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L’EVOLUZIONE DELL’INCENDIO
Federazione dei Vigili del Fuoco Volontari della
Provincia Autonoma di Trento

Case in Legno
Breve analisi della struttura, del fuoco e
le tecniche per contrastarlo

Istruttore Vig. Graiff Valentino

CR. Graiff Valentino

2004
Vigili del Fuoco
UN AMICO SICURO NEI MOMENTI INCERTI

Obiettivo – capire come cambiano le strutture, pregi e difetti
- quali rischi e quali problemi nuovi

- capire come si comporta il Fuoco per poterlo

AFFRONTARE e GESTIRE
Il fuoco non fa paura alle case in legno

se sono progettate e costruite con criteri moderni
Quindi non dovrebbero far paura
nemmeno ai VVF
Erroneamente viene affermato che il rischio di incendio nelle
case di legno è maggiore di quello delle costruzioni di
muratura.
Ricerche condotte a livello internazionale contrastano però
nettamente questa scorretta informazione per i seguenti
motivi:
Gli incendi si sviluppano a seguito di effetti esterni e non nel
materiale edile stesso ad es. a causa di apparecchi difettosi,
corti circuiti, incendi nei camini, piani cottura, sigarette,
comportamenti colposi.
Queste cause quindi non dipendono dal materiale.
Una costruzione in legno massiccio può essere protetta
efficacemente da una membrana esterna, o il legno massiccio
stesso resiste bene all’azione del fuoco
Gli incendi dei camini sono una delle cause più frequenti di
incendio e l'ossatura del tetto di legno o pareti in legno è
presente in tutte le tipologie edilizie.
In caso di incendio le aperture nel corpo edilizio
rappresentano un ulteriore punto critico, tuttavia finestre e
porte sono indispensabili e presenti in ogni tipologia di casa.
Un compartimento stagno lo è anche in una casa in legno
Come abbiamo visto le cause di un
incendio non si differenziano a seconda che
si tratti di una costruzione di legno o di
muratura. Questo è quanto riconosciuto
anche da affermate compagnie assicurative
che offrono gli stessi premi assicurativi per
le case di legno e di muratura.

Casa 1

Casa 2

Filmati di esperimenti in case legno certificate per gentile concessione di amici VVF
L’incendio importante è capire che:
1) Il vero pericolo è dato dalle fiamme, dal fumo e dai gas
tossici ed infiammabili che si sviluppano dai
combustibili interni, mobili e suppellettili
2)

Il legno massiccio della struttura ed ancor meglio se
lamellare, verrà aggredito molto lentamente dal fuoco,
data la sua carbonizzazione della superficie lignea,
rallentando la propagazione e garantendo la solidità del
nucleo, impedendo il crollo improvviso della struttura.

3) Il legno è un materiale combustibile ma resistente al fuoco,
in caso di incendio la resistenza meccanica non è
influenzata dall’aumento di temperatura della sezione
residua, il cedimento strutturale è PREVEDIBILE
Legno più sicuro dal punto di vista strutturale
Nelle case in legno è possibile
Cosa non possibile in strutture in
prevedere il collasso della
acciaio o C.A. precompresso
struttura, se non montata su staffe
metalliche ( se coinvolte circa 15’)
QUALI RISCHI IN PIÙ
- Possibilità di propagazione sulle facciate esterne in legno se esposte al
calore
-Propagazione rapida del fuoco se erroneamente affrontato (intervenendo
dall’esterno mantenendo alte temperature per tempi lunghi all’interno)

-Dobbiamo dare una direzione al nostro intervento, (dove si entra e dove si
scarica) attenzione quando la struttura è giorno notte e l’incendio è sotto,
cautela per non propagarlo ai piani alti
- Quindi servono tecniche di intervento precise e collaudate
-Possibilità di lente combustioni all’interno dei rivestimenti e
controsoffitti, ( quindi serve un accurato lavoro di bonifica e controlli nel dopo
estinzione) ( foto dell’ottimo lavoro fatto dai Volontari a Malosco )

-Termocamera non idonea per rilevare temperature all’interno di pareti in
legno – possibile utilizzo del misuratore di CO per rilevare lente
combustioni
Oltre al legno anche pannelli solari
Ultime dall’America ci sono pannelli che lavorano in bassa tensione, non accumulano
la tensione in un unico cavo, hanno più Inverter

Ma soprattutto in caso di incendio staccano i contatti direttamente al pannello-sono
omologati anche dai VVF Americani
Lo sto approfondendo per poi divulgarlo

Ciao Vale

la presentazione è molto interessante almeno per un paio di motivi
1) intelligente sistemazione dei pannelli con specchio sul retro per riflettere luce anche con
ulteriori inclinazioni del sole
2) è vero dice che all'interno del singolo pannello la corrente è meno di 10 V e i pannelli sono
raggruppati per non dare più di 53 V. La cosa è interessante.
Parlando questa sera a Comandanti
Diciamo che le case in legno non ci fanno paura, le studieremo
e poi le affronteremo come altri eventi, preparando bene le
squadre e stendendo le procedure corrette

Piccolo suggerimento
Importante sarebbe poter conoscere almeno nei piccoli
Comuni come sono costruite le case in legno, come altre
strutture, per avere poi un grande vantaggio nell’opera di
intervento.
Come detto da Gianni possiamo avere anche case con
isolazioni molto infiammabili e saperlo prima sarebbe un
grande vantaggio per la sicurezza del personale.
Possiamo avere 3 tipologie di incendio
1) Incendio intercapedine tetto

