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IL SETTORE AEROSPAZIALE IN PIEMONTE
Indagine sulle imprese del distretto aerospaziale piemontese
realizzata da Cesdi & Srl su incarico della Regione Piemonte
Aprile 2008
2
INDICE
INTRODUZIONE 5
SINTESI DEI RISULTATI 6
PARTE I - I POLI AEROSPAZIALI IN EUROPA
1 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE EUROPEA 10
Le caratteristiche del settore 10
I numeri dell’industria aerospaziale europea 14
2 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN FRANCIA 17
2.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE MIDI-PYRÉNÉES 19
Il contesto economico della regione Midi-Pyrénées 19
Il settore aerospaziale nella regione Midi-Pyrénées 19
Organizzazione del distretto 21
Le imprese del distretto 22
I centri di ricerca e le università 24
I punti di forza 27
2.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DELL’ÎLE-DE-FRANCE 28
Il contesto economico dell’Île-de-France 28
La filiera aerospaziale dell’Île-de-France 29
Le imprese della filiera 30
I centri di ricerca e le università 32
I punti di forza 35
3 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN GERMANIA 36
3.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DI MONACO DI BAVIERA 37
Il contesto economico della Baviera 37
Il distretto aerospaziale della Baviera 38
Le imprese del distretto 39
I centri di ricerca e le università 41
I punti di forza 42
3.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DI STUTTGART (BADEN-WÜRTTEMBERG) 44
Il contesto economico del Baden-Württemberg
e della regione di Stuttgart 44
La filiera aerospaziale nella regione di Stuttgart 46
Le imprese della filiera 47
I centri di ricerca e le università 49
I punti di forza 50
4 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE NEL REGNO UNITO 51
4.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DELLE MIDLANDS 53
Il contesto economico delle Midlands 53
Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione 53
Le imprese del distretto 54
I centri di ricerca e le università 56
I punti di forza 59
3
5 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN SPAGNA 60
5.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEI PAESI BASCHI 60
Il contesto economico dei Paesi Baschi 60
Il settore aerospaziale nei Paesi Baschi 61
Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione 62
Le imprese del distretto 64
I centri di ricerca e le università 65
I punti di forza 68
6 I DISTRETTI AEROSPAZIALI IN ITALIA 69
6.1 IL DISTRETTO TECNOLOGICO AEROSPAZIALE DEL LAZIO 69
Le origini del distretto 69
Le imprese del distretto 70
I centri di ricerca e le università 73
I punti di forza 75
6.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE IN CAMPANIA 76
L’IMAST: il distretto tecnologico
sull’Ingegneria dei Materiali Polimerici e Compositi e Strutture 76
I punti di forza 79
Le altre iniziative regionali in ambito aerospaziale 79
6.3 IL POLO AEROSPAZIALE DELLA PUGLIA 82
PARTE II - IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEL PIEMONTE
7 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE PIEMONTESE 85
Le dimensioni del settore 86
Le attività delle imprese 87
Le dimensioni aziendali 88
La dipendenza delle imprese dal settore aerospaziale 88
La rilevanza delle imprese nell’economia del settore 89
La rilevanza assoluta delle imprese per il settore
e la dipendenza delle imprese dal settore 89
La concentrazione delle attività aerospaziali 91
8 LE GRANDI IMPRESE AEROSPAZIALI DEL DISTRETTO 92
8.1 THALES ALENIA SPACE 92
8.2 ALENIA AERONAUTICA 95
8.3 AVIO 98
8.4 GALILEO AVIONICA 101
9 LE IMPRESE DELLA FILIERA AEROSPAZIALE PIEMONTESE 103
9.1 LE CARATTERISTICHE DELLE IMPRESE 103
Tipologia dell’attività e campi di applicazione 103
Dimensioni delle imprese 106
Posizionamento lungo la catena di subfornitura 108
9.2 LE CAPACITÀ TECNICHE E PROGETTUALI 110
Le tecnologie utilizzate 110
Attività di progettazione 113
Brevetti e know-how 116
9.3 LE CERTIFICAZIONI 117
Controllo della qualità 117
Sistema Qualità 120
Omologazioni 123
4
Laboratori attrezzati 123
9.4 IL LIVELLO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE 125
Aree di mercato 125
Documentazione commerciale 127
Accordi e investimenti all’estero 128
9.5 IL SISTEMA DI RELAZIONI 130
9.6 LE REFERENZE COMMERCIALI 131
9.7 L’ ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ 132
Dinamica dell’ultimo triennio 132
Previsioni per i prossimi 3 anni 133
9.8 GLI ORIENTAMENTI FUTURI 134
9.10 I SERVIZI PER LE IMPRESE E INIZIATIVE
PER IL RAFFORZAMENTO DEL SETTORE 136
Difficoltà incontrate dalle imprese 136
Indicazioni su servizi e iniziative di supporto 137
ALLEGATO - LA MAPPATURA DELLE TECNOLOGIE 138
10 IL POLITECNICO, LE UNIVERSITA’ E I CENTRI DI RICERCA 148
10.1 POLITECNICO DI TORINO 148
10.2 UNIVERSITA’ DI TORINO 150
10.3 UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE 151
10.4 INRIM 152
10.5 ISMB 153
10.6 OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI TORINO – INAF 155
NOTA METODOLOGICA 157
5
INTRODUZIONE
Il settore aerospaziale assume una rilevanza significativa in ambito regionale sia
per il numero di imprese coinvolte, sia per l’apporto fornito in termini di stimoli allo
sviluppo della ricerca e della innovazione tecnologica, con ricadute positive su
importanti settori produttivi della regione: il Piemonte è attualmente l’area italiana
con la più alta densità tecnologica e il più elevato tasso di investimenti nel settore
aerospaziale e sede di aziende leader a livello mondiale.
Questo settore è prioritario non solo per il Piemonte e l’Italia, ma anche per
l’Europa, tant’è che nel VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo tecnologico si
riconosce la necessità di sostenerne e coordinarne l’ulteriore sviluppo.
Proprio per queste ragioni si è deciso di realizzare un’indagine che consenta di
approfondire la conoscenza del settore aerospaziale piemontese e di collocarlo nel
contesto europeo in cui si muove.
L’indagine nasce, infatti, con un duplice obiettivo conoscitivo:
• delineare lo scenario europeo con cui si devono confrontare le imprese
piemontesi in attesa di divenire Distretto tecnologico dell’aerospazio anche alla
luce dell’elevata attenzione delle Istituzioni verso la ricerca di partnership
europee per lo sviluppo di collaborazioni costruttive tra poli aerospaziali;
• integrare la base fornita dalla precedente ricerca commissionata dalla Camera di
Commercio di Torino nel 2003, per poter disporre di un quadro esauriente di
dati in grado di rendere evidente la consistenza del settore in ambito regionale e
di descriverne l’articolazione sotto il profilo delle realtà imprenditoriali presenti,
delle specializzazioni e delle capacità produttive che lo contraddistinguono;
l’insieme di queste informazioni consente di avere i riferimenti necessari per
elaborare iniziative di promozione e orientare interventi di supporto e, non da
ultimo, di definire un database regionale del Distretto.
In merito al primo obiettivo si è tracciato un quadro sull’organizzazione dei
principali distretti/poli aerospaziali europei, individuandone 2 in Francia, 2 in
Germania, 1 nel Regno Unito, 1 in Spagna e 3 in Italia. Si è provveduto a
descriverne le origini, l’organizzazione (con particolare attenzione alle imprese
leader, alle imprese della filiera e alle Università e i Centri di ricerca che li
costituiscono) e a individuarne i punti di forza e quelli di debolezza. Questo è
quanto emerge a livello europeo nella prima parte della ricerca.
Per raggiungere il secondo obiettivo si è operato attraverso una mappatura
completa della popolazione di operatori presenti in regione, che sono coinvolti in
qualche misura in attività produttive e di servizi con sbocchi nell’aerospazio. Si è poi
proseguito con un’analisi che ha consentito di disporre di una base di dati
statisticamente significativa per dare adeguata rappresentazione delle imprese
presenti nella filiera.
Questo ha permesso di far emergere e di qualificare in modo approfondito quella
parte del settore che è meno nota e che ha maggiori esigenze di rendersi visibile
sui mercati. La seconda parte del rapporto espone, pertanto, quanto emerso da
questo approfondimento.
In entrambi i casi, i dati e le conoscenze acquisite sul settore hanno riguardato
tanto le attività industriali, quanto quelle terziarie.
L’articolazione dell’indagine, il riferimento territoriale regionale a cui si è circoscritta
la raccolta e l’analisi dei dati ed altri elementi distintivi – inerenti in particolare alle
modalità con cui è stata condotta la rilevazione presso le imprese che è alla base di
questo studio – richiedono alcune puntualizzazioni utili per una corretta
interpretazione dei dati esposti. Per questo si rimanda alla apposita nota finale in
6
cui sono richiamati gli aspetti salienti della metodologia e delle modalità di
realizzazione utilizzate.
SINTESI DEI RISULTATI
La prima parte della ricerca, vale a dire quella riguardante i principali distretti
aerospaziali europei, delinea un quadro articolato della situazione internazionale
che crea lo spunto per alcune considerazioni. I distretti europei sono una realtà
consolidata e organizzata con cui il Piemonte, ormai futuro distretto, deve
confrontarsi. I poli europei si caratterizzano, in generale, per una maggiore
dimensione delle imprese che li costituiscono, una maggiore propensione
all’internazionalizzazione e politiche di distretto confezionate su misura che hanno
sostenuto lo sviluppo e la competitività delle imprese. Il Piemonte, tuttavia, ha tutte
le carte in regola per poter divenire un polo tecnologico di rilievo nel contesto
internazionale. La presenza di operatori leader che fanno capo ad un gruppo di
rilevanza mondiale (Finmeccanica), la diffusione sul territorio di piccole, medie e
grandi imprese sparse sul territorio capaci di offrire lavorazioni e servizi a 360 gradi
oltre che di Università e Centri di ricerca conosciuti a livello internazionale per le
loro applicazioni nel campo della ricerca, fanno del Piemonte un territorio maturo e
capace di accogliere le sfide di una competizione internazionale.
La seconda parte dell’indagine scatta una fotografia sull’esistente, approfondendo
l’analisi sulle caratteristiche delle imprese che fanno parte del distretto piemontese.
Nelle attività aerospaziali presenti in Piemonte sono state accertate 159 imprese,
che nel 2007, a livello regionale, hanno realizzato nel settore un fatturato di 2.488
milioni di euro, con una occupazione equivalente valutabile in 12.300 addetti. Sono,
infatti, presenti imprese con attività di tipo prevalentemente manifatturiero (117
imprese), imprese con attività costituita essenzialmente da servizi tecnici (32
imprese) e imprese che svolgono attività di servizio o attività commerciali (10
imprese). Oltre alle 159 imprese censite, esiste un gruppo di 17 imprese già mature
in altri comparti che ha appena iniziato ad operare nel settore aerospaziale o che
ritiene di avere le potenzialità per essere inserito a breve nell’elenco delle imprese
aerospaziali del Piemonte. Si tratta principalmente di imprese manifatturiere
operanti nella meccanica e nell’elettronica e di imprese di servizi tecnici.
Tra le 159 imprese attive nel settore aerospaziale figurano 4 imprese leader (Thales
Alenia Space, Alenia Aeronautica, Avio e Galileo Avionica) che costituiscono l’apice
della filera e 155 imprese (piccole, medie e grandi) che costituiscono la base di
riferimento per la committenza locale ed estera.
Gli ambiti di attività delle imprese piemontesi che operano nell’aerospaziale sono
differenziati e variano dalle costruzioni di macchine speciali e utensili per lavorazioni
aeronautiche, alle lavorazioni meccaniche di precisione nel settore difesa, alla
progettazione e costruzione di impiantistica criogenica, alla produzione di veicoli
speciali ruotati e cingolati, di veicoli anfibi, di shelter e laboratori mobili ad uso
militare e civile. Non manca, poi, tutta una serie di servizi di supporto alla
progettazione e alla prototipazione, servizi di ingegneria integrata e servizi
informatici avanzati. Il quadro è completato da imprese che offrono servizi di
manutenzione, revisione, riparazione e formazione e da imprese che operano
nell’ambito commerciale.
Inoltre, come è normale che accada in una regione a forte valenza industriale le
imprese che operano nell’aerospaziale non sempre sono dedicate in modo esclusivo
al settore: ben 120 imprese su 155 operano anche in altri ambiti (automotive,
settore ferroviario, energetico, ecc.).
7
Le imprese piemontesi sono in grado di rispondere alle esigenze provenienti dai
diversi sottosistemi in cui può essere scomposto il settore aerospaziale.
La tipologia di produzioni e servizi offerti dalla imprese piemontesi del settore è,
infatti, ampia e diversificata. Questo comporta l’utilizzo di una vasta gamma di
tecnologie che spazia da sistemi di produzione tradizionali fino a strumentazioni
avanzate e software specialistici. Complessivamente si rileva che circa la metà delle
imprese è in possesso di tecnologie legate ai materiali e di competenze relative alla
progettazione meccanica.
Gli sbocchi verso cui si indirizzano più frequentemente le produzioni delle imprese
sono rappresentati dai motori per velivoli, dai servizi e dagli strumenti di
diagnostica, analisi e collaudo.
Le imprese della filiera aerospaziale piemontese si collocano in maniera
differenziata lungo la catena di subfornitura: il 25,7% delle imprese è costituito da
main contractor (principalmente imprese di servizi tecnici che si occupano di
progettazione, prototipazione e sviluppo software), il 36,4% delle imprese è invece
costituito da subfornitori di I livello (imprese che effettuano lavorazioni meccaniche
di precisione e progettazione e produzione di impianti), per il 27,1% le imprese
sono sub-contractor di II livello (imprese sia di produzione meccanica sia di
supporto allo studio e alla progettazione), mentre il restante 10,7% è costituito da
imprese subfornitrici di III livello e oltre.
Il mercato delle imprese piemontesi è abbastanza articolato: il 55,5% delle imprese
opera sia sul mercato regionale e nazionale che sui mercati esteri ed il 22,6% sul
mercato locale e nazionale. Solo una frazione meno rilevante ha un mercato
circoscritto all’ambito della regione. Va inoltre rilevato che il peso dei mercati extra
regionali non è affatto irrilevante. Infatti, guardando le quote di fatturato realizzate
nei diversi contesti si osserva che, mediamente, il 42,9% del fatturato è realizzato
in Piemonte, mentre la restante parte esce dai confini regionali e più precisamente
il 38,7% è attivato dalla domanda proveniente da altre regioni italiane ed il 18,4%
dalla domanda proveniente da clienti esteri.
Per quanto concerne la committenza, le imprese della filiera aerospaziale lavorano
abitualmente e/o hanno effettuato recentemente lavori significativi e qualificanti per
grandi imprese prevalentemente ubicate in Piemonte anche se non mancano alcuni
tra i grandi nomi della vicina Lombardia nella quasi totalità dei casi appartenenti al
gruppo Finmeccanica.
Anche le imprese della filiera aerospaziale del Piemonte devono spesso affrontare
problemi connessi ai rapporti con i committenti, allo svolgimento dell’attività, al
confronto con la concorrenza.
Le principali difficoltà segnalate nel rapporto con i committenti attengono in primo
luogo alla gestione finanziaria ed economica e in secondo luogo alla difficoltà
nell’organizzazione delle commesse a causa della scarsa programmazione e di
tempistiche per la realizzazione dei prodotti sempre molto ristrette.
Per quanto concerne le difficoltà incontrate nello svolgimento dell’attività emerge
che le problematiche riguardano da un lato, la sfera finanziaria e, dall’altro, quella
commerciale. Le imprese segnalano difficoltà finanziarie legate all’accesso al
credito, ma anche alla gestione dei clienti (ad esempio tempi di pagamento troppo
lunghi). Con pari intensità è segnalata, sotto il profilo commerciale, la difficoltà a
ricercare nuovi clienti.
Il rapporto con i concorrenti internazionali è, invece, caratterizzato dalla difficoltà a
proporre un prodotto competitivo soprattutto a causa della presenza di concorrenti
di paesi emergenti. Un’altra criticità segnalata è la mancanza di un forte sostegno
da parte delle istituzioni nazionali e locali per la penetrazione dei mercati esteri.
I supporti che le imprese ritengono utili per lo sviluppo della propria attività,
riflettono ampiamente le difficoltà segnalate.
8
In particolare si attendono servizi che favoriscano la promozione all’estero,
attraverso la diffusione dell’informazione sulle potenzialità delle imprese piemontesi
e il supporto alla ricerca di clienti e partner su questi mercati.
Un altro aspetto sul quale emerge la richiesta di servizi di supporto, attiene alla
sfera finanziaria, sia rispetto all’accesso a finanziamenti pubblici agevolati che a una
maggiore possibilità di accesso al credito ordinario. L’appoggio finanziario è
richiesto dalle aziende, principalmente, come supporto ai progetti di sviluppo
tecnologico, innovazione, ricerca e internazionalizzazione.
Per lo sviluppo e il consolidamento del settore le imprese richiedono alla Regione
Piemonte la realizzazione di iniziative non solo all’estero, ma anche sul territorio. In
particolare emerge la richiesta di azioni mirate a promuovere il riconoscimento
formale del Distretto Aerospaziale a livello internazionale, la realizzazione di
infrastrutture e la concessione di agevolazioni per le aziende che intendono
investire, così come la promozione e il finanziamento di attività di R&S.
9
PARTE I - I POLI AEROSPAZIALI IN EUROPA
10
1 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE EUROPEA
Le caratteristiche del settore
L’industria aerospaziale europea, in quanto settore caratterizzato da un’alta
concentrazione di tecnologie e capacità professionali di punta, oltre che da una
molteplice possibilità d’impiego dei suoi prodotti, occupa una posizione unica nel
contesto industriale del vecchio continente e contribuisce significativamente al
conseguimento degli obiettivi economici e strategici fissati sia a Lisbona sia a
Salonicco. Infatti, essa svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo e il
posizionamento su livelli elevati della capacità industriale e tecnologica europea nel
campo di trasporti, comunicazioni, rilevamento, sicurezza e difesa. Inoltre, la sua
capacità concorrenziale a livello mondiale ha un’importanza fondamentale ai fini del
conseguimento degli obiettivi che l’Europa s’è posta in campo economico e politico.
L’industria aerospaziale europea è all’avanguardia a livello mondiale per la
produzione di aeromobili civili di grandi dimensioni, jet d’affari, elicotteri, motori
aeronautici e dispositivi elettronici per la difesa. Il suo fatturato ammonta ad un
terzo di quello dell’intero settore aerospaziale mondiale, rispetto al 50% circa
dell’industria statunitense.
Prima di esaminare i dati strettamente inerenti al contesto europeo e per cogliere
meglio le loro valenze, è opportuno ricordare alcuni aspetti caratterizzanti
produzioni, tecnologie, relazioni tra imprese e, anche, relazioni tra governi. A ben
guardare, alcuni fattori chiave conferiscono all’industria aerospaziale il suo carattere
distintivo, quali:
− gli stretti legami tra attività nel campo civile ed in quello della difesa;
i due comparti sono strettamente interconnessi e impiegano tecnologie
analoghe. La sinergia tra difesa ed aviazione civile apporta importanti
vantaggi a livello industriale, determinando economie di scala attraverso
l’assorbimento degli elevati costi fissi non ricorrenti. In passato è stato il
settore dell’aviazione civile a trarre vantaggio dalle tecnologie messe a
punto per le applicazioni militari, oggi sono le tecnologie militari a dipendere
sempre più, almeno per quanto riguarda l’Europa, dalla produzione civile,
che vanta un tasso più elevato d’introduzione di nuovi prodotti. Sostenere
un’industria aerospaziale efficiente sotto il profilo economico-finanziario, in
grado di sopperire alle esigenze dei mercati civili, significa promuoverne
anche le capacità nel settore della sicurezza e della difesa, e viceversa;
− la natura ciclica del settore;
l’industria aerospaziale è caratterizzata da una natura fortemente ciclica, in
quanto dipende principalmente dalle decisioni delle compagnie aeree in tema
d’investimenti e dall’andamento fluttuante dei programmi di difesa. Data la
forte interrelazione tra produzione civile e militare molte aziende, oltre a
poter contare su sinergie di natura tecnologica, sono in grado di bilanciare
più efficacemente le proprie risorse destinate allo sviluppo grazie alla
sfasatura dei cicli dei programmi civili e di difesa;
− l’elevata intensità di capitale;
l’industria aerospaziale è un’industria ad elevata intensità di capitale che
investe nel lungo termine. In termini di percentuale del fatturato il livello
11
degli investimenti in attività di ricerca e nella tecnologia, nello sviluppo dei
prodotti e degli investimenti in beni strumentali supera quello di molte altre
industrie. Al tempo stesso anche i rendimenti sono a lungo termine e ad
elevato rischio, il che frena gli appetiti dei mercati finanziari. Per questo il
sostegno dei governi, che si esprime anche nel finanziamento delle attività di
ricerca e sviluppo, nella concessione di crediti e nella costituzione d’imprese
congiunte per la condivisione dei rischi, è diventato a livello mondiale un
elemento essenziale per questo tipo di attività;
− la tendenza al consolidamento;
il processo di concentrazione avviato negli Stati Uniti, dove per esempio la
Boeing1
è rimasta l’unica azienda nazionale a produrre grandi velivoli per uso
civile, si è esteso ormai anche all’Europa, raccogliendo la richiesta di un
massiccio consolidamento industriale avanzata nel dicembre 1997 da
personalità politiche francesi, tedesche ed inglesi. Le aziende hanno
avvertito l’esigenza di configurare in modo nuovo le proprie risorse per
affrontare le sfide della concorrenza internazionale e soddisfare gli ordinativi
connessi a progetti transnazionali, intrapresi sempre più spesso su base
paneuropea nel campo tanto dell’aviazione civile quanto della difesa;
− le privatizzazioni;
in diversi paesi si è avuta una profonda trasformazione delle relazioni tra
governi e società aerospaziali. Quelle che un tempo erano aziende di stato
appartengono ormai totalmente o parzialmente al settore privato, sono
quotate in borsa e impegnate a remunerare i propri azionisti privati.
Ovviamente queste aziende non possono più operare unicamente sui ristretti
mercati nazionali e hanno cominciato a mettere a punto strategie a lungo
termine che consentano loro di utilizzare al meglio le proprie risorse e di
assicurarsi l’accesso ai mercati internazionali. Questo processo spinge
spesso le società europee a rafforzare i propri legami extracomunitari
attraverso acquisizioni di controllo, fusioni o investimenti all’estero;
− le relazioni UE-USA;
il fatturato che fa capo alle società aerospaziali statunitensi corrisponde a
circa la metà di quello complessivo del settore sul piano mondiale, mentre le
vendite dell’industria europea ammontano a poco più di due terzi di quelle
dei produttori americani. Una tale struttura industriale riflette i vantaggi
dell’ambiente aerospaziale degli Stati Uniti. Le aziende americane operano
sul mercato unico interno più grande del mondo, beneficiando altresì di un
contesto operativo estremamente favorevole, strutturato per sostenere un
obiettivo politico dichiarato già da diversi decenni: mantenere la supremazia
in campo aerospaziale.
Altro aspetto positivo della politica statunitense sono le ricadute delle attività
di ricerca e sviluppo condotte dai militari utilizzabili nei programmi
dell’aviazione civile e, in alcuni casi, la diretta derivazione di aerei civili da
progetti militari.
Le aziende europee non possono permettersi il lusso d’ignorare l’enorme potenziale
offerto dal mercato americano e devono ripensare i propri programmi
d’investimento per il futuro. L’intensità della concorrenza transatlantica, soprattutto
1
La Boeing Company è la più grande costruttrice statunitense di aeromobili e la più grande azienda nel
settore aerospaziale. La Boeing venne fondata il 15 luglio 1916.
12
tra Airbus2
e Boeing, non deve tuttavia nascondere l’elevato grado di cooperazione
tra le due sponde dell’oceano. Ciò è vero soprattutto per l’aviazione civile. Le
attività di subappalto, di approvvigionamento, di produzione, le imprese comuni e le
concentrazioni che legano aziende di entrambi i continenti costituiscono la naturale
evoluzione di un settore che serve mercati mondiali.
Anche la configurazione degli sbocchi di mercato conferisce al settore aerospaziale
una connotazione particolare. Le imprese del settore aerospaziale operano su un
mercato mondiale e il successo delle loro attività dipende, quindi, dall’equilibrio
nelle condizioni degli scambi internazionali e dall’accesso ai mercati.
Il commercio di velivoli civili di grandi dimensioni, ad esempio, è disciplinato da un
sistema di accordi bilaterali e multilaterali. Per quanto concerne il mercato più
ampio, gli Stati Uniti, l’accordo bilaterale UE-US del 1992 sugli scambi commerciali
di velivoli civili di ampie dimensioni disciplina specificamente diverse forme di
sostegno pubblico, quale il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo o le
sovvenzioni rimborsabili per il varo di nuovi programmi.
