Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
Il decreto sugli standard in sanità - Il punto sul dibattito e sull\'iter nor...Nicola_C_Salerno
Se ne riparlerà dopo il voto di fiducia del 14 Dicembre. Così ha stabilito la Conferenza delle Regioni del 9 Dicembre 2010.
In attesa, questo documento CeRM fa il punto sullo stato dell’arte della discussione.
Sullo sfondo del decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri, si passano al vaglio le proposte di variazione/integrazione pervenute nei giorni scorsi dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato (documento bipartizan "Cosentino-Calabrò") e dalla Conferenza delle Regioni. Entrambi questi documenti sono riproposti in allegato.
Alcune cose sono condivisibili; altre proposte aprono criticità che andrebbero discusse; altre ancora appaiono irricevibili se non si vuol del tutto snaturare la riforma del finanziamento della sanità.
Il Sommario della Short Note contiene un riepilogo delle considerazioni che il CeRM ha maturato sulle posizioni del Senato e della Conferenza delle Regioni in merito al decreto sulla standardizzazione in sanità.
DATA = 10 Dicembre 2010
Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
Il decreto sugli standard in sanità - Il punto sul dibattito e sull\'iter nor...Nicola_C_Salerno
Se ne riparlerà dopo il voto di fiducia del 14 Dicembre. Così ha stabilito la Conferenza delle Regioni del 9 Dicembre 2010.
In attesa, questo documento CeRM fa il punto sullo stato dell’arte della discussione.
Sullo sfondo del decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri, si passano al vaglio le proposte di variazione/integrazione pervenute nei giorni scorsi dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato (documento bipartizan "Cosentino-Calabrò") e dalla Conferenza delle Regioni. Entrambi questi documenti sono riproposti in allegato.
Alcune cose sono condivisibili; altre proposte aprono criticità che andrebbero discusse; altre ancora appaiono irricevibili se non si vuol del tutto snaturare la riforma del finanziamento della sanità.
Il Sommario della Short Note contiene un riepilogo delle considerazioni che il CeRM ha maturato sulle posizioni del Senato e della Conferenza delle Regioni in merito al decreto sulla standardizzazione in sanità.
DATA = 10 Dicembre 2010
Laboratorio formez modello di gestione del recupero crediti per le pubbliche ...Salvatore [Sasa'] Barresi
AZIONI DI SISTEMA PER LA CAPACITA’ ISTITUZIONALE- LINEA COMUNI AREA BILANCIO E GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE, PATTO DI STABILITÀ E NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI DEI COMUNI
LABORATORIO
•Principali caratteristiche dell’attuale modello di gestione del recupero crediti per le Pubbliche Amministrazioni (P.A.)
•Possibili evoluzioni sui modelli di gestione dei crediti anomali da parte della P.A., anche con uno sguardo agli approcci adottati in altri mercati
•I fattori abilitanti, le sfide realizzative e i benefici attesi dei modelli evoluti di recupero crediti nella P.A
Messina
1.C
Dr. Salvatore BARRESI
Servizio ai comuni: lettura fatturazione del ciclo idricoClaudio Piccinini
La V. Barbagli Srl presenta i suoi servizi in outsourcing dedicati ai piccoli comuni: attività tecniche sui contatori, lettura, telelettura e fatturazione del servizio idrico integrato, supporto per tutti gli adempimenti ARERA.
Le tariffe delle residenze protette per anzianiFranco Pesaresi
Le tariffe delle residenze protette (RP) per anziani nelle diverse regioni italiane, la ripartizione dei costi fra quota sanitaria e quota sociale ed un approfondimento analitico sui costi delle RP. L'articolo è scaricabile anche dal sito "I luoghi della cura": link: https://www.luoghicura.it/servizi/residenzialita/2018/10/le-tariffe-delle-residenze-protette-per-anziani/
SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
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LABORATORIO
•Principali caratteristiche dell’attuale modello di gestione del recupero crediti per le Pubbliche Amministrazioni (P.A.)