Intervento da fare rapido per il blocco della propagazione, operare
da sopra, possibilmente senza tagliare il perlinato sotto, per evitare
che l’acqua entri nel sottotetto
2) Incendio sottotetto o mansarda
Attacco offensivo rapido, eventuale ricerca persone, utilizzare i
fori per la ventilazione, proteggere tali aperture in maniera che il
fuoco non entri nell’intercapedine del tetto, usare poca acqua
3) Incendio che coinvolge sottotetto e tetto

Incendio generalizzato, con ventilazione in atto. Intervento rapido
aggressivo con lance con portate variabili per bloccare la
propagazione e per raffreddare i gas, intervenire sempre
dall’interno, da fuori con scale o Autoscala su punti mirati.
COSA DIVENTA IMPORTANTE
NELL’INTERVENTO
Che ci sia un unico ROS che segue dall’esterno tutte le fasi
Che le squadre siano coordinate e non agiscano in contrasto
fra loro
Che nessuno dall’esterno intervenga per aprire o modificare la
ventilazione in atto o con mandate nelle aperture SE NON
RICHIESTO DALLA SQUADRA ALL’INTERNO
In interventi complessi incaricare dei Resp. di settore per
gestire zone specifiche ( Settori - nord – sud – tetto – mansarda ecc.)
Fondamentale che le comunicazioni radio siano efficienti

Che ci sia un sistema di Comando e Controllo organizzato
-La strategia deve essere sempre la messa sotto controllo dell’evento,
mai per lo spegnimento ( sono tecniche, azioni e posizioni nettamente diverse)

- DIVIETO a chiunque di intervenire se non specificatamente richiesto,
chi interviene deve sapere, dove andare , cosa fare e quando farlo, quindi
coordinamento fra il ROS e le squadre.
- Più l’intervento è complesso più è indispensabile un segnale per il
rientro – o con radio (se tutte le squadre sono collegate – oppure sirene in quel preciso
momento tutti fuori, famoso pulsante rosso, non possiamo avere squadre dentro non collegate)

-Sul luogo dell’evento solo personale che opera e con tutti i DPI
- Tutti gli altri in area di sosta sui mezzi pronti ad intervenire se richiesti
- Per operare all’interno in sicurezza i Vigili devono padroneggiare, l’uso
dell’autoprotettore, delle lance multifunzioni, e conoscere BENE come si
comporta il Fuoco.
- Altrimenti si opera da fuori, ed allora il nostro intervento è quasi inutile
è il fuoco che ci gestisce e noi lo rincorriamo.
Pur non essendo tutta in legno poco rimane

Dovremmo cercare di salvare qualche
cosa in più altrimenti serviamo a poco
Usare il bagnante o le schiume su interventi complessi per ridurre
l’energia in gioco

Anche le barrire ad acqua danno una grande mano per le protezioni
La casa in legno rappresenta uno
SCENARIO DIVERSO ma di fronte al
quale un qualsiasi Comandante dovrebbe
sapere come comportarsi, come valutare
l’evento e come intervenire per risolverlo,
in quanto le procedure e le tecniche non
differiscono da altre situazioni.(vedi corso Tec. di Int.)
Ovviamente più la situazione è complessa più va
pianificata e seguita costantemente in tutta la sua
evoluzione fino alla fine dell’intervento.Non è possibile
improvvisare al momento e le squadre devono essere
preparate in tempo di pace con gli addestramenti
VA AGGIORNATO IL METODO DI AFFRONTARE
L’INCENDIO IN LOCALI CHIUSI O SEMIAPERTI
Lo scenario dell’incendio in locali chiusi e semiaperti è
radicalmente diverso dal passato, per l’incidenza di due
variabili:

1 ambienti più stagni
2 arredi aumentati e più rapidamente infiammabili
Questo comporta che lo sviluppo del fuoco è represso ma
potenzialmente più ESPLOSIVO, con rischi gravissimi per
la squadra d’attacco, quali fenomeni di Backdraft o
Flashover che possono sorprendere tragicamente i Vigili del
Fuoco
Allo stesso tempo stanno cambiando radicalmente anche le
tecniche d’intervento per l’inversione di due prospettive
strategiche di attacco al fuoco in ambienti confinati:
DOBBIAMO:
1 ) Governare il comburente piuttosto che spegnere il
combustibile
2 ) Affrontare l’edificio piuttosto che il locale

Su queste due linee sono state sviluppate tecniche
decisamente più efficaci e sicure che i nostri Vigili devono
assolutamente padroneggiare, a cominciare da quelli in
prima linea, i più esposti al rischio dei fenomeni di
Flashover e Backdraft o di Fumi ancora Infiammabili
sopra le teste
IMPORTANTE CONSIDERAZIONE DA FARE
PIÙ DELL’INCENDIO OGGI È IMPORTANTE
RICONOSCERE I PERICOLI AD ESSO COLLEGATI

FLASHOVER - BACHDRAFT - ROLLOVER
Innesco istantaneo
di tutti i materiali

Esplosione dei fumi

Fiamme rotolanti nei fumi

CAPIRE CHE :

I FUMI NON SONO RESIDUI O SOTTO
PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE

MA GAS INFIAMMABILI, TOSSICI
ED ESPLOSIVI
Incendio in spazio libero gestito dal combustibile
L’uomo crea strutture ed ambienti confinati

