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Interventi urgenti a sostegno della crescita

Misure di accelerazione dell’utilizzo delle risorse
della politica di coesione
(Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Azione Coesione
e Programmi dei Fondi Strutturali 2007-2013)

Informativa
del Ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia
al Consiglio dei Ministri del 27 Dicembre 2013

1 
 
1. La manovra nel suo complesso: risorse mobilitabili e relative fonti

Sin dalle settimane successive all’insediamento del Governo, nella mia responsabilità di
Ministro della Coesione territoriale, ho fatto presente la necessità di procedere ad una
riprogrammazione delle risorse europee e nazionali delle politiche di coesione per il
2007/2013. Tale riprogrammazione è apparsa anzitutto necessaria per ridurre i rischi di
perdita di risorse per la mancata certificazione della spesa entro il 31 dicembre 2015.
D’altra parte essa appariva anche opportuna al fine di dare un contributo significativo
della politica di coesione alla realizzazione di interventi con una chiara finalità
antirecessiva e di promozione dello sviluppo e dell’occupazione nelle regioni del
Mezzogiorno, particolarmente colpite dalla crisi economica. Le risorse europee e
nazionali legate al ciclo 2007/2013 sono state infatti programmate nella fase precedente
alla grave crisi degli ultimi anni.
Un primo intervento di riprogrammazione è stato realizzato alla fine del mese di maggio
per un importo complessivo di circa un miliardo di euro, proveniente prevalentemente
dal cofinanziamento di alcuni programmi operativi nazionali. Le risorse riutilizzate sono
state orientate principalmente a sostegno dell’occupazione giovanile.
La nuova riprogrammazione che viene oggi presentata è più consistente e riguarda
misure per il sostegno dell’occupazione ma anche per il contrasto alla povertà e per lo
sviluppo delle economie locali. Essa è stata predisposta in collaborazione con i Ministri
dell’Economia, del Lavoro e delle Infrastrutture, e con i Presidenti delle regioni che
ringrazio per il loro contributo.
La manovra di riprogrammazione per gli interventi urgenti a favore della crescita
prevede la mobilitazione di risorse europee e nazionali della politica di coesione
2007/2013 fino ad un ammontare di risorse pari a 6,2 miliardi di euro, di cui 1,2 già in
legge di stabilità a sostegno del credito per le piccole e medie imprese, articolate come
segue:




2,2 miliardi di euro da riprogrammazione del Fondo Sviluppo e Coesione
1,8 miliardi di euro da riprogrammazione del Piano d’Azione Coesione
2,2 miliardi di euro da riprogrammazione dei Programmi dei Fondi Strutturali
2007-2013.

Nel complesso, dal Maggio 2013 la riprogrammazione di risorse delle politiche di
coesione territoriale con finalità antirecessive ammonta a oltre 7 miliardi di euro.

2 
 
2. Misure a sostegno delle imprese:
2,2 miliardi di euro da Fondo Sviluppo e Coesione
Gli interventi urgenti a sostegno delle imprese prevedono una programmazione di
risorse pari a 2,2 miliardi di euro per la realizzazione delle seguenti misure.
2.a Interventi per il sostegno al credito: rifinanziamento del Fondo Centrale di Garanzia.
Con la legge di stabilità per il 2014 viene rifinanziato il Fondo di garanzia per le piccole e
medie imprese, (di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge n. 662 del 1996)
per 1,2 miliardi di euro (600 milioni per il Centro-Nord e 600 milioni per il
Mezzogiorno per gli anni 2014, 2015, 2016 con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione).
Il CIPE terrà conto degli stanziamenti in sede di assegnazione delle risorse del Fondo
per lo sviluppo e la coesione. Con delibera CIPE saranno emanate, nel rispetto delle
vigenti modalità operative di funzionamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie
imprese, specifiche direttive per assicurare il più ampio accesso delle piccole e medie
imprese del Mezzogiorno agli interventi del Fondo, anche tramite l'individuazione di
eventuali priorità di accesso alla garanzia tenuto conto dei soggetti beneficiari e delle
operazioni finanziarie ammissibili.
La misura interviene, quindi, rafforzando il finanziamento del Fondo Centrale di
Garanzia e permetterà alle PMI di accedere alle fonti finanziarie necessarie agli
investimenti attraverso il rilascio delle garanzie dello Stato che abbattono il rischio e
quindi gli oneri sull’importo garantito.
2.b Interventi per sostenere nuova imprenditorialità: fondo per la creazione di piccole imprese promosse,
prevalentemente, da giovani e/o donne
La misura “Nuove imprese a tasso zero”, già prevista nel Decreto Legge “Destinazione
Italia”, è diretta a sostenere, in tutto il territorio nazionale, la creazione di piccole
imprese a prevalente partecipazione giovanile o femminile e a sostenerne lo sviluppo
attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito.
La misura prevede la finanziabilità di programmi di investimenti non superiori a 1,5
milioni di euro, concedendo mutui agevolati per gli investimenti a tasso zero da restituire
in un periodo massimo di 8 anni, per un importo non superiore al 75% della spesa
ammissibile.
L’importo programmato è pari a 1 miliardo di euro in complesso per il quinquennio
2014-2018.