•Possibili evoluzioni sui modelli di gestione dei crediti anomali da parte della P.A., anche con uno sguardo agli approcci adottati in altri mercati
•I fattori abilitanti, le sfide realizzative e i benefici attesi dei modelli evoluti di recupero crediti nella P.A
Messina
1.C
Dr. Salvatore BARRESI
Servizio ai comuni: lettura fatturazione del ciclo idricoClaudio Piccinini
La V. Barbagli Srl presenta i suoi servizi in outsourcing dedicati ai piccoli comuni: attività tecniche sui contatori, lettura, telelettura e fatturazione del servizio idrico integrato, supporto per tutti gli adempimenti ARERA.
Le tariffe delle residenze protette per anzianiFranco Pesaresi
Le tariffe delle residenze protette (RP) per anziani nelle diverse regioni italiane, la ripartizione dei costi fra quota sanitaria e quota sociale ed un approfondimento analitico sui costi delle RP. L'articolo è scaricabile anche dal sito "I luoghi della cura": link: https://www.luoghicura.it/servizi/residenzialita/2018/10/le-tariffe-delle-residenze-protette-per-anziani/
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SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
LEPS: Servizi per la residenza fittizia per i senza dimoraFranco Pesaresi
Per le persone senza dimora, la residenza anagrafica rappresenta un requisito decisivo per le sue possibilità di inclusione, perché ad essa si collega la possibilità di usufruire dei servizi sanitari, socio-assistenziali e abitativi, erogati dagli enti locali.
Una persona senza dimora può eleggere a suo domicilio non necessariamente un luogo fisico, l’importante è che scelga il Comune presso cui stabilisce i suoi interessi In questo caso, la persona viene iscritta in una via fittizia, territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico; una via dove non vive nessuno e che in realtà non esiste, ma che viene istituita per dare la possibilità anche alle persone senza dimora di ottenere la residenza e i diritti ad essa connessi.
A quattro anni dal primo lockdown, e nella quarta giornata nazionale per le vittime del Covid, l'articolo si occupa delle residenze per
anziani ritornando a quel periodo terribile che ha segnato le vite, e le morti, di migliaia di anziani ricoverati. Lo facciamo
con la recensione del libro di Costanzo Ranci “Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo” (Mimesis
Edizioni, 2023).
ANZIANI. RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DEL PNRR, MA LA RIFORMA NON C'E'Franco Pesaresi
Il Decreto Legislativo attuativo n. 29/2024, in grandissima parte, non dà attuazione alla Legge delega rinviando quasi tutte le decisioni più importanti ad una serie impressionante di ulteriori 19 decreti e linee guida. Nei prossimi mesi bisognerà cogliere ogni occasione, compresa quelle dei tanti decreti attuativi previsti, per recuperare i contenuti in linea con le previsioni più innovative della legge 33/2023.
Il servizio di Pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari si attiva in caso di emergenze ed urgenze sociali, circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, che la persona deve affrontare e a cui è necessario dare una risposta immediata e tempestiva in modo qualificato, con un servizio specificatamente dedicato. Il pronto intervento sociale viene assicurato 24h/24 per 365 giorni l’anno.
RIFORMA NON AUTOSUFFICIENZA: TRADIMENTI E RINVIIFranco Pesaresi
on il Decreto Legislativo attuativo, approvato il 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri anziché procedere con l’avvio dell’attuazione della riforma della non autosufficienza prevista dalla Legge Delega 33/2023, si limita a disporre un rinvio quasi generalizzato degli obiettivi fondanti la riforma stessa. Franco Pesaresi mette a fuoco gli elementi centrali del recente Decreto, evidenziandone la distanza dai contenuti della Legge delega approvata meno di un anno fa dal Governo, una riforma che anziani non autosufficienti e caregiver attendono da anni.
LE DIMISSIONI PROTETTE (riordinate nel 2021-22)Franco Pesaresi
Le dimissioni protette sono state individuate come Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS). L'articolo riordina il quadro normativo delle dimissioni protette.