Ed allora il fuoco è gestito dal comburente
Per spegnerlo dobbiamo scovarlo ed aprire i locali
Strutture a più piani anche in legno e locali chiusi
Le costruzioni….Oggi
Finestre con vetrocamera e non solo in
legno
Porte non solo in legno, blindate e
isolanti
MOLTI COMBUSTIBILI PRESENTI

Molti prodotti infiammabili
L’incendio in queste strutture non trova sfoghi immediati per i
prodotti della combustione ed il calore
Combustibili molto infiammabili - grande produzione di gas
di distillazione – sviluppo di alte temperature
L’aria entra con difficoltà e quindi l’incendio è gestito dal
comburente, ( aria d’ingresso )

L’opera di spegnimento è sempre molto rischiosa, se non si è in
grado di LEGGERE e PREVEDERE questi nuovi segnali
pericolo
TUTTO QUESTO HA RIDOTTO I TEMPI DI SVILUPPO

DELL’INCENDIO GENERALIZZATO DA 20 min. DI UN TEMPO

AGLI ATTUALI 5 - 7 min. CIRCA
Possiamo gestire questi fenomeni con la VENTILAZIONE e la
strategia offensiva - a nulla serve riversare valanghe di

acqua dall’esterno
Definiamo il Flashover
•

Passaggio repentino da incendio localizzato ma con poca
dispersione del calore a incendio generalizzato di tutti i
combustibili del compartimento con autoaccensione dei
gas di pirolisi e di combustione.

•Può

svilupparsi in
ambienti
semiaperti
anche
durante
l’intervento
dei VV.F.
Definiamo un Backdraft
•Fumi

surriscaldati di un incendio covante,
accumulati in un locale chiuso, che
esplodono a causa di un apporto
improvviso di ossigeno
Possono coinvolgere
gli operatori con
conseguenze spesso
tragiche
UNO DEGLI EVENTI SUCCESSI NEL 2002
RIFLETTIAMO

Cinque vigili del fuoco
professionisti morti in un
incendio a Parigi
2 Morti

3 Morti
INCENDIO SOTTOTETTO A BOLZANO CON
BACKDRAFT DOPO 35 min 2 VV.F.
GRAVEMENTE USTIONATI

Osserviamo bene il colore dei fumi
DOCUMENTAZIONE

DEGLI EFFETTI SUI DPI
DEI 3 VV.F. DI BOLZANO
FERITI MA
SOPRAVVISSUTI AD UN
BACKDRAFT
35 min dopo l’inizio dell’intervento

DICIAMO - ANCHE STAVOLTA È ANDATA BENE
Casa 3 incendio generalizzato ( Flashover )

COME
POSSIAMO
CONTRASTARE
QUESTI NUOVI
RISCHI?
1 Formazione ed informazione
ordine di
priorità
per
aumentare
la
sicurezza
nell’attività
di
soccorso

del Personale

2 Pianificazione ed

organizzazione dell’intervento

3 Scelta ed impiego dei mezzi
di protezione individuale

4

Uso delle attrezzature

5

Impiego degli automezzi
L'importanza della
Pianificazione

1
2
3

Senza un'adeguata
pianificazione tutta l'attività
di Protezione Civile diventa molto più difficile.
E’ quindi necessario:

a. Pianificare gli scenari (questa sera case legno)
 b. Pianificare le situazioni di emergenza
 c. Pianificare le azioni (come intervenire, quale tattica )
 d. Pianificare le risorse
( quante e quali da subito )

INFATTI
Solo se ci abituiamo a lavorare
con un corretto schema organizzativo
anche negli interventi “piccoli”,
(quando ciò è apparentemente non fondamentale),
risulterà più facile ed automatico
mettere in campo ed ampliare man mano

il sistema di Gestione, Comando e Controllo
durante gli interventi rilevanti
quando ciò diventa assolutamente necessario.
Flessibilità nella gestione
Nella gestione dell’intervento
dobbiamo essere pronti a modificare le
nostre decisioni al cambiamento della
situazione, dobbiamo essere flessibili e
non rigidi(avere ogni attimo la
situazione sotto controllo)
 AVERE UN PUNTO DI
PARTENZA ED UNO DI ARRIVO
Se non c’è un “percorso” non vuol dire
che non abbiamo flessibilità, vuol dire che
non abbiamo idea su quale strategia e
tattica seguire, su come operare per avere
quel determinato risultato


?
Cosa cambia da un evento grande
ad uno piccolo
Pensiamo ad un incendio piccolo ed
immaginiamone poi uno grande
Cambia lo scenario – le priorità – le forze in campo
Ma il coordinamento e l’approccio allo scenario
necessita di procedure standard
Sullo scenario noi possiamo applicare solo quello
che abbiamo imparato in addestramento e nella
formazione – e che abbiamo pianificato in tempo
di pace

Possiamo quindi dire che:
Perché non è automatico che tanti
INCENDIO GRANDE TANTA ACQUA
Riflettiamo…

pompieri riescano a lavorare come un
solo pompiere? non esiste…
•Il pompiere grande
•Perché tanti pompieri hanno tante teste diverse.
ma gli incendi grandi esistono davvero!
E see bisogna delle tante piccole braccia l’altro)
… la somma spegnerli!!! (bene, tra
può assomigliare alla forza del “pompiere grande”,
il fatto che ci siano più teste davanti all’incendio
SERVIREBBE UN usiamo tanti pompieri
GRANDE POMPIERE MA…..
•Ecco che allora
grande richiede di organizzarsi ad affrontare il
piccoli, e qualcuno spera che –
problema in modo specifico.
automaticamente- tanti pompieri piccoli
•Ecco che ci vuole un sistema di comando e
facciano un pompiere grande.
controllo dell’intervento in modo da far ragionare
•ILLUSIONE! La cosa di tanti pompieri
il “pompiere grande” (sommanon è automatica.
piccoli) come se avesse una sola grande testa.
•Perché?

