ANZA’,TOLOMEO,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157
SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPALO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACIAMACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA,
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ATMOSFERA
INDICATORE
EMISSIONI DI PARTICOLATO (PM10) : trend e disaggregazione macrosettoriale
SCOPO
L’indicatore rappresenta una stima, regionale e disaggregata per provincia e per settori delle emissioni di
PM10 (polveri di dimensioni inferiori a 10 µm) per valutarne l’andamento nel tempo.
DESCRIZIONE
Le polveri da dimensione inferiore a 10 µm hanno origine sia naturale sia antropica. Le particelle di origine
naturale sono generate dall’erosione dei suoli, dall’aerosol marino, dalla produzione di aerosol biogenico
(frammenti vegetali, polline, spore), dalle emissioni vulcaniche e dal trasporto a lunga distanza di sabbia
(polvere del Sahara). Una parte consistente delle polveri presenti in atmosfera ha origine secondaria ed é
dovuta alla reazione di composti gassosi quali ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ammoniaca e composti
organici. Inoltre tra i costituenti delle polveri rientrano composti quali idrocarburi policiclici aromatici e
metalli pesanti. Le polveri hanno una notevole rilevanza sanitaria per l’alta capacità di penetrazione nelle vie
respiratorie. Le stime effettuate sono relative solo alle emissioni di origine primaria, mentre non sono
calcolate quelle di origine secondaria così come quelle dovute alla risospensione delle polveri depositatesi al
suolo. La Direttiva LCP 2001/80/CE indica i valori limite di emissioni di polveri per combustibili solidi,
liquidi e gassosi nei grandi impianti di combustione e la Raccomandazione 2003/47/CE fornisce orientamenti
per gli Stati Membri nell’elaborazione del piano nazionale di riduzione delle emissioni nei grandi impianti
individuati nella Direttiva citata. Il DM 60 del 02/04/02 introduce i “valori limite” per il PM10 che sono
entrati in vigore dal 01/01/2005 (fase 1) e che verranno ulteriormente ridotti a partire dal 01/01/2010 (fase 2).
Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno.
UNITÀ di MISURA
Tonnellate/anno (t/anno)
FONTE dei DATI
APAT, 2004
NOTE TABELLE e FIGURE
La figura 2.9 raffigura l’andamento nel tempo delle emissioni provinciali di PM10 per ciò che concerne gli
anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.7 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di
riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.10 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni
provinciali di PM10 riferite al 2000. In tabella 2.8 è possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di
PM10 afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura
delle attività Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR
(“Atmospheric Emission Inventory Guidebook”, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR).
STATO E TREND
Dall’analisi della figura che riporta la distribuzione provinciale di emissioni da PM10 con il relativo
andamento negli anni 1990, 1995 e 2000 si nota un significativo aumento nelle stime realizzate per l’anno
1995 per poi decrescere nel 2000. La figura che mostra la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni
provinciali di PM10,, descrive la natura eterogenea del particolato PM10. Infatti in ogni provincia, si riscontra
una distribuzione differenziata di sorgenti da macrosettori, in proporzioni diseguali. Da questo si evince che
nessun macrosettore prevale come maggiore contributore assoluto per l’emissione di PM10 in atmosfera.
Nonostante ciò i valori di emissioni rilevati dalle tabelle associate alle figure sopra descritte riportano flussi
elevati di PM10 che hanno un impatto certo sull’ambiente circostante. Questo sarà uno dei settori emissivi su
cui nei prossimi anni si dovrà agire per programmare delle azioni di contenimento di emissione di flussi
relativi al PM10.
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Trend Emissioni Provinciali PM10 1990-2000
ME
TP
PA
EN
CT
CL
AG
SR
RG
Legend
2 500
PM10.1990
PM10.1995
PM10.2000
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004
Figura 2.9 Trend emissioni provinciali PM10 ton/anno (1990-2000)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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Tabella 2.7: Trend emissioni provinciali di PM10 t/anno (1990-2000)
PM10
1990
1995
AG
1268.578
1345.498
CL
1813.127
2208.624
CT
2234.604
1979.869
EN
617.539
631.5428
ME
4681.447
5093.808
PA
3677.369
3134.272
RG
755.129
717.6653
SR
3922.627
3765.14
TP
1482.004
1473.539
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
2000
1306.662
1037.241
2045.997
703.8211
4527.814
2585.221
808.1368
2537.957
1365.514
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Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali PM10 2000
Legend
Agricoltura
Altre emissioni ed assorbimenti
Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road)
Combustione nell'industria e impianti energetici
Estrazione e distribuzione di combustibili fossilied energia geo
Impianti di combustione non industriale
Processi produttivi (combustione nellindustria manufatturiera)
Processi produttivi (combustione senza contatto)
Trasporti stradali
Trattamento dei rifiuti e discariche
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004
Figura 2.10 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali PM10 ton/anno (2000)
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Tabella 2.8: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali di PM10 t/anno (2000)
Agricoltura
Altre emissioni ed
assorbimenti
Altre sorgenti e
macchinari mobili
(off-road)
Combustione
nell'industria e
impianti energetici
Estrazione e
distribuzione di
combustibili
fossili ed energia
geotermica
Impianti di
combustione non
industriale
Processi produttivi
(combustione
nell'industria
manifatturiera)
Processi produttivi
(combustione
senza contatto)
Trasporti stradali
Trattamento dei
rifiuti e discariche
AG
11.68
CL
10.58
CT
11.62
EN
19.16
ME
0.53
PA
35.19
RG
6.26
SR
3.69
TP
10.50
97.70
114.21
187.38
94.36
212.36
70.94
73.61
26.54
72.94
295.74
131.65
300.51
132.40
1730,18
353.87
153.39
273.23
345.36
85.59
348.34
0.97
2.48
1318.95
251.73
0.74
1320.76
48.84
1.03
31.46
148.35
29.05
73.37
0.98
40.13
0.88
33.42
51.15
9.43
107.02
3.60
48.81
138.96
62.93
46.19
49.41
81.03
104.30
168.36
20.08
88.63
112.44
113.85
116.76
612.79
117.14
223.85
898.15
315.07
909.22
168.58
192.32
340.14
192.25
323.20
63.43
223.63
87.62
145.77
1250.82
164.90
284.56
0.00
242.41
0.00
0.00
0.00
0.00
201.73
0.00
125.20
0.00
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
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ATMOSFERA
INDICATORE
EMISSIONI DI CO : trend e disaggregazione settoriale
SCOPO
L’indicatore fornisce una stima delle emissioni provinciali di CO e la relativa disaggregazione settoriale per
valutarne l’andamento nel tempo.
DESCRIZIONE
Il monossido di carbonio si forma durante i processi di combustione quando questa è incompleta per difetto
di ossigeno. Utilizzando le stime elaborate dall’APAT, si è fornita una descrizione dei quantitativi di CO
emessi in Sicilia dal 1990 al 2000.
La Direttiva 98/77/CE è relativa alle misure da adottare per ridurre le emissioni dei veicoli a motore e la
97/687CE attiene all’emissione di inquinanti gassosi e articolato. Altri riferimenti normativi concernono le
emissioni da processi di combustione, tra cui l’incenerimento dei rifiuti (DM n. 503 del 19/11/1997) e la
combustione in impianti industriali (DM 12/07/90 e D. Lgs. N. 372, in recepimento della Direttiva 96/61/CE
sull’approccio integrato). Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno.
UNITÀ di MISURA
Tonnellate/anno (t/anno)
FONTE dei DATI
APAT, 2004
NOTE TABELLE e FIGURE
La figura 2.11 presenta il trend delle emissioni provinciali di CO per ciò che concerne gli anni che vanno dal
1990 al 2000. La tabella 2.9 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni di riferimento 1990,
1995 e 2000. La figura 2.12 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle emissioni provinciali di CO
riferite al 2000. In tabella 2.10 è possibile confrontare i valori di emissioni provinciali di CO relative ai
diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attività
Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR (“Atmospheric
Emission Inventory Guidebook”, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR).
STATO E TREND
Dalla figura 2.11 si nota come a livello provinciali dal 1990 al 1995 le emissioni di CO siano rimaste
praticamente costanti per poi precipitare nel 2000 fino ad oltre il 30%. Questa riduzione è facilmente
leggibile dalla tabella 2.9 associata alla figura descritta. Dall’analisi della figura 2.12 si evince che i
macrosettori produttivi che incidono maggiormente nell’emissione di CO sono principalmente i trasporti
stradali con percentuali relative elevate in tutte le province, ed anche in buona parte il macrosettore relativo
al trattamento dei rifiuti.
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Trend Emissioni Provinciali CO 1990-2000
ME
TP
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CT
AG
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CL
RG
Legend
76 000
CO.1990
CO.1995
CO.2000
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Figura 2.11 Trend emissioni provinciali CO t/anno (1990-2000)
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Tabella 2.9: Trend emissioni provinciali di CO t/anno (1990-2000)
CO
1990
1995
2000
AG
52534.87 52427.16 35726.73
CL
35345.03 33810.61 21951.82
CT
124607.3 121104.8 85009.17
EN
20558.18 20709.83 15381.11
ME
95925.57 100545.5 81116.58
PA
151747.5 148328.4 100583.4
RG
35939.34 36947.46 25577.5
SR
58498.89 57311.42 37834.9
TP
65216.18 66194.24 45362.69
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
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Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali CO 2000
ME
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SR
CL
RG
Legend
Agricoltura
Altre emissioni ed assorbimenti
Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road)
Combustione nell'industria e impianti energetici
Impianti di combustione non industriale
Processi produttivi (combustione nellindustria manufatturiera)
Processi produttivi (combustione senza contatto)
Trasporti stradali
Trattamento dei rifiuti e discariche
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Figura 2.12 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali CO t/anno (2000)
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Tabella 2.10: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali di CO t/anno (2000)
Agricoltura
Altre emissioni ed
assorbimenti
Altre sorgenti e
macchinari mobili
(off-road)
Combustione
nell'industria e
impianti energetici
Impianti di
combustione non
industriale
Processi produttivi
(combustione
nell'industria
manufatturiera)
Processi produttivi
(combustione senza
contatto)
Trasporti stradali
Trattamento dei
rifiuti e discariche
AG
75.32
CL
67.52
CT
75.07
EN
121.63
ME
3.41
PA
223.86
RG
39.32
SR
23.63
TP
66.13
473.48
553.48
908.05
457.27
1029.13
343.76
356.73
128.64
353.49
4129.66
1095.02
5924.62
916.03 27203.28
6078.33
1732.06
4938.32
5536.78
171.79
463.77
0.00
48.87
2532.17
505.23
0.00
1902.03
0.00
1066.93
663.32
2549.21
471.14
1560.37
2747.75
682.46
909.96
1054.72
55.44
8.08
95.09
3.64
37.17
83.43
43.36
212.16
19.20
0.88
229.76
331.40
0.00
294.89
0.64
0.00 1030.85
0.95
24903.75 17907.27 70556.24 11647.43 44754.04 86020.22 19743.81 26198.12 34284.12
4849.48
963.60
4569.49
1715.09
3702.13
4580.17
2979.75
2491.19
4047.31
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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ATMOSFERA
INDICATORE
EMISSIONI DI BENZENE (C6H6) : trend e disaggregazione settoriale
SCOPO
L’indicatore fornisce una stima delle emissioni regionali di C6H6 e la relativa disaggregazione settoriale;
l’indicatore è finalizzato a valutarne l’andamento nel tempo.