Bilancio 2024: i fondi per la disabilità sono diminuiti?Franco Pesaresi
Dopo la presentazione della Legge di Bilancio 2024 al Parlamento si è sviluppata una discussione sulla dimensione dei fondi destinati alla disabilità tra chi affermava che i fondi sono diminuiti rispetto all’anno precedente e le dichiarazioni del Governo che invece affermavano che i fondi sono rimasti gli stessi.
Come stanno effettivamente le cose?
Il Decreto del Ministero del Salute n. 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale ha introdotto un nuovo strumento per
l’assistenza globale dei pazienti territoriali: il Progetto di salute. In questo contributo, l'autore propone un’analisi
dello strumento come definito dal quadro normativo e propone alcune valutazioni rispetto alla sua attuazione nel sistema
organizzativo dei servizi.
Il PNRR missione salute nelle Marche. Edizione 2023Franco Pesaresi
Questo ebook racconta dei primi due anni (2022-2023) di attuazione della parte sanitaria del PNRR nella Regione Marche. Parliamo di quella che tecnicamente si chiama Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il PNRR prevede, come è noto, numerosi investimenti sia nella sanità territoriale che in quella ospedaliera, nulla purtroppo per la prevenzione. Parliamo per intenderci di Case della salute, di ospedali di comunità, di centrali operative territoriali, di grandi attrezzature sanitarie, di digitalizzazione ecc.
In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
Gli alloggi per anziani: la grande confusione normativa (2° parte)Franco Pesaresi
Seconda parte di un articolo che affronta il tema della regolamentazione nazionale degli alloggi per anziani. Negli ultimi due anni sono uscite ben 5 norme che dicono cose diverse ed inadeguate.
Gli alloggi per gli anziani: la grande confusione normativa (1° parte)Franco Pesaresi
Negli ultimi due anni (2021-2023) è scoppiato un improvviso e significativo interesse statale per la realizzazione di alloggi
dedicati agli anziani testimoniato da ben cinque norme diverse che si sono occupate del tema.
Si tratterebbe di una cosa molto positiva se non fosse che le diverse norme vanno a costituire un quadro contraddittorio e
confuso.
Le Marche approvano l'attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienzaFranco Pesaresi
Con Delibera regionale 1496 del 2023, la Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza”, disponendo l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. L'autore mette a disposizione un approfondimento sui contenuti di questa recente delibera regionale, proponendo alcune riflessioni su aspetti di particolare rilevanza.
La rivista "Abitare e Anziani" n.3/2023 ha dedicato l'intero numero agli alloggi assistiti. E' presente il mio articolo: "Gli alloggi assistiti: un'alternativa alle strutture residenziali per anziani".
L'ospedale flessibile. Quale organizzazione e quali modelli per il futuroFranco Pesaresi
Conciliare qualità e complessità oggi implica abbandonare la vecchia concezione delle organizzazioni sanitarie come strutture gerarchiche lineari: i sistemi sanitari e gli ospedali sono sempre più entità complesse governate da leggi di interazione e auto-organizzazione, spesso soggette a fenomeni emergenti, come lo è stato la minaccia pandemica. Sarà questa la chiave per riformare l’assistenza compresa quella ospedaliera, facendo convergere la pluralità di attori su un unico obiettivo: aumentare la flessibilità del sistema. Tutto il contrario della logica di “una singola causa genera un singolo effetto”.
PRIME MISURE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. Franco Pesaresi
Le proposte del "Patto per la non autosufficienza" per la legge di bilancio 2024 per avviare un piano di legislatura per l'attuazione della L. 33/2023.
LA SPESA PUBBLICA PER LONG TERM CARE IN ITALIAFranco Pesaresi
Dopo l’approvazione della Legge delega per la riforma del sistema della non autosufficienza (l. 33/2023), e in attesa dei decreti legislativi attuativi, l'articolo propone un’analisi delle spese per la Long Term Care in Italia negli ultimi 10 anni. Una lettura utile per sapere cosa rientra sotto il “cappello” della LTC e quali sono le varie voci di spesa pubblica, tra sanità, indennità di accompagnamento e altri interventi socio-assistenziali. L'articolo propone anche informazioni legate alle macro-funzioni della Long Term Care e un confronto coi numeri degli altri Paesi UE.