Alla grandezza del fuoco deve essere
rapportata la grandezza delle lance
I livelli operativi
In generale le operazioni per fronteggiare un incidente di natura
complessa si espletano su tre livelli fondamentali
LA STRATEGIA è concepita dal responsabile dell’intervento e
comprende le attività necessarie per il controllo globale delle
operazioni, stabilendo gli obiettivi, le priorità e la distribuzione
delle risorse.
LA TATTICA è attuata dai responsabili a cui vengono assegnati zone
e compiti specifici allo scopo di raggiungere gli obiettivi operativi. Essi
sono responsabili dello spiegamento delle risorse assegnate, della
valutazione e delle comunicazioni con il superiore. Ad essi spetta la
supervisione diretta delle operazioni sul luogo loro assegnato.
LE OPERAZIONI sono eseguite dalle squadre e devono essere
mirate al conseguimento degli obiettivi richiesti dall’evoluzione.

L’impiego corretto dei tre livelli operativi aumenta
l’efficacia dell’intera forza d’attacco
Schema
della
sequenza
di azioni da
intraprendere
da parte
di chi gestisce
un’emergenza
(piccola o grande che sia)

VIGILI

DEL

FUOCO

 riconoscere e determinare
i confini del problema
 analizzare le risorse disponibili
e commisurarle allo scenario
 fissare gli obiettivi e le prioritá
 stabilire le modalitá di intervento
 accertarsi che le operazioni
vengano svolte in sicurezza
e secondo la “regola dell’arte”
della tecnica interventistica
 rilevare e valutare costantemente
i risultati conseguiti prevedendo
un continuo adattamento
delle risorse e delle strategie
per far fronte a nuove situazioni
 chiudere l’emergenza
DI

BERGAMO

GMG

2002
PRIMO PUNTO IMPORTANTE
LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI

A proposito di rischio...
Noi rischieremo -anche molto- le nostre
vite per salvare delle altre vite umane.
Noi rischieremo le nostre vite un poco,
e in maniera calcolata, per salvare quei
beni che sono ancora salvabili.

Noi non rischieremo affatto le nostre vite
per quei beni che sono già andati persi
Che cosa serve ancora?
 Serve un grande cambio di mentalità.
 Da “giovani pompieri”, molti anni fa ci insegnavano

che gli “interventi sono uno diverso dall’altro”,

(nessuno si assomiglia quindi ogni volta è tutto diverso, ed è impossibile
pianificarli tutti)

mentre in realtà sono gli scenari che cambiano ma
le metodologie di risposta tendono ad assomigliarsi
ed è quindi possibile determinare approcci e
procedure standard.
Che cosa serve ancora?
•Serve inoltre ricostituire un approfondito
specifico percorso formativo per tutte le
figure che esercitano ruoli di Comando
sull’intervento;
L’organizzazione del soccorso è attuata tramite delle regole che
vengono stabilite dai responsabili ( politici e tecnici ) a livello
Provinciale, Nazionale =( strategia )
Poi le strutture in campo decideranno quali procedure adottare
per raggiungere l’obiettivo stabilito dalle regole = ( tattica)
L’adozione di regole e procedure è spesso la chiave che apre le
porte alla migliore qualità dell’attività di soccorso = ( operatività)
Quali sono i punti importanti che
abbiamo visto questa sera:
1) Che l’incendio e gli eventi sono cambiati e la
formazione deve cambiare assieme alle tecniche
2) Che i fumi sono gas infiammabili ed esplosivi

3) Che non basta entrare e gettare acqua sul fuoco, ma
dobbiamo controllare cosa passa sopra le nostre teste
4) Che con una corretta gestione della ventilazione
possiamo ridurre il verificarsi di questi fenomeni
5) Che servono delle procedure di intervento ed un
forte SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO
DELL’INTERVENTO
PER CONCLUDERE POSSIAMO DIRE
CHE I RISCHI PER SAPERLI AFFRONTARE
BISOGNA RICONOSCERLI
Vediamo come l’intervento errato può modificare l’evoluzione del fuoco

CHE LE CONOSCENZE CI DANNO LA
CALMA E TRANQUILLITÀ PER
RAGIONARE E GESTIRE L’EVENTO
CHE SOLO LA PREPARAZIONE CI
PERMETTE DI CAPIRE IN CORSO
D’OPERA SE STIAMO OPERANDO BENE
PER CONCLUDERE POSSIAMO DIRE
Anche le case in legno le affronteremo come tutto il
resto organizzati senza problemi ed in sicurezza
Che la formazione aumenta a tutti i libelli la sicurezza per gli
operatori, l’efficacia dell’intervento e rende al cittadino un
miglior soccorso.
La corretta applicazione della Catena di Comando e
Controllo permette di pianificare e gestire correttamente sia il
piccolo che il grande evento, e se riusciamo a creare una
buona organizzazione sul campo anche le altre forze si
integreranno nel sistema
È giusto che dopo aver lavorato sodo, sudato e rischiato
magari la vita, il soccorritore possa ritornare alla propria
famiglia dopo aver svolto………UN DURO LAVORO..
MAGARI PER UN PALPITO DI VITA

Vari eventi

Valentino Graiff

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Presentazione serata case in legno.

