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Numero 5 !
Un'altra uscita di S.P.R.I.Te. Magazine!
E' momento di forte impegno per l'Associazione.
Le tante attività che stiamo portando avanti
occupano le nostre giornate almeno otto ore al
giorno.
Ma... voi lo sapete cosa stiamo facendo?
A volte mi chiedo perché la percezione più
diretta delle attività proposte da S.P.R.I.Te. non sia quella degli
studenti di Scienze dell'Informazione, ma di tanti studenti di altre
Facoltà. Se vi va ogni tanto fate due passi fino alla porta
dell'Associazione e date un'occhiata alle locandine appese... le
vedrete cambiare spesso e magari troverete qualcosa di interessante
anche per voi!
Mi sento di sottolineare, come apertura del giornalino, il progetto più
ambizioso degli ultimi tempi... La Notte Bianca Universitaria.
Assieme a tutte le Associazioni studentesche di Cesena abbiamo
deciso di realizzare un grosso evento dedicato a tutti gli studenti e
più in generale a tutta la città di Cesena.
Si tratta della Notte Bianca Universitaria. Mai prima d'ora nella
nostra zona si era realizzato un progetto di questo tipo.
L'obiettivo è quello di far parlare, attraverso un momento di incontro
e di festa, della presenza dell'Università a Cesena, che
indiscutibilmente, anno dopo anno, sta diventando sempre più vasta
ed importante.
Sabato 26 maggio, dalle ore 19 fino a tarda notte, eventi di vario
genere animeranno il centro storico della città di Cesena.
Musica, teatro, conferenze e arte di strada creeranno un percorso
interessante per pubblico di tutte le età.
Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito.
Facilmente in Sede e in giro per Cesena troverete il programma della
serata (ovviamente anche a S.P.R.I.Te.), diversamente potete
consultare il sito web
www.nottebiancauniversitaria.it
S.P.R.I.TE.
MAGAZINE
NUMERO V
ANNO 2007
S.P.R.I.Te. Magazine V
STUDENTI POLO ROMAGNOLO INFORMATICA
E TECNOLOGIE
SPRITE MAGAZINE
Credo sia una bella occasione per trascorrere all'aperto una sabato
sera di fine maggio. Non mancate!
Tommaso Dionigi
Presidente Associazione S.P.R.I.Te.
Sommario
Le potenzialità di Ajax - Demo (Simone Gentili) Pag. 3
Intervista doppia: Rizzi & Golfarelli - a cura di Filippo
Venturi
Pag. 11
Ebay for dummies: come usarlo e come non farsi truffare -
Elvis Ciotti
Pag. 20
Refactoring : improving design - Marco Bagnaresi Pag. 24
Premi Nobel 2006 - Filippo Venturi Pag. 26
Enigmi matematici e soluzioni Pag. 31
Slash's Snakepit : It's five o'clock Somewhere ... - Roberto
Civinelli
Pag. 33
PAG 2
NUMERO V
Le potenzialità di Ajax
Di Demo (Simone Gentili) <sensorario@gmail.com>
Premessa
Programmare Ajax richiede alcune conoscenze di base:
1. HTML o XHTML
2. CSS
3. Javascript
4. PHP ( o altro linguaggio server )
5. MySql ( o altro database )
I Css in questo esempio non sono utilizzati, ma se si vuole creare
un'applicazione appena appena presentabile sono necessari.
Assieme, magari all'utilizzo di un software come GIMP o Photoshop
per fare la grafica di qualche pagina.
Incominciamo ...
Ajax esisteva prima ancora di prendere il nome che tutti, o molti,
oggi gli attribuiscono. A coniare il termine Ajax fu Jesse James
Garret nel febbraio 2005. Egli diede il nome ad un nuovo ( ma gia
popolare ) modo di approcciarsi alla programmazione web:
Asinchronous Javascript + XML.
Ajax non è un linguaggio di programmazione, quanto piuttosto una
tecnica. A parte chi ha la fortuna di possedere una connessione
veloce (ma anche in questo caso Ajax si è dimostrato “potente”),
molti di voi si saranno sicuramente imbattuti, e tuttora si imbattono
in schermate bianche del browser che aspettano di essere ricaricate.
Ajax permette di diminuire a tal punto i tempi di aggiornamento di
una pagina, da far sembrare nullo il tempo di aggiornamento.
Cosa meglio di un esempio può spiegare le potenzialità di una nuova
tecnica di programmazione web quale è Ajax? Nell'esempio che ho
scelto mi sono ispirato alla home page di una community che
mostrava in tempo reale, e senza la necessità di operazioni da parte
del navigatore, gli ultimi interventi inseriti dagli untenti. In questo
esempio in particolare, andremo a creare una “struttura” in grado di
mostrare l'id ed il nome dell'ultimo contatto di una rubrica. Molto più
PAG 3
SPRITE MAGAZINE
astrattamente: si tratta di aggiornare una porzione di pagina
riportando l'ultimo record di una tabella senza che chi sta navigando
nel nostro sito debba compiere azione alcuna.
Chiariamo subito il fatto che ci sono, diciamo, almeno quattro modi
differenti di sfruttare Ajax, e riguardano proprio la sua evoluzione. Il
primo approccio di Ajax è quello di utilizzare i vecchi <frameset/>(1)
nascosti (con bordo e dimensioni uguali a zero per renderli invisibili),
successivamente si passò agli <iframe/>(2) ed alla possibilità di
generarli sfruttando il DOM delle pagine xHtml con Javascript(3) e
solo di recente l'introduzione dell'oggetto XMLHTTPRequest(4) ha
permesso a questa tecnologia di avere veri e propri frame nascosti
all'interno delle pagine. Ho scelto il peggior metodo ( ovvero il più
vecchio ma più semplice ), per spiegare cosa può fare Ajax.
Prima di tutto è necessario un database che contenga la informazioni
in questione (createne uno di nome my_ajax). Per motivi di spazio
( e di voglia ) ho fatto una tabellina piccola piccola. Sempre per
motivi ti voglia, ho preferito usare MySQL, che si sposa bene con
PHP e perché lo conosco meglio. Mostro il codice per crearla e per
inserire un paio di record:
db.sql
CREATE TABLE `contatti` (
`id_contatto` int(11) NOT NULL auto_increment,
`nome` varchar(50) collate latin1_general_ci NOT NULL,
PRIMARY KEY (`id_contatto`)
);
INSERT INTO `contatti` VALUES (1, 'Elvis');
INSERT INTO `contatti` VALUES (2, 'Demo');
I codici di questo esempio sono scaricabili anche dal sito di sprite:
http://sprite.csr.unibo.it/knottyboy
La prima pagina che dobbiamo creare sarà quella contenente i
frame:
PAG 4
NUMERO V
index.php
<html>
<head>
<title>Un esempio di Ajax</title>
</head>
<frameset rows="100%, *" border="0">
<frame src="visibile.php"
name="frame_visibile"
id="frame_visibile">
<frame src="about:blank"
name="frame_nascosto"
id="frame_nascosto"
frameborder="0">
</frameset>
</html>
La pagina è molto semplice: c'è un frame di dimensione 100% ed
uno nascosto che attualmente non apre nessun documento.
All'occhio del navigatore si vedrà solamente visibile.php:
visibile.php
<html>
<head>
<title>
Prova
</title>
</head>
<script
type="text/javascript"
language="javaScript"
src="visibile.js"></script>
<body>
Ultimo contatto inserito:
<table>
<tr>
<td>Id_Contatto</td>
<td><span id="id_contatto"
name="id_contatto"></span></td>
</tr>
PAG 5
SPRITE MAGAZINE
<tr>
<td>Nome Contatto</td>
<td><span id="nome" name="nome"></span></td>
</tr>
</table>
</body>
</html>
Uno dei problemi di ajax, è quello della separazione del codice, che
potrebbe sembrare caotico quando si mescolano diverse tecnologie
assieme: CSS, Javascript, HTML e PHP. Ho cercato di usare un
metodo per rendere non troppo complicata la separazione dei codici
ed isolare ciascuna tecnologia per non creare confusione. In
particolare ho usato la convenzione:
1. nome_pagina.php
2. nome_pagina.js
che per ogni documento permette di avere una separazione distinta
del codice.
Come si nota, infatti, questa pagina non ha ne codice Javascript ne
codice PHP. Se ho usato l'estensione .php è solo perché voglio fare
pubblicità occulta al linguaggio e non perché non mi piace proprio
per niente ASP.
visibile.php non fa altro che caricare un file .js (javascript) e
formatta l'HTML per mostrare i dati che verranno successivamente
caricati con Ajax.
Andiamo dunque a vedere visibile.js:
visibile.js
function modifica_pagina (id_contatto, nome)
{
document.getElementById('id_contatto').innerHTML =
id_contatto;
document.getElementById('nome').innerHTML =
nome;
}
function cambiaTesto ()
PAG 6
NUMERO V
{
top.frames["frame_nascosto"].location =
"nascosta.php";
setTimeout('cambiaTesto ()', 3000);
}
window.onload = function ()
{
setTimeout('cambiaTesto();', 1000)
}
Le funzioni in questione sono tutte funzioni che ci permettono di
interagire con il documento HTML “visibile”.
modifica_pagina
(id_contatto,
nome)
Riceve in ingresso alcune
informazioni che andranno a
popolare la pagina HTML.
cambiaTesto () Avrei potuto chiamare questa
funzione start(), che avrebbe avuto
più senso, ma ormai ho fatto il
codice e non mi va di modificarlo.
Questa funzione ha il compito di
caricare la pagina nascosta.php nel
frame nascosto. In oltre si
richiama ciclicamente per rendere
continuo l'aggiornamento della
pagina.
window.onload =
function ()
{
setTimeout('c
ambiaTesto();',
1000)
}
Al caricamento della pagina
visibile.php, viene richiamata la
funzione cambiaTesto che fa partire
la “struttura”. Da notare che avrei
potuto anche utilizzare l'evento
onLoad=”” del body di visibile.php.
Se non l'ho fatto è sempre per la
questione della separazione del
codice. Non è obbligatorio, e
nemmeno necessario, è che volevo
fare il fighetto.
PAG 7
SPRITE MAGAZINE
In sostanza tutto quello che fa questa pagina, è far caricare nel
frame nascosto la pagina nascosta.php. Andiamo dunque a vedere
che cosa succede in quella pagina:
nascosta.php
<?php
$connessione = mysql_connect("localhost", "root", "");
mysql_select_db("my_ajax") or die(mysql_error());
$sql = "select * from contatti order by id_contatto desc
limit 1";
$res = mysql_query ($sql);
$contatto = mysql_fetch_array($res);
$id_contatto = $contatto["id_contatto"];
$nome = $contatto["nome"];
$html = <<<MY_HTML
<html>
<head><title>Prova</title></head>
<script src="nascosta.js" type="text/javascript"
language="javaScript"></script>
<body>
<div id="id_contatto">$id_contatto</div>
<div id="nome">$nome</div>
</body>
</html>
MY_HTML;
echo $html;
?>
L'unica pagina che fa veramente qualche cosa lato server è questa:
si connette a mysql, apre il database, e genera un documento HTML.
Questo documento è strutturato esattamente come visibile.php, fatta
eccezione per la query, che prende l'ultimo contatto inserito. Come
da convenzione c'è un file nascosta.js:
PAG 8
NUMERO V
nascosta.js
window.onload = function ()
{
var id_contatto =
document.getElementById('id_contatto').innerHTML;
var nome =
document.getElementById('nome').innerHTML;
top.frames['frame_visibile'].modifica_pagina(id_con
tatto, nome);
}
Questa pagina non fa praticamente niente =). Ovvero prende i dati
recuperati da PHP e scritti nell'HTML risultante, e chiama la funzione
modifica_pagina(id_contatto, nome); che abbiamo già visto, e che fa
parte di visibile.php. La funzione in questione, per i distratti, è quella
che popola l'HTML della pagina visibile.
Be, se voi tenete due finestre del browser aperte, una con index.php
aperta e nell'altra andate a modificare il database, noterete che
visibile.php si aggiorna automaticamente. Visto così Ajax non serve a
niente ma pensate di avere 10 porzioni di pagina con la stessa
funzionalità. Pensate ad una community ed a box che mostrano gli
ultimi interventi, gli ultimi iscritti, un'immagine a caso pescata dal
db, l'ultimo blog modificato, l'ultimo aggiornamento ... Sarebbe tutto
aggiornato in tempo reale e senza il minimo intervento dell'utente. Si
potrebbero anche mostrare pagine con dei moduli che aggiornano gli
stessi dati caricati dinamicamente. Tutto questo significa meno click,
meno attesa e dunque più iterazione e più velocità.
Conclusioni
Dopo aver fatto questo articolo, ho provato subito a sperimentare
questo codice in un prodotto “commerciale”. Nel sito che sto
realizzando ho aggiunto un campo in più nella pagina visibile
(destinato ad un menu di prodotti). Ho modificato prima il layout di
PAG 9
SPRITE MAGAZINE
tutta la pagina visibile.php. Ho sistemato opportunamente visibile.js
in modo che funzionasse con i nuovi campi. In particolare ho fatto si
che una nuova funzione permettesse di passare l'id del prodotto che
si vuole visualizzare.
visibile.js
...
function carica_prodotto (id_prodotto)
{
var new_location = "nascosta.php?id_prodotto=" +
id_prodotto;
top.frames["frame_nascosto"].location = new_location;
}
...
nascosta.php ora prende dati di un'intera tabella di prodotti, e crea il
codice html capace di usare la funzione carica_prodotto
(id_prodotto). Ogni volta che si clicca sul menù con l'elenco dei
prodotti nascosta.php viene caricata ( solo quando viene richiesto –
dopo il click – e non continuamente come nell'esempio illustrato
precedentemente ) e attraverso nascosta.js aggiorna i campi
presenti in visibile.php.
In questo esempio si tratta solo un campo di testo. Nel caso di campi
di tipo immagine, bisogna fare si che nascosta.php elabori il
contenuto del testo e non mostri solamente il nome dell'immagine.
Nel codice HTML che verrà scritto, dovrà essere presente, per
esempio, il tag <img/>. La dove manca del testo si potrebbe voler
inserire un testo di default. Mi rendo conto che il codice che ho
mostrato sia “povero”. La prossima volta farò qualche cosa di più
serio.
Bibliografia consigliata:
WROX - Ajax Professional - Nicholas C. Zakas, Jeremy McPeak, Joe
Fawcett
PAG 10
NUMERO V
Intervista doppia
A cura di Filippo Venturi
Dott. Stefano Rizzi
Dott. Stefano Rizzi
http://www-db.deis.unibo.it/~srizzi
Email: srizzi@deis.unibo.it
Nome e Cognome?
Stefano Rizzi
Titolo di studio?