RIAPRONO I CENTRI DIURNI PER PERSONE CON DISABILITA'
1. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
https://welforum.it/riaprono-i-centri-diurni-per-persone-con-disabilita/ 1/11
Persone con disabilità <https://welforum.it/area/persone-con-disabilita/>
Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità
Le disposizioni in Regione Marche e in Emilia-Romagna: così vicine, così diverse.
Franco Pesaresi <https://welforum.it/autori/franco-pesaresi/> | 17 Luglio 2020
Le Regioni Marche ed Emilia-Romagna hanno deliberato le regole per la riapertura dei Centri diurni per le persone con disabilità nello stesso giorno. Una
coincidenza, ma in realtà l’impostazione normativa è diversa. Tutte e due le regioni sono attente alle precauzioni necessarie in questo periodo. La regione
Emilia-Romagna tende a rendere più facile la riapertura dei centri diurni (Cfr. oltre la Tab. 1).
Il progetto di riapertura
Nelle Marche la struttura erogatrice del servizio del centro diurno deve presentare il progetto di struttura alla Unità operativa sociale e sanitaria (UOSES) ed
una volta superato l’esame il progetto deve essere condiviso dal Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta dell’Azienda Sanitaria Unica regionale (ASUR).
Al progetto vanno allegati diversi documenti fra i quali i nuovi progetti individuali dei disabili frequentanti i centri diurni che devono essere validati dall’Unità
multidisciplinare dell’età adulta (UMEA) dell’ASUR.
Nella regione Emilia-Romagna gli enti gestori dei centri diurni devono semplicemente presentare all’Ufficio di Piano un progetto di servizio per la riapertura
del servizio (Cfr. Tab. 1).
I test diagnostici
Nella regione Marche, prima della riattivazione del servizio, gli operatori e gli assistiti devono essere sottoposti a screening per accertamento della positività da
COVID-19 da parte dell’Area Vasta competente per territorio e per gli stessi dovrà essere programmato uno screening periodico con cadenza almeno mensile.
Nella regione Emilia Romagna, agli operatori e agli utenti dei centri diurni sarà effettuato con cadenza periodica concordata con le Aziende USL
territorialmente competenti il test sierologico per la determinazione dell’eventuale avvenuto contatto con COVID-19 secondo i protocolli vigenti e da definire
(Cfr. Tab. 1).
2. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
https://welforum.it/riaprono-i-centri-diurni-per-persone-con-disabilita/ 2/11
Precauzioni adottate
Le regioni Emilia Romagna e Marche, giustamente, prevedono l’adozione di una serie di precauzioni simili al fine di ridurre i rischi di contagio. La regione
Marche, rispetto all’altra regione in sesame, prevede una serie più numerosa di adempimenti; qui di seguito si segnalano alcuni di questi requisiti aggiuntivi che
vengono richiesti per la riapertura (e che non sono stati adottati dall’Emilia-Romagna):
predisposizione di uno spazio per la “vestizione” e di uno per la “svestizione” degli operatori, in cui indossare/dismettere i DPI;
accessi in struttura cadenzati;
riorganizzazione dei percorsi di ingresso e di uscita;
gestione del rischio biologico;
formale individuazione di un referente dei servizi per COVID-19;
rimodulazione dell’accesso ai trattamenti semiresidenziali (?);
rimodulazione della durata del trattamento (?) per consentire il cambio dei DPI e l’igienizzazione degli ambienti e delle attrezzature;
regolamentazione dell’accesso agli spazi comuni [Nota: Si rammenta che nei centri diurni gli spazi sono quasi tutti comuni.] (mensa, spogliatoi, ecc.)
contingentato e ridotto nel tempo di permanenza, con previsione di una ventilazione continua dei locali (Cfr. Tab. 1).
