1. allenatore sul campo
l’ allenatore
I segreti del Napoli di Mazzarri di Sergio Buso
PREMESSA
di Renzo Ulivieri
La rubrica “L’allenatore sul campo” stavolta si trasforma in un’analisi
tecnico-tattica diversa dal solito. Non una visita “a casa di”, ma uno
studio fatto da un grande analista come Sergio Buso. Abbiamo voluto
osservare quello che è successo di rilevante nel campionato italiano. In
questo senso ci è parso necessario e utile fare due “focus” su Napoli e Udine-
se, realtà emergenti della stagione appena conclusa. Un’esperienza che ci è sem-
brata utile anche a sfatare il pregiudizio legato all’organizzazione a tre difensori, ri-
tenuta da molti un’opzione tattica che limita il gioco d’attacco. Le due squadre appena citate hanno espresso
un calcio brillante, concreto e produttivo anche in fase offensiva. Questo per dimostrare che non è tanto il
modulo o l’assetto difensivo che determina la qualità del gioco, bensì l’interpretazione che diamo al modulo
stesso e la mentalità che viene trasmessa alla squadra.
In questo numero parleremo del Napoli, per poi passare, in quello successivo, all’Udinese. Buona lettura.
DINAMICO, VELOCE, AGGRESSIVO dibilità alla manovra offensiva e pochi punti di
riferimento agli avversari:
he dire del Napoli? Mazzarri, come tan-
C ti colleghi, non vuole scoprire i suoi se-
greti, ma un’analisi approfondita e og-
gettiva può essere svolta. È quello che abbiamo
• Campagnaro e Grava difensore centrale di
destra o di sinistra
• Aronica difensore centrale di sinistra o cen-
fatto nei mesi scorsi. Questo è il risultato del no- trocampista esterno di sinistra
stro lavoro. • Maggio centrocampista esterno di destra o
Dunque, il Napoli è molto dinamico, veloce, di sinistra
intenso ed aggressivo: il suo gioco, interessante • Zuniga centrocampista esterno di destra o
in alcune espressioni offensive, è costruito molto di sinistra o mezza punta di destra o di sinistra
bene sulle caratteristiche dei giocatori di maggior • Hamsik mezza punta di destra o di sinistra o
qualità, specie quelli del reparto avanzato. Le al- centrocampista centrale
tre linee distintive sono state selezionate con cu- • Lavezzi e Cavani punta centrale o mezza
ra, messe assieme con pragmatismo e trasmesse punta di destra o di sinistra.
con chiarezza alla squadra, capace di esprimere
un football positivo, che valorizza compiuta-
mente sia la fase d’attacco che quella difensiva. Modulo di gioco
Lo schieramento-base, disposto col 3-4-2-1, è
quello riportato a pagina 7. La base di partenza è il 3-4-2-1. In fase di
È importante sottolineare che Mazzarri ha a possesso si dispone così, ma la dislocazione in
disposizione diversi giocatori versatili, intercam- campo non è rigida: si nota una certa flessibilità
biabili a seconda delle esigenze, i quali possono che dipende dallo sviluppo delle situazioni e da
6 ricoprire più ruoli anche nel corso della stessa come sono disposti gli avversari. Quattro le linee
gara, dando ampie scelte all’allenatore, impreve- di scaglionamento: linea difensiva a tre; linea di
2. allenatore sul campo
l’ allenatore
3
8 Dossena
(3 Vitale)
6 11
6 Aronica 22 Lavezzi
(12 Dumitru)
10
23 Gargano
5 9
1
28 Cannavaro 7 Cavani
26 De Sanctis
(25 Cribari) (99 Lucarelli)
4
5 Pazienza
(21 Yebda)
2 7
14 Campagnaro 17 Hamsik
8
(2 Grava-13 Santacroce) (77 Sosa)
11 Maggio
(18 Zuniga)
centrocampo a quattro, coi due esterni pronti ad cinque. A centrocampo le coperture sono atten-
abbassarsi in non possesso e due centrali abba- te: se c’è da chiudere contro un centrocampo a
stanza bloccati; due punte tre con vertice alto, si ab-
(mezze punte) laterali
quindici metri dentro al
È importante sottolineare bassasquadra si dispone con
e la
di dieci metri Hamsik
campo, alle spalle di una che Mazzarri ha a un 3-5-2 o col 3-4-1-2 se il
punta centrale, intercam- vertice è basso, con lo stesso
biabili nelle posizioni-base, disposizione diversi giocatore ad accentrarsi;
specie Lavezzi e Cavani, non è raro, se abbisogna,
con Hamsik più ‘tattico’ giocatori versatili osservare anche il rientro di
nel ripiegare anche sulla li- uno o di entrambi i riferi-
nea mediana. menti più avanzati (Cavani e Lavezzi) sulla linea
Come si nota dalla dislocazione, la squadra in mediana.