Laurea in Ingegneria Elettronica
e dottorato di ricerca in
Ingegneria Elettronica e
Informatica.
Materia di insegnamento?
Ingegneria del software e Sistemi
informativi avanzati.
Qual è il suo ambito di
ricerca?
Nell’ambito delle basi di dati,
principalmente la business
intelligence e il data warehousing,
con particolare attenzione alla
progettazione. Secondariamente,
nell’ambito della bioinformatica, mi
occupo della classificazione di
superfici proteiche.
Com’è arrivato fino a qui?
Sono un cesenate adottivo della
primissima ora. Nel 1989, a pochi
mesi dalla laurea, ho iniziato a fare
da tutor per il corso di TAMC tenuto
dal prof. Maio. Poi ricercatore,
professore associato, e infine
ordinario dal 2005.
Luogo preferito per le
vacanze?
Mari tropicali, ma adoro anche la
montagna.
PAG 11
SPRITE MAGAZINE
Piatto preferito?
Profiteroles.
Ultimo libro letto?
“Passato, presente e chissà”, di
Loriano Macchiavelli.
Carino,ambientato nella Bologna
degli anni ‘70.
Libro consigliato?
“Testimone inconsapevole”, di
Gianrico Carofiglio. Preziosissimo
per un quarantenne in crisi di
identità!
Ultimo film visto?
“The prestige”: molto
interessante, ben girato e ricco di
chiavi di lettura.
Film consigliato?
Me ne vengono in mente tre,
imperdibili anche se per motivi
diversi: “L’attimo fuggente”, “The
Truman Show” e “Moulin Rouge”.
Cosa fa nel tempo libero?
Quando ancora ne avevo, cioè
prima della nascita delle mie
figlie, mi dedicavo anima e corpo
alla musica. Suonavo pianoforte,
tastiere elettroniche e chitarra, e
cantavo in un coro di blues e
gospel. Adesso, il problema di come
occupare il tempo libero non si
pone più!
Se vincesse un milione di euro,
cosa farebbe?
Metà la investirei, per sicurezza, e
con l’altra metà viaggerei intorno al
mondo fino a stancarmi. Ho un po’
di arretrati da recuperare!
Cosa ne pensa del nostro Corso
di Laurea?
Anche se è stato un po’ massacrato
dalla riforma, lo ritengo ancora
molto valido. Non condivido chi
incensa i corsi di Ingegneria e
disprezza il nostro: a Bologna, io
lavoro a gomito con docenti di
Ingegneria, e vi assicuro che non è
tutto oro quello che luccica.
Il livello di difficoltà del corso
è calato, rispetto ad una volta,
come ha sostenuto qualche suo
collega?
Mi sembra che non ci siano dubbi in
proposito: decisamente e
drammaticamente sì. Io ho seguito
in prima persona i cambiamenti del
corso nell’arco di quasi vent’anni, e
PAG 12
NUMERO V
ho assistito al progressivo
impoverimento dei contenuti dei
corsi che insegno.
E degli studenti di oggi, cosa
ne pensa?
Difficile a dirsi… Negli anni
passati, su una platea di 30-40
studenti, ne avevo spesso anche 4
o 5 veramente eccezionali.
Quest’anno il livello medio di
interesse e preparazione mi
sembra migliore, ma non ho
ancora identificato delle “punte”
paragonabili a quelle di alcuni
anni fa.
Che rapporto ha con i suoi
studenti?
Direi buono, di rispetto reciproco.
I miei studenti sanno che
pretendo molto da loro, ma cerco
anche di dare molto in cambio.
Quantomeno, non mi hanno
ancora strisciato la macchina!
Ritiene che manchino una o
più materie nel nostro
corso?
Fino a poco tempo fa vedevo un
buco enorme riguardante la
sicurezza, adesso che è stato
colmato sono piuttosto tranquillo.
Quali strutture mancano nel
nostro corso di laurea?
Praticamente nessuna. Molto è stato
investito negli anni passati per
dotare il corso di strutture
avanzate, e anche se negli
ultimissimi anni cominciano a
scarseggiare i fondi, direi che
stiamo ancora vivendo di rendita.
Se si dovesse reimmatricolare,
quale facoltà sceglierebbe? In
Italia o all’estero?
Tutto sommato, credo piuttosto che
studierei per specializzarmi come
artigiano. Mi manca molto la gioia
di creare oggetti “reali” con le mie
mani.
E le facoltà estere che ha
visitato che impressione le
hanno lasciato? Che differenze
ha notato con quelle italiane?
Ho notato una maggiore rigidità, che in
parte condivido. Per esempio a
Muenster, in Germania, lo studente ha
in tutto a disposizione un paio di
tentativi per superare un esame
PAG 13
SPRITE MAGAZINE
all’interno di un anno accademico.
Falliti quelli, ha chiuso.
In che cosa dovrebbe
migliorare il nostro Corso di
Laurea?
Forse servirebbe una maggiore
disponibilità, da parte di tutti noi
docenti, a insegnare non solo
quello che sappiamo ma anche
quello che effettivamente serve.
Cosa ne pensa della nuova
riforma universitaria che
mira a diminuire il numero
di corsi aumentando il
numero di crediti e di
conseguenza aumentare la
varietà dei contenuti di essi?
Mi sembra l’ennesima riforma
fasulla. Cambiare tutto perché
nulla cambi, e per di più senza
investirci una lira.
Cosa ne pensa della
associazione S.P.R.I.Te.?
Dovrei prima sapere con esattezza
cosa fa, a parte il giornalino…
E del giornalino?
Ne ho sfogliati un paio di numeri:
mi pare curato e interessante.
E del forum?
Ci entro molto raramente, anche
perché trovo poco elegante che il
C.d.L. ospiti un forum su cui si
fanno commenti disdicevoli, nonché
spesso a sproposito e privi di
fondamento, sul C.d.L. stesso.
Eccoci all’ultima domanda,
presa dalle precedenti
interviste e di sapore
marzulliano: si faccia una
domanda sul nostro Corso di
Laurea e si dia una risposta.
Come mai non abbiamo un corso
che insegna agli studenti come si
scrive un documento tecnico?
Facile: poiché altrimenti noi docenti
non potremmo far divertire gli
amici citando frasi scritte dai
laureandi nelle tesi!
PAG 14
NUMERO V
Dott. Matteo Golfarelli
Dott. Matteo Golfarelli
http://bias.csr.unibo.it/golfarelli
Email: golfare@csr.unibo.it
Nome e Cognome?
Matteo Golfarelli
Titolo di studio?
Dottore di Ricerca in Ingegneria
Informatica
Materia di insegnamento?
Sistemi Informativi e Lab. di
Basi di dati
Qual è il suo ambito di
ricerca?
Quello dei Sistemi Informativi e
più in particolare quello della
Business Intelligence
Com’è arrivato fino a qui?
Ho iniziato 12 anni fa con una
borsa di studio su un sistema per
il riconoscimento delle impronte
del palmo della mano, poi il
dottorato, un assegno di ricerca e
quindi il concorso da ricercatore e
poi quello da Prof. associato. La
gavetta è lunga, ma se il lavoro
piace la si fa volentieri.
Luogo preferito per le
vacanze?
Mi piace visitare Paesi con culture
e stili di vita lontano dal nostro, le
ultime vacanze le ho passate in
India e prima in Vietnam. Si fatica
un po’ ma le esperienze e i ricordi
che rimangono sono fantastici.
Piatto preferito?
Mi piace molto la cucina etnica, in
particolare quella indiana, ma a
una bella grigliata mista di carne
non dico mai di no!
Ultimo libro letto?
“Il cacciatore di aquiloni”.
Libro consigliato?
Mah, leggo molto e cose molto
PAG 15
SPRITE MAGAZINE
diverse. Mi piacciono i romanzi
da “Il codice da Vinci” a “I
pilastri della Terra”, ma mi
piacciono anche i saggi da
“Perché ci odiano” a “Breve
storia dell’Universo”. Lo
ammetto sono anche un seguace
di Harry Potter.
Ultimo film visto?
“Le vite degli altri”
Film consigliato?
”Se mi lasci ti cancello”, molti lo
hanno snobbato a causa del
titolo ma a parte questo è un
film bellissimo e poco visto.
Cosa fa nel tempo libero?
Quale tempo libero?! Scherzi a
parte, faccio sport (nuoto e vado
in barca a vela) e come tutti
cerco di stare un po’ con la
famiglia e gli amici.
Se vincesse un milione di
euro, cosa farebbe?
Le stesse cose che faccio ora con
un po’ meno di stress: viaggerei
un po’ di più e comprerei una
casa più grande qui a Cesena.
Cosa ne pensa del nostro
Corso di Laurea?
Lo ritengo un corso valido in cui
si riesce a instaurare un rapporto
umano tra docente e studente e in
cui (per ora) la scure dei tagli ai
finanziamenti non ha fatto troppi
danni.
Il livello di difficoltà del
corso è calato, rispetto ad
una volta, come ha sostenuto
qualche suo collega?
Sicuramente, quando l’ho
frequentato io nel 1989 i corsi,
soprattutto quelli di base, erano
più impegnativi. Ma questo
cambiamento non è avvenuto solo
nel nostro CdL, è un processo che
ha riguardato tutta la scuola dalle
elementari in su e purtroppo, più
in generale, tutta la società.
E degli studenti di oggi, cosa
ne pensa?
Hanno seguito lo stesso processo!
Rispetto allo studente che sono
stato io li vedo meno preoccupati
del risultato di un esame e meno
interessati a imparare. Per fare un
PAG 16
NUMERO V
esempio, quando ho frequentato
io Analisi II, il prof. Nicoletti si
lamentava perché non riusciva a
svolgere il programma per le
troppe domande degli studenti,
oggi una domanda in aula è
come un fulmine a ciel sereno.
Che rapporto ha con i suoi
studenti?
Credo buono, io cerco di essere
più disponibile possibile e devo
dire che loro non se ne
approfittano.
Ritiene che manchino una o
più materie nel nostro
corso?
No, più che altro negli ultimi
anni si era un po’ persa
l’organizzazione e la sinergia tra
i diversi esami; stiamo
lavorando molto sul problema
che credo ormai risolto e spero
che presto se ne vedranno i
frutti.
Quali strutture mancano
nel nostro corso di laurea?
Fidatevi, il nostro CdL non ha
nulla da invidiare ad altri corsi
in Italia e all’estero. Nei CdL che
ho visitato in Italia non ho mai
trovato spazi e risorse comparabili
con il nostro. Provate ad andare a
trovare i vostri colleghi di Bologna
a Informatica o Ingegneria!
Se si dovesse
reimmatricolare, quale
facoltà sceglierebbe? In
Italia o all’estero?
Rifarei Scienze dell’Informazione
perché credo che la forma mentis
che si sviluppa in questo tipo di
CdL sia fondamentale per molte
figure professionali. Tuttavia
cercherei di completare la mia
formazione con materie in ambito
economico/organizzativo perché i
profili ambivalenti sono quelli più
richiesti in ambito lavorativo e
perché le figure tecniche, anche se
qualificate, difficilmente hanno le
stesse possibilità di crescita
professionale.
E le facoltà estere che ha
visitato che impressione le
hanno lasciato? Che
differenze ha notato con
PAG 17
SPRITE MAGAZINE
quelle italiane?
Negli Stati Uniti ho lavorato per
alcuni mesi alla Brown University,
Università privata e molto costosa:
innegabile l’elevato livello dei corsi
e delle strutture, ma la
competizione tra gli studenti era
talmente elevata che chi perdeva
una lezione rischiava di non trovare
nessuno che gli passasse gli appunti.
In che cosa dovrebbe
migliorare il nostro Corso
di Laurea? L’informatica è un
settore troppo ampio per essere
studiato a 360 gradi, bisogna
specializzarsi e il nostro CdL ha
le risorse per coprire alcuni dei
profili formativi più importanti
dal punto di vista lavorativo:
Sistemi Informativi, Tecnologie
web, Elaborazione di immagini e
Pattern Recognition. Anche a
questo stiamo lavorando
cercando di ridefinire gli esami
obbligatori e un insieme di
profili formativi che servano agli
studenti per orientarsi nella
giungla dei corsi complementari.
Cosa ne pensa della nuova
riforma universitaria che
mira a diminuire il numero di
corsi aumentando il numero
di crediti e di conseguenza
aumentare la varietà dei
contenuti di essi?
Le regole per la riforma non sono
ancora chiare, credo tuttavia che
l’elevato numero di esami sia solo
uno dei problemi dell’attuale
ordinamento. Speriamo che la
cosiddetta contro riforma
permetta di definire in modo più
chiaro e coerente un corretto
percorso formativo: ritengo che
tre anni non siano sufficienti a
completare la formazione degli
studenti e la presenza di tanti
corsi è sintomo della necessità di
comprimere nei tre anni tanti
argomenti diversi.
Cosa ne pensa della
associazione S.P.R.I.Te.? Le
associazioni studentesche sono
molto importanti perché
permettono di offrire agli studenti
dei servizi che l’Università non
PAG 18
NUMERO V
sarebbe in grado di erogare.
Devo dire però che non conosco
in dettaglio tutte le iniziative in
corso.
E del giornalino?
Lo leggo sempre per vedere che
atmosfera c’è nel CdL sia tra gli
studenti, sia tra i docenti.
E del forum?
Un ottimo mezzo per lo scambio
di opinioni e di informazioni tra
gli studenti, ma deve avere un
moderatore per evitare che
diventi uno strumento di
ostracismo. Io lo leggo spesso
per capire se ci sono problemi
nei miei corsi.
Eccoci all’ultima domanda,
presa dalle precedenti
interviste e di sapore
marzulliano: si faccia una
domanda sul nostro Corso
di Laurea e si dia una
risposta.
Laurea triennale, laurea
specialistica, riforma e
controriforma: ma non era meglio
la vecchia laurea quadriennale?
Credo proprio di si, sono per una
Università più selettiva e più
formativa. In ambito informatico
non c’è bisogno di molti laureati,
ma di buoni laureati!
PAG 19
SPRITE MAGAZINE
Ebay for dummies: come usarlo e come non
farsi truffare
Di Elvis Ciotti <elvisciotti@gmail.com>
Ebay, mercato mondiale dell'usato
per venditori e compratori. Qualcuno
non l'ha ancora mai usato,
probabilmente per paura delle truffe
o poiché pensa che sia necessario
lasciare in giro il proprio numero di
carta di credito. Di seguito illustro
brevemente alcune funzionalità e
aspetti da considerare per chi vuole
iniziare a usare ebay in sicurezza.
Come mi registro ?
Come in ogni altro sito, basta
registrarsi gratuitamente e avere una
mail funzionante (le comunicazioni
con ebay e fra venditori/compratori
avvengono tramite la mail che
specificate).
Come funziona l'asta ?