DESCRIZIONE
La metodologia utilizzata per la stima di questo tipo di emissioni si basa su fattori di emissione e indicatori di
attività sviluppati nell’ambito del progetto CORINAIR dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Le emissioni
di benzene hanno origine principalmente dai trasporti, da alcuni processi produttivi e non ultimi dai sistemi
di stoccaggio e distribuzione dei carburanti (stazioni di servizio, depositi). Per ciò che concerne i trasporti si
distinguono due tipi di evaporazione: a motore acceso (che rappresenta la totalità delle emissioni) e a motore
spento. Utilizzando le stime fornite dall’APAT si rappresentano i risultati per la Sicilia e le sue province. In
Italia la L. 413 del 04/11/97 ha imposto quantitativi massimi di benzene e di idrocarburi aromatici totali nelle
benzine con e senza piombo pari rispettivamente all’1% e 40% in volume (v/v). Il DM 60 del 02/04/02
introduce il “valore limite” per il benzene che entrerà in vigore solo a partire dal 01/01/2010. Questo
indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno.
UNITÀ di MISURA
Tonnellate/anno (t/anno)
FONTE dei DATI
APAT, 2004
NOTE TABELLE e FIGURE
La figura 2.13 raffigura l’andamento nel tempo delle emissioni provinciali di benzene per ciò che concerne
gli anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.11 riporta i valori di queste emissioni in t/anno per gli anni
di riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.14 rappresenta la disaggregazione macrosettoriale delle
emissioni provinciali di benzene riferite al 2000. In tabella 2.12 è possibile confrontare i valori di emissioni
provinciali di benzene afferenti ai diversi macrosettori. Le emissioni nazionali sono disaggregate secondo la
nomenclatura delle attività Selected Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia
CORINAIR (“Atmospheric Emission Inventory Guidebook”, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR).
STATO E TREND
La figura 2.13 mostra come il benzene dal 1990 al 2000 sia in continua riduzione. Infatti le emissioni di
benzene sono diminuite negli anni ’90 sia per la riduzione del benzene nei combustibili, sia per il rinnovo del
parco autovetture. Nei prossimi anni sono attese ulteriori riduzioni nel settore dei trasporti stradali in
conseguenza del rinnovo del parco autovetture., settore che rappresenta il maggior strumento di
pianificazione per ridurre l’impatto di questo tipo di sorgenti che incidono non poco sui livelli di qualità
dell’aria così come definiti dalla recente normativa. Dall’analisi della figura 2.14 che segue, si evince che i
settori produttivi che incidono maggiormente nell’emissione di C6H6 sono i trasporti stradali ed in genere le
sorgenti mobili così come anche i processi produttivi per le tre province delle aree a rischio di crisi
ambientale (Messina, Siracusa, Caltanissetta).
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Trend Emissioni Provinciali C6H6 1990-2000
ME
TP
PA
EN
CT
AG
SR
CL
RG
Legend
480
C6H6.1990
C6H6.1995
C6H6.2000
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Figura 2.13 Trend emissioni provinciali C6H6 t/anno (1990-2000)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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ATMOSFERA
Tabella 2.11: Trend emissioni provinciali di C6H6 t/anno (1990-2000)
C6H6
1990
1995
2000
AG
358.6243697
268.3153 119.5611
CL
242.3497769
188.3714 98.69495
CT
819.7746988
639.3696 293.8947
EN
127.0459643
96.42862 42.4023
ME
613.8371592
518.1238 312.2842
PA
958.1221877
736.7385 335.8084
RG
227.0227645
177.1835 85.11327
SR
530.6974771
429.9083 232.2302
TP
442.4626974
319.7144 143.0687
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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Disaggregazione Macrosettoriale Emissioni Provinciali C6H6 2000
ME
TP
PA
EN
CT
AG
SR
CL
RG
Legend
Processi produttivi (combustione senza contatto)
Estrazione e distribuzione di combustibili fossilied energia geo
Uso di solventi ed altri prodotti
Trasporti stradali
Altre sorgenti e macchinari mobili (off-road)
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Figura 2.14 Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali C6H6 t/anno (2000)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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Tabella 2.12: Disaggregazione macrosettoriale emissioni provinciali di C6H6 t/anno (2000)
AG
CL
Processi produttivi (combustione
0.04
24.46
senza contatto)
Estrazione e distribuzione di
combustibili fossili ed energia
0.20
0.26
geotermica
Uso di solventi ed altri prodotti
2.58
3.03
Trasporti stradali
95.18
65.50
Altre sorgenti e macchinari mobili
21.56
5.44
(off-road)
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
0.40
0.04
31.62
0.07
0.02
107.50
0.05
0.44
0.08
0.42
0.53
0.12
0.65
0.18
8.30
2.16
256.67 34.97
4.24
7.74
146.40 299.26
1.86
74.06
2.28
96.99
3.02
110.60
28.08
129.60
9.05
24.83
29.21
5.15
28.21
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INDICATORE
EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE (NOX , COVNM, CO, CO2, N2O, NH3,CH4, SOx, PM10) :
CATEGORIA AUTOVETTURE
SCOPO
L’indicatore fornisce una stima delle emissioni di NOX, COVNM, CO, CO2, N2O, NH3,CH4, SOx, PM10 da
trasporto stradale a livello regionale e provinciale per valutarne la pressioni e il loro andamento negli anni al
fine di ridurne l’impatto.
DESCRIZIONE
La maggiore sorgente di inquinamento atmosferico rimane il trasporto su strada. Al fine di rispettare gli
impegni internazionali per rientrare negli obiettivi di Kyoto, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio ha istituito una Commissione Antismog la quale, nel suo documento programmatico pubblicato nel
marzo 2000, ha fissato nel 30% l'abbattimento necessario. Oltre a industria, agricoltura e allevamento,
trasporti e riscaldamento, le misure da intraprendere (sostituzione del parco, fluidificazione del traffico)
dovranno riguardare i mezzi di trasporto, responsabili per oltre il 90% dell'inquinamento atmosferico. Per
questo, in attesa che venga reso costruito un inventario regionale delle emissioni, l’ARPA Sicilia ha calcolato
mediante l’adozione della metodologia COPERT III i valori di flussi di inquinanti emessi dal macrosettore
del trasporto stradale. L’indicatore si limita all’analisi del settore delle autovetture e la stima delle loro
emissioni è calcolata nell’anno 2003. A breve il calcolo delle emissioni da trasporto stradale sarà completato
dagli altri settori (autocarri, autobus, veicoli merci leggeri e pesanti, ciclomotori) e la stima coprirà anche gli
anni precedenti (2001, 2002) in modo da analizzare il trend emissivo nel tempo. Questo indicatore verrà
aggiornato periodicamente ogni anno.
UNITÀ di MISURA
Le emissioni degli inquinanti emessi dal trasporto stradale, categoria autovetture, sono espresse in tonnellate
per ogni anno (t/anno).
FONTE dei DATI
ARPA Sicilia, 2005
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.13 rappresenta il parco veicolare relativo alle autovetture immatricolate negli anni 2001, 2002 e
2003. La figura 2.15 rappresenta le Emissioni provinciali settoriali dei principali inquinanti (NOX , COVNM,
CO, CO2, N2O, NH3,CH4, SOx, PM10) secondo la metodologia COPERT III, 2003. In tabella 2.14 si riportano
i dati relativi al grafico sopra descritto.
STATO E TREND
Dalla tabella 2.13 si nota come più del 50% del parco veicolare costituito dalle sole autovetture è stato
immatricolato nelle province di Palermo e Catania, come era facile intuire. Inoltre quasi il 60% delle
autovetture rispetta i valori di emissione definiti nelle direttive Euro I, II e III.
Dall’analisi del grafico 2.15, si evince come l’andamento percentuale dei contributi provinciali di emissioni
da trasporto stradale degli inquinanti considerati, si mantenga più o meno costante al variare dell’inquinante
considerato. I composti azotati e il metano generati dalle emissioni da trasporto stradale sono più sensibili
nelle province di Messina e Palermo incidendo nella loro distribuzione percentuale.