  • 1. L’EVOLUZIONE DELL’INCENDIO Federazione dei Vigili del Fuoco Volontari della Provincia Autonoma di Trento Case in Legno Breve analisi della struttura, del fuoco e le tecniche per contrastarlo Istruttore Vig. Graiff Valentino CR. Graiff Valentino 2004
  • 2. Vigili del Fuoco UN AMICO SICURO NEI MOMENTI INCERTI Obiettivo – capire come cambiano le strutture, pregi e difetti - quali rischi e quali problemi nuovi - capire come si comporta il Fuoco per poterlo AFFRONTARE e GESTIRE
  • 3. Il fuoco non fa paura alle case in legno se sono progettate e costruite con criteri moderni Quindi non dovrebbero far paura nemmeno ai VVF
  • 4. Erroneamente viene affermato che il rischio di incendio nelle case di legno è maggiore di quello delle costruzioni di muratura. Ricerche condotte a livello internazionale contrastano però nettamente questa scorretta informazione per i seguenti motivi: Gli incendi si sviluppano a seguito di effetti esterni e non nel materiale edile stesso ad es. a causa di apparecchi difettosi, corti circuiti, incendi nei camini, piani cottura, sigarette, comportamenti colposi. Queste cause quindi non dipendono dal materiale. Una costruzione in legno massiccio può essere protetta efficacemente da una membrana esterna, o il legno massiccio stesso resiste bene all’azione del fuoco
  • 5. Gli incendi dei camini sono una delle cause più frequenti di incendio e l'ossatura del tetto di legno o pareti in legno è presente in tutte le tipologie edilizie. In caso di incendio le aperture nel corpo edilizio rappresentano un ulteriore punto critico, tuttavia finestre e porte sono indispensabili e presenti in ogni tipologia di casa. Un compartimento stagno lo è anche in una casa in legno
  • 6. Come abbiamo visto le cause di un incendio non si differenziano a seconda che si tratti di una costruzione di legno o di muratura. Questo è quanto riconosciuto anche da affermate compagnie assicurative che offrono gli stessi premi assicurativi per le case di legno e di muratura. Casa 1 Casa 2 Filmati di esperimenti in case legno certificate per gentile concessione di amici VVF
  • 7. L’incendio importante è capire che: 1) Il vero pericolo è dato dalle fiamme, dal fumo e dai gas tossici ed infiammabili che si sviluppano dai combustibili interni, mobili e suppellettili 2) Il legno massiccio della struttura ed ancor meglio se lamellare, verrà aggredito molto lentamente dal fuoco, data la sua carbonizzazione della superficie lignea, rallentando la propagazione e garantendo la solidità del nucleo, impedendo il crollo improvviso della struttura. 3) Il legno è un materiale combustibile ma resistente al fuoco, in caso di incendio la resistenza meccanica non è influenzata dall’aumento di temperatura della sezione residua, il cedimento strutturale è PREVEDIBILE
  • 8. Legno più sicuro dal punto di vista strutturale Nelle case in legno è possibile Cosa non possibile in strutture in prevedere il collasso della acciaio o C.A. precompresso struttura, se non montata su staffe metalliche ( se coinvolte circa 15’)
  • 9. QUALI RISCHI IN PIÙ - Possibilità di propagazione sulle facciate esterne in legno se esposte al calore -Propagazione rapida del fuoco se erroneamente affrontato (intervenendo dall’esterno mantenendo alte temperature per tempi lunghi all’interno) -Dobbiamo dare una direzione al nostro intervento, (dove si entra e dove si scarica) attenzione quando la struttura è giorno notte e l’incendio è sotto, cautela per non propagarlo ai piani alti - Quindi servono tecniche di intervento precise e collaudate -Possibilità di lente combustioni all’interno dei rivestimenti e controsoffitti, ( quindi serve un accurato lavoro di bonifica e controlli nel dopo estinzione) ( foto dell’ottimo lavoro fatto dai Volontari a Malosco ) -Termocamera non idonea per rilevare temperature all’interno di pareti in legno – possibile utilizzo del misuratore di CO per rilevare lente combustioni
  • 10. Oltre al legno anche pannelli solari Ultime dall’America ci sono pannelli che lavorano in bassa tensione, non accumulano la tensione in un unico cavo, hanno più Inverter Ma soprattutto in caso di incendio staccano i contatti direttamente al pannello-sono omologati anche dai VVF Americani Lo sto approfondendo per poi divulgarlo Ciao Vale la presentazione è molto interessante almeno per un paio di motivi 1) intelligente sistemazione dei pannelli con specchio sul retro per riflettere luce anche con ulteriori inclinazioni del sole 2) è vero dice che all'interno del singolo pannello la corrente è meno di 10 V e i pannelli sono raggruppati per non dare più di 53 V. La cosa è interessante.
  • 11. Parlando questa sera a Comandanti Diciamo che le case in legno non ci fanno paura, le studieremo e poi le affronteremo come altri eventi, preparando bene le squadre e stendendo le procedure corrette Piccolo suggerimento Importante sarebbe poter conoscere almeno nei piccoli Comuni come sono costruite le case in legno, come altre strutture, per avere poi un grande vantaggio nell’opera di intervento. Come detto da Gianni possiamo avere anche case con isolazioni molto infiammabili e saperlo prima sarebbe un grande vantaggio per la sicurezza del personale.