Il numero degli utenti
C’è invece abbastanza somiglianza fra le regioni Marche ed Emilia-Romagna sul numero degli utenti che possono frequentare i centri diurni, in questa fase.
La regione Marche ha stabilito che le UOSES, in accordo con il Responsabile di Struttura, definiscono la percentuale di assistiti presente quotidianamente che
non dovrebbe superare mediamente il 50% della capacità ricettiva del Centro. Tale percentuale potrà essere superata nel caso in cui ricorrano particolari
condizioni, sia strutturali che assistenziali, rispettando in ogni caso le misure di distanziamento sociale/fisico previsto dalle normative nazionali.
La regione Emilia Romagna propone agli utenti/famiglie una rimodulazione delle attività del centro, suddividendo gli utenti in piccoli gruppi stabili (massimo
5 utenti), che frequentano il servizio su turni giornalieri (mattina o pomeriggio) e/o giornate alternate di frequenza su base settimanale, nel rispetto del
distanziamento fisico. Qualora le condizioni della struttura lo consentano, potranno essere compresenti nello stesso turno più gruppi di utenti, che svolgono
attività in locali separati e con servizi igienici dedicati (Cfr. Tab.1).
Qualche elemento di valutazione
L’analisi di due sole regioni ha evidenziato ampie differenze negli adempimenti richiesti per la riapertura dei centri diurni per disabili. Aggiungendo al
confronto altre regioni, le differenze sarebbero state ancora più ampie. Sono giustificate queste differenze? Le situazioni e i problemi sono gli stessi per cui se le
differenze sono ampie queste sembrano ingiustificate.
3. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
https://welforum.it/riaprono-i-centri-diurni-per-persone-con-disabilita/ 3/11
Il compito di chi deve stabilire le regole per la ripartenza non è facile perché occorre trovare un equilibrio fra le norme per garantire la sicurezza e la necessità di
far comunque ripartire le attività. Una delle differenze principali sta anche nell’impostazione di chi è chiamato a scrivere le regole del gioco. Un conto è scrivere
le regole per tutelare se stessi contro possibili responsabilità future, un conto è scrivere le regole pensando a chi dovrà concretamente fruirne e a chi dovrà
applicarle.
Nella comparazione fra le due regioni, la proposta dell’Emilia-Romagna appare attenta, fondata sulla sostanza delle cose che servono e non appesantita da inutili
adempimenti. La proposta della regione Marche appare burocratica e appesantita da una serie numerosa di passaggi, di adempimenti e di requisiti che, in alcuni
casi, sembrano fuori contesto. Manca, in sostanza di equilibrio.
Più si studia gli atteggiamenti delle regioni, più si diventa centralisti. E’ difficile rassegnarsi alle differenze regionali, se queste appaiono ampie e chiaramente
ingiustificate.
Tab. 1 – Riapertura dei centri diurni per persone con disabilità. Gli adempimenti previsti dalle Regioni Emilia-Romagna e Marche [Nota: La tabella
completa con tutti gli adempimenti previsti dalle due regioni è disponibile qui <https://francopesaresi.blogspot.com/2020/06/la-riapertura-dei-centri-diurni-per.htm>] .
REGIONE MARCHE REGIONE EMILIA ROMAGNA
DGR 600 del 18/5/2020 DGR 526 del 18/5/2020
SEZIONE 1 – MISURE PER LA
PREVENZIONE DEL CONTAGIO DA COVID-
19
A CURA DELLA STRUTTURA EROGATRICE
DEI SERVIZI DEL CENTRO DIURNO
Prevenzione del contagio
a) Prima della riapertura del Centro, dovrà essere
effettuato un preliminare triage telefonico, sulla
base del questionario allegato in appendice, per
individuare il livello di rischio, verificando la
presenza di sintomi attuali o recenti (febbre, tosse,
dispnea, anosmia, ageusia) nel soggetto e nei
genitori e in altri conviventi, l’eventuale
esposizione a soggetti positivi e il livello di
PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA
RIAPERTURA IN SICUREZZA E LA
RIPRESA GRADUALE DELLA ATTIVITÀ
NEI CENTRI DIURNI
Le persone con disabilità e/o le loro famiglie si
impegnano a comunicare tempestivamente
all’Ente gestore l’eventuale comparsa di sintomi
compatibili a covid-19 e il contatto con persone
note come covid-19 positive nei 14 giorni
precedenti.
4. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
https://welforum.it/riaprono-i-centri-diurni-per-persone-con-disabilita/ 4/11
isolamento mantenuto negli ultimi
giorni/settimane;
b) Attivazione di procedure quotidiane di triage
degli operatori e degli utenti in “aree filtro”
(vedi questionario/triage in appendice). Nel caso
di temperatura ˃ a 37.5°C, occorre interdire
l’accesso alla struttura/servizio avvisando il
Medico Competente o il Medico di Medicina
Generale;
c) Predisposizione di uno spazio per la
“vestizione” e di uno per la “svestizione” degli
operatori, in cui indossare/dismettere i DPI
(individuati sulla base delle disposizioni dei
Dipartimenti della Prevenzione territorialmente
competenti e come minimo composti da
mascherina chirurgica e guanti). Per queste aree
definire un protocollo di sanificazione giornaliera;
d) Utilizzo dei DPI: Garantire il rifornimento di
un quantitativo di DPI adeguato rispetto al volume
di prestazioni erogate (almeno per 30 gg), tale da
poter essere distribuito agli operatori, agli utenti e
a figure esterne di supporto;
• divieto di accesso ai locali del servizio a chi
risulti con temperatura superiore ai 37,5°;
utilizzo di un unico punto, di accesso e controllo
della temperatura senza contatto a chiunque entri
nella struttura, concepito in modo da evitare ogni
assembramento, anche, quando attuabile,
separando entrata e uscita;
• utilizzo di barriere fisiche trasparenti o altre
modalità che garantiscano il distanziamento
nelle portinerie, nei punti di accoglienza, nei
locali di accesso al pubblico;
• utilizzo di dispositivi di protezione
individuale (mascherine chirurgiche
eventualmente associate a schermo facciale,
guanti, grembiule monouso) per tutti gli
operatori/operatrici delle strutture e per chiunque
entri nella struttura; nel caso in cui si trovino in
5. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
https://welforum.it/riaprono-i-centri-diurni-per-persone-con-disabilita/ 5/11
e) È obbligatorio far precedere l’ingresso in
struttura da parte degli utenti o di operatori, già
risultati positivi all’infezione da COVID-19, da
una preventiva certificazione medica, da parte del
Medico di Medicina Generale/Medico
Competente che deve rilasciare certificato di
congruità (doppio tampone negativo);
f) Accessi in struttura cadenzati;
g) Riorganizzazione dei percorsi di ingresso e di
uscita;
h) Disponibilità di gel disinfettanti o soluzioni
idro-alcoliche;
i) Diffusione di procedure per la prevenzione del
contagio da COVID-19: indicazione agli assistiti,
anche tramite cartelli realizzati preferibilmente in
un linguaggio di facile lettura e/o con la
metodologia della comunicazione aumentativa
sulle norme da osservare. Gli assistiti –
autonomamente, con guida verbale o sostegno
materiale – devono essere adeguatamente istruiti e
supportati a lavarsi le mani correttamente e
frequentemente, e osservare una corretta igiene
respiratoria. Le famiglie dovranno essere
attivamente coinvolte in tale percorso formativo e,
contatto con ospiti che non tollerano la
mascherina chirurgica, dovranno indossare
mascherine FFP2 senza valvola.
