Il 25 aprile un sisma di magnitudo 7,9 colpisce lo stato asiatico del Nepal ed è avvertito con forza anche dai Paesi confinanti. Altissimo il numero di vittime e dei dispersi sotto le macerie. Caritas è presente in Nepal ed è sostenuta negli interventi da Caritas India e da tutta la rete Caritas, con Caritas Italiana impegnata subito in un'azione di supporto e vicinanza.
Il progetto "La casa delle donne" si propone di rispondere alla situazione di grave povertà ed emarginazione che colpisce le donne nei villaggi rurali collocati nello stato dell’Andhra Pradesh.
La condizione delle donne in questi villaggi è durissima: alla generale povertà si aggiunge la discriminazione legata all’appartenenza di casta e al genere. Le donne sono state coinvolte in un progetto di microcredito che oltre a concedere loro il denaro per iniziare delle attività microimprenditoriali favorisce l’acquisizione di competenze linguistiche che permettano loro di leggere, scrivere e far di conto, che consentirebbero una durevole emancipazione.
Dalla caritas al diritto di sergio ciroldinovellara
Un lungo percorso di carità, partecipazione e civiltà.
Gli anni della trasformazione - innovazione.
Cronologia politico amministrativa dal 1970.
Considerazione e condivisione dei bisogni della collettività.
A colloquio con Edda e Tonino Mariani Cerati.
Intervista a Luigi Pederzoli.
Il progetto del centro socio sanitario.
Presentazione in italiano del progetto realizzato da ActionAid in Kenya, di prevenzione e gestione delle emergenze, mediante semplici soluzioni tecnologiche di comunicazione.
Il progetto è stato presentato nel quadro dell'evento Biennale Democrazia 2013.
Il progetto ha vinto il premio Technology4Good (cfr. http://www.actionaid.org/kenya/stories/mobile-phone-technology-earns-actionaid-award)
Il progetto "La casa delle donne" si propone di rispondere alla situazione di grave povertà ed emarginazione che colpisce le donne nei villaggi rurali collocati nello stato dell’Andhra Pradesh.
La condizione delle donne in questi villaggi è durissima: alla generale povertà si aggiunge la discriminazione legata all’appartenenza di casta e al genere. Le donne sono state coinvolte in un progetto di microcredito che oltre a concedere loro il denaro per iniziare delle attività microimprenditoriali favorisce l’acquisizione di competenze linguistiche che permettano loro di leggere, scrivere e far di conto, che consentirebbero una durevole emancipazione.
Dalla caritas al diritto di sergio ciroldinovellara
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Cronologia politico amministrativa dal 1970.
Considerazione e condivisione dei bisogni della collettività.
A colloquio con Edda e Tonino Mariani Cerati.
Intervista a Luigi Pederzoli.
Il progetto del centro socio sanitario.
Presentazione in italiano del progetto realizzato da ActionAid in Kenya, di prevenzione e gestione delle emergenze, mediante semplici soluzioni tecnologiche di comunicazione.
Il progetto è stato presentato nel quadro dell'evento Biennale Democrazia 2013.
Il progetto ha vinto il premio Technology4Good (cfr. http://www.actionaid.org/kenya/stories/mobile-phone-technology-earns-actionaid-award)
Questa è la proposta dell'Alleanza contro la povertà che ha ispirato l'approvazione della legge istitutiva del Reddito di inclusione poi sostituito dal Reddito di cittadinanza. Io ho avuto il privilegio di scrivere i capitoli 5 (L'impianto istituzionale ed organizzativo) e 6 (il percorso nei servizi) della proposta.
Da leggere per fare un confronto con il Reddito di cittadinanza.
Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo al seguente link: http://www.redditoinclusione.it/wp-content/uploads/2014/10/REIS_proposta_marzo2015.pdf
Associazione Vidas - Relazione di attività 2015: un anno in cifreVidas
Vidas è un’Associazione apartitica e aconfessionale, fondata da Giovanna Cavazzoni a Milano nel 1982. Garantisce un’assistenza sociosanitaria completa e gratuita ai malati terminali, a domicilio e nell’hospice Casa Vidas: degenza e day hospice. Oltre 30 mila i malati assistiti in 34 anni di attività in Milano, Monza e 112 Comuni dell’hinterland. Un’assistenza offerta 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, da proprie équipe socio-sanitarie (composte da 70 figure professionali, specializzate in Terapia del Dolore e Cure Palliative, tutte retribuite dall’Associazione) e da volontari, selezionati e formati per l'accompagnamento e il sostegno del malato e della sua famiglia. Dal 2015 è attivo anche un servizio domiciliare pediatrico per bambini e adolescenti inguaribili, che verrà completato con i servizi di degenza e day hospital al completamento della nascente Casa Sollievo Bimbi.