Cercate quello che vi interessa, si
può anche cercare specificando vari
criteri: fasce di prezzo, distanza
geografica fra voi e il venditore, aste
scadenti entro x giorni.
Nell'annuncio trovate tutte le
informazioni, scritte dal venditore
dell'oggetto. E' specificato il prezzo
corrente, data e ora di scadenza,
numero di offerte fatte, metodi di
pagamento accettati, costo della
spedizione, feedback del venditore...
A meno che l'oggetto non sia venduto
nella modalità “Compralo subito”
(niente asta: comprate
immediatamente), vedete il prezzo
corrente e decidete se cliccare su “Fai
un offerta”, ovviamente effettuando
prima il login al sito. Leggete bene tutto
l'annuncio prima di fare offerte, se
risultaste migliori offerenti, sarete
obbligati a comprare.
Ebay ha un sistema di rilancio
automatico. Voi specificate la vostra
offerta, però il prezzo che vedete è 50
centesimi in più dell'offerta massima
del secondo miglior offerente (per i
dettagli consultate le pagine di aiuto di
ebay).
Come pago ?
Tra i metodi di pagamento accettati,
quasi tutti accettano pagamenti con
paypal (vedi paypal.it per i dettagli). In
breve, paypal (servizio integrato da
ebay), vi permette di avere un conto
PAG 20
NUMERO V
virtuale online (associato al vostro
indirizzo e-mail) con cui pagare gli
oggetti comprati. I fondi vengono
automaticamente prelevati dalla
vostra carta di credito. La carta
postepay (vedi poste.it) è accettata e
la consiglio, essendo comoda,
ricaricabile (dagli uffici postali o
online prelevando da un'altra carta)
e compatibile VISA. Dal sito delle
poste potete ricaricare la carta
postepay di un'altra persona.
Purtroppo ebay ha ultimamente
vietato ai venditori di specificare
questo metodo di pagamento
(probabilmente più per interessi
commerciali di ebay/paypal che per
tutelare i compratori ), comunque se
l'asta non specifica che paypal è un
metodo accettato, contattate il
venditore e chiedetegli se potete
pagare con ricarica postepay. Come
vedremo, le truffe che avvengono
non dipendono generalmente dal
metodo di pagamento. Il venditore
può elencare anche bonifico bancario
o vaglia postale, entrambi costosi e
scomodi per l'acquirente.
Prima di fare un' offerta:
Verificate che la spedizione sia
disponibile in italia o nella vostra
provincia. Un venditore straniero
potrebbe non spedire in Italia.
Se la spedizione non è prevista,
mettetevi d'accordo.
Se comprate oggetti (specialmente
elettronica e high-tech) da venditori
stranieri, chiedete al venditore se
hanno già spedito oggetti simili in
Italia, può succedere che la dogana li
fermi e non vi arrivino.
Mi devo fidare del venditore ?
Regola e-commerce e di ebay: prima
paghi e poi il venditore spedisce. Su
ebay non diamo per scontata l'onestà
del venditore, consultiamone il
feedback. Il feedback è un elenco di
giudizi lasciati dai clienti che hanno
comprato da lui in precedenza.
Verifichiamo che il punteggio sia alto e
che la percentuale dei giudizi positivi
sia 100% o quasi. Se il feedback non
supera il centinaio, andiamo anche a
vedere i dettagli del feedback.
Controlliamo che siano stati lasciati da
clienti diversi e con un feedback non
troppo basso. Questo perchè il
venditore potrebbe creare account
fasulli e auto-comprarsi i propri oggetti
in vendita, innalzandosi rapidamente il
feedback. Purtroppo il feedback non è
del tutto affidabile, consiglio di visitare
il sito controebay.com e leggere
l'articolo relativo.
PAG 21
SPRITE MAGAZINE
Possibili truffe e misure di
sicurezza da adottare
Oggetto non corrispondente
alla descrizione
Prima di fare offerte leggete bene
l'annuncio, se qualcosa non è chiaro
chiedete al venditore. Se una cosa
non vi è chiara e fate un'offerta, una
volta che avete pagato e vi arriva a
casa, probabilmente il venditore non
vi risarcirà.
Feedback fasulli
Come già detto, consultate sempre
attentamente il feedback. Tempo fa
un certo Dresker ha venduto
un centinaio di CD e DVD a
poco prezzo, poi ha messo in
vendita 100.000 $ di articoli
inesistenti ed scappato col
denaro. Ebay si è difesa dalle
accuse dicendo di aver
migliorato il sistema di
feedback ma di non averlo
reso sicuro al 100%.
Spedizione assicurata ?
Per oggetti di un certo valore, fatevi
spedire con pacco celere 3 o posta
raccomandata assicurata, poi fatevi
dare il codice della spedizione. Se
scegliete posta ordinaria e il pacco
viene perso, il venditore non vi
risarcirà.
Attenzione alle spese di
spedizione:
Capita spesso che alcuni oggetti
vengano venduti a pochi euro, poi le
spese di spedizione (a vostro carico)
sono altissime. Guardate sempre le
spese di spedizione: per gli oggetti non
troppo ingombranti raramente
superano 10 euro.
Attenzione alla spedizione
combinata
Generalmente, acquistando più oggetti
da uno stesso venditore, pagate solo
una volta la spedizione, o la pagate
poco di più. Sarete così invogliati a
comprare molti oggetti di poco valore
dallo stesso venditore ignorando le
spese di spedizione. Molti
venditori, soprattutto
venditori stranieri,
sfruttano questa
imprudenza dei
compratori, impostando i
costi di spedizione per
ogni oggetto, anche se poi
ve li spediscono tutti
insieme. Così una volta concluse le
varie aste, vi troverete a pagare tutte le
spese di spedizione. Chiedete al
venditore se volete comprare più
oggetti.
Consultate l'elenco degli oggetti
in vendita del venditore
Potrebbe succedere che un venditore
con punteggio alto, decida di fare un
“colpaccio”, ovvero vende x oggetti ad
alto valore, tutti con scadenza lo stesso
giorno. Poi riceve x pagamenti ma non
spedisce nulla. A questo punto, i
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NUMERO V
compratori lasciano i feedback
negativi, ma ormai hanno già pagato
tutti o quasi.
Verificate gli altri oggetti messi in
vendita dal venditore: se ci sono
molti oggetti di valore scadenti lo
stesso giorno e la frequenza
temporale media delle vendite del
venditore è bassa, diffidate.
Il venditore potrebbe anche aver
venduto lo stesso oggetto (annunci
diversi) a più persone.
Se in questi casi siete insicuri,
aspettate a pagare e chiedete ai suoi
compratori (potete farlo, vedete
l'elenco delle offerte dentro
l'annuncio) se hanno ricevuto gli
oggetti.
Offerte fuori ebay
Quando fate un'offerta, il vostro
username compare nella lista delle
offerte di un oggetto e qualcuno
potrebbe contattarvi. Se vi arrivano
proposte, considerate che poi non
potrete lasciare un feedback ed è
rischioso. Chiedete in questi casi un
recapito in modo da sapere almeno
con chi avete a che fare. Ci sono dei
truffatori che contattano
continuamente gli offerenti
offrendogli l'oggetto che cercavano
ad un prezzo inferiore (bidding).
Altri consigli
- Diffidate di annunci con errori
ortografici o non chiari
- Considerate che un'oggetto spedito da
un altro continente può arrivare anche
20-30 giorni dopo.
- Prima di comprare qualcosa che non
conoscete bene, controllatene il valore
di mercato su altri siti di e-commerce o
aggregatori di prodotti in vendita, tipo
kelkoo.com
-Se volete vendere qualcosa,
considerate che una percentuale sul
valore finale è trattenuta da ebay. Se vi
fate pagare con paypal, un'ulteriore
percentuale è trattenuta sulla
transazione.
Conclusioni
Il fenomeno ebay ha assunto una
importante posizione nel mercato
mondiale. Potete verificare di persona:
troverete spesso quello che cercate a un
prezzo molto probabilmente inferiore a
quello di un qualsiasi negozio,
ovviamente dovrete considerare anche
le spese di spedizione a vostro carico.
Purtroppo i truffatori sono sempre
presenti, occhi aperti e valutate
attentamente ogni dettaglio! Trovate
tutte le regole e procedure per le aste
nella Community di ebay.it. Consultate
anche siti che parlano di truffe e leggete
recensioni su ebay da altri siti.
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SPRITE MAGAZINE
Refactoring : improving design
Di Marco Bagnaresi <marco.bagnaresi@gmail.com>
Forse vi aspettavate un articolo sul
C++ ... in fondo questo era scritto
nel numero precedente, ma siccome
“qualcuno :)” della redazione ha
messo un argomento a caso come
tappabuchi, vi dovrete accontentare
di questo articolo che parla di
refactoring. Il refactoring è
una pratica che riguarda la
programmazione, anche se
nulla ne vieta l'utilizzo in
altri campi. Prendendo la
definizione esatta dal titolo
dalla bibbia di Martin
Fowler il significato di
questo termine è
“improving design of
existing code”. Forse
alcuni di voi avranno già
sentito parlare di programmazione
agile, XP o cose simili , ma immagino
che molti nemmeno sappiano cosa
sia. Negli ultimi anni si è andata
affermando una modalità di sviluppo
più agile, in cui il programmatore
che si ritrova a essere anche
progettista del suo stesso codice
(come avviene nella maggior parte
delle piccole/medie aziende) ha
finalmente in mano le redini della
situazione. Progettare un software
“from scratch” non è assolutamente
facile, vuoi perchè manca
l'esperienza, vuoi perchè spesso non
si hanno le conoscenze di tutto
quello che si dovrà fare, vuoi perchè il
cliente non sa esattamente cosa vuole.
Ecco quindi che il programmatore si
ritrova a dover scrivere un
programma, a doverlo modificare,
aggiornare, aggiungere features, ecc
ecc... senza poter avere un progetto
della classi o delle
funzioni da scrivere
fra le mani. L'arte del
refactoring consiste in
un insieme di piccole
modifiche che
mantengono intatte le
funzionalità del
software, ma ne
modificano il design.
In questo modo,
quando le specifiche
del progetto cambieranno, o la nostra
comprensione del software da
sviluppare crescerà, potremo riflettere
la nostra comprensione su ciò che
stiamo sviluppando, in modo da
mantenere chiaro e ordinato il nostro
ambiente di lavoro. Il nemico numero
uno di un programmatore non sono i
bug nel codice, è il caos nel codice. In
un ambiente ordinato e con un buon
design i bug sono bene in evidenza,
facili da correggere, e la loro rimozione
non apre altre falle. Viceversa in un
codice disordinato o con un pessimo
design i bug sono nascosti, richiedono
uno sforzo maggiore per essere corretti
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NUMERO V
e spesso scatenano comportamenti
segreti in qualche altro luogo
incognito. Fare refactoring al codice
è come, tanto per fare un paragone,
ordinare la propria stanza. Gli
oggetti vengono messi al loro posto,
le cose inutili buttate via, tutto viene
pulito in modo da migliorare la
vivibilità dell'ambiente. La qualità di
un software non è solo l'insieme
delle funzionalità che offre, ma
comprende anche la qualità del
design del suo codice sorgente, che si
riflette in tanti modi sul software
finale : pochi bug, stabile, veloce e in
rapida crescita. Non credo di
sbilanciarmi troppo dicendo per un
programmatore è sufficiente
preoccuparsi di mantenere un buon
design (oltre alle conoscenze
necessarie per svilupparlo) per veder
crescere un buon software, un po'
come un botanico si preoccupa
sopratutto di annaffiar bene le
piante, e i fiori sbocciano da se. Il
refactoring comprende tutta una
serie di tecniche che consistono in
piccole modifiche al codice sorgente :
il rename di una classe, di una
variabile o di un metodo, lo
spostamento di campi o metodi in
una superclasse, ecc ecc...
Forse alcuni di voi hanno già sentito
parlare di design pattern, ma per chi
non sapesse di cosa si tratta, un
design pattern è un insieme di classi,
solitamente da uno a dieci, che
risolvono in modo efficiente un
particolare problema strutturale.
Quando si effettuano dei refactoring
sul codice, spesso si ha in mente un
particolare design pattern a cui si
vuole arrivare, e si passa quindi da una
situazione caotica a una più strutturata
e chiara. Esistono due modi per
effettuare refactoring sul codice
sorgente : a mano o con dei tool
automatici. Alcuni ambienti di
sviluppo hanno recentemente
introdotto il supporto per il refactoring
(spesso è presente un menù “Refactor”
nella GUI), ma spesso capita che
questo supporto manchi ed è
necessario procedere a mano. Fare un
refactoring a mano richiede molta
concentrazione, una buona conoscenza
del codice, e molta pazienza. Se volete
saperne di più vi invito a leggervi la
bibbia sull'argomento : “Refactoring :
Improving Design Of Existing Code”
(ebbene sì, è in inglese).
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SPRITE MAGAZINE
Premi Nobel 2006
Di Filippo Venturi <fil1980@virgilio.it>
Nelle ultime settimane sono stati assegnati i Nobel per l’anno 2006, non è
una sorpresa che buona parte dei premi siano finiti a scienziati
statunitensi.
Ecco l’elenco dei vincitori della tanto ambita medaglia (e dei 10 milioni di
corone, ovvero poco più di un milione di euro, che la accompagnano):
FISICA
Agli statunitensi John C. Mather e George F. Smoot, per gli studi compiuti
che, grazie alla misurazione della radiazione cosmica a microonde, hanno
dato importanti indicazioni sulla nascita dell’Universo e sono stati
fondamentali per il successo del satellite Cobe (COsmic Background
Explorer), lanciato il 18 novembre 1989 dalla NASA.
Kurt Gödel e Albert Einstein
(Nobel per la Fisica nel 1921) Erwin Schrödinger (Nobel per la
Fisica nel 1933)
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NUMERO V
CHIMICA
Allo scienziato statunitense Roger Kornberg, per gli studi sulle basi
molecolari del meccanismo di trascrizione degli organismi eucarioti
(organismi le cui cellule hanno un nucleo ben definito), creando in questo
modo lo schema del meccanismo che consente di trascrivere l’informazione
genetica contenuta nel DNA, così che la cellula possa utilizzarla per
produrre le proteine.
I Kornberg sono la sesta coppia padre-figlio ad aver vinto dei premi Nobel,
infatti il padre, Arthur Kornberg, era stato premiato nel 1959 nel campo
della medicina.
MEDICINA
Ai ricercatori statunitensi Andrew Z. Fire e Craig C. Mello, per gli studi
sull’RNAi (RNA interference), meccanismo fondamentale per il controllo
della trasmissione delle informazioni genetiche, mediante il quale alcuni
frammenti dell’RNA a doppio filamento sono in grado di interferire (e
spegnere) l’espressione genica.