fase di possesso ha triangoli di gioco predefiniti
nelle posizioni di base: ogni portatore ha sempre
disponibili almeno due appoggi laterali e uno in FASE OFFENSIVA
profondità, senza contare il sostegno dietro, per-
mettendo combinazioni di gioco tatticamente Come fa goal il Napoli
ordinate ed equilibrate.
In fase di non possesso si contrappone bene Il Napoli è una squadra che segna molto, 26
agli avversari, cerca sempre la superiorità nume- goal nelle prime 17 gare (56 in 36) di campiona-
rica in basso, sulla linea difensiva, secondo la ne- to (quarto miglior attacco, media-goal a partita
cessità abbassa uno o entrambi gli esterni di cen- 1,53), terzo miglior quoziente reti (1,53) dopo 7
trocampo, componendo una linea a quattro o a Milan (2,23) e Juventus (1,88). Manovra bene
3. allenatore sul campo
l’ allenatore
da dietro, i movimenti di uscita sono semplici ed 2. gioco su chi si vede, prevalentemente in
efficaci (riparte con molta velocità sia partendo verticale in avanti (sull’appoggio) o all’indietro
bassa che alta), gli sviluppi sono codificati e por- (sul sostegno).
tati con accelerazioni sorprendenti e grande abi- 3. mai passaggi laterali quando il compagno è
lità tecnica. La squadra è molto aggressiva appe- di spalle alla porta avversaria.
na perde palla in avanti, la recupera in fretta e 4. omogeneità nel modo di giocare: non si
sorprende l’avversario. Sfrutta inoltre molto be- cambia l’atteggiamento programmato a prescin-
ne i piazzati offensivi in tutte le altezze del cam- dere dal risultato.
po, colpisce spesso l’avversario d’incontro nella 5. il Napoli alterna lo sviluppo del gioco, for-
transizione offensiva susseguente alla disposizio- zando la ricerca dei corridoi centrali dai mediani
ne difensiva sui calci da fermo. centrali (o gli stopper quando si alzano) verso le
Goal fatti (girone d’andata): due mezze punte e/o alla punta centrale, con
centrocampisti esterni sempre molto larghi, op-
• movimenti di uscita: 2 (8%) pure attacca con sviluppi esterni di settore e con
• ripartenze basse: 8 (31%) cambio di settore (spesso con lancio lungo e in-
• ripartenze alte: 4 (16%) crociato).
• piazzati offensivi: 10 (38%) – 5 corner 6. in ripartenza cerca di arrivare prima possi-
(+eventuale seconda palla) – 1 punizione centrale bile alle punte con verticalizzazioni immediate;
lontana – 2 punizioni da metà campo con giro gio- se non è possibile, si cercano i quattro centro-
co “alla mano” – 1 rigore (susseguente a ripartenza campisti e quindi lo sviluppo di manovra con le
alta) – una punizione dalla tre quarti centrale punte. Se non è possibile lo sviluppo di mano-
• transizione offensiva dopo disposizione di- vra, c’è un passaggio arretrato o uno laterale e
fensiva sui piazzati: 2 (7%) – uno dopo punizio- quindi in avanti su un vertice, oppure un giro
ne laterale contro, l’altro dopo corner contro. gioco.
Quello che sorprende di più non è tanto co- Movimenti di uscita
me il Napoli faccia i goal, ma quando li faccia:
nintepopodimeno che la metà dal 75’ in avanti e Nelle uscite da dietro il Napoli di Mazzarri
3 proprio nel recupero a sbloccare il risultato cerca la costruzione corta appoggiata di settore e
(addirittura sei se si considera anche la Europa con cambio di settore; le coperture preventive
League). Questo a conferma di una preparazione non sempre sono ottimali, con gli esterni di cen-
atletica eccellente, di una grande forza caratteria- trocampo che si alzano molto, ma è un rischio
le, che porta la squadra a credere nella vittoria fi- calcolato per avere sempre grande ampiezza (pa-
no alla fine e ben oltre, e della notevole qualità zienza se si prende qualche contropiede…): la
di alcuni suoi giocatori. squadra si dispone con un 3-2-4-1 che fa abbas-
sare molto gli avversari. Frequente anche l’alzarsi
Linee di gioco e principi di uno dei due difensori laterali a creare superio-
rità numerica a centrocampo o favorire lo svilup-
1. se possibile il Napoli manovra con trasmis- po con un uomo in più sulle fasce (2-5-3).
