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PROGETTO 
“DESERTO FIORITO” 
Convegno “Biodiversità come sviluppo rurale” 
15 novembre 2014 – MUSE di Trento
Abitanti 365.000 circa - 84% in stato di povertà ed estrema povertà 
Progetto “Deserto fiorito” 
Migrazione dalle Ande e dall’Amazzonia 
Da 1 milione di abitanti alla fine degli anni ‘50 
a quasi 8 milioni ai giorni nostri 
Parte della grande cintura 
sub-urbana che si è 
formata attorno alla 
capitale come conseguenza 
dell’occupazione delle terre 
per cercare spazi vitali al 
fine di iniziare una nuova 
vita con la propria famiglia 
Presenza della fabbrica 
«Cemento Lima» causa di 
grande inquinamento in 
tutta la zona sud di Lima 
LIMA - PERÙ 
Distretto di Villa Maria del Triunfo
Insediamenti umani costituiti da famiglie di luoghi d'origine, etnie, lingue, 
culture e tradizioni diverse, provenienti da aree rurali, da economie agricole 
svincolate dalle legge dello Stato ma legate a leggi antichissime che regolano 
da sempre la vita delle popolazioni andine e amazzoniche. 
Progetto “Deserto fiorito” 
APPROCCIO DI 
TIPO COMUNITARIO 
Problemi affrontati tramite questo progetto: 
Ridurre l’inquinamento ambientale in termini di: 
- inquinamento dell’aria 
- gestione dei rifiuti 
- smaltimento delle acque reflue 
- trasformare un luogo desertico in 
piccoli giardini 
Problemi risolti tramite altri progetti: 
- creare un tessuto sociale 
- riscoprire le antiche leggi comunitarie 
- valorizzare i saperi legati alla terra e 
all’artigianato 
- assicurare assistenza medica e scolastica
Il Vetiver permette di contrastare la desertificazione e di 
portare l’agricoltura in aree in cui prima era impensabile 
Progetto “Deserto fiorito” 
VETIVER 
Il progetto prevede la piantumazione di Vetiver 
all’interno delle baraccopoli, con diverse funzioni: 
- trattiene l'umidità nel suolo e rallenta la 
penetrazione dell’acqua in profondità, permettendo 
a piante consociate di idratarsi; 
- trattiene gli inquinanti presenti nelle acque 
permettendo di utilizzare per annaffiare anche 
acque di scarto; 
- funzione di antiparassitario; 
- consolida il suolo e funge da muro di contenimento. 
Chrysopogon zizanioides 
Famiglia Poaceae 
Origine: India
Progetto “Deserto fiorito” 
VETIVER 
Le radici di Vetiver riescono a raggiungere profondità di 5 
metri, crescendo verticalmente, ed hanno una resistenza 
equivalente a circa 1/6 di quella offerta da un tondino 
classico utilizzato per il cemento armato. 
Il Vetiver ha l’ulteriore vantaggio di penetrare terreni aridi 
in modo completo, diventando resistenti alla siccità e 
difficilmente estirpabili dagli elementi naturali. 
La resistenza di questa pianta è quindi molto forte e la 
rende ideale per la stabilizzazione di pendii scoscesi. 
Non sembra essere competitivo con altre specie, 
riuscendo ad occupare lo stesso spazio di piante 
ad alto fusto 
Non invasiva poiché non è in grado di 
riprodursi per seme
Progetto “Deserto fiorito” 
VETIVER 
Assorbimento CO2 
Ogni metro quadro coltivato a Vetiver riesce a catturare da un minimo di 
2 Chilogrammi fino ad un massimo di 5 Chilogrammi di CO2 all’anno 
Scuola d’infanzia con Cemento Lima sullo sfondo 
Riduzione delle polveri 
volatili 
Il posizionamento di strette file 
di Vetiver lungo le strade, le 
scalinate, e lungo il perimetro 
dei piccoli cortili delle baracche, 
permetterebbe di bloccare le 
polveri che si alzano dal suolo, 
polveri pericolose perché dense. 
Questo aumenterebbe il grado 
di salubrità dell’aria 
diminuendo in parte l’alta 
incidenza di malattie legate 
all’apparato respiratorio molto 
diffuse.
Progetto “Deserto fiorito” 
VETIVER 
Muri di contenimento con Vetiver 
Vantaggi funzionali, paesaggistici, ecologici ed economici. 
Piantumando Vetiver in strette file nei punti di maggiore criticità delle colline, a ridosso delle 
baracche prive di fondamenta solide e lungo le scalinate che collegano le vie principali, si riuscirebbe 
a dare stabilità ad un’area attualmente molto pericolosa considerata l’elevata sismicità della regione. 
Muri di contenimento attuali 
Alto rischio di smottamento della 
terra a ridosso delle case. 