Vidas difende il diritto del malato a vivere anche gli ultimi momenti di vita con dignità.
Report di Mandato #02 - Laura Famulari - Assessore alle Politiche Sociali - C...comuneditrieste
L'intervento di Laura Famulari nell'incontro dedicato al Report di Mandato #02 il 3 settembre 2013.
Laura Famulari è Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste.
Cosa è stato possibile realizzare grazie al contribuito dei nostri donatori è qualcosa che ci rende orgogliosi ogni giorno del loro e del nostro lavoro.
National Geographic Agosto 2014 presenta uno speciale dal titolo “Pane e dignità” che presenta un focus sull'iniziativa Pasto Buono di Qui Foundation e la inserisce tra le best practices italiane in tema di lotta agli sprechi alimentari.
Tifone Haiyan nelle Filippine e Vietnam (novembre 2013)Caritas_Italiana
Il contesto, la situazione, le cause del Tifone Haiyan, che ha sconvolto le Filippine e il Vietnam ad inizio novembre 2013, e l'intervento della rete Caritas
Questa è la proposta dell'Alleanza contro la povertà che ha ispirato l'approvazione della legge istitutiva del Reddito di inclusione poi sostituito dal Reddito di cittadinanza. Io ho avuto il privilegio di scrivere i capitoli 5 (L'impianto istituzionale ed organizzativo) e 6 (il percorso nei servizi) della proposta.
Da leggere per fare un confronto con il Reddito di cittadinanza.
Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo al seguente link: http://www.redditoinclusione.it/wp-content/uploads/2014/10/REIS_proposta_marzo2015.pdf
Associazione Vidas - Relazione di attività 2015: un anno in cifreVidas
Vidas è un’Associazione apartitica e aconfessionale, fondata da Giovanna Cavazzoni a Milano nel 1982. Garantisce un’assistenza sociosanitaria completa e gratuita ai malati terminali, a domicilio e nell’hospice Casa Vidas: degenza e day hospice. Oltre 30 mila i malati assistiti in 34 anni di attività in Milano, Monza e 112 Comuni dell’hinterland. Un’assistenza offerta 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, da proprie équipe socio-sanitarie (composte da 70 figure professionali, specializzate in Terapia del Dolore e Cure Palliative, tutte retribuite dall’Associazione) e da volontari, selezionati e formati per l'accompagnamento e il sostegno del malato e della sua famiglia. Dal 2015 è attivo anche un servizio domiciliare pediatrico per bambini e adolescenti inguaribili, che verrà completato con i servizi di degenza e day hospital al completamento della nascente Casa Sollievo Bimbi.
Vidas difende il diritto del malato a vivere anche gli ultimi momenti di vita con dignità.
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L'intervento di Laura Famulari nell'incontro dedicato al Report di Mandato #02 il 3 settembre 2013.
Laura Famulari è Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Trieste.
Cosa è stato possibile realizzare grazie al contribuito dei nostri donatori è qualcosa che ci rende orgogliosi ogni giorno del loro e del nostro lavoro.
National Geographic Agosto 2014 presenta uno speciale dal titolo “Pane e dignità” che presenta un focus sull'iniziativa Pasto Buono di Qui Foundation e la inserisce tra le best practices italiane in tema di lotta agli sprechi alimentari.
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Il contesto, la situazione, le cause del Tifone Haiyan, che ha sconvolto le Filippine e il Vietnam ad inizio novembre 2013, e l'intervento della rete Caritas
3. Il Paese
Il Nepal è un paese tra i più poveri al mondo con basso sviluppo
umano, alti indici di povertà, servizi pubblici carenti, soprattutto
quello sanitario, e infrastrutture arretrate sia nei trasporti che nella
fornitura di energia.
Dati
Superficie: 147.181 Kmq.
Popolazione: 28.700.000 *
Religione: Induisti 80,6%, buddisti 10,74%, mussulmani
4,2%, Kìrat 3,6% cristiani 0,4%
Indice di Sviluppo Umano: 157° posto su 187 paesi
(rapporto UNDP 2013)
Pil pro capite annuo: 730$ *
% di popolazione sotto soglia di povertà di 2$ al giorno:
56% *
Aspettative di vita alla nascita: 68 anni *
Mortalità infantile sotto i 5 anni: 39,6 per mille (Italia 3,6) *
Economia: agricoltura e turismo i settori prevalenti.