3 
 
3. Misure a sostegno all’occupazione:
700 milioni da Piano di Azione Coesione
3.a Rafforzamento della misura di decontribuzione per l’occupazione giovanile
La misura, è stata già prevista dalla legge 99/2013 ed è stata finanziata, per le regioni del
Mezzogiorno, per un importo pari a circa 500 milioni di euro a valere sul
cofinanziamento di alcuni programmi operativi nazionali del ciclo 2007/2013. E’ stata
inoltre finanziata su fondi nazionali per circa 300 milioni di euro per le regioni del
Centro-Nord. La misura prevede la decontribuzione per un valore pari a un terzo della
retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per un periodo di 18 mesi a
sostegno dell’occupazione giovanile per la fascia di età tra i 15 e i 29 anni. Tale misura
viene ora rifinanziata in modo da estenderne la durata. Sarà anche valutato l’ampiamento
della platea dei beneficiari da 29 fino a 34 anni. Questo intervento è finanziato su risorse
del Piano d’Azione Coesione e riguarda le Regioni del Mezzogiorno.
L’importo programmato è pari a 150 milioni di euro.
3.b Rafforzamento degli interventi per l’occupazione femminile e per i lavoratori più anziani
La misura è definita dalla legge di riforma del mercato del lavoro (L. 92/2012, art.4) e
prevede uno sgravio del 50% della contribuzione dovuta in caso di assunzione di donne
e lavoratori ultracinquantenni. Essa viene rafforzata nelle Regioni del Mezzogiorno
estendendone l’attuale previsione temporale (18 mesi per contratti di lavoro dipendente a
tempo indeterminato, 10 mesi per contratti di lavoro dipendente a termine).
L’importo programmato è pari a 200 milioni di euro.
3.c

Ricollocazione lavoratori disoccupati (ivi inclusi beneficiari ammortizzatori sociali e LSU)

La misura, inserita nella legge di stabilità 2014, è volta a favorire il rinserimento
lavorativo dei fruitori di ammortizzatori sociali anche in regime di deroga. Essa è volta
ad evitare, nelle Regioni del Mezzogiorno, il prolungarsi della permanenza nello stato di
disoccupazione esplicita di individui che hanno perso da tempo una precedente
occupazione, ovvero di quanti dipendono da interventi meramente passivi di sostegno
del reddito, che sono costosi e presentano problemi di sostenibilità.
La misura si propone di favorire la occupazione dei soggetti in questione in imprese di
produzione di beni o servizi attraverso un abbattimento degli oneri sociali e il sostegno a
percorsi di formazione legati alle esigenze specifiche delle imprese che li assumono.
L’importo programmato è pari a 350 milioni di euro.

