Risposta capo dello stato petizione pro profughi libia
1.
2. LiberaPuglia
Presidio LiberaGioia
Al Signor Presidente
Della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Roma
Signor Presidente,
la tragica esperienza della guerra libica appena terminata ha posto noi italiani drammaticamente di fronte a
problematiche umanitarie che necessitano di una tempestiva e decisa soluzione.
Chi le scrive è un gruppo di cittadini e associazioni di Gioia del Colle, in provincia di Bari, riuniti nel “Comitato
per la Pace”.
Stiamo vivendo l’esperienza dell’accoglienza e dell’ospitalità di profughi africani, fuggiti dalla Libia in fiamme
e provvisoriamente sistemati presso una struttura alberghiera del nostro paese.
Con loro ci incontriamo sistematicamente venendo a conoscenza delle tristi e drammatiche storie che li
accompagnano: storie dolorose di strappi dalle loro famiglie di origine e dai loro paesi attraversati da miseria e
da guerre, storie di emigrazione verso la Libia dove finalmente avevano trovato opportunità di lavoro e
possibilità di produrre reddito per sostenere le famiglie lontane. Lo scoppio del conflitto libico, però, li ha posti
di fronte ad una seconda dolorosa emigrazione, questa volta non voluta da loro, ma unica alternativa possibile
all’obbligo di imbracciare le armi.
Ci siamo chiesti e ci chiediamo quale potrà essere il loro futuro. Essi sono disorientati, cercano uno straccio di
documento che consenta loro di poter circolare con tranquillità e rifarsi una vita con un lavoro che li metta in
condizione di mandare un po’ di soldi alle famiglie di origine, nell’attesa che si definisca la loro sorte.
Ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, confidando nella sua indiscussa sensibilità, perché si faccia promotore di
un intervento umanitario che sicuramente potrebbe rappresentare una soluzione al tormentato problema di tutti i
profughi africani provenienti dalla Libia e temporaneamente ospitati in Italia.
L’Italia ha svolto un ruolo attivo nell’intervento armato in Libia, causa del massiccio arrivo di Africani sul
nostro territorio e, quindi, l’Italia deve trovare una soluzione.
La loro incertezza e sofferenza, fra l’altro, è determinata dai tempi lunghi di audizione della Commissione di
valutazione e del relativo esito. Non è improbabile, per giunta, che per la maggior parte di essi detta audizione si
concluda con un esito negativo che li ricaccerebbe nella clandestinità, in paese straniero, senza più alcuna
prospettiva di un lavoro dignitoso, dopo aver perso ogni legame con i paesi d’origine, dai quali a suo tempo si
sono allontanati per necessità.
Noi Le chiediamo, signor Presidente, di adoperarsi presso le Sedi competenti perché venga loro rilasciato
almeno un permesso di soggiorno provvisorio per motivi umanitari, se proprio non sarà possibile riconoscere lo
status di rifugiati politici.
Intervenga, signor Presidente, con l’autorevolezza che tutti noi le riconosciamo.
Glielo chiediamo in nome dei valori supremi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale e che hanno sempre
connotato la Sua azione e il Suo impegno civile e politico.
Gioia del Colle; lì 17 Gennaio 2012. Il Comitato per la Pace
Via Donato Boscia, 8
70023 – Gioia del Colle
Cordiali saluti,
Associazioni aderenti: LiberaPuglia; Presidio LiberaGioia; Etnie A.p.s. Onlus;
(prof. Vito Mastrovito) Caritas Italiana – Delegazione Puglia; Arci Puglia; Arci “Lebowski”.
(delegato Comitato per la Pace)