Per quanto riguarda, invece, l’accesso ai mercati dei prodotti per la difesa la vigente
legislazione statunitense crea due difficoltà specifiche per le imprese europee
rendendo l’accesso a tale mercato estremamente difficile:
– le restrizioni statunitensi sull’acquisizione di prodotti esteri per la difesa limitano
l’accesso al mercato statunitense per l’industria europea. Recentemente il
Congresso degli Stati Uniti ha proposto di inasprire ulteriormente queste
restrizioni, nonostante l’opposizione del Dipartimento della difesa. Tali modifiche
della legislazione risulterebbero contrarie agli impegni presi dagli Stati Uniti nel
quadro dell’accordo OMC del 1994 sugli appalti pubblici (GPA - Government
Procurement Agreement). L’applicazione dei regolamenti statunitensi in fatto di
sicurezza impone, inoltre, considerevoli oneri burocratici, che hanno pesanti
ripercussioni su qualunque partecipazione di contraenti esteri ai programmi
statunitensi;
– la politica statunitense per quanto riguarda ogni forma di cooperazione tra
imprese nazionali connesse alla difesa ed imprese estere è estremamente
restrittiva. Le prescrizioni statunitensi in tema di sicurezza, inoltre, pongono
ostacoli giuridici alle fusioni e ad altre forme d’integrazione societaria.
In larga misura a causa di queste restrizioni gli scambi UE-US nel campo della
difesa sono fortemente sbilanciati a favore degli Stati Uniti: il 24% degli acquisti
europei per la difesa è di origine statunitense, mentre solo lo 0,5% degli acquisti
statunitensi proviene dall’Europa.
In secondo luogo, le autorità statunitensi possono bloccare l’esportazione di
prodotti europei in paesi terzi qualora questi contengano componenti cui si
applicano i regolamenti statunitensi, che rispetto al sistema europeo hanno un
campo d’applicazione più ampio e sono più rigidi.
Dal canto suo l’Europa, con il piano d’azione elaborato a Salonicco contro la
proliferazione delle armi di distruzione di massa, prospetta diverse iniziative volte
ad aumentare l’efficienza del regime europeo di controllo delle esportazioni di
prodotti passibili di duplice impiego (civile o militare).
Tornando all’aviazione civile, nell’ambito di accordi bilaterali si stanno portando
avanti, anche, importanti iniziative sia con i paesi geograficamente vicini all’Europa3
sia con la Repubblica popolare cinese, che sta diventando un mercato di notevole
interesse.
2
L'Airbus nasce nel dicembre 1970 come consorzio di imprese francesi e tedesche col nome di Airbus
Industrie a cui poi si aggiungeranno partecipanti britannici e spagnoli.
3
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE – Politica comunitaria nel settore
dell’aviazione con i paesi vicini, Bruxelles, 09.02.2004 COM(2004) 74 definitivo
13
Infatti, negli ultimi dieci anni il mercato cinese del traffico aereo ha fatto registrare
uno dei tassi di crescita più elevati al mondo. La Repubblica popolare cinese offre
pertanto un forte potenziale di crescita anche per le compagnie aeree, i costruttori
di velivoli e i fornitori di servizi europei. In questi ultimi anni il settore dell’aviazione
cinese ha attraversato profondi cambiamenti e si è incamminato nella direzione di
un graduale passaggio dalla pianificazione centralizzata verso una combinazione di
decentramento e globalizzazione. Gli sviluppi e le politiche nell’aviazione cinese
sono caratterizzati da tre grandi elementi:
– il consolidamento dell’industria aerea suddivisa oggi in tre grandi gruppi di
trasporto aereo (Air China, China Eastern e China Southern);
– i primi tentativi di liberalizzazione e apertura del mercato interno ed estero;
– lo sviluppo di nuove infrastrutture aeroportuali e della tecnologia necessaria per
la gestione del traffico aereo.
Dopo avere accennato agli equilibri internazionali, vale la pena guardare più da
vicino la struttura vera e propria dell’industria aerospaziale europea, quale risulta
dai dati pubblicati dall’ASD (AeroSpace and Defence Industries Association of
Europe)4
.
L’ASD raggruppa 31 associazioni in 20 paesi europei5
, rappresenta oltre 2.000
imprese con 80.000 PMI subfornitrici e comprende i più grandi nomi dell’industria
aerospaziale europea: Airbus, Alenia Aeronautica, BAE Systems, Dassault Aviation,
EADS, Eurocopter, Fincantieri, Finmeccanica, Liebherr Aerospace, Rheinmetall
Detec, Rolls Royce, Saab, Safran, Smiths Group e Thales.
Il settore aerospaziale europeo si concentra sia fisicamente sia in termini di
fatturato in 5 paesi: Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Svezia. In
particolare, la Francia è al primo posto in termini di addetti e di contributo al
fatturato totale aerospaziale. Il Regno Unito, invece, è il paese in cui si registra il
più elevato valore aggiunto.
Fermo restando la tradizionale vocazione aerospaziale di alcune aree del vecchio
continente, è d’obbligo però sottolineare la peculiarità del settore: l’industria
aerospaziale non si configura come un’industria regionalizzata, se non in termini
strettamente legati alla dislocazione geografica. Sebbene l’Europa sia costellata da
distretti aerospaziali ben delineati nei confini e nelle localizzazioni, le grandi imprese
che ne sono i motori, sono imprese a valenza “territoriale” (se non per alcuni casi di
partecipazione pubblica) ma a valenza europea. Infatti, ad esclusione delle PMI che
tradizionalmente hanno radici fortemente legate al territorio, le grandi imprese del
settore aerospaziale fanno ormai parte di grossi gruppi spesso con partecipazioni
incrociate. Un esempio fra tutti e che tocca l’Italia, è quello di Alenia Space. Thales
Alenia Space è costituita da Thales (67%) e Finmeccanica (33%), e forma con
Telespazio la "Space Alliance". Ma il gruppo Finmeccanica (che per un terzo è a
partecipazione statale), partecipa anche alla joint venture ATR e comprende
Aermacchi, Agusta Westland, ecc. E’, quindi, un gruppo costituito da imprese
localizzate negli angoli più diversi dell’Europa e con origini talvolta non legate
propriamente all’Italia.
Oggi si può parlare, quindi, non di imprese aerospaziale nazionali, ma di imprese
multinazionali localizzate in uno spazio unico europeo con aree di eccellenza
organizzate, nella maggioranza dei casi, in distretti o cluster.
4
I dati Eurostat resi pubblici nel luglio 2006 si riferisono al lontano 2002, mentre quelli pubblicati
dall’ASD sono aggiornati al 2006.
5
Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Regno Unito.
14
L’internazionalità delle imprese è, inoltre, un punto di forza e un grande vantaggio
competitivo nel caso di partecipazioni a progetti transnazionali. Ogni gruppo
multinazionale è una rete costituita al suo interno da una supply chain di altissimo
livello con competenze e tecnologie indispensabili per lo sviluppo di un progetto
completo.
I numeri dell’industria aerospaziale europea
Il 2006 è stato un anno particolarmente buono per l’industria aerospaziale europea:
le grandi imprese del settore hanno raggiunto risultati più che soddisfacenti pur
dovendo fronteggiare un’agguerrita competizione a livello globale.
La supply chain europea e, in particolare, i subfornitori di primo e secondo livello
hanno aumentato i livelli qualitativi della produzione così da poter soddisfare al
meglio le esigenze dei fornitori principali.
Nonostante l’aumento del prezzo del petrolio, il forte sviluppo del trasporto aereo
insieme alla rapida crescita dei paesi emergenti hanno sostenuto nel 2006 la
domanda di velivoli.
L'aeronautica civile, incluso il comparto business jet, sta proseguendo in una fase di
forte sviluppo, trend confermato anche per i primi mesi del 2007. In particolare, il
mercato dei turboprop ha ottenuto forti benefici dall'aumento del prezzo del petrolio
essendo tali velivoli più competitivi rispetto ai jet a corto raggio.
Anche il settore spazio ha registrato segnali di ripresa sia nel mercato civile che in
quello militare. Le principali aziende europee della difesa hanno incrementato sia il
giro d'affari che gli ordini e continuano nell’espansione verso gli Stati Uniti.
In Europa il fatturato del settore aerospaziale nel suo complesso, è cresciuto del
7,2%, mentre a livello mondiale, si stima una crescita dei settori aerospazio e
difesa compresa tra il 7 e il 10%.
La dinamica positiva delle vendite, nel corso del 2006, ha generato 24.000 nuovi
posti di lavoro aumentando il livello di occupazione del 3,9% e raggiungendo quota
638.000 addetti. E’ un segnale che conferma la dinamica positiva del settore in
termini di medio lungo periodo.
Il volume di ordini è stato più basso che nel 2005, ma si attesta ancora su cifre
importanti.
Dati aggregati per Aerospazio e Difesa - Europa – Anni 2005-2006
2005 2006 Variazione %
Fatturato 112,9 miliardi di euro 121,0 miliardi di euro +7,2
Addetti 614.000 638.000 +3,9
Ordini 217,1 miliardi di euro 176,9 miliardi di euro -18,5
R&S 12,6 miliardi di euro 13,7 miliardi di euro +8,7
Fonte: ASD, Key Figures for 2006
Aeronautica
Come anticipato, nonostante il tasso euro/dollaro in rialzo e l’aumento del prezzo
del petrolio, il trasporto aereo civile ha registrato un trend in crescita e i costruttori
di aerei europei hanno mantenuto salda la loro posizione in termini di competitività.
Gli ottimi risultati del settore aeronautico sono legati all’anno record di Airbus che
con 434 velivoli ha registrato nel 2006 un incremento in termini di fatturato del
23% rispetto al 2005.
Nel 2006, la forte domanda di velivoli Airbus widebody (a fusoliera larga) e single-
aisle (a corridoio unico) è venuta dai mercati della Cina e dell'India. In ottobre,
15
inoltre, Airbus ha concluso la più grande e mai avvenuta transazione con la China
Aviation Supplies Import and Export Group Association (CASGC) per 150 velivoli
della famiglia A320 e ha firmato una lettera d'intenti per 20 velivoli A350XWB.
Il 2006 è stato un anno record anche per la famiglia dei Falcon che ha raggiunto il
62% del giro d’affari di Dassault.
Per quanto riguarda l'offerta europea di elicotteri, Eurocopter e AgustaWestland
hanno realizzato un volume di affari di 6,5 miliardi di euro (15% in più dell'anno
precedente). L'aumento delle vendite è pricipalmente dovuto al VH71(US101) per la
Casa Bianca, all’NH90, al Light Utilità Helicopter (LUH) per l'esercito degli Stati Uniti
e al Lynx per il MOD del Regno Unito.
Rolls Royce, ancora, sta partecipando a due programmi militari, equipaggiando
l’Eurofighter Typhoon e il Joint Strike Fighter F35. E’ stato raggiunto un accordo
con Airbus per offrire un nuovo Trent all’A350XWB.
Dati disaggregati: Aeronautica - Europa – Anni 2005-2006
2005 2006 Variazione %
Fatturato 81,6 miliardi di euro 88,2 miliardi di euro +8,1
Addetti 430.000 448.000 +4,2
Ordini Aerospazio 164,8 miliardi di euro 130,5 miliardi di euro -20,8
Operating profit 6,9% 7,1% +2,9
R&S Aerospazio 12,3% 11,8%
Fonte: ASD, Key Figures for 2006
Spazio
Dal 1997 il fatturato europeo del settore spaziale si è differenziato più o meno
uniformemente fra clienti istituzionali e mercato commerciale. Il volume d'affari è
cresciuto del 12,8% nel 2006 grazie all’incremento delle vendite di sistemi militari e
lanciatori. Inoltre, dopo 5 anni di perdite occupazionali, il 2006 ha registrato un più
che positivo +3,5%.
La maggior parte del budget istituzionale è civile ma negli ultimi anni la difesa ha
contribuito notevolmente all’incremento del giro d’affari (Syracuse, Helios, Skynet,
SAAR-Lupe, ecc.). Nel 2006 i sistemi militari hanno costituito il 20% del fatturato
del settore spaziale.
Dati disaggregati: Spazio – Europa - Anni 2005-2006
2005 2006 Variazione %
Fatturato 4,4 miliardi di euro 5,0 miliardi di euro +12,8
Addetti 27.884 28.863 +3,5
Fonte: ASD, Key Figures for 2006
16
Spesa in R&S (% del fatturato)
12,5%
15,9%
14,5% 14,5%
12,5%
13,9%
14,5% 14,4%
12,7%
12,2%
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Fonte: ASD, Key Figures for 2006
La spesa in R&S, inoltre, è aumentata di 1,1 miliardi di euro nel 2006, mentre il
rapporto R&S/fatturato è rimasto stabile all’11,2%. Il livello di spesa in R&S
dovrebbe continuare a crescere anche l'anno prossimo grazie al lancio dell’A350.
Fonti
- COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO
EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI -
Inquadrare in modo coerente le attività in campo aerospaziale - Una risposta al rapporto STAR 21 -
Bruxelles, 13.10.2003 COM(2003) 600 definitivo
- STAR 21 (Strategic Aerospace Review for the 21st
Century)
- ASD Facts & Figures 2006
- COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE – Una politica comunitaria nel
settore dell’aviazione civile nei confronti della Repubblica popolare cinese: rafforzare la cooperazione e
aprire i mercati – Bruxelles, 11.03.2005 COM(2005) 78 definitivo
17
2 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN FRANCIA
L'industria aeronautica e spaziale costituisce per la Francia un settore d'eccellenza
riconosciuto. La Francia è uno fra i paesi europei a disporre delle competenze più
ampie in campo aerospaziale, dalla ricerca all'assemblaggio finale. Inoltre,
l'impegno in programmi europei e nelle conseguenti cooperazioni industriali, sono
fattori determinanti di competitività.
Il settore aerospaziale francese ha subito un processo di ristrutturazione per meglio
affrontare le sfide della globalizzazione: è oggi un’industria aperta, internazionale e
competitiva che esporta il 73% del fatturato. Sono due le aree francesi ad “alta
intensità aerospaziale”:
1. Midi-Pyrénées – Aquitaine (polo di competitività6
di portata mondiale:
“Aerospace Valley”).
2. Île-de-France (filiera aerospaziale trasversale a più poli di competitività
presenti sul territorio).
Equipaggiamenti
29%
Motori 17%
Sistemi e
strutture 54%
Fonte: Chiffres Clés pur l’année 2005, Gifas
L'alto livello di "know-how" mette la Francia ai primi posti europei in materia di
produttività (ogni lavoratore dipendente francese del settore aerospaziale ha
generato nel 2005 un fatturato di 217.000 euro) e ai primi posti mondiali per spesa
in ricerca e sviluppo (17% del fatturato totale investito in R&S).
La ricerca riguarda tutte le discipline scientifiche necessarie a rendere l'industria
aerospaziale francese efficiente: combustione, materiali, meccanica delle strutture,
aerodinamica, acustica, elettronica, informatica.
Fra i principali operatori pubblici di ricerca, si può citare:
- l'Ufficio nazionale di studi e di ricerche aerospaziali (ONERA) che impiega 1.900
dipendenti di cui 1.200 ricercatori e circa 150 dottorandi in 5 siti in Francia
(Parigi, Lille, Tolosa, Modane e Salon de Provence).
- il centro nazionale di studi spaziali (CNES) che si avvale nei suoi siti di Tolosa e
Parigi della collaborazione di 3.000 persone.
- i centri nazionali di ricerca tecnologica (CNRT) specializzati nell'aeronautica la
cui attività è fondata sulla collaborazione stretta tra la ricerca pubblica (enti
pubblici come il CNRS, laboratori universitari) e la ricerca privata:
6
Polo di competitività: combinazione, all’interno di uno spazio geografico definito, di imprese, di centri di
formazione e di unità di ricerca pubbliche e/o private, impegnate in una prospettiva di partenariato
destinata a liberare sinergie intorno a progetti innovativi. I progetti devono corrispondere a quattro
esigenze prioritarie: 1) creare nuove fonti di sviluppo in settori o filiere a forte valore aggiunto e ad
impiego qualificato; 2) posizionarsi su mercati mondiali caratterizzati da un forte potenziale di crescita;
3) fondarsi su partenariati ben organizzati fra gli attori; 4) definire obiettivi e mezzi di una strategia
efficace di sviluppo economico e di ricerca dell’innovazione.
18
- "aeronautica e spazio" a Tolosa specializzato nel miglioramento degli
aeromobili e della loro propulsione;
- "propulsione aeronautica e spaziale ad Orlèans" specializzata nel
miglioramento delle prestazioni dei propulsori di aerei e di razzi;
- Multimatériaux in Aquitaine, specializzato nei compositi.
- la rete dei 21 centri di competenza e di prove della Délégation Générale pour
l’Armement (DGA) al centro delle quali sono impiegati quasi 9.000 dipendenti.
La Francia beneficia, inoltre, di una forte potenzialità nel settore della formazione
tecnica e scientifica. L'aeronautica non fa eccezione a questa tradizione e
rappresenta un settore d'eccellenza nell'ambito dell’insegnamento superiore
francese. La Francia dispone di un tessuto di scuole e di università che offrono
molte specializzazioni fra le quali:
- Scuola superiore delle tecniche aerospaziali (ESTA) a Parigi.
- Université de Toulouse III, Paris VII e Paris XI: astrofisica e tecniche
spaziali.
- Université de Rouen: energetica ed aerodinamica.
- Université de Paris VI: metodi fisici dell'astronomia e tecniche spaziali.
- MBA aérospace all'ESC di Toulouse.
- Università internazionale dello spazio - ISU (international Space University)
a Strasburgo: master di studi spaziali.
Industria aerospaziale francese
(milioni di euro)
2005 Variazione 2004/2005
Fatturato 22.750 7,6%
Nuovi ordini 51.730 46%
Addetti 130.500 0,4%
R&S 4.709 costante
Esportazioni 16.693 6,9%
Fonte: Chiffres Clés pur l’année 2005, Gifas
19
2.1 IL DISTRETTO AEREOSPAZIALE MIDI-PYRÉNÉES
Il contesto economico della regione Midi-Pyrénées
La Regione Midi-Pyrénées possiede un sistema produttivo dinamico e un’industria
consolidata. La sua evoluzione è caratterizzata da un progressivo passaggio dalle
attività tradizionali (agricoltura, tessile, cuoio, estrazione minerali, ecc.) allo
sviluppo di attività più “immateriali” (ricerca, innovazione), che consentono di avere
oggi condizioni favorevoli per la crescita di industrie ad alto contenuto tecnologico
(spazio, aeronautica, elettronica, informatica, telecomunicazioni, bio-tecnologie,
ecc.)
Operano nella Regione più di 137.000 imprese con circa un milione di addetti di cui
l’87,8% dipendenti ripartiti tra i diversi settori di attività, come riepilogato nella
tabella seguente:
Settore di attività Numero di occupati Incidenza dei settori
Agricoltura 63.646 5,9%
Industria 150.070 13,9%
Energia 9.772 0,9%
Costruzioni 74.685 7,0%
Terziario 779.445 72,3%
di cui: commercio 149.891 13,9%
servizi 629.554 58,4%
TOTALE 1.077.618 100%
Fonte: INSEE 2006
Il valore aggiunto lordo realizzato in questa regione è pari al 4% del valore
aggiunto complessivo dell’intera Francia ed è originato principalmente dalle attività
di servizio (51%). L’industria concorre alla sua formazione per il 12,8%.
Il Midi-Pyrénées vanta due poli di competitività specializzati: il polo mondiale
Aéronautique, Espace et Systémes Embarqués e il polo Cancer- Bio-Santé.
Il settore aerospaziale nella regione Midi-Pyrénées
Per comprendere l’importanza delle attività aerospaziali per la regione Midi-
Pyrénées è sufficiente ricordare che tra i primi dieci stabilimenti industriali, per
numero di addetti, quattro appartengono al settore aeronautico, due al settore
spaziale e due al comparto elettronico con applicazioni anche nell’aerospaziale.
Il polo Midi-Pyrénées gode di una notevole rilevanza non solo nel panorama
francese, ma anche nel panorama internazionale del settore aerospaziale sia perché
è riuscito ad attrarre un numero significativo di imprese internazionali (tra cui
Airbus, Latecoere, Ratier Figeac, EADS Socata e Astium e Alcatel) e a ottenere
l’installazione di una sede dell’Agenzia Spaziale Francese (CNES), sia perché
possiede un tessuto industriale articolato e completo, in grado di rispondere alle
esigenze produttive di quasi tutte le tipologie di aerei e che comprende tutte le fasi
e attività legate alla filiera aerospaziale: dalla produzione dei componenti, alla
manutenzione dei velivoli, ai servizi accessori.
20
Le imprese localizzate nel distretto, quindi, non hanno la necessità di ricorrere a
subfornitori localizzati al di fuori del proprio territorio e godono, pertanto, di un
vantaggio rispetto ai concorrenti situati in altri cluster europei con un numero di
specializzazioni e produzioni limitato.
Anche la concentrazione di centri di ricerca e università, la dotazione di
infrastrutture di telecomunicazione, nonché l’accessibilità del territorio (centralità
rispetto al territorio nazionale, rete autostradale, collegamenti ferroviari TGV,
aeroporto internazionale di Tolosa-Blagnac) rappresentano elementi strategici per la
scelta del distretto da parte degli operatori del campo aerospaziale, nazionali e
esteri.
La Regione ha un’esperienza consolidata nel settore (le prime aziende si sono
insediate già a partire dal 1918: Latécoère e Dewoitine Company poi Aerospatiale e
oggi confluita in Airbus) e molte delle imprese “storiche” sono tuttora localizzate sul
territorio a garanzia di una consolidata tradizione nel settore.
Ma è a partire dagli anni ’60 che, con l’insediamento di centri di ricerca pubblici,
scuole specializzate (SUPAREO - École Nazionale Superieure de l’Aeronautique et
l’Espace) e grazie alla localizzazione di Airbus, l’area ha assunto caratteristiche tali
da poter ricoprire una posizione di rilievo internazionale.
Per quanto riguarda in particolare il settore spazio, un ruolo importante per il suo
sviluppo è stato determinato dall’insediamento a Tolosa del Centro Spaziale del
CNES (Centre National d’Études Spatiales con sede centrale a Parigi) che, con un
impegno in importanti progetti spaziali e grazie al finanziamento della sede
centrale, ha contribuito a trasformare quest’area in un polo europeo di eccellenza
spaziale in grado di sviluppare e rendere operativi sistemi spaziali complessi.
Il settore aeronautico e spaziale rappresenta il motore dell’economia regionale dei
Midi-Pyrénées.
Il distretto di Tolosa concentra i due terzi delle imprese regionali che assicurano il
66% delle vendite del settore aeronautico e il 90% delle vendite del settore
spaziale. Nell’area di Tolosa sono concentrate la maggior parte delle società di
servizio e la quasi totalità degli stabilimenti che lavorano nell’informatica, mentre
nel resto della regione sono localizzati soprattutto stabilimenti industriali.
Le imprese di servizi lavorano soprattutto per clienti regionali, invece le imprese
industriali realizzano solamente il 41% delle loro vendite nella regione, mentre la
restante parte è attivata dalla domanda proveniente da altre regioni francesi (29%)
o dall’estero (30%).
Il settore civile rappresenta oltre i due terzi del fatturato locale; la domanda
proveniente dal settore militare si rivolge soprattutto alle grandi imprese e al
settore industriale.
Nel 2005, il 42% delle imprese ha fatto ricorso a subfornitori, essenzialmente
imprese francesi, per la loro attività in ambito aeronautico e spaziale. Il ricorso alla
subfornitura è più frequente nel caso delle grandi imprese industriali, in particolare
tra le industrie di equipaggiamenti meccanici e in quelle di equipaggiamenti elettrici
ed elettronici.
La concentrazione di industrie aerospaziali nella Regione è superiore alla media
nazionale, così come la dimensione media delle imprese: circa un terzo delle
imprese ha più di 50 dipendenti. Complessivamente la Regione concentra il 22%
dell’occupazione aerospaziale francese.
In particolare sono localizzate nella Regione oltre 20 imprese di produzione e
costruzioni aeronautiche che occupano circa 15.000 addetti e più di 500 PMI di
subfornitura (concentrate soprattutto nell’area della Grande Toulouse) con oltre
28.000 occupati.
21
Per quanto riguarda il settore spaziale si contano circa 9.000 addetti, dato
determinato dalla presenza sul territorio del CNES che da solo occupa circa 2.400
dipendenti.
Se si considerano anche ambiti indirettamente legati al settore aerospaziale si
possono individuare ulteriori 60.000 posti di lavoro nell’aeronautica e ulteriori
10.500 nel settore spaziale.
Le imprese del distretto dispongono di competenze in meccanica, lavorazione dei
metalli, apparati e costruzioni elettriche e elettroniche, motori, strutture e
subcomponenti, ingegneria, servizi informatici e vantano posizioni di eccellenza
nelle seguenti produzioni: tubine a gas per elicotteri, aeromobili per uso civile e
militare, aeromobili di alta gamma, costruzione di satelliti, lanciatori, sistemi di
propulsione, tecnologie per il rientro nell’atmosfera, telerilevamento e osservazione
della Terra, sistemi di imbarco.
Organizzazione del distretto
Attualmente il distretto aerospaziale del Midi-Pyrénées fa parte con l’Aquitaine,
regione confinante e anch’essa con una elevata vocazione aerospaziale, del Pôle de
compétitivité “Aéronautique, Espace et Systèmes embarqués” gestito
dall’Associazione “Aerospace Valley”.