4 
 
4. Misure per il contrasto della povertà:
300 milioni di euro dal Piano Azione e Coesione
4.a Rafforzamento della sperimentazione dello Strumento per l’Inclusione Attiva (SIA)
La misura, rafforza un intervento già in essere, esteso all’intero Mezzogiorno con la
riprogrammazione operata dalla legge 99/2013. Essa prevede un trasferimento
monetario mensile a famiglie in situazione di gravissimo disagio socio economico,
condizionato all’accettazione di un percorso di presa in carico da parte dei servizi sociali
e di inserimento lavorativo. Il finanziamento aggiuntivo consente, da un lato, di
estendere la platea dei beneficiari e, dall’altro, di prolungare la sperimentazione nell’area
del Mezzogiorno per un secondo anno, fino a tutto il 2015. La misura viene così
incontro all’esigenza di intervenire sulle condizioni di povertà estrema fortemente
cresciuta negli ultimi anni nel Mezzogiorno, sia con interventi di sostegno del reddito, sia
con interventi di politiche attive per l’inserimento scolastico dei minori e per l’inclusione
lavoratori degli adulti facenti parte del nucleo familiare.
L’importo programmato è pari a 300 milioni di euro dal Piano di Azione e Coesione.
5. Misure per lo sviluppo delle economie locali:
3 miliardi di euro dal Piano di Azione e Coesione e dai Fondi strutturali
2007/2013.
Si tratta di misure volte a stimolare la ripresa delle economie locali attraverso interventi a
sostegno della riqualificazione urbana con lavori rapidamente realizzabili.
5.a Piano nazionale per le Città
Rafforzamento del cosiddetto “Piano Città”, il programma del Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti avviato nel giugno 2012 e destinato alla rigenerazione delle
aree urbane. A tal fine sono stati selezionati diversi interventi, finanziabili nell’ambito dei
Programmi Operativi Regionali, dedicati allo sviluppo urbano. Gli interventi hanno
come caratteristiche essenziali quella di essere immediatamente cantierabili e di
concludersi entro il dicembre 2015, permettendo così la certificazione della spesa
secondo le scadenze previste dai regolamenti europei.
5.b

Programma “6.000 Campanili”

L’intervento, già previsto dal decreto legge cosiddetto “del Fare” (DL n. 69/2013
convertito in legge n. 98/2013) con un fondo specifico di 100 milioni di euro, è attuato
dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, attraverso una convenzione con ANCI,
con bando a sportello per Comuni (o Unioni di Comuni) con popolazione inferiore ai
5000 abitanti, emanato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. La misura prevede
5 
 
il rafforzamento della dotazione finanziaria destinata in particolare agli interventi risultati
validi in fase di selezione ma non finanziabili per la limitata capienza di risorse previste.
Si tratta di interventi di importo non superiore ad un milione di euro da realizzarsi entro
il 2014.
5.c

Interventi volti a valorizzare la dotazione di beni storici, culturali e ambientali e a promuovere
l’attrattività turistica anche in vista dell’Expo 2015

La misura, prevista dal decreto legge 23 dicembre 2013 n. 145 è volta, anche in vista
dell’Expo 2015, a promuovere la valorizzazione di specifiche aree territoriali. L’obiettivo
è volto a migliorare la fruizione di beni storici, culturali e ambientali, nonché la
realizzazione di servizi per l’attrattività turistica, attraverso il finanziamento di progetti,
presentati da comuni con popolazione tra i 5.000 e i 150.000 abitanti. I progetti finanziati
non devono superare i 5 milioni di euro e devono essere realizzati in un periodo
massimo di 15 mesi.
5.d Interventi di riqualificazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici scolastici
La misura prevede il rafforzamento della dotazione finanziaria per la realizzazione degli
interventi già previsti dal decreto legge cosiddetto “del Fare” (art. 18, commi 8, 8-bis, 8ter DL n. 69/2013 convertito in legge n. 98/2013) rivolti all’innalzamento del livello di
sicurezza degli edifici scolastici attraverso: i) l’efficientamento energetico e messa a
norma dell’impianto elettrico ii) la loro messa in sicurezza al fine di prevenzione dal
rischio sismico; iii) la riqualificazione e messa in sicurezza con particolare riferimento alla
presenza di amianto.
********
Per gli interventi di cui ai precedenti punti da 5.a a 5.d sono complessivamente
destinabili risorse fino a 3 miliardi di euro, di cui: fino a 800 milioni di euro a valere sulle
risorse del Piano di Azione Coesione per il Mezzogiorno utilizzabili per tutte le regioni
del Mezzogiorno; fino a 2,2 miliardi di euro a valere sulle risorse della riprogrammazione
dei Programmi Operativi Regionali di Campania, Calabria e Sicilia e destinabili alle stesse
Regioni.
********
6. Procedure per disponibilità delle risorse da ri-programmare
La manovra prevede la riprogrammazione di risorse della politica di coesione
comunitaria e nazionale 2007-2013 (Fondo Sviluppo e Coesione, Piano di Azione
6 
 