LETTERATURA
Allo scrittore turco Orhan Pamuk, che nella ricerca dell'anima
melanconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli dello scontro
e dell'interrelazione delle culture.
Pamuk, oltre che per i suoi libri, è stato negli ultimi anni sotto i riflettori
per le sue vicende giudiziarie. Nel 2005 parlò, in un'intervista a un
giornale francese, del genocidio degli armeni e dei curdi perpetrato
dall'impero ottomano durante la prima guerra mondiale. Un genocidio mai
ammesso dalle autorità turche e che gli è valso un processo per offesa
all'identità turca. Il processo è stato sospeso all'inizio di quest’anno in
attesa dell'approvazione del ministro della giustizia turco.
PACE
All’economista bengalese Muhammad Yunus, noto anche come “il
banchiere dei poveri”, che con la sua Grameen Bank (banca fondata nel
1976, la prima al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri basandosi non
sulla solvibilità, ma sulla fiducia) ha istituzionalizzato i piccoli prestiti, i
quali hanno consentito “di creare sviluppo economico e sociale dal basso”.
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SPRITE MAGAZINE
ECONOMIA
All’economista statunitense Edmund S. Phelps, per le sue analisi degli
scambi intertemporali nelle politiche macroeconomiche.
Il suo lavoro, spiega la giuria, “ha approfondito la comprensione della
relazione tra effetti e breve e a lungo termine nella politica economica” ed
ha avuto “un impatto decisivo sulla ricerca economica come sulla politica”.
ORIGINE DEI PREMI NOBEL
Fin dal 1901 viene assegnato annualmente alle
persone che si sono distinte per aver svolto
eccezionali ricerche, inventato tecniche o
equipaggiamenti rivoluzionari, e portato contributi
eccezionali alla società. Viene comunemente
considerato come l'encomio supremo del mondo
odierno.
I premi vennero istituiti dalle ultime volontà dello
svedese Alfred Nobel (Stoccolma 1833 - San Remo
1896), un industriale nonché scienziato e inventore
della dinamite.
La consegna avviene con una cerimonia formale
tenuta il 10 dicembre, l'anniversario della morte di
Alfred Nobel, ma i nomi dei laureati vengono tipicamente annunciati già a
partire da ottobre, dalle varie giurie.
Come detto in precedenza il premio consiste, oltre che nella medaglia, in
un grossa somma di denaro avente lo scopo di permettere agli studiosi di
proseguire nelle proprie ricerche senza la pressione della ricerca di fondi
(non mancano, però, casi in cui l’aggiudicarsi premio e soldi abbia portato
al “pre-pensionamento mentale” del vincitore).
I premi vengono assegnati nelle seguenti discipline:
● Fisica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)
● Chimica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze)
● Fisiologia o Medicina (assegnato dall'Istituto Karolinska)
● Letteratura (assegnato dall'Accademia Svedese)
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Alfred Nobel
NUMERO V
● Pace (assegnato da un comitato nominato dal Parlamento
norvegese)
Il Premio Nobel per l’Economia venne istituito successivamente, nel 1968
dalla Banca di Svezia, ma non viene finanziato con i soldi di Nobel e non è
riconosciuto dai suoi eredi.
Il Premio Nobel per la Matematica invece non esiste, in quanto si ritiene
che questa disciplina non interessasse Nobel, alcune versioni più
“gossippare“ giustificano la scelta di ignorare la matematica come
conseguenza dell’antipatia di Nobel per un noto matematico svedese,
Gosta Mittag-Leffler, sospettato di essere l’amante di sua moglie.
Qualcuno considera la Medaglia Fields l’equivalente del Nobel per la
Matematica, ma va detto che questa onorificenza viene assegnata solo ai
matematici sotto i 40 anni di età (Andrew Wiles, il matematico britannico
che ha dimostrato l’ultimo teorema di Fermat, l’ha persa per un soffio).
PREMI NOBEL ITALIANI
Una indagine del 2005 (iniziativa di Observa–Science in Society in
collaborazione con La Stampa, la trasmissione TV Superquark e il mensile
Quark) consultabile all’indirizzo
http://www.lastampa.it/_settimanali/tst/pdf/051017/ricerca_ottobre05.pdf
ha rivelato che buona parte degli intervistati non sa riconoscere gli italiani
vincitori del Premio Nobel.
Mi sembra quindi utile e interessante fare un riepilogo dei 19 italiani che
si sono aggiudicati questo premio, sottolineando che (purtroppo) Antonino
Zichichi e Umberto Veronesi non lo hanno mai ottenuto (come
erroneamente pensano rispettivamente il 27,7% e 20,4% degli intervistati;
contando anche i “non so” invece si arriva al 65,9% e 50,3%).
PREMI NOBEL PER LA PACE
Ernesto Teodoro Moneta (1907)
PREMI NOBEL PER LA CHIMICA
Giulio Natta (1963)
PREMI NOBEL PER L’ECONOMIA
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SPRITE MAGAZINE
Franco Modigliani (1985)
PREMI NOBEL PER LA FISICA
Guglielmo Marconi (1909), Enrico Fermi (1938), Emilio Segrè (1959),
Carlo Rubbia (1984), Riccardo Giacconi (2002)
PREMI NOBEL PER LA LETTERATURA
Giosuè Carducci (1906), Grazia Deledda (1926), Luigi Pirandello (1934),
Salvatore Quasimodo (1959), Eugenio Montale (1975), Dario Fo (1997)
PREMI NOBEL PER LA FISIOLOGIA
E LA MEDICINA
Camillo Golgi (1906), Daniel Bovet (1957),
Salvador E. Luria (1969), Renato Dulbecco
(1975), Rita Levi Montalcini (1986)
FONTI:
http://nobelprize.org
http://it.wikipedia.org
http://antoniogenna.wordpress.com
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Rita Levi Montalcini
NUMERO V
Enigmi matematici
Proponiamo alcuni enigmi matematici e logici. Le soluzioni nella prossima
pagina. Non girate pagina adesso !
NOVE PUNTI
I punti che vedete in
figura sono disposti
lungo una griglia
ortogonale, cioè gli
otto punti più
esterni giacciono sul
perimetro di un
quadrato, mentre il restante al centro
del quadrato stesso. Il problema
consiste nel coprire questi nove punti
con quattro segmenti di retta senza
mai staccare la penna dal foglio.
UN FOGLIO DI CARTA
Immaginate di avere un foglio di
carta rettangolare spesso un decimo
di millimetro e sufficientemente
grande. Ora piegatelo a metà in modo
da ottenere due mezzi fogli
sovrapposti, quindi con uno spessore
doppio. Continuate poi a piegare in
due, ottenendo via via fogli sempre
più piccoli e spessori maggiori. Dopo
42 piegamenti, immaginate di salire
sulla torre di carta che avete creato.
Secondo voi di quanto vi potete
innalzare?
1) Riuscite appena a fare uno scalino
(circa 20 cm)
2) Arrivate al primo piano di una
casa (circa 3 m)
3) Potete conquistare la cima
dell'Everest (circa 8800 m)
4) Sarete il primo piegatore di carta
sulla Luna (circa 385000 km)
LA DIAGONALE DEL
RETTANGOLO
Un rettangolo è inscritto in un
quadrante di cerchio come mostrato
in figura. Determinate con esattezza
la lunghezza della diagonale AC,
sapendo che il cerchio ha raggio
unitario.
SEI FIAMMIFERI
Avendo a disposizione 6 fiammiferi
provate a formare quattro triangoli
equilateri, senza piegarli o spezzarli.
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SPRITE MAGAZINE
Soluzioni enigmi
NOVE PUNTI
UN FOGLIO DI CARTA
La risposta è che potete arrivare fino
alla Luna, e a dire la verità anche
oltre. Infatti ad ogni piegamento lo
spessore raddoppia, perciò dopo 42
piegamenti, lo spessore totale sarà
242
volte lo spessore iniziale, che
equivale a circa 440000 km che è,
come vedete, maggiore della distanza
terra-luna che è
approssimativamente 385000 km
LA DIAGONALE DEL
RETTANGOLO
È immediato notare che la lunghezza
di AC vale 1. Infatti la
linea AC è una diagonale del
rettangolo e l'altra diagonale BD è
evidentemente il raggio del cerchio
che vale 1. Dato che le due diagonali
sono uguali, anche AC è lunga 1.
SEI FIAMMIFERI
La soluzione si ottiene disponendo i
sei fiammiferi in modo da costruire
un tetraedro regolare, cioè una
piramide a base triangolare, dunque
una figura tridimensionale. La
maggior parte dei soggetti non riesce
a risolvere questo problema perchè
pensa che i fiammiferi vadano
disposti su un piano.
PAG 32
NUMERO V
Slash's Snakepit
It's five o'clock Somewhere ...
Di Roberto Civinelli – <robbesprite@hotmail.com>
Sono stato un po' combattuto se
recensire questo disco o il
pluripremiato pluririconosciuto,
plurituttoquellochevipare disco
d'esordio dei Guns and Roses
"Appetite for Destruction". Alla
fine la logica mi ha fatto pensare
che sarebbe stato inutile parlare di
un disco che
presochè tutti
conoscono (se
qualcuno nella sua
vita non ha mai
sentito "Sweet Child
O'Mine" posso solo
pensare che sia
sordo), almeno per
sentito dire, mentre
la missione di far
conoscere musica
che merita anche se
fuori moda, di far
conoscere il Bello ("non è bello ciò
che è bello, ma è bello ciò che piace
a me") mi ha sempre affascinato.
Arrivando al dunque ... l'ormai
lontano 1995 e il music business
era nel pieno dell'ondata grunge.In
Italia il tramonto dell'AOR ad
opera dei grungettari grattugia
chitarre c'era sicuramente stato,
ma con una parabola diversa da
quella americana: oltreoceano
appena uscì "Nevermind" dei Nirvana
tutto il rock/hard/glam/AOR/FM etc
che si sentiva per radio scomparve
quasi da un giorno all'altro, qui da
noi, il delirio collettivo per i Guns and
Roses continuò per un altro paio di
anni.
Sta di fatto che nel 1995 a due anni dal
loro concerto a Modena e da "the
Spaghetti Incident"
Axl e soci
cominciavano ad
essere una cosa del
passato, o perlomeno
per aficionados.
In questo contesto
esce questo primo
disco solista del
chitarrista ricciolone
con questo gruppo
chiamato qui "Slash's
Snakepit" (sfido
qualunque buon
romagnolo a pronunciare questo
nome senza farsi riconoscere per la
fantomatica "SSSS" di Romagna).
Tre quinti della band proviene dai
Guns (Slash, Gilby Clarke chitarra
ritmica, Matt Sorum batteria) e la
cosa ha dato molto fiato alle bocche di
chi doveva scrivere la sceneggiatura
della Telenovela "GnR": si sciolgono,
non si sciolgono, quanti se ne porta
via uno quanti un altro, Duff si è
PAG 33
SPRITE MAGAZINE
alzato dal letto e si è storto una
caviglia, cosa succederà ora).
Ma quando è la musica a parlare ed
i watt si fanno sentire che si può
dire?
Che l'album non ha venduto troppo
e che chiaramente buona parte del
successo che comunque ha avuto (è
diventato disco di platino in tutti i
paesi dove è stato esportato e si è
piazzato n.70 nella classifica
annuale di Billboard) lo deve
sicuramente allo sfruttamento
dell'onda lunga del successo GnR.
Ma la musica c'è ed è di qualità.
Slash è un chitarrista che non passa
inosservato e nemmeno
inascoltato.
Il personaggio buca lo schermo in
qualsiasi video passato da MTV ed
il chitarrista ha un suono, un tocco
ed un tipo di fraseggio che lo
rendono subito riconoscibile a chi
abbia un minimo di orecchio
musicale.In una decade dove i
virtuosismi si sprecavano lui
riportò in auge sonorità
tipicamente anni '70, dimostrò
come, spesso, un buon bending
(tecnica usata con maestria
notevole), possa essere molto +
musicale di smitragliate di note.
Ed il tutto si ritrova qui, dentro
questo disco che ci mostra uno
Slash nella sua dimensione +
naturale, quella dello street rock
duro e senza tanti fronzoli, venato
molto spesso di blues, almeno nelle
intenzioni (non scalpitino i puristi del
blues).
"Neither can I", pezzo apripista è
infatti un bel 12/8 che inizia con una
acustica che presto viene
accompagnata da un assolo di
armonica.Un assolo semidistorto con
una bella gestione delle frasi "tirate
avanti" e "indietro" conferisce
appunto una intenzione blues che si
può ritrovare anche nella Power
Ballad "Beggars and Hangers on", il
cui video venne battuto spesso su
Videomusic all'epoca.
Riff + intricati scandiscono le
successive "Good to be Alive" e "What
do you wanna be", due pezzi
decisamente street rock dove la voce
di Eric Dover fa rimpiangere poco
quella di Axl (ok, il biondo
dell'Indiana è + bello):graffiante e
roca si sposa perfettamente con
l'atmosfera dei pezzi.
"Monkey Chow", scritta dal solo
Clarke, replica l'assalto delle canzoni
precedenti.
Il secondo lato viene aperto da uno
strumentale: "Jizz da Pit" altro non è
che un unico Riff (che sa mooolto di
Boogie), che una volta esposto una
sola volta, lascia la strada ad un bello
e lungo assolo di chitarra che ci
accompagna fino alla fine.
"Take it Away" e "Doin' fine" sono due
pezzi i cui riff intricati sono marchio
di fabbrica del Nostro. La seconda
song si fa riconoscere anche per i testi
essendo l'unica party song del disco,
PAG 34
NUMERO V
con un testo che ricorda quelli del
Glam Metal anni '80.
Alcuni episodi sono chiaramente
inferiore a questi,ma non riescono
ad oscurare, a mio parere, il resto
del disco.
Da segnalare le ultime due canzoni:
"I Hate Everybody But you" è ciò
che più si avvicina, in questo disco,
ad una canzone d'amore ed il suo
inserimento qui in questo disco
sottolinea con sarcasmo il rifiuto di
scrivere ballads mielose e
confezionate solo per la radio e le
soap operas.
"Back and Forth Again" che si apre
con una chitarra acustica,
sottolinea la poliedricità del Nostro
come songwriter (Slash ha
ascoltato tantissimo anche
cantautori come Cat Stevens). Una
bella gestione degli strumenti, fra
organo Hammond, Mandolini in
lontananza ed un bellissimo assolo,
sentito e lirico chiudono il disco.
Conclusioni? Se l'onestà e la
schiettezza di un progetto non
basta a farlo piacere a tutti bisogna
dire che questo è un disco che verrà
certamente apprezzato dagli
aficionados dello street rock alla
"Appetite for Destruction" e da tutti
quelli che apprezzano il chitarrista che
qui si mostra non solo con assoli
omnipresenti,ma anche mostrando di
aver capito bene cosa sia la
RIFFologia.