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Tabella 2.13: Parco veicolare: autovetture (2003)
AG
CL
CT
EURO I
38.114
21.980
98.697
EURO II
59.394
36.119
135.847
EURO III
32.559
21.801
83.331
Convenzionali 21.238
11.685
67.756
ECE 15/00-01
5.921
3.205
27.880
ECE 15/02
5.286
2.795
20.241
ECE 15/03
6.454
3.777
23.449
ECE 15/04
59.931
35.264
176.188
PRE ECE
8.032
4.251
35.608
Non
2
174
106
contemplato
Non
209
0
1.282
identificato
Totale
237.140 141.051 670.385
Complessivo
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati ACI, 2005
EN
13.122
21.572
12.979
7.313
2.223
2.080
2.738
21.909
3.411
ME
57.825
88.559
56.417
25.556
11.782
9.134
10.482
92.214
16.533
PA
104.297
164.199
116.910
41.454
21.581
17.188
19.420
165.819
32.886
RG
28.657
41.911
24.678
18.798
5.349
3.934
4.718
45.532
7.116
SR
36.689
56.397
31.432
19.386
6.247
5.078
6.198
60.341
7.950
TP
39.766
57.939
33.507
21.290
6.763
5.563
7.197
64.056
10.038
4
4
0
219
2
2
35
1.076
1.170
0
321
358
87.386
369.582
684.924
180.912
230.041
246.479
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
NOx
COVNM
Ag
CO
Cl
CO2
Ct
En
N2O
Me
NH3
Pa
Rg
CH4
Sr
SOx
PM10
Tp
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004
Figura 2.15 Contributo provinciale delle emissioni di inquinanti da trasporto stradale, categoria
autovetture (t/anno) – stima calcolata con metodologia COPERT III (2003)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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Tabella 2.14 Emissioni di inquinanti (t/anno) da trasporto stradale – Categoria veicolare: Autovetture
(2003)
Province
NOx
COVNM
CO
CO2
N2O
NH3
CH4
AG
2255.1
1825.6
12670.5
415181.6
50.0
95.2
124.9
CL
1336.0
1089.8
7569.5
244565.5
29.3
58.1
74.4
CT
6255.1
5247.9
36540.8 1131334.7
134.0
268.0
359.2
EN
812.2
659.3
4577.6
149392.3
18.0
33.9
45.2
ME
2787.8
2885.4
19868.1
600515.2
70.6
155.8
197.0
PA
5756.9
5262.1
36013.0 1077014.7
126.3
222.4
359.0
RG
1696.9
1355.6
9356.5
319038.0
39.0
71.0
92.9
SR
2182.8
1798.6
12466.2
401632.7
48.1
95.6
122.8
TP
2294.5
1905.5
13226.1
419932.2
50.1
98.6
130.4
25377.4
22029.7
152288.4 4758607.0
565.6
1098.6 1505.8
Totale
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia adottando la metodologia COPERT III su dati ACI (2005)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
SOx
32.9
18.8
83.5
8.5
42.7
75.6
26.7
30.9
32.1
351.6
PM10
154.4
87.8
392.5
55.7
195.0
340.4
125.2
144.3
150.3
1645.6
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ATMOSFERA
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INDICATORE
PERCENTUALE DI RIDUZIONE RISPETTO AL TOTALE DELLE EMISSIONI PRODOTTE A
LIVELLO NAZIONALE
SCOPO
L’indicatore fornisce una stima delle emissioni regionali CO2eq, H+, TOFP, C6H6, PM10, CO seguendone
l’andamento a livello regionale dal 1990 al 2000. Inoltre confronta i valori di riduzione percentuale in questo
periodo rapportandoli con quelli stimati a livello nazionale.
DESCRIZIONE
La metodologia utilizzata per la stima di questo tipo di emissioni si basa su fattori di emissione e indicatori di
attività sviluppati nell’ambito del progetto CORINAIR dell’Agenzia Europea per l’Ambiente. Le emissioni
di benzene hanno origine principalmente dai trasporti e da alcuni processi produttivi e non ultimi dai sistemi
di stoccaggio e distribuzione dei carburanti (stazioni di servizio, depositi). Per ciò che concerne i trasporti si
distinguono due tipi di evaporazione: a motore acceso (che rappresenta la totalità delle emissioni) e a motore
spento. Utilizzando le stime fornite dall’APAT si rappresentano i risultati per la Sicilia e le sue province.
Questo indicatore verrà aggiornato periodicamente ogni anno.
UNITÀ di MISURA
Tonnellate/anno (t/anno)
FONTE dei DATI
APAT, 2004
NOTE TABELLE e FIGURE
La figura 2.16 raffigura l’andamento nel tempo delle emissioni regionali di anidride carbonica equivalente,
di acidi equivalenti, di precursori dell’ozono, di monossido di carbonio, di benzene e di materiale particellare
per ciò che concerne gli anni che vanno dal 1990 al 2000. La tabella 2.16 riporta i valori di queste emissioni
in t/anno per gli anni di riferimento 1990, 1995 e 2000. La figura 2.17 rappresenta la percentuale di riduzione
delle emissioni nel periodo 1990-2000 sia a livello regionale siciliano che a livello nazionale italiano. Le
emissioni regionali e nazionali sono disaggregate secondo la nomenclatura delle attività Selected
Nomenclature Air Pollution (SNAP97), adottata dalla metodologia CORINAIR (“Atmospheric Emission
Inventory Guidebook”, terza edizione 2002 EMEP/CORINAIR).
STATO E TREND
La figura 2.16 mostra come vi sia stata nei dieci anni che vanno dal 1990 al 2000 una continua riduzione di
tutte le emissioni. In particolare per le emissioni di TOFP e di CO si nota come la riduzione maggiore sia
avvenuta nel passaggio dal 1995 al 2000. Per gli altri inquinanti la riduzione è graduale e quasi costante nei
tre break-period che si sono rappresentati. Dall’analisi della figura 2.17 che segue, si evince come le
riduzioni sulle emissioni regionali di PM10, CO, C6H6, e TOFP siano in linea con l’andamento di riduzione
riscontrato a livello nazionale italiano, anche se i valori di riduzione percentuale sono quasi sempre inferiori
a volte fino a raggiungere un terzo della riduzione stessa. Si nota un aumento delle emissioni da metano, di
anidride carbonica e di protossido di azoto superiore all’aumento che a livello nazionale si ha nel caso del
CO2 e dell’N20.
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
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100000000
10000000
1000000
NH3
log quantità emesse
C6H6
COVNM
100000
CO2
SO2
CH4
10000
CO
Nox
1000
PM10
N2O
100
10
1
1990
1995
anni
2000
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Figura 2.16 Trend emissioni dei principali inquinanti in Sicilia t/anno (1990-2000) – Rappresentazione
in scala logaritmica
* per semplicità di rappresentazione si riportano i valori DECIMALI delle emissioni totali regionali di CO2eq in t/anno.
Tabella 2.16: Trend emissioni dei principali inquinanti in Sicilia t/anno (1990-2000)
Inquinante emesso (t/anno)
1990
Ammoniaca
26172.51255
Benzene
4319.937095
Composti organici volatili non metanici
183095.3175
Diossido di carbonio (anidride carbonica)
37913680.08
Diossido di zolfo (SO2+SO3)
2226397.211
Metano
101760.5912
Monossido di carbonio
640372.8796
Ossidi di azoto (NO+NO2)
199212.7532
Particolato (minore di 10 micron)
20452.42283
Protossido di azoto
6671.746487
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente - Sicilia
1995
22147.07435
3374.153451
181430.7007
40087696.97
2164297.724
105211.6736
637379.2996
183330.6042
20349.95897
6447.378372
2000
17555.91676
1663.057837
137923.7014
46136071.45
2097854.233
111226.2482
448543.9049
149470.0486
16918.36441
6710.405469
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70,00
% riduzione emissioni
60,00
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
0,00
-10,00
-20,00
-30,00
SOx
NOx
COVN
M
CH4
SICILIA
5,77
24,97
24,67
-9,30
ITALIA
31,23
33,72
22,39
4,61
CO
CO2
N2O
NH3
PM10 C6H6
29,96 -21,69
-0,58
32,92
17,28
61,50
27,01
-8,17
-0,88
21,79
61,99
-9,50
Tipo di inquinanti emessi
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT (2004)
Figura 2.17 Riduzione* delle emissioni (1990-2000) - Confronto tra Italia e Regione Sicilia
* si noti come ad ogni riduzione negativa corrisponde ad un aumento delle emissioni
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ATMOSFERA
INDICATORE
INVENTARI LOCALI DI EMISSIONI IN ATMOSFERA
SCOPO
L’indicatore proposto è finalizzato a verificare la realizzazione dell’inventario locale delle emissioni in
atmosfera da parte della regione, inteso quale inventario già compilato o in fase di compilazione.
DESCRIZIONE
L’inventario “é’ una serie organizzata di dati relativi alla quantità di inquinanti introdotti in atmosfera da
sorgenti naturali e/o attività antropiche” (DM 20.05.91); si tratta di una raccolta coerente dei valori delle
emissioni di inquinanti disaggregate per: attività economica, unità territoriale, periodo di tempo,
combustibile utilizzato. La realizzazione di un inventario delle emissioni è da considerarsi indispensabile per
la conoscenza del territorio, in quanto fornisce una stima delle emissioni inquinanti che risulta essere
funzionale e propedeutica agli interventi di pianificazione territoriale (definizione DM 20/05/1991).
Dovrebbe prevedersi un aggiornamento di tale indagine con cadenza triennale per valutare l’evoluzione
temporale. Dalla prima indagine conoscitiva si rileva come la provincia di Palermo adotti la metodologia
Corinair 90; invece alcune province hanno realizzato un archivio informatizzato delle domande di
autorizzazione alle emissioni ai sensi del DPR 203/88 (APAT, 2004 – Inventari locali delle emissioni in
atmosfera. Seconda indagine conoscitiva). Come abbiamo visto nel caso degli indicatori relativi alle sostanze
inquinanti emesse, un inventario consente un confronto con l’inventario nazionale, e permette di pianificare
le risorse al fine di ottemperare alle prescrizioni sugli inquinanti tradizionali delle Convenzioni Internazionali
su temi: Cambiamenti Climatici, acidificazione, riduzione dell’ozono stratosferico. È stato possibile
verificare che alcune altre regioni italiane hanno compilato inventari secondo la metodologia Corinair
utilizzando però diverse classificazioni (SNAP 90,94,97).
UNITÀ di MISURA
FONTE dei DATI
APAT, 2004
NOTE TABELLE e FIGURE
STATO E TREND
L’inventario locale delle emissioni è in fase di predisposizione da parte del Servizio III dell’Assessorato
Regionale Territorio e Ambiente. La mancanza di questo strumento impedisce all’ARPA Sicilia di valutare
correttamente l’impatto delle sorgenti di emissioni e il conseguente degrado della qualità dell’aria ed in
genere di tipo ambientale. Per questo, il presente lavoro costituisce, in assenza di altri strumenti conoscitivi e
informativi, un valido supporto alle decisioni della Regione Siciliana in materia di gestione e valutazione
della qualità dell’aria. Nell’ottica di una futura fattiva collaborazione tra questi due Enti in questo settore, si
renderebbe reale quel rapporto istituzionale già definito a livello legislativo e utile al disegno di piani e
programmi per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente atmosfera.
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ATMOSFERA
Qualità dell’aria
La qualità dell’aria a livello nazionale in questi ultimi decenni é sostanzialmente migliorata in maniera
generale anche grazie all’importante riduzione delle emissioni di inquinanti con l’applicazione della recente
normativa italiana in materia attualmente in vigore (DM 60/02, D. Lgs. 351/99, D. Lgs. 183/04).
