DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA.
Questo documento rappresenia la linea programmatica di Federnatura di fronte ai principali problemi di gestione di salvaguardia dell’ambiente; con esso l’opinione pubblica risulta informata in maniera chiara della posizione della Federazione. A tale posizione dovranno attenersi tutti coloro che, in varie circostanze, possono trovarsi a parlare in suo nome. Il documento va considerato e utilizzato nella sua unitarietà.
Parlando di cultura e scuola in tempo di crisi, il punto di partenza è obbligato: è prevalsa in Italia una versione dei fatti, sbandierata dalla destra e vissuta con rassegnazione da buona parte della sinistra, secondo cui in tempo di crisi ridurre le risorse (cioè tagliare le gambe) alla ricerca, alla scuola, all’università, al teatro, alla tutela dei beni culturali, alla musica è non solo necessario ma giusto
poco fa mi sono ritrovato fra le dita della tastiera questo documento in pdf che tempo fa io scrissi per una persona, e che ora io ritengo possa essere di utilità per tutti con lo scopo di farsi un'idea di quale fondamento possa avere la visione socialista del mondo, anche tenendo presente il libro in pdf del movimento Zeitgeist che io ho appena pubblicato qui su facebook, il quale va integrato con la comprensione di questo pdf. Esiste infatti una branca della fisica, denominata fisica della complessità, che studia proprio i fenomeni emergenti ed evolutivi i quali non si esplicano solo nei sistemi biologici ma anche nei sistemi scientifico-tecnologici, sociali ed economici, nonchè nel regno naturale. Il Los Alamos Institute è il primo centro scientifico al mondo in queste ricerche, anche se vi sono tanti altri centri in Europa e nel resto del mondo. Quello che voglio dire è che la visione evolutiva della storia è fondata su basi scientifiche e dunque è naturale che il Capitalismo, nato appena tre secoli fa, sia un sistema che rappresenta soltanto una tappa temporanea dell'umanità, oltre la quale vi sarà la nuova tappa che io definirei del "post-capitalismo", che però sarà anch'essa una semplice tappa che a sua volta lascerà il posto ad un sistema ancora più evoluto, e così via. Non c'è nulla da fare: I borghesi che adesso comandano l'attuale sistema faranno presto la fine che hanno fatto i signori feudali del medioevo, dei quali ora non c'è più traccia; e tenete conto che i sistemi evolutivi hanno un tasso di cambio paradigmatico in continua evoluzione e quindi i cambi di paradigma srarnno sempre più frequenti. Il mondo è infatti un sistema complesso ed emergente, e non esiste nessun "demiurgo" che controlla tutta la storia umana, ma esistono invece "lobby" più o meno potenti le quali cercano di influenzare a proprio vantaggio il corso degli eventi, a danno naturalmente del resto della società. Tutto qui. La fisica della Complessità ci dice che la società, in quanto sistema complesso, è soggetta alle leggi del "caos deterministico" ed altri fenomeni complessi che rendono impossibile per qualsiasi potere controllare passo a passo, in modo "algoritmico" la società, secondo un piano ben preciso stabilito da un qualsiasi potere di questo pianeta. L' "emergenza" e il "caos" sono fenomeni complessi intrinseci alla società umana i quali non possono essere previsti in nessun modello di studio, e dunque questi fenomeni attestano che la società è un sistema in ultima analisi non pienamente controllabile e prevedibile. E' per questo che i poteri presto o tardi cadono senza una apparente spiegazione razionale. La storia ci insegna..