*Banca Mondiale 2010 e 2013
4. La Chiesa
Il Nepal è un vicariato apostolico con 11 parrocchie, 60 stazioni
missionarie, 1 Vescovo, 18 sacerdoti diocesani, 58 religiosi, 13
religiosi non sacerdoti, 165 religiose.
L’attuale Vicario apostolico è S.E. Mons. Paul Simick. Secondo
l’Annuario Statistico della Chiesa in Nepal i cattolici sono 8.000.
La Chiesa gestisce 17 centri di assistenza e beneficenza, e 22
scuole materne, 28 primarie e 23 medie, tra inferiori e superiori.
Caritas Nepal opera dal 1990 soprattutto nei settori dello
sviluppo rurale, la lotta all’HIV e le emergenze. Caritas Nepal è il
punto di riferimento per il coordinamento della risposta della
Chiesa all’emergenza in corso. Il direttore è il gesuita Fr. Pius
Perumana, S.J.
6. Le aree colpite
Nepal
• colpite 8 milioni di persone in 39 distretti su
75.
• Oltre 2 milioni di persone vivono negli 11
distretti più danneggiati: Dhading, Gorkha,
Rasuwa, Sindhupalchowk, Kavre, Nuwakot,
Dolakha, Kathmandu, Lalitpur, Bhaktapur
and Ramechhap
7. Le aree colpite
Nord-Est dell’India
Stati di :
• Bihar
• Uttar Pradesh
• West Bengal
• Sikkim
• Assam
• Uttarakhand, Delhi,
• Punjab, Haryana
8. I numeri della catastrofe
• Magnitudo di 7.8 della scala Richter la scossa del
25 aprile 2015 seguita da una di 6.7 il giorno
successivo. Il sisma più forte nel paese degli
ultimi 80 anni.
• Numerose ulteriori scosse di magnitudo oltre 5.0
si sono susseguite nei giorni successivi, la più
intensa di magnitudo 7.3 il 12 maggio.
• Epicentro a 81 km a nord-ovest della capitale
Kathmandu nel distretto di Lamjung ad una
profondità di 15 km.
9. I numeri della catastrofe
Nepal
• Oltre 8.000 i morti registrati e oltre 20.000 i feriti
• 8 milioni le persone colpite
• 2.8 milioni di sfollati
• Oltre 750.000 le abitazioni danneggiate, il 60%
completamente distrutte
India
• 50 morti e qualche centinaio di feriti.
• Danni lievi a vie di comunicazioni e abitazioni.
Crollo di parti di alcune scuole nel West Bengal's
Malda.
10. I danni alle infrastrutture e alle
strutture pubbliche
Le vie di comunicazione sono pesantemente
danneggiate ostacolando l’accesso alle aree più
remote alcune delle quali risultano ancora non
essere state raggiunte. Molti ospedali sono
stati danneggiati acuendo molto le già carenti
capacità del sistema sanitario nepalese
aumentando fortemente il rischio di epidemie.
11. I bisogni prioritari
• Si scava ancora tra le macerie, la gente è in
strada ed ha bisogno di tutto.
• Nell’immediato vi è urgenza di alloggi
provvisori, acqua potabile, servizi igienici, viveri
di prima necessità e supporto psicosociale.
• Essendo la popolazione prevalentemente dedita
all’agricoltura è urgente un sostegno per la
stagione agricola di inizio giugno.
• Successivamente ricostruzione e riabilitazione
materiale, ricomposizione del tessuto sociale.
13. Interventi in corso
Caritas Nepal con il sostegno della Caritas
Italiana e della rete Caritas internazionale ha
avviato un piano di aiuto per oltre 20.000
famiglie (circa 100.000 persone) per i prossimi
due mesi. con un costo di oltre 2,5 milioni di
euro.
14. Tipologia di aiuto
• Fornitura di kit per alloggi temporanei: teloni,
corde, materassini, coperte
• Fornitura di kit di generi non alimentari di prima
necessità: lampade a energia solare, taniche,
secchi, pentole e utensili da cucina
• Fornitura di pastiglie per la potabilizzazione
dell’acqua, kit igienico sanitari. I kit igienico
sanitari sono composti da: sapone, disinfettante,
panni sanitari, panno di cotone, biancheria intima
per donne, asciugamani, spazzolino + dentifricio.