Rimangono critici i livelli di PM10 e di ozono troposferico, che costituiscono ancora un grave pericolo per la
salute umana (EEA, 2005d – final report). I valori di ozono a livello europeo ed in particolare in Italia hanno
superato gli standards di qualità dell’aria stabiliti per la protezione della salute umana secondo la Direttiva
EU sull’ozono 2002/3/EC. (EEA technical report, Air pollution by ozone in Europe in summer 2004). Sotto
la spinta del VI programma europeo di azione quadro per l’ambiente e tramite le azioni del programma
europeo CAFE (Clean air for Europe), finalizzato alla riduzione del emissioni. In questo ambito l’ARPA
Sicilia partecipa allo studio del PM10 tramite la raccolta delle serie storiche da confrontare con quelle a
livello europeo.
Il seguente paragrafo tratta dei livelli di inquinamento specifici dei vari inquinanti, così come definiti dai
livelli standard di qualità dell’aria (D. Lgs. n° 351 /99 e D.M. n° 60 del 02/04/2002). In particolare si
rappresentano di seguito lo stato attuale delle reti di rilevamento presenti sul territorio siciliano e quindi la
percentuale di popolazione monitorata negli agglomerati sul totale della popolazione presente negli stessi.
Gli inquinanti atmosferici di origine antropica e naturale, il monossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto
(espressi come NO2), gli ossidi di zolfo (espressi come SO2), il particolato sospeso con diametro
aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10), il benzene (C6H6) e l’ozono (O3), che devono essere monitorati ai
fini della valutazione preliminare della qualità dell’aria, saranno di seguito rappresentati tramite le
concentrazioni orarie e giornaliere, e i relativi superamenti dei valori limite stabiliti dalla normativa vigente.
Ad oggi solo alcune reti di rilevamento realizzano un monitoraggio anche dei microinquinanti (IPA, metalli
pesanti, …). A tal fine, e nell’ottica di riorganizzare una rete regionale di monitoraggio dell’aria nei riguardi
anche delle recenti direttive figlie in materia di gestione e qualità dell’aria dei microinquinanti già presenti
nella Decisione della CE 2001/752/CE Allegato I, sono state realizzate da un gruppo tematico nazionale - di
cui fa parte anche ARPA Sicilia - delle linee guida al monitoraggio e all’analisi di microinquinanti in campo
chimico-fisico (Di Gangi D., 2003). In particolare gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA)1, sono già
monitorate nel comune di Palermo. Anche alcuni metalli pesanti sono rilevati dalle reti di Palermo e Catania.
La copertura spaziale degli indicatori di concentrazione è garantita grazie alla diffusione dei dati di qualità
dell’aria operata dai gestori di reti pubbliche presenti sul territorio: Provincia di Messina, Provincia di
Siracusa, Provincia di Caltanissetta, Provincia di Agrigento, Comune di Palermo e Comune di Catania. Per la
normalizzazione del dato a livello territoriale, così come prevede la normativa, ci si è riferiti alla
zonizzazione definita nel 2002 e trasmessa al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio da parte
dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ove si definiscono gli agglomerati e le zone esterne agli
agglomerati2. Ai sensi dell’art. 6 del D. Lgs. 351/99 la misurazione risulta obbligatoria nelle seguenti zone:
a) agglomerati; b) zone in cui il livello, durante un periodo rappresentativo, è compreso tra il valore limite e
la soglia di valutazione superiore stabilita ai sensi dell’articolo 4, comma 3, lettera c del D. Lgs. 351/99; c)
altre zone dove tali livelli superano il valore limite. Secondo queste definizioni l’Assessorato regionale
competente in materia ha suddiviso il territorio regionale in 12 agglomerati e 8 zone. Gli indicatori
ambientali presentati in questo paragrafo tengono conto di questa rappresentazione spaziale ed utilizzano
come unità territoriale il numero di agglomerati e zone coperti dalla rete di monitoraggio per quello specifico
inquinante monitorato. Sia negli agglomerati che nelle zone il numero minimo di punti di campionamento è
determinato in funzione della popolazione residente all’interno dell’area da monitorare. Rispetto però al caso
degli agglomerati, in tali zone le aree di rappresentatività delle stazioni di monitoraggio devono essere
sensibilmente maggiori e viene data la precedenza a campionamenti di background suburbano e rurale
(CTN_ACE, 2004 – Linee guida per la predisposizione delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria in
Italia). Da queste considerazioni sul numero e la distribuzione dei punti di campionamento con stazioni fisse
1
“sostanze d'origine naturale che si formano ogniqualvolta dei composti contenenti carbonio vengono bruciati a temperature ridotte e in condizioni
incontrollate: ciò avviene in caso di incendi forestali ed eruzioni vulcaniche, e a seguito di attività umane quali il fumo, il riscaldamento domestico, la
produzione di energia e la conduzione di veicoli che utilizzano combustibili fossili, la cottura di prodotti alimentari, la combustione di rifiuti nonché
in una serie di processi industriali; presenti in natura anche nel petrolio greggio e nel carbone e, dato che si formano facilmente e sono stabili, si
accumulano nelle fasi iniziali dei processi di cracking e di distillazione” (2005/C 120/07).
2
gli agglomerati sono definiti come le zone con una popolazione superiore a 250.000 abitanti o, se la popolazione è pari o inferiore a 250.00 abitanti,
con una densità di popolazione per km2 tale da rendere necessaria la valutazione e la gestione della qualità dell’aria ambiente a giudizio dell’autorità
competente, e le zone come quelle parti del territorio regionale delimitate ai fini del D. Lgs. 351/99.
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si evince come la situazione attuale necessita di una revisione strutturale ai fini di un monitoraggio efficiente
ed efficace, con immediato sollievo sulle pressioni territoriali di ordine sociale ed economico.
I dati pervenuti si riferiscono a tutto il 2004 e permettono di osservare la situazione dei superamenti dei
valori limite a livello locale e di confrontare i livelli medi di concentrazione presenti nelle diverse aree
monitorate. Ci si è limitati al solo 2004 poiché è la prima volta che si richiedono ufficialmente i dati validati
di tutti gli enti gestori, che garantiscono il controllo e l’assicurazione di qualità del dato rilevato. Per questo i
dati rappresentati di seguito rispettano i criteri minimi di gestione in qualità del dato, utili ai fini di una
corretta informazione ambientale. Quindi non è stato possibile rappresentare dei trend temporali di
concentrazioni di inquinanti presenti in atmosfera, in mancanza di una richiesta specifica che garantisca la
qualità del dato anche nelle serie storiche degli anni precedenti. L’ARPA Sicilia in qualità di Punto Focale
Regionale del sistema SINAnet deve raccogliere i dati relativi alle reti esistenti e agli inquinanti monitorati al
fine di popolare la banca dati BRACE di APAT, tramite l’utilizzo dello strumento elettronico Winair
sviluppato dall’APAT. Ad oggi, il sistema riceve solo una parte dei dati rilevati, impedendo in effetti una
corretta informazione ambientale. A fianco delle reti di qualità dell’aria esistenti, l’ARPA Sicilia si è già
dotata di una rete di monitoraggio di sua proprietà che consta di un numero di 11 stazioni di rilevamento
posizionate in quasi tutte le province siciliane (di cui 6 appartenenti alla rete Envireg e 5 di nuova
acquisizione nell’ambito dei finanziamenti del POR Sicilia 2000-2006). A questo si deve aggiungere la
rimessa in funzione del laboratorio mobile e il relativo aggiornamento normativo e tecnologico della
strumentazione di rilevazione presente. I dati rilevati dalla rete di inquinamento atmosferico di proprietà
dell’ARPA Sicilia, avendo una copertura temporale che inizia nel 2005, saranno rappresentati nella
pubblicazione del prossimo Annuario Regionale 2005. Stesso discorso può essere ripetuto per le serie
storiche di dati che verranno ufficialmente richiesti agli enti gestori per la costruzione degli andamenti
temporali e la cui analisi dovrà legarsi alle emissioni in atmosfera, e che parimenti saranno presenti nel
prossimo Annuario dei dati ambientali. Di seguito si rappresentano in tabella i limiti di concentrazione in aria
di inquinanti nel rispetto della normativa vigente:
Inquinante
PM10 (µg/m3)
Periodo di riferimento del limite
limiti previsti per
limiti per il 2002
limiti in
limiti in
il 2001 (non
(entrata in vigore del vigore per vigore per
recepiti)
DM 60/02)
il 2003
il 2004
limiti in
vigore dal
01/01/2005
limiti al
01/01/2010
Limite giornaliero
70 (35)*
65 (35)*
60 (35)*
55 (35)*
50 (35)*
50 (7)*
Limite annuale
46,4
44,8
43,2
41,6
40
20
Benzene (µg/m3)
Limite annuale
10
10
10
10
10
5
Piombo (µg/m3)*
Limite annuale
0,9
0,8
0,7
0,6
0,5
-
Monossido Car-bonio
(mg/m3)
Valore giornaliero
su 8 ore
16
16
14
12
10
-
Limite orario NO2
290 (18)*
280 (18)*
270 (18)*
260 (18)*
250 (18)*
200 (18)*
Limite annuo NO2
58
56
54
52
50
40
Soglia di allarme
(limite orario)
400 (misurati per
più di 3 ore
consecutive)
400
400
400
400
400
Limite orario
470 (24)*
440 (24)*
410 (24)*
380 (24)*
350 (24)*
-
Limite giornaliero
-
-
-
-
-
125 (3)*
Soglia di allarme
(limite orario)
500 (misurati per
più di 3 ore
consecutive)
500
500
500
500
500
Soglia di informazione (limite
orario)
-
180
180
180
180
-
Soglia di allarme
(limite orario)
-
240
240
240
240
-
Massimo sulla media di 8 ore
-
120
120
120
120
-
Ossidi di Azoto (µg/m3)
Biossido di Zolfo (µg/m3)
Ozono (µg/m3)
*(In parentesi viene indicato il numero dei superamenti annui concessi)
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ATMOSFERA
INDICATORE
STAZIONI DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA
SCOPO
L’indicatore proposto fornisce una descrizione complessiva della risposta alla domanda di dati di qualità
dell’aria posta dalla normativa nazionale ed europea.
DESCRIZIONE
Utilizzando la ricognizione delle reti di rilevamento pubblica della qualità dell’aria esistenti sul territorio
regionale, eseguita da ARPA Sicilia (Di Gangi, D., 2003), si sono individuati il numero di reti di
monitoraggio pubbliche, di stazioni di misura e di laboratori mobili esistenti nelle diverse province che erano
in funzione al 31 dicembre 2004 e che hanno prodotto i dati sufficienti ad una rappresentazione di
informazioni sui dati di qualità dell’aria per l’anno 2004.