sione bassa tra difesa, centrocampo e attacco: le Il Napoli ha uomini di profondità e ampiezza in
coperture preventive non sempre sono ottimali. avanti e sulla mediana esterna, molto mobili,
Essendo ottimalmente orientati, gli esterni di imprevedibili, che non danno punti di riferi-
centrocampo si alzano entrambi sul palleggio dei mento, dotati di grande tecnica in velocità che
tre centrali che si allargano in impostazione, con permette penetrazioni poco arginabili, special-
trasmissione di palla sufficientemente veloce e a mente con molto campo davanti.
due tocchi; se non è possibile, il Napoli passa di- Negli otto grafici riportati di seguito sono il-
rettamente dalla difesa all’attacco, accorcia mol- lustrati gli schemi più utilizzati partendo con
8 to bene e recupera la seconda palla. manovra da dietro.
4. allenatore sul campo
Movimenti di uscita
l’ allenatore
1. Punta laterale dentro a ricevere. I tre centrali si alzano 2. Punta laterale dentro a ricevere e cambio di gioco. Pal-
e palleggiano allargandosi. Da 2 corto-lungo tra 10 e 4, leggio dei tre difensori, da 2 a 7 incontro in rotazione in-
10 riceve e dà a 11 in rotazione interna, 7 allarga a 3 che terna, scarico su 4 che cambia gioco su 11 che si allarga
crossa e tre a chiudere (all’occorrenza anche quattro). tutto, riceve e converge mentre 3 si sovrappone. 11 ha
diverse opzioni: palla dentro per 9, 7, 8; passaggio a 3; ti-
ro da fuori.
3. Punta centrale incontro. I tre centrali si alzano e pal- 4. Punta centrale ad aprire. I tre centrali si alzano e pal-
leggiano allargandosi. Da 6 a 9 incontro che scarica su leggiano allargandosi. Da 5 a 4 che serve 9 in mezza
10, apertura su 8, 7 stretto va a ricevere lungo linea con apertura con 7 a ruotargli sotto. 11 e 3 tagliano in pro-
8 a sovrapporsi all’interno. fondità, 8 attacca largo. 7 ha diverse opzioni per la rifini-
tura o il tiro. Variante: 11 non taglia dritto ma si allarga
per ricevere il passante incrociato e 3 va dentro. 9
NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.
5. allenatore sul campo
Movimenti di uscita
l’ allenatore
5. Salita del difensore laterale. Palleggio dei tre difensori 6. Profondità per le punte con difesa alta. I tre centrali si
che si allargano, corto-lungo tra 10 e 4 che riceve crean- alzano e palleggiano allargandosi. Con difesa alta, possi-
do spazio per 2 che sale e dà a 9 incontro che sterza per 7 bilità di lancio a scavalcare per l’attacco di profondità di
in profondità. Variante: dentro-fuori fra 8 e 7, 2 dà a 8 una punta in corto-lungo combinato. Variante: sul corto-
dentro che manda 7 al cross e tre a chiudere. lungo individuale di 7, 9, 11.
7. Costruzione lunga dal centrale. Palleggio dei tre difen- 8. Costruzione lunga dal portiere. Dal portiere a cercare
sori che si allargano. Se dopo quattro-cinque passaggi la torre aerea di un mediano che si allarga, 9 raccoglie la
non c’è sviluppo, cambio di gioco lungo su 11 largo con deviazione in mezza apertura con 11 a ruotargli sotto, ri-
3 a sovapporsi. 11 converge e manda 3 al cross con tre a ceve e dà dentro sul taglio di 7-8-9. Variante: con devia-
chiudere. Variante: rifinitura per i tagli in area di 9, 7, 8 zione larga 11 si allarga, 3 si sovrappone e lo manda al
10 o tiro da fuori. cross con tre a chiudere.
NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.