Coesione e Fondi strutturali comunitari) secondo le regole e le procedure previste per
ognuna delle fonti citate. In particolare:
 la riprogrammazione delle risorse a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2007/13
si basa su delibere CIPE ed è stata già avviata;
 per il Piano di Azione e Coesione la rimodulazione delle risorse avviene con
deliberazione del Gruppo di Azione (art. 4 comma 3 legge 9 Agosto 2013 n. 99)
che ha il compito di vigilare sullo stato di avanzamento degli interventi e di
provvedere alle eventuali rimodulazioni che si rendessero necessarie anche a
seguito dell’attività di monitoraggio. Anche in questo caso la procedura di
riprogrammazione è stata avviata;
 per i Fondi Europei 2007/13 la riprogrammazione si basa sulla deliberazione
delle Autorità di Gestione dei programmi interessati (Calabria, Campania e Sicilia)
che definiscono la riallocazione delle risorse in particolare nell’ambito del Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Anche in questo caso le procedure sono
state concordate ed avviate
********
Nel complesso, la manovra che ho presentato può dunque dare un contributo forte e
significativo alla ripresa economica e occupazionale delle regioni del Mezzogiorno con
effetti positivi su tutto il Paese, dato l’impatto rilevante di un aumento del PIL nel
Mezzogiorno sulle economie regionali del Centro-Nord.
Inoltre, le misure previste contribuiscono a evitare un calo della spesa che si
determinerebbe nel passaggio tra la conclusione del ciclo 2007- 13 e l’avvio del nuovo
2014-20 e permettono anche di sperimentare degli interventi che potrebbero essere
continuati nel nuovo ciclo.
Infine, è da tenere presente che la riprogrammazione delle risorse delle politiche di
coesione del ciclo 2007/13 ha un impatto molto rilevante sulla salvaguardia e sull’uso
efficace del fondi ancora da spendere, ma non esaurisce la possibilità di altri interventi
che si rendessero necessari sia per ulteriori esigenze di salvaguardia dei fondi sia in
relazione alla disponibilità di progetti da finanziare in chiave antirecessiva.

7 
 

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Politica di coesione, misure di accelerazione dell’utilizzo delle risorse