UNITÀ di MISURA
Numero (n)
FONTE dei DATI
ARPA Sicilia (2005)
NOTE TABELLE e FIGURE
Le tabelle che seguono forniscono un quadro d’insieme delle reti di rilevamento della qualità dell’aria
esistenti nella regione. La tabella 2.17 descrive il numero di reti di monitoraggio pubbliche, di stazioni di
misura e di laboratori mobili per province. La figura 2.17 rappresenta l’ubicazione delle stazioni ENVIREG.
STATO e TREND
Il monitoraggio della qualità dell’aria in Sicilia è attuato da reti pubbliche e private variamente dislocate nel
territorio. Le reti private sono complessivamente pari a 7 e sono situate presso le principali zone industriali
delle province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Palermo, Ragusa (attualmente non in funzione) e
Siracusa (due reti private). Le reti di rilevamento pubbliche, di proprietà delle Province o dei Comuni, sono
pari a 6 e sono ubicate nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa e nei comuni di Catania,
Messina e Palermo. Nelle Province di Caltanissetta, Messina e Siracusa è, inoltre, presente una rete di
monitoraggio della qualità dell’aria e dei rilasci conseguenti ad incidenti rilevanti, denominata ENVIREG,
presa in carico dall’ARPA Sicilia. Ad inizio 2005 si è provveduto all’attivazione di dette apparecchiature
presso le tre province. Accanto alle stazioni fisse sono presenti vari laboratori mobili che operano nelle
province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani. Un mezzo mobile è in
carico anche all’ARPA Sicilia, in sede centrale ed attualmente ha cominciato le sue attività di monitoraggio
nel territorio del Comprensorio del Mela (ME). Nel prossimo futuro il laboratorio dovrà produrre dati di
qualità dell’aria relativi ad altre zone del territorio siciliano dove risultano particolarmente forti le pressioni
sull’ambiente atmosferico. Riguardo ai parametri, diffuso è il monitoraggio degli “inquinanti tradizionali”,
quali SO2 e PTS; limitato, invece, è il monitoraggio degli inquinanti di nuova generazione, quali PM2,5, IPA.
Dal quadro complessivo fornito si deduce che la situazione regionale del rilevamento pubblico appare, ad
oggi, mal distribuita sul territorio e con necessità di adeguamento per numero di stazioni e numero e
tipologia di analizzatori. Esistono, infatti, aree urbane monitorate oltre il necessario previsto dalla normativa
in materia e vaste aree dove non è presente alcun sistema di misura. Pertanto, sarebbe auspicabile realizzare
nuove installazioni e posizionamenti secondo i criteri indicati dalla normativa vigente, e quindi anche a
seguito della valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente sul territorio regionale. I nuovi criteri
consigliano un numero minimo di stazioni per agglomerati al fine di valutarne la qualità media dell’aria.
Oggi le stazioni presenti sono figlie del DM 20/5/91 quindi non tengono conto della nuova configurazione
della rete. Si nota un esubero di stazioni di monitoraggio che risultano essere inutili ai fini della valutazione
preliminare della qualità dell’aria. Per questo l’ARPA Sicilia ha predisposto un protocollo d’intesa con i
gestori per il riordino della rete regionale e soprattutto una gestione coordinata dell’informazione acquisita.
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Tabella 2.17: Numero di reti di monitoraggio pubbliche, di stazioni di misura e di laboratori mobili
per province (2004)
Numero di reti di monitoraggio e stazioni
Province
Laboratorio mobile
Pubbliche
Chimiche
Meteo
AG
CL
CT
EN
ME
PA
RG
SR
TP
1
1
1
1
1
1
-
12
12
17
19
9
13
-
1
2
1
3
1
3
-
1
1
2*
2 + 1**
1
2
1
Totale
6
82
11
12
Fonte: ARPA Sicilia (2005)
* attualmente non in funzione
** Mezzo mobile in carico all’ARPA Sicilia sede centrale
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ATMOSFERA
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2005
Figura 2.17 Stazioni ENVIREG per il rilevamento della qualità dell’aria nelle aree dichiarate a
rischio di crisi ambientale presenti in Sicilia (2004)
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INDICATORE
PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE MONITORATA PRESENTE NEGLI AGGLOMERATI SUL
TOTALE DEGLI AGGLOMERATI
SCOPO
L’indicatore proposto fornisce una descrizione complessiva della risposta alla popolazione monitorata
presente negli agglomerati, così come definiti dalla Regione Siciliana, seguendo l’allegato XII del DM 60/02
(2002).
DESCRIZIONE
Utilizzando la ricognizione delle reti di rilevamento della qualità dell’aria esistenti sul territorio regionale,
eseguita da ARPA Sicilia, e riferita al 31 dicembre 2002, nonché quella relativa alla strumentazione presente,
si sono individuati il tipo di inquinante misurato stazione per stazione. In base alla popolazione presente in
ogni agglomerato e dei rispettivi analizzatori, si è calcolato la percentuale di popolazione monitorata sul
totale della popolazione presente in tutti gli agglomerati per ogni inquinante.
UNITÀ di MISURA
Percentuale (%)
FONTE dei DATI
ARPA Sicilia (2005)
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.20 fornisce la percentuale della popolazione monitorata presente negli agglomerati sul totale del
territorio zonizzato, ed in particolare sugli agglomerati per i quali è previsto il monitoraggio per la misura di
concentrazioni in aria di anidride solforosa, biossido di azoto, monossido di carbonio, polveri totali sospese,
polveri sospese con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron, benzene, ozono. La figura 2.18
rappresenta la zonizzazione del territorio siciliano secondo il D. Lgs. 351/99 e successiva comunicazione
effettuata dalla Regione Siciliana secondo l’allegato XII del DM 06/02 (2002).
STATO e TREND
Dalla tabella 2.20 si evince come rapportando il numero degli analizzatori presenti negli agglomerati per la
misura dei diversi inquinanti atmosferici e la popolazione presente negli stessi, che quindi viene esposta alle
concentrazioni di inquinanti misurate, le percentuali relative riportate dimostrano come quasi due terzi della
popolazione presente sia monitorata riguardo ai rischi derivanti dall’inquinamento atmosferico. Solo nel caso
del benzene e del PM10, si rilevano delle percentuali di poco superiore al 50%; nel caso del benzene questo
si giustifica con il fatto che il benzene viene principalmente monitorato negli agglomerati con forti
concentrazioni di traffico, che sono i primi responsabili di questo tipo di emissioni.
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Tabella 2.20: Percentuale della popolazione monitorata presente negli agglomerati sul totale del
territorio zonizzato (2003)
Inquinante monitorato
% popolazione monitorata presente negli agglomerati
Anidride solforosa (SO2)
82%
Biossido di azoto (NO2)
74%
Monossido di carbonio (CO)
73%
Polveri totali sospese (PTS)
73%
Polveri sospese con diametro
aerodinamico inferiore a 10
micron (PM10)
56%
Benzene (C6H6)
61%
Ozono (O3)
73%
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori (2005)
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ATMOSFERA
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati APAT, 2004
Figura 2.18 Zonizzazione in agglomerati (D. Lgs. 351/99) comunicato dall’Assessorato Territorio e
Ambiente al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (2002)
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ATMOSFERA
INDICATORE
CONCENTRAZIONI IN ARIA DI BIOSSIDO DI ZOLFO (SO2 )
SCOPO
Il biossido di zolfo è generato da fonti naturali, quali le eruzioni vulcaniche, e da fonti antropiche, quali i
processi di combustione industriali ed in particolare le centrali termoelettriche nonché, in misura più ridotta,
gli impianti non metanizzati. Questo è sicuramente l’inquinante più conosciuto, ed è stato uno dei primi ad
essere monitorato. L’inquinante considerato ha, però, perduto l’importanza di un tempo collocandosi su
valori piuttosto modesti; questo grazie anche alla riduzione del tenore di zolfo nei combustibili per uso civile
ed industriale. La finalità dell’indicatore consiste nel verificare se le concentrazioni in aria di biossido di
zolfo non oltrepassino i valori limite prescritti dalla normativa vigente.
DESCRIZIONE
Utilizzando i dati riferiti alle città di Palermo e Catania e quelli acquisiti dalla rete di monitoraggio della
qualità dell’aria della provincia di Siracusa, Agrigento, Caltanissetta e Messina, per l’anno 2004, è stata
elaborata (secondo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di qualità dell’aria) la media annuale
delle concentrazioni medie orarie, il cui valore limite per la protezione degli ecosistemi è pari a 20 •g/ m3
(D.M. 2 aprile 2002, n.60).
È stato, inoltre, verificato il rispetto dei seguenti limiti:
- limite orario di protezione della salute umana il cui valore, da non superarsi per più di 24 volte
nell'anno civile, è pari a 380 •g/ m3 (D.M. 2 aprile 2002, n.60).
- limite di 24 ore di protezione della salute umana il cui valore, da non superarsi per più di 3 volte
nell'anno civile, è pari a 125 •g/ m3 (D.M. 2 aprile 2002, n.60).
Per la rete provinciale di Messina i dati sono riferiti al primo semestre del 2004 (gennaio-giugno); per ciò
che concerne la rete provinciale di Agrigento invece i dati utili si riferiscono agli ultimi due mesi del 2004
(novembre-dicembre).
UNITÀ di MISURA
Microgrammi al metro cubo (•g/m3).
FONTE dei DATI
Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, dalla Provincia Regionale di Siracusa, dalla Provincia Regionale
di Caltanisetta, dalla Provincia Regionale di Agrigento, dalla Provincia regionale di Messina, dal Comune di
Catania, Direzione Tutela Ambientale per la città di Catania, dall’AMIA s.p.a. per il Comune di Palermo
(2004).
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.19 sintetizza il numero dei superamenti del limite orario e del limite di 24 ore di biossido di
zolfo rilevati a Palermo, Catania, nelle province di Agrigento, Siracusa, Messina e Caltanissetta nel 2004, per
la protezione della salute umana. La figura 2.19 rappresenta la media annua delle concentrazioni medie
annuali, registrate dalla rete pubblica nel territorio provinciale di Siracusa, nel 2004. La figura 2.20
rappresenta le concentrazioni medie annuali rilevate dalla rete comunale di Catania nel 2004.
