Raggi e il vertice farsa con beppe grillo. qualcuno chiami i carabinieri il...
Il csm, finalmente, si incazza sul serio
1. 22/04/16, 10:01Il Csm, finalmente, si incazza sul serio
Pagina 1 di 3http://www.ilfoglio.it/cronache/2016/04/22/gabriel-garko-barbara-bresci___1-v-141038-rubriche_c184.htm
Gabriel Garko e Barbara Bresci
Il Csm, finalmente, si incazza sul serio
Passi Ingroia, passi Di Matteo, ma la pm che fa apprezzamenti su Garko no!
di Andrea Marcenaro | 22 Aprile 2016 ore 06:13
Così si sono messi a fare sul serio, al Csm. Ed era ora. Sentite qua, state un po’ a sentire come hanno
preso per le orecchie la loro collega Barbara Bresci e le hanno aperto un bel procedimento disciplinare.
Ve lo ricordate quel botto causa fuga di gas in una palazzina di Sanremo, da dove una vecchina uscì
purtroppo coi piedi in avanti e Gabriel Garko, l’attore, lievemente ferito prima di salire sul palcoscenico
del Festival? Bon. Alla dottoressa Bresci, pm presso la procura di Imperia, toccarono le indagini. Era
quest’anno, di febbraio. Il bel Garko figurava come testimone e ovviamente parte lesa. Certo che poi, bello
era bello. E la povera Bresci, adempiuto il dovere del sopralluogo, non seppe trattenersi. Il tempo di
tornare a casa, aprì la sua pagina Facebook: “Ma quant’è bello Garko?”. Scrisse proprio così la scellerata.
E un’amica: “Era bello? L’hai guardato anche per me?”. “Eccome!”. E un’altra amica: “E ti sei rifatta gli
2. 22/04/16, 10:01Il Csm, finalmente, si incazza sul serio
Pagina 2 di 3http://www.ilfoglio.it/cronache/2016/04/22/gabriel-garko-barbara-bresci___1-v-141038-rubriche_c184.htm
ARTICOLI CORRELATI
<< >>
Ma qualcuno ha letto davvero l’emendamento incriminato dell’ex ministro Guidi? Dov’è ...
occhi?”. “Eccome!”. Fine. Morale, com’è come non è, il procuratore capo di Imperia ha tolto subito
l’inchiesta alla pm troppo presa dal Gabriel, per affidarla a una procuratrice aggiunta più sul modello
Rottermeier.
Ma quel che è peggio, è che sono venuti a saperlo i
mastini del Csm. E lì, ragazzi, non avete idea del
pandemonio. Ma giustamente, bisogna ammettere,
dopo che la sciagurata del galeotto “quant’è bello
Garko”, aveva pregiudicato con le sue parole
l’equidistanza nell’inchiesta. A Palazzo dei Marescialli,
apprendere e lanciarsi in difesa dell’onore e dell’imparzialità della magistratura come manco un
battaglione di Ivanohe, è stato un attimo. Cioè: aperto immediatamente, tramite l’inflessibile Sezione
Disciplinare, un fascicolo sul “leso prestigio dell’istituzione giudiziaria”. Avviate ulteriori indagini su un
altro post in cui pare che la dottoressa Bresci, allora era una mania, la sua, avesse addirittura speso
qualche parola contro una presunta omosessualità del Garko suddetto. E per non farsi mancare niente,
ordinate verifiche a tappeto sull’eventuale “violazione dell’obbligo di continenza” da parte del magistrato
stesso. L’obbligo di continenza, già.
Dovessi dire la mia, la stangano. E fanno bene. C’è un limite a tutto, Cristo santo, devono essere esplosi al
Consiglio superiore dell’autogoverno. Dagli torto, tu. L’insopportabile, avevano già sopportato.
Rodendosi, ma muti. Soffrendo, ma fascicolarmente inerti. E che cazzo, si saranno consultati tra di loro,
mo’ basta. Vai a dargli torto, tu. Non puoi. Dato che parlano i fatti, a testimonianza della pazienza loro.
Avevano ingoiato Ingroia, che a inchiesta aperta concionava a canali unificati sulle infamie del presidente
Napolitano. Oltreché sulle credibili virtù del teste Ciancimino. Ingoiato il collega Di Matteo che
travagliescamente, quantunque travagliatamente, informava passo passo i cittadini-lettori sul procedere
dell’inchiesta. Ingoiato lo straparlare di Milano, sempre a inchieste aperte, senza muovere foglia. Ingoiato
i tarantini vagamente chiacchieroni con l’Ilva. I romani intensamente chiacchieroni su Mafia Capitale. E
ingoiato questo. E ingoiato quello. Adesso basta. Ah, le piace Garko, alla collega di Sanremo? Ma teniamo
l’onore, noi. Come si chiama? “L’obbligo di continenza”. E le faremo un paiolo così.
Ti potrebbero interessare anche:
• Come nasce la strategia politica dei compagni
magistrati
• Leggere Davigo a Teheran