Infatti, queste due regioni hanno risposto con un progetto congiunto ad un bando
del CIADT (Comité interministériel de l’aménagement et du développement du
territoire) per l’approvazione dei poli di competitività presenti in Francia, progetto
approvato nel luglio 2005.
Da questo momento il distretto aerospaziale Midi-Pyrénées & Aquitaine ha
raggiunto dimensioni estremamente rilevanti, collocandosi nei primi posti a livello
mondiale e primo in Europa.
I numeri ne danno una testimonianza: 94 mila addetti (di cui 40 mila occupati
presso i costruttori e le principali società di equipaggiamenti e 50 mila nelle imprese
22
di subfornitura), 1.300 stabilimenti, 8.500 ricercatori, primo polo francese
d’istruzione superiore.
Non solo i numeri qualificano questo polo, ma anche le competenze scientifiche,
tecnologiche e “del saper fare” presenti nell’area.
Il polo di competitività “Aeronautique, Espace et Systémes Embarqués” Midi-
Pyrénées e Aquitaine è gestito dall’Associazione “Aerospace valley”, con i seguenti
obiettivi:
- rafforzare la posizione di eccellenza nel settore e la visibilità internazionale
dell’area
- creare un polo di ricerca e formazione di rilevanza mondiale (campus
internazionale nella città di Tolosa, sviluppo e rafforzamento dei percorsi di
formazione professionale, stretta collaborazione tra le strutture accademiche
presenti)
- rafforzare i vantaggi e le sinergie dei grandi gruppi e delle PMI nella
competizione mondiale.
L’Autorità è costituita da tutti i principali partner del settore di cui 600 appartenenti
alla sola regione dei Midi-Pyrénées.
A sostegno delle imprese locali del settore e al rafforzamento dell’area hanno
contribuito lo Stato e il Consiglio Regionale dei Midi-Pyrénées con il piano ADER
(pour le Développement des Entreprises Régionales de sous-traitance) concluso nel
dicembre 2004.
Nei tre anni di operatività di ADER lo Stato e la Regione hanno impegnato più di
23,5 milioni di € per il finanziamento di oltre 1000 azioni a favore di circa 430 PMI
di subfornitura.
Il bilancio positivo dei primi anni di attività ha spinto i partner di ADER a proseguire
questa attività di sostegno settoriale alle PMI con il piano ADER II che si pone
l’obiettivo di accompagnare i mutamenti industriali del settore e in particolare :
- favorire e supportare l’emergere di nuove imprese subfornitrici rafforzando i
mezzi finanziari attraverso un fondo d’investimento dedicato: prestiti
partecipativi adatti al ciclo economico e un sistema di assicurazione e
garanzia del credito, per un ammontare di circa 130 milioni di €;
- favorire l’accesso delle PMI locali alle innovazioni nel settore aerospaziale e
accompagnarle nei processi di internazionalizzazione e nelle fasi di ricerca di
base e applicata al fine di migliorare i livelli delle imprese subfornitrici;
- incentivare la localizzazione di imprese altamente specializzate nel territorio
e promuovere collaborazioni e agglomerazione delle imprese;
- supportare le imprese nelle fasi di ricerca del personale e di figure
specializzate in profili tecnico-scientifici;
- favorire la realizzazione di programmi strategici di settore;
Tra i principali attori figurano : lo Stato con i servizi che concorrono allo sviluppo
economico, la Regione Midi-Pyrénées con le Direzioni dedicate a Affari Economici,
Ricerca, Formazione Professionale, Midi-Pyrénées Expansion (l’Agenzia Regionale di
sviluppo), Agenzie di sviluppo dipartimentali: (Ariège Expansion, Aveyron
Expansion, Agence Lotoise de Développement, CDDE 65, Agate, ADE 82) e
organismi professionali (UIMM).
Le imprese del distretto
Il distretto comprende grandi imprese internazionali e PMI altamente specializzate,
tra le principali figurano:
23
Per l’aeronautica:
Imprese costruttrici
Airbus France e Airbus Headquarter: costruttori leader di aerei civili
(costruzione di cellule di aeromobili) insieme alle imprese dell’indotto concentrano
circa un terzo degli occupati locali del settore;
ATR (joint venture Alenia-EADS) : leader mondiale nella produzione di aerei a
turbo-propulsione 40 e 70 posti (ATR 42 e ATR 72);
EADS Socata: leader europeo nella costruzione di aerei leggeri civili e militari;
Imprese fornitrici
Aero-strutture, parti e componenti
Latécoère: principale fornitore di aero-strutture (strutture, fusoliere) di EADS,
Airbus France, Dassault e Embraer;
Sistemi di propulsione
Snecma (Gruppo Safran): gruppo internazionale specializzato in propulsione
aerospaziale, difesa e sicurezza, equipaggiamenti e sistemi di telecomunicazione;
Turbomeca (Gruppo Safran) leader mondiale nella produzione di turbine a gas per
elicotteri e turboreattori per aerei con una gamma completa di motorizzazioni
adattabili sia a velivoli sia civili che militari;
Equipaggiamenti, servizi e accessori
Rockwell Collins: (Gruppo Rockwell International Corp. USA) centro di
specializzazione mondiale in elettronica aeronautica, sistemi innovativi di
comunicazione e di radionavigazione (elettronica di bordo, IT e telecomunicazioni)
Thales Avionics: tra i leader mondiali nella produzione di sistemi elettronici di volo
e per la cabina (strumentazione elettronica interfaccia pilota, radar, sistemi di
controllo di volo, sistemi di navigazione;
Ratier Figeac: (Gruppo Hamilton Sundstrand): primo produttore di eliche europeo,
fabbricazione di pezzi, componenti e subcomponenti di strutture, equipaggiamenti,
leader nei sistemi di comando;
Zodiac: sistemi di sicurezza, componenti per aerei ed elicotteri, equipaggiamenti
per cabina, tecnologia di bordo;
Honeywell: elettronica di bordo, sistemi di telecomunicazione e radio
comunicazione;
Goodrich: offre un’ampia gamma di sistemi avanzati, prodotti e servizi per
l’industria aerospaziale e della difesa;
Liebherr Aerospace: studio, sviluppo, produzione e testing per gli utilizzatori di
sistemi pneumatici a bordo di elicotteri e aeromobili;
Air France Industries: servizi di manutenzione aeronautica;
Per lo spazio:
EADS Astrium: leader mondiale con un’esperienza consolidata in tutte le
applicazioni dell’offerta spaziale: scienza e osservazione della Terra,
telecomunicazioni e navigazione, sistemi satellitari, sistemi suolo, programmi
militari, lanciatori e infrastrutture orbitali;
Alcatel Alenia Space: concezione, sviluppo e fabbricazione di sistemi spaziali e di
satelliti nei settori delle telecomunicazioni, navigazione, osservazione della Terra e
meteorologia in ambito civile e militare; equipaggiamenti per l’emissione e la
trasmissione inerziale (partecipa al programma per il sistema satellitare europeo
Galileo);
24
Thales Avionics: elettronica di bordo, cablaggio spaziale;
Meteo France: responsabile del sistema nazionale per la meteorologia e la
climatologia. Tolosa è il primo polo climatologico francese grazie alla sua presenza;
Spot Image: leader mondiale nelle fotografie satellitari e spaziali, collabora col
CNES, la Comunità europea e le agenzie spaziali al programma GMES (Global
Monitoring for Environment and Security);
CLS: operando con i sistemi satellitari Argos e Doris fornisce servizi di
localizzazione, orbitografia precisa, dati scientifici;
Scot: uno dei principali attori nel campo dell’informazione geografica e
dell’osservazione della Terra, sviluppa sistemi di informazione integrando dati di
diversa origine quali le immagini spaziali, la fotografia aerea, le mappe esistenti, i
dati statistici;
Geosys: fornisce un valido sistema di informazione geografica unendo diverse
filiere tecniche (rilevazioni GPS, sondaggi, fotografia aerea ecc..);
I centri di ricerca e le università
La regione possiede competenze specialistiche di eccellenza a livello europeo nel
settore aerospaziale anche grazie all’elevato potenziale di ricerca e sviluppo: oltre
400 centri di ricerca con circa 20.200 attori di cui oltre 12.000 ricercatori.
Altri attori
11,8%
Tecnici
24,9%
Ricercatori
63,3%
Fonte: www.aerospace-valley.com
Tra i principali centri di ricerca figurano:
CEAT (Centre d’Essais Aéronautiques de Toulouse): principale centro europeo di
test e valutazione nel settore aeronautico militare e civile, offre una gamma
completa di prestazioni in 5 campi tecnici:
- piattaforme aeronautiche: analisi del comportamento meccanico delle strutture,
valutazione dei sistemi di potenza, valutazione dei sistemi di atterraggio;
- performance e caratterizzazione dei materiali strutturali;
- valutazione della resistenza dei sistemi e dei sotto-sistemi alle aggressioni
elettromagnetiche;
- analisi della sicurezza del funzionamento di sistemi e software;
- optoelettronica: caratterizzazione raggi infrarossi.
CENA (Centre d’Études de Navigation Aérienne): servizio della Direzione Generale
dell’Aviazione Civile (DGAC) realizza studi, ricerche e sperimentazioni nel campo
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della gestione del traffico aereo e dei mezzi tecnici associati a comunicazione,
navigazione e sorveglianza.
CERMAS (Centre Européen de Recherche en Management de l’Aéronautique et du
Spatial): creato nel 1999 sta assumendo un rilievo mondiale nella ricerca sulla
gestione strategica e i modelli di business in ambito aeronautico e spaziale. Attivo
nella gestione aeroportuale e aerospaziale e delle compagnie aeree.
CESBIO (Centre d’Études Spatiales de la Biosphère): conduce ricerche nel campo
dell’osservazione delle superfici continentali, collabora alla realizzazione di missioni
spaziali e tratta i dati telerilevati.
CESR (Centre d’Études Spatiales des Rayonnements): laboratorio alle dipendenze
di alcune unità del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS) svolge ricerche
nel campo dell’astrofisica, dell’astrochimica, strumentazioni industriali, si occupa di
formazione e trasferimento di conoscenza.
CIRIMAT (Centre Interuniversitaires de Recherche et d’Ingégnerie des Materiaux)
raggruppamento di tre laboratori universitari del Politecnico di Tolosa (INPT)
associato al Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS), sviluppa ricerche
pluridisciplinari su creazione e comportamento delle diverse tipologie di materiali
(metalli, leghe, ceramiche, polimeri…).
CNES (Centre National d’Études Spatiales): centro di ricerca pubblico con il compito
di proporre al governo la politica spaziale della Francia nell’ambito dell’Europa e di
attuarla. Gli ambiti di intervento sono: accesso allo spazio, applicazioni spaziali per
il grande pubblico, sviluppo sostenibile, difesa.
Sviluppa in partnership con l’industria del settore, sistemi spaziali completi per
applicazioni scientifiche, osservazione della Terra, tecnologie dell’informazione e
medicina spaziale.
Il CNES opera anche attraverso sedi periferiche tra cui il CST (Centre Spatial de
Toulouse); questa sede, specializzata in sistemi orbitali, sviluppa sistemi spaziali
completi e gestisce inoltre le operazioni di manutenzione dei satelliti sotto la
responsabilità del CNES.
ONERA (Office National des Études et Recherches Aérospatiales): principale attore
pubblico della ricerca aerospaziale in Francia, impiega circa 2.000 ricercatori in
diversi centri distribuiti sul territorio nazionale;
E’ stato creato nel 1946 intorno a sei missioni chiave:
- orientare e condurre le ricerche nel campo aerospaziale;
- valorizzare le ricerche svolte per l’industria nazionale e europea;
- realizzare e rendere operativi i metodi di sperimentazione;
- fornire all’industria prestazioni e competenze di alto livello;
- condurre valutazioni a beneficio dello Stato;
- formare ricercatori e ingegneri.
Nell’ambito di importanti progetti internazionali riguardanti lanciatori, missioni
spaziali, elicotteri e aeromobili realizza attività di progettazione, simulazione,
sperimentazione di radar, sistemi ottici, sistemi di comando e controllo, avionica,
tecnologie unmanned, propulsione e sistemi di accelerazione.
Il lavoro dell’Onera ricopre un ruolo strategico per la Francia e per l’Europa, le
attività realizzate rispondono a tre obiettivi: sviluppare la competitività industriale,
proteggere l’ambiente, rafforzare la sicurezza.
L’ONERA infatti lavora sui temi della riduzione del rumore e delle emissioni
inquinanti, della sicurezza dei velivoli, della gestione del traffico aereo e realizza
26
ricerche mirate ad accrescere le performances e la competitività degli aerei, degli
elicotteri e dei lanciatori spaziali.
L’ONERA inoltre offre risposte ai nuovi bisogni della Difesa: equipaggiamenti di
sorveglianza e di vigilanza, trattamento dell’informazione, aiuto alle decisioni
strategiche, autonomia degli aerei; le sue équipes sono presenti in tutto il ciclo
“valutare-comprendere-decidere-agire” che caratterizza il sistema della Difesa.
TÉSA centro per le telecomunicazioni spaziali e aeronautiche: è un consorzio tra i
principali operatori dell’ICT e del settore aerospaziale, presenti in regione.
Istituto di Medicina e Fisiologia Spaziale: collabora col CNES e altri istituti
europei nell’ambito di progetti di telemedicina per i Paesi in via di sviluppo, con
specifico riferimento alle fasi di validazione del teleservizio medico, tramite
comunicazioni satellitari.
CERFACS (Centre Européen de Recherche et de Formation Avancée en Calcul
Scientifique): sviluppa algoritmi e simulazioni numeriche per la risoluzione di
problematiche tecnologiche industriali e della ricerca, e ospita team interdisciplinari
di ricercatori da oltre 10 Paesi del mondo, per un totale di circa 100 tra ricercatori e
ingegneri. I principali azionisti sono CNES, EADS; EDF; Meteo France ONERA e
SNECMA.
CNRT-AE (Centre National de Recherche Technologique “Aéronautique et Espace”)
la sua vocazione è favorire la partnership tra ricerca pubblica e industriale, sulla
base di tematiche scientifiche e tecniche derivanti dalle esigenze espresse dagli
industriali stessi.
Il suo obiettivo è la costituzione di un polo di competenze e di eccellenza,
riconosciuto a livello nazionale e europeo nel settore aerospaziale, organizzando
una stretta collaborazione tra la ricerca pubblica e la ricerca industriale. Ha il
compito di accompagnare lo sviluppo industriale locale e presenta pertanto un
carattere trasversale con la possibilità di federare laboratori, organismi di ricerca e
industriali del settore, condividendo i mezzi e le competenze a disposizione.
Il CNRT comprende tra i suoi attuali membri la maggioranza dei grandi gruppi
industriali del settore, i grandi operatori pubblici della ricerca, Università e Istituti di
formazione a vocazione aerospaziale.
Per quanto concerne le Università, va ricordato che Tolosa è il secondo polo
universitario francese (dopo Parigi) e conta oltre 114.000 studenti così ripartiti:
63,4% Università e Istituti Universitari di Tecnologia
17,8% Grandes Ecoles o IUFM (Instituts Universitaires de Formation des Maîtres)
18,8% Istituti Tecnici Superiori, corsi preparatori alle Grandes Ecoles e formazione
complementare post-diploma
Si tratta di un sistema articolato caratterizzato da un consistente numero di Istituti
dedicati alla formazione nel settore aerospaziale con un elevato livello di
specializzazione che garantisce alle imprese presenti sul territorio di poter disporre
di risorse umane altamente specializzate.
Tra i principali Istituti dedicati al settore aerospaziale si segnalano:
- ENAC (École Nazionale de l’Aviation Civile): formazione di base e avanzata a
vantaggio dei principali player locali nel campo dell’aviazione civile;
- ENSICA (École Nazionale Superieure d’Ingenieurs de Constructions
Aeronautique) forma ingegneri in varie discipline scientifiche e tecniche;
27
- Scuola Nazionale di Meteorologia (ENM): formazione di base e avanzata
per il personale del servizio meteorologico nazionale e in generale nel campo
della meteorologia;
- SUPAREO (École Nazionale Superieure de l’Aeronautique et l’Espace): sotto
la competenza del Ministero della Difesa offre percorsi formativi superiori per
ingegneri aerospaziali e specializzazioni in settori collegati.
Un’ulteriore caratteristica del sistema formativo della Regione è la stretta
collaborazione con l’industria non solo attraverso la previsione di stage presso le
aziende, ma anche mediante una concertazione comune sulle tematiche da
approfondire e il coinvolgimento di rappresentanti delle industrie durante i corsi.
I maggiori gruppi imprenditoriali (tra cui Airbus e ATR) partecipano direttamente
alla formazione specializzata di tecnici e operai attraverso centri di training
specialistico.
I punti di forza
Concludendo è possibile riassumere le principali caratteristiche del cluster, che
rappresentano anche i punti di forza dell’area:
- consolidata vocazione e tradizione del territorio nel settore aerospaziale e
messa in atto di una strategia di sviluppo economico coerente con la
strategia globale dell’economia locale;
- forte concentrazione di istituti universitari, istituzioni ed enti di formazione in
settori tecnologicamente avanzati e disponibilità di figure professionali
altamente qualificate e specializzate;
- presenza di importanti centri di ricerca e consistenti investimenti pubblici in
R&S;
- localizzazione favorevole dell’area: centralità rispetto al territorio nazionale,
accessibilità, presenza di importanti operatori internazionali;
- presenza di una filiera aerospaziale completa e specializzata e di settori hi-
tech correlati;
- approfondite partnership tra gli attori coinvolti in importanti progetti civili e
militari (A380 Airbus, A400 Difesa Militare).
Fonti
INSEE (http://www.insee.fr/fr/home/home_page.asp)
DATAR (www.datar.gouv.fr)
Chambre de Commerce et d’Industrie de Toulouse – Observatoire économique (www.toulouse.cci.fr)
Communauté d’Agglomération (www.grandtoulouse.org)
Aerospace Vallée (http://www.aerospace-valley.com)
Midi-Pyrénées Expansion (http://www.midipyrenees-expansion.fr)
“Aéronautique, espace e sous-traitance” Les Dossier de l’Insee – Insee Midi-Pyrénées Publications 2005
“Bacini di competenze e processi di agglomerazione” a cura di Andrea Bonaccorsi e Francesco Nesci –
Franco Angeli 2006
“Analisi della filiera aerospaziale: attori, struttura e dinamiche di sviluppo” Osservatorio
sull’internazionalizzazione del Lazio Unioncamere Lazio LUISS Guido Carli Business School a cura di
Matteo G: Caroli
http://www.insee.fr/fr/insee_regions/midi-pyrenees/home/home_page.asp
“Aéronautique, espace e sous-traitance” Les Dossier de l’Insee – Insee Midi-Pyrénées Publications 2005
28
2.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DELL’ÎLE-DE-FRANCE
Il contesto economico dell’Île-de-France
Situata strategicamente al centro degli interscambi europei e mondiali, l’Île-de-
France è la prima regione economica francese ed una delle prime a livello europeo.
Composta da 8 dipartimenti e 1.281 comuni, accoglie più di 11 milioni di abitanti
(quasi il 19% della popolazione totale francese). Costituita da una popolazione più
giovane della media nazionale, l’Île-de-France è caratterizzata da un vivace
dinamismo.
Le caratteristiche positive dell’Île-de-France sono numerose:
- la regione ha prodotto nel 2005 quasi il 29% della ricchezza nazionale e circa il
5% del PIL dell'Unione Europea, grazie alla presenza di numerose imprese
multinazionali e ad una forte densità di sedi (in particolare a Parigi e alla
Défense). L’Île-de-France è, inoltre, la seconda regione in Europa per investimenti
diretti esteri;
- l’Île-de-France ha conservato una forte tradizione industriale che è caratterizzata
da un tessuto ricco di PMI e un'ampia gamma di attività. In termini di
occupazione, i servizi rappresentano ormai quasi l’83% dell'occupazione totale
della regione;
- primo bacino d'occupazione europea, la regione offre una manodopera molto
qualificata poiché accoglie quasi il 35% del personale impegnato nella ricerca
pubblica. Numerosi istituti di insegnamento superiore sono situati in Île-de-
France, fra cui scuole prestigiose nei settori dell'informatica, della matematica,
delle telecomunicazioni, delle nuove energie, delle biotecnologie, del commercio
internazionale ecc.
- per incoraggiare ed accompagnare il suo sviluppo, la regione si è dotata di
infrastrutture di primo piano. Seconda piattaforma aeroportuale dell'Europa, l’Île-
de-France beneficia anche dell'interconnessione con la rete TGV che unisce due
grandi capitali dell'Europa occidentale (Londra e Bruxelles), e di numerose
infrastrutture di trasporto (210 km di metropolitana, 1.400 km di RER e strade
ferrate, 2.100 km di strade nazionali e di autostrade). Con 70 porti, la regione è
anche la seconda piattaforma fluviale d'Europa;
- infine, la regione è da molti anni la prima destinazione turistica al mondo. Île-de-
France è anche una delle capitali mondiali per quanto concerne l’attività
congressuale: più di 1.700 manifestazioni hanno avuto luogo nel 2005 nei
principali centri d'esposizione regionali.
Superficie (in km2
) 12.012
Popolazione nel 2004 11.291.000
Densità della popolazione nel 2004 (ab/km2
) 940
PIL nel 2005 (in milioni di euro a prezzi correnti) 480.870
Numero di imprese nel 2005 608.800
Addetti nel 2004 5.345.300
Tasso di disoccupazione (II trimestre 2006) 8,5%
Addetti alla ricerca pubblica e privata nel 2004 136.000
Traffico aereo nel 2005 (numero di passeggeri all’Aéroports de Paris) 78.334.000
Esportazioni nel 2005 65.821
Importazioni nel 2005 101.710
Posti di lavoro creati dalle nuove imprese nel 2005 8.600
Nuove imprese nel 2005 72.165
Imprese cessate nel 2005 11.077
Fonte: Chambre Régionale de Commerce et d’Industrie Paris- l’Île-de-France
29
La filiera aerospaziale dell’Île-de-France
Forte di 96.000 posti di lavoro e 870 stabilimenti, l'industria aerospaziale dell’Île-
de-France costituisce una delle principali filiere europee. La regione è caratterizzata
dalla presenza di produttori che coprono più segmenti dell'aeronautica (costruzione
di aeromobili, motori, lanciatori spaziali, e sistemi d'ausilio alla navigazione), con
una connessione significativa nelle attività legate alla difesa. La produzione ricopre
tutto lo spettro delle attività: dalla ricerca alla manutenzione passando per le
diverse fasi della produzione.
A livello geografico la filiera si sviluppa in tre aree:
• intorno agli aeroporti internazionali (Roissy-Orly) e quello di affari (Le
Bourget), con numerose attività di manutenzione e associate;
• un’area centrale fortemente compatta caratterizzata dalla presenza di
attività industriali;
• a Sud-Est (Corbeil-Évry e intorno all’aerodromo di Melun Villaroche), con la
presenza storica di SNECMA.
Stabilimenti Addetti Percentuale
Integratori (sistemisti e motoristi) 66 23.770 24,7%
Produttori equipaggiamenti
di cui elettronica di bordo
59
37
20.520
15.390
21,3%
16%
Altri fornitori 535 22.240 23,1%
Fornitori di servizi
di cui manutenzione
146
40
16.950
12.230
17,6%
12,7%
Servizi informatici 64 12.790 13,3%
Totale 870 96.270 100%
Fonte: IAURIF Institut d’Aménagement et d’Urbanisme de la Région d’Île-de-France
La regione impiega il 10% delle forza lavoro dell'industria aerospaziale europea e
realizza quasi il 20% della spesa in R&S; accoglie, inoltre, il 18% degli addetti
impiegati in R&S privata europea. Nella filiera aerospaziale di Ile de France, infatti,
si contano circa 25.000 persone impegnate nella ricerca (includendo l'elettronica e il
personale della ricerca pubblica).
Per quanto riguarda il supporto alle imprese che vogliono investire in ricerca, gli
organismi pubblici come il Ministero dell’Industria, il Ministero della Ricerca e l’Oséo
dispongono di crediti destinati a finanziarne i programmi. Gli aiuti permettono di
coprire una parte delle spese di ricerca delle imprese (principalmente le spese del
personale, le attrezzature di R&S e le spese generali). Le spese di ricerca possono
ugualmente dare diritto al credito d’imposta che può raggiungere 8 milioni di euro
l’anno per impresa. Inoltre, le giovani imprese dispongono di particolari vantaggi
per favorire il loro sviluppo (sgravi fiscali, esonero da oneri sociali, esonero
d’imposta sulle plusvalenze di cessione delle parti sociali). I contributi riguardano
principalmente gli ambiti seguenti:
- Progetti innovativi: aiutare le PMI a mettere a punto prodotti, metodi o servizi
tecnologicamente innovativi e che presentano prospettive concrete di
commercializzazione;
- Trasferimento di tecnologia: facilitare le cooperazioni tecnologiche tra ricerca
pubblica ed imprese;
- Creazione d'impresa innovativa;
- Assunzione per l'innovazione: aiutare le PMI ad iniziare o rafforzare un processo
d'innovazione mediante l'assunzione di competenze adeguate;
- Permettere alle PMI di familiarizzare con l'innovazione integrando una
dimensione tecnologica nella loro strategia di sviluppo (Prestation Technologique
Réseau - PTR);
30
- Aiuto al partenariato tecnologico: facilitare la partecipazione delle PMI a progetti
di collaborazione nazionali o sovranazionali, in particolare nei poli di
competitività.