poco fa mi sono ritrovato fra le dita della tastiera questo documento in pdf che tempo fa io scrissi per una persona, e che ora io ritengo possa essere di utilità per tutti con lo scopo di farsi un'idea di quale fondamento possa avere la visione socialista del mondo, anche tenendo presente il libro in pdf del movimento Zeitgeist che io ho appena pubblicato qui su facebook, il quale va integrato con la comprensione di questo pdf. Esiste infatti una branca della fisica, denominata fisica della complessità, che studia proprio i fenomeni emergenti ed evolutivi i quali non si esplicano solo nei sistemi biologici ma anche nei sistemi scientifico-tecnologici, sociali ed economici, nonchè nel regno naturale. Il Los Alamos Institute è il primo centro scientifico al mondo in queste ricerche, anche se vi sono tanti altri centri in Europa e nel resto del mondo. Quello che voglio dire è che la visione evolutiva della storia è fondata su basi scientifiche e dunque è naturale che il Capitalismo, nato appena tre secoli fa, sia un sistema che rappresenta soltanto una tappa temporanea dell'umanità, oltre la quale vi sarà la nuova tappa che io definirei del "post-capitalismo", che però sarà anch'essa una semplice tappa che a sua volta lascerà il posto ad un sistema ancora più evoluto, e così via. Non c'è nulla da fare: I borghesi che adesso comandano l'attuale sistema faranno presto la fine che hanno fatto i signori feudali del medioevo, dei quali ora non c'è più traccia; e tenete conto che i sistemi evolutivi hanno un tasso di cambio paradigmatico in continua evoluzione e quindi i cambi di paradigma saranno sempre più frequenti. Il mondo è infatti un sistema complesso ed emergente, e non esiste nessun "demiurgo" che controlla tutta la storia umana, ma esistono invece "lobby" più o meno potenti le quali cercano di influenzare a proprio vantaggio il corso degli eventi, a danno naturalmente del resto della società. Tutto qui. La fisica della Complessità ci dice che la società, in quanto sistema complesso, è soggetta alle leggi del "caos deterministico" ed altri fenomeni complessi che rendono impossibile per qualsiasi potere controllare passo a passo, in modo "algoritmico" la società, secondo un piano ben preciso stabilito da un qualsiasi potere di questo pianeta. L' "emergenza" e il "caos" sono fenomeni complessi intrinseci alla società umana i quali non possono essere previsti in nessun modello di studio, e dunque questi fenomeni attestano che la società è un sistema in ultima analisi non pienamente controllabile e prevedibile. E' per questo che i poteri presto o tardi cadono senza una apparente spiegazione razionale. La storia ci insegna..
La scheda del libro consigliato da M. Bevilacqua: "La società circolare" di B...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da M. Bevilacqua: "La società circolare" di Bonomi, Della Puppa, Masiero - al Complexity Literacy Meeting organizzato dal Complexity Institute ad Abano Terme dal 18 al 20 novembre 2016
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA.
Questo documento rappresenia la linea programmatica di Federnatura di fronte ai principali problemi di gestione di salvaguardia dell’ambiente; con esso l’opinione pubblica risulta informata in maniera chiara della posizione della Federazione. A tale posizione dovranno attenersi tutti coloro che, in varie circostanze, possono trovarsi a parlare in suo nome. Il documento va considerato e utilizzato nella sua unitarietà.
Parlando di cultura e scuola in tempo di crisi, il punto di partenza è obbligato: è prevalsa in Italia una versione dei fatti, sbandierata dalla destra e vissuta con rassegnazione da buona parte della sinistra, secondo cui in tempo di crisi ridurre le risorse (cioè tagliare le gambe) alla ricerca, alla scuola, all’università, al teatro, alla tutela dei beni culturali, alla musica è non solo necessario ma giusto
poco fa mi sono ritrovato fra le dita della tastiera questo documento in pdf che tempo fa io scrissi per una persona, e che ora io ritengo possa essere di utilità per tutti con lo scopo di farsi un'idea di quale fondamento possa avere la visione socialista del mondo, anche tenendo presente il libro in pdf del movimento Zeitgeist che io ho appena pubblicato qui su facebook, il quale va integrato con la comprensione di questo pdf. Esiste infatti una branca della fisica, denominata fisica della complessità, che studia proprio i fenomeni emergenti ed evolutivi i quali non si esplicano solo nei sistemi biologici ma anche nei sistemi scientifico-tecnologici, sociali ed economici, nonchè nel regno naturale. Il Los Alamos