Muri di contenimento realizzati in 
cemento senza adeguati studi di 
ingegneria civile. 
Più pericolosi che utili in caso di 
forte sisma. 
Forte impatto paesaggistico ed 
ecologico.
Progetto “Deserto fiorito” 
VETIVER 
Vetiver aiuterà le piante 
associate trattenendo 
umidità nel suolo nel 
periodo estivo 
Permette la realizzazione di orti urbani 
trattenendo l'umidità nel terreno 
Il forte degrado del suolo dovuto alla costruzione delle baracche 
sommato alla siccità estrema nel periodo estivo, impedisce la 
crescita delle piante, spesso anche nel periodo invernale. 
Queste proprietà permetterebbero di dotare ciascuna unità 
familiare di un piccolo orticello per la sussistenza o di creare orti 
urbani che diano lavoro a più famiglie. 
Un secondo vantaggio sarebbe quello di poter garantire la 
sopravvivenza di piante ad alto fusto, che possano produrre frutta 
o medicinali naturali (come per esempio la Tara). Le piante ad 
alto fusto svolgerebbero inoltre il ruolo fondamentale di 
ombreggiare le baracche durante il periodo estivo. 
Le foglie come risorsa 
La presenza di numerose piante di Vetiver all’interno della baraccopoli 
permetterebbe la nascita di realtà produttive legate all’utilizzo della sua 
foglia. Da una parte le foglie sono ottimo alimento per i porcellini 
d’India, carne sempre più apprezzata sul mercato sud americano, ma 
anche importantissimo apporto proteico nella dieta delle famiglie della 
baraccopoli stessa.
Progetto “Deserto fiorito” 
VETIVER 
Depurazione acque 
Le capacità di Vetiver, non solo di tollerare altissimi livelli di 
inquinanti, ma anche di essere ottimo per la fitodepurazione, 
potrebbero essere utilizzate per depurare le acque, eliminando i costi 
di costruzione e manutenzione della rete fognaria, e associate 
all’utilizzo dei bagni secchi, potrebbero risolvere il problema 
dell’inquinamento delle acque e della necessità di acqua pulita per 
abbeverare gli orti. Ogni goccia d’acqua verrebbe così recuperata 
risolvendo le problematiche della siccità. 
Miglioramento paesaggistico 
L’area si trova al confine con un progetto di valorizzazione della 
Lomas con un percorso naturalistico nella parte alta delle colline 
ancora intoccata. 
Questo progetto potrebbe avere un’apertura positiva verso 
l’economia del turismo. 
È anche in quest’ottica che gioca un ruolo importantissimo il 
miglioramento del paesaggio in queste baraccopoli.
www.apibimi.org 
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A.P.I.Bi.M.I. Onlus_Progetto deserto fiorito_Convegno MUSE 2014

  • 1. PROGETTO “DESERTO FIORITO” Convegno “Biodiversità come sviluppo rurale” 15 novembre 2014 – MUSE di Trento
  • 2. Abitanti 365.000 circa - 84% in stato di povertà ed estrema povertà Progetto “Deserto fiorito” Migrazione dalle Ande e dall’Amazzonia Da 1 milione di abitanti alla fine degli anni ‘50 a quasi 8 milioni ai giorni nostri Parte della grande cintura sub-urbana che si è formata attorno alla capitale come conseguenza dell’occupazione delle terre per cercare spazi vitali al fine di iniziare una nuova vita con la propria famiglia Presenza della fabbrica «Cemento Lima» causa di grande inquinamento in tutta la zona sud di Lima LIMA - PERÙ Distretto di Villa Maria del Triunfo
  • 3. Insediamenti umani costituiti da famiglie di luoghi d'origine, etnie, lingue, culture e tradizioni diverse, provenienti da aree rurali, da economie agricole svincolate dalle legge dello Stato ma legate a leggi antichissime che regolano da sempre la vita delle popolazioni andine e amazzoniche. Progetto “Deserto fiorito” APPROCCIO DI TIPO COMUNITARIO Problemi affrontati tramite questo progetto: Ridurre l’inquinamento ambientale in termini di: - inquinamento dell’aria - gestione dei rifiuti - smaltimento delle acque reflue - trasformare un luogo desertico in piccoli giardini Problemi risolti tramite altri progetti: - creare un tessuto sociale - riscoprire le antiche leggi comunitarie - valorizzare i saperi legati alla terra e all’artigianato - assicurare assistenza medica e scolastica
  • 4. Il Vetiver permette di contrastare la desertificazione e di portare l’agricoltura in aree in cui prima era impensabile Progetto “Deserto fiorito” VETIVER Il progetto prevede la piantumazione di Vetiver all’interno delle baraccopoli, con diverse funzioni: - trattiene l'umidità nel suolo e rallenta la penetrazione dell’acqua in profondità, permettendo a piante consociate di idratarsi; - trattiene gli inquinanti presenti nelle acque permettendo di utilizzare per annaffiare anche acque di scarto; - funzione di antiparassitario; - consolida il suolo e funge da muro di contenimento. Chrysopogon zizanioides Famiglia Poaceae Origine: India