Le imprese della filiera
In Île-de-France sono presenti i grandi nomi della produzione aeronautica francese
ed europea:
Snecma
Société Nationale d'Étude et de Construction de Moteurs d'Aviation è una delle
aziende leader nel mondo nel settore aerospaziale. Si è fusa nel 2005 con Sagem a
formare Safran - un gruppo internazionale specializzato in quattro settori d’attività
ad elevato contenuto tecnologico: propulsione aerospaziale, difesa e sicurezza,
equipaggiamenti aerospaziali e telecomunicazioni.
Snecma si formò nel 1945 dalla nazionalizzazione di Gnome & Rhône uno dei più
grandi gruppi aerospaziali in Francia dell’epoca. Nel 1961 produsse, in
collaborazione con Bristol Siddeley, il Concorde SST e il RR/Snecma Olympus 593.
Le attività di Snecma sono organizzate in tre divisioni operative:
- motori civili (famiglia dei CFM56, CF6, GE90 e il GP7200 per l’A380)
- motori militari (M53-P2, M88, Larzac®
, TP400)
- motori spaziali (Vulcain®
2, HM7B e Vinci®
).
Dassault Aviation
La Dassault Aviation è un'azienda aeronautica francese di progettazione e
produzione velivoli. Inizia la sua attività nel 1903, anno del volo dei Fratelli Wright,
con la denominazione originaria di Société des Avions Marcel Bloch.
31
Il primo progetto, un'elica, viene sviluppato nel 1915 ad opera del fondatore Marcel
Bloch, che poi cambiò il cognome in Dassault. Tale elica, nota con il nome "Eclair",
verrà impiegata sul velivolo Spad VII dell'asso volante Georges Guynemer. Il primo
velivolo completo, il SEA IV, viene prodotto nel 1918 sempre ad opera di Marcel
Bloch.
Da allora la Dassault ha prodotto svariati aeromobili militari e, in minor numero,
modelli civili di piccole-medie dimensioni (fatta eccezione per il Mercure), indirizzati
prevalentemente al mercato business e trasporto VIP.
Nel 1949 la Marcel Bloch cambiò nome in Marcel Dassault e la ditta venne rifondata
come Avions Marcel Dassault, nome con cui tutt'oggi è conosciuta.
Tra i prodotti di punta ricordiamo la famiglia dei Falcon e dei Mirage, il Rafale, e lo
sviluppo dal 2005 di UCAV (Uninhabited Combat Aircraft Vehicle).
EADS
European Aeronautic Defence and Space Company (EADS) è leader mondiale nel
settore aerospaziale e difesa. Creata dalla fusione, avvenuta nel 2000, di
Aérospatiale-Matra (Francia), Dornier GmbH e DaimlerChrysler Aerospace AG
(DASA) (Germania), e Construcciones Aeronáuticas SA (CASA) (Spagna), nel 2006
ha registrato un fatturato pari 39,4 miliardi di euro.
All'atto della formazione EADS era già la seconda azienda aerospaziale mondiale per
dimensioni dopo la Boeing. Il gruppo impiega circa 116.000 addetti in 70 siti
produttivi. Le attività comprendono: sviluppo e vendita di aeroplani civili e militari,
missili, vettori spaziali e sistemi collegati.
Eads comprende le seguenti divisioni e i relativi prodotti:
- Airbus (A320 Family: A318, A319, A320, A321, A300/A310 Family,
A330/A340 Family, A350 Family, A380 Family).
- Military Transport Aircraft (CASA C-212, CASA CN-235, CASA C-295,
A400M)
- Eurocopter (Colibrì EC120B, Ecureuil, EC 135, EC 145, Douphin, Super
Puma, Fennec, EC 635, Panther, Cougar, Tiger, NH90)
- Eads Astrium (lanciatori Ariane, modulo Columbus e ATV per la Stazione
Spaziale Internazionale)
- Defence & Security.
Thales
Il gruppo Thales è una multinazionale di elettronica specializzata nei settori
dell'aerospazio, difesa, e information technology. Il nome dell'azienda è diventato
quello attuale dopo il dicembre del 2000, quando abbandonò il nome Thomson-CSF
dopo l'acquisizione di Racal Electronics plc, un gruppo di difesa britannico. L'azienda
è oggi parzialmente statale. Con più di 35.000 addetti in tutta la Francia Thales è il
prime contractor in numerosi programmi di difesa e il principale fornitore per
quanto riguarda l’elettronica di bordo del Rafale e del Mirage. Inoltre, Thales è
coinvolta in molti progetti del mercato non-defence (portale per l’autorità fiscale
francese, sistema di sicurezza del museo del Louvre, ecc.).
Zodiac
La vocazione per l’aeronautica del gruppo Zodiac si manifesta nel 1896 con lo
sviluppo dei dirigibili e degli aeroplani. Continua negli anni 1930, con l'invenzione
del concetto del gommone che dopo la seconda guerra mondiale imporrà
l'immagine del gruppo. Zodiac è organizzata in cinque rami d'attività:
- Aerosafety System (sistemi di evacuazione, sistemi frenanti, paracaduti)
- Aircraft Systems (sistemi carburazione, sistemi idraulici, maschere ossigeno,
motori elettrici, flight-deck controls and displays, sistemi di monitoraggio e
gestione)
- Cabin Interiors (equipaggiamenti per la cabina)
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- Technology (airbag e teletrasmissioni)
- Marine.
Oltre a questi grandi gruppi internazionali nella filiera sono attive numerose PMI
preziosissime in termini di know-how per la grande committenza. Inoltre, la
presenza di grandi aeroporti internazionali favorisce lo sviluppo di numerose attività
di manutenzione, a cominciare da Air France, Dassault Falcon servizi e SNECMA
servizi. Le attività legate alla manutenzione occupano il 12% degli addetti della
filiera.
I centri di ricerca e le università
I primi cinque gruppi del settore - EADS, Dassault, Safran, Thales e le attività di
manutenzione di Air France - rappresentano circa il 45% della forza lavoro della
filiera. Questi gruppi garantiscono il 60% della ricerca privata.
Impegnata in una logica di partenariati, di collaborazioni e di messa in atto di
laboratori comuni, la ricerca aerospaziale si articola intorno a cinque grandi assi
tecnologici:
• materiali,
• elettronica e captatori,
• generazione e conversione d'energia elettrica e meccanica,
• automatismi e sistemi per il trasporto aereo,
• costruzione di modelli,
• simulazione e prove.
La filiera aerospaziale può contare sulla presenza di laboratori e centri di ricerca
pubblici, in particolare:
CNRS (Centre national de la recherche scientifique)
Il centro nazionale della ricerca scientifica è un organismo pubblico di ricerca (ente
pubblico a carattere scientifico e tecnologico, sotto la tutela del ministro incaricato
della ricerca). Con 30.000 persone (di cui 26.080 dirigenti - 11.664 ricercatori e
14.416 ingegneri, tecnici ed amministrativi), un bilancio 2006 di 2,7 miliardi di euro
di cui 494 milioni di euro di risorse proprie, una dislocazione su tutto il territorio
nazionale, il CNRS esercita la sua attività in tutti i campi della conoscenza,
avvalendosi di 1.260 unità di ricerca.
Il CNRS è diviso in
- sei dipartimenti scientifici:
- matematica, fisica, pianeti ed universo (MPPU);
- chimica;
- scienze della vita;
- scienze umane e sociali;
- ambiente e sviluppo sostenibile (EDD);
- scienze e tecnologie dell'informazione e dell'ingegneria industriale (ST2I);
- e di due istituti nazionali:
- Istituto nazionale di fisica nucleare e di fisica delle particelle (IN2P3);
- Istituto nazionale delle scienze dell'universo (INSU).
Il CNRS sviluppa collaborazioni tra specialisti di varie discipline, ed in particolare
con l'università, così da approfondire nuovi campi d'indagine che permettono di
soddisfare le più diverse necessità anche industriali. In particolare, vengono
condotte azioni interdisciplinari di ricerca nei seguenti settori: "I campi della vita e
le loro implicazioni sociali", "Informazione, comunicazione e conoscenza",
33
"ambiente, energia e sviluppo sostenibile", "Nanoscienze, nanotecnologie,
materiali", "Astroparticelle: particelle all'universo".
ONERA (Office National d'Etudes et Recherches Aérospatiales)
L’Onera è un ente di ricerca dedicato al settore aeronautico e spaziale. Riunisce
circa 2.000 lavoratori dipendenti, di cui 1.500 ricercatori, ingegneri e tecnici, in 8
siti in Francia. L’Onera è stato creato nel 1946 per orientare e condurre le ricerche
nel settore aerospaziale, valorizzare queste ricerche per l'industria nazionale ed
europea, realizzare e mettere a disposizione i mezzi di sperimentazione, fornire
all'industria prestazioni e competenze di alto livello, fornire consulenza allo Stato e
formare ricercatori e ingegneri.
La ricerca portata avanti dall’Onera, riguarda: aerei civili, aerei militari, elicotteri,
propulsori, sistemi orbitali, trasporto spaziale, sistemi missilistici, sistemi di difesa,
sottosistemi e sicurezza.
CEA (Commissariat à l’énergie atomique)
Attore principale in materia di ricerca, sviluppo e innovazione, il CEA interviene in
tre grandi settori: energia, tecnologie per l'informazione e la salute, difesa e
sicurezza. Forte dei suoi 15.000 ricercatori e collaboratori, e di competenze
riconosciute a livello internazionale, il CEA conta 9 centri distribuiti in tutta la
Francia. Beneficia, inoltre, di un forte inserimento regionale e di partenariati solidi
con gli altri istituti di ricerca.
DGA (Délégation générale pour l’armement)
Il DGA ha condotto un centinaio di programmi e operazioni per 8,5 miliardi di euro.
Il DGA è stato costituito per immaginare gli scenari futuri, garantire la disponibilità
delle tecnologie e del "know-how", sviluppare la base industriale e la tecnologica
nazionale ed europea della difesa. La DGA investe per la difesa 1,4 miliardi di euro
all'anno.
INRIA (Institute national de recherche en informatique et en automatique)
L’INRIA è un istituto posto sotto la doppia tutela dei ministeri della ricerca e
dell'industria, intraprende ricerche fondamentali ed applicate nei settori delle
scienze e tecnologie dell'informazione e della comunicazione. L'istituto garantisce
un forte trasferimento tecnologico prestando una grande attenzione alla formazione
mediante la ricerca, la diffusione dell'informazione scientifica e tecnica, la
valorizzazione, la competenza ed la partecipazione a programmi internazionali.
L’INRIA accoglie nelle sue 6 unità di ricerca situate a Rocquencourt, Rennes, Sophia
Antipolis, Grenoble, Nancy e Bordeaux, Lille, Saclay ed in altri siti a Parigi,
Marsiglia, Lione e Metz, 3.600 persone di cui 2.800 scienziati, provenienti da
organismi partner dell’INRIA (CNRS, università, ecc.) che lavorano in più di 138
progetti di ricerca comuni. Un grande numero di ricercatori dell’INRIA è anche
insegnante e gli studenti (circa 1.000) preparano la loro tesi nel quadro dei progetti
di ricerca dell’INRIA.
La strategia dell'istituto si fonda sulla stretta combinazione tra l’eccellenza
scientifica e il trasferimento tecnologico.
CNES (Centre national d’études spatiales)
Il CNES è un ente pubblico a carattere industriale e commerciale, la sua funzione è
quella di proporre al governo la politica spaziale della Francia ed attuarla.
A questo titolo, "inventa" i sistemi spaziali del futuro, controlla tutte le tecniche
spaziali e garantisce alla Francia l'accesso in piena autonomia allo spazio.
Si circonda di partner scientifici ed industriali con i quali realizza i programmi
spaziali che concepisce. È impegnato in molte cooperazioni internazionali.
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Anno di fondazione 1961
Budget annuale
(2004)
1.699 milioni di euro
Dislocazione
4 centri
Siège (Paris), Centre spatial de Toulouse, Direction des lanceurs
(Evry), Centre spatial guyanais (Kourou)
Addetti
2.524
Paris : 238 - Evry : 246 - Kourou : 269 - Toulouse : 1.771
Ripartizione
uomini/donne
65% / 35%
Temi di applicazione
Accesso allo spazio
Sviluppo sostenibile
Applicazioni
Sicurezza e difesa
Ricerca e innovazione
Fonte: Cnes Rapport annuel 2004
IPN (Institut de Physique Nucléaire d’Orsay)
Creato nel 1956 su iniziativa di Irene e Frédéric Joliot Curie, l'istituto di fisica
nucleare d’Orsay è un'unità mista di ricerca, del CNRS, dell’IN2P3 e dell'università
Paris-Sud.
Più di 100 ricercatori ed insegnanti-ricercatori ed una trentina di dottorandi
conducono ricerche sulle proprietà della materia primordiale, il limite di coesione dei
centri atomici, le proprietà degli assemblaggi transitori di protoni e neutroni.
Institut Laplace
L’Institut Pierre Laplace raccoglie quasi il 40% dell’attività nazionale di ricerca del
CNRS e delle università nel settore delle scienze dell'oceano e dell'atmosfera.
L’Institut Laplace conta circa 750 persone (circa 250 ricercatori ed insegnanti-
ricercatori, 250 ingegneri, tecnici ed agenti amministrativi e 250 dottorandi e
tirocinanti) distribuiti in sei laboratori:
- il centro di studio degli ambienti terrestri e planetari
- il laboratorio di biogeochimica e chimica marina
- il laboratorio di meteorologia dinamica
- il laboratorio d'oceanografia dinamica e di climatologia
- il laboratorio delle scienze del clima e dell'ambiente
- il servizio di aeronomia.
Questi laboratori sono posti sotto la tutela di quattro organismi governativi (CNRS,
CEA, IRD, CNES) e di quattro istituti di insegnamento superiore (Université Pierre e
Marie Curie, Université di Versailles Saint-Quentin, Ecole Normale Supérieure, Ecole
Polytechnique).
Accanto ai grandi centri di ricerca, vi sono innumerevoli istituti e università attivi
nel settore, tra i quali si possono ricordare:
• Ecole Polytecnique,
• Ecole des Mines,
• l’ESTACA (Ecole Supérieure des Techniques Aéronautiques et de
Construction Automobile),
• le università Paris VI, VII e XI.
Da non dimenticare, infine, il Centre Relais Innovation (CRI) Paris Île-de-France,
creato dalla Commissione Europea e sostenuto dalle Camere di commercio (Paris,
Versailles Val-d’Oise/Yvelines e Essonne) e dall’Oseo, per favorire il trasferimento
tecnologico.
35
I punti di forza
1. Organizzazione della ricerca, sinergia tra ricerca pubblica e ricerca privata
regionale designando una struttura incaricata di organizzare le ricerche
aeronautiche a livello regionale, pur mantenendo una visione nazionale ed
europea, e definendo gli orientamenti prioritari;
2. Manodopera specializzata favorita attraverso la formazione continua e lo sviluppo
dell'apprendistato;
3. Mantenimento e sviluppo della manutenzione nei siti esistenti;
4. Visibilità a livello internazionale.
Inoltre, la filiera aerospaziale dell’Île-de-France si contraddistingue per
un’organizzazione strategica basata su politiche di supporto alle PMI nella fase di
adeguamento (tecnologico e strutturale) alle esigenze dei grandi committenti. I tre
strumenti di intervento sono: innovazione, finanziamenti e reclutamento di
professionalità specifiche.
Tutto ciò avviene attraverso:
- partenariati per facilitare l'evoluzione qualitativa ed il rilascio di attestati
- un fondo regionale complementare al CIR (Crédit d’Impôt à la Recherche)
- l’inserimento di tecnologie ICT
- la creazione di un pool regionale di esperti a fine carriera per consulenze alle
PMI.
Fonti
www.investinfrance.org
CNRS www.cnrs.fr
ONERA www.onera.fr
CEA www.cea.fr
DGA www.defense.gouv.fr/dga
INRIA www.inria.fr
CNES www.cnes.fr/web/1--cnes-accueil.php
IPN http://ipnweb.in2p3.fr/
INSTITUT LAPLACE www.ipsl.jussieu.fr
IRC www.irc-paris-idf.net
www.oseo.fr
www.gifas.asso.fr
Aerospace & Defence Paris Region Innovation Cluster www.paris-region.com
www.paris-iledefrance.cci.fr
www.industrie-iledefrance.org
IAURIF www.iaurif.org
36
3 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN GERMANIA
L'aerospazio è senza dubbio uno dei settori chiave dell’industria tedesca. Due poli
aeronautici di rilievo internazionale (Monaco e Stuttgart), l’importanza strategica e
il grande contributo in termini di valore aggiunto, fanno dell'aerospaziale un settore
capace di generare e soprattutto salvaguardare competenze altamente qualificate.
La spesa dell'industria aerospaziale in ricerca e sviluppo, poi, è significativamente
superiore a quella di qualunque altra industria.
Inoltre, grazie al "know-how" tecnologico e alla forte capacità innovatrice,
l'industria aerospaziale produce effetti benefici anche su altri settori industriali. Più
di 70.000 persone, il 50% delle quali laureate, sono direttamente impiegate
dall'industria aerospaziale tedesca, mentre altre 250.000 sono impegnate nel
trasporto aereo e 700.000 hanno trovato impiego lungo la supply chain
dell'industria aerospaziale.
Nel comparto aeronautico, Airbus (malgrado le ultime difficoltà) ha reso l’Europa il
mercato leader nella costruzione di velivoli con la Germania direttamente coinvolta
in questo successo: il 40% della produzione Airbus è effettuata in Germania così
come la maggior parte dell’attività di ricerca e sviluppo. Eurocopter, poi, il maggior
fornitore mondiale di elicotteri, è un gruppo franco-tedesco.
Tuttavia, l’industria aerospaziale tedesca non è solo Airbus ed Eurocopter: i
subfornitori ed i fornitori di servizi tedeschi e i loro prodotti e servizi altamente
specializzati, inclusa l’alta tecnologia a servizio della protezione dell'ambiente, sono
ricercati a livello mondiale.
37
3.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DI MONACO DI BAVIERA
Il contesto economico della Baviera
La Baviera, con un PIL pari a circa 385,2 miliardi di euro, è una delle più potenti
economie europee.
Fino agli anni ‘50 l’economia bavarese è stata fortemente caratterizzata dalla
struttura agricola, oggi invece si è trasformata in un’area di riferimento per l’hi-
technology e la new economy. Il record delle esportazioni di 118 miliardi di euro
raggiunto nel 2004, sottolinea la forte competitività internazionale del sistema
produttivo bavarese.
L’economia bavarese si caratterizza per:
- la presenza di grandi imprese internazionali, quali Siemens, BMW, Audi,
EADS, Adidas e Man, ma anche di piccole e medie imprese industriali e di
servizi. Gli investitori possono beneficiare di un’ampia gamma di
subfornitori, clienti e partner competitivi;
- la posizione di rilievo, sia nazionale che internazionale, in quasi tutte le
nuove tecnologie, ICT, biotecnologie, genetica, energie e tecnologie
dell’ambiente;
- un forte settore dei servizi: questa regione è la prima della Germania in
materia di assicurazione e la seconda per i servizi bancari. Anche per quanto
concerne il turismo la Baviera ricopre un ruolo di leader: i saloni e le fiere di
Monaco e Norimberga sono riconosciuti in tutto il mondo;
- una completa ed efficace infrastruttura di supporto per trasporti,
telecomunicazioni ed energia, che garantisce ottimi collegamenti e
comunicazioni e un’amministrazione efficiente;
- un elevato livello di educazione e formazione continua (11 università, 17
scuole tecniche superiori, 11 istituti Max Plancke, 9 istituti Fraunhofer);
- un intenso sostegno alla ricerca e alla tecnologia con una spesa per ricerca e
sviluppo pari al 3% del PIL, ben al di sopra della media federale e tra le più
alte in Europa.
Il Governo dello Stato di Baviera ha reinvestito i proventi della privatizzazione (4,2
miliardi di euro) nella modernizzazione dell’industria e dell’apparato amministartivo
nel quadro delle iniziative “Offensive Zukunft” e “High-Tech Offensive”. La Baviera
ha consolidato le sue competenze nelle tecnologie del futuro quali ICT, scienze della
vita, materiali innovativi, meccatronica, energia, tecnologie ambientali e
nanotecnologie. Oltre al rafforzamento della competenza high-tech si investe per:
- favorire la dinamica della creazione d’impresa;
- incoraggiare l’internazionalizzazione della scienza e dell’economia;
- elevare la qualità del sistema educativo.
La Baviera possiede 19 cluster in diversi settori; la “strategia dei cluster”, elaborata
sulla base della strategia per l’hi-technology, è uno strumento del programma di
modernizzazione, che intende sviluppare il sito economico e scientifico bavarese.
Questo programma d’azione mira a integrare, in un ambito di cooperazione sul
territorio del Land, gli attori industriali e scientifici dei 19 cluster al fine di attivare il
potenziale d’innovazione e produttività all’interno dei cluster stessi.
Si possono individuare tre macro-settori Cluster high-tech, Cluster orientati alla
produzione e Tecnologie trasversali.
L’iniziativa bavarese dei cluster intende sviluppare le specifiche competenze
presenti e incoraggiare la formazione di network tra le imprese partecipanti e tra
queste e le istituzioni di ricerca, che possono configurarsi come base per lo sviluppo
38
di nuovi prodotti e processi produttivi o per il posizionamento delle imprese sui
mercati a forte crescita.
La collaborazione è garantita attraverso la costituzione di piattaforme che uniscono
imprese, centri di ricerca e università e sviluppano potenziali di innovazione.
Le piattaforme di cooperazione hanno l’obiettivo di creare e mantenere un ambiente
di contatto, attraverso apposite strutture di comunicazione, tra le imprese, gli
istituti di ricerca, le associazioni professionali, gli investitori, le istituzioni di
supporto e gli altri attori dei cluster, incoraggiare i progetti innovativi e individuare
nuovi campi di applicazione.
Il distretto aerospaziale della Baviera
La Baviera è uno dei siti mondiali in cui è più alta l’integrazione fra competenze
industriali e competenze scientifiche.
Le dotazioni strutturali del settore aerospaziale bavarese formano una base di
partenza ideale. La Baviera possiede grandi imprese costruttrici, numerose imprese
del settore equipaggiamenti, imprese fornitrici di servizi tecnici; ma anche strutture
di ricerca e di formazione e infrastrutture aeree ben sviluppate.
I principali campi di attività sono: costruzione di aerei militari, sistemi di
propulsione, elicotteri e subsistemi. Da non dimenticare, poi, le strutture e i
generatori solari per veicoli spaziali e satelliti.
Circa 23.000 ingegneri, tecnici e professionisti dell’aerospazio, che costituiscono più
di un terzo degli occupati in questo settore in Germania, lavorano in Baviera e
realizzano un giro d’affari annuo di circa 4,8 miliardi di euro. Con i posti di lavoro
creati nel settore aeroportuale (aeroporti di Monaco, Norimberga, Augsbourg e Hof)
si supera largamente la cifra di 50.000 addetti.
I dati relativi alla performance del settore aerospaziale in Baviera nel periodo 1997-
2004 evidenziano una ripresa sostenuta del settore nel 2003 con una crescita delle
vendite +13,1% (sia interne +17,5% che export +7,8%) e dell’occupazione +6,1.
Andamento opposto si è invece verificato nel 2004, a causa del ritiro di uno dei
maggiori operatori, le vendite hanno perso complessivamente il 6,3% rispetto
all’anno precedente e i posti di lavoro hanno subito una riduzione del 10,9%.
Produzione di veicoli aerei e
spaziali in Baviera 1997-2004
Variazioni %
97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03 03/04
Totale vendite +7.5 +9.0 +4.7 +9.0 -12.0 +13.1 -6.3
Vendite nazionali +19.0 +6.4 -3.7 +2.6 +1.2 +17.5 -6.6
Export -4.5 +12.3 +15.0 +15.5 -24.0 +7.8 -5.8
Addetti +1.9 +7.7 +5.1 +3.2 +1.5 +6.1 -10.9
Fonte: Die Bayerische Industrie (http://www.invest-in-bavaria.de/DatenFakten/index.html)
Dal 1990 la Baviera ha destinato più di 180 milioni di euro per la ricerca nel settore
aerospaziale. Questi fondi, dedicati principalmente a progetti di ricerca congiunti,
hanno rafforzato considerevolmente la cooperazione tra le imprese del settore.
Per quanto riguarda l’acceso al credito in Baviera, le imprese che cercano supporto
finanziario o che vogliono investire in innovazione possono fare riferimento alla
Bayern Kapital Risikokapitalbeteiligungs, alla LfA Förderbank Bayern e al gruppo
bancario KfW Bankengruppe particolarmente adatto nel caso di PMI e start-up.
39
Le imprese del distretto
Sono localizzate in Baviera grandi imprese internazionali dell’industria aeronautica
quali EADS, Eurocopter, MTU Aero Engines, ma anche medie imprese come IABG,
Liebherr Aerospace e Diehl.