Institute è il primo centro scientifico al mondo in queste ricerche, anche se vi sono tanti altri centri in Europa e nel resto del mondo. Quello che voglio dire è che la visione evolutiva della storia è fondata su basi scientifiche e dunque è naturale che il Capitalismo, nato appena tre secoli fa, sia un sistema che rappresenta soltanto una tappa temporanea dell'umanità, oltre la quale vi sarà la nuova tappa che io definirei del "post-capitalismo", che però sarà anch'essa una semplice tappa che a sua volta lascerà il posto ad un sistema ancora più evoluto, e così via. Non c'è nulla da fare: I borghesi che adesso comandano l'attuale sistema faranno presto la fine che hanno fatto i signori feudali del medioevo, dei quali ora non c'è più traccia; e tenete conto che i sistemi evolutivi hanno un tasso di cambio paradigmatico in continua evoluzione e quindi i cambi di paradigma srarnno sempre più frequenti. Il mondo è infatti un sistema complesso ed emergente, e non esiste nessun "demiurgo" che controlla tutta la storia umana, ma esistono invece "lobby" più o meno potenti le quali cercano di influenzare a proprio vantaggio il corso degli eventi, a danno naturalmente del resto della società. Tutto qui. La fisica della Complessità ci dice che la società, in quanto sistema complesso, è soggetta alle leggi del "caos deterministico" ed altri fenomeni complessi che rendono impossibile per qualsiasi potere controllare passo a passo, in modo "algoritmico" la società, secondo un piano ben preciso stabilito da un qualsiasi potere di questo pianeta. L' "emergenza" e il "caos" sono fenomeni complessi intrinseci alla società umana i quali non possono essere previsti in nessun modello di studio, e dunque questi fenomeni attestano che la società è un sistema in ultima analisi non pienamente controllabile e prevedibile. E' per questo che i poteri presto o tardi cadono senza una apparente spiegazione razionale. La storia ci insegna..
poco fa mi sono ritrovato fra le dita della tastiera questo documento in pdf che tempo fa io scrissi per una persona, e che ora io ritengo possa essere di utilità per tutti con lo scopo di farsi un'idea di quale fondamento possa avere la visione socialista del mondo, anche tenendo presente il libro in pdf del movimento Zeitgeist che io ho appena pubblicato qui su facebook, il quale va integrato con la comprensione di questo pdf. Esiste infatti una branca della fisica, denominata fisica della complessità, che studia proprio i fenomeni emergenti ed evolutivi i quali non si esplicano solo nei sistemi biologici ma anche nei sistemi scientifico-tecnologici, sociali ed economici, nonchè nel regno naturale. Il Los Alamos Institute è il primo centro scientifico al mondo in queste ricerche, anche se vi sono tanti altri centri in Europa e nel resto del mondo. Quello che voglio dire è che la visione evolutiva della storia è fondata su basi scientifiche e dunque è naturale che il Capitalismo, nato appena tre secoli fa, sia un sistema che rappresenta soltanto una tappa temporanea dell'umanità, oltre la quale vi sarà la nuova tappa che io definirei del "post-capitalismo", che però sarà anch'essa una semplice tappa che a sua volta lascerà il posto ad un sistema ancora più evoluto, e così via. Non c'è nulla da fare: I borghesi che adesso comandano l'attuale sistema faranno presto la fine che hanno fatto i signori feudali del medioevo, dei quali ora non c'è più traccia; e tenete conto che i sistemi evolutivi hanno un tasso di cambio paradigmatico in continua evoluzione e quindi i cambi di paradigma saranno sempre più frequenti. Il mondo è infatti un sistema complesso ed emergente, e non esiste nessun "demiurgo" che controlla tutta la storia umana, ma esistono invece "lobby" più o meno potenti le quali cercano di influenzare a proprio vantaggio il corso degli eventi, a danno naturalmente del resto della società. Tutto qui. La fisica della Complessità ci dice che la società, in quanto sistema complesso, è soggetta alle leggi del "caos deterministico" ed altri fenomeni complessi che rendono impossibile per qualsiasi potere controllare passo a passo, in modo "algoritmico" la società, secondo un piano ben preciso stabilito da un qualsiasi potere di questo pianeta. L' "emergenza" e il "caos" sono fenomeni complessi intrinseci alla società umana i quali non possono essere previsti in nessun modello di studio, e dunque questi fenomeni attestano che la società è un sistema in ultima analisi non pienamente controllabile e prevedibile. E' per questo che i poteri presto o tardi cadono senza una apparente spiegazione razionale. La storia ci insegna..