6. allenatore sul campo
l’ allenatore
Ripartenze basse ma possibile sui tre davanti con verticalizzazioni
immediate dalle linee arretrate
È la situazione che la squadra gradisce di più 2. se possibile chi ruba palla sviluppa
(31% dei totali realizzati): attaccare con molto 3. sempre un appoggio largo lato palla
campo davanti per sfruttare al massimo la gran- 4. punte in movimento opposto
de tecnica in velocità delle punte e la corsa degli 5. grande velocità di sviluppo
esterni di centrocampo. Le ripartenze basse sono 6. rientro con giro gioco se c’è chiusura su di
codificate, imparate a memoria, molto ben svi- un settore.
luppate e con tratti distintivi ben precisi: Qui di seguito è riportata una serie di sei svi-
1. il Napoli di Mazzarri cerca di arrivare pri- luppi esplicativi.
Ripartenze basse
1. Punte in movimento opposto: vicina apre, centrale sfi- 2. Punte in movimento opposto: vicina apre, centrale sfi-
la, lontana taglia. Da 5 a 8, punta vicina apre lato palla, la, lontana taglia. 8 chiuso davanti dà a 2, 9 incontro
la lontana taglia dentro, la centrale sfila opposta, 8 dà che gira di prima per 7 in attacco di profondità e sfila
dentro sul taglio di 11. Variante: 8 serve 9 con un pas- opposta.
sante incrociato.
11
NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.
7. allenatore sul campo
Ripartenze basse
l’ allenatore
3. Punte in movimento opposto: vicina taglio dentro, 4. Punte in movimento opposto: vicina incontro, centrale
centrale sfila, lontana taglia. Verticalizzazione immedia- apre, lontana taglia. Da 5 a 4 a 9 che apre, riceve con 7
ta su 11 che riceve ruotando dentro, dà e segue su 7 in che era venuto incontro e 11 che taglia.
taglio dentro, 9 sfila largo, riceve e dà dentro sul taglio di
11 con 7 a sostegno per il taglio da fuori. Variante: aper-
tura di 9 a 3 che crossa e tre a chiudere.
5. Punte in movimento opposto: vicina attacca la profon- 6. Manovrata con doppio giro di gioco. Da 2 a 4, chiuso
dità, centrale apre, lontana taglia. Verticalizzazione su 9 davanti gira a 3. 11 sulla sua diagonale riceve. Chiuso a
che apre, risale mentre 7 va in attacco di profondità drit- sinistra gira a destra a 7 in taglio dentro, riceve, dà a 8
to e dà a 11 in taglio e palla dentro per 7. Variante: aper- che attacca la profondità e crossa con tre a chiudere. Va-
tura di 11 o 3 che crossa e tre a chudere. riante: giro gioco con sviluppo esterno a sinistra e cross
12 anticipato alle spalle della difesa all’indietro.
NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.
8. allenatore sul campo
l’ allenatore
Ripartenze alte una partecipazione ancora più consistente degli
esterni di centrocampo.
Valgono i principi sopra esposti per le ripar- Di seguito riportiamo sei esempi schematici
tenze basse, con la differenza che in queste vi è di ripartenze alte:
Ripartenze Alte
1. Punta vicino dentro a ricevere. Verticalizzazione da 4 e 2. Punta vicino dentro a ricevere. Verticalizzazione da 10
7 che converge, 9 dentro linea palla sfila. 11 taglia dentro e 7 che gira di prima a 9, “uno-due sotto” e palla dentro
e riceve il dai e segui di 7 che va opposto. 11 ha 3 opzio- su taglio di 11. Variante: con palla dentro più larga
ni: 1. palla a 9 di prima; 2. palla a 7 a due-tre tocchi; 11 scarica su 9 a sostegno o apre su 8 che arriva largo e
3. tiro da fuori. Variante: con palla più larga a 9 sovrap- crossa.
posizione interna di 8.
3. Punta vicina larga a ricevere. 10 chiuso davanti dà a 4. Punta vicina larga a ricevere. 8 dà davanti a 7 che apre e
11 che si allarga sulla linea, 3 si sovrappone, 11 converge riceve, 9 in mezza apertura crea spazio a 10 che si inserisce
e dà a 3 che crossa con tre in area a chiudere. Variante: (8 si ferma e copre con 4) e riceve da 9. 10 ha tre opzioni:
Passante incrociato per l’esterno opposto che taglia. 1. Palla dentro sul taglio di 11; 2. Palla dentro sul taglio di
3; 3. Tiro in porta. Variante: 8 dà sulla mezza apertura di 9
che fa sponda per 7 che gli ruota sotto. Ruotato dentro 7 ha
cinque opzioni: 1. Palla dentro per 11; 2. Palla dentro per
3; 3. Palla dentro per 9; 4. Allargare su 9; 5. Tiro da fuori. 13
9. allenatore sul campo
Ripartenze Alte
l’ allenatore
5. Punta centrale incontro. Verticalizzazione da 10 a 9, 6. Manovrata con giro gioco. 8 chiuso davanti dà a 4, 4 a
sponda su 7 che manda 8 al cross con tre a chiudere in 11. 9 apre in profondità lato palla e crossa radente in
area (sempre uno in forte anticipo sul primo palo). Va- area con tre a chiudere. Variante: cambio di settore con
riante: 7 dà dentro sul taglio di 11. due passaggi su 3, 11 sulla sua diagonale riceve e crossa o
ridà a 3 dentro.