STATO e TREND
Dall’analisi delle tabelle e delle figure che seguono si rileva come l’inquinamento da biossido di zolfo incida
maggiormente nelle aree di tipo industriale. Infatti nel 2004 si sono registrati dei superamenti sia del limite
orario che di quello giornaliera per la tutela della salute umana nonché del limite annuale come rappresentato
in figura 2.19 relativamente alla Provincia di Siracusa. Anche per la provincia regionale di Caltanissetta si
riscontrano per l’anno 2004 dei superamenti sia del valore limite orario che del valore limite per la
protezione degli ecosistemi per anno civile espresso come media annuale (stazione Agip Mineraria-Gela).
Inoltre nella figura 2.20 si può notare come le concentrazioni medie annuali di biossido di zolfo in aree
metropolitane come quella di Catania si mantenga ad un livello basso, così come nel comune di Palermo. Ciò
significa che il problema di inquinamento da biossido di zolfo è tipico delle zone industriali e sempre meno
delle aree dove le fonti di inquinamento provengono dal traffico piuttosto che dal riscaldamento domestico.
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ATMOSFERA
Questo tipo di comportamento risulta di carattere generale anche in altre regioni italiane; in Sicilia il
problema di biossido di zolfo risulta ancora maggiore nelle aree industriali se paragonato al resto d’Italia.
Nessun superamento della soglia di allarme di 500 µg/mc si è verificato nel periodo considerato.
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Tabella 2.19: Superamenti del Limite orario e del Limite di 24 ore di biossido di zolfo (SO2) per la
protezione della salute umana (2002)
Superamenti del limite orario per la protezione della salute umana
380 •g/m3 per il 2004 (max 24 volte)
Comune di Catania
0
Comune di Palermo
0
Provincia di Siracusa
3 (Melilli) , 36 (S. Cusumano)
2 (S. Filippo del Mela), 8 (S. Lucia del Mela), 3 (Pace del Mela –
Mandravecchia), 1 (Porto di Milazzo)
Provincia di Messina*
Provincia di Caltanissetta
120 (Agip Mineraria-Gela)
Provincia di Agrigento**
Superamenti del limite di 24 ore per la protezione della salute umana
125 •g/m3 (max 3 volte)
Comune di Catania
0
Comune di Palermo
0
Provincia di Siracusa
1 (S. Cusumano)
Provincia di Messina*
1 (Porto di Milazzo)
Provincia di Caltanissetta
n.d.
Provincia di Agrigento**
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori reti pubbliche (2004)
* gennaio-giugno 2004
** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)
n.d. non disponibile
25
Concentrazione di SO2
20
15
10
5
0
Sc. Greca
Augusta
Ciapi
Priolo
Melilli
S. Cusumano
Belvedere
Stazioni
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Provincia Regionale di Siracusa (2005)
Figura 2.19: Biossido di zolfo (SO2), media annuale delle concentrazioni medie orarie in •g/m3 nella
Provincia di Siracusa (2004)
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25.00
concentrazioni di SO2
20.00
15.00
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stazioni
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Comune di Catania (2005)
Figura 2.20: Biossido di zolfo (SO2), media annua delle concentrazioni medie orarie in •g/m3
registrate nel Comune di Catania (2004)
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INDICATORE
CONCENTRAZIONI IN ARIA DI BIOSSIDO DI AZOTO (NO2 )
SCOPO
Il biossido di azoto è un inquinante secondario generato dalla reazione tra il monossido di azoto (NO) e le
sostanze ossidanti. È strettamente connesso al traffico veicolare, che genera l’NO in atmosfera. Le altre
sorgenti principali sono gli impianti di riscaldamento civile ed industriale e le centrali di produzione di
energia. Lo scopo attribuito all’indicatore consiste nel verificare che le concentrazioni in aria di biossido di
azoto non oltrepassino i valori limite prescritti dalla normativa vigente.
DESCRIZIONE
Utilizzando i dati forniti dagli enti gestori delle reti pubbliche per l’anno 2004, è stato individuato:
- numero di superamenti del limite orario per la protezione della salute umana, il cui valore è pari a 200
µg/ m3 da non superare per più di 18 volte per anno civile; a tale limite, che dovrà essere rispettato al
1/1/2010 si aggiunge un margine di tolleranza di 100 µg/m3con riduzione annua costante (D.M. 2 aprile
2002 n.60).
- la media annua delle concentrazioni medie orarie, il cui valore limite per la protezione della salute
umana è pari a 40 µg/ m3 da raggiungere entro il 1/1/2010 a cui si aggiunge un margine di tolleranza di
20 µg/ m3 con riduzione annua costante (D.M. 2 aprile 2002 n.60).
UNITÀ di MISURA
Microgrammi al metro cubo (•g/m3).
FONTE dei DATI
Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, dalla Provincia Regionale di Siracusa, dalla Provincia Regionale
di Caltanisetta, dalla Provincia Regionale di Agrigento, dalla Provincia regionale di Messina, dal Comune di
Catania, Direzione Tutela Ambientale per la città di Catania, dall’AMIA s.p.a. per il Comune di Palermo.
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.20 riporta il numero complessivo di superamenti del valore limite orario per la protezione della
salute umana, registrati rispettivamente nelle città di Catania e Palermo e nelle province regionali di
Siracusa, Messina, Caltanissetta e Agrigento nel 2004. La figura 2.21, rappresenta la media annuale delle
concentrazioni medie orarie di NOx rilevate dalle reti pubbliche nel Comune di Palermo con i relativi
superamenti del limite. La figura 2.22 riporta invece la media annuale delle medie orarie di NOx rilevate
dalla rete del Comune di Catania con i relativi superamenti del limite.
STATO e TREND
Analizzando le tabelle e le figure che seguono si evince come i valori più alti si registrano nelle postazioni
ubicate nelle zone centrali delle città e pertanto più soggette all'inquinamento da traffico nelle città di
Palermo e Catania. Il D.M. 60/02 ha statuito che la concentrazione media annua per il biossido di azoto non
debba superare il valore limite di 40 µg/m3, a cui aggiunge un margine di tolleranza pari a 20 •g/ m3 che si
riduce annualmente in modo costante del 10% fino ad azzerarsi entro l’1 gennaio 2010, data di definitiva
entrata in vigore del limite. Pertanto, per il 2004 il valore limite della concentrazione media annua è pari a 52
•g/ m3. Come risulta dalle figure che seguono tale limite, nei centri urbani di Catania e Palermo, non viene
rispettato in alcune postazioni. Anche a Gela il valore limite annuale per la protezione della salute umana nel
2004 come media annuale è stato superato (stazione Via Venezia).
Lo stesso D.M. 60/02 è intervenuto sulle medie orarie, introducendo un limite di 200 •g/ m3, a cui si
aggiunge un margine di tolleranza pari a 100 •g/ m3, che diminuisce del 10% l’anno dal 1 gennaio 2001 al 1
gennaio 2010. Per il 2002, il valore limite delle concentrazioni medie orarie è pari a 280 •g/ m3; per il 2003,
invece, si riduce raggiungendo il valore di 270 •g/m3, da non superarsi per più di 18 volte. La tabella 2.5
sintetizza il numero di superamenti che si sono verificati nel 2002; se nella città di Catania e a Siracusa, la
normativa è stata rispettata, nella città di Palermo si oltrepassano i limiti di legge, essendo verificatisi 21
superamenti. Diversamente, come appare chiaro dalla tabella 2.5, nella città di Messina nessun superamento
si rileva nel 2003. Nessun superamento della soglia di allarme di 400 µg/mc si è verificato nel periodo
considerato.
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Tabella 2.20: Biossido di azoto (NO2), superamenti del valore limite orario per la protezione della
salute umana (2004)
N° Superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana
Per l’anno 2004 Valore limite orario + margine di tolleranza pari a 260 µg/m3 (max 18 volte)
Comune di Catania
1 (Viale Veneto – C.so Italia), 1 (Piazza Giorni)
2 (Indipendenza), 2 (Giulio Cesare), 1 (Castelnuovo), 0 (Unità
Comune di Palermo
d’Italia), 0 (Torrelunga), 0 (Belgio), 0 (Di Blasi)
Provincia di Siracusa
0
Provincia di Caltanissetta
0
Provincia di Messina*
0
Provincia di Agrigento**
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori (2005)
* gennaio-giugno 2004
** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)
90.00
80.00
concentrazioni di NO2
70.00
60.00
50.00
40.00
30.00
20.00
10.00
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stazioni
Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Comune di Catania (2005)
Figura 2.21: Biossido di azoto (NO2), media annua delle concentrazioni medie orarie in •g/m3 e
relativo valore limite (2004) – Comune di Catania
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Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati AMIA, SpA, Comune di Palermo, 2005
Figura 2.22: Biossido di azoto (NO2), media annua delle concentrazioni medie orarie in •g/m3 e relativo
valore limite (2004) – Comune di Palermo
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INDICATORE
CONCENTRAZIONI IN ARIA DI MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
SCOPO
La sorgente antropica principale, in ambiente urbano, per il monossido di carbonio (CO) è costituita dagli
autoveicoli a benzina durante il funzionamento a basso regime. Pertanto le maggiori concentrazioni di CO,
nelle città, si registrano nelle zone congestionate dal traffico veicolare. Contribuiscono ulteriormente
all’emissione di CO, se pure in minor grado, gli impianti di riscaldamento e alcuni processi industriali.
L’indicatore proposto è finalizzato a verificare il rispetto, in ambiente urbano, degli obiettivi statuiti dalla
normativa.
DESCRIZIONE
Sono stati individuati, per le Province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa e per le città di Palermo
e Catania, e riferite all’anno 2004:
- i superamenti della soglia di attenzione, valori superiori a 15 mg/m3 (D.M. 25 novembre 1994);
- i superamenti della soglia di allarme, valori superiori a 30 mg/m3 (D.M. 25 novembre 1994);
- i superamenti del valore limite orario su 8 ore per la protezione della salute umana, pari a 10 mg/m3
da raggiungere entro il 1/1/2005 a cui si aggiunge un margine di tolleranza, pari a 6 mg/m3 per i
primi 3 anni, con riduzione progressiva (D.M. 2 aprile 2002 n.60).
UNITÀ di MISURA
Milligrammi al metro cubo (mg/m3).
FONTE dei DATI
Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti dal Comune di Catania, Direzione Tutela Ambientale, dall’AMIA
s.p.a. e dalle Province di Agrigento, Caltanissetta, Messina, Siracusa (2004).