La scheda del libro consigliato da M. Bevilacqua: "La società circolare" di B...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da M. Bevilacqua: "La società circolare" di Bonomi, Della Puppa, Masiero - al Complexity Literacy Meeting organizzato dal Complexity Institute ad Abano Terme dal 18 al 20 novembre 2016
1. L’INSOSTENIBILITÁ DELLO SVILUPPO ‘SOSTENIBILE’
di
Alberto Brandi
Una certa “opposizione” (di sinistra quanto di “destra”) ama il pensiero e la contestazione debole.
Essa, in apparenza, è adornata di belle parole, contesta le scelte del capitale e del liberismo, ma
nei fatti non vi si oppone ma, anzi, vi contrappone idee ipocrite e deboli: tra di esse, di drammatica
attualità nel centralissimo problema dell’ecologia, quello del cosiddetto “sviluppo sostenibile”.
Una devastazione dell’ecosistema a “rate” invece che immediata?
E se invece di marciare sull’acquitrinoso sentiero del capitale non lo invertissimo? La
nazionalizzazione dell’economia e il corporativismo non sono idee nate ieri…
Diciassette anni non sono pochi.
Tanti ne sono passati da quando fu pubblicato l’importante libro di Enzo Tiezzi “Tempi storici,
tempi biologici” (Garzanti, 1987). Tiezzi, docente di chimica fisica, si chiedeva allora perché la
sinistra (a sua opinione l’unica opposizione) concentrasse la sua attenzione quasi unicamente ai
problemi macroeconomici e a quelli legati ai processi di produzione e non alla realtà e alla storia
nella sua interezza: ovvero alla storia naturale (che non è solo storia umana, come
l’antropocentrismo dominante ci inculca fin dalla nascita) e alla comprensione della posizione
dell’uomo in un ambiente naturale maturato milioni di anni prima del suo avvento.
Tralasciando le critiche ovvie alla visione “da sinistra” di Tiezzi (insomma, se quell’idea si auto-
denominò “materialismo storico” una ragione ci sarà stata) gli si deve rendere merito di aver
finalmente posto, a livello politico ed ecologico, un problema di enorme rilevanza: ovvero, che vi è
una divaricazione tra i cosiddetti “due tempi”: i “tempi storici” - quelli legati allo sviluppo umano e
che sono caratterizzati da una drammatica distruzione di quegli equilibri e di quelle risorse che la
Natura , con i suoi “tempi biologici”, ha impiegato ere intere a costituire.
I tempi storici tendono quindi a contrarsi: basti pensare al rapidissimo “sviluppo” che l’uomo ha
compiuto in pochi millenni, mutando radicalmente un ambiente costituitosi in lassi temporali
inimmaginabili. Volendo esemplificare con un paragone riferito alla società umana, è come se un
neonato di pochi mesi riuscisse a sconvolgere e a far decadere un’intera nazione con secoli di storia.
Come molti scienziati italiani ed esteri hanno rilevato negli ultimi quindici anni, i tempi storici sono
destinati a provocare la fine dei tempi biologici. Questo naturalmente non significa, come molti
immaginano - rinchiusi nel loro individualismo antropocentrico -, che l’uomo causerà
“l’Apocalisse” o una hollywoodiana fine del mondo (l’attitudine decadentista del “muoia Sansone
con tutti i Filistei”), ma semplicemente implica che la Natura sarà (è!) costretta ad azzerare i suoi
tempi biologici, e questo comporterà l’estinzione di quello che la Terra percepisce (secondo la
teoria che vede il nostro pianeta come un vero e proprio organismo vivente) come il “parassita-
uomo”.
Lo si ripete quasi come una litania o un esorcismo: l’uomo sta distruggendo l’ecosistema e sé
stesso. Ma al contempo la nostra società è sempre più malata di un positivismo assurdo,
propagandato dai media, che inebetisce i popoli con le sue nuove droghe tecnologiche e fittizie.
