2. SCENA 001 INTERNO, GIORNO, BUNKER
Angela apre gli occhi e mette lentamente a fuoco quello che
la circonda. E’ seduta in un angolo di una stanza stretta,
illuminata solo da qualche tenue raggio di sole che fa
capolino dalla finestra sbarrata a quindici metri di
altezza. Una stanza ricoperta di sporcizia ovunque. I muri
sono imbrattati da murales che sono coperti da chiazze nere
e da rosse macchie filiformi che imperversano in tutta la
stanza come la venatura di un essere vivente. Angela si
porta una mano sull’occhio, premendo forte, si lascia andare
un gemito e dopo un po’ l’altra mano va coprire la bocca
dalla quale trattiene, a stento, un conato di vomito.
Il pianto di un neonato rimbomba nel bunker e Angela ha un
sussulto, si guarda intorno e nota una donna rannicchiata su
se stessa, in posizione fetale, proprio a pochi metri da
lei.
Al polso della donna ci sono due grosse manette d’acciaio
che imprigionano i polsi della donna arrivando fino quasi al
braccio. Le manette vanno a incastonarsi nel muro con una
catena. Lo stesso tipo di manette sono attaccate alle
caviglie di Angela, anche queste hanno una robusta catena
che termina nel pavimento. Angela corre verso la donna e
cerca di svegliarla.
ANGELA
(agitata)
Ehi! Sveglia! Si sente bene?
Angela strattona con forza la donna e la gira in posizione
supina, però non c’è alcun segno di vita.
ANGELA
(urla)
Sveglia!
Vedendo che la donna non reagisce, Angela soffoca il suo
pianto di disperazione e si rannicchia al fianco del corpo
esanime. Dopo qualche istante avvicina l’orecchio al naso
della donna.
Nello stesso momento, Angela si accorge che, dall’altro lato
della stanza c’è un uomo, anch’egli incosciente ma senza
alcuna catena a imprigionarlo. Angela corre verso di lui e
gli schiaffeggia il volto con piccoli colpi rapidi.
ANGELA
Sveglia!
L’uomo apre gli occhi pian piano, ha un’espressione stordita
e fissa Angela per qualche secondo come se stesse mettendo a
fuoco la sua immagine. Angela si lascia andare a una risata
isterica.
(CONTINUED)
3. CONTINUED: 2.
ANGELA
Stai bene?
UOMO
Angela?
Un rumore sordo stacca su schermo nero.
SCENA 002 INTERNO, GIORNO, STUDIO MEDICO
Angela è seduta di fronte alla scrivania di uno studio
medico e si guarda intorno. Il suo taglio di capelli e
diverso e sembra più giovane di qualche anno. Dopo pochi
secondi entra nello studio un uomo in camice bianco che le
stringe la mano.
MEDICO
Buongiorno Signorina Cilmi. Mi
scusi se l’ho fatta aspettare.
ANGELA
(impacciata)
No, si figuri.
Il medico si siede all’altro lato della scrivania e apre un
cassetto dal quale tira fuori dei fogli che poi porge ad
Angela che li fissa qualche secondo, titubante.
MEDICO
Il Signor Uberti dov’è?
ANGELA
Al bagno. Torna subito.
Il medico sospira e si distende sullo schienale della sedia.
Il suo sguardo si posa su Angela che tiene la testa bassa in
evidente imbarazzo.
MEDICO
Signorina Cilmi, capisco bene che
la decisione di abortire non può
essere presa a cuor leggero. Sono
certo che ne avete discusso più
volte tra di voi. Siete ancora
molto giovani e capisco che avere
un figlio adesso creerebbe molti
ostacoli da superare. Ma capisco
anche che aspettare un figlio non
capita tutti i giorni. Quindi Non
appena il Signor Uberti torna dal
bagno, vi lascerò da soli ancora
per un po’ di tempo in modo da
(MORE)
(CONTINUED)
4. CONTINUED: 3.
MEDICO (cont’d)
avere piena coscienza della
decisione che prenderete.
Angela annuisce in modo nervoso alle parole del dottore.