  • 5. Progetto “Deserto fiorito” VETIVER Le radici di Vetiver riescono a raggiungere profondità di 5 metri, crescendo verticalmente, ed hanno una resistenza equivalente a circa 1/6 di quella offerta da un tondino classico utilizzato per il cemento armato. Il Vetiver ha l’ulteriore vantaggio di penetrare terreni aridi in modo completo, diventando resistenti alla siccità e difficilmente estirpabili dagli elementi naturali. La resistenza di questa pianta è quindi molto forte e la rende ideale per la stabilizzazione di pendii scoscesi. Non sembra essere competitivo con altre specie, riuscendo ad occupare lo stesso spazio di piante ad alto fusto Non invasiva poiché non è in grado di riprodursi per seme
  • 6. Progetto “Deserto fiorito” VETIVER Assorbimento CO2 Ogni metro quadro coltivato a Vetiver riesce a catturare da un minimo di 2 Chilogrammi fino ad un massimo di 5 Chilogrammi di CO2 all’anno Scuola d’infanzia con Cemento Lima sullo sfondo Riduzione delle polveri volatili Il posizionamento di strette file di Vetiver lungo le strade, le scalinate, e lungo il perimetro dei piccoli cortili delle baracche, permetterebbe di bloccare le polveri che si alzano dal suolo, polveri pericolose perché dense. Questo aumenterebbe il grado di salubrità dell’aria diminuendo in parte l’alta incidenza di malattie legate all’apparato respiratorio molto diffuse.
  • 7. Progetto “Deserto fiorito” VETIVER Muri di contenimento con Vetiver Vantaggi funzionali, paesaggistici, ecologici ed economici. Piantumando Vetiver in strette file nei punti di maggiore criticità delle colline, a ridosso delle baracche prive di fondamenta solide e lungo le scalinate che collegano le vie principali, si riuscirebbe a dare stabilità ad un’area attualmente molto pericolosa considerata l’elevata sismicità della regione. Muri di contenimento attuali Alto rischio di smottamento della terra a ridosso delle case. Muri di contenimento realizzati in cemento senza adeguati studi di ingegneria civile. Più pericolosi che utili in caso di forte sisma. Forte impatto paesaggistico ed ecologico.
  • 8. Progetto “Deserto fiorito” VETIVER Vetiver aiuterà le piante associate trattenendo umidità nel suolo nel periodo estivo Permette la realizzazione di orti urbani trattenendo l'umidità nel terreno Il forte degrado del suolo dovuto alla costruzione delle baracche sommato alla siccità estrema nel periodo estivo, impedisce la crescita delle piante, spesso anche nel periodo invernale. Queste proprietà permetterebbero di dotare ciascuna unità familiare di un piccolo orticello per la sussistenza o di creare orti urbani che diano lavoro a più famiglie. Un secondo vantaggio sarebbe quello di poter garantire la sopravvivenza di piante ad alto fusto, che possano produrre frutta o medicinali naturali (come per esempio la Tara). Le piante ad alto fusto svolgerebbero inoltre il ruolo fondamentale di ombreggiare le baracche durante il periodo estivo. Le foglie come risorsa La presenza di numerose piante di Vetiver all’interno della baraccopoli permetterebbe la nascita di realtà produttive legate all’utilizzo della sua foglia. Da una parte le foglie sono ottimo alimento per i porcellini d’India, carne sempre più apprezzata sul mercato sud americano, ma anche importantissimo apporto proteico nella dieta delle famiglie della baraccopoli stessa.
  • 9. Progetto “Deserto fiorito” VETIVER Depurazione acque Le capacità di Vetiver, non solo di tollerare altissimi livelli di inquinanti, ma anche di essere ottimo per la fitodepurazione, potrebbero essere utilizzate per depurare le acque, eliminando i costi di costruzione e manutenzione della rete fognaria, e associate all’utilizzo dei bagni secchi, potrebbero risolvere il problema dell’inquinamento delle acque e della necessità di acqua pulita per abbeverare gli orti. Ogni goccia d’acqua verrebbe così recuperata risolvendo le problematiche della siccità. Miglioramento paesaggistico L’area si trova al confine con un progetto di valorizzazione della Lomas con un percorso naturalistico nella parte alta delle colline ancora intoccata. Questo progetto potrebbe avere un’apertura positiva verso l’economia del turismo. È anche in quest’ottica che gioca un ruolo importantissimo il miglioramento del paesaggio in queste baraccopoli.