La Baviera è il sito leader per la produzione di aerei militari: l’assemblaggio finale
dell’Eurofighter è realizzato a Manching vicino a Ingolstadt e alcuni componenti
principali, quali la struttura centrale della fusoliera, sono costruiti a Augsburg. Gli
elicotteri militari NH 90 e Tiger sono fabbricati in Baviera così come l’elicottero civile
EC 135. La manutenzione del MIG 29 è effettuata a Manching, nel quadro di un
progetto di cooperazione tra imprese tedesche e russe.
Anche alcuni componenti importanti destinati all’Airbus e al lanciatore europeo
ARIANE sono fabbricati in Baviera. Le imprese bavaresi realizzano, inoltre, carrelli di
atterraggio, turbine, sistemi di alimentazione e di evacuazione così come gli
equipaggiamenti per cabina.
Da sottolineare che le imprese bavaresi possiedono una competenza elevata nei
campi dei materiali in ceramica, dei sistemi di controllo di volo e dei pannelli solari.
Tra le principali imprese figurano:
EADS: nata nel 2000 dalla fusione della tedesca DaimlerChrysler Aerospace AG,
francese Aérospatiale-Matra e spagnola CASA. Fanno parte del gruppo: Airbus,
Eurocopter (maggiore elicotterista mondiale) e EADS Astrium (leader europeo dei
programmi spaziali da Ariane a Galileo). EADS inoltre è il maggiore partner del
Distretto Aerospaziale Piemonte
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Distretto Aerospaziale Piemonte

  • 1. IL SETTORE AEROSPAZIALE IN PIEMONTE Indagine sulle imprese del distretto aerospaziale piemontese realizzata da Cesdi & Srl su incarico della Regione Piemonte Aprile 2008
  • 2. 2 INDICE INTRODUZIONE 5 SINTESI DEI RISULTATI 6 PARTE I - I POLI AEROSPAZIALI IN EUROPA 1 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE EUROPEA 10 Le caratteristiche del settore 10 I numeri dell’industria aerospaziale europea 14 2 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN FRANCIA 17 2.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE MIDI-PYRÉNÉES 19 Il contesto economico della regione Midi-Pyrénées 19 Il settore aerospaziale nella regione Midi-Pyrénées 19 Organizzazione del distretto 21 Le imprese del distretto 22 I centri di ricerca e le università 24 I punti di forza 27 2.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DELL’ÎLE-DE-FRANCE 28 Il contesto economico dell’Île-de-France 28 La filiera aerospaziale dell’Île-de-France 29 Le imprese della filiera 30 I centri di ricerca e le università 32 I punti di forza 35 3 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN GERMANIA 36 3.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DI MONACO DI BAVIERA 37 Il contesto economico della Baviera 37 Il distretto aerospaziale della Baviera 38 Le imprese del distretto 39 I centri di ricerca e le università 41 I punti di forza 42 3.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DI STUTTGART (BADEN-WÜRTTEMBERG) 44 Il contesto economico del Baden-Württemberg e della regione di Stuttgart 44 La filiera aerospaziale nella regione di Stuttgart 46 Le imprese della filiera 47 I centri di ricerca e le università 49 I punti di forza 50 4 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE NEL REGNO UNITO 51 4.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DELLE MIDLANDS 53 Il contesto economico delle Midlands 53 Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione 53 Le imprese del distretto 54 I centri di ricerca e le università 56 I punti di forza 59
  • 3. 3 5 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN SPAGNA 60 5.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEI PAESI BASCHI 60 Il contesto economico dei Paesi Baschi 60 Il settore aerospaziale nei Paesi Baschi 61 Il distretto aerospaziale: origini e organizzazione 62 Le imprese del distretto 64 I centri di ricerca e le università 65 I punti di forza 68 6 I DISTRETTI AEROSPAZIALI IN ITALIA 69 6.1 IL DISTRETTO TECNOLOGICO AEROSPAZIALE DEL LAZIO 69 Le origini del distretto 69 Le imprese del distretto 70 I centri di ricerca e le università 73 I punti di forza 75 6.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE IN CAMPANIA 76 L’IMAST: il distretto tecnologico sull’Ingegneria dei Materiali Polimerici e Compositi e Strutture 76 I punti di forza 79 Le altre iniziative regionali in ambito aerospaziale 79 6.3 IL POLO AEROSPAZIALE DELLA PUGLIA 82 PARTE II - IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEL PIEMONTE 7 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE PIEMONTESE 85 Le dimensioni del settore 86 Le attività delle imprese 87 Le dimensioni aziendali 88 La dipendenza delle imprese dal settore aerospaziale 88 La rilevanza delle imprese nell’economia del settore 89 La rilevanza assoluta delle imprese per il settore e la dipendenza delle imprese dal settore 89 La concentrazione delle attività aerospaziali 91 8 LE GRANDI IMPRESE AEROSPAZIALI DEL DISTRETTO 92 8.1 THALES ALENIA SPACE 92 8.2 ALENIA AERONAUTICA 95 8.3 AVIO 98 8.4 GALILEO AVIONICA 101 9 LE IMPRESE DELLA FILIERA AEROSPAZIALE PIEMONTESE 103 9.1 LE CARATTERISTICHE DELLE IMPRESE 103 Tipologia dell’attività e campi di applicazione 103 Dimensioni delle imprese 106 Posizionamento lungo la catena di subfornitura 108 9.2 LE CAPACITÀ TECNICHE E PROGETTUALI 110 Le tecnologie utilizzate 110 Attività di progettazione 113 Brevetti e know-how 116 9.3 LE CERTIFICAZIONI 117 Controllo della qualità 117 Sistema Qualità 120 Omologazioni 123
  • 4. 4 Laboratori attrezzati 123 9.4 IL LIVELLO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE 125 Aree di mercato 125 Documentazione commerciale 127 Accordi e investimenti all’estero 128 9.5 IL SISTEMA DI RELAZIONI 130 9.6 LE REFERENZE COMMERCIALI 131 9.7 L’ ANDAMENTO DELL’ATTIVITÀ 132 Dinamica dell’ultimo triennio 132 Previsioni per i prossimi 3 anni 133 9.8 GLI ORIENTAMENTI FUTURI 134 9.10 I SERVIZI PER LE IMPRESE E INIZIATIVE PER IL RAFFORZAMENTO DEL SETTORE 136 Difficoltà incontrate dalle imprese 136 Indicazioni su servizi e iniziative di supporto 137 ALLEGATO - LA MAPPATURA DELLE TECNOLOGIE 138 10 IL POLITECNICO, LE UNIVERSITA’ E I CENTRI DI RICERCA 148 10.1 POLITECNICO DI TORINO 148 10.2 UNIVERSITA’ DI TORINO 150 10.3 UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE 151 10.4 INRIM 152 10.5 ISMB 153 10.6 OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI TORINO – INAF 155 NOTA METODOLOGICA 157
  • 5. 5 INTRODUZIONE Il settore aerospaziale assume una rilevanza significativa in ambito regionale sia per il numero di imprese coinvolte, sia per l’apporto fornito in termini di stimoli allo sviluppo della ricerca e della innovazione tecnologica, con ricadute positive su importanti settori produttivi della regione: il Piemonte è attualmente l’area italiana con la più alta densità tecnologica e il più elevato tasso di investimenti nel settore aerospaziale e sede di aziende leader a livello mondiale. Questo settore è prioritario non solo per il Piemonte e l’Italia, ma anche per l’Europa, tant’è che nel VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo tecnologico si riconosce la necessità di sostenerne e coordinarne l’ulteriore sviluppo. Proprio per queste ragioni si è deciso di realizzare un’indagine che consenta di approfondire la conoscenza del settore aerospaziale piemontese e di collocarlo nel contesto europeo in cui si muove. L’indagine nasce, infatti, con un duplice obiettivo conoscitivo: • delineare lo scenario europeo con cui si devono confrontare le imprese piemontesi in attesa di divenire Distretto tecnologico dell’aerospazio anche alla luce dell’elevata attenzione delle Istituzioni verso la ricerca di partnership europee per lo sviluppo di collaborazioni costruttive tra poli aerospaziali; • integrare la base fornita dalla precedente ricerca commissionata dalla Camera di Commercio di Torino nel 2003, per poter disporre di un quadro esauriente di dati in grado di rendere evidente la consistenza del settore in ambito regionale e di descriverne l’articolazione sotto il profilo delle realtà imprenditoriali presenti, delle specializzazioni e delle capacità produttive che lo contraddistinguono; l’insieme di queste informazioni consente di avere i riferimenti necessari per elaborare iniziative di promozione e orientare interventi di supporto e, non da ultimo, di definire un database regionale del Distretto. In merito al primo obiettivo si è tracciato un quadro sull’organizzazione dei principali distretti/poli aerospaziali europei, individuandone 2 in Francia, 2 in Germania, 1 nel Regno Unito, 1 in Spagna e 3 in Italia. Si è provveduto a descriverne le origini, l’organizzazione (con particolare attenzione alle imprese leader, alle imprese della filiera e alle Università e i Centri di ricerca che li costituiscono) e a individuarne i punti di forza e quelli di debolezza. Questo è quanto emerge a livello europeo nella prima parte della ricerca. Per raggiungere il secondo obiettivo si è operato attraverso una mappatura completa della popolazione di operatori presenti in regione, che sono coinvolti in qualche misura in attività produttive e di servizi con sbocchi nell’aerospazio. Si è poi proseguito con un’analisi che ha consentito di disporre di una base di dati statisticamente significativa per dare adeguata rappresentazione delle imprese presenti nella filiera. Questo ha permesso di far emergere e di qualificare in modo approfondito quella parte del settore che è meno nota e che ha maggiori esigenze di rendersi visibile sui mercati. La seconda parte del rapporto espone, pertanto, quanto emerso da questo approfondimento. In entrambi i casi, i dati e le conoscenze acquisite sul settore hanno riguardato tanto le attività industriali, quanto quelle terziarie. L’articolazione dell’indagine, il riferimento territoriale regionale a cui si è circoscritta la raccolta e l’analisi dei dati ed altri elementi distintivi – inerenti in particolare alle modalità con cui è stata condotta la rilevazione presso le imprese che è alla base di questo studio – richiedono alcune puntualizzazioni utili per una corretta interpretazione dei dati esposti. Per questo si rimanda alla apposita nota finale in
  • 6. 6 cui sono richiamati gli aspetti salienti della metodologia e delle modalità di realizzazione utilizzate. SINTESI DEI RISULTATI La prima parte della ricerca, vale a dire quella riguardante i principali distretti aerospaziali europei, delinea un quadro articolato della situazione internazionale che crea lo spunto per alcune considerazioni. I distretti europei sono una realtà consolidata e organizzata con cui il Piemonte, ormai futuro distretto, deve confrontarsi. I poli europei si caratterizzano, in generale, per una maggiore dimensione delle imprese che li costituiscono, una maggiore propensione all’internazionalizzazione e politiche di distretto confezionate su misura che hanno sostenuto lo sviluppo e la competitività delle imprese. Il Piemonte, tuttavia, ha tutte le carte in regola per poter divenire un polo tecnologico di rilievo nel contesto internazionale. La presenza di operatori leader che fanno capo ad un gruppo di rilevanza mondiale (Finmeccanica), la diffusione sul territorio di piccole, medie e grandi imprese sparse sul territorio capaci di offrire lavorazioni e servizi a 360 gradi oltre che di Università e Centri di ricerca conosciuti a livello internazionale per le loro applicazioni nel campo della ricerca, fanno del Piemonte un territorio maturo e capace di accogliere le sfide di una competizione internazionale. La seconda parte dell’indagine scatta una fotografia sull’esistente, approfondendo l’analisi sulle caratteristiche delle imprese che fanno parte del distretto piemontese. Nelle attività aerospaziali presenti in Piemonte sono state accertate 159 imprese, che nel 2007, a livello regionale, hanno realizzato nel settore un fatturato di 2.488 milioni di euro, con una occupazione equivalente valutabile in 12.300 addetti. Sono, infatti, presenti imprese con attività di tipo prevalentemente manifatturiero (117 imprese), imprese con attività costituita essenzialmente da servizi tecnici (32 imprese) e imprese che svolgono attività di servizio o attività commerciali (10 imprese). Oltre alle 159 imprese censite, esiste un gruppo di 17 imprese già mature in altri comparti che ha appena iniziato ad operare nel settore aerospaziale o che ritiene di avere le potenzialità per essere inserito a breve nell’elenco delle imprese aerospaziali del Piemonte. Si tratta principalmente di imprese manifatturiere operanti nella meccanica e nell’elettronica e di imprese di servizi tecnici. Tra le 159 imprese attive nel settore aerospaziale figurano 4 imprese leader (Thales Alenia Space, Alenia Aeronautica, Avio e Galileo Avionica) che costituiscono l’apice della filera e 155 imprese (piccole, medie e grandi) che costituiscono la base di riferimento per la committenza locale ed estera. Gli ambiti di attività delle imprese piemontesi che operano nell’aerospaziale sono differenziati e variano dalle costruzioni di macchine speciali e utensili per lavorazioni aeronautiche, alle lavorazioni meccaniche di precisione nel settore difesa, alla progettazione e costruzione di impiantistica criogenica, alla produzione di veicoli speciali ruotati e cingolati, di veicoli anfibi, di shelter e laboratori mobili ad uso militare e civile. Non manca, poi, tutta una serie di servizi di supporto alla progettazione e alla prototipazione, servizi di ingegneria integrata e servizi informatici avanzati. Il quadro è completato da imprese che offrono servizi di manutenzione, revisione, riparazione e formazione e da imprese che operano nell’ambito commerciale. Inoltre, come è normale che accada in una regione a forte valenza industriale le imprese che operano nell’aerospaziale non sempre sono dedicate in modo esclusivo al settore: ben 120 imprese su 155 operano anche in altri ambiti (automotive, settore ferroviario, energetico, ecc.).
  • 7. 7 Le imprese piemontesi sono in grado di rispondere alle esigenze provenienti dai diversi sottosistemi in cui può essere scomposto il settore aerospaziale. La tipologia di produzioni e servizi offerti dalla imprese piemontesi del settore è, infatti, ampia e diversificata. Questo comporta l’utilizzo di una vasta gamma di tecnologie che spazia da sistemi di produzione tradizionali fino a strumentazioni avanzate e software specialistici. Complessivamente si rileva che circa la metà delle imprese è in possesso di tecnologie legate ai materiali e di competenze relative alla progettazione meccanica. Gli sbocchi verso cui si indirizzano più frequentemente le produzioni delle imprese sono rappresentati dai motori per velivoli, dai servizi e dagli strumenti di diagnostica, analisi e collaudo. Le imprese della filiera aerospaziale piemontese si collocano in maniera differenziata lungo la catena di subfornitura: il 25,7% delle imprese è costituito da main contractor (principalmente imprese di servizi tecnici che si occupano di progettazione, prototipazione e sviluppo software), il 36,4% delle imprese è invece costituito da subfornitori di I livello (imprese che effettuano lavorazioni meccaniche di precisione e progettazione e produzione di impianti), per il 27,1% le imprese sono sub-contractor di II livello (imprese sia di produzione meccanica sia di supporto allo studio e alla progettazione), mentre il restante 10,7% è costituito da imprese subfornitrici di III livello e oltre. Il mercato delle imprese piemontesi è abbastanza articolato: il 55,5% delle imprese opera sia sul mercato regionale e nazionale che sui mercati esteri ed il 22,6% sul mercato locale e nazionale. Solo una frazione meno rilevante ha un mercato circoscritto all’ambito della regione. Va inoltre rilevato che il peso dei mercati extra regionali non è affatto irrilevante. Infatti, guardando le quote di fatturato realizzate nei diversi contesti si osserva che, mediamente, il 42,9% del fatturato è realizzato in Piemonte, mentre la restante parte esce dai confini regionali e più precisamente il 38,7% è attivato dalla domanda proveniente da altre regioni italiane ed il 18,4% dalla domanda proveniente da clienti esteri. Per quanto concerne la committenza, le imprese della filiera aerospaziale lavorano abitualmente e/o hanno effettuato recentemente lavori significativi e qualificanti per grandi imprese prevalentemente ubicate in Piemonte anche se non mancano alcuni tra i grandi nomi della vicina Lombardia nella quasi totalità dei casi appartenenti al gruppo Finmeccanica. Anche le imprese della filiera aerospaziale del Piemonte devono spesso affrontare problemi connessi ai rapporti con i committenti, allo svolgimento dell’attività, al confronto con la concorrenza. Le principali difficoltà segnalate nel rapporto con i committenti attengono in primo luogo alla gestione finanziaria ed economica e in secondo luogo alla difficoltà nell’organizzazione delle commesse a causa della scarsa programmazione e di tempistiche per la realizzazione dei prodotti sempre molto ristrette. Per quanto concerne le difficoltà incontrate nello svolgimento dell’attività emerge che le problematiche riguardano da un lato, la sfera finanziaria e, dall’altro, quella commerciale. Le imprese segnalano difficoltà finanziarie legate all’accesso al credito, ma anche alla gestione dei clienti (ad esempio tempi di pagamento troppo lunghi). Con pari intensità è segnalata, sotto il profilo commerciale, la difficoltà a ricercare nuovi clienti. Il rapporto con i concorrenti internazionali è, invece, caratterizzato dalla difficoltà a proporre un prodotto competitivo soprattutto a causa della presenza di concorrenti di paesi emergenti. Un’altra criticità segnalata è la mancanza di un forte sostegno da parte delle istituzioni nazionali e locali per la penetrazione dei mercati esteri. I supporti che le imprese ritengono utili per lo sviluppo della propria attività, riflettono ampiamente le difficoltà segnalate.
  • 8. 8 In particolare si attendono servizi che favoriscano la promozione all’estero, attraverso la diffusione dell’informazione sulle potenzialità delle imprese piemontesi e il supporto alla ricerca di clienti e partner su questi mercati. Un altro aspetto sul quale emerge la richiesta di servizi di supporto, attiene alla sfera finanziaria, sia rispetto all’accesso a finanziamenti pubblici agevolati che a una maggiore possibilità di accesso al credito ordinario. L’appoggio finanziario è richiesto dalle aziende, principalmente, come supporto ai progetti di sviluppo tecnologico, innovazione, ricerca e internazionalizzazione. Per lo sviluppo e il consolidamento del settore le imprese richiedono alla Regione Piemonte la realizzazione di iniziative non solo all’estero, ma anche sul territorio. In particolare emerge la richiesta di azioni mirate a promuovere il riconoscimento formale del Distretto Aerospaziale a livello internazionale, la realizzazione di infrastrutture e la concessione di agevolazioni per le aziende che intendono investire, così come la promozione e il finanziamento di attività di R&S.
  • 9. 9 PARTE I - I POLI AEROSPAZIALI IN EUROPA
  • 10. 10 1 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE EUROPEA Le caratteristiche del settore L’industria aerospaziale europea, in quanto settore caratterizzato da un’alta concentrazione di tecnologie e capacità professionali di punta, oltre che da una molteplice possibilità d’impiego dei suoi prodotti, occupa una posizione unica nel contesto industriale del vecchio continente e contribuisce significativamente al conseguimento degli obiettivi economici e strategici fissati sia a Lisbona sia a Salonicco. Infatti, essa svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo e il posizionamento su livelli elevati della capacità industriale e tecnologica europea nel campo di trasporti, comunicazioni, rilevamento, sicurezza e difesa. Inoltre, la sua capacità concorrenziale a livello mondiale ha un’importanza fondamentale ai fini del conseguimento degli obiettivi che l’Europa s’è posta in campo economico e politico. L’industria aerospaziale europea è all’avanguardia a livello mondiale per la produzione di aeromobili civili di grandi dimensioni, jet d’affari, elicotteri, motori aeronautici e dispositivi elettronici per la difesa. Il suo fatturato ammonta ad un terzo di quello dell’intero settore aerospaziale mondiale, rispetto al 50% circa dell’industria statunitense. Prima di esaminare i dati strettamente inerenti al contesto europeo e per cogliere meglio le loro valenze, è opportuno ricordare alcuni aspetti caratterizzanti produzioni, tecnologie, relazioni tra imprese e, anche, relazioni tra governi. A ben guardare, alcuni fattori chiave conferiscono all’industria aerospaziale il suo carattere distintivo, quali: − gli stretti legami tra attività nel campo civile ed in quello della difesa; i due comparti sono strettamente interconnessi e impiegano tecnologie analoghe. La sinergia tra difesa ed aviazione civile apporta importanti vantaggi a livello industriale, determinando economie di scala attraverso l’assorbimento degli elevati costi fissi non ricorrenti. In passato è stato il settore dell’aviazione civile a trarre vantaggio dalle tecnologie messe a punto per le applicazioni militari, oggi sono le tecnologie militari a dipendere sempre più, almeno per quanto riguarda l’Europa, dalla produzione civile, che vanta un tasso più elevato d’introduzione di nuovi prodotti. Sostenere un’industria aerospaziale efficiente sotto il profilo economico-finanziario, in grado di sopperire alle esigenze dei mercati civili, significa promuoverne anche le capacità nel settore della sicurezza e della difesa, e viceversa; − la natura ciclica del settore; l’industria aerospaziale è caratterizzata da una natura fortemente ciclica, in quanto dipende principalmente dalle decisioni delle compagnie aeree in tema d’investimenti e dall’andamento fluttuante dei programmi di difesa. Data la forte interrelazione tra produzione civile e militare molte aziende, oltre a poter contare su sinergie di natura tecnologica, sono in grado di bilanciare più efficacemente le proprie risorse destinate allo sviluppo grazie alla sfasatura dei cicli dei programmi civili e di difesa; − l’elevata intensità di capitale; l’industria aerospaziale è un’industria ad elevata intensità di capitale che investe nel lungo termine. In termini di percentuale del fatturato il livello
  • 11. 11 degli investimenti in attività di ricerca e nella tecnologia, nello sviluppo dei prodotti e degli investimenti in beni strumentali supera quello di molte altre industrie. Al tempo stesso anche i rendimenti sono a lungo termine e ad elevato rischio, il che frena gli appetiti dei mercati finanziari. Per questo il sostegno dei governi, che si esprime anche nel finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo, nella concessione di crediti e nella costituzione d’imprese congiunte per la condivisione dei rischi, è diventato a livello mondiale un elemento essenziale per questo tipo di attività; − la tendenza al consolidamento; il processo di concentrazione avviato negli Stati Uniti, dove per esempio la Boeing1 è rimasta l’unica azienda nazionale a produrre grandi velivoli per uso civile, si è esteso ormai anche all’Europa, raccogliendo la richiesta di un massiccio consolidamento industriale avanzata nel dicembre 1997 da personalità politiche francesi, tedesche ed inglesi. Le aziende hanno avvertito l’esigenza di configurare in modo nuovo le proprie risorse per affrontare le sfide della concorrenza internazionale e soddisfare gli ordinativi connessi a progetti transnazionali, intrapresi sempre più spesso su base paneuropea nel campo tanto dell’aviazione civile quanto della difesa; − le privatizzazioni; in diversi paesi si è avuta una profonda trasformazione delle relazioni tra governi e società aerospaziali. Quelle che un tempo erano aziende di stato appartengono ormai totalmente o parzialmente al settore privato, sono quotate in borsa e impegnate a remunerare i propri azionisti privati. Ovviamente queste aziende non possono più operare unicamente sui ristretti mercati nazionali e hanno cominciato a mettere a punto strategie a lungo termine che consentano loro di utilizzare al meglio le proprie risorse e di assicurarsi l’accesso ai mercati internazionali. Questo processo spinge spesso le società europee a rafforzare i propri legami extracomunitari attraverso acquisizioni di controllo, fusioni o investimenti all’estero; − le relazioni UE-USA; il fatturato che fa capo alle società aerospaziali statunitensi corrisponde a circa la metà di quello complessivo del settore sul piano mondiale, mentre le vendite dell’industria europea ammontano a poco più di due terzi di quelle dei produttori americani. Una tale struttura industriale riflette i vantaggi dell’ambiente aerospaziale degli Stati Uniti. Le aziende americane operano sul mercato unico interno più grande del mondo, beneficiando altresì di un contesto operativo estremamente favorevole, strutturato per sostenere un obiettivo politico dichiarato già da diversi decenni: mantenere la supremazia in campo aerospaziale. Altro aspetto positivo della politica statunitense sono le ricadute delle attività di ricerca e sviluppo condotte dai militari utilizzabili nei programmi dell’aviazione civile e, in alcuni casi, la diretta derivazione di aerei civili da progetti militari. Le aziende europee non possono permettersi il lusso d’ignorare l’enorme potenziale offerto dal mercato americano e devono ripensare i propri programmi d’investimento per il futuro. L’intensità della concorrenza transatlantica, soprattutto 1 La Boeing Company è la più grande costruttrice statunitense di aeromobili e la più grande azienda nel settore aerospaziale. La Boeing venne fondata il 15 luglio 1916.