• per le attività svolte al chiuso, limitare la
compresenza negli stessi locali al solo operatore
con l’utente o piccolo gruppo (massimo 5 utenti)
rispettando il distanziamento fisico, in spazi
comunque ampi e ben areati;
• distanziamento fisico di sicurezza di almeno un
metro fra le persone per tutta la durata della
presenza in struttura;
In caso di comparsa di sintomi durante la
frequenza al centro per gli utenti o gli operatori
che possano far rientrare il caso nei criteri di
caso sospetto positivo al COVID-19, l’Ente
Gestore provvede all’ isolamento immediato del
caso sospetto e ad informare immediatamente i
familiari e il medico curante il quale provvederà
a contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica
(DSP) per la programmazione dell’effettuazione
del tampone naso-faringeo e disporre le modalità
di gestione e le precauzioni da adottare in attesa
degli approfondimenti diagnostici, compreso
6. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
https://welforum.it/riaprono-i-centri-diurni-per-persone-con-disabilita/ 6/11
a loro volta, impegnarsi a far adottare tali
accorgimenti anche in ambiente domestico;
j) Gestione del rischio biologico;
k) Aggiornamento del documento di valutazione
dei rischi (DVR);
l) Sanificazione degli ambienti: il
Responsabile/Coordinatore della Struttura, nel
rispetto delle normative vigenti e in ottemperanza
alle indicazioni del Ministero della Salute o altre
autorità a ciò preposte, realizza uno specifico
protocollo di pulizia, o implementa l’esistente, che
garantisca e organizzi interventi
particolari/periodici di pulizia;
l’immediato allontanamento del caso sospetto
dalla struttura.
Gli Enti Gestori dovranno provvedere, prima
della riapertura del centro, all’aggiornamento del
Documento di Valutazione dei Rischi tenendo
conto delle procedure per la riduzione del rischio
da COVID-19.
Va comunque garantita l’applicazione puntuale
delle indicazioni di carattere igienico-sanitario
riportate di seguito:
• pulizia e sanificazione ambientale;
• disinfezione delle superfici, delle attrezzature e
dei dispositivi;
• opportuna aerazione dei locali;
7. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
https://welforum.it/riaprono-i-centri-diurni-per-persone-con-disabilita/ 7/11
m) Regolamentazione accesso fornitori (porre
particolare attenzione a: uso della mascherina,
igiene delle mani, controllo della temperatura,
evitare contatti con operatori e utenti);
n) Riprogrammazione degli interventi di
manutenzione ordinaria degli impianti, in
particolare di quelli di climatizzazione (rapporto
ISS Covid-19 n.5/2020 – Indicazioni ad interim
per la prevenzione e gestione degli ambienti
indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione
da virus SARS-CoV-2);
o) Formale individuazione di un referente dei
servizi per COVID-19 (anche non
necessariamente corrispondente al
Responsabile/Coordinatore di struttura), con il
compito di curare l’adozione dei protocolli di
sicurezza, monitorare l’attuazione, rilevare
eventuali criticità.
Riorganizzazione dei servizi È richiesta la
realizzazione delle seguenti attività:
a) Ridefinire il Progetto di struttura per il
periodo dell’emergenza;
b) Rimodulazione dell’accesso ai trattamenti
semiresidenziali: sia in termini di numero di
Nei locali destinati alle attività con gli utenti,
accesso consentito ai soli operatori ed ospiti
con frequenza ridotta e programmata;
• manutenzione e corretto utilizzo con pulizia
settimanale dei filtri degli impianti di
riscaldamento/raffrescamento e senza la funzione
di ricircolo dell’aria;
8. 17/7/2020 Riaprono i Centri diurni per persone con disabilità | Articolo | welforum.it
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assistiti presenti (micro-gruppi) sia in termini di
frequenza;
c) Sfoltimento delle attività semiresidenziali in
base alle caratteristiche strutturali del Centro;
d) Stabilire procedure e modalità di trasporto da e
per il Centro (organizzate dal Centro stesso o
attraverso accordi con terzi) affinché ciò avvenga
in sicurezza. Prevedere inoltre la sanificazione dei
mezzi di trasporto con periodicità da definirsi