C'è ancora da imparare ...
Da notare che se la musica di questo
disco contrasta fortemente con il
grunge che andava forte all'epoca, i
testi perniati di nichilismo, droga,
disperazione (con lunica eccezione si
diceva di "Doin' Fine") sono
perfettamente in linea con la grunge
philosophy che aveva spazzato via
l'argomento
Moto/birra/sesso/ragazzedalletettegr
osse tipico del decennio precedente.
Un modo di essere, forse, alternativi
all'alternative qualche anno prima che
un certo buon rock and roll si
prendesse sane rivincite con i tour
trionfali dei Kiss e del carrozzone
Glam guidato dai Poison (questa è
però un altra storia).
PAG 35
SPRITE MAGAZINE
FINE
Vieni a visitare il nostro sito
http://sprite.csr.unibo.it
trovi informazioni sulle attività
della nostra associazione, news,
orari di apertura, servizi, feste…
Scrivici a:
sprite@sprite.csr.unibo.it
Hanno collaborato a questo numero:
Articoli : (ordine alfabetico)
• Bagnaresi Marco
• Ciotti Elvis
• Civinelli Roberto
• Demo
• Dionigi Tommaso
• Venturi Filippo
Interviste:
• Dott. Golfarelli Matteo
• Dott. Rizzi Stefano
Impaginazione, copertina:
• Ciotti Elvis
In bocca al lupo a tutti per gli esami e... STUDIATE !! :D
exit(0);
PAG 36
Associazione
S.p.r.i.Te.
Via sacchi 3, Cesena(FC)
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http://sprite.csr.unibo.it

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S.P.R.I.Te. magazine n.5

  • 1. Numero 5 ! Un'altra uscita di S.P.R.I.Te. Magazine! E' momento di forte impegno per l'Associazione. Le tante attività che stiamo portando avanti occupano le nostre giornate almeno otto ore al giorno. Ma... voi lo sapete cosa stiamo facendo? A volte mi chiedo perché la percezione più diretta delle attività proposte da S.P.R.I.Te. non sia quella degli studenti di Scienze dell'Informazione, ma di tanti studenti di altre Facoltà. Se vi va ogni tanto fate due passi fino alla porta dell'Associazione e date un'occhiata alle locandine appese... le vedrete cambiare spesso e magari troverete qualcosa di interessante anche per voi! Mi sento di sottolineare, come apertura del giornalino, il progetto più ambizioso degli ultimi tempi... La Notte Bianca Universitaria. Assieme a tutte le Associazioni studentesche di Cesena abbiamo deciso di realizzare un grosso evento dedicato a tutti gli studenti e più in generale a tutta la città di Cesena. Si tratta della Notte Bianca Universitaria. Mai prima d'ora nella nostra zona si era realizzato un progetto di questo tipo. L'obiettivo è quello di far parlare, attraverso un momento di incontro e di festa, della presenza dell'Università a Cesena, che indiscutibilmente, anno dopo anno, sta diventando sempre più vasta ed importante. Sabato 26 maggio, dalle ore 19 fino a tarda notte, eventi di vario genere animeranno il centro storico della città di Cesena. Musica, teatro, conferenze e arte di strada creeranno un percorso interessante per pubblico di tutte le età. Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito. Facilmente in Sede e in giro per Cesena troverete il programma della serata (ovviamente anche a S.P.R.I.Te.), diversamente potete consultare il sito web www.nottebiancauniversitaria.it S.P.R.I.TE. MAGAZINE NUMERO V ANNO 2007 S.P.R.I.Te. Magazine V STUDENTI POLO ROMAGNOLO INFORMATICA E TECNOLOGIE
  • 2. SPRITE MAGAZINE Credo sia una bella occasione per trascorrere all'aperto una sabato sera di fine maggio. Non mancate! Tommaso Dionigi Presidente Associazione S.P.R.I.Te. Sommario Le potenzialità di Ajax - Demo (Simone Gentili) Pag. 3 Intervista doppia: Rizzi & Golfarelli - a cura di Filippo Venturi Pag. 11 Ebay for dummies: come usarlo e come non farsi truffare - Elvis Ciotti Pag. 20 Refactoring : improving design - Marco Bagnaresi Pag. 24 Premi Nobel 2006 - Filippo Venturi Pag. 26 Enigmi matematici e soluzioni Pag. 31 Slash's Snakepit : It's five o'clock Somewhere ... - Roberto Civinelli Pag. 33 PAG 2
  • 3. NUMERO V Le potenzialità di Ajax Di Demo (Simone Gentili) <sensorario@gmail.com> Premessa Programmare Ajax richiede alcune conoscenze di base: 1. HTML o XHTML 2. CSS 3. Javascript 4. PHP ( o altro linguaggio server ) 5. MySql ( o altro database ) I Css in questo esempio non sono utilizzati, ma se si vuole creare un'applicazione appena appena presentabile sono necessari. Assieme, magari all'utilizzo di un software come GIMP o Photoshop per fare la grafica di qualche pagina. Incominciamo ... Ajax esisteva prima ancora di prendere il nome che tutti, o molti, oggi gli attribuiscono. A coniare il termine Ajax fu Jesse James Garret nel febbraio 2005. Egli diede il nome ad un nuovo ( ma gia popolare ) modo di approcciarsi alla programmazione web: Asinchronous Javascript + XML. Ajax non è un linguaggio di programmazione, quanto piuttosto una tecnica. A parte chi ha la fortuna di possedere una connessione veloce (ma anche in questo caso Ajax si è dimostrato “potente”), molti di voi si saranno sicuramente imbattuti, e tuttora si imbattono in schermate bianche del browser che aspettano di essere ricaricate. Ajax permette di diminuire a tal punto i tempi di aggiornamento di una pagina, da far sembrare nullo il tempo di aggiornamento. Cosa meglio di un esempio può spiegare le potenzialità di una nuova tecnica di programmazione web quale è Ajax? Nell'esempio che ho scelto mi sono ispirato alla home page di una community che mostrava in tempo reale, e senza la necessità di operazioni da parte del navigatore, gli ultimi interventi inseriti dagli untenti. In questo esempio in particolare, andremo a creare una “struttura” in grado di mostrare l'id ed il nome dell'ultimo contatto di una rubrica. Molto più PAG 3
  • 4. SPRITE MAGAZINE astrattamente: si tratta di aggiornare una porzione di pagina riportando l'ultimo record di una tabella senza che chi sta navigando nel nostro sito debba compiere azione alcuna. Chiariamo subito il fatto che ci sono, diciamo, almeno quattro modi differenti di sfruttare Ajax, e riguardano proprio la sua evoluzione. Il primo approccio di Ajax è quello di utilizzare i vecchi <frameset/>(1) nascosti (con bordo e dimensioni uguali a zero per renderli invisibili), successivamente si passò agli <iframe/>(2) ed alla possibilità di generarli sfruttando il DOM delle pagine xHtml con Javascript(3) e solo di recente l'introduzione dell'oggetto XMLHTTPRequest(4) ha permesso a questa tecnologia di avere veri e propri frame nascosti all'interno delle pagine. Ho scelto il peggior metodo ( ovvero il più vecchio ma più semplice ), per spiegare cosa può fare Ajax. Prima di tutto è necessario un database che contenga la informazioni in questione (createne uno di nome my_ajax). Per motivi di spazio ( e di voglia ) ho fatto una tabellina piccola piccola. Sempre per motivi ti voglia, ho preferito usare MySQL, che si sposa bene con PHP e perché lo conosco meglio. Mostro il codice per crearla e per inserire un paio di record: db.sql CREATE TABLE `contatti` ( `id_contatto` int(11) NOT NULL auto_increment, `nome` varchar(50) collate latin1_general_ci NOT NULL, PRIMARY KEY (`id_contatto`) ); INSERT INTO `contatti` VALUES (1, 'Elvis'); INSERT INTO `contatti` VALUES (2, 'Demo'); I codici di questo esempio sono scaricabili anche dal sito di sprite: http://sprite.csr.unibo.it/knottyboy La prima pagina che dobbiamo creare sarà quella contenente i frame: PAG 4
  • 5. NUMERO V index.php <html> <head> <title>Un esempio di Ajax</title> </head> <frameset rows="100%, *" border="0"> <frame src="visibile.php" name="frame_visibile" id="frame_visibile"> <frame src="about:blank" name="frame_nascosto" id="frame_nascosto" frameborder="0"> </frameset> </html> La pagina è molto semplice: c'è un frame di dimensione 100% ed uno nascosto che attualmente non apre nessun documento. All'occhio del navigatore si vedrà solamente visibile.php: visibile.php <html> <head> <title> Prova </title> </head> <script type="text/javascript" language="javaScript" src="visibile.js"></script> <body> Ultimo contatto inserito: <table> <tr> <td>Id_Contatto</td> <td><span id="id_contatto" name="id_contatto"></span></td> </tr> PAG 5
  • 6. SPRITE MAGAZINE <tr> <td>Nome Contatto</td> <td><span id="nome" name="nome"></span></td> </tr> </table> </body> </html> Uno dei problemi di ajax, è quello della separazione del codice, che potrebbe sembrare caotico quando si mescolano diverse tecnologie assieme: CSS, Javascript, HTML e PHP. Ho cercato di usare un metodo per rendere non troppo complicata la separazione dei codici ed isolare ciascuna tecnologia per non creare confusione. In particolare ho usato la convenzione: 1. nome_pagina.php 2. nome_pagina.js che per ogni documento permette di avere una separazione distinta del codice. Come si nota, infatti, questa pagina non ha ne codice Javascript ne codice PHP. Se ho usato l'estensione .php è solo perché voglio fare pubblicità occulta al linguaggio e non perché non mi piace proprio per niente ASP. visibile.php non fa altro che caricare un file .js (javascript) e formatta l'HTML per mostrare i dati che verranno successivamente caricati con Ajax. Andiamo dunque a vedere visibile.js: visibile.js function modifica_pagina (id_contatto, nome) { document.getElementById('id_contatto').innerHTML = id_contatto; document.getElementById('nome').innerHTML = nome; } function cambiaTesto () PAG 6
  • 7. NUMERO V { top.frames["frame_nascosto"].location = "nascosta.php"; setTimeout('cambiaTesto ()', 3000); } window.onload = function () { setTimeout('cambiaTesto();', 1000) } Le funzioni in questione sono tutte funzioni che ci permettono di interagire con il documento HTML “visibile”. modifica_pagina (id_contatto, nome) Riceve in ingresso alcune informazioni che andranno a popolare la pagina HTML. cambiaTesto () Avrei potuto chiamare questa funzione start(), che avrebbe avuto più senso, ma ormai ho fatto il codice e non mi va di modificarlo. Questa funzione ha il compito di caricare la pagina nascosta.php nel frame nascosto. In oltre si richiama ciclicamente per rendere continuo l'aggiornamento della pagina. window.onload = function () { setTimeout('c ambiaTesto();', 1000) } Al caricamento della pagina visibile.php, viene richiamata la funzione cambiaTesto che fa partire la “struttura”. Da notare che avrei potuto anche utilizzare l'evento onLoad=”” del body di visibile.php. Se non l'ho fatto è sempre per la questione della separazione del codice. Non è obbligatorio, e nemmeno necessario, è che volevo fare il fighetto. PAG 7
  • 8. SPRITE MAGAZINE In sostanza tutto quello che fa questa pagina, è far caricare nel frame nascosto la pagina nascosta.php. Andiamo dunque a vedere che cosa succede in quella pagina: nascosta.php <?php $connessione = mysql_connect("localhost", "root", ""); mysql_select_db("my_ajax") or die(mysql_error()); $sql = "select * from contatti order by id_contatto desc limit 1"; $res = mysql_query ($sql); $contatto = mysql_fetch_array($res); $id_contatto = $contatto["id_contatto"]; $nome = $contatto["nome"]; $html = <<<MY_HTML <html> <head><title>Prova</title></head> <script src="nascosta.js" type="text/javascript" language="javaScript"></script> <body> <div id="id_contatto">$id_contatto</div> <div id="nome">$nome</div> </body> </html> MY_HTML; echo $html; ?> L'unica pagina che fa veramente qualche cosa lato server è questa: si connette a mysql, apre il database, e genera un documento HTML. Questo documento è strutturato esattamente come visibile.php, fatta eccezione per la query, che prende l'ultimo contatto inserito. Come da convenzione c'è un file nascosta.js: PAG 8
  • 9. NUMERO V nascosta.js window.onload = function () { var id_contatto = document.getElementById('id_contatto').innerHTML; var nome = document.getElementById('nome').innerHTML; top.frames['frame_visibile'].modifica_pagina(id_con tatto, nome); } Questa pagina non fa praticamente niente =). Ovvero prende i dati recuperati da PHP e scritti nell'HTML risultante, e chiama la funzione modifica_pagina(id_contatto, nome); che abbiamo già visto, e che fa parte di visibile.php. La funzione in questione, per i distratti, è quella che popola l'HTML della pagina visibile. Be, se voi tenete due finestre del browser aperte, una con index.php aperta e nell'altra andate a modificare il database, noterete che visibile.php si aggiorna automaticamente. Visto così Ajax non serve a niente ma pensate di avere 10 porzioni di pagina con la stessa funzionalità. Pensate ad una community ed a box che mostrano gli ultimi interventi, gli ultimi iscritti, un'immagine a caso pescata dal db, l'ultimo blog modificato, l'ultimo aggiornamento ... Sarebbe tutto aggiornato in tempo reale e senza il minimo intervento dell'utente. Si potrebbero anche mostrare pagine con dei moduli che aggiornano gli stessi dati caricati dinamicamente. Tutto questo significa meno click, meno attesa e dunque più iterazione e più velocità. Conclusioni Dopo aver fatto questo articolo, ho provato subito a sperimentare questo codice in un prodotto “commerciale”. Nel sito che sto realizzando ho aggiunto un campo in più nella pagina visibile (destinato ad un menu di prodotti). Ho modificato prima il layout di PAG 9
  • 10. SPRITE MAGAZINE tutta la pagina visibile.php. Ho sistemato opportunamente visibile.js in modo che funzionasse con i nuovi campi. In particolare ho fatto si che una nuova funzione permettesse di passare l'id del prodotto che si vuole visualizzare. visibile.js ... function carica_prodotto (id_prodotto) { var new_location = "nascosta.php?id_prodotto=" + id_prodotto; top.frames["frame_nascosto"].location = new_location; } ... nascosta.php ora prende dati di un'intera tabella di prodotti, e crea il codice html capace di usare la funzione carica_prodotto (id_prodotto). Ogni volta che si clicca sul menù con l'elenco dei prodotti nascosta.php viene caricata ( solo quando viene richiesto – dopo il click – e non continuamente come nell'esempio illustrato precedentemente ) e attraverso nascosta.js aggiorna i campi presenti in visibile.php. In questo esempio si tratta solo un campo di testo. Nel caso di campi di tipo immagine, bisogna fare si che nascosta.php elabori il contenuto del testo e non mostri solamente il nome dell'immagine. Nel codice HTML che verrà scritto, dovrà essere presente, per esempio, il tag <img/>. La dove manca del testo si potrebbe voler inserire un testo di default. Mi rendo conto che il codice che ho mostrato sia “povero”. La prossima volta farò qualche cosa di più serio. Bibliografia consigliata: WROX - Ajax Professional - Nicholas C. Zakas, Jeremy McPeak, Joe Fawcett PAG 10