Dalla porta entra un giovane. E’ la stessa persona che
Angela ha svegliato nel bunker, solo che ha un’aria più
giovane.
la ragazza ha le lacrime agli occhi e si volta verso di lui.
ANGELA
Max...
Un rumore sordo rimbomba. Lo schermo diventa nero.
SCENA 003 INTERNO, GIORNO, BUNKER
Angela inquadrata in primo piano ha un’espressione molto
sorpresa.
ANGELA
Max?
L’uomo sembra frastornato e si tiene la testa tra le mani.
MAX
Che ci fai qui? Dove diavolo siamo?
Che mi è successo?
Max ha un gemito di dolore.
ANGELA
Anche a me piacerebbe saperlo.
Angela si guarda intorno confusa.
ANGELA
Non ci vediamo da anni, mi spieghi
perché ci siamo rincontrati in un
posto come questo?
Angela si guarda intorno impaurita. Anche Max si guarda
attorno e fissa lo sguardo sulla donna incatenata,
sull’altro lato della stanza. Uno sguardo terrorizzato si
dipinge sul suo volto. Si alza velocemente, si precipita
verso la donna e la scuote.
MAX
Ehi! Ehi tu! Svegliati! Che
succede? Dove siamo?
Angela raggiunge lentamente Max e, quando è a un passo da
lui si inginocchia per potergli parlare all’orecchio.
(CONTINUED)
5. CONTINUED: 4.
ANGELA
(piangendo)
Ci ho già provato Max, non si
sveglia per niente.
MAX
Non sarà morta, vero?
ANGELA
Non credo sia morta... respira
ancora.
Un possente cigolio interrompe il dialogo e i due
indietreggiano istintivamente schiacciandosi con le spalle
al muro. Un sezione del muro di fronte a loro si apre come
fosse una porta. Entra un uomo enorme vestito con una lunga
incerata nera, la testa pelata, il viso, le mani, la testa,
tutto il suo corpo è ricoperto di strane croste giallognole.
L’uomo misterioso emette una tosse grassa e soffocata e poi
riprende fiato emettendo sibili come in preda ad una crisi
d’asma.
Max e Angela restano schiacciati al muro, terrorizzati.
UOMO MISTERIOSO
(voce gutturale)
Ho perso la mia croce e voi due ma
la ritroverete.
Lo strano uomo tira fuori dalla tasca un grosso coltellaccio
arrugginito e lo lancia facendolo cadere ai piedi di Max che
ha un leggero sussulto di terrore.
UOMO MISTERIOSO
La mia croce è lì dentro
L’uomo indica la donna incatenata nella stanza.
UOMO MISTERIOSO
Si trova molto in profondità,
dovrete eliminare l’intestino e lo
stomaco e dovrai farlo tu...
L’uomo s’interrompe e fissa Angela per un po’.
UOMO MISTERIOSO
Mamma.
Lo sguardo terrorizzato di Angela cerca un appiglio,
qualcos’altro da guardare nella stanza. Dopo qualche secondo
però i suoi occhi si fissano sul misterioso uomo in
incerata. Angela socchiude gli occhi per focalizzare meglio
l’uomo. Il suo respiro affannoso si calma lentamente.
(CONTINUED)
6. CONTINUED: 5.
ANGELA
Boris?
L’enorme uomo putrescente esce da dove era entrato
chiudendosi alle spalle l’ enorme blocco di cemento che gli
ha fatto da porta sul quale si avventa Max cercando,
inutilmente, di riaprire il passaggio. Dopo qualche
tentativo Max piange disperato e rinuncia. Poi si volta
terrorizzato verso Angela che nel frattempo è rimasta
immobile, il volto contorto dalla paura.
MAX
(estremamente stupito)
Quello schizzato è tuo figlio?
Angela lo fulmina con lo sguardo.
ANGELA
No, Max... quello è nostro figlio.
Un rumore sordo rimbomba. Lo schermo diventa nero.
SCENA 004 ESTERNO, GIORNO, CITTA’
Angela corre veloce verso la sua macchina.Indossa gli stessi
abiti che aveva addosso nel bunker. Entra e mette in moto.
