*estratti dell'editoriale di Monica Martenghi,
Responsabile del Comitato Centrale del Partito MARXISTA-LENINISTA ITALIANO


Un militante buon 8 Marzo, Giornata internazionale delle donne, a tutte le masse
femminili sfruttate e oppresse in Italia e nel mondo intero. Alle migliaia e migliaia di
operaie e lavoratrici che hanno perso o stanno perdendo il loro posto di lavoro, alle
disoccupate e alle precarie che un lavoro vero non lo hanno mai avuto, alle
studentesse che rischiano di dover rinunciare allo studio per mancanza di mezzi e per
i tagli alle borse di studio, alle donne costrette a subire inaudite violenze fisiche,
morali e sessuali specie in famiglia, a tutte le masse femminili sfruttate e oppresse
che stanno ammazzandosi di lavoro fuori e dentro casa per far quadrare i magri
bilanci familiari e garantire assistenza e cure ai bambini, ai malati e agli anziani non
autosufficienti a fronte di tagli sempre più brutali alla sanità e all'assistenza.
Buon 8 Marzo a tutte quelle donne che in questi mesi in Italia e nel mondo - specie in
Medio Oriente e nord Africa - si stanno battendo per difendere i propri diritti e quelli
di tutto il loro popolo. <<...>>

Le istituzioni e le donne

L'obiettivo del pieno diritto delle donne al lavoro sociale, alla liberazione dalla
schiavitù domestica, alla piena e concreta parità fra i sessi in ogni campo, mai come
oggi sembra allontanarsi. Il capitalismo sta rimangiandosi a poco a poco tutto quello
che era stato strappato a costo di grandi lotte e sacrifici da parte del movimento
operaio e del movimento femminile.

Tutti i governi sia di "centro-destra" che di "centro-sinistra", che si sono succeduti
negli ultimi venti anni, si sono mossi in questa direzione. Una tragica realtà che non è
stata invertita anzi aggravata dal governo del tecnocrate liberista borghese Mario
Monti. Nel campo del lavoro, come in quelli delle pensioni, della sanità, della scuola
e dell'università, dei servizi sociali e assistenziali, dei diritti civili nulla sfugge al
maglio dei tagli, della privatizzazione, delle liberalizzazioni figlie del liberismo più
selvaggio. Torna a dominare incontrastata la triade mussoliniana "Dio, patria e
famiglia" che giustifica pienamente sul piano ideologico, culturale e morale la
subordinazione sociale, familiare e coniugale delle donne, che si manifesta anche con
la violenza sessuale e familiare, trasformatasi in un femminicidio, e nega
ostinatamente i più elementari diritti alle coppie di fatto e omosessuali.
Quasi tutti i partiti borghesi e del regime neofascista in questa campagna elettorale si
sono vantati di aver fatto largo nelle proprie liste alle donne. Alcuni di loro, e alcune
associazioni e movimenti femministi, come "Se non ora quando?", si sono spinti a
sostenere che le "quote rosa", l'occupazione di posti di potere all'interno del sistema,
l'affermazione della "differenza sessuale", possono produrre un profondo

Fd p8marzo2013

  • 1.
    *estratti dell'editoriale diMonica Martenghi, Responsabile del Comitato Centrale del Partito MARXISTA-LENINISTA ITALIANO Un militante buon 8 Marzo, Giornata internazionale delle donne, a tutte le masse femminili sfruttate e oppresse in Italia e nel mondo intero. Alle migliaia e migliaia di operaie e lavoratrici che hanno perso o stanno perdendo il loro posto di lavoro, alle disoccupate e alle precarie che un lavoro vero non lo hanno mai avuto, alle studentesse che rischiano di dover rinunciare allo studio per mancanza di mezzi e per i tagli alle borse di studio, alle donne costrette a subire inaudite violenze fisiche, morali e sessuali specie in famiglia, a tutte le masse femminili sfruttate e oppresse che stanno ammazzandosi di lavoro fuori e dentro casa per far quadrare i magri bilanci familiari e garantire assistenza e cure ai bambini, ai malati e agli anziani non autosufficienti a fronte di tagli sempre più brutali alla sanità e all'assistenza. Buon 8 Marzo a tutte quelle donne che in questi mesi in Italia e nel mondo - specie in Medio Oriente e nord Africa - si stanno battendo per difendere i propri diritti e quelli di tutto il loro popolo. <<...>> Le istituzioni e le donne L'obiettivo del pieno diritto delle donne al lavoro sociale, alla liberazione dalla schiavitù domestica, alla piena e concreta parità fra i sessi in ogni campo, mai come oggi sembra allontanarsi. Il capitalismo sta rimangiandosi a poco a poco tutto quello che era stato strappato a costo di grandi lotte e sacrifici da parte del movimento operaio e del movimento femminile. Tutti i governi sia di "centro-destra" che di "centro-sinistra", che si sono succeduti negli ultimi venti anni, si sono mossi in questa direzione. Una tragica realtà che non è stata invertita anzi aggravata dal governo del tecnocrate liberista borghese Mario Monti. Nel campo del lavoro, come in quelli delle pensioni, della sanità, della scuola e dell'università, dei servizi sociali e assistenziali, dei diritti civili nulla sfugge al maglio dei tagli, della privatizzazione, delle liberalizzazioni figlie del liberismo più selvaggio. Torna a dominare incontrastata la triade mussoliniana "Dio, patria e famiglia" che giustifica pienamente sul piano ideologico, culturale e morale la subordinazione sociale, familiare e coniugale delle donne, che si manifesta anche con la violenza sessuale e familiare, trasformatasi in un femminicidio, e nega ostinatamente i più elementari diritti alle coppie di fatto e omosessuali. Quasi tutti i partiti borghesi e del regime neofascista in questa campagna elettorale si sono vantati di aver fatto largo nelle proprie liste alle donne. Alcuni di loro, e alcune associazioni e movimenti femministi, come "Se non ora quando?", si sono spinti a sostenere che le "quote rosa", l'occupazione di posti di potere all'interno del sistema, l'affermazione della "differenza sessuale", possono produrre un profondo