  • 12. 12 tra Airbus2 e Boeing, non deve tuttavia nascondere l’elevato grado di cooperazione tra le due sponde dell’oceano. Ciò è vero soprattutto per l’aviazione civile. Le attività di subappalto, di approvvigionamento, di produzione, le imprese comuni e le concentrazioni che legano aziende di entrambi i continenti costituiscono la naturale evoluzione di un settore che serve mercati mondiali. Anche la configurazione degli sbocchi di mercato conferisce al settore aerospaziale una connotazione particolare. Le imprese del settore aerospaziale operano su un mercato mondiale e il successo delle loro attività dipende, quindi, dall’equilibrio nelle condizioni degli scambi internazionali e dall’accesso ai mercati. Il commercio di velivoli civili di grandi dimensioni, ad esempio, è disciplinato da un sistema di accordi bilaterali e multilaterali. Per quanto concerne il mercato più ampio, gli Stati Uniti, l’accordo bilaterale UE-US del 1992 sugli scambi commerciali di velivoli civili di ampie dimensioni disciplina specificamente diverse forme di sostegno pubblico, quale il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo o le sovvenzioni rimborsabili per il varo di nuovi programmi. Per quanto riguarda, invece, l’accesso ai mercati dei prodotti per la difesa la vigente legislazione statunitense crea due difficoltà specifiche per le imprese europee rendendo l’accesso a tale mercato estremamente difficile: – le restrizioni statunitensi sull’acquisizione di prodotti esteri per la difesa limitano l’accesso al mercato statunitense per l’industria europea. Recentemente il Congresso degli Stati Uniti ha proposto di inasprire ulteriormente queste restrizioni, nonostante l’opposizione del Dipartimento della difesa. Tali modifiche della legislazione risulterebbero contrarie agli impegni presi dagli Stati Uniti nel quadro dell’accordo OMC del 1994 sugli appalti pubblici (GPA - Government Procurement Agreement). L’applicazione dei regolamenti statunitensi in fatto di sicurezza impone, inoltre, considerevoli oneri burocratici, che hanno pesanti ripercussioni su qualunque partecipazione di contraenti esteri ai programmi statunitensi; – la politica statunitense per quanto riguarda ogni forma di cooperazione tra imprese nazionali connesse alla difesa ed imprese estere è estremamente restrittiva. Le prescrizioni statunitensi in tema di sicurezza, inoltre, pongono ostacoli giuridici alle fusioni e ad altre forme d’integrazione societaria. In larga misura a causa di queste restrizioni gli scambi UE-US nel campo della difesa sono fortemente sbilanciati a favore degli Stati Uniti: il 24% degli acquisti europei per la difesa è di origine statunitense, mentre solo lo 0,5% degli acquisti statunitensi proviene dall’Europa. In secondo luogo, le autorità statunitensi possono bloccare l’esportazione di prodotti europei in paesi terzi qualora questi contengano componenti cui si applicano i regolamenti statunitensi, che rispetto al sistema europeo hanno un campo d’applicazione più ampio e sono più rigidi. Dal canto suo l’Europa, con il piano d’azione elaborato a Salonicco contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, prospetta diverse iniziative volte ad aumentare l’efficienza del regime europeo di controllo delle esportazioni di prodotti passibili di duplice impiego (civile o militare). Tornando all’aviazione civile, nell’ambito di accordi bilaterali si stanno portando avanti, anche, importanti iniziative sia con i paesi geograficamente vicini all’Europa3 sia con la Repubblica popolare cinese, che sta diventando un mercato di notevole interesse. 2 L'Airbus nasce nel dicembre 1970 come consorzio di imprese francesi e tedesche col nome di Airbus Industrie a cui poi si aggiungeranno partecipanti britannici e spagnoli. 3 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE – Politica comunitaria nel settore dell’aviazione con i paesi vicini, Bruxelles, 09.02.2004 COM(2004) 74 definitivo
  • 13. 13 Infatti, negli ultimi dieci anni il mercato cinese del traffico aereo ha fatto registrare uno dei tassi di crescita più elevati al mondo. La Repubblica popolare cinese offre pertanto un forte potenziale di crescita anche per le compagnie aeree, i costruttori di velivoli e i fornitori di servizi europei. In questi ultimi anni il settore dell’aviazione cinese ha attraversato profondi cambiamenti e si è incamminato nella direzione di un graduale passaggio dalla pianificazione centralizzata verso una combinazione di decentramento e globalizzazione. Gli sviluppi e le politiche nell’aviazione cinese sono caratterizzati da tre grandi elementi: – il consolidamento dell’industria aerea suddivisa oggi in tre grandi gruppi di trasporto aereo (Air China, China Eastern e China Southern); – i primi tentativi di liberalizzazione e apertura del mercato interno ed estero; – lo sviluppo di nuove infrastrutture aeroportuali e della tecnologia necessaria per la gestione del traffico aereo. Dopo avere accennato agli equilibri internazionali, vale la pena guardare più da vicino la struttura vera e propria dell’industria aerospaziale europea, quale risulta dai dati pubblicati dall’ASD (AeroSpace and Defence Industries Association of Europe)4 . L’ASD raggruppa 31 associazioni in 20 paesi europei5 , rappresenta oltre 2.000 imprese con 80.000 PMI subfornitrici e comprende i più grandi nomi dell’industria aerospaziale europea: Airbus, Alenia Aeronautica, BAE Systems, Dassault Aviation, EADS, Eurocopter, Fincantieri, Finmeccanica, Liebherr Aerospace, Rheinmetall Detec, Rolls Royce, Saab, Safran, Smiths Group e Thales. Il settore aerospaziale europeo si concentra sia fisicamente sia in termini di fatturato in 5 paesi: Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Svezia. In particolare, la Francia è al primo posto in termini di addetti e di contributo al fatturato totale aerospaziale. Il Regno Unito, invece, è il paese in cui si registra il più elevato valore aggiunto. Fermo restando la tradizionale vocazione aerospaziale di alcune aree del vecchio continente, è d’obbligo però sottolineare la peculiarità del settore: l’industria aerospaziale non si configura come un’industria regionalizzata, se non in termini strettamente legati alla dislocazione geografica. Sebbene l’Europa sia costellata da distretti aerospaziali ben delineati nei confini e nelle localizzazioni, le grandi imprese che ne sono i motori, sono imprese a valenza “territoriale” (se non per alcuni casi di partecipazione pubblica) ma a valenza europea. Infatti, ad esclusione delle PMI che tradizionalmente hanno radici fortemente legate al territorio, le grandi imprese del settore aerospaziale fanno ormai parte di grossi gruppi spesso con partecipazioni incrociate. Un esempio fra tutti e che tocca l’Italia, è quello di Alenia Space. Thales Alenia Space è costituita da Thales (67%) e Finmeccanica (33%), e forma con Telespazio la "Space Alliance". Ma il gruppo Finmeccanica (che per un terzo è a partecipazione statale), partecipa anche alla joint venture ATR e comprende Aermacchi, Agusta Westland, ecc. E’, quindi, un gruppo costituito da imprese localizzate negli angoli più diversi dell’Europa e con origini talvolta non legate propriamente all’Italia. Oggi si può parlare, quindi, non di imprese aerospaziale nazionali, ma di imprese multinazionali localizzate in uno spazio unico europeo con aree di eccellenza organizzate, nella maggioranza dei casi, in distretti o cluster. 4 I dati Eurostat resi pubblici nel luglio 2006 si riferisono al lontano 2002, mentre quelli pubblicati dall’ASD sono aggiornati al 2006. 5 Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Regno Unito.
  • 14. 14 L’internazionalità delle imprese è, inoltre, un punto di forza e un grande vantaggio competitivo nel caso di partecipazioni a progetti transnazionali. Ogni gruppo multinazionale è una rete costituita al suo interno da una supply chain di altissimo livello con competenze e tecnologie indispensabili per lo sviluppo di un progetto completo. I numeri dell’industria aerospaziale europea Il 2006 è stato un anno particolarmente buono per l’industria aerospaziale europea: le grandi imprese del settore hanno raggiunto risultati più che soddisfacenti pur dovendo fronteggiare un’agguerrita competizione a livello globale. La supply chain europea e, in particolare, i subfornitori di primo e secondo livello hanno aumentato i livelli qualitativi della produzione così da poter soddisfare al meglio le esigenze dei fornitori principali. Nonostante l’aumento del prezzo del petrolio, il forte sviluppo del trasporto aereo insieme alla rapida crescita dei paesi emergenti hanno sostenuto nel 2006 la domanda di velivoli. L'aeronautica civile, incluso il comparto business jet, sta proseguendo in una fase di forte sviluppo, trend confermato anche per i primi mesi del 2007. In particolare, il mercato dei turboprop ha ottenuto forti benefici dall'aumento del prezzo del petrolio essendo tali velivoli più competitivi rispetto ai jet a corto raggio. Anche il settore spazio ha registrato segnali di ripresa sia nel mercato civile che in quello militare. Le principali aziende europee della difesa hanno incrementato sia il giro d'affari che gli ordini e continuano nell’espansione verso gli Stati Uniti. In Europa il fatturato del settore aerospaziale nel suo complesso, è cresciuto del 7,2%, mentre a livello mondiale, si stima una crescita dei settori aerospazio e difesa compresa tra il 7 e il 10%. La dinamica positiva delle vendite, nel corso del 2006, ha generato 24.000 nuovi posti di lavoro aumentando il livello di occupazione del 3,9% e raggiungendo quota 638.000 addetti. E’ un segnale che conferma la dinamica positiva del settore in termini di medio lungo periodo. Il volume di ordini è stato più basso che nel 2005, ma si attesta ancora su cifre importanti. Dati aggregati per Aerospazio e Difesa - Europa – Anni 2005-2006 2005 2006 Variazione % Fatturato 112,9 miliardi di euro 121,0 miliardi di euro +7,2 Addetti 614.000 638.000 +3,9 Ordini 217,1 miliardi di euro 176,9 miliardi di euro -18,5 R&S 12,6 miliardi di euro 13,7 miliardi di euro +8,7 Fonte: ASD, Key Figures for 2006 Aeronautica Come anticipato, nonostante il tasso euro/dollaro in rialzo e l’aumento del prezzo del petrolio, il trasporto aereo civile ha registrato un trend in crescita e i costruttori di aerei europei hanno mantenuto salda la loro posizione in termini di competitività. Gli ottimi risultati del settore aeronautico sono legati all’anno record di Airbus che con 434 velivoli ha registrato nel 2006 un incremento in termini di fatturato del 23% rispetto al 2005. Nel 2006, la forte domanda di velivoli Airbus widebody (a fusoliera larga) e single- aisle (a corridoio unico) è venuta dai mercati della Cina e dell'India. In ottobre,
  • 15. 15 inoltre, Airbus ha concluso la più grande e mai avvenuta transazione con la China Aviation Supplies Import and Export Group Association (CASGC) per 150 velivoli della famiglia A320 e ha firmato una lettera d'intenti per 20 velivoli A350XWB. Il 2006 è stato un anno record anche per la famiglia dei Falcon che ha raggiunto il 62% del giro d’affari di Dassault. Per quanto riguarda l'offerta europea di elicotteri, Eurocopter e AgustaWestland hanno realizzato un volume di affari di 6,5 miliardi di euro (15% in più dell'anno precedente). L'aumento delle vendite è pricipalmente dovuto al VH71(US101) per la Casa Bianca, all’NH90, al Light Utilità Helicopter (LUH) per l'esercito degli Stati Uniti e al Lynx per il MOD del Regno Unito. Rolls Royce, ancora, sta partecipando a due programmi militari, equipaggiando l’Eurofighter Typhoon e il Joint Strike Fighter F35. E’ stato raggiunto un accordo con Airbus per offrire un nuovo Trent all’A350XWB. Dati disaggregati: Aeronautica - Europa – Anni 2005-2006 2005 2006 Variazione % Fatturato 81,6 miliardi di euro 88,2 miliardi di euro +8,1 Addetti 430.000 448.000 +4,2 Ordini Aerospazio 164,8 miliardi di euro 130,5 miliardi di euro -20,8 Operating profit 6,9% 7,1% +2,9 R&S Aerospazio 12,3% 11,8% Fonte: ASD, Key Figures for 2006 Spazio Dal 1997 il fatturato europeo del settore spaziale si è differenziato più o meno uniformemente fra clienti istituzionali e mercato commerciale. Il volume d'affari è cresciuto del 12,8% nel 2006 grazie all’incremento delle vendite di sistemi militari e lanciatori. Inoltre, dopo 5 anni di perdite occupazionali, il 2006 ha registrato un più che positivo +3,5%. La maggior parte del budget istituzionale è civile ma negli ultimi anni la difesa ha contribuito notevolmente all’incremento del giro d’affari (Syracuse, Helios, Skynet, SAAR-Lupe, ecc.). Nel 2006 i sistemi militari hanno costituito il 20% del fatturato del settore spaziale. Dati disaggregati: Spazio – Europa - Anni 2005-2006 2005 2006 Variazione % Fatturato 4,4 miliardi di euro 5,0 miliardi di euro +12,8 Addetti 27.884 28.863 +3,5 Fonte: ASD, Key Figures for 2006
  • 16. 16 Spesa in R&S (% del fatturato) 12,5% 15,9% 14,5% 14,5% 12,5% 13,9% 14,5% 14,4% 12,7% 12,2% 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Fonte: ASD, Key Figures for 2006 La spesa in R&S, inoltre, è aumentata di 1,1 miliardi di euro nel 2006, mentre il rapporto R&S/fatturato è rimasto stabile all’11,2%. Il livello di spesa in R&S dovrebbe continuare a crescere anche l'anno prossimo grazie al lancio dell’A350. Fonti - COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI - Inquadrare in modo coerente le attività in campo aerospaziale - Una risposta al rapporto STAR 21 - Bruxelles, 13.10.2003 COM(2003) 600 definitivo - STAR 21 (Strategic Aerospace Review for the 21st Century) - ASD Facts & Figures 2006 - COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE COMUNITA’ EUROPEE – Una politica comunitaria nel settore dell’aviazione civile nei confronti della Repubblica popolare cinese: rafforzare la cooperazione e aprire i mercati – Bruxelles, 11.03.2005 COM(2005) 78 definitivo
  • 17. 17 2 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN FRANCIA L'industria aeronautica e spaziale costituisce per la Francia un settore d'eccellenza riconosciuto. La Francia è uno fra i paesi europei a disporre delle competenze più ampie in campo aerospaziale, dalla ricerca all'assemblaggio finale. Inoltre, l'impegno in programmi europei e nelle conseguenti cooperazioni industriali, sono fattori determinanti di competitività. Il settore aerospaziale francese ha subito un processo di ristrutturazione per meglio affrontare le sfide della globalizzazione: è oggi un’industria aperta, internazionale e competitiva che esporta il 73% del fatturato. Sono due le aree francesi ad “alta intensità aerospaziale”: 1. Midi-Pyrénées – Aquitaine (polo di competitività6 di portata mondiale: “Aerospace Valley”). 2. Île-de-France (filiera aerospaziale trasversale a più poli di competitività presenti sul territorio). Equipaggiamenti 29% Motori 17% Sistemi e strutture 54% Fonte: Chiffres Clés pur l’année 2005, Gifas L'alto livello di "know-how" mette la Francia ai primi posti europei in materia di produttività (ogni lavoratore dipendente francese del settore aerospaziale ha generato nel 2005 un fatturato di 217.000 euro) e ai primi posti mondiali per spesa in ricerca e sviluppo (17% del fatturato totale investito in R&S). La ricerca riguarda tutte le discipline scientifiche necessarie a rendere l'industria aerospaziale francese efficiente: combustione, materiali, meccanica delle strutture, aerodinamica, acustica, elettronica, informatica. Fra i principali operatori pubblici di ricerca, si può citare: - l'Ufficio nazionale di studi e di ricerche aerospaziali (ONERA) che impiega 1.900 dipendenti di cui 1.200 ricercatori e circa 150 dottorandi in 5 siti in Francia (Parigi, Lille, Tolosa, Modane e Salon de Provence). - il centro nazionale di studi spaziali (CNES) che si avvale nei suoi siti di Tolosa e Parigi della collaborazione di 3.000 persone. - i centri nazionali di ricerca tecnologica (CNRT) specializzati nell'aeronautica la cui attività è fondata sulla collaborazione stretta tra la ricerca pubblica (enti pubblici come il CNRS, laboratori universitari) e la ricerca privata: 6 Polo di competitività: combinazione, all’interno di uno spazio geografico definito, di imprese, di centri di formazione e di unità di ricerca pubbliche e/o private, impegnate in una prospettiva di partenariato destinata a liberare sinergie intorno a progetti innovativi. I progetti devono corrispondere a quattro esigenze prioritarie: 1) creare nuove fonti di sviluppo in settori o filiere a forte valore aggiunto e ad impiego qualificato; 2) posizionarsi su mercati mondiali caratterizzati da un forte potenziale di crescita; 3) fondarsi su partenariati ben organizzati fra gli attori; 4) definire obiettivi e mezzi di una strategia efficace di sviluppo economico e di ricerca dell’innovazione.
  • 18. 18 - "aeronautica e spazio" a Tolosa specializzato nel miglioramento degli aeromobili e della loro propulsione; - "propulsione aeronautica e spaziale ad Orlèans" specializzata nel miglioramento delle prestazioni dei propulsori di aerei e di razzi; - Multimatériaux in Aquitaine, specializzato nei compositi. - la rete dei 21 centri di competenza e di prove della Délégation Générale pour l’Armement (DGA) al centro delle quali sono impiegati quasi 9.000 dipendenti. La Francia beneficia, inoltre, di una forte potenzialità nel settore della formazione tecnica e scientifica. L'aeronautica non fa eccezione a questa tradizione e rappresenta un settore d'eccellenza nell'ambito dell’insegnamento superiore francese. La Francia dispone di un tessuto di scuole e di università che offrono molte specializzazioni fra le quali: - Scuola superiore delle tecniche aerospaziali (ESTA) a Parigi. - Université de Toulouse III, Paris VII e Paris XI: astrofisica e tecniche spaziali. - Université de Rouen: energetica ed aerodinamica. - Université de Paris VI: metodi fisici dell'astronomia e tecniche spaziali. - MBA aérospace all'ESC di Toulouse. - Università internazionale dello spazio - ISU (international Space University) a Strasburgo: master di studi spaziali. Industria aerospaziale francese (milioni di euro) 2005 Variazione 2004/2005 Fatturato 22.750 7,6% Nuovi ordini 51.730 46% Addetti 130.500 0,4% R&S 4.709 costante Esportazioni 16.693 6,9% Fonte: Chiffres Clés pur l’année 2005, Gifas
  • 19. 19 2.1 IL DISTRETTO AEREOSPAZIALE MIDI-PYRÉNÉES Il contesto economico della regione Midi-Pyrénées La Regione Midi-Pyrénées possiede un sistema produttivo dinamico e un’industria consolidata. La sua evoluzione è caratterizzata da un progressivo passaggio dalle attività tradizionali (agricoltura, tessile, cuoio, estrazione minerali, ecc.) allo sviluppo di attività più “immateriali” (ricerca, innovazione), che consentono di avere oggi condizioni favorevoli per la crescita di industrie ad alto contenuto tecnologico (spazio, aeronautica, elettronica, informatica, telecomunicazioni, bio-tecnologie, ecc.) Operano nella Regione più di 137.000 imprese con circa un milione di addetti di cui l’87,8% dipendenti ripartiti tra i diversi settori di attività, come riepilogato nella tabella seguente: Settore di attività Numero di occupati Incidenza dei settori Agricoltura 63.646 5,9% Industria 150.070 13,9% Energia 9.772 0,9% Costruzioni 74.685 7,0% Terziario 779.445 72,3% di cui: commercio 149.891 13,9% servizi 629.554 58,4% TOTALE 1.077.618 100% Fonte: INSEE 2006 Il valore aggiunto lordo realizzato in questa regione è pari al 4% del valore aggiunto complessivo dell’intera Francia ed è originato principalmente dalle attività di servizio (51%). L’industria concorre alla sua formazione per il 12,8%. Il Midi-Pyrénées vanta due poli di competitività specializzati: il polo mondiale Aéronautique, Espace et Systémes Embarqués e il polo Cancer- Bio-Santé. Il settore aerospaziale nella regione Midi-Pyrénées Per comprendere l’importanza delle attività aerospaziali per la regione Midi- Pyrénées è sufficiente ricordare che tra i primi dieci stabilimenti industriali, per numero di addetti, quattro appartengono al settore aeronautico, due al settore spaziale e due al comparto elettronico con applicazioni anche nell’aerospaziale. Il polo Midi-Pyrénées gode di una notevole rilevanza non solo nel panorama francese, ma anche nel panorama internazionale del settore aerospaziale sia perché è riuscito ad attrarre un numero significativo di imprese internazionali (tra cui Airbus, Latecoere, Ratier Figeac, EADS Socata e Astium e Alcatel) e a ottenere l’installazione di una sede dell’Agenzia Spaziale Francese (CNES), sia perché possiede un tessuto industriale articolato e completo, in grado di rispondere alle esigenze produttive di quasi tutte le tipologie di aerei e che comprende tutte le fasi e attività legate alla filiera aerospaziale: dalla produzione dei componenti, alla manutenzione dei velivoli, ai servizi accessori.
  • 20. 20 Le imprese localizzate nel distretto, quindi, non hanno la necessità di ricorrere a subfornitori localizzati al di fuori del proprio territorio e godono, pertanto, di un vantaggio rispetto ai concorrenti situati in altri cluster europei con un numero di specializzazioni e produzioni limitato. Anche la concentrazione di centri di ricerca e università, la dotazione di infrastrutture di telecomunicazione, nonché l’accessibilità del territorio (centralità rispetto al territorio nazionale, rete autostradale, collegamenti ferroviari TGV, aeroporto internazionale di Tolosa-Blagnac) rappresentano elementi strategici per la scelta del distretto da parte degli operatori del campo aerospaziale, nazionali e esteri. La Regione ha un’esperienza consolidata nel settore (le prime aziende si sono insediate già a partire dal 1918: Latécoère e Dewoitine Company poi Aerospatiale e oggi confluita in Airbus) e molte delle imprese “storiche” sono tuttora localizzate sul territorio a garanzia di una consolidata tradizione nel settore. Ma è a partire dagli anni ’60 che, con l’insediamento di centri di ricerca pubblici, scuole specializzate (SUPAREO - École Nazionale Superieure de l’Aeronautique et l’Espace) e grazie alla localizzazione di Airbus, l’area ha assunto caratteristiche tali da poter ricoprire una posizione di rilievo internazionale. Per quanto riguarda in particolare il settore spazio, un ruolo importante per il suo sviluppo è stato determinato dall’insediamento a Tolosa del Centro Spaziale del CNES (Centre National d’Études Spatiales con sede centrale a Parigi) che, con un impegno in importanti progetti spaziali e grazie al finanziamento della sede centrale, ha contribuito a trasformare quest’area in un polo europeo di eccellenza spaziale in grado di sviluppare e rendere operativi sistemi spaziali complessi. Il settore aeronautico e spaziale rappresenta il motore dell’economia regionale dei Midi-Pyrénées. Il distretto di Tolosa concentra i due terzi delle imprese regionali che assicurano il 66% delle vendite del settore aeronautico e il 90% delle vendite del settore spaziale. Nell’area di Tolosa sono concentrate la maggior parte delle società di servizio e la quasi totalità degli stabilimenti che lavorano nell’informatica, mentre nel resto della regione sono localizzati soprattutto stabilimenti industriali. Le imprese di servizi lavorano soprattutto per clienti regionali, invece le imprese industriali realizzano solamente il 41% delle loro vendite nella regione, mentre la restante parte è attivata dalla domanda proveniente da altre regioni francesi (29%) o dall’estero (30%). Il settore civile rappresenta oltre i due terzi del fatturato locale; la domanda proveniente dal settore militare si rivolge soprattutto alle grandi imprese e al settore industriale. Nel 2005, il 42% delle imprese ha fatto ricorso a subfornitori, essenzialmente imprese francesi, per la loro attività in ambito aeronautico e spaziale. Il ricorso alla subfornitura è più frequente nel caso delle grandi imprese industriali, in particolare tra le industrie di equipaggiamenti meccanici e in quelle di equipaggiamenti elettrici ed elettronici. La concentrazione di industrie aerospaziali nella Regione è superiore alla media nazionale, così come la dimensione media delle imprese: circa un terzo delle imprese ha più di 50 dipendenti. Complessivamente la Regione concentra il 22% dell’occupazione aerospaziale francese. In particolare sono localizzate nella Regione oltre 20 imprese di produzione e costruzioni aeronautiche che occupano circa 15.000 addetti e più di 500 PMI di subfornitura (concentrate soprattutto nell’area della Grande Toulouse) con oltre 28.000 occupati.