  • 1. Interventi urgenti a sostegno della crescita Misure di accelerazione dell’utilizzo delle risorse della politica di coesione (Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Azione Coesione e Programmi dei Fondi Strutturali 2007-2013) Informativa del Ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia al Consiglio dei Ministri del 27 Dicembre 2013 1   
  • 2. 1. La manovra nel suo complesso: risorse mobilitabili e relative fonti Sin dalle settimane successive all’insediamento del Governo, nella mia responsabilità di Ministro della Coesione territoriale, ho fatto presente la necessità di procedere ad una riprogrammazione delle risorse europee e nazionali delle politiche di coesione per il 2007/2013. Tale riprogrammazione è apparsa anzitutto necessaria per ridurre i rischi di perdita di risorse per la mancata certificazione della spesa entro il 31 dicembre 2015. D’altra parte essa appariva anche opportuna al fine di dare un contributo significativo della politica di coesione alla realizzazione di interventi con una chiara finalità antirecessiva e di promozione dello sviluppo e dell’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno, particolarmente colpite dalla crisi economica. Le risorse europee e nazionali legate al ciclo 2007/2013 sono state infatti programmate nella fase precedente alla grave crisi degli ultimi anni. Un primo intervento di riprogrammazione è stato realizzato alla fine del mese di maggio per un importo complessivo di circa un miliardo di euro, proveniente prevalentemente dal cofinanziamento di alcuni programmi operativi nazionali. Le risorse riutilizzate sono state orientate principalmente a sostegno dell’occupazione giovanile. La nuova riprogrammazione che viene oggi presentata è più consistente e riguarda misure per il sostegno dell’occupazione ma anche per il contrasto alla povertà e per lo sviluppo delle economie locali. Essa è stata predisposta in collaborazione con i Ministri dell’Economia, del Lavoro e delle Infrastrutture, e con i Presidenti delle regioni che ringrazio per il loro contributo. La manovra di riprogrammazione per gli interventi urgenti a favore della crescita prevede la mobilitazione di risorse europee e nazionali della politica di coesione 2007/2013 fino ad un ammontare di risorse pari a 6,2 miliardi di euro, di cui 1,2 già in legge di stabilità a sostegno del credito per le piccole e medie imprese, articolate come segue:    2,2 miliardi di euro da riprogrammazione del Fondo Sviluppo e Coesione 1,8 miliardi di euro da riprogrammazione del Piano d’Azione Coesione 2,2 miliardi di euro da riprogrammazione dei Programmi dei Fondi Strutturali 2007-2013. Nel complesso, dal Maggio 2013 la riprogrammazione di risorse delle politiche di coesione territoriale con finalità antirecessive ammonta a oltre 7 miliardi di euro. 2   
  • 3. 2. Misure a sostegno delle imprese: 2,2 miliardi di euro da Fondo Sviluppo e Coesione Gli interventi urgenti a sostegno delle imprese prevedono una programmazione di risorse pari a 2,2 miliardi di euro per la realizzazione delle seguenti misure. 2.a Interventi per il sostegno al credito: rifinanziamento del Fondo Centrale di Garanzia. Con la legge di stabilità per il 2014 viene rifinanziato il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, (di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge n. 662 del 1996) per 1,2 miliardi di euro (600 milioni per il Centro-Nord e 600 milioni per il Mezzogiorno per gli anni 2014, 2015, 2016 con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione). Il CIPE terrà conto degli stanziamenti in sede di assegnazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Con delibera CIPE saranno emanate, nel rispetto delle vigenti modalità operative di funzionamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, specifiche direttive per assicurare il più ampio accesso delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno agli interventi del Fondo, anche tramite l'individuazione di eventuali priorità di accesso alla garanzia tenuto conto dei soggetti beneficiari e delle operazioni finanziarie ammissibili. La misura interviene, quindi, rafforzando il finanziamento del Fondo Centrale di Garanzia e permetterà alle PMI di accedere alle fonti finanziarie necessarie agli investimenti attraverso il rilascio delle garanzie dello Stato che abbattono il rischio e quindi gli oneri sull’importo garantito. 2.b Interventi per sostenere nuova imprenditorialità: fondo per la creazione di piccole imprese promosse, prevalentemente, da giovani e/o donne La misura “Nuove imprese a tasso zero”, già prevista nel Decreto Legge “Destinazione Italia”, è diretta a sostenere, in tutto il territorio nazionale, la creazione di piccole imprese a prevalente partecipazione giovanile o femminile e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito. La misura prevede la finanziabilità di programmi di investimenti non superiori a 1,5 milioni di euro, concedendo mutui agevolati per gli investimenti a tasso zero da restituire in un periodo massimo di 8 anni, per un importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. L’importo programmato è pari a 1 miliardo di euro in complesso per il quinquennio 2014-2018. 3   