  • 11. NUMERO V Intervista doppia A cura di Filippo Venturi Dott. Stefano Rizzi Dott. Stefano Rizzi http://www-db.deis.unibo.it/~srizzi Email: srizzi@deis.unibo.it Nome e Cognome? Stefano Rizzi Titolo di studio? Laurea in Ingegneria Elettronica e dottorato di ricerca in Ingegneria Elettronica e Informatica. Materia di insegnamento? Ingegneria del software e Sistemi informativi avanzati. Qual è il suo ambito di ricerca? Nell’ambito delle basi di dati, principalmente la business intelligence e il data warehousing, con particolare attenzione alla progettazione. Secondariamente, nell’ambito della bioinformatica, mi occupo della classificazione di superfici proteiche. Com’è arrivato fino a qui? Sono un cesenate adottivo della primissima ora. Nel 1989, a pochi mesi dalla laurea, ho iniziato a fare da tutor per il corso di TAMC tenuto dal prof. Maio. Poi ricercatore, professore associato, e infine ordinario dal 2005. Luogo preferito per le vacanze? Mari tropicali, ma adoro anche la montagna. PAG 11
  • 12. SPRITE MAGAZINE Piatto preferito? Profiteroles. Ultimo libro letto? “Passato, presente e chissà”, di Loriano Macchiavelli. Carino,ambientato nella Bologna degli anni ‘70. Libro consigliato? “Testimone inconsapevole”, di Gianrico Carofiglio. Preziosissimo per un quarantenne in crisi di identità! Ultimo film visto? “The prestige”: molto interessante, ben girato e ricco di chiavi di lettura. Film consigliato? Me ne vengono in mente tre, imperdibili anche se per motivi diversi: “L’attimo fuggente”, “The Truman Show” e “Moulin Rouge”. Cosa fa nel tempo libero? Quando ancora ne avevo, cioè prima della nascita delle mie figlie, mi dedicavo anima e corpo alla musica. Suonavo pianoforte, tastiere elettroniche e chitarra, e cantavo in un coro di blues e gospel. Adesso, il problema di come occupare il tempo libero non si pone più! Se vincesse un milione di euro, cosa farebbe? Metà la investirei, per sicurezza, e con l’altra metà viaggerei intorno al mondo fino a stancarmi. Ho un po’ di arretrati da recuperare! Cosa ne pensa del nostro Corso di Laurea? Anche se è stato un po’ massacrato dalla riforma, lo ritengo ancora molto valido. Non condivido chi incensa i corsi di Ingegneria e disprezza il nostro: a Bologna, io lavoro a gomito con docenti di Ingegneria, e vi assicuro che non è tutto oro quello che luccica. Il livello di difficoltà del corso è calato, rispetto ad una volta, come ha sostenuto qualche suo collega? Mi sembra che non ci siano dubbi in proposito: decisamente e drammaticamente sì. Io ho seguito in prima persona i cambiamenti del corso nell’arco di quasi vent’anni, e PAG 12
  • 13. NUMERO V ho assistito al progressivo impoverimento dei contenuti dei corsi che insegno. E degli studenti di oggi, cosa ne pensa? Difficile a dirsi… Negli anni passati, su una platea di 30-40 studenti, ne avevo spesso anche 4 o 5 veramente eccezionali. Quest’anno il livello medio di interesse e preparazione mi sembra migliore, ma non ho ancora identificato delle “punte” paragonabili a quelle di alcuni anni fa. Che rapporto ha con i suoi studenti? Direi buono, di rispetto reciproco. I miei studenti sanno che pretendo molto da loro, ma cerco anche di dare molto in cambio. Quantomeno, non mi hanno ancora strisciato la macchina! Ritiene che manchino una o più materie nel nostro corso? Fino a poco tempo fa vedevo un buco enorme riguardante la sicurezza, adesso che è stato colmato sono piuttosto tranquillo. Quali strutture mancano nel nostro corso di laurea? Praticamente nessuna. Molto è stato investito negli anni passati per dotare il corso di strutture avanzate, e anche se negli ultimissimi anni cominciano a scarseggiare i fondi, direi che stiamo ancora vivendo di rendita. Se si dovesse reimmatricolare, quale facoltà sceglierebbe? In Italia o all’estero? Tutto sommato, credo piuttosto che studierei per specializzarmi come artigiano. Mi manca molto la gioia di creare oggetti “reali” con le mie mani. E le facoltà estere che ha visitato che impressione le hanno lasciato? Che differenze ha notato con quelle italiane? Ho notato una maggiore rigidità, che in parte condivido. Per esempio a Muenster, in Germania, lo studente ha in tutto a disposizione un paio di tentativi per superare un esame PAG 13
  • 14. SPRITE MAGAZINE all’interno di un anno accademico. Falliti quelli, ha chiuso. In che cosa dovrebbe migliorare il nostro Corso di Laurea? Forse servirebbe una maggiore disponibilità, da parte di tutti noi docenti, a insegnare non solo quello che sappiamo ma anche quello che effettivamente serve. Cosa ne pensa della nuova riforma universitaria che mira a diminuire il numero di corsi aumentando il numero di crediti e di conseguenza aumentare la varietà dei contenuti di essi? Mi sembra l’ennesima riforma fasulla. Cambiare tutto perché nulla cambi, e per di più senza investirci una lira. Cosa ne pensa della associazione S.P.R.I.Te.? Dovrei prima sapere con esattezza cosa fa, a parte il giornalino… E del giornalino? Ne ho sfogliati un paio di numeri: mi pare curato e interessante. E del forum? Ci entro molto raramente, anche perché trovo poco elegante che il C.d.L. ospiti un forum su cui si fanno commenti disdicevoli, nonché spesso a sproposito e privi di fondamento, sul C.d.L. stesso. Eccoci all’ultima domanda, presa dalle precedenti interviste e di sapore marzulliano: si faccia una domanda sul nostro Corso di Laurea e si dia una risposta. Come mai non abbiamo un corso che insegna agli studenti come si scrive un documento tecnico? Facile: poiché altrimenti noi docenti non potremmo far divertire gli amici citando frasi scritte dai laureandi nelle tesi! PAG 14
  • 15. NUMERO V Dott. Matteo Golfarelli Dott. Matteo Golfarelli http://bias.csr.unibo.it/golfarelli Email: golfare@csr.unibo.it Nome e Cognome? Matteo Golfarelli Titolo di studio? Dottore di Ricerca in Ingegneria Informatica Materia di insegnamento? Sistemi Informativi e Lab. di Basi di dati Qual è il suo ambito di ricerca? Quello dei Sistemi Informativi e più in particolare quello della Business Intelligence Com’è arrivato fino a qui? Ho iniziato 12 anni fa con una borsa di studio su un sistema per il riconoscimento delle impronte del palmo della mano, poi il dottorato, un assegno di ricerca e quindi il concorso da ricercatore e poi quello da Prof. associato. La gavetta è lunga, ma se il lavoro piace la si fa volentieri. Luogo preferito per le vacanze? Mi piace visitare Paesi con culture e stili di vita lontano dal nostro, le ultime vacanze le ho passate in India e prima in Vietnam. Si fatica un po’ ma le esperienze e i ricordi che rimangono sono fantastici. Piatto preferito? Mi piace molto la cucina etnica, in particolare quella indiana, ma a una bella grigliata mista di carne non dico mai di no! Ultimo libro letto? “Il cacciatore di aquiloni”. Libro consigliato? Mah, leggo molto e cose molto PAG 15
  • 16. SPRITE MAGAZINE diverse. Mi piacciono i romanzi da “Il codice da Vinci” a “I pilastri della Terra”, ma mi piacciono anche i saggi da “Perché ci odiano” a “Breve storia dell’Universo”. Lo ammetto sono anche un seguace di Harry Potter. Ultimo film visto? “Le vite degli altri” Film consigliato? ”Se mi lasci ti cancello”, molti lo hanno snobbato a causa del titolo ma a parte questo è un film bellissimo e poco visto. Cosa fa nel tempo libero? Quale tempo libero?! Scherzi a parte, faccio sport (nuoto e vado in barca a vela) e come tutti cerco di stare un po’ con la famiglia e gli amici. Se vincesse un milione di euro, cosa farebbe? Le stesse cose che faccio ora con un po’ meno di stress: viaggerei un po’ di più e comprerei una casa più grande qui a Cesena. Cosa ne pensa del nostro Corso di Laurea? Lo ritengo un corso valido in cui si riesce a instaurare un rapporto umano tra docente e studente e in cui (per ora) la scure dei tagli ai finanziamenti non ha fatto troppi danni. Il livello di difficoltà del corso è calato, rispetto ad una volta, come ha sostenuto qualche suo collega? Sicuramente, quando l’ho frequentato io nel 1989 i corsi, soprattutto quelli di base, erano più impegnativi. Ma questo cambiamento non è avvenuto solo nel nostro CdL, è un processo che ha riguardato tutta la scuola dalle elementari in su e purtroppo, più in generale, tutta la società. E degli studenti di oggi, cosa ne pensa? Hanno seguito lo stesso processo! Rispetto allo studente che sono stato io li vedo meno preoccupati del risultato di un esame e meno interessati a imparare. Per fare un PAG 16
  • 17. NUMERO V esempio, quando ho frequentato io Analisi II, il prof. Nicoletti si lamentava perché non riusciva a svolgere il programma per le troppe domande degli studenti, oggi una domanda in aula è come un fulmine a ciel sereno. Che rapporto ha con i suoi studenti? Credo buono, io cerco di essere più disponibile possibile e devo dire che loro non se ne approfittano. Ritiene che manchino una o più materie nel nostro corso? No, più che altro negli ultimi anni si era un po’ persa l’organizzazione e la sinergia tra i diversi esami; stiamo lavorando molto sul problema che credo ormai risolto e spero che presto se ne vedranno i frutti. Quali strutture mancano nel nostro corso di laurea? Fidatevi, il nostro CdL non ha nulla da invidiare ad altri corsi in Italia e all’estero. Nei CdL che ho visitato in Italia non ho mai trovato spazi e risorse comparabili con il nostro. Provate ad andare a trovare i vostri colleghi di Bologna a Informatica o Ingegneria! Se si dovesse reimmatricolare, quale facoltà sceglierebbe? In Italia o all’estero? Rifarei Scienze dell’Informazione perché credo che la forma mentis che si sviluppa in questo tipo di CdL sia fondamentale per molte figure professionali. Tuttavia cercherei di completare la mia formazione con materie in ambito economico/organizzativo perché i profili ambivalenti sono quelli più richiesti in ambito lavorativo e perché le figure tecniche, anche se qualificate, difficilmente hanno le stesse possibilità di crescita professionale. E le facoltà estere che ha visitato che impressione le hanno lasciato? Che differenze ha notato con PAG 17
  • 18. SPRITE MAGAZINE quelle italiane? Negli Stati Uniti ho lavorato per alcuni mesi alla Brown University, Università privata e molto costosa: innegabile l’elevato livello dei corsi e delle strutture, ma la competizione tra gli studenti era talmente elevata che chi perdeva una lezione rischiava di non trovare nessuno che gli passasse gli appunti. In che cosa dovrebbe migliorare il nostro Corso di Laurea? L’informatica è un settore troppo ampio per essere studiato a 360 gradi, bisogna specializzarsi e il nostro CdL ha le risorse per coprire alcuni dei profili formativi più importanti dal punto di vista lavorativo: Sistemi Informativi, Tecnologie web, Elaborazione di immagini e Pattern Recognition. Anche a questo stiamo lavorando cercando di ridefinire gli esami obbligatori e un insieme di profili formativi che servano agli studenti per orientarsi nella giungla dei corsi complementari. Cosa ne pensa della nuova riforma universitaria che mira a diminuire il numero di corsi aumentando il numero di crediti e di conseguenza aumentare la varietà dei contenuti di essi? Le regole per la riforma non sono ancora chiare, credo tuttavia che l’elevato numero di esami sia solo uno dei problemi dell’attuale ordinamento. Speriamo che la cosiddetta contro riforma permetta di definire in modo più chiaro e coerente un corretto percorso formativo: ritengo che tre anni non siano sufficienti a completare la formazione degli studenti e la presenza di tanti corsi è sintomo della necessità di comprimere nei tre anni tanti argomenti diversi. Cosa ne pensa della associazione S.P.R.I.Te.? Le associazioni studentesche sono molto importanti perché permettono di offrire agli studenti dei servizi che l’Università non PAG 18
  • 19. NUMERO V sarebbe in grado di erogare. Devo dire però che non conosco in dettaglio tutte le iniziative in corso. E del giornalino? Lo leggo sempre per vedere che atmosfera c’è nel CdL sia tra gli studenti, sia tra i docenti. E del forum? Un ottimo mezzo per lo scambio di opinioni e di informazioni tra gli studenti, ma deve avere un moderatore per evitare che diventi uno strumento di ostracismo. Io lo leggo spesso per capire se ci sono problemi nei miei corsi. Eccoci all’ultima domanda, presa dalle precedenti interviste e di sapore marzulliano: si faccia una domanda sul nostro Corso di Laurea e si dia una risposta. Laurea triennale, laurea specialistica, riforma e controriforma: ma non era meglio la vecchia laurea quadriennale? Credo proprio di si, sono per una Università più selettiva e più formativa. In ambito informatico non c’è bisogno di molti laureati, ma di buoni laureati! PAG 19
  • 20. SPRITE MAGAZINE Ebay for dummies: come usarlo e come non farsi truffare Di Elvis Ciotti <elvisciotti@gmail.com> Ebay, mercato mondiale dell'usato per venditori e compratori. Qualcuno non l'ha ancora mai usato, probabilmente per paura delle truffe o poiché pensa che sia necessario lasciare in giro il proprio numero di carta di credito. Di seguito illustro brevemente alcune funzionalità e aspetti da considerare per chi vuole iniziare a usare ebay in sicurezza. Come mi registro ? Come in ogni altro sito, basta registrarsi gratuitamente e avere una mail funzionante (le comunicazioni con ebay e fra venditori/compratori avvengono tramite la mail che specificate). Come funziona l'asta ? Cercate quello che vi interessa, si può anche cercare specificando vari criteri: fasce di prezzo, distanza geografica fra voi e il venditore, aste scadenti entro x giorni. Nell'annuncio trovate tutte le informazioni, scritte dal venditore dell'oggetto. E' specificato il prezzo corrente, data e ora di scadenza, numero di offerte fatte, metodi di pagamento accettati, costo della spedizione, feedback del venditore... A meno che l'oggetto non sia venduto nella modalità “Compralo subito” (niente asta: comprate immediatamente), vedete il prezzo corrente e decidete se cliccare su “Fai un offerta”, ovviamente effettuando prima il login al sito. Leggete bene tutto l'annuncio prima di fare offerte, se risultaste migliori offerenti, sarete obbligati a comprare. Ebay ha un sistema di rilancio automatico. Voi specificate la vostra offerta, però il prezzo che vedete è 50 centesimi in più dell'offerta massima del secondo miglior offerente (per i dettagli consultate le pagine di aiuto di ebay). Come pago ? Tra i metodi di pagamento accettati, quasi tutti accettano pagamenti con paypal (vedi paypal.it per i dettagli). In breve, paypal (servizio integrato da ebay), vi permette di avere un conto PAG 20