  • 12. Possiamo avere 3 tipologie di incendio 1) Incendio intercapedine tetto Intervento da fare rapido per il blocco della propagazione, operare da sopra, possibilmente senza tagliare il perlinato sotto, per evitare che l’acqua entri nel sottotetto 2) Incendio sottotetto o mansarda Attacco offensivo rapido, eventuale ricerca persone, utilizzare i fori per la ventilazione, proteggere tali aperture in maniera che il fuoco non entri nell’intercapedine del tetto, usare poca acqua 3) Incendio che coinvolge sottotetto e tetto Incendio generalizzato, con ventilazione in atto. Intervento rapido aggressivo con lance con portate variabili per bloccare la propagazione e per raffreddare i gas, intervenire sempre dall’interno, da fuori con scale o Autoscala su punti mirati.
  • 13. COSA DIVENTA IMPORTANTE NELL’INTERVENTO Che ci sia un unico ROS che segue dall’esterno tutte le fasi Che le squadre siano coordinate e non agiscano in contrasto fra loro Che nessuno dall’esterno intervenga per aprire o modificare la ventilazione in atto o con mandate nelle aperture SE NON RICHIESTO DALLA SQUADRA ALL’INTERNO In interventi complessi incaricare dei Resp. di settore per gestire zone specifiche ( Settori - nord – sud – tetto – mansarda ecc.) Fondamentale che le comunicazioni radio siano efficienti Che ci sia un sistema di Comando e Controllo organizzato
  • 14. -La strategia deve essere sempre la messa sotto controllo dell’evento, mai per lo spegnimento ( sono tecniche, azioni e posizioni nettamente diverse) - DIVIETO a chiunque di intervenire se non specificatamente richiesto, chi interviene deve sapere, dove andare , cosa fare e quando farlo, quindi coordinamento fra il ROS e le squadre. - Più l’intervento è complesso più è indispensabile un segnale per il rientro – o con radio (se tutte le squadre sono collegate – oppure sirene in quel preciso momento tutti fuori, famoso pulsante rosso, non possiamo avere squadre dentro non collegate) -Sul luogo dell’evento solo personale che opera e con tutti i DPI - Tutti gli altri in area di sosta sui mezzi pronti ad intervenire se richiesti - Per operare all’interno in sicurezza i Vigili devono padroneggiare, l’uso dell’autoprotettore, delle lance multifunzioni, e conoscere BENE come si comporta il Fuoco. - Altrimenti si opera da fuori, ed allora il nostro intervento è quasi inutile è il fuoco che ci gestisce e noi lo rincorriamo.
  • 15. Pur non essendo tutta in legno poco rimane Dovremmo cercare di salvare qualche cosa in più altrimenti serviamo a poco Usare il bagnante o le schiume su interventi complessi per ridurre l’energia in gioco Anche le barrire ad acqua danno una grande mano per le protezioni
  • 16. La casa in legno rappresenta uno SCENARIO DIVERSO ma di fronte al quale un qualsiasi Comandante dovrebbe sapere come comportarsi, come valutare l’evento e come intervenire per risolverlo, in quanto le procedure e le tecniche non differiscono da altre situazioni.(vedi corso Tec. di Int.) Ovviamente più la situazione è complessa più va pianificata e seguita costantemente in tutta la sua evoluzione fino alla fine dell’intervento.Non è possibile improvvisare al momento e le squadre devono essere preparate in tempo di pace con gli addestramenti
  • 17. VA AGGIORNATO IL METODO DI AFFRONTARE L’INCENDIO IN LOCALI CHIUSI O SEMIAPERTI Lo scenario dell’incendio in locali chiusi e semiaperti è radicalmente diverso dal passato, per l’incidenza di due variabili: 1 ambienti più stagni 2 arredi aumentati e più rapidamente infiammabili Questo comporta che lo sviluppo del fuoco è represso ma potenzialmente più ESPLOSIVO, con rischi gravissimi per la squadra d’attacco, quali fenomeni di Backdraft o Flashover che possono sorprendere tragicamente i Vigili del Fuoco
  • 18. Allo stesso tempo stanno cambiando radicalmente anche le tecniche d’intervento per l’inversione di due prospettive strategiche di attacco al fuoco in ambienti confinati: DOBBIAMO: 1 ) Governare il comburente piuttosto che spegnere il combustibile 2 ) Affrontare l’edificio piuttosto che il locale Su queste due linee sono state sviluppate tecniche decisamente più efficaci e sicure che i nostri Vigili devono assolutamente padroneggiare, a cominciare da quelli in prima linea, i più esposti al rischio dei fenomeni di Flashover e Backdraft o di Fumi ancora Infiammabili sopra le teste
  • 19. IMPORTANTE CONSIDERAZIONE DA FARE PIÙ DELL’INCENDIO OGGI È IMPORTANTE RICONOSCERE I PERICOLI AD ESSO COLLEGATI FLASHOVER - BACHDRAFT - ROLLOVER Innesco istantaneo di tutti i materiali Esplosione dei fumi Fiamme rotolanti nei fumi CAPIRE CHE : I FUMI NON SONO RESIDUI O SOTTO PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE MA GAS INFIAMMABILI, TOSSICI ED ESPLOSIVI
