2. Il Web non è statico, ma cambia nel
tempo. Oggi siamo nella fase di
transizione dal Web 2.0 al 3.0
Le app sono il perfetto esempio di questa
fase della comunicazione
3. Web 2.0
"Il Web 2.0 è la rivoluzione del business
nell'industria informatica, causata dallo
spostamento verso internet come piattaforma,
e da un tentativo di capire le regole per il
successo su questa nuova piattaforma. Il punto
principale tra tutto ciò è questo: costruire
applicazioni che sfruttando gli effetti della rete
che migliorano man mano più persone le
utilizzano"
Tim O’ Reilly
Da cui possiamo estrarre i seguenti punti
chiave:
- business nell'industria informatica,
- Internet come piattaforma,
- beta perpetuo.
4. Web 3.0
“Le persone si continuano a chiedere cos'è il Web 3.0.
Penso che, forse, quando si sarà ottenuta una
sovrapposizione della Grafica Vettoriale Scalabile - oggi
tutto appare poco nitido, con pieghe ed increspature -
nel Web 2.0, e l'accesso ad un Web semantico integrato
attraverso un grosso quantitativo di dati, si potrà
ottenere l'accesso ad un'incredibile risorsa di dati.”
Jeffrey Zeldman
Il Web 3.0 è l’evoluzione di internet in tutte
le direzioni possibili, che potranno sfociare in:
- trasformare il Web in un database cosa che
faciliterebbe l'accesso ai contenuti da parte di
molteplici applicazioni che non siano
dei browser
- sfruttare al meglio le tecnologie basate
sull'intelligenza artificiale
- il web semantico
- il Geospatial Web
- il Web 3D
- il Web Potenziato
- la realtà aumentata
- la fusione dei poli
5. “APP” è una abbreviazione di
“Applications”, applicazione.
Ma cos’è un’applicazione?
Il termine applicazione in informatica individua
un programma o una serie di programmi in fase
di esecuzione su un computer con lo scopo e il
risultato di rendere possibile una o più
funzionalità
7. Le App sono la stessa
cosa, ma per dispositivi
mobili
Il nome – ovviamente l’abbreviazione di “Applications” –
è stato coniato dalla Apple e si è
poi diffuso come termine generico
8. Le App sono software del tutto simili alle
classiche applicazioni, ma che eliminano
da esse il “superfluo”.
Sono più leggere anche perché dedicate
ad una sola funzione.
9. Si dividono in
App native
Le app native sono sviluppate appositamente per essere installate
sulle specifiche piattaforme smartphone e tablet.
In genere sono rese disponibili, gratuitamente o
a pagamento, sui market i negozi virtuali, le vetrine digitali anche chiamate store
PRO:
- Sfruttano al meglio i dispositivi
e tutte le loro caratteristiche
- Sono facili da commercializzare
CONTRO:
- Sono costose da progettare
- Devono essere distribuite tramite store
e così i loro aggiornamenti
- Devono essere progettate per sistema
operativo
10. Si dividono in
Web App
Le web app sono accessibili tramite i browser di tablet, smartphone
e palmari e sono in sostanza un collegamento verso una applicativo remoto.
PRO:
- Non necessitano di istallazione
né di distribuzione
-Sono poco costose
- Basta una progettazione per
ogni sistema operativo
CONTRO:
- Funzionano solo con internet
- Sono più lente
- Non interagiscono al 100% con il dispositivo
- Sono difficili da distribuire
11. Si dividono in
App Ibride
Una app ibrida è tipicamente una app nativa che ha comunque una parte web
e che si adatta facilmente alle diverse piattaforme e diversi device mobili.
(Il contenitore è una app nativa, i contenuti sono web-based)
PRO:
- Pubblicabile sugli store
-Contenuti aggiornabili ma
funzioni device ben sfruttate
- Costi di realizzazione contenuti
CONTRO:
- Velocità limitata
- Difficili da distribuire
12. il target a cui si punta (chi saranno i
nostri utenti e che dispositivi mobili
utilizzano);
i tempi e il budget di cui si dispone;
le funzionalità che l'app deve avere
(quindi, ad esempio, come l'applicazione
deve interagire con il device su cui deve
essere ospitata).
Editor's Notes
arriva il Web 2.0. Internet è uno strumento sempre più
diffuso e alla portata delle masse. Aumenta la quantità di persone
raggiunte dalla banda larga. Nascono soluzioni web che permettono
agli utenti un alto grado di libertà nella produzione dei contenuti sul
web siano essi pagine dinamiche, filmati, fotografie, interventi audio.
La gestione delle informazioni non è più un presupposto esclusivo di
alcune realtà, ma diventa un'operazione di pubblico dominio. Cresce
la voglia di comunicare e di condividere il proprio pensiero e la propria
personalità sulla rete attraverso le community. Le aziende weboriented
forniscono, sempre più frequentemente, strumenti per l'accesso
alle proprie banche dati condividendole con gli utenti e permettendo
loro di interagire con le fonti di informazione.
arriva il Web 2.0. Internet è uno strumento sempre più
diffuso e alla portata delle masse. Aumenta la quantità di persone
raggiunte dalla banda larga. Nascono soluzioni web che permettono
agli utenti un alto grado di libertà nella produzione dei contenuti sul
web siano essi pagine dinamiche, filmati, fotografie, interventi audio.
La gestione delle informazioni non è più un presupposto esclusivo di
alcune realtà, ma diventa un'operazione di pubblico dominio. Cresce
la voglia di comunicare e di condividere il proprio pensiero e la propria
personalità sulla rete attraverso le community. Le aziende weboriented
forniscono, sempre più frequentemente, strumenti per l'accesso
alle proprie banche dati condividendole con gli utenti e permettendo
loro di interagire con le fonti di informazione.