  • 4. 3. Misure a sostegno all’occupazione: 700 milioni da Piano di Azione Coesione 3.a Rafforzamento della misura di decontribuzione per l’occupazione giovanile La misura, è stata già prevista dalla legge 99/2013 ed è stata finanziata, per le regioni del Mezzogiorno, per un importo pari a circa 500 milioni di euro a valere sul cofinanziamento di alcuni programmi operativi nazionali del ciclo 2007/2013. E’ stata inoltre finanziata su fondi nazionali per circa 300 milioni di euro per le regioni del Centro-Nord. La misura prevede la decontribuzione per un valore pari a un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per un periodo di 18 mesi a sostegno dell’occupazione giovanile per la fascia di età tra i 15 e i 29 anni. Tale misura viene ora rifinanziata in modo da estenderne la durata. Sarà anche valutato l’ampiamento della platea dei beneficiari da 29 fino a 34 anni. Questo intervento è finanziato su risorse del Piano d’Azione Coesione e riguarda le Regioni del Mezzogiorno. L’importo programmato è pari a 150 milioni di euro. 3.b Rafforzamento degli interventi per l’occupazione femminile e per i lavoratori più anziani La misura è definita dalla legge di riforma del mercato del lavoro (L. 92/2012, art.4) e prevede uno sgravio del 50% della contribuzione dovuta in caso di assunzione di donne e lavoratori ultracinquantenni. Essa viene rafforzata nelle Regioni del Mezzogiorno estendendone l’attuale previsione temporale (18 mesi per contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato, 10 mesi per contratti di lavoro dipendente a termine). L’importo programmato è pari a 200 milioni di euro. 3.c Ricollocazione lavoratori disoccupati (ivi inclusi beneficiari ammortizzatori sociali e LSU) La misura, inserita nella legge di stabilità 2014, è volta a favorire il rinserimento lavorativo dei fruitori di ammortizzatori sociali anche in regime di deroga. Essa è volta ad evitare, nelle Regioni del Mezzogiorno, il prolungarsi della permanenza nello stato di disoccupazione esplicita di individui che hanno perso da tempo una precedente occupazione, ovvero di quanti dipendono da interventi meramente passivi di sostegno del reddito, che sono costosi e presentano problemi di sostenibilità. La misura si propone di favorire la occupazione dei soggetti in questione in imprese di produzione di beni o servizi attraverso un abbattimento degli oneri sociali e il sostegno a percorsi di formazione legati alle esigenze specifiche delle imprese che li assumono. L’importo programmato è pari a 350 milioni di euro. 4   
  • 5. 4. Misure per il contrasto della povertà: 300 milioni di euro dal Piano Azione e Coesione 4.a Rafforzamento della sperimentazione dello Strumento per l’Inclusione Attiva (SIA) La misura, rafforza un intervento già in essere, esteso all’intero Mezzogiorno con la riprogrammazione operata dalla legge 99/2013. Essa prevede un trasferimento monetario mensile a famiglie in situazione di gravissimo disagio socio economico, condizionato all’accettazione di un percorso di presa in carico da parte dei servizi sociali e di inserimento lavorativo. Il finanziamento aggiuntivo consente, da un lato, di estendere la platea dei beneficiari e, dall’altro, di prolungare la sperimentazione nell’area del Mezzogiorno per un secondo anno, fino a tutto il 2015. La misura viene così incontro all’esigenza di intervenire sulle condizioni di povertà estrema fortemente cresciuta negli ultimi anni nel Mezzogiorno, sia con interventi di sostegno del reddito, sia con interventi di politiche attive per l’inserimento scolastico dei minori e per l’inclusione lavoratori degli adulti facenti parte del nucleo familiare. L’importo programmato è pari a 300 milioni di euro dal Piano di Azione e Coesione. 5. Misure per lo sviluppo delle economie locali: 3 miliardi di euro dal Piano di Azione e Coesione e dai Fondi strutturali 2007/2013. Si tratta di misure volte a stimolare la ripresa delle economie locali attraverso interventi a sostegno della riqualificazione urbana con lavori rapidamente realizzabili. 5.a Piano nazionale per le Città Rafforzamento del cosiddetto “Piano Città”, il programma del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti avviato nel giugno 2012 e destinato alla rigenerazione delle aree urbane. A tal fine sono stati selezionati diversi interventi, finanziabili nell’ambito dei Programmi Operativi Regionali, dedicati allo sviluppo urbano. Gli interventi hanno come caratteristiche essenziali quella di essere immediatamente cantierabili e di concludersi entro il dicembre 2015, permettendo così la certificazione della spesa secondo le scadenze previste dai regolamenti europei. 5.b Programma “6.000 Campanili” L’intervento, già previsto dal decreto legge cosiddetto “del Fare” (DL n. 69/2013 convertito in legge n. 98/2013) con un fondo specifico di 100 milioni di euro, è attuato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, attraverso una convenzione con ANCI, con bando a sportello per Comuni (o Unioni di Comuni) con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, emanato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. La misura prevede 5   
