avere un’idea delle proporzioni e di
come gestire lo sgancio dell’acqua del Canadair/elicottero
Idea: si potrebbe dare al DOS un sistema per interagire nel minor
breve tempo possibile con tutti gli “attori” coinvolti nello spegnimento
dell’incendio. Magari direttamente dalla Sala Operativa.
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13. Intervista
Domanda: I Canadair (o gli elicotteri coinvolti) come
sono a conoscenza della zona dove devono sganciare
l’acqua?
Risposta: Solitamente il D.O.S. da le informazioni sulla zona dove
c’è l’incendio e lui, attraverso una cartina topografica della zona, si
dirige nel lago più vicino, rifornisce il serbatoio d’acqua e quando il
D.O.S. dà l’ok scarica tutto sulla zona incendiata. Tutta questa fase
avviene attraverso uno o più colloqui via radio.
Idea: bisognerebbe dare la possibilità ai piloti dell’elicottero di
avere un navigatore per permettergli di capire la posizione di
bacini idrici e dove è posizionato l’incendio.
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14. Intervista
Domanda: Durante le operazioni di spegnimento, quali
tecnologie utilizzate, esclusa la radio?
Risposta: Attualmente nessuna. Chi opera sul posto conosce bene
la zona e sa come sono organizzate le pattuglie e i volontari, così
come gli elicotteri che vengono eventualmente chiamati. Anche le
autobotti sono comandate via radio sulla zona che devono coprire
per spegnere l’incendio. Sta a loro poi segnalare quando ci sono
situazioni di difficoltà (es. serve maggiore assistenza, c’è necessità
di fare rifornimento,…etc..) attraverso la radio, usando una specifica
frequenza.
Idea: Si potrebbe inserire la radio direttamente nella Sala
Operativa, per permettere al D.O.S. di comunicare velocemente
con coloro che stanno intervenendo sul posto.
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15. Intervista
Domanda: In casi estremi, come ad esempio la
mancanza d’acqua nella zona o maltempo che non
permette di alzare in volo gli elicotteri, come vi
comportate?
Risposta: Di solito vengono chiamate più autobotti e viene costruita
un “bacino idrico” artificiale sfruttando i canali presenti nelle zone
adiacenti al parco (o all’interno, se è possibile arrivarci). In questo
modo i mezzi su gomma, una volta terminata l’acqua a disposizione,
possono evitare di tornare a rifornire ma hanno la possibilità di
attingere direttamente da questa “vasca”.
Idea: Potremmo dare al sistema la possibilità di dare informazioni
su dove vengono costruiti questi bacini artificiali, per permettere
poi ai mezzi su gomma di sapere dove possono rifornire (usando
una tecnologia GPS).
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16. Intervista
Domanda: In definitiva, cosa pensate possa esservi
utile avere a disposizione in queste situazioni?
Risposta: In tutti questi anni ce la siamo cavata piuttosto bene
nonostante lo scarso numero di uomini a disposizione. Certo è che
molto spesso ci troviamo in situazioni difficili e non sempre
riusciamo ad ottimizzare le risorse a disposizione. Diciamo che il
D.O.S. andrebbe coadiuvato attraverso qualche meccanismo
elettronico in grado di dare appoggio nelle situazioni critiche e
aiutarlo a prendere delle decisioni senza dover tenere sempre a
mente quelle che sono i fatti accaduti e i cambiamenti continui in
questo tipo di emergenze. Senza contare che chi interviene sul
luogo dell’incendio dovrebbe avere la situazione monitorata senza
dover continuare a colloquiare via radio per avere degli
aggiornamenti.
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17. Elenco requisiti raccolti dall’intervista
Dall’intervista effettuata si possono definire i seguenti requisiti:
• Inserire, all’interno del parco, dei dispositivi che permettano di effettuare misurazioni strumentali utili per
prevedere o migliorare i tempi di risposta in caso d’incendio.
• Allestire la sala operativa di un dispositivo in grado di migliorare la gestione completa dell’emergenza da
parte del DOS, in modo tale da non dover dirigere le operazioni direttamente sul posto ma avendo una
panoramica il più possibile dettagliata della situazione nel parco.
• Permettere al DOS di parlare via radio con i mezzi e i volontari che stanno operando sul posto, senza
perdere di vista la situazione dell’incendio
• Fornire alle autobotti uno strumento che permetta, attraverso un normale dispositivo di rilevazione
satellitare di aiutarli nella comunicazione con il DOS e con gli altri mezzi che stanno intervenendo, per
dare informazioni circa situazioni di pericolo nella zona dell’incendio
• Fornire l’elicottero di un monitor per visualizzare la situazione in tempo reale dell’incendio per poter
effettuare il miglior intervento possibile
• Dare al DOS uno strumento che visualizzi in tempo reale la situazione delle diverse componenti utili
durante un emergenza incendio: i fattori ambientali, l’incendio nella sua estensione, i mezzi attualmente in
azione e le zone di rifornimento a disposizione.
• Permettere ai mezzi di soccorso di dare segnalazione circa la posizione geografica in cui sono e indicare
quali tipi di problematiche possono avere (rischi sul percorso centrale operativa - incendio, mancanza di
acqua,etc..)
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