Nonostante il surriscaldamento del pianeta, nonostante i paradisi naturali che vengono soppressi
sistematicamente con il tacito benestare dei media ( basti pensare all’oasi del Danubio, che verrà
spazzata via da uno dei geniali progetti della UE o la nuova diga in Cina, che determinerà la fine di
aree protette e dell’agricoltura tradizionale, ma soprattutto il detestabile e immorale fenomeno dei
paesi discarica: Uganda, Kenya e altri paesi africani che accettano rifiuti tossici e radioattivi in
cambio di prestiti), le “magnifiche sorti e progressive” sono sempre la chimera degli occidentali
2. odierni. Ma il tempo stringe, e l’inganno ordito dal grande capitale e dal liberismo più sfrenato sta
portando l’uomo a un punto di non ritorno. Il concetto dei tempi storici, e quindi l’applicazione
dell’approccio termodinamico alla storia rompe il concetto della circolarità e della riproducibilità
eterna (paventata dal capitalismo) di tempo ed energia.
Il tempo, l’energia, le risorse, non sono infiniti. Stiamo arrivando al termine del cosiddetto circuito
della riproducibilità, e l’inganno e l’illusione del capitale presto svaniranno. Ma il nostro non vuole
essere un vano catastrofismo o una decadente teleologia. Il nostro vuole essere un invito ad aprire
gli occhi e una critica radicale anche a certe cosiddette “opposizioni” che oppongono alle logiche
liberiste quello che noi identifichiamo come un vero e proprio “pensiero debole”: ovvero quello
dello “sviluppo sostenibile”.
Questa teoria, che ha guadagnato consensi ipocriti da ogni parte degli schieramenti politici classici
all’interno della UE (soprattutto il centro-sinistra e le formazioni ecologiste, mentre in genere le
formazioni di destra liberista ignorano completamente il problema - e non consideriamo nemmeno
gli USA o la Cina, che non comprendono neanche vagamente l’idea), teorizza uno sviluppo
compatibile tra l’espansione antropica e la conservazione delle risorse naturali.
All’analisi scientifica dei fatti (e quindi non in base a chiacchiere da bar o da sezione) quello dello
sviluppo sostenibile appare invece l’ennesima prova di un pensiero debole e connivente (come –
pensiamo all’Italia – in riferimento alla questione immigrazione o criminalità).
Questo perché?
Perché, innanzitutto, le dinamiche economiche globali ci dimostrano che è la crescita economica a
non essere sostenibile: una limitazione della crescita economica (quindi dei classici inumani
processi di produzione e consumo) è contraddittoria alle formulazioni di base del capitalismo e del
liberismo. Nel processo del capitale globale è impossibile ridurre o arginare i processi produttivi, in
quanto la nostra sovrapproduzione e il consumo delle risorse è talmente rapido da rendere inutile un
qualsiasi concetto di “limitazione produttiva”. L’alternativa reale è quella dello sviluppo senza
crescita, ovvero dell’avanzamento scientifico non asservito alle logiche di produzione e che quindi
sia svincolato dal concetto che da un oggetto utile ne debbano essere obbligatoriamente prodotti
milioni. Il parametro che va sconfitto è quello della crescita obbligata dell’economia: infatti, per una
legge economica basilare, la crescita incrementa i consumi, cosa che di conseguenza aumenta
l’inquinamento.
È infatti la crescita incontrollata (quella del mercato globale attuale) ad essere la contraddizione di
fondo della sostenibilità ambientale. Questa teorizzazione è bellamente ignorata, parlando
dell’Italia, sia dal liberismo sfrenato di Berlusconi che dal materialista storico no global (?)
Bertinotti, la cui attenzione è sempre focalizzata su stantii concetti astratti di “redistribuzione della
ricchezza” di marxiana memoria invece che su processi economici alternativi reali.
Forse darà fastidio, ma l’unica soluzione che ci pare di suggerire, di fronte allo scempio che ci
sconforta, è quello della socializzazione e della nazionalizzazione corporativa dell’economia, che
come le politiche ambientali dell’Italia degli anni ’30 prima e della RSI dopo ci hanno insegnato,
sono mirate all’integrazione dell’individuo nel suo ambiente invece che sull’effimero “dominio” su
di una Terra che non ci è nemica, ma Madre.
3/7/2004