  • 20. Incendio in spazio libero gestito dal combustibile
  • 21. L’uomo crea strutture ed ambienti confinati Ed allora il fuoco è gestito dal comburente
  • 22. Per spegnerlo dobbiamo scovarlo ed aprire i locali
  • 23. Strutture a più piani anche in legno e locali chiusi
  • 24. Le costruzioni….Oggi Finestre con vetrocamera e non solo in legno Porte non solo in legno, blindate e isolanti MOLTI COMBUSTIBILI PRESENTI Molti prodotti infiammabili
  • 25. L’incendio in queste strutture non trova sfoghi immediati per i prodotti della combustione ed il calore Combustibili molto infiammabili - grande produzione di gas di distillazione – sviluppo di alte temperature L’aria entra con difficoltà e quindi l’incendio è gestito dal comburente, ( aria d’ingresso ) L’opera di spegnimento è sempre molto rischiosa, se non si è in grado di LEGGERE e PREVEDERE questi nuovi segnali pericolo TUTTO QUESTO HA RIDOTTO I TEMPI DI SVILUPPO DELL’INCENDIO GENERALIZZATO DA 20 min. DI UN TEMPO AGLI ATTUALI 5 - 7 min. CIRCA Possiamo gestire questi fenomeni con la VENTILAZIONE e la strategia offensiva - a nulla serve riversare valanghe di acqua dall’esterno
  • 26. Definiamo il Flashover • Passaggio repentino da incendio localizzato ma con poca dispersione del calore a incendio generalizzato di tutti i combustibili del compartimento con autoaccensione dei gas di pirolisi e di combustione. •Può svilupparsi in ambienti semiaperti anche durante l’intervento dei VV.F.
  • 27. Definiamo un Backdraft •Fumi surriscaldati di un incendio covante, accumulati in un locale chiuso, che esplodono a causa di un apporto improvviso di ossigeno Possono coinvolgere gli operatori con conseguenze spesso tragiche
  • 28. UNO DEGLI EVENTI SUCCESSI NEL 2002 RIFLETTIAMO Cinque vigili del fuoco professionisti morti in un incendio a Parigi 2 Morti 3 Morti
  • 29. INCENDIO SOTTOTETTO A BOLZANO CON BACKDRAFT DOPO 35 min 2 VV.F. GRAVEMENTE USTIONATI Osserviamo bene il colore dei fumi
  • 30. DOCUMENTAZIONE DEGLI EFFETTI SUI DPI DEI 3 VV.F. DI BOLZANO FERITI MA SOPRAVVISSUTI AD UN BACKDRAFT 35 min dopo l’inizio dell’intervento DICIAMO - ANCHE STAVOLTA È ANDATA BENE
  • 31. Casa 3 incendio generalizzato ( Flashover ) COME POSSIAMO CONTRASTARE QUESTI NUOVI RISCHI?
  • 32. 1 Formazione ed informazione ordine di priorità per aumentare la sicurezza nell’attività di soccorso del Personale 2 Pianificazione ed organizzazione dell’intervento 3 Scelta ed impiego dei mezzi di protezione individuale 4 Uso delle attrezzature 5 Impiego degli automezzi
  • 33. L'importanza della Pianificazione 1 2 3 Senza un'adeguata pianificazione tutta l'attività di Protezione Civile diventa molto più difficile. E’ quindi necessario: a. Pianificare gli scenari (questa sera case legno)  b. Pianificare le situazioni di emergenza  c. Pianificare le azioni (come intervenire, quale tattica )  d. Pianificare le risorse ( quante e quali da subito ) 
  • 34. INFATTI Solo se ci abituiamo a lavorare con un corretto schema organizzativo anche negli interventi “piccoli”, (quando ciò è apparentemente non fondamentale), risulterà più facile ed automatico mettere in campo ed ampliare man mano il sistema di Gestione, Comando e Controllo durante gli interventi rilevanti quando ciò diventa assolutamente necessario.
  • 35. Flessibilità nella gestione Nella gestione dell’intervento dobbiamo essere pronti a modificare le nostre decisioni al cambiamento della situazione, dobbiamo essere flessibili e non rigidi(avere ogni attimo la situazione sotto controllo)  AVERE UN PUNTO DI PARTENZA ED UNO DI ARRIVO Se non c’è un “percorso” non vuol dire che non abbiamo flessibilità, vuol dire che non abbiamo idea su quale strategia e tattica seguire, su come operare per avere quel determinato risultato  ?
  • 36. Cosa cambia da un evento grande ad uno piccolo Pensiamo ad un incendio piccolo ed immaginiamone poi uno grande Cambia lo scenario – le priorità – le forze in campo Ma il coordinamento e l’approccio allo scenario necessita di procedure standard Sullo scenario noi possiamo applicare solo quello che abbiamo imparato in addestramento e nella formazione – e che abbiamo pianificato in tempo di pace Possiamo quindi dire che:
  • 37. Perché non è automatico che tanti INCENDIO GRANDE TANTA ACQUA Riflettiamo… pompieri riescano a lavorare come un solo pompiere? non esiste… •Il pompiere grande •Perché tanti pompieri hanno tante teste diverse. ma gli incendi grandi esistono davvero! E see bisogna delle tante piccole braccia l’altro) … la somma spegnerli!!! (bene, tra può assomigliare alla forza del “pompiere grande”, il fatto che ci siano più teste davanti all’incendio SERVIREBBE UN usiamo tanti pompieri GRANDE POMPIERE MA….. •Ecco che allora grande richiede di organizzarsi ad affrontare il piccoli, e qualcuno spera che – problema in modo specifico. automaticamente- tanti pompieri piccoli •Ecco che ci vuole un sistema di comando e facciano un pompiere grande. controllo dell’intervento in modo da far ragionare •ILLUSIONE! La cosa di tanti pompieri il “pompiere grande” (sommanon è automatica. piccoli) come se avesse una sola grande testa. •Perché? Alla grandezza del fuoco deve essere rapportata la grandezza delle lance