Calci piazzati d’attacco buoni saltatori e molta qualità nella battuta.
Riportiamo di seguito undici schemi che illu-
Il Napoli sfrutta bene i calci piazzati (38% strano nel dettaglio i vari calci piazzati d’attac-
dei goal totali), soprattutto i corner, avendo co e la disposizione dei giocatori.
Calci piazzati d’attacco
1. Corner da sinistra (battuta diretta). 11 a rientrare, con 2. Corner da destra (battuta diretta). 11 a uscire sul cen-
9 in anticipo sul primo palo, 7 dal portiere risale sul pri- tro con 9 e 4 sul primo palo, 8 dal secondo al centro, 5
mo, 4 al centro, 5 dal secondo al centro, 8 dal centro al dal centro al secondo, 7 fermo sulla possibile traiettoria
secondo. Variante: 9 e 7 partono dal portiere con 9 in di corsa del portiere in uscita, 10 spesso finta l’entrata da
anticipo sul primo, 7 si allarga sul secondo. ultimo e ritorna o prosegue e va allo scambio con 11.
14
10. allenatore sul campo
Calci piazzati d’attacco
l’ allenatore
3. Corner da destra (con scambio). Scambio 11-9-11 che 4. Punizione laterale da destra vicina. Cinque in area a
mette dentro per 4 in anticipo. Sul primo palo allunga la saltare, tre alla ribattuta, uno dietro. 11 batte a uscire sul
traiettoria per 5 partito lungo sul secondo e liberato da centro con 9 che dal centro attacca in anticipo sul primo
un blocco di 8. 7 al centro palo, portando il suo marcatore sul blocco dell’uomo del
“breve”. Blocco al centro di 8 per 4 che attacca il primo
palo, 7 dal centro al secondo, 5 parte lungo e va al cen-
tro, 3 da ultimo sul secondo. Variante: blocco di 8 per 5
e 7 che ruotano sul secondo.
Tutti gli schemi relativi ai calci piazzati d’attacco adottano un contromovimento smarcante prima di attaccare il punto stabi-
lito (allargo-stringo o basso-alto e viceversa). Le X indicano le posizioni di zona avversarie (gli altri si considerano a uomo).
5. Punizione laterale da destra lontana. Batte 10 a uscire 6. Punizione laterale da sinistra lontana. Batte 10 a
sul centro per 7 che parte dal secondo, con 4 appena die- rientrare sul centro con 9 in anticipo sul primo palo libe-
tro; 9 in anticipo sul primo palo, 3 ruota dal centro e si rato da un blocco di 7; 4 dal centro al primo, 8 dal se-
libera sul secondo con un blocco di 5. 11 appoggio largo condo al centro, 5 parte lungo dal centro e va sul secon-
lato palla. do, 3 ruota dal centro e si libera sul secondo.
15
11. allenatore sul campo
Calci piazzati d’attacco
l’ allenatore
7. Punizione centrale vicina da destra. Due sulla palla 8. Punizione centrale vicina da sinistra. Due sulla palla,
(un destrorso ed un mancino), tre in area opposti palla, cinque opposti in situazione di superiorità numerica
uno largo lato palla, uno ad allungare la barriera. Finta il (5vs4), uno largo lato palla in area, un altro arretrato sul-
tiro 3 e batte 11 cercando il tiro di destro a giro sopra la la fascia, uno dietro. 10 finta il tiro di forza e mette den-
barriera, con quattro ad attaccare la porta. tro un pallonetto morbido per 7 che si libera al centro
con un blocco di 2.
Tutti gli schemi relativi ai calci piazzati d’attacco adottano un contromovimento smarcante prima di attaccare il punto stabi-
lito (allargo-stringo o basso-alto e viceversa). Le X indicano le posizioni di zona avversarie (gli altri si considerano a uomo).