  • 6. il rafforzamento della dotazione finanziaria destinata in particolare agli interventi risultati validi in fase di selezione ma non finanziabili per la limitata capienza di risorse previste. Si tratta di interventi di importo non superiore ad un milione di euro da realizzarsi entro il 2014. 5.c Interventi volti a valorizzare la dotazione di beni storici, culturali e ambientali e a promuovere l’attrattività turistica anche in vista dell’Expo 2015 La misura, prevista dal decreto legge 23 dicembre 2013 n. 145 è volta, anche in vista dell’Expo 2015, a promuovere la valorizzazione di specifiche aree territoriali. L’obiettivo è volto a migliorare la fruizione di beni storici, culturali e ambientali, nonché la realizzazione di servizi per l’attrattività turistica, attraverso il finanziamento di progetti, presentati da comuni con popolazione tra i 5.000 e i 150.000 abitanti. I progetti finanziati non devono superare i 5 milioni di euro e devono essere realizzati in un periodo massimo di 15 mesi. 5.d Interventi di riqualificazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici scolastici La misura prevede il rafforzamento della dotazione finanziaria per la realizzazione degli interventi già previsti dal decreto legge cosiddetto “del Fare” (art. 18, commi 8, 8-bis, 8ter DL n. 69/2013 convertito in legge n. 98/2013) rivolti all’innalzamento del livello di sicurezza degli edifici scolastici attraverso: i) l’efficientamento energetico e messa a norma dell’impianto elettrico ii) la loro messa in sicurezza al fine di prevenzione dal rischio sismico; iii) la riqualificazione e messa in sicurezza con particolare riferimento alla presenza di amianto. ******** Per gli interventi di cui ai precedenti punti da 5.a a 5.d sono complessivamente destinabili risorse fino a 3 miliardi di euro, di cui: fino a 800 milioni di euro a valere sulle risorse del Piano di Azione Coesione per il Mezzogiorno utilizzabili per tutte le regioni del Mezzogiorno; fino a 2,2 miliardi di euro a valere sulle risorse della riprogrammazione dei Programmi Operativi Regionali di Campania, Calabria e Sicilia e destinabili alle stesse Regioni. ******** 6. Procedure per disponibilità delle risorse da ri-programmare La manovra prevede la riprogrammazione di risorse della politica di coesione comunitaria e nazionale 2007-2013 (Fondo Sviluppo e Coesione, Piano di Azione 6   
  • 7. Coesione e Fondi strutturali comunitari) secondo le regole e le procedure previste per ognuna delle fonti citate. In particolare:  la riprogrammazione delle risorse a valere sul Fondo sviluppo e coesione 2007/13 si basa su delibere CIPE ed è stata già avviata;  per il Piano di Azione e Coesione la rimodulazione delle risorse avviene con deliberazione del Gruppo di Azione (art. 4 comma 3 legge 9 Agosto 2013 n. 99) che ha il compito di vigilare sullo stato di avanzamento degli interventi e di provvedere alle eventuali rimodulazioni che si rendessero necessarie anche a seguito dell’attività di monitoraggio. Anche in questo caso la procedura di riprogrammazione è stata avviata;  per i Fondi Europei 2007/13 la riprogrammazione si basa sulla deliberazione delle Autorità di Gestione dei programmi interessati (Calabria, Campania e Sicilia) che definiscono la riallocazione delle risorse in particolare nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Anche in questo caso le procedure sono state concordate ed avviate ******** Nel complesso, la manovra che ho presentato può dunque dare un contributo forte e significativo alla ripresa economica e occupazionale delle regioni del Mezzogiorno con effetti positivi su tutto il Paese, dato l’impatto rilevante di un aumento del PIL nel Mezzogiorno sulle economie regionali del Centro-Nord. Inoltre, le misure previste contribuiscono a evitare un calo della spesa che si determinerebbe nel passaggio tra la conclusione del ciclo 2007- 13 e l’avvio del nuovo 2014-20 e permettono anche di sperimentare degli interventi che potrebbero essere continuati nel nuovo ciclo. Infine, è da tenere presente che la riprogrammazione delle risorse delle politiche di coesione del ciclo 2007/13 ha un impatto molto rilevante sulla salvaguardia e sull’uso efficace del fondi ancora da spendere, ma non esaurisce la possibilità di altri interventi che si rendessero necessari sia per ulteriori esigenze di salvaguardia dei fondi sia in relazione alla disponibilità di progetti da finanziare in chiave antirecessiva. 7