  • 21. 21 Per quanto riguarda il settore spaziale si contano circa 9.000 addetti, dato determinato dalla presenza sul territorio del CNES che da solo occupa circa 2.400 dipendenti. Se si considerano anche ambiti indirettamente legati al settore aerospaziale si possono individuare ulteriori 60.000 posti di lavoro nell’aeronautica e ulteriori 10.500 nel settore spaziale. Le imprese del distretto dispongono di competenze in meccanica, lavorazione dei metalli, apparati e costruzioni elettriche e elettroniche, motori, strutture e subcomponenti, ingegneria, servizi informatici e vantano posizioni di eccellenza nelle seguenti produzioni: tubine a gas per elicotteri, aeromobili per uso civile e militare, aeromobili di alta gamma, costruzione di satelliti, lanciatori, sistemi di propulsione, tecnologie per il rientro nell’atmosfera, telerilevamento e osservazione della Terra, sistemi di imbarco. Organizzazione del distretto Attualmente il distretto aerospaziale del Midi-Pyrénées fa parte con l’Aquitaine, regione confinante e anch’essa con una elevata vocazione aerospaziale, del Pôle de compétitivité “Aéronautique, Espace et Systèmes embarqués” gestito dall’Associazione “Aerospace Valley”. Infatti, queste due regioni hanno risposto con un progetto congiunto ad un bando del CIADT (Comité interministériel de l’aménagement et du développement du territoire) per l’approvazione dei poli di competitività presenti in Francia, progetto approvato nel luglio 2005. Da questo momento il distretto aerospaziale Midi-Pyrénées & Aquitaine ha raggiunto dimensioni estremamente rilevanti, collocandosi nei primi posti a livello mondiale e primo in Europa. I numeri ne danno una testimonianza: 94 mila addetti (di cui 40 mila occupati presso i costruttori e le principali società di equipaggiamenti e 50 mila nelle imprese
  • 22. 22 di subfornitura), 1.300 stabilimenti, 8.500 ricercatori, primo polo francese d’istruzione superiore. Non solo i numeri qualificano questo polo, ma anche le competenze scientifiche, tecnologiche e “del saper fare” presenti nell’area. Il polo di competitività “Aeronautique, Espace et Systémes Embarqués” Midi- Pyrénées e Aquitaine è gestito dall’Associazione “Aerospace valley”, con i seguenti obiettivi: - rafforzare la posizione di eccellenza nel settore e la visibilità internazionale dell’area - creare un polo di ricerca e formazione di rilevanza mondiale (campus internazionale nella città di Tolosa, sviluppo e rafforzamento dei percorsi di formazione professionale, stretta collaborazione tra le strutture accademiche presenti) - rafforzare i vantaggi e le sinergie dei grandi gruppi e delle PMI nella competizione mondiale. L’Autorità è costituita da tutti i principali partner del settore di cui 600 appartenenti alla sola regione dei Midi-Pyrénées. A sostegno delle imprese locali del settore e al rafforzamento dell’area hanno contribuito lo Stato e il Consiglio Regionale dei Midi-Pyrénées con il piano ADER (pour le Développement des Entreprises Régionales de sous-traitance) concluso nel dicembre 2004. Nei tre anni di operatività di ADER lo Stato e la Regione hanno impegnato più di 23,5 milioni di € per il finanziamento di oltre 1000 azioni a favore di circa 430 PMI di subfornitura. Il bilancio positivo dei primi anni di attività ha spinto i partner di ADER a proseguire questa attività di sostegno settoriale alle PMI con il piano ADER II che si pone l’obiettivo di accompagnare i mutamenti industriali del settore e in particolare : - favorire e supportare l’emergere di nuove imprese subfornitrici rafforzando i mezzi finanziari attraverso un fondo d’investimento dedicato: prestiti partecipativi adatti al ciclo economico e un sistema di assicurazione e garanzia del credito, per un ammontare di circa 130 milioni di €; - favorire l’accesso delle PMI locali alle innovazioni nel settore aerospaziale e accompagnarle nei processi di internazionalizzazione e nelle fasi di ricerca di base e applicata al fine di migliorare i livelli delle imprese subfornitrici; - incentivare la localizzazione di imprese altamente specializzate nel territorio e promuovere collaborazioni e agglomerazione delle imprese; - supportare le imprese nelle fasi di ricerca del personale e di figure specializzate in profili tecnico-scientifici; - favorire la realizzazione di programmi strategici di settore; Tra i principali attori figurano : lo Stato con i servizi che concorrono allo sviluppo economico, la Regione Midi-Pyrénées con le Direzioni dedicate a Affari Economici, Ricerca, Formazione Professionale, Midi-Pyrénées Expansion (l’Agenzia Regionale di sviluppo), Agenzie di sviluppo dipartimentali: (Ariège Expansion, Aveyron Expansion, Agence Lotoise de Développement, CDDE 65, Agate, ADE 82) e organismi professionali (UIMM). Le imprese del distretto Il distretto comprende grandi imprese internazionali e PMI altamente specializzate, tra le principali figurano:
  • 23. 23 Per l’aeronautica: Imprese costruttrici Airbus France e Airbus Headquarter: costruttori leader di aerei civili (costruzione di cellule di aeromobili) insieme alle imprese dell’indotto concentrano circa un terzo degli occupati locali del settore; ATR (joint venture Alenia-EADS) : leader mondiale nella produzione di aerei a turbo-propulsione 40 e 70 posti (ATR 42 e ATR 72); EADS Socata: leader europeo nella costruzione di aerei leggeri civili e militari; Imprese fornitrici Aero-strutture, parti e componenti Latécoère: principale fornitore di aero-strutture (strutture, fusoliere) di EADS, Airbus France, Dassault e Embraer; Sistemi di propulsione Snecma (Gruppo Safran): gruppo internazionale specializzato in propulsione aerospaziale, difesa e sicurezza, equipaggiamenti e sistemi di telecomunicazione; Turbomeca (Gruppo Safran) leader mondiale nella produzione di turbine a gas per elicotteri e turboreattori per aerei con una gamma completa di motorizzazioni adattabili sia a velivoli sia civili che militari; Equipaggiamenti, servizi e accessori Rockwell Collins: (Gruppo Rockwell International Corp. USA) centro di specializzazione mondiale in elettronica aeronautica, sistemi innovativi di comunicazione e di radionavigazione (elettronica di bordo, IT e telecomunicazioni) Thales Avionics: tra i leader mondiali nella produzione di sistemi elettronici di volo e per la cabina (strumentazione elettronica interfaccia pilota, radar, sistemi di controllo di volo, sistemi di navigazione; Ratier Figeac: (Gruppo Hamilton Sundstrand): primo produttore di eliche europeo, fabbricazione di pezzi, componenti e subcomponenti di strutture, equipaggiamenti, leader nei sistemi di comando; Zodiac: sistemi di sicurezza, componenti per aerei ed elicotteri, equipaggiamenti per cabina, tecnologia di bordo; Honeywell: elettronica di bordo, sistemi di telecomunicazione e radio comunicazione; Goodrich: offre un’ampia gamma di sistemi avanzati, prodotti e servizi per l’industria aerospaziale e della difesa; Liebherr Aerospace: studio, sviluppo, produzione e testing per gli utilizzatori di sistemi pneumatici a bordo di elicotteri e aeromobili; Air France Industries: servizi di manutenzione aeronautica; Per lo spazio: EADS Astrium: leader mondiale con un’esperienza consolidata in tutte le applicazioni dell’offerta spaziale: scienza e osservazione della Terra, telecomunicazioni e navigazione, sistemi satellitari, sistemi suolo, programmi militari, lanciatori e infrastrutture orbitali; Alcatel Alenia Space: concezione, sviluppo e fabbricazione di sistemi spaziali e di satelliti nei settori delle telecomunicazioni, navigazione, osservazione della Terra e meteorologia in ambito civile e militare; equipaggiamenti per l’emissione e la trasmissione inerziale (partecipa al programma per il sistema satellitare europeo Galileo);
  • 24. 24 Thales Avionics: elettronica di bordo, cablaggio spaziale; Meteo France: responsabile del sistema nazionale per la meteorologia e la climatologia. Tolosa è il primo polo climatologico francese grazie alla sua presenza; Spot Image: leader mondiale nelle fotografie satellitari e spaziali, collabora col CNES, la Comunità europea e le agenzie spaziali al programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security); CLS: operando con i sistemi satellitari Argos e Doris fornisce servizi di localizzazione, orbitografia precisa, dati scientifici; Scot: uno dei principali attori nel campo dell’informazione geografica e dell’osservazione della Terra, sviluppa sistemi di informazione integrando dati di diversa origine quali le immagini spaziali, la fotografia aerea, le mappe esistenti, i dati statistici; Geosys: fornisce un valido sistema di informazione geografica unendo diverse filiere tecniche (rilevazioni GPS, sondaggi, fotografia aerea ecc..); I centri di ricerca e le università La regione possiede competenze specialistiche di eccellenza a livello europeo nel settore aerospaziale anche grazie all’elevato potenziale di ricerca e sviluppo: oltre 400 centri di ricerca con circa 20.200 attori di cui oltre 12.000 ricercatori. Altri attori 11,8% Tecnici 24,9% Ricercatori 63,3% Fonte: www.aerospace-valley.com Tra i principali centri di ricerca figurano: CEAT (Centre d’Essais Aéronautiques de Toulouse): principale centro europeo di test e valutazione nel settore aeronautico militare e civile, offre una gamma completa di prestazioni in 5 campi tecnici: - piattaforme aeronautiche: analisi del comportamento meccanico delle strutture, valutazione dei sistemi di potenza, valutazione dei sistemi di atterraggio; - performance e caratterizzazione dei materiali strutturali; - valutazione della resistenza dei sistemi e dei sotto-sistemi alle aggressioni elettromagnetiche; - analisi della sicurezza del funzionamento di sistemi e software; - optoelettronica: caratterizzazione raggi infrarossi. CENA (Centre d’Études de Navigation Aérienne): servizio della Direzione Generale dell’Aviazione Civile (DGAC) realizza studi, ricerche e sperimentazioni nel campo
  • 25. 25 della gestione del traffico aereo e dei mezzi tecnici associati a comunicazione, navigazione e sorveglianza. CERMAS (Centre Européen de Recherche en Management de l’Aéronautique et du Spatial): creato nel 1999 sta assumendo un rilievo mondiale nella ricerca sulla gestione strategica e i modelli di business in ambito aeronautico e spaziale. Attivo nella gestione aeroportuale e aerospaziale e delle compagnie aeree. CESBIO (Centre d’Études Spatiales de la Biosphère): conduce ricerche nel campo dell’osservazione delle superfici continentali, collabora alla realizzazione di missioni spaziali e tratta i dati telerilevati. CESR (Centre d’Études Spatiales des Rayonnements): laboratorio alle dipendenze di alcune unità del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS) svolge ricerche nel campo dell’astrofisica, dell’astrochimica, strumentazioni industriali, si occupa di formazione e trasferimento di conoscenza. CIRIMAT (Centre Interuniversitaires de Recherche et d’Ingégnerie des Materiaux) raggruppamento di tre laboratori universitari del Politecnico di Tolosa (INPT) associato al Centro Nazionale della Ricerca Scientifica (CNRS), sviluppa ricerche pluridisciplinari su creazione e comportamento delle diverse tipologie di materiali (metalli, leghe, ceramiche, polimeri…). CNES (Centre National d’Études Spatiales): centro di ricerca pubblico con il compito di proporre al governo la politica spaziale della Francia nell’ambito dell’Europa e di attuarla. Gli ambiti di intervento sono: accesso allo spazio, applicazioni spaziali per il grande pubblico, sviluppo sostenibile, difesa. Sviluppa in partnership con l’industria del settore, sistemi spaziali completi per applicazioni scientifiche, osservazione della Terra, tecnologie dell’informazione e medicina spaziale. Il CNES opera anche attraverso sedi periferiche tra cui il CST (Centre Spatial de Toulouse); questa sede, specializzata in sistemi orbitali, sviluppa sistemi spaziali completi e gestisce inoltre le operazioni di manutenzione dei satelliti sotto la responsabilità del CNES. ONERA (Office National des Études et Recherches Aérospatiales): principale attore pubblico della ricerca aerospaziale in Francia, impiega circa 2.000 ricercatori in diversi centri distribuiti sul territorio nazionale; E’ stato creato nel 1946 intorno a sei missioni chiave: - orientare e condurre le ricerche nel campo aerospaziale; - valorizzare le ricerche svolte per l’industria nazionale e europea; - realizzare e rendere operativi i metodi di sperimentazione; - fornire all’industria prestazioni e competenze di alto livello; - condurre valutazioni a beneficio dello Stato; - formare ricercatori e ingegneri. Nell’ambito di importanti progetti internazionali riguardanti lanciatori, missioni spaziali, elicotteri e aeromobili realizza attività di progettazione, simulazione, sperimentazione di radar, sistemi ottici, sistemi di comando e controllo, avionica, tecnologie unmanned, propulsione e sistemi di accelerazione. Il lavoro dell’Onera ricopre un ruolo strategico per la Francia e per l’Europa, le attività realizzate rispondono a tre obiettivi: sviluppare la competitività industriale, proteggere l’ambiente, rafforzare la sicurezza. L’ONERA infatti lavora sui temi della riduzione del rumore e delle emissioni inquinanti, della sicurezza dei velivoli, della gestione del traffico aereo e realizza
  • 26. 26 ricerche mirate ad accrescere le performances e la competitività degli aerei, degli elicotteri e dei lanciatori spaziali. L’ONERA inoltre offre risposte ai nuovi bisogni della Difesa: equipaggiamenti di sorveglianza e di vigilanza, trattamento dell’informazione, aiuto alle decisioni strategiche, autonomia degli aerei; le sue équipes sono presenti in tutto il ciclo “valutare-comprendere-decidere-agire” che caratterizza il sistema della Difesa. TÉSA centro per le telecomunicazioni spaziali e aeronautiche: è un consorzio tra i principali operatori dell’ICT e del settore aerospaziale, presenti in regione. Istituto di Medicina e Fisiologia Spaziale: collabora col CNES e altri istituti europei nell’ambito di progetti di telemedicina per i Paesi in via di sviluppo, con specifico riferimento alle fasi di validazione del teleservizio medico, tramite comunicazioni satellitari. CERFACS (Centre Européen de Recherche et de Formation Avancée en Calcul Scientifique): sviluppa algoritmi e simulazioni numeriche per la risoluzione di problematiche tecnologiche industriali e della ricerca, e ospita team interdisciplinari di ricercatori da oltre 10 Paesi del mondo, per un totale di circa 100 tra ricercatori e ingegneri. I principali azionisti sono CNES, EADS; EDF; Meteo France ONERA e SNECMA. CNRT-AE (Centre National de Recherche Technologique “Aéronautique et Espace”) la sua vocazione è favorire la partnership tra ricerca pubblica e industriale, sulla base di tematiche scientifiche e tecniche derivanti dalle esigenze espresse dagli industriali stessi. Il suo obiettivo è la costituzione di un polo di competenze e di eccellenza, riconosciuto a livello nazionale e europeo nel settore aerospaziale, organizzando una stretta collaborazione tra la ricerca pubblica e la ricerca industriale. Ha il compito di accompagnare lo sviluppo industriale locale e presenta pertanto un carattere trasversale con la possibilità di federare laboratori, organismi di ricerca e industriali del settore, condividendo i mezzi e le competenze a disposizione. Il CNRT comprende tra i suoi attuali membri la maggioranza dei grandi gruppi industriali del settore, i grandi operatori pubblici della ricerca, Università e Istituti di formazione a vocazione aerospaziale. Per quanto concerne le Università, va ricordato che Tolosa è il secondo polo universitario francese (dopo Parigi) e conta oltre 114.000 studenti così ripartiti: 63,4% Università e Istituti Universitari di Tecnologia 17,8% Grandes Ecoles o IUFM (Instituts Universitaires de Formation des Maîtres) 18,8% Istituti Tecnici Superiori, corsi preparatori alle Grandes Ecoles e formazione complementare post-diploma Si tratta di un sistema articolato caratterizzato da un consistente numero di Istituti dedicati alla formazione nel settore aerospaziale con un elevato livello di specializzazione che garantisce alle imprese presenti sul territorio di poter disporre di risorse umane altamente specializzate. Tra i principali Istituti dedicati al settore aerospaziale si segnalano: - ENAC (École Nazionale de l’Aviation Civile): formazione di base e avanzata a vantaggio dei principali player locali nel campo dell’aviazione civile; - ENSICA (École Nazionale Superieure d’Ingenieurs de Constructions Aeronautique) forma ingegneri in varie discipline scientifiche e tecniche;
  • 27. 27 - Scuola Nazionale di Meteorologia (ENM): formazione di base e avanzata per il personale del servizio meteorologico nazionale e in generale nel campo della meteorologia; - SUPAREO (École Nazionale Superieure de l’Aeronautique et l’Espace): sotto la competenza del Ministero della Difesa offre percorsi formativi superiori per ingegneri aerospaziali e specializzazioni in settori collegati. Un’ulteriore caratteristica del sistema formativo della Regione è la stretta collaborazione con l’industria non solo attraverso la previsione di stage presso le aziende, ma anche mediante una concertazione comune sulle tematiche da approfondire e il coinvolgimento di rappresentanti delle industrie durante i corsi. I maggiori gruppi imprenditoriali (tra cui Airbus e ATR) partecipano direttamente alla formazione specializzata di tecnici e operai attraverso centri di training specialistico. I punti di forza Concludendo è possibile riassumere le principali caratteristiche del cluster, che rappresentano anche i punti di forza dell’area: - consolidata vocazione e tradizione del territorio nel settore aerospaziale e messa in atto di una strategia di sviluppo economico coerente con la strategia globale dell’economia locale; - forte concentrazione di istituti universitari, istituzioni ed enti di formazione in settori tecnologicamente avanzati e disponibilità di figure professionali altamente qualificate e specializzate; - presenza di importanti centri di ricerca e consistenti investimenti pubblici in R&S; - localizzazione favorevole dell’area: centralità rispetto al territorio nazionale, accessibilità, presenza di importanti operatori internazionali; - presenza di una filiera aerospaziale completa e specializzata e di settori hi- tech correlati; - approfondite partnership tra gli attori coinvolti in importanti progetti civili e militari (A380 Airbus, A400 Difesa Militare). Fonti INSEE (http://www.insee.fr/fr/home/home_page.asp) DATAR (www.datar.gouv.fr) Chambre de Commerce et d’Industrie de Toulouse – Observatoire économique (www.toulouse.cci.fr) Communauté d’Agglomération (www.grandtoulouse.org) Aerospace Vallée (http://www.aerospace-valley.com) Midi-Pyrénées Expansion (http://www.midipyrenees-expansion.fr) “Aéronautique, espace e sous-traitance” Les Dossier de l’Insee – Insee Midi-Pyrénées Publications 2005 “Bacini di competenze e processi di agglomerazione” a cura di Andrea Bonaccorsi e Francesco Nesci – Franco Angeli 2006 “Analisi della filiera aerospaziale: attori, struttura e dinamiche di sviluppo” Osservatorio sull’internazionalizzazione del Lazio Unioncamere Lazio LUISS Guido Carli Business School a cura di Matteo G: Caroli http://www.insee.fr/fr/insee_regions/midi-pyrenees/home/home_page.asp “Aéronautique, espace e sous-traitance” Les Dossier de l’Insee – Insee Midi-Pyrénées Publications 2005
  • 28. 28 2.2 LA FILIERA AEROSPAZIALE DELL’ÎLE-DE-FRANCE Il contesto economico dell’Île-de-France Situata strategicamente al centro degli interscambi europei e mondiali, l’Île-de- France è la prima regione economica francese ed una delle prime a livello europeo. Composta da 8 dipartimenti e 1.281 comuni, accoglie più di 11 milioni di abitanti (quasi il 19% della popolazione totale francese). Costituita da una popolazione più giovane della media nazionale, l’Île-de-France è caratterizzata da un vivace dinamismo. Le caratteristiche positive dell’Île-de-France sono numerose: - la regione ha prodotto nel 2005 quasi il 29% della ricchezza nazionale e circa il 5% del PIL dell'Unione Europea, grazie alla presenza di numerose imprese multinazionali e ad una forte densità di sedi (in particolare a Parigi e alla Défense). L’Île-de-France è, inoltre, la seconda regione in Europa per investimenti diretti esteri; - l’Île-de-France ha conservato una forte tradizione industriale che è caratterizzata da un tessuto ricco di PMI e un'ampia gamma di attività. In termini di occupazione, i servizi rappresentano ormai quasi l’83% dell'occupazione totale della regione; - primo bacino d'occupazione europea, la regione offre una manodopera molto qualificata poiché accoglie quasi il 35% del personale impegnato nella ricerca pubblica. Numerosi istituti di insegnamento superiore sono situati in Île-de- France, fra cui scuole prestigiose nei settori dell'informatica, della matematica, delle telecomunicazioni, delle nuove energie, delle biotecnologie, del commercio internazionale ecc. - per incoraggiare ed accompagnare il suo sviluppo, la regione si è dotata di infrastrutture di primo piano. Seconda piattaforma aeroportuale dell'Europa, l’Île- de-France beneficia anche dell'interconnessione con la rete TGV che unisce due grandi capitali dell'Europa occidentale (Londra e Bruxelles), e di numerose infrastrutture di trasporto (210 km di metropolitana, 1.400 km di RER e strade ferrate, 2.100 km di strade nazionali e di autostrade). Con 70 porti, la regione è anche la seconda piattaforma fluviale d'Europa; - infine, la regione è da molti anni la prima destinazione turistica al mondo. Île-de- France è anche una delle capitali mondiali per quanto concerne l’attività congressuale: più di 1.700 manifestazioni hanno avuto luogo nel 2005 nei principali centri d'esposizione regionali. Superficie (in km2 ) 12.012 Popolazione nel 2004 11.291.000 Densità della popolazione nel 2004 (ab/km2 ) 940 PIL nel 2005 (in milioni di euro a prezzi correnti) 480.870 Numero di imprese nel 2005 608.800 Addetti nel 2004 5.345.300 Tasso di disoccupazione (II trimestre 2006) 8,5% Addetti alla ricerca pubblica e privata nel 2004 136.000 Traffico aereo nel 2005 (numero di passeggeri all’Aéroports de Paris) 78.334.000 Esportazioni nel 2005 65.821 Importazioni nel 2005 101.710 Posti di lavoro creati dalle nuove imprese nel 2005 8.600 Nuove imprese nel 2005 72.165 Imprese cessate nel 2005 11.077 Fonte: Chambre Régionale de Commerce et d’Industrie Paris- l’Île-de-France
  • 29. 29 La filiera aerospaziale dell’Île-de-France Forte di 96.000 posti di lavoro e 870 stabilimenti, l'industria aerospaziale dell’Île- de-France costituisce una delle principali filiere europee. La regione è caratterizzata dalla presenza di produttori che coprono più segmenti dell'aeronautica (costruzione di aeromobili, motori, lanciatori spaziali, e sistemi d'ausilio alla navigazione), con una connessione significativa nelle attività legate alla difesa. La produzione ricopre tutto lo spettro delle attività: dalla ricerca alla manutenzione passando per le diverse fasi della produzione. A livello geografico la filiera si sviluppa in tre aree: • intorno agli aeroporti internazionali (Roissy-Orly) e quello di affari (Le Bourget), con numerose attività di manutenzione e associate; • un’area centrale fortemente compatta caratterizzata dalla presenza di attività industriali; • a Sud-Est (Corbeil-Évry e intorno all’aerodromo di Melun Villaroche), con la presenza storica di SNECMA. Stabilimenti Addetti Percentuale Integratori (sistemisti e motoristi) 66 23.770 24,7% Produttori equipaggiamenti di cui elettronica di bordo 59 37 20.520 15.390 21,3% 16% Altri fornitori 535 22.240 23,1% Fornitori di servizi di cui manutenzione 146 40 16.950 12.230 17,6% 12,7% Servizi informatici 64 12.790 13,3% Totale 870 96.270 100% Fonte: IAURIF Institut d’Aménagement et d’Urbanisme de la Région d’Île-de-France La regione impiega il 10% delle forza lavoro dell'industria aerospaziale europea e realizza quasi il 20% della spesa in R&S; accoglie, inoltre, il 18% degli addetti impiegati in R&S privata europea. Nella filiera aerospaziale di Ile de France, infatti, si contano circa 25.000 persone impegnate nella ricerca (includendo l'elettronica e il personale della ricerca pubblica). Per quanto riguarda il supporto alle imprese che vogliono investire in ricerca, gli organismi pubblici come il Ministero dell’Industria, il Ministero della Ricerca e l’Oséo dispongono di crediti destinati a finanziarne i programmi. Gli aiuti permettono di coprire una parte delle spese di ricerca delle imprese (principalmente le spese del personale, le attrezzature di R&S e le spese generali). Le spese di ricerca possono ugualmente dare diritto al credito d’imposta che può raggiungere 8 milioni di euro l’anno per impresa. Inoltre, le giovani imprese dispongono di particolari vantaggi per favorire il loro sviluppo (sgravi fiscali, esonero da oneri sociali, esonero d’imposta sulle plusvalenze di cessione delle parti sociali). I contributi riguardano principalmente gli ambiti seguenti: - Progetti innovativi: aiutare le PMI a mettere a punto prodotti, metodi o servizi tecnologicamente innovativi e che presentano prospettive concrete di commercializzazione; - Trasferimento di tecnologia: facilitare le cooperazioni tecnologiche tra ricerca pubblica ed imprese; - Creazione d'impresa innovativa; - Assunzione per l'innovazione: aiutare le PMI ad iniziare o rafforzare un processo d'innovazione mediante l'assunzione di competenze adeguate; - Permettere alle PMI di familiarizzare con l'innovazione integrando una dimensione tecnologica nella loro strategia di sviluppo (Prestation Technologique Réseau - PTR);
  • 30. 30 - Aiuto al partenariato tecnologico: facilitare la partecipazione delle PMI a progetti di collaborazione nazionali o sovranazionali, in particolare nei poli di competitività. Le imprese della filiera In Île-de-France sono presenti i grandi nomi della produzione aeronautica francese ed europea: Snecma Société Nationale d'Étude et de Construction de Moteurs d'Aviation è una delle aziende leader nel mondo nel settore aerospaziale. Si è fusa nel 2005 con Sagem a formare Safran - un gruppo internazionale specializzato in quattro settori d’attività ad elevato contenuto tecnologico: propulsione aerospaziale, difesa e sicurezza, equipaggiamenti aerospaziali e telecomunicazioni. Snecma si formò nel 1945 dalla nazionalizzazione di Gnome & Rhône uno dei più grandi gruppi aerospaziali in Francia dell’epoca. Nel 1961 produsse, in collaborazione con Bristol Siddeley, il Concorde SST e il RR/Snecma Olympus 593. Le attività di Snecma sono organizzate in tre divisioni operative: - motori civili (famiglia dei CFM56, CF6, GE90 e il GP7200 per l’A380) - motori militari (M53-P2, M88, Larzac® , TP400) - motori spaziali (Vulcain® 2, HM7B e Vinci® ). Dassault Aviation La Dassault Aviation è un'azienda aeronautica francese di progettazione e produzione velivoli. Inizia la sua attività nel 1903, anno del volo dei Fratelli Wright, con la denominazione originaria di Société des Avions Marcel Bloch.