  • 21. NUMERO V virtuale online (associato al vostro indirizzo e-mail) con cui pagare gli oggetti comprati. I fondi vengono automaticamente prelevati dalla vostra carta di credito. La carta postepay (vedi poste.it) è accettata e la consiglio, essendo comoda, ricaricabile (dagli uffici postali o online prelevando da un'altra carta) e compatibile VISA. Dal sito delle poste potete ricaricare la carta postepay di un'altra persona. Purtroppo ebay ha ultimamente vietato ai venditori di specificare questo metodo di pagamento (probabilmente più per interessi commerciali di ebay/paypal che per tutelare i compratori ), comunque se l'asta non specifica che paypal è un metodo accettato, contattate il venditore e chiedetegli se potete pagare con ricarica postepay. Come vedremo, le truffe che avvengono non dipendono generalmente dal metodo di pagamento. Il venditore può elencare anche bonifico bancario o vaglia postale, entrambi costosi e scomodi per l'acquirente. Prima di fare un' offerta: Verificate che la spedizione sia disponibile in italia o nella vostra provincia. Un venditore straniero potrebbe non spedire in Italia. Se la spedizione non è prevista, mettetevi d'accordo. Se comprate oggetti (specialmente elettronica e high-tech) da venditori stranieri, chiedete al venditore se hanno già spedito oggetti simili in Italia, può succedere che la dogana li fermi e non vi arrivino. Mi devo fidare del venditore ? Regola e-commerce e di ebay: prima paghi e poi il venditore spedisce. Su ebay non diamo per scontata l'onestà del venditore, consultiamone il feedback. Il feedback è un elenco di giudizi lasciati dai clienti che hanno comprato da lui in precedenza. Verifichiamo che il punteggio sia alto e che la percentuale dei giudizi positivi sia 100% o quasi. Se il feedback non supera il centinaio, andiamo anche a vedere i dettagli del feedback. Controlliamo che siano stati lasciati da clienti diversi e con un feedback non troppo basso. Questo perchè il venditore potrebbe creare account fasulli e auto-comprarsi i propri oggetti in vendita, innalzandosi rapidamente il feedback. Purtroppo il feedback non è del tutto affidabile, consiglio di visitare il sito controebay.com e leggere l'articolo relativo. PAG 21
  • 22. SPRITE MAGAZINE Possibili truffe e misure di sicurezza da adottare Oggetto non corrispondente alla descrizione Prima di fare offerte leggete bene l'annuncio, se qualcosa non è chiaro chiedete al venditore. Se una cosa non vi è chiara e fate un'offerta, una volta che avete pagato e vi arriva a casa, probabilmente il venditore non vi risarcirà. Feedback fasulli Come già detto, consultate sempre attentamente il feedback. Tempo fa un certo Dresker ha venduto un centinaio di CD e DVD a poco prezzo, poi ha messo in vendita 100.000 $ di articoli inesistenti ed scappato col denaro. Ebay si è difesa dalle accuse dicendo di aver migliorato il sistema di feedback ma di non averlo reso sicuro al 100%. Spedizione assicurata ? Per oggetti di un certo valore, fatevi spedire con pacco celere 3 o posta raccomandata assicurata, poi fatevi dare il codice della spedizione. Se scegliete posta ordinaria e il pacco viene perso, il venditore non vi risarcirà. Attenzione alle spese di spedizione: Capita spesso che alcuni oggetti vengano venduti a pochi euro, poi le spese di spedizione (a vostro carico) sono altissime. Guardate sempre le spese di spedizione: per gli oggetti non troppo ingombranti raramente superano 10 euro. Attenzione alla spedizione combinata Generalmente, acquistando più oggetti da uno stesso venditore, pagate solo una volta la spedizione, o la pagate poco di più. Sarete così invogliati a comprare molti oggetti di poco valore dallo stesso venditore ignorando le spese di spedizione. Molti venditori, soprattutto venditori stranieri, sfruttano questa imprudenza dei compratori, impostando i costi di spedizione per ogni oggetto, anche se poi ve li spediscono tutti insieme. Così una volta concluse le varie aste, vi troverete a pagare tutte le spese di spedizione. Chiedete al venditore se volete comprare più oggetti. Consultate l'elenco degli oggetti in vendita del venditore Potrebbe succedere che un venditore con punteggio alto, decida di fare un “colpaccio”, ovvero vende x oggetti ad alto valore, tutti con scadenza lo stesso giorno. Poi riceve x pagamenti ma non spedisce nulla. A questo punto, i PAG 22
  • 23. NUMERO V compratori lasciano i feedback negativi, ma ormai hanno già pagato tutti o quasi. Verificate gli altri oggetti messi in vendita dal venditore: se ci sono molti oggetti di valore scadenti lo stesso giorno e la frequenza temporale media delle vendite del venditore è bassa, diffidate. Il venditore potrebbe anche aver venduto lo stesso oggetto (annunci diversi) a più persone. Se in questi casi siete insicuri, aspettate a pagare e chiedete ai suoi compratori (potete farlo, vedete l'elenco delle offerte dentro l'annuncio) se hanno ricevuto gli oggetti. Offerte fuori ebay Quando fate un'offerta, il vostro username compare nella lista delle offerte di un oggetto e qualcuno potrebbe contattarvi. Se vi arrivano proposte, considerate che poi non potrete lasciare un feedback ed è rischioso. Chiedete in questi casi un recapito in modo da sapere almeno con chi avete a che fare. Ci sono dei truffatori che contattano continuamente gli offerenti offrendogli l'oggetto che cercavano ad un prezzo inferiore (bidding). Altri consigli - Diffidate di annunci con errori ortografici o non chiari - Considerate che un'oggetto spedito da un altro continente può arrivare anche 20-30 giorni dopo. - Prima di comprare qualcosa che non conoscete bene, controllatene il valore di mercato su altri siti di e-commerce o aggregatori di prodotti in vendita, tipo kelkoo.com -Se volete vendere qualcosa, considerate che una percentuale sul valore finale è trattenuta da ebay. Se vi fate pagare con paypal, un'ulteriore percentuale è trattenuta sulla transazione. Conclusioni Il fenomeno ebay ha assunto una importante posizione nel mercato mondiale. Potete verificare di persona: troverete spesso quello che cercate a un prezzo molto probabilmente inferiore a quello di un qualsiasi negozio, ovviamente dovrete considerare anche le spese di spedizione a vostro carico. Purtroppo i truffatori sono sempre presenti, occhi aperti e valutate attentamente ogni dettaglio! Trovate tutte le regole e procedure per le aste nella Community di ebay.it. Consultate anche siti che parlano di truffe e leggete recensioni su ebay da altri siti. PAG 23
  • 24. SPRITE MAGAZINE Refactoring : improving design Di Marco Bagnaresi <marco.bagnaresi@gmail.com> Forse vi aspettavate un articolo sul C++ ... in fondo questo era scritto nel numero precedente, ma siccome “qualcuno :)” della redazione ha messo un argomento a caso come tappabuchi, vi dovrete accontentare di questo articolo che parla di refactoring. Il refactoring è una pratica che riguarda la programmazione, anche se nulla ne vieta l'utilizzo in altri campi. Prendendo la definizione esatta dal titolo dalla bibbia di Martin Fowler il significato di questo termine è “improving design of existing code”. Forse alcuni di voi avranno già sentito parlare di programmazione agile, XP o cose simili , ma immagino che molti nemmeno sappiano cosa sia. Negli ultimi anni si è andata affermando una modalità di sviluppo più agile, in cui il programmatore che si ritrova a essere anche progettista del suo stesso codice (come avviene nella maggior parte delle piccole/medie aziende) ha finalmente in mano le redini della situazione. Progettare un software “from scratch” non è assolutamente facile, vuoi perchè manca l'esperienza, vuoi perchè spesso non si hanno le conoscenze di tutto quello che si dovrà fare, vuoi perchè il cliente non sa esattamente cosa vuole. Ecco quindi che il programmatore si ritrova a dover scrivere un programma, a doverlo modificare, aggiornare, aggiungere features, ecc ecc... senza poter avere un progetto della classi o delle funzioni da scrivere fra le mani. L'arte del refactoring consiste in un insieme di piccole modifiche che mantengono intatte le funzionalità del software, ma ne modificano il design. In questo modo, quando le specifiche del progetto cambieranno, o la nostra comprensione del software da sviluppare crescerà, potremo riflettere la nostra comprensione su ciò che stiamo sviluppando, in modo da mantenere chiaro e ordinato il nostro ambiente di lavoro. Il nemico numero uno di un programmatore non sono i bug nel codice, è il caos nel codice. In un ambiente ordinato e con un buon design i bug sono bene in evidenza, facili da correggere, e la loro rimozione non apre altre falle. Viceversa in un codice disordinato o con un pessimo design i bug sono nascosti, richiedono uno sforzo maggiore per essere corretti PAG 24
  • 25. NUMERO V e spesso scatenano comportamenti segreti in qualche altro luogo incognito. Fare refactoring al codice è come, tanto per fare un paragone, ordinare la propria stanza. Gli oggetti vengono messi al loro posto, le cose inutili buttate via, tutto viene pulito in modo da migliorare la vivibilità dell'ambiente. La qualità di un software non è solo l'insieme delle funzionalità che offre, ma comprende anche la qualità del design del suo codice sorgente, che si riflette in tanti modi sul software finale : pochi bug, stabile, veloce e in rapida crescita. Non credo di sbilanciarmi troppo dicendo per un programmatore è sufficiente preoccuparsi di mantenere un buon design (oltre alle conoscenze necessarie per svilupparlo) per veder crescere un buon software, un po' come un botanico si preoccupa sopratutto di annaffiar bene le piante, e i fiori sbocciano da se. Il refactoring comprende tutta una serie di tecniche che consistono in piccole modifiche al codice sorgente : il rename di una classe, di una variabile o di un metodo, lo spostamento di campi o metodi in una superclasse, ecc ecc... Forse alcuni di voi hanno già sentito parlare di design pattern, ma per chi non sapesse di cosa si tratta, un design pattern è un insieme di classi, solitamente da uno a dieci, che risolvono in modo efficiente un particolare problema strutturale. Quando si effettuano dei refactoring sul codice, spesso si ha in mente un particolare design pattern a cui si vuole arrivare, e si passa quindi da una situazione caotica a una più strutturata e chiara. Esistono due modi per effettuare refactoring sul codice sorgente : a mano o con dei tool automatici. Alcuni ambienti di sviluppo hanno recentemente introdotto il supporto per il refactoring (spesso è presente un menù “Refactor” nella GUI), ma spesso capita che questo supporto manchi ed è necessario procedere a mano. Fare un refactoring a mano richiede molta concentrazione, una buona conoscenza del codice, e molta pazienza. Se volete saperne di più vi invito a leggervi la bibbia sull'argomento : “Refactoring : Improving Design Of Existing Code” (ebbene sì, è in inglese). PAG 25
  • 26. SPRITE MAGAZINE Premi Nobel 2006 Di Filippo Venturi <fil1980@virgilio.it> Nelle ultime settimane sono stati assegnati i Nobel per l’anno 2006, non è una sorpresa che buona parte dei premi siano finiti a scienziati statunitensi. Ecco l’elenco dei vincitori della tanto ambita medaglia (e dei 10 milioni di corone, ovvero poco più di un milione di euro, che la accompagnano): FISICA Agli statunitensi John C. Mather e George F. Smoot, per gli studi compiuti che, grazie alla misurazione della radiazione cosmica a microonde, hanno dato importanti indicazioni sulla nascita dell’Universo e sono stati fondamentali per il successo del satellite Cobe (COsmic Background Explorer), lanciato il 18 novembre 1989 dalla NASA. Kurt Gödel e Albert Einstein (Nobel per la Fisica nel 1921) Erwin Schrödinger (Nobel per la Fisica nel 1933) PAG 26
  • 27. NUMERO V CHIMICA Allo scienziato statunitense Roger Kornberg, per gli studi sulle basi molecolari del meccanismo di trascrizione degli organismi eucarioti (organismi le cui cellule hanno un nucleo ben definito), creando in questo modo lo schema del meccanismo che consente di trascrivere l’informazione genetica contenuta nel DNA, così che la cellula possa utilizzarla per produrre le proteine. I Kornberg sono la sesta coppia padre-figlio ad aver vinto dei premi Nobel, infatti il padre, Arthur Kornberg, era stato premiato nel 1959 nel campo della medicina. MEDICINA Ai ricercatori statunitensi Andrew Z. Fire e Craig C. Mello, per gli studi sull’RNAi (RNA interference), meccanismo fondamentale per il controllo della trasmissione delle informazioni genetiche, mediante il quale alcuni frammenti dell’RNA a doppio filamento sono in grado di interferire (e spegnere) l’espressione genica. LETTERATURA Allo scrittore turco Orhan Pamuk, che nella ricerca dell'anima melanconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli dello scontro e dell'interrelazione delle culture. Pamuk, oltre che per i suoi libri, è stato negli ultimi anni sotto i riflettori per le sue vicende giudiziarie. Nel 2005 parlò, in un'intervista a un giornale francese, del genocidio degli armeni e dei curdi perpetrato dall'impero ottomano durante la prima guerra mondiale. Un genocidio mai ammesso dalle autorità turche e che gli è valso un processo per offesa all'identità turca. Il processo è stato sospeso all'inizio di quest’anno in attesa dell'approvazione del ministro della giustizia turco. PACE All’economista bengalese Muhammad Yunus, noto anche come “il banchiere dei poveri”, che con la sua Grameen Bank (banca fondata nel 1976, la prima al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri basandosi non sulla solvibilità, ma sulla fiducia) ha istituzionalizzato i piccoli prestiti, i quali hanno consentito “di creare sviluppo economico e sociale dal basso”. PAG 27