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.21 fornisce una rappresentazione congiunta del numero di superamenti della soglia di attenzione,
registrati rispettivamente nelle città di Catania e Palermo e nelle province regionali di Siracusa, Messina,
Caltanissetta e Agrigento nel 2004. La figura 2.24, rappresenta la media annua delle concentrazioni medie
orarie di CO rilevate dalle suddette reti pubbliche nel territorio siciliano. La media massima giornaliera su 8
ore viene individuata esaminando le medie mobili su 8 ore, calcolate in base a dati orari e aggiornate ogni
ora. Ogni media su 8 ore così calcolata è assegnata al giorno nel quale finisce. In pratica, il primo periodo di
8 ore per ogni singolo giorno sarà quello compreso tra le ore 17.00 del giorno precedente e le ore 01.00 del
giorno stesso; l’ultimo periodo di 8 ore per ogni giorno sarà quello compreso tra le ore 16.00 e le ore 24.00
del giorno stesso. Come già detto sopra, nessun superamento della soglia di allarme e del valore limite su 8
ore si è verificato nel periodo considerato.
STATO e TREND
Nessun superamento della soglia d’allarme e del valore limite su 8 ore, che per il 2004 è pari a 12 mg/m3, è
stato registrato a Palermo e Catania nonché nelle Province di Messina e Siracusa nel periodo considerato.
Anche nell’unica postazione della rete di Siracusa (Ciapi) non si sono registrati superamenti del valore
limite. Leggendo la tabella 2.21 si può notare come non ci siano dei superamenti di CO rilevati dalle reti di
monitoraggio della qualità dell’aria presenti in Sicilia. Rappresentando le concentrazioni massime orarie di
CO rilevate nella città di Catania nel 2004, tramite mappatura con l’ausilio di strumenti software GIS di
analisi territoriali, ed interpolando i dati a nostra disposizione concessi dall’ente gestore, si può notare come i
luoghi maggiormente inquinati sono ubicati nei pressi del centro di Catania e della stazione ferroviaria.
Nonostante tutto si nota come il valore limite sulle 8 ore non è stato ancora superato. Le concentrazioni di
monossido di carbonio rilevate, nonostante si attestino al di sotto dei limiti di legge, sono più elevate nelle
aree metropolitane. Tuttavia in queste aree l’introduzione delle marmitte catalitiche e alle campagne di
controllo delle emissioni (il c.d.“bollino blu”) si sono rivelati essere validi strumenti di risposta per la
diminuizione delle emissioni di CO.
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ATMOSFERA
Tabella 2.21: Superamenti della media max giornaliera su 8 ore (2004)
Superamenti del limite orario per la protezione della salute umana
12 mg/m3 per il 2004
Comune di Catania
0
Comune di Palermo
0
Provincia di Siracusa
0
Provincia di Messina*
0
Provincia di Caltanissetta
0
Provincia di Agrigento**
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori reti pubbliche (2005)
* gennaio-giugno 2004
** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)
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V. Passo Gravina
V. del Cristallo
V. Messina
P. Gioeni
P. A. Moro
V. Giuffrida
P. Michelangelo
P. Europa
V.le Vittorio Veneto
V.le F. Fontana
Osp. Garibaldi
P. Stesicoro
P. Giovanni XXIII
P. Risorgimento
V.le della Regione
Librino
IDW of Tabella3 Events
Legenda
<VALUE>
Zona Industriale
2.850612879 - 5.595976448
5.595976449 - 8.341340017
8.341340018 - 11.08670359
11.0867036 - 13.83206716
13.83206717 - 16.57743073
Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Enti Gestori, 2005
Figura 2.24: Mappatura delle concentrazioni massime orarie di monossido di Carbonio in mg/m3
(CO), (2004) con interpolazione di Spatial Analyst-Arcview 9.x ( metodo IDW)
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ATMOSFERA
INDICATORE
CONCENTRAZIONI IN ARIA DI PARTICOLATO (PM10 )
SCOPO
Per PM10 si intende materiale particellare con diametro uguale o inferiore a 10 µm. Le sorgenti emissive
antropiche principali, in ambiente urbano, sono costituite dagli impianti di riscaldamento civile e dal traffico
veicolare. È opportuno ricordare che anche le eruzioni vulcaniche assumono un ruolo di primo piano; infatti,
le ceneri vulcaniche contengono una frazione di particolato che viene rilevata dagli analizzatori di PM10.
Anche gli incendi boschivi, la risospensione delle polveri e l’aerosol marino sono fonti naturali di PM10. La
finalità dell’indicatore consiste nel verificare se le concentrazioni in aria di PM10 non oltrepassino i valori
limite prescritti dalla normativa vigente.
DESCRIZIONE
Utilizzando i dati forniti dagli enti gestori di rete pubbliche di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico,
sono stati individuati:
- la concentrazione media annua, il cui valore limite per la protezione della salute umana è pari a 40
•g/m3 a cui si aggiunge un margine di tolleranza di 8 •g/m3 con riduzione annua (D.M. 2 aprile 2002
n.60);
- i superamenti del valore limite della media giornaliera, il cui valore, da non superarsi per più di 35
volte nell'anno civile, è pari a 50 •g/ m3 a cui si aggiunge un margine di tolleranza con riduzione
annua (D.M. 2 aprile 2002, n.60);
UNITÀ di MISURA
Microgrammi al metro cubo (•g/ m3).
FONTE dei DATI
Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, dagli Enti gestori delle reti pubbliche (2004).
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.22 sintetizza il numero di superamenti del valore limite della media giornaliera (da non superarsi
più di 35 volte nell’arco di un anno) registrati nel 2004. La figura 2.25 rappresenta l’andamento delle
concentrazioni medie annua dei valori giornalieri di PM10, registrati dalle reti pubbliche presenti in Sicilia,
rapportandoli con il valore limite, che, calcolato al 2004, è pari a 41,6 •g/m3.
STATO e TREND
Il D.M. 60/02, nell’abrogare gli obiettivi di qualità per il PM10 così come statuiti dal DM 25/11/94, ha
stabilito che la concentrazione media annua per il PM10 non debba superare il valore limite di 40 µg/m3, a cui
aggiunge un margine di tolleranza pari a 8 µg/ m3 che si riduce annualmente, fino ad azzerarsi entro l’1
gennaio 2005, data di completa entrata in vigore del limite. Per il 2004 il valore limite della concentrazione
media annua è pari a 41,6 •g/ m3. Dalla tabella 2.22 si rileva come il valore limite della media giornaliera
venga superato diverse volte e in postazioni di misura differenti sia nel comune di Palermo che di Messina,
nonché nelle città di Caltanissetta e Gela. In particolare, si rileva in 5 postazioni il superamento del valore
limite dei 35 ammissibili; a Messina in una postazione. Comunque risulta uno scenario di inquinamento da
PM10 decisamente grave e che presuppone un intervento strutturale per ridurre l’impatto delle sorgenti
primarie di PM10 quali il traffico veicolare in aree urbane.
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Tabella 2.22 : PM10, numero di superamenti del valore limite della media giornaliera (2004)
N° Superamenti del valore limite della media giornaliera
55 µg/m3 per il 2004 da non superare per un max di 35 volte
Boccadifalco: 12 (9), Indipendenza: 13 (8), Giulio Cesare: 45 (37), Castelnuovo: 41
(35), Unità d’Italia: 44 (38), Torrelunga: 8 (6), Belgio: 41 (36), Di Blasi: 47 (42).
Comune di Palermo***
Piazza Risorgimento: 13; Piazza Stesicoro: 22; Viale V. Veneto - C.so Italia: 26; Piazza
Europa: 5; Osp. Garibaldi: 8; Viale della Regione: 3; P. A. Moro: 9; Piazza
Risorgimento: 13; Zona Industriale: 1; Via Messina: 1; Piazza Michelangelo: 1.
Comune di Catania
Provincia di Agrigento**
Provincia di Caltanissetta
Centro storico di Caltanissetta:26; Ospedale di Gela:12.
Liceo Archimede: 22, Boccetta-S. Francesco: 60; Minissale-Via consolare: 23; CaronteProvincia di Messina*
Viale della Libertà: 21.
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti da enti gestori di reti pubbliche (2004)
* gennaio-giugno 2004
** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)
*** tra parentesi il numero dei superamenti al netto degli eventi eccezionali
50
concentrrazioni di PM10
45
40
35
30
25
20
15
10
5
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0
stazioni
Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Enti Gestori (2005)
Figura 2.25: PM10, media annua delle concentrazioni medie giornaliere in µg/m3 (2004) – Comune di
Palermo
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INDICATORE
CONCENTRAZIONI IN ARIA DI BENZENE (C6H6)
SCOPO
Il benzene è un idrocarburo aromatico volatile. E’ generato dai processi di combustione naturali, quali
incendi ed eruzioni vulcaniche, ed inoltre è rilasciato in aria dai gas di scarico degli autoveicoli e dalle
perdite che si verificano durante il ciclo produttivo della benzina (preparazione, distribuzione e
l'immagazzinamento). Considerato sostanza cancerogena, riveste un’importanza particolare nell’ottica della
protezione della salute umana. L’indicatore proposto è volto a verificare che le concentrazioni in aria di
benzene non oltrepassino i valori limite prescritti dalla normativa vigente.
DESCRIZIONE
Utilizzando i dati riferiti alle città di Palermo e Catania, per l’anno 2002, è stata individuata
- la concentrazione media annua, il cui valore limite per la protezione della salute umana è pari a 5
•g/m3 a cui si aggiunge un margine di tolleranza pari a 5 •g/m3 da raggiungere nel 2010, con
riduzione annua (D.M. 2 aprile 2002 n.60) costante a partire dal 1/1/2006.
- i superamenti del valore limite della media annuale (D.M. 2 aprile 2002, n.60).
UNITÀ di MISURA
Microgrammi al metro cubo (•g/ m3).
FONTE dei DATI
Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti, per la città di Catania, dal Comune di Catania, Direzione Tutela
Ambientale, per la città di Palermo, dall’AMIA s.p.a. e per la città di Messina dalla Provincia Regionale.
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.23 riporta i superamenti registrati nelle tre grandi aree urbane. La figura 2.26 rappresenta le
concentrazioni medie annue di benzene registrate rispettivamente nella città di Catania, Palermo e Messina
nel corso del 2004.