Accende la radio e canticchia la canzone in onda. Mentre
scorre nel traffico cittadino gli sembra di vedere al bordo
del marciapiede un bambino vestito solo del suo pannolino
che cammina carponi. Angela si volta per vedere meglio ma
non ne ha il tempo perché un’altra auto travolge la sua
all’incrocio e si schianta sulla portiera. Il crash rumoroso
e sonoro è seguito da un silenzio assordante. L’inquadratura
va su Angela che gocciola sangue dalla fronte e respira
affannosamente, poi si sposta piano verso il guidatore
dell’altra auto che si rivela essere Max, con indosso gli
stessi vestiti che ha nel bunker. La testa di Max è poggiata
sul volante della sua auto avvolta dal fumo che fuoriesce
dal cofano anteriore.
Un rumore sordo rimbomba. Lo schermo diventa nero.
SCENA 005 INTERNO, GIORNO, BUNKER
Angela e Max sono uno di fronte all’altro. Sono leggermente
più calmi ma ansimano ancora leggermente.
MAX
E dopo l’incidente mi sono
svegliato qui. Proprio come te.
(CONTINUED)
7. CONTINUED: 6.
I due restano in silenzio poi si voltano verso la donna
incatenata.
Angela deglutisce e soffoca un accenno di pianto isterico.
ANGELA
Mi sa che non c’è altro modo.
Un rumore sordo rimbomba. Lo schermo diventa nero.
SCENA 006 INTERNO, NOTTE, BUNKER
Max ha in mano il coltellaccio che l’uomo enorme gli ha
lanciato. E’ cavalcioni sul corpo della donna incatenata.Max
prende un profondo respiro, chiude gli occhi e con un
violento fendente dall’alto squarcia la pancia della donna.
Max si alza gemendo disperato. Piangendo si accascia al
suolo con il respiro affannoso e le mani sporche di sangue.
Getta via il coltello e piange disperato portandosi le mani
al viso che si sporca di sangue.
Angela era voltata dall’altra parte. Si gira e guarda
inorridita il corpo straziato della donna.
Dopo un attimo iniziale di ribrezzo, Angela si avvicina al
corpo squartato e cerca la croce infilando le mani dentro il
corpo squartato della povera donna. Angela si sporca di
sangue fino ai gomiti e trattiene a stento un attacco di
nausea. Angela strappa gli organi interni della donna che
cadono sanguinolenti sul pavimento sporco, poi nota con
ribrezzo che l’unica cosa che si vede nello stomaco della
donna è un piccolo essere ricoperto di grumi di sangue. Un
essere che comincia a emettere un pianto come quello di un
neonato.
Sentendo i gemiti, Max si volta e inorridisce alla vista
della creatura. Sul corpo di essa ci sono delle croste
giallognole simili a quelle che aveva l’uomo misterioso. La
disposizione di queste croste sul corpo del bambino formano
la scritta “eat me”.
Angela fissa la creatura con uno sguardo vuoto, i suoi occhi
si colorano di un azzurro opaco e innaturale.
Improvvisamente, Angela si avventa sulla creatura in modo
feroce. Primo piano di Max che strozza vari urli in gola
prima di urlare terrorizzato mentre in sottofondo sentiamo i
rumori spiacevoli di qualcuno che consuma voracemente un
pasto.
Il primo piano di Max viene poi sovrastato dalla mano
insanguinata di Angela che tiene una piccola croce d’oro
sospesa da una finissima catenella.
La telecamera gira vorticosamente sull’altro lato della
stanza, dove c’è l’enorme uomo con le croste che assiste
alla scena.
(CONTINUED)
8. CONTINUED: 7.
BORIS
Mamma, Papà...
Un rumore sordo rimbomba. Lo schermo diventa nero.
SCENA 007 INTERNO, NOTTE, OBITORIO
L’inquadratura parte da una mattonella e si alza piano a
volo d’uccello mostrandoci due lettini con due persone
avvolte nei sacchi neri che si usano per le persone
decedute. I sacchi non hanno la cerniera completamente
chiusa e i volti delle due persone sono proprio quelli di
Angela e Max. Arrivano due infermieri che insieme vanno a
chiudere del tutto i sacchi.
BORIS
(Voce Fuori Campo)
...Benvenuti all’inferno!
FINE