9. Punizione centrale lontana da destra. Due sulla palla, 10. Punizione da metà campo. Ricerca della superiorità
cinque opposti in area, uno largo lato palla, due dietro. numerica, sulla fascia opposta. Da 2 a 10, a 3, 11 apre
10 tocca, 4 ferma, 10 calcia un passante incrociato sul se- tutto e riceve, 9 apre e ricevendo da 11 va verso l’esterno
condo palo largo a cercare 3, ruotato dal centro, nello e serve 11 che lo sovrappone all’interno e crossa radente
spazio creato da 5 che taglia al centro dal secondo. 7 e 9 in area con 7 a chiudere in anticipo sul primo palo.
e 11 attaccano la porta
16
12. allenatore sul campo
l’ allenatore
– Errore individuale: 1 (6%)
• appoggio errato al portiere
– D0isposizione difensiva sui calci piazzati: 4
(24%)
• 1 su corner
• 2 su rigore (susseguenti a transizione difen-
siva con esterni alti)
• 1 su fallo laterale dalla tre quarti (con giro
gioco e cross)
Principi
1. organizzazione: valorizzata al massimo la
tattica collettiva, di reparto e individuale
2. le linee strette e giocatori tutti attivi sulla palla
11. Fallo laterale dalla tre quarti offensiva. Giro palla tra 3. lavoro dei centrocampisti e degli attaccanti
3-10-5-7 che ruota dentro a ricevere, combina con 11
che si accentra tagliando dentro, riceve e apre a 8 che
che consente alla difesa di posizionarsi
crossa con tre a chiudere. Varianti: a) battuta diretta sul 4. linea che in uscita accorcia gli spazi
dentro-fuori tra 11 che risale dentro e 9 che apre (A1: 5. fuorigioco attuato solo come conseguenza
palla a 9; A2: palla a 11). b) cambio di gioco lungo in- del pressing, con molta precisione con palla in
crociato da 10 a 8.
uscita, raramente d’incontro con palla in entrata.
Sviluppi
FASE DIFENSIVA
– Pressing medio
Come il Napoli subisce goal Fase di preparazione – se non c’è necessità di
forzare in avanti, a squadra avversaria schierata
Sono 17 i goal incassati (girone d’andata, me- tutti rientrano e stringono centralmente, i tre ri-
dia-goal a partita 1, sesta miglior difesa). ferimenti avanzati si portano quasi sulla linea dei
mediani centrali avversari, lasciano giocare i cen-
– Organizzazione difensiva (a squadra schie- trali difensivi e cercano d’impedire il passaggio ai
rata): 9 (52%) mediani stessi e chiudere i corridoi di verticaliz-
• 2 spazio davanti alla difesa, mediani piatti, zazione: l’obiettivo è indirizzare i passaggi verso
concedono l’1-2 tra le punte e/o tiro da fuori l’esterno, dove s’innesca la fase aggressiva.
• 2 difficoltà sui cambi di gioco e di chiusura Fase aggressiva – la linea d’innesco di questa fa-
sul cross se è dieci-quindici metri dopo la metà campo; se il
• 2 difficoltà a chiudere la profondità con li- gioco è ‘alla mano’, l’attacco al portatore diventa
nea alta aggressivo: il Napoli non fa passare palla e uomo,
• 2 su attacco esterno (marcature fissate male la punta di settore normalmente attacca forte
in area) l’esterno basso avversario, le linee arretrate gioca-
• 1 ritardo ad uscire sul portatore che tira da no d’anticipo, molto accentuato quello dell’ester-
fuori no basso lato palla. Potendo contare quasi sempre
sulla superiorità numerica in basso, anche per
– In transizione difensiva: 3 (18%) l’apporto dell’esterno di centrocampo opposto e
• tre esterni di centrocampo spesso alti con- dei mediani centrali, anche la linea a tre forza l’an-
temporaneamente e difesa a tre in difficoltà nel ticipo, potendo contare su di un uomo in più a
chiudere la profondità in rientro con solo i me- copertura dei duelli. Se lo sviluppo avversario è da 17
diani centrali in aiuto palla larga con lancio a scavalcare, i difensori late-
13. allenatore sul campo
l’ allenatore
rali del Napoli, orientati all’esterno e sufficiente- tendo contare sulla copertura del centrale. Se le
mente veloci, hanno buon gioco; se la battuta due punte si dispongono in verticale, la squadra
lunga parte dal centro al centro, Mazzarri ha buo- di Mazzarri ha qualche difficoltà in più, pur es-
ni saltatori, organizzati molto bene nell’attacco al- sendo in 3:2, con qualche ritardo nel chiudere su
la palla e nella copertura reciproca (esterni di cen- quella più bassa. Contro tre punte solitamente si
trocampo a sostegno secondo necessità). abbassa un centrocampista esterno, contro due
punte e un trequartista c’è il contributo di un
– Pressing alto o molto alto centrocampista che si abbassa.