  • 31. 31 Il primo progetto, un'elica, viene sviluppato nel 1915 ad opera del fondatore Marcel Bloch, che poi cambiò il cognome in Dassault. Tale elica, nota con il nome "Eclair", verrà impiegata sul velivolo Spad VII dell'asso volante Georges Guynemer. Il primo velivolo completo, il SEA IV, viene prodotto nel 1918 sempre ad opera di Marcel Bloch. Da allora la Dassault ha prodotto svariati aeromobili militari e, in minor numero, modelli civili di piccole-medie dimensioni (fatta eccezione per il Mercure), indirizzati prevalentemente al mercato business e trasporto VIP. Nel 1949 la Marcel Bloch cambiò nome in Marcel Dassault e la ditta venne rifondata come Avions Marcel Dassault, nome con cui tutt'oggi è conosciuta. Tra i prodotti di punta ricordiamo la famiglia dei Falcon e dei Mirage, il Rafale, e lo sviluppo dal 2005 di UCAV (Uninhabited Combat Aircraft Vehicle). EADS European Aeronautic Defence and Space Company (EADS) è leader mondiale nel settore aerospaziale e difesa. Creata dalla fusione, avvenuta nel 2000, di Aérospatiale-Matra (Francia), Dornier GmbH e DaimlerChrysler Aerospace AG (DASA) (Germania), e Construcciones Aeronáuticas SA (CASA) (Spagna), nel 2006 ha registrato un fatturato pari 39,4 miliardi di euro. All'atto della formazione EADS era già la seconda azienda aerospaziale mondiale per dimensioni dopo la Boeing. Il gruppo impiega circa 116.000 addetti in 70 siti produttivi. Le attività comprendono: sviluppo e vendita di aeroplani civili e militari, missili, vettori spaziali e sistemi collegati. Eads comprende le seguenti divisioni e i relativi prodotti: - Airbus (A320 Family: A318, A319, A320, A321, A300/A310 Family, A330/A340 Family, A350 Family, A380 Family). - Military Transport Aircraft (CASA C-212, CASA CN-235, CASA C-295, A400M) - Eurocopter (Colibrì EC120B, Ecureuil, EC 135, EC 145, Douphin, Super Puma, Fennec, EC 635, Panther, Cougar, Tiger, NH90) - Eads Astrium (lanciatori Ariane, modulo Columbus e ATV per la Stazione Spaziale Internazionale) - Defence & Security. Thales Il gruppo Thales è una multinazionale di elettronica specializzata nei settori dell'aerospazio, difesa, e information technology. Il nome dell'azienda è diventato quello attuale dopo il dicembre del 2000, quando abbandonò il nome Thomson-CSF dopo l'acquisizione di Racal Electronics plc, un gruppo di difesa britannico. L'azienda è oggi parzialmente statale. Con più di 35.000 addetti in tutta la Francia Thales è il prime contractor in numerosi programmi di difesa e il principale fornitore per quanto riguarda l’elettronica di bordo del Rafale e del Mirage. Inoltre, Thales è coinvolta in molti progetti del mercato non-defence (portale per l’autorità fiscale francese, sistema di sicurezza del museo del Louvre, ecc.). Zodiac La vocazione per l’aeronautica del gruppo Zodiac si manifesta nel 1896 con lo sviluppo dei dirigibili e degli aeroplani. Continua negli anni 1930, con l'invenzione del concetto del gommone che dopo la seconda guerra mondiale imporrà l'immagine del gruppo. Zodiac è organizzata in cinque rami d'attività: - Aerosafety System (sistemi di evacuazione, sistemi frenanti, paracaduti) - Aircraft Systems (sistemi carburazione, sistemi idraulici, maschere ossigeno, motori elettrici, flight-deck controls and displays, sistemi di monitoraggio e gestione) - Cabin Interiors (equipaggiamenti per la cabina)
  • 32. 32 - Technology (airbag e teletrasmissioni) - Marine. Oltre a questi grandi gruppi internazionali nella filiera sono attive numerose PMI preziosissime in termini di know-how per la grande committenza. Inoltre, la presenza di grandi aeroporti internazionali favorisce lo sviluppo di numerose attività di manutenzione, a cominciare da Air France, Dassault Falcon servizi e SNECMA servizi. Le attività legate alla manutenzione occupano il 12% degli addetti della filiera. I centri di ricerca e le università I primi cinque gruppi del settore - EADS, Dassault, Safran, Thales e le attività di manutenzione di Air France - rappresentano circa il 45% della forza lavoro della filiera. Questi gruppi garantiscono il 60% della ricerca privata. Impegnata in una logica di partenariati, di collaborazioni e di messa in atto di laboratori comuni, la ricerca aerospaziale si articola intorno a cinque grandi assi tecnologici: • materiali, • elettronica e captatori, • generazione e conversione d'energia elettrica e meccanica, • automatismi e sistemi per il trasporto aereo, • costruzione di modelli, • simulazione e prove. La filiera aerospaziale può contare sulla presenza di laboratori e centri di ricerca pubblici, in particolare: CNRS (Centre national de la recherche scientifique) Il centro nazionale della ricerca scientifica è un organismo pubblico di ricerca (ente pubblico a carattere scientifico e tecnologico, sotto la tutela del ministro incaricato della ricerca). Con 30.000 persone (di cui 26.080 dirigenti - 11.664 ricercatori e 14.416 ingegneri, tecnici ed amministrativi), un bilancio 2006 di 2,7 miliardi di euro di cui 494 milioni di euro di risorse proprie, una dislocazione su tutto il territorio nazionale, il CNRS esercita la sua attività in tutti i campi della conoscenza, avvalendosi di 1.260 unità di ricerca. Il CNRS è diviso in - sei dipartimenti scientifici: - matematica, fisica, pianeti ed universo (MPPU); - chimica; - scienze della vita; - scienze umane e sociali; - ambiente e sviluppo sostenibile (EDD); - scienze e tecnologie dell'informazione e dell'ingegneria industriale (ST2I); - e di due istituti nazionali: - Istituto nazionale di fisica nucleare e di fisica delle particelle (IN2P3); - Istituto nazionale delle scienze dell'universo (INSU). Il CNRS sviluppa collaborazioni tra specialisti di varie discipline, ed in particolare con l'università, così da approfondire nuovi campi d'indagine che permettono di soddisfare le più diverse necessità anche industriali. In particolare, vengono condotte azioni interdisciplinari di ricerca nei seguenti settori: "I campi della vita e le loro implicazioni sociali", "Informazione, comunicazione e conoscenza",
  • 33. 33 "ambiente, energia e sviluppo sostenibile", "Nanoscienze, nanotecnologie, materiali", "Astroparticelle: particelle all'universo". ONERA (Office National d'Etudes et Recherches Aérospatiales) L’Onera è un ente di ricerca dedicato al settore aeronautico e spaziale. Riunisce circa 2.000 lavoratori dipendenti, di cui 1.500 ricercatori, ingegneri e tecnici, in 8 siti in Francia. L’Onera è stato creato nel 1946 per orientare e condurre le ricerche nel settore aerospaziale, valorizzare queste ricerche per l'industria nazionale ed europea, realizzare e mettere a disposizione i mezzi di sperimentazione, fornire all'industria prestazioni e competenze di alto livello, fornire consulenza allo Stato e formare ricercatori e ingegneri. La ricerca portata avanti dall’Onera, riguarda: aerei civili, aerei militari, elicotteri, propulsori, sistemi orbitali, trasporto spaziale, sistemi missilistici, sistemi di difesa, sottosistemi e sicurezza. CEA (Commissariat à l’énergie atomique) Attore principale in materia di ricerca, sviluppo e innovazione, il CEA interviene in tre grandi settori: energia, tecnologie per l'informazione e la salute, difesa e sicurezza. Forte dei suoi 15.000 ricercatori e collaboratori, e di competenze riconosciute a livello internazionale, il CEA conta 9 centri distribuiti in tutta la Francia. Beneficia, inoltre, di un forte inserimento regionale e di partenariati solidi con gli altri istituti di ricerca. DGA (Délégation générale pour l’armement) Il DGA ha condotto un centinaio di programmi e operazioni per 8,5 miliardi di euro. Il DGA è stato costituito per immaginare gli scenari futuri, garantire la disponibilità delle tecnologie e del "know-how", sviluppare la base industriale e la tecnologica nazionale ed europea della difesa. La DGA investe per la difesa 1,4 miliardi di euro all'anno. INRIA (Institute national de recherche en informatique et en automatique) L’INRIA è un istituto posto sotto la doppia tutela dei ministeri della ricerca e dell'industria, intraprende ricerche fondamentali ed applicate nei settori delle scienze e tecnologie dell'informazione e della comunicazione. L'istituto garantisce un forte trasferimento tecnologico prestando una grande attenzione alla formazione mediante la ricerca, la diffusione dell'informazione scientifica e tecnica, la valorizzazione, la competenza ed la partecipazione a programmi internazionali. L’INRIA accoglie nelle sue 6 unità di ricerca situate a Rocquencourt, Rennes, Sophia Antipolis, Grenoble, Nancy e Bordeaux, Lille, Saclay ed in altri siti a Parigi, Marsiglia, Lione e Metz, 3.600 persone di cui 2.800 scienziati, provenienti da organismi partner dell’INRIA (CNRS, università, ecc.) che lavorano in più di 138 progetti di ricerca comuni. Un grande numero di ricercatori dell’INRIA è anche insegnante e gli studenti (circa 1.000) preparano la loro tesi nel quadro dei progetti di ricerca dell’INRIA. La strategia dell'istituto si fonda sulla stretta combinazione tra l’eccellenza scientifica e il trasferimento tecnologico. CNES (Centre national d’études spatiales) Il CNES è un ente pubblico a carattere industriale e commerciale, la sua funzione è quella di proporre al governo la politica spaziale della Francia ed attuarla. A questo titolo, "inventa" i sistemi spaziali del futuro, controlla tutte le tecniche spaziali e garantisce alla Francia l'accesso in piena autonomia allo spazio. Si circonda di partner scientifici ed industriali con i quali realizza i programmi spaziali che concepisce. È impegnato in molte cooperazioni internazionali.
  • 34. 34 Anno di fondazione 1961 Budget annuale (2004) 1.699 milioni di euro Dislocazione 4 centri Siège (Paris), Centre spatial de Toulouse, Direction des lanceurs (Evry), Centre spatial guyanais (Kourou) Addetti 2.524 Paris : 238 - Evry : 246 - Kourou : 269 - Toulouse : 1.771 Ripartizione uomini/donne 65% / 35% Temi di applicazione Accesso allo spazio Sviluppo sostenibile Applicazioni Sicurezza e difesa Ricerca e innovazione Fonte: Cnes Rapport annuel 2004 IPN (Institut de Physique Nucléaire d’Orsay) Creato nel 1956 su iniziativa di Irene e Frédéric Joliot Curie, l'istituto di fisica nucleare d’Orsay è un'unità mista di ricerca, del CNRS, dell’IN2P3 e dell'università Paris-Sud. Più di 100 ricercatori ed insegnanti-ricercatori ed una trentina di dottorandi conducono ricerche sulle proprietà della materia primordiale, il limite di coesione dei centri atomici, le proprietà degli assemblaggi transitori di protoni e neutroni. Institut Laplace L’Institut Pierre Laplace raccoglie quasi il 40% dell’attività nazionale di ricerca del CNRS e delle università nel settore delle scienze dell'oceano e dell'atmosfera. L’Institut Laplace conta circa 750 persone (circa 250 ricercatori ed insegnanti- ricercatori, 250 ingegneri, tecnici ed agenti amministrativi e 250 dottorandi e tirocinanti) distribuiti in sei laboratori: - il centro di studio degli ambienti terrestri e planetari - il laboratorio di biogeochimica e chimica marina - il laboratorio di meteorologia dinamica - il laboratorio d'oceanografia dinamica e di climatologia - il laboratorio delle scienze del clima e dell'ambiente - il servizio di aeronomia. Questi laboratori sono posti sotto la tutela di quattro organismi governativi (CNRS, CEA, IRD, CNES) e di quattro istituti di insegnamento superiore (Université Pierre e Marie Curie, Université di Versailles Saint-Quentin, Ecole Normale Supérieure, Ecole Polytechnique). Accanto ai grandi centri di ricerca, vi sono innumerevoli istituti e università attivi nel settore, tra i quali si possono ricordare: • Ecole Polytecnique, • Ecole des Mines, • l’ESTACA (Ecole Supérieure des Techniques Aéronautiques et de Construction Automobile), • le università Paris VI, VII e XI. Da non dimenticare, infine, il Centre Relais Innovation (CRI) Paris Île-de-France, creato dalla Commissione Europea e sostenuto dalle Camere di commercio (Paris, Versailles Val-d’Oise/Yvelines e Essonne) e dall’Oseo, per favorire il trasferimento tecnologico.
  • 35. 35 I punti di forza 1. Organizzazione della ricerca, sinergia tra ricerca pubblica e ricerca privata regionale designando una struttura incaricata di organizzare le ricerche aeronautiche a livello regionale, pur mantenendo una visione nazionale ed europea, e definendo gli orientamenti prioritari; 2. Manodopera specializzata favorita attraverso la formazione continua e lo sviluppo dell'apprendistato; 3. Mantenimento e sviluppo della manutenzione nei siti esistenti; 4. Visibilità a livello internazionale. Inoltre, la filiera aerospaziale dell’Île-de-France si contraddistingue per un’organizzazione strategica basata su politiche di supporto alle PMI nella fase di adeguamento (tecnologico e strutturale) alle esigenze dei grandi committenti. I tre strumenti di intervento sono: innovazione, finanziamenti e reclutamento di professionalità specifiche. Tutto ciò avviene attraverso: - partenariati per facilitare l'evoluzione qualitativa ed il rilascio di attestati - un fondo regionale complementare al CIR (Crédit d’Impôt à la Recherche) - l’inserimento di tecnologie ICT - la creazione di un pool regionale di esperti a fine carriera per consulenze alle PMI. Fonti www.investinfrance.org CNRS www.cnrs.fr ONERA www.onera.fr CEA www.cea.fr DGA www.defense.gouv.fr/dga INRIA www.inria.fr CNES www.cnes.fr/web/1--cnes-accueil.php IPN http://ipnweb.in2p3.fr/ INSTITUT LAPLACE www.ipsl.jussieu.fr IRC www.irc-paris-idf.net www.oseo.fr www.gifas.asso.fr Aerospace & Defence Paris Region Innovation Cluster www.paris-region.com www.paris-iledefrance.cci.fr www.industrie-iledefrance.org IAURIF www.iaurif.org
  • 36. 36 3 L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE IN GERMANIA L'aerospazio è senza dubbio uno dei settori chiave dell’industria tedesca. Due poli aeronautici di rilievo internazionale (Monaco e Stuttgart), l’importanza strategica e il grande contributo in termini di valore aggiunto, fanno dell'aerospaziale un settore capace di generare e soprattutto salvaguardare competenze altamente qualificate. La spesa dell'industria aerospaziale in ricerca e sviluppo, poi, è significativamente superiore a quella di qualunque altra industria. Inoltre, grazie al "know-how" tecnologico e alla forte capacità innovatrice, l'industria aerospaziale produce effetti benefici anche su altri settori industriali. Più di 70.000 persone, il 50% delle quali laureate, sono direttamente impiegate dall'industria aerospaziale tedesca, mentre altre 250.000 sono impegnate nel trasporto aereo e 700.000 hanno trovato impiego lungo la supply chain dell'industria aerospaziale. Nel comparto aeronautico, Airbus (malgrado le ultime difficoltà) ha reso l’Europa il mercato leader nella costruzione di velivoli con la Germania direttamente coinvolta in questo successo: il 40% della produzione Airbus è effettuata in Germania così come la maggior parte dell’attività di ricerca e sviluppo. Eurocopter, poi, il maggior fornitore mondiale di elicotteri, è un gruppo franco-tedesco. Tuttavia, l’industria aerospaziale tedesca non è solo Airbus ed Eurocopter: i subfornitori ed i fornitori di servizi tedeschi e i loro prodotti e servizi altamente specializzati, inclusa l’alta tecnologia a servizio della protezione dell'ambiente, sono ricercati a livello mondiale.
  • 37. 37 3.1 IL DISTRETTO AEROSPAZIALE DI MONACO DI BAVIERA Il contesto economico della Baviera La Baviera, con un PIL pari a circa 385,2 miliardi di euro, è una delle più potenti economie europee. Fino agli anni ‘50 l’economia bavarese è stata fortemente caratterizzata dalla struttura agricola, oggi invece si è trasformata in un’area di riferimento per l’hi- technology e la new economy. Il record delle esportazioni di 118 miliardi di euro raggiunto nel 2004, sottolinea la forte competitività internazionale del sistema produttivo bavarese. L’economia bavarese si caratterizza per: - la presenza di grandi imprese internazionali, quali Siemens, BMW, Audi, EADS, Adidas e Man, ma anche di piccole e medie imprese industriali e di servizi. Gli investitori possono beneficiare di un’ampia gamma di subfornitori, clienti e partner competitivi; - la posizione di rilievo, sia nazionale che internazionale, in quasi tutte le nuove tecnologie, ICT, biotecnologie, genetica, energie e tecnologie dell’ambiente; - un forte settore dei servizi: questa regione è la prima della Germania in materia di assicurazione e la seconda per i servizi bancari. Anche per quanto concerne il turismo la Baviera ricopre un ruolo di leader: i saloni e le fiere di Monaco e Norimberga sono riconosciuti in tutto il mondo; - una completa ed efficace infrastruttura di supporto per trasporti, telecomunicazioni ed energia, che garantisce ottimi collegamenti e comunicazioni e un’amministrazione efficiente; - un elevato livello di educazione e formazione continua (11 università, 17 scuole tecniche superiori, 11 istituti Max Plancke, 9 istituti Fraunhofer); - un intenso sostegno alla ricerca e alla tecnologia con una spesa per ricerca e sviluppo pari al 3% del PIL, ben al di sopra della media federale e tra le più alte in Europa. Il Governo dello Stato di Baviera ha reinvestito i proventi della privatizzazione (4,2 miliardi di euro) nella modernizzazione dell’industria e dell’apparato amministartivo nel quadro delle iniziative “Offensive Zukunft” e “High-Tech Offensive”. La Baviera ha consolidato le sue competenze nelle tecnologie del futuro quali ICT, scienze della vita, materiali innovativi, meccatronica, energia, tecnologie ambientali e nanotecnologie. Oltre al rafforzamento della competenza high-tech si investe per: - favorire la dinamica della creazione d’impresa; - incoraggiare l’internazionalizzazione della scienza e dell’economia; - elevare la qualità del sistema educativo. La Baviera possiede 19 cluster in diversi settori; la “strategia dei cluster”, elaborata sulla base della strategia per l’hi-technology, è uno strumento del programma di modernizzazione, che intende sviluppare il sito economico e scientifico bavarese. Questo programma d’azione mira a integrare, in un ambito di cooperazione sul territorio del Land, gli attori industriali e scientifici dei 19 cluster al fine di attivare il potenziale d’innovazione e produttività all’interno dei cluster stessi. Si possono individuare tre macro-settori Cluster high-tech, Cluster orientati alla produzione e Tecnologie trasversali. L’iniziativa bavarese dei cluster intende sviluppare le specifiche competenze presenti e incoraggiare la formazione di network tra le imprese partecipanti e tra queste e le istituzioni di ricerca, che possono configurarsi come base per lo sviluppo
  • 38. 38 di nuovi prodotti e processi produttivi o per il posizionamento delle imprese sui mercati a forte crescita. La collaborazione è garantita attraverso la costituzione di piattaforme che uniscono imprese, centri di ricerca e università e sviluppano potenziali di innovazione. Le piattaforme di cooperazione hanno l’obiettivo di creare e mantenere un ambiente di contatto, attraverso apposite strutture di comunicazione, tra le imprese, gli istituti di ricerca, le associazioni professionali, gli investitori, le istituzioni di supporto e gli altri attori dei cluster, incoraggiare i progetti innovativi e individuare nuovi campi di applicazione. Il distretto aerospaziale della Baviera La Baviera è uno dei siti mondiali in cui è più alta l’integrazione fra competenze industriali e competenze scientifiche. Le dotazioni strutturali del settore aerospaziale bavarese formano una base di partenza ideale. La Baviera possiede grandi imprese costruttrici, numerose imprese del settore equipaggiamenti, imprese fornitrici di servizi tecnici; ma anche strutture di ricerca e di formazione e infrastrutture aeree ben sviluppate. I principali campi di attività sono: costruzione di aerei militari, sistemi di propulsione, elicotteri e subsistemi. Da non dimenticare, poi, le strutture e i generatori solari per veicoli spaziali e satelliti. Circa 23.000 ingegneri, tecnici e professionisti dell’aerospazio, che costituiscono più di un terzo degli occupati in questo settore in Germania, lavorano in Baviera e realizzano un giro d’affari annuo di circa 4,8 miliardi di euro. Con i posti di lavoro creati nel settore aeroportuale (aeroporti di Monaco, Norimberga, Augsbourg e Hof) si supera largamente la cifra di 50.000 addetti. I dati relativi alla performance del settore aerospaziale in Baviera nel periodo 1997- 2004 evidenziano una ripresa sostenuta del settore nel 2003 con una crescita delle vendite +13,1% (sia interne +17,5% che export +7,8%) e dell’occupazione +6,1. Andamento opposto si è invece verificato nel 2004, a causa del ritiro di uno dei maggiori operatori, le vendite hanno perso complessivamente il 6,3% rispetto all’anno precedente e i posti di lavoro hanno subito una riduzione del 10,9%. Produzione di veicoli aerei e spaziali in Baviera 1997-2004 Variazioni % 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03 03/04 Totale vendite +7.5 +9.0 +4.7 +9.0 -12.0 +13.1 -6.3 Vendite nazionali +19.0 +6.4 -3.7 +2.6 +1.2 +17.5 -6.6 Export -4.5 +12.3 +15.0 +15.5 -24.0 +7.8 -5.8 Addetti +1.9 +7.7 +5.1 +3.2 +1.5 +6.1 -10.9 Fonte: Die Bayerische Industrie (http://www.invest-in-bavaria.de/DatenFakten/index.html) Dal 1990 la Baviera ha destinato più di 180 milioni di euro per la ricerca nel settore aerospaziale. Questi fondi, dedicati principalmente a progetti di ricerca congiunti, hanno rafforzato considerevolmente la cooperazione tra le imprese del settore. Per quanto riguarda l’acceso al credito in Baviera, le imprese che cercano supporto finanziario o che vogliono investire in innovazione possono fare riferimento alla Bayern Kapital Risikokapitalbeteiligungs, alla LfA Förderbank Bayern e al gruppo bancario KfW Bankengruppe particolarmente adatto nel caso di PMI e start-up.
  • 39. 39 Le imprese del distretto Sono localizzate in Baviera grandi imprese internazionali dell’industria aeronautica quali EADS, Eurocopter, MTU Aero Engines, ma anche medie imprese come IABG, Liebherr Aerospace e Diehl. La Baviera è il sito leader per la produzione di aerei militari: l’assemblaggio finale dell’Eurofighter è realizzato a Manching vicino a Ingolstadt e alcuni componenti principali, quali la struttura centrale della fusoliera, sono costruiti a Augsburg. Gli elicotteri militari NH 90 e Tiger sono fabbricati in Baviera così come l’elicottero civile EC 135. La manutenzione del MIG 29 è effettuata a Manching, nel quadro di un progetto di cooperazione tra imprese tedesche e russe. Anche alcuni componenti importanti destinati all’Airbus e al lanciatore europeo ARIANE sono fabbricati in Baviera. Le imprese bavaresi realizzano, inoltre, carrelli di atterraggio, turbine, sistemi di alimentazione e di evacuazione così come gli equipaggiamenti per cabina. Da sottolineare che le imprese bavaresi possiedono una competenza elevata nei campi dei materiali in ceramica, dei sistemi di controllo di volo e dei pannelli solari. Tra le principali imprese figurano: EADS: nata nel 2000 dalla fusione della tedesca DaimlerChrysler Aerospace AG, francese Aérospatiale-Matra e spagnola CASA. Fanno parte del gruppo: Airbus, Eurocopter (maggiore elicotterista mondiale) e EADS Astrium (leader europeo dei programmi spaziali da Ariane a Galileo). EADS inoltre è il maggiore partner del