  • 38. I livelli operativi In generale le operazioni per fronteggiare un incidente di natura complessa si espletano su tre livelli fondamentali LA STRATEGIA è concepita dal responsabile dell’intervento e comprende le attività necessarie per il controllo globale delle operazioni, stabilendo gli obiettivi, le priorità e la distribuzione delle risorse. LA TATTICA è attuata dai responsabili a cui vengono assegnati zone e compiti specifici allo scopo di raggiungere gli obiettivi operativi. Essi sono responsabili dello spiegamento delle risorse assegnate, della valutazione e delle comunicazioni con il superiore. Ad essi spetta la supervisione diretta delle operazioni sul luogo loro assegnato. LE OPERAZIONI sono eseguite dalle squadre e devono essere mirate al conseguimento degli obiettivi richiesti dall’evoluzione. L’impiego corretto dei tre livelli operativi aumenta l’efficacia dell’intera forza d’attacco
  • 39. Schema della sequenza di azioni da intraprendere da parte di chi gestisce un’emergenza (piccola o grande che sia) VIGILI DEL FUOCO  riconoscere e determinare i confini del problema  analizzare le risorse disponibili e commisurarle allo scenario  fissare gli obiettivi e le prioritá  stabilire le modalitá di intervento  accertarsi che le operazioni vengano svolte in sicurezza e secondo la “regola dell’arte” della tecnica interventistica  rilevare e valutare costantemente i risultati conseguiti prevedendo un continuo adattamento delle risorse e delle strategie per far fronte a nuove situazioni  chiudere l’emergenza DI BERGAMO GMG 2002
  • 40. PRIMO PUNTO IMPORTANTE LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI A proposito di rischio... Noi rischieremo -anche molto- le nostre vite per salvare delle altre vite umane. Noi rischieremo le nostre vite un poco, e in maniera calcolata, per salvare quei beni che sono ancora salvabili. Noi non rischieremo affatto le nostre vite per quei beni che sono già andati persi
  • 41. Che cosa serve ancora?  Serve un grande cambio di mentalità.  Da “giovani pompieri”, molti anni fa ci insegnavano che gli “interventi sono uno diverso dall’altro”, (nessuno si assomiglia quindi ogni volta è tutto diverso, ed è impossibile pianificarli tutti) mentre in realtà sono gli scenari che cambiano ma le metodologie di risposta tendono ad assomigliarsi ed è quindi possibile determinare approcci e procedure standard.
  • 42. Che cosa serve ancora? •Serve inoltre ricostituire un approfondito specifico percorso formativo per tutte le figure che esercitano ruoli di Comando sull’intervento; L’organizzazione del soccorso è attuata tramite delle regole che vengono stabilite dai responsabili ( politici e tecnici ) a livello Provinciale, Nazionale =( strategia ) Poi le strutture in campo decideranno quali procedure adottare per raggiungere l’obiettivo stabilito dalle regole = ( tattica) L’adozione di regole e procedure è spesso la chiave che apre le porte alla migliore qualità dell’attività di soccorso = ( operatività)
  • 43. Quali sono i punti importanti che abbiamo visto questa sera: 1) Che l’incendio e gli eventi sono cambiati e la formazione deve cambiare assieme alle tecniche 2) Che i fumi sono gas infiammabili ed esplosivi 3) Che non basta entrare e gettare acqua sul fuoco, ma dobbiamo controllare cosa passa sopra le nostre teste 4) Che con una corretta gestione della ventilazione possiamo ridurre il verificarsi di questi fenomeni 5) Che servono delle procedure di intervento ed un forte SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO DELL’INTERVENTO
  • 44. PER CONCLUDERE POSSIAMO DIRE CHE I RISCHI PER SAPERLI AFFRONTARE BISOGNA RICONOSCERLI Vediamo come l’intervento errato può modificare l’evoluzione del fuoco CHE LE CONOSCENZE CI DANNO LA CALMA E TRANQUILLITÀ PER RAGIONARE E GESTIRE L’EVENTO CHE SOLO LA PREPARAZIONE CI PERMETTE DI CAPIRE IN CORSO D’OPERA SE STIAMO OPERANDO BENE
  • 45. PER CONCLUDERE POSSIAMO DIRE Anche le case in legno le affronteremo come tutto il resto organizzati senza problemi ed in sicurezza Che la formazione aumenta a tutti i libelli la sicurezza per gli operatori, l’efficacia dell’intervento e rende al cittadino un miglior soccorso. La corretta applicazione della Catena di Comando e Controllo permette di pianificare e gestire correttamente sia il piccolo che il grande evento, e se riusciamo a creare una buona organizzazione sul campo anche le altre forze si integreranno nel sistema È giusto che dopo aver lavorato sodo, sudato e rischiato magari la vita, il soccorritore possa ritornare alla propria famiglia dopo aver svolto………UN DURO LAVORO..
  • 46. MAGARI PER UN PALPITO DI VITA Vari eventi Valentino Graiff