STATO e TREND
Il D.M. n. 60/02 ha introdotto un valore limite per la protezione della salute umana pari a 5 µg/m3 come
media annuale da raggiungere entro il primo gennaio 2010, a cui si aggiunge un margine di tolleranza di 5
µg/m3 fino al 31 dicembre 2005. Dal primo gennaio 2006, e successivamente ogni 12 mesi, il valore è ridotto
secondo una percentuale costante per raggiungere lo 0% di tolleranza al primo gennaio 2010. Pertanto, sino
al 1 gennaio 2006 il valore limite per il benzene coincide con il valore previsto per l’obiettivo di qualità dal
D.M 25 novembre 1994. Dalle figure che seguono si evince che le concentrazioni medie annue di benzene
risultano, per l’anno 2004, inferiori al valore limite di 10 •g/ m3, ad eccezione di una postazione, sita a
Palermo. Analogamente nella città di Messina i valori di benzene registrati nel 2004 si collocano al disotto
dei 10 •g/ m3. Le postazioni di benzene presenti nelle tre grandi aree metropolitane di Palermo, Catania e
Messina, rispettivamente in numero di tre, due e due, non rilevano superamenti del valore limite annuale
eccezion fatta per una stazione del comune di Palermo dove il valore limite viene di poco superato.
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Tabella 2.23: Benzene numero di superamenti del valore limite della media giornaliera nell’anno
civile (2004)
N° Superamenti del valore limite della media giornaliera
10 µg/m3 per l’anno civile 2004
1 (Di Blasi)
Comune di Palermo (media annuale)
Comune di Catania
0
Provincia di Agrigento**
Provincia di Caltanissetta
0
Provincia di Messina*
0
Provincia di Siracusa
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti da enti gestori di reti pubbliche (2004)
* gennaio-giugno 2004
** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)
12
concentrazioni C6H6
10
8
6
4
2
0
PA1
PA2
PA3
CT1
CT2
ME1
ME2
CL
stazioni
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati Enti Gestori, 2005
Figura 2.26 : Benzene (C6H6), concentrazioni medie annue dei valori giornalieri in µg/m3 rilevate dagli
Enti Gestori (2004)
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INDICATORE
CONCENTRAZIONI IN ARIA DI OZONO (O3 )
SCOPO
L’ozono è un inquinante secondario, generato dalla trasformazione degli ossidi di azoto e dai composti
organici volatili (detti inquinanti “precursori”) reattivi in presenza di radiazione solare anche a distanze
notevoli dalle sorgenti primarie. I livelli di ozono sono strettamente correlati alle condizioni
meteoclimatiche: infatti, tendono ad aumentare durante i mesi più caldi dell’anno e durante le ore di
maggiore irraggiamento solare. L’ozono, inoltre, è responsabile, insieme ad altre sostanze foto-ossidanti del
fenomeno dell’inquinamento fotochimico. L’indicatore proposto è finalizzato a valutare che le
concentrazioni in aria rispettino i limiti introdotti dalla normativa vigente.
DESCRIZIONE
Utilizzando i dati forniti dagli enti gestori di rete pubbliche nel 2004, sono stati elaborati i seguenti
indicatori:
- Concentrazione media annua;
- Numero di superamenti del livello di attenzione delle concentrazioni medie orarie, il cui valore
limite medio orario è pari a 200 µg/ m3 (D.M. 16/05/1996).
Al riguardo, è opportuno specificare che il “livello di attenzione”, indicato anche come “livello per
l’informazione della popolazione”, non rappresenta una condizione di rischio ma la possibilità di un
aggravarsi del fenomeno nel caso continuassero, per più giorni, condizioni atmosferiche sfavorevoli alla
dispersione degli inquinanti che contribuiscono alla formazione dello smog.
UNITÀ di MISURA
Microgrammi al metro cubo (µg/ m3).
FONTE dei DATI
Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti dagli enti gestori di Reti pubbliche per il monitoraggio
dell’inquinamento atmosferico (2004). Nell’ambito della rete EUROAIRNET si è scelta la rete del comune
di Palermo ad integrazione di quella europea in quanto caratterizzata da una copertura spaziale e da una
rappresentatività sufficienti per fornire dati confrontabili a livello europeo (EEA technical report Air
pollution by ozone in Europe in summer 2004). In questo ambito l’ARPA Sicilia ha partecipato ad un
progetto di catena di riferibilità della misura delle concentrazioni di ozono, coadiuvata appunto
dall’esperienza acquisita in materia dall’AMAT S.p.A. che gestisce la rete di Palermo, acquistando un
calibratore di ozono che verrà tarato sul campione primario e che in seguito fungerà da calibratore zonale per
la Sicilia. In questo modo gli analizzatori presenti nelle reti di rilevamento dell’aria avranno un riferimento
regionale tecnico per la calibrazione dei loro strumenti al fine di rilevare in modo accurato e confrontabile le
concentrazioni di ozono con metodi di misura identici ed apparecchi tarati sullo stesso riferimento.
NOTE TABELLE e FIGURE
La tabella 2.24 riporta il numero complessivo di superamenti del livello di attenzione delle concentrazioni
medie orarie nel 2004. La figura 2.27 mostra le concentrazioni medie e massime annuali registrate dalle due
postazioni di misura del comune di Palermo.
STATO e TREND
Dall’analisi della tabella 2.24 dei superamenti si nota come sola nella Provincia di Siracusa ed in particolare
nella postazione di Melilli, si rilevano delle concentrazioni di ozono che superano la soglia di attenzione. Il
verificarsi dei superamenti in questa zona sono dovuti principalmente alle condizioni meteo-climatiche
tipiche dell’area di Augusta, dove le condizioni di stabilità, l’elevata temperatura, e la presenza di precursori
della formazione dell’ozono, favoriscono il formarsi di quantità di ozono che oltrepassano la soglia di
attenzione. Le concentrazioni rilevate dalle altre reti pubbliche presenti in Sicilia sono relativamente basse
rispetto al valore di soglia in quanto dipendono fortemente dalla scelta del sito dove è ubicata la postazione
di misura, essendo il più delle volte di tipo urbano o industriale,ed in ogni caso vicino alle sorgenti primarie
(fig. 2.27). I dati rilevati dalla rete di monitoraggio del Corpo Forestale (CONECOFOR) mostrano dei valori
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medi di concentrazioni di ozono sensibilmente più elevati nelle aree verdi della Sicilia (comunicazione orale
al Convegno sull’Inquinamento Atmosferico. CNR, Roma – 22 marzo 2004).
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Tabella 2.24 : Ozono (O3), numero di superamenti della soglia di attenzione (2004)
Concentrazione media di 1 ora da non raggiungere più di una volta al mese: 200 µg/m3
Comune di Catania
0
Comune di Palermo
0
Provincia di Agrigento**
-
Provincia di Caltanissetta
0
Provincia di Messina*
0
Provincia di Siracusa
8 (Melilli)
Fonte: Elaborazione ARPA Sicilia su dati forniti dagli Enti Gestori (2005)
* gennaio-giugno 2004
** periodo di osservazione non rappresentativo (novembre-dicembre 2004)
200
Concentrazioni di Ozono
160
120
80
40
0
Boccadifalco
valori medi annuali
Castelnuovo
valori max annuali
Fonte: Elaborazione grafica ARPA Sicilia su dati Comune di Palermo (2005)
Figura 2.27 : Ozono (O3), confronto concentrazioni medie e massime annuali in µg/m3. Comune di
Palermo (2004)
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Decreto legislativo del 4 agosto 1999, n. 351, di recepimento della direttiva 96/62/CE del Consiglio in
materia di valutazione e di gestione della qualita' dell'aria ambiente, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del
13 ottobre 1999, n. 241.
Decreto del Ministro dell'ambiente del 20 maggio 1991 concernente i criteri per la raccolta dei dati inerenti la
qualita' dell'aria ambiente, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 maggio 1991, n. 126.
Decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1992 recante atto di indirizzo e coordinamento in
materia di sistemi di rilevazione dell'inquinamento urbano, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10
gennaio 1992, n. 7.
Decreto del Ministro dell'ambiente 15 aprile 1994 concernente le norme tecniche in materia di livelli e di
stati di attenzione e di allarme per gli inquinanti atmosferici nelle aree urbane, ai sensi degli articoli 3 e 4, del
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decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203, e dell'articolo 9, del decreto del Ministro
dell'ambiente 20 maggio 1991, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 maggio 1994, n. 107.
Decreto del Ministro dell'ambiente 25 novembre 1994 sull'aggiornamento delle norme tecniche in materia di
limiti di concentrazione e di livelli di attenzione e di allarme per gli inquinanti atmosferici nelle aree urbane
e disposizioni per la misura di alcuni inquinanti di cui al decreto del Ministro dell'ambiente del 15 aprile
1994, pubblicato nel supplemento ordinario n. 159 alla Gazzetta Ufficiale del 13 dicembre 1994, n. 290.
Direttiva 99/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il
biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo, come modificata con
decisione 2001/744/CE del 17 ottobre 2001.
Direttiva 2000/69/CE del Consiglio del 16 novembre 2000 relativa ai valori limite di qualità dell'aria
ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.
Decisione 97/101/CE del 27 gennaio 1997 che instaura uno scambio reciproco di informazioni e di dati
provenienti dalle reti e dalle singole stazioni di misurazione dell'inquinamento atmosferico negli Stati
membri, come modificata con decisione 2001/752/CE del 17 ottobre 2001.
Decisione 2001/744/CE del 17 ottobre 2001 che modifica l'allegato V della direttiva 99/30/CE del Consiglio
concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi
di azoto, le particelle e il piombo.
DECRETO 1 ottobre 2002, n. 261 Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare
della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9
del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.(G.U. n. 272 del 20.11.2002).
Decreto ministeriale n° 60 del 4 Aprile 2002 (DM 60/2002).
Decreto legislativo del Governo n° 183 del 21 maggio 2004 (D. Lgs. 183/2004).
European Environment Agency, Criteria for EUROAIRNET. Technical Report n. 12 (febbraio 1999).
European Environment Agency, Euroairnet – Status Report 2000. (2003)
EEA, technical report 2005c – Ozone
EEA, 2005 – Trend gas emissions
EEA Technical report No 5/2004a - Air pollution and climate change policies in Europe: exploring linkages
and the added value of an integrated approach.
EEA Technical report No 5/2004 Air pollution and climate change policies in Europe: exploring linkages
and the added valueof an integrated approach. Weblink: http://reports.eea.eu.int/technical_report_2004_5/en
EEA Technical report No 3/2005 Air pollution by ozone in Europe in summer 2004. Weblink:
http://reports.eea.eu.int/technical_report_2005_3/en
EEA Topic report No 4/2003 Air pollution in Europe 1990–2000. Weblink: http://reports.eea.eu.int/topic_
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EMEP/CORINAIR, “Atmospheric Emission Inventory Guidebook”, terza edizione, 2002.
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