Solitamente è esercitato nelle seguenti situazioni: La linea è attiva, sempre sul passo e orientata
verso la posizione della palla, scappa a gioco
1. con palla appena persa aperto, risale di continuo a gioco chiuso, col
2. se la palla sfila verso la linea di fondo avversaria portatore che si gira di spalle, sui passaggi latera-
3. se la palla è contesa (se chi, esercitando la li o all’indietro e sulle respinte.
pressione, produce difficoltà alla difesa avversa- Si dispone ad “elle”, con una linea di copertu-
ria, viene sostenuto in maniera organizzata da ra a palla larga, forzando all’esterno l’avversario
tutti gli altri compagni) al duello col difensore esterno. Figura in linea a
4. nelle rimesse laterali dall’ultima altezza del palla centrale lontana: gli esterni dipendendo dal
campo. centrale, cercano di tenerne la linea, se il centrale
scorcia in avanti sull’attaccante incontro, la di-
– Organizzazione difensiva sposizione è a piramide.
Il Napoli cerca sempre di difendere in supe- Il reparto ha comportamenti difensivi orto-
riorità numerica. Contro due punte avversarie si dossi: difende bene sia sugli appoggi che nel
impiegano preferibilmente i difensori laterali in chiudere la profondità, la tattica individuale dei
marcatura, facendo loro forzare l’anticipo, po- singoli è di buon livello.
Organizzazione difensiva
1. Comportamento su punta centrale incontro, lontana 2. Comportamento su punta vicina incontro, centrale
taglia (da palla centrale). Il portiere cerca il sostegno di- apre (da palla centrale). Comportamento del portiere: a
fensivo (uscita in avanti a chiudere), ma è difficile se la sostegno dell’azione difensiva. Difficoltà: sulla mezza
palla si allarga e rischioso, con compagno in recupero, so- apertura in profondità della punta centrale, con la vicina
vrapporre l’azione difensiva. Difficoltà: sul taglio della venuta incontro dal difensore laterale che forza l’antici-
punta lontana con la centrale venuta incontro dal centrale po, c’è situazione di 1vs1 con copertura lontana del di-
che forza l’anticipo, c’è situazione di 1vs1 senza copertura. fensore laterale opposto.
18
14. allenatore sul campo
Organizzazione difensiva
l’ allenatore
3. Comportamento su punta vicina che ruota dentro, 4. Comportamento difensivo su attacco esterno. Un
centrale che apre stretto (da palla centrale). Comporta- esterno va al duello col mediano di settore a copertura, i
mento del portiere: a sostegno dell’azione difensiva. I tre centrali si abbassano e stringono verso la porta, il
mediani centrali tendono ad accorciare in avanti la- centrocampista esterno opposto diagonalizza. Difficoltà:
sciando libero dello spazio alle spalle. Difficoltà: sulla marcature in area talvolta larghe • inserimenti centrali
mezza apertura della punta centrale, la vicina gli ruota coperti non sempre con attenzione • i mediani centrali
sotto e ha spazio per il tiro o per la rifinitura per 9 stes- spesso si abbassano troppo e lasciano spazio alla ribattu-
so o per 11. ta per il tiro.
5. Comportamento difensivo sull’uno–due interno. I me- 6. Comportamento sul passante incrociato. Talvolta
diani centrali accorciano in avanti, confidando nella su- l’esterno di centrocampo non è in linea coi difensori (in
periorità numerica dietro e lasciano spazio libero alle recupero o per scelta) e quindi c’è scopertura sulla parte
spalle. Difficoltà: di anticipo e copertura reciproca negli larga opposta. Difficoltà: di chiusura da parte del difenso-
scambi stretti e veloci. re laterale senza copertura dell’esterno di centrocampo •
di riposizionamento e di marcatura in area sulla seconda
palla.