all’interno del Progetto di struttura (in conformità
dell’allegato 9 al DPCM 26/4/2020 e alla
Circolare del Ministero della Salute n. 14916
29/04/2020);
e) Rimodulazione della durata del trattamento
(incremento del tempo tecnico tra un trattamento e
l’altro per consentire il cambio dei DPI e
l’igienizzazione degli ambienti e delle
attrezzature);
f) Limitazione dell’accesso ai servizi ai soli
assistiti e agli operatori;
g) Individuazione di idonei spazi, interni alla
struttura, nei quali gli accompagnatori possono
sostare nel rispetto dei requisiti di distanziamento,
in assenza dei quali l’attesa non è consentita;
Il trasporto degli utenti deve essere effettuato
garantendo la sanificazione dei mezzi, il
distanziamento e l’utilizzo di DPI da parte degli
operatori e se possibile anche da parte degli
utenti con disabilità. Per gli ospiti che utilizzano
il trasporto la temperatura viene controllata
prima dell’accesso al mezzo di trasporto;
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h) Regolamentazione dell’accesso agli spazi
comuni (mensa, spogliatoi, ecc.) contingentato e
ridotto nel tempo di permanenza, con previsione
di una ventilazione continua dei locali;
A CURA DELL’AZIENDA SANITARIA UNICA
REGIONALE
L’ASUR dovrà adottare le seguenti misure per la
prevenzione del contagio:
– Prima della riattivazione del servizio, gli
operatori e gli assistiti devono essere sottoposti a
screening per accertamento della positività da
COVID-19 da parte dell’Area Vasta competente
per territorio e per gli stessi dovrà essere
programmato uno screening periodico con
cadenza almeno mensile;
– vigilare sull’applicazione delle misure per la
prevenzione del contagio da COVID-19.
SEZIONE 2 A CURA DELLA STRUTTURA
EROGATRICE DEI SERVIZI DEL CENTRO
DIURNO
Nei locali destinati alle attività con gli utenti,
accesso consentito ai soli operatori ed ospiti con
frequenza ridotta e programmata;
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(titolare dell’autorizzazione e/o accreditamento
insieme all’effettivo gestore del Centro)
Al fine di una graduale riapertura dei Centri, la
Struttura erogatrice dei servizi semiresidenziali
dovrà presentare un Progetto di Struttura, alle
competenti U.O.SeS territoriali, allo scopo di
concordarne la fattibilità, attraverso un percorso
condiviso di co-progettazione.
Nel nuovo Progetto di Struttura dovranno essere
immediatamente identificabili il personale in
servizio e le modalità di attivazione delle misure
di sicurezza per la prevenzione del contagio. Il
progetto complessivo presentato dalle strutture
erogatrici dovrà essere preliminarmente condiviso
con i Dipartimenti della Prevenzione
territorialmente competenti, appositamente
coinvolti dalle U.O.SeS, al fine di garantire la
messa insicurezza di operatori e ospiti, rispetto
agli aspetti strutturali e impiantistici,
organizzativi, igienico sanitari, nonché legati al
rischio clinico e al rischio infettivo.
Agli operatori/operatrici e agli utenti dei centri
diurni sarà effettuato con cadenza periodica
concordata con le Aziende USL territorialmente
competenti il test sierologico per la
determinazione dell’eventuale avvenuto contatto
con COVID-19 secondo i protocolli vigenti e da
definire.
Sulla base della programmazione distrettuale e
delle priorità individuate a livello locale, gli
Uffici di Piano chiedono agli Enti Gestori dei
centri diurni accreditati o convenzionati di
formulare un Progetto di servizio finalizzato ad
una ripresa graduale delle attività.
Bibliografia
Norme di riferimento
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Regione Marche: DGR n. 600 del 18/5/2020, Piano territoriale della Regione Marche per la riapertura graduale dei centri semiresidenziali sanitari e
sociosanitari nella fase 2 dell’emergenza COVID-19.
Regione Emilia Romagna: DGR 526 del 18/5/2020, Programma regionale per la riattivazione nella fase due dell’emergenza Covid-19 delle attività
sociali e socio-sanitarie e dei centri diurni per le persone con disabilità di cui all’articolo 8 del D.P.C.M. 26 aprile 2020.
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