1. Il Labirinto.
Non so nemmeno come ci sia finito qui dentro. So solo che sono in una situazione del
cazzo. Intorno a me è tutto buio e in questo momento sono bloccato, fermo,
immobile. Non posso muovermi. Soltanto “Lui” deciderà quando potrò muovermi,
sono diventato peggio di un burattino. Come cazzo ci sono finito qui dentro?
Muri ovunque, un labirinto del cazzo. Un infinito labirinto del cazzo. Ci sono dei
momenti in cui penso di esser finalmente arrivato all’uscita e invece mi ritrovo in un
punto in cui sono già passato. Questo labirinto non finisce mai!
Ho paura, l’angoscia mi assale ogni minuto. Ora non posso muovermi ma so già cosa
succederà quando “Lui” mi farà muovere. Sarò inseguito. Succede sempre così.
Quando finalmente riuscirò a muovermi sarò inseguito da “Loro”. Spietati, veloci e
folli vengono fuori all’improvviso, mi cercano, mi inseguono, vogliono me. Mi
sembra di intravederne uno dietro l’angolo adesso. Spero solo che non venga verso di
me. Non posso muovermi, non ancora. Dio dovreste vederli, sono orribili. Fantasmi
di un mondo dimenticato, orribili creature invulnerabili. Gli basterebbe toccarmi per
aprirmi in due e farmi, letteralmente, sparire. E ora sono qui, immobile, come
un’idiota. Mi chiedo come diamine faccio a sapere cosa mi succederà se “Loro” mi
toccheranno. Sono confuso. Perché sono certo che mi sia già successo? Com’è
possibile che io sia già morto per mano “Loro” diverse volte e, nonostante tutto, alla
fine mi ritrovo sempre a vagare in questo labirinto buio e spettrale? Sono confuso. La
mia mente vacilla. Devono essere queste maledette pillole del cazzo! Non riesco più a
farne a meno. Mi stanno fottendo il cervello. Tutto il fottuto labirinto è cosparso di
pasticche del cazzo. Non ho idea di che roba chimica ci sia lì dentro, so solo che ora
non posso farne a meno e non vedo l’ora che “Lui” decida per me che è il momento
di muoversi e ingurgitare decine, centinaia, migliaia di pasticche. Droga gratis. Se me
l’avessero raccontato non ci avrei creduto ma forse è il mio cervello fulminato che mi
fa ragionare così. In fondo non ho scelta, “Lui” sceglie per me e “Lui” mi fa ingoiare
pasticche a ripetizione. Forse è la mia mente che vacilla ma mi sembra che alcune
pasticche mi diano la forza di affrontare quelle orripilanti creature, di distruggerle,
anche se poi tornano sempre, più forti, più veloci di prima. Ho paura. L’angoscia
attanaglia il mio cuore mentre “Lui” mi fa correre a perdifiato, imbottito di pasticche
in questo labirinto infinito. A volte mi chiedo se sono all’inferno. Ma adesso devo
andare. “Lui” è tornato. Piccolo, grasso e goffo mi osserva, pronto a manovrarmi
ancora come un burattino. Qualcuno mi uccida per sempre, vi prego. Se riuscite a
leggere queste parole, per favore mettete fine a questa follia. Il mio nome è Pacman e
voglio solo poter morire in pace... READY!
FINE