19
15. allenatore sul campo
l’ allenatore
– Transizione difensiva trocampisti in rientro sono problematici, con
Si nota un atteggiamento volto all’immedia- gli esterni di centrocampo spesso alti. Apprez-
ta riconquista della palla appena persa: questo è zabili diversi rientri profondi anche delle punte,
un tratto distintivo del loro modo di giocare, ma non sempre sufficienti.
aggressivo e agonisticamente sostenuto, conse-
guito sicuramente con esercitazioni specifiche e – Disposizione difensiva sui calci piazzati
sollecitazioni continue dell’allenatore: tale ri- Sei esempi, vedi sotto e a fianco.
cerca è repentina. Spesso sono proprio le tre
punte a innescarla, senza risparmio e con conti- L’espletamento positivo degli sviluppi difensi-
nuità, anche nell’ultima altezza del campo, vi sopraelencati porta molto spesso a ribaltamen-
quando la palla sfila verso il fondo, quando è ti d’azione esplosivi, come dice chiaramente la ti-
contesa, con tutti gli altri ad accorciare sull’ap- pologia dei goal realizzati.
poggio più vicino, ricorrendo, se necessario, al
Sergio Buso,
fallo tattico per non far ripartire l’azione. Se gli allenatore di prima categoria,
avversari escono dal pressing il Napoli ha pro- è attualmente “tattico” del Cagliari,
blemi, gli schemi difensivi con difensori e cen- nello staff tecnico di Donadoni
Disposizione difensiva su calci piazzati (corner)
1. Corner (battuta diretta). Disposizione mista: 7 sul 2. Corner (con scambio). Disposizione mista come la
primo palo, 9 sul breve, 10 e 4 alla ribattuta, 11 in avan- precedente. Il 2vs2 viene composto da 7 e 10, con 4 ad
ti, gli altri a uomo, 4 diventa il sesto marcatore se gli at- accentrarsi, se chi avvicina il battitore parte dalla ribattu-
taccanti in area sono sei. Difficoltà: sui blocchi perdono ta o più in basso; da 7 più il suo marcatore se l’attaccante
spesso la marcatura • scopertura sul secondo palo sui parte da dentro area. Difficoltà: come per il precedente •
blocchi o se un attaccante cambia posizione dal primo al contro sei in area, ribattuta tutta scoperta se tengono un
secondo. Variante: triangolo difensivo 7-9-8 (10) sul pri- uomo davanti.
20 mo palo se non tengono nessuno davanti.
16. allenatore sul campo
Disposizione difensiva su calci piazzati (punizioni)
l’ allenatore
3. Punizione laterale vicina. Disposizione mista simile a 4. Punizione laterale lontana. Disposizione a zona: 11
quella sui corner. 11 in barriera, 9 sul breve, 7 a cercare in barriera, 10 largo lato palla, 4 alla ribattuta ma pron-
la palla al centro, 10 e 4 alla ribattuta, gli altri cinque in to a marcare se un avversario parte lungo, 7 in avanti (o
marcatura. Difficoltà: sui blocchi perdono spesso l’uomo si abbassa con 4 alla ribattuta), linea a sei sul limite del-
• scopertura sul secondo palo se un attaccante gira dal l’area (9-3-6-5-2-8). La linea dei sei cerca di fissare la
primo al secondo • ribattuta un po’ scoperta per l’eccessi- marcatura nella zona al momento della battuta e di at-
vo abbassarsi di 4 e 10. Variante: barriera a due giocatori taccare la palla in anticipo. Difficoltà: tendono ad ab-
e ribattuta parzialmente scoperta. bassarsi troppo prima del tiro • non sempre sono d’anti-
cipo sugli attaccanti • perdono l’uomo sui blocchi • in
ritardo sulla copertura del secondo palo sul passante in-
crociato.
5. Punizione centrale vicina. Barriera a quattro giocatori, 6. Punizione centrale lontana. 7 e 11 in barriera, 10 sul
11 incontro dall’interno, 3 sul lato palla e quattro oppo- lato palla, linea a sette giocatori al limite dell’area. Diffi-
sti poco più bassi della linea della barriera. Al momento coltà: profondità chiusa male sul secondo palo.
del tiro la barriera salta cercando l’intercettamento. Diffi-
coltà: i componenti della barriera spesso non saltano con-
temporaneamente • profondità chiusa male sul secondo
palo se la battuta è incrociata a cercare una torre: i quat-
tro marcatori perdono spesso l’uomo sui blocchi. 21