  • 28. SPRITE MAGAZINE ECONOMIA All’economista statunitense Edmund S. Phelps, per le sue analisi degli scambi intertemporali nelle politiche macroeconomiche. Il suo lavoro, spiega la giuria, “ha approfondito la comprensione della relazione tra effetti e breve e a lungo termine nella politica economica” ed ha avuto “un impatto decisivo sulla ricerca economica come sulla politica”. ORIGINE DEI PREMI NOBEL Fin dal 1901 viene assegnato annualmente alle persone che si sono distinte per aver svolto eccezionali ricerche, inventato tecniche o equipaggiamenti rivoluzionari, e portato contributi eccezionali alla società. Viene comunemente considerato come l'encomio supremo del mondo odierno. I premi vennero istituiti dalle ultime volontà dello svedese Alfred Nobel (Stoccolma 1833 - San Remo 1896), un industriale nonché scienziato e inventore della dinamite. La consegna avviene con una cerimonia formale tenuta il 10 dicembre, l'anniversario della morte di Alfred Nobel, ma i nomi dei laureati vengono tipicamente annunciati già a partire da ottobre, dalle varie giurie. Come detto in precedenza il premio consiste, oltre che nella medaglia, in un grossa somma di denaro avente lo scopo di permettere agli studiosi di proseguire nelle proprie ricerche senza la pressione della ricerca di fondi (non mancano, però, casi in cui l’aggiudicarsi premio e soldi abbia portato al “pre-pensionamento mentale” del vincitore). I premi vengono assegnati nelle seguenti discipline: ● Fisica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze) ● Chimica (assegnato dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze) ● Fisiologia o Medicina (assegnato dall'Istituto Karolinska) ● Letteratura (assegnato dall'Accademia Svedese) PAG 28 Alfred Nobel
  • 29. NUMERO V ● Pace (assegnato da un comitato nominato dal Parlamento norvegese) Il Premio Nobel per l’Economia venne istituito successivamente, nel 1968 dalla Banca di Svezia, ma non viene finanziato con i soldi di Nobel e non è riconosciuto dai suoi eredi. Il Premio Nobel per la Matematica invece non esiste, in quanto si ritiene che questa disciplina non interessasse Nobel, alcune versioni più “gossippare“ giustificano la scelta di ignorare la matematica come conseguenza dell’antipatia di Nobel per un noto matematico svedese, Gosta Mittag-Leffler, sospettato di essere l’amante di sua moglie. Qualcuno considera la Medaglia Fields l’equivalente del Nobel per la Matematica, ma va detto che questa onorificenza viene assegnata solo ai matematici sotto i 40 anni di età (Andrew Wiles, il matematico britannico che ha dimostrato l’ultimo teorema di Fermat, l’ha persa per un soffio). PREMI NOBEL ITALIANI Una indagine del 2005 (iniziativa di Observa–Science in Society in collaborazione con La Stampa, la trasmissione TV Superquark e il mensile Quark) consultabile all’indirizzo http://www.lastampa.it/_settimanali/tst/pdf/051017/ricerca_ottobre05.pdf ha rivelato che buona parte degli intervistati non sa riconoscere gli italiani vincitori del Premio Nobel. Mi sembra quindi utile e interessante fare un riepilogo dei 19 italiani che si sono aggiudicati questo premio, sottolineando che (purtroppo) Antonino Zichichi e Umberto Veronesi non lo hanno mai ottenuto (come erroneamente pensano rispettivamente il 27,7% e 20,4% degli intervistati; contando anche i “non so” invece si arriva al 65,9% e 50,3%). PREMI NOBEL PER LA PACE Ernesto Teodoro Moneta (1907) PREMI NOBEL PER LA CHIMICA Giulio Natta (1963) PREMI NOBEL PER L’ECONOMIA PAG 29
  • 30. SPRITE MAGAZINE Franco Modigliani (1985) PREMI NOBEL PER LA FISICA Guglielmo Marconi (1909), Enrico Fermi (1938), Emilio Segrè (1959), Carlo Rubbia (1984), Riccardo Giacconi (2002) PREMI NOBEL PER LA LETTERATURA Giosuè Carducci (1906), Grazia Deledda (1926), Luigi Pirandello (1934), Salvatore Quasimodo (1959), Eugenio Montale (1975), Dario Fo (1997) PREMI NOBEL PER LA FISIOLOGIA E LA MEDICINA Camillo Golgi (1906), Daniel Bovet (1957), Salvador E. Luria (1969), Renato Dulbecco (1975), Rita Levi Montalcini (1986) FONTI: http://nobelprize.org http://it.wikipedia.org http://antoniogenna.wordpress.com PAG 30 Rita Levi Montalcini
  • 31. NUMERO V Enigmi matematici Proponiamo alcuni enigmi matematici e logici. Le soluzioni nella prossima pagina. Non girate pagina adesso ! NOVE PUNTI I punti che vedete in figura sono disposti lungo una griglia ortogonale, cioè gli otto punti più esterni giacciono sul perimetro di un quadrato, mentre il restante al centro del quadrato stesso. Il problema consiste nel coprire questi nove punti con quattro segmenti di retta senza mai staccare la penna dal foglio. UN FOGLIO DI CARTA Immaginate di avere un foglio di carta rettangolare spesso un decimo di millimetro e sufficientemente grande. Ora piegatelo a metà in modo da ottenere due mezzi fogli sovrapposti, quindi con uno spessore doppio. Continuate poi a piegare in due, ottenendo via via fogli sempre più piccoli e spessori maggiori. Dopo 42 piegamenti, immaginate di salire sulla torre di carta che avete creato. Secondo voi di quanto vi potete innalzare? 1) Riuscite appena a fare uno scalino (circa 20 cm) 2) Arrivate al primo piano di una casa (circa 3 m) 3) Potete conquistare la cima dell'Everest (circa 8800 m) 4) Sarete il primo piegatore di carta sulla Luna (circa 385000 km) LA DIAGONALE DEL RETTANGOLO Un rettangolo è inscritto in un quadrante di cerchio come mostrato in figura. Determinate con esattezza la lunghezza della diagonale AC, sapendo che il cerchio ha raggio unitario. SEI FIAMMIFERI Avendo a disposizione 6 fiammiferi provate a formare quattro triangoli equilateri, senza piegarli o spezzarli. PAG 31
  • 32. SPRITE MAGAZINE Soluzioni enigmi NOVE PUNTI UN FOGLIO DI CARTA La risposta è che potete arrivare fino alla Luna, e a dire la verità anche oltre. Infatti ad ogni piegamento lo spessore raddoppia, perciò dopo 42 piegamenti, lo spessore totale sarà 242 volte lo spessore iniziale, che equivale a circa 440000 km che è, come vedete, maggiore della distanza terra-luna che è approssimativamente 385000 km LA DIAGONALE DEL RETTANGOLO È immediato notare che la lunghezza di AC vale 1. Infatti la linea AC è una diagonale del rettangolo e l'altra diagonale BD è evidentemente il raggio del cerchio che vale 1. Dato che le due diagonali sono uguali, anche AC è lunga 1. SEI FIAMMIFERI La soluzione si ottiene disponendo i sei fiammiferi in modo da costruire un tetraedro regolare, cioè una piramide a base triangolare, dunque una figura tridimensionale. La maggior parte dei soggetti non riesce a risolvere questo problema perchè pensa che i fiammiferi vadano disposti su un piano. PAG 32
  • 33. NUMERO V Slash's Snakepit It's five o'clock Somewhere ... Di Roberto Civinelli – <robbesprite@hotmail.com> Sono stato un po' combattuto se recensire questo disco o il pluripremiato pluririconosciuto, plurituttoquellochevipare disco d'esordio dei Guns and Roses "Appetite for Destruction". Alla fine la logica mi ha fatto pensare che sarebbe stato inutile parlare di un disco che presochè tutti conoscono (se qualcuno nella sua vita non ha mai sentito "Sweet Child O'Mine" posso solo pensare che sia sordo), almeno per sentito dire, mentre la missione di far conoscere musica che merita anche se fuori moda, di far conoscere il Bello ("non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace a me") mi ha sempre affascinato. Arrivando al dunque ... l'ormai lontano 1995 e il music business era nel pieno dell'ondata grunge.In Italia il tramonto dell'AOR ad opera dei grungettari grattugia chitarre c'era sicuramente stato, ma con una parabola diversa da quella americana: oltreoceano appena uscì "Nevermind" dei Nirvana tutto il rock/hard/glam/AOR/FM etc che si sentiva per radio scomparve quasi da un giorno all'altro, qui da noi, il delirio collettivo per i Guns and Roses continuò per un altro paio di anni. Sta di fatto che nel 1995 a due anni dal loro concerto a Modena e da "the Spaghetti Incident" Axl e soci cominciavano ad essere una cosa del passato, o perlomeno per aficionados. In questo contesto esce questo primo disco solista del chitarrista ricciolone con questo gruppo chiamato qui "Slash's Snakepit" (sfido qualunque buon romagnolo a pronunciare questo nome senza farsi riconoscere per la fantomatica "SSSS" di Romagna). Tre quinti della band proviene dai Guns (Slash, Gilby Clarke chitarra ritmica, Matt Sorum batteria) e la cosa ha dato molto fiato alle bocche di chi doveva scrivere la sceneggiatura della Telenovela "GnR": si sciolgono, non si sciolgono, quanti se ne porta via uno quanti un altro, Duff si è PAG 33
  • 34. SPRITE MAGAZINE alzato dal letto e si è storto una caviglia, cosa succederà ora). Ma quando è la musica a parlare ed i watt si fanno sentire che si può dire? Che l'album non ha venduto troppo e che chiaramente buona parte del successo che comunque ha avuto (è diventato disco di platino in tutti i paesi dove è stato esportato e si è piazzato n.70 nella classifica annuale di Billboard) lo deve sicuramente allo sfruttamento dell'onda lunga del successo GnR. Ma la musica c'è ed è di qualità. Slash è un chitarrista che non passa inosservato e nemmeno inascoltato. Il personaggio buca lo schermo in qualsiasi video passato da MTV ed il chitarrista ha un suono, un tocco ed un tipo di fraseggio che lo rendono subito riconoscibile a chi abbia un minimo di orecchio musicale.In una decade dove i virtuosismi si sprecavano lui riportò in auge sonorità tipicamente anni '70, dimostrò come, spesso, un buon bending (tecnica usata con maestria notevole), possa essere molto + musicale di smitragliate di note. Ed il tutto si ritrova qui, dentro questo disco che ci mostra uno Slash nella sua dimensione + naturale, quella dello street rock duro e senza tanti fronzoli, venato molto spesso di blues, almeno nelle intenzioni (non scalpitino i puristi del blues). "Neither can I", pezzo apripista è infatti un bel 12/8 che inizia con una acustica che presto viene accompagnata da un assolo di armonica.Un assolo semidistorto con una bella gestione delle frasi "tirate avanti" e "indietro" conferisce appunto una intenzione blues che si può ritrovare anche nella Power Ballad "Beggars and Hangers on", il cui video venne battuto spesso su Videomusic all'epoca. Riff + intricati scandiscono le successive "Good to be Alive" e "What do you wanna be", due pezzi decisamente street rock dove la voce di Eric Dover fa rimpiangere poco quella di Axl (ok, il biondo dell'Indiana è + bello):graffiante e roca si sposa perfettamente con l'atmosfera dei pezzi. "Monkey Chow", scritta dal solo Clarke, replica l'assalto delle canzoni precedenti. Il secondo lato viene aperto da uno strumentale: "Jizz da Pit" altro non è che un unico Riff (che sa mooolto di Boogie), che una volta esposto una sola volta, lascia la strada ad un bello e lungo assolo di chitarra che ci accompagna fino alla fine. "Take it Away" e "Doin' fine" sono due pezzi i cui riff intricati sono marchio di fabbrica del Nostro. La seconda song si fa riconoscere anche per i testi essendo l'unica party song del disco, PAG 34
  • 35. NUMERO V con un testo che ricorda quelli del Glam Metal anni '80. Alcuni episodi sono chiaramente inferiore a questi,ma non riescono ad oscurare, a mio parere, il resto del disco. Da segnalare le ultime due canzoni: "I Hate Everybody But you" è ciò che più si avvicina, in questo disco, ad una canzone d'amore ed il suo inserimento qui in questo disco sottolinea con sarcasmo il rifiuto di scrivere ballads mielose e confezionate solo per la radio e le soap operas. "Back and Forth Again" che si apre con una chitarra acustica, sottolinea la poliedricità del Nostro come songwriter (Slash ha ascoltato tantissimo anche cantautori come Cat Stevens). Una bella gestione degli strumenti, fra organo Hammond, Mandolini in lontananza ed un bellissimo assolo, sentito e lirico chiudono il disco. Conclusioni? Se l'onestà e la schiettezza di un progetto non basta a farlo piacere a tutti bisogna dire che questo è un disco che verrà certamente apprezzato dagli aficionados dello street rock alla "Appetite for Destruction" e da tutti quelli che apprezzano il chitarrista che qui si mostra non solo con assoli omnipresenti,ma anche mostrando di aver capito bene cosa sia la RIFFologia. C'è ancora da imparare ... Da notare che se la musica di questo disco contrasta fortemente con il grunge che andava forte all'epoca, i testi perniati di nichilismo, droga, disperazione (con lunica eccezione si diceva di "Doin' Fine") sono perfettamente in linea con la grunge philosophy che aveva spazzato via l'argomento Moto/birra/sesso/ragazzedalletettegr osse tipico del decennio precedente. Un modo di essere, forse, alternativi all'alternative qualche anno prima che un certo buon rock and roll si prendesse sane rivincite con i tour trionfali dei Kiss e del carrozzone Glam guidato dai Poison (questa è però un altra storia). PAG 35
  • 36. SPRITE MAGAZINE FINE Vieni a visitare il nostro sito http://sprite.csr.unibo.it trovi informazioni sulle attività della nostra associazione, news, orari di apertura, servizi, feste… Scrivici a: sprite@sprite.csr.unibo.it Hanno collaborato a questo numero: Articoli : (ordine alfabetico) • Bagnaresi Marco • Ciotti Elvis • Civinelli Roberto • Demo • Dionigi Tommaso • Venturi Filippo Interviste: • Dott. Golfarelli Matteo • Dott. Rizzi Stefano Impaginazione, copertina: • Ciotti Elvis In bocca al lupo a tutti per gli esami e... STUDIATE !! :D exit(0); PAG 36 Associazione S.p.r.i.Te. Via sacchi 3, Cesena(FC) Tel. 0547 338842 http://sprite.csr.unibo.it