1. PETIZIONE CONTRO LE MAFIE DELLA DROGA PROIBITA:
LEGALIZZAZIONE, AUTOCOLTIVAZIONE E RIDUZIONE DEL DANNO
Noi sottoscritti cittadini italiani, premesso che:
- In Italia il mercato illegale delle droghe proibite garantisce alle mafie un giro d'affari annuo stimato
in almeno 24 miliardi di euro, coinvolgendo 250/400 mila piccoli spacciatori, 3 milioni di
consumatori abituali, con oltre 800 mila persone coinvolte in procedimenti amministrativi per
possesso di droga e 28 mila detenuti per violazione della legge sugli stupefacenti (fonte:
Commissione di studio sul mercato illegale delle droghe);
- Grazie ai profitti “cash” derivanti dal monopolio sul commercio delle droghe illegali garantito alla
criminalità organizzata dalle leggi proibizioniste, le narcomafie con il riciclaggio hanno infiltrato
l’economia legale (al Nord come al Sud e al Centro) e si stanno letteralmente comprando le nostre
città.
- A livello transnazionale, sono sempre di più gli Stati destabilizzati dalla “guerra alla droga”: nel solo
Messico dal 2006 al 2011 si sono registrati quasi 50 mila morti;
- I costi del proibizionismo, sempre nascosti dalla politica e dai media italiani, sono insostenibili e
destinati ad aumentare in assenza di iniziative che possano almeno ridurne i danni e prepararne il
superamento.
Denunciamo il fallimento di decenni di politiche proibizioniste e riteniamo che la legalizzazione di
produzione, commercio e vendita delle droghe rappresenti l’unica e necessaria alternativa
Chiediamo alla Camera dei Deputati di discutere ed approvare la Proposta di Legge n. 2641 (Bernardini e
altri) per la depenalizzazione della coltivazione domestica di piante dalle quali possono essere estratte
sostanze stupefacenti o psicotrope.
Chiediamo a Comuni e Province, ivi compresi quelli interessati dalle elezioni amministrative del maggio
2012, di attivare quelle iniziative di riduzione del danno (dalle narcosale agli scambiasiringhe, dalle analisi
gratuite delle droghe sintetiche alla pura e semplice informazione scientifica sugli effetti delle sostanze) che
incidono sulla vita e sulla qualità della vita non solo dei consumatori di sostanze illegali ma anche di tutti gli
altri cittadini.
Chiediamo al Governo italiano di promuovere politiche di riduzione del danno in analogia a quanto
avviene in Europa, reintroducendone il concetto anche nei documenti ufficiali da cui era stato espulso
persino il termine, e di favorire le misure alternative alla pena (collocamento in comunità o agli arresti
domiciliari) per i detenuti tossicodipendenti in modo che possano scontare la pena usufruendo di misure
alternative, assicurando una migliore assistenza socio-sanitaria oltre a un notevole risparmio economico per
lo Stato
Chiediamo alla RAI e alle radiotelevisioni nazionali di garantire informazione e approfondimento rispetto
alle politiche sulle droghe, ai risultati conseguiti e alle proposte alternative di governo del fenomeno
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2. PETIZIONE CONTRO LE MAFIE DELLA DROGA PROIBITA
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