15. Tipologia di aiuto
• L’intervento è rivolto alle famiglie con abitazioni
crollate o severamente danneggiate con priorità alle
più vulnerabili quali: donne capofamiglia, minori non
accompagnati e disabili.
• Caritas Nepal prevede una formazione e un
accompagnamento nell’utilizzo dei materiali forniti e
un monitoraggio successivo anche al fine di prevenire
abusi e sfruttamento soprattutto nei casi di maggiore
vulnerabilità.
• Si sta predisponendo la raccolta dei bisogni per la
fornitura di sostegno psicosociale e l’impostazione di
un successivo piano di ricostruzione e riattivazione
socio-economica.
16. Le aree dell’intervento
Distretto Pop. ne
Famiglie
colpite
Famiglie
sfollate
Destinatari
stimati di
Caritas
Nepal
Kavre Dato mancante 45,000 35,000 2,000
Ghorka 269,388 Dato
mancante
Dato
mancante
2,000
Nuwakot+ Rasuwa 278,761 35,529
36,000
55,000
12,000
4,000
Sindupalchowk 289,485 40,000 30,000 1,000
Dhading + Makwanpur 336,250 60,000 70,000 6,000
Okhaldhunga + Sindule 148,320 Dato
mancante
39,000 4,000
Lamjung 8,697 8,697 1,000
Lalitpur 466,784 TBC 21168 1,000
Bhjaktapur 303,027 68,636 48,045 1,000
Khatmandu 1740977 436,344 436,344 1,000
Destinatari dell’intervento Caritas suddivisi per distretti::
17. Interventi futuri
• Vista l’entità del disastro, vi è la necessità di un
sostegno significativo, sia nell’immediato sia nel
medio /lungo termine.
• Accompagnare e rimanere accanto alla gente per
tutto il tempo necessario anche quando i riflettori
si saranno spenti è la prossimità che la Chiesa è
chiamata ad esprimere alle popolazioni travolte
dalla catastrofe e che Caritas intende promuovere
per i prossimi anni grazie alla colletta nazionale.
18. Interventi futuri
Concretamente gli interventi avranno un orizzonte pluriennale e
si focalizzeranno su alcuni settori prioritari :
• Aiuto d’urgenza per la fornitura di beni essenziali ai
senzatetto e accompagnamento psicosociale
• Ricostruzione di abitazioni e strutture di pubblica utilità
• Riattivazione socio-economica e sviluppo comunitario
• Accompagnamento e rafforzamento delle capacità della
chiesa nepalese nella prevenzione e nella risposta alle
emergenze, e nella sua capacità di promuovere prossimità
alle fasce più svantaggiate in dialogo e in collaborazione
con le altre confessioni religiose e la società civile.
19. Interventi futuri
• Gli interventi avranno un’ attenzione
particolare nel favorire la ricostruzione dei
legami comunitari lesi dalla catastrofe e alle
fasce più vulnerabili.
• I fondi raccolti sono gestiti da Caritas Italiana
che opera in coordinamento con Caritas
Nepal e la rete Caritas internazionale.
20. Appello alla solidarietà
E’ possibile esprimere concretamente vicinanza alla
popolazione partecipando alla colletta nazionale con
un’ offerta in denaro alla Caritas diocesana. Al
momento, questa è la forma più utile di solidarietà.
Al contempo è importante che questo gesto sia
accompagnato da una riflessione sulle cause degli
squilibri che affliggono il nostro pianeta. In Nepal,
ancora una volta, i danni e le sofferenze provocate dal
sisma derivano e sono amplificate dall’impreparazione
al terremoto nonostante l’alto rischio sismico e dalle
preesistenti condizioni di arretratezza e povertà.
23. I fattori di rischio
Il rischio derivante dagli eventi naturali dipende da un mix di fattori, i
più importati sono:
• le condizioni di vulnerabilità delle comunità (persone, edifici,
infrastrutture, attività economiche …) in una determinata area,
come propensione a subire danni a seguito di eventi naturali di una
data intensità.
• La pericolosità , ovvero la probabilità che un fenomeno di una
determinata intensità si verifichi in una data area, in un certo
periodo di tempo.
• L’esposizione ovvero il numero degli elementi a rischio presenti in
una determinata area (vite umane, insediamenti …).