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«Collaborazione internazionale su tematiche comuni»
Il rettore dell’Università Statale, Sergio Pecorelli, sugli scambi tra studenti e ricercatori
LETWINTOWERS
Gli attacchi terroristici dell'11 set-
tembre 2001 a New York causarono
circa 3.000 vittime. Nell'attacco alle
torri gemelle morirono 2.752 perso-
ne,traqueste343vigilidelfuocoe60
poliziotti. Lamaggior partedelle vit-
time erano civili di 70 diverse nazio-
nalità.
■ Il Mount Sinai
Hospital, fondato nel
1852, è uno dei più antichi
e grandi ospedali didattici
degli Stati Uniti. Nel
2011-2012, è stato
classificato dalla rivista
News & World Report
come uno dei migliori
ospedali degli USA per 12
specialità mediche.
Situato sulla costa più ad
est di Central Park, il
Mount Sinai ha un certo
numero di ospedali
gemellati nell'area
metropolitana di New
York, e un campus
addizionale, il Mount
Sinai Hospital of Queens.
L'ospedale è anche
gemellato con uno dei
centri di didattica medica
e ricerca biomedica più
avanzati, la Mount Sinai
School of Medicine che fu
inaugurata nel settembre
1968. Insieme, questi
ultimi due comprendono
il Mount Sinai Medical
Centre.
■ L’accordo tra le due
università prevede una
fitta collaborazione tra le
due prestigiose istituzioni
nell'ambito della salute. Il
«Memorandum of
Understanding» renderà
più stretta la
cooperazione tra due
centri leader in salute
globale, nutrizione,
genetica ed epigenetica e
prevenzione ambientale,
che già collaborano in
ambiti di grande rilevanza
come, ad esempio, il
monitoraggio medico dei
superstiti dell’attacco alle
Torri Gemelle di New
York e del personale
pubblico esposto alla
dispersione di
microelementi che fece
seguito al collasso delle
stesse Torri. Questo
accordo formalizza ed
estende le collaborazioni
di lunga data iniziate un
decennio fa grazie al
lavoro del professor
Roberto Lucchini.
■ Migliaia di persone espo-
ste agli inquinanti «sollevati»
dal crollo delle Torri Gemelle
avvenuto a New York nel set-
tembre2001.Altrettantevitti-
mediinquinamentoinValca-
monicaenellazonadiBagno-
lo, sedi storiche di industrie e
ferroleghe. Per le prime, è in
corso un ampio programma
disorveglianzaepidemiologi-
ca alla Mount Sinai School of
Medicine della Grande Mela.
Perlesecondo,daannilaMe-
dicinadelLavorodell’Univer-
sità degli Studi di Brescia sta
svolgendo studi per capire se
l’esposizione a metalli nel
tempo abbia prodotto effetti
neurotossici tali da causare
l’insorgere di patologie quali
il Parkinson o alterazioni co-
gnitivo-motorie negli adole-
scenti.
Due indagini parallele che,
ora, si sono incontrate. Nei
giorni scorsi, nella sede della
MountSinai,lafirmadelpro-
tocollo di intesa che prevede
lacollaborazioneistituziona-
le nell’ambito della salute.
L’accordo di collaborazione
èstatosiglatodaSergioPeco-
relli, rettore dell’Università
degliStudidiBrescia,dalpro-
rettore Maurizio Memo, dal
preside della facoltà di Medi-
cinaedalDirettoredelDipar-
timentodiMedicinaPreventi-
va del Mount Sinai. Il pro-
gramma di collaborazione è
ampio e va dall’invecchia-
mento della popolazione, al-
la dieta non equilibrata, fino,
appunto, ai rischi lavorativi e
ambientali sui quali già ci so-
no punti di contatto stabiliti
durante un Congresso a Bre-
scia sulla neurotossicità da
metalliqualipiombo,mercu-
rio e manganese. Congresso
al quale partecipò il direttore
del Dipartimento di medici-
na preventiva del Mount Si-
nai e che diede vita alla «De-
claration of Brescia» nella
quale gli studiosi indicavano
la necessità di stabilire nor-
mepreventivefissandodeter-
minati limiti di esposizione
da non oltrepassare nell’am-
biente generale e dui lavoro.
Sisachel’esposizionealleso-
stanzeinquinantinonècerto
benefica per la salute delle
persone.Maancoranonsico-
nosce,inprospettiva,cosare-
almente comporti in termini
di reali processi patologici.
Per questo, da alcuni anni al-
la Mount Sinai School of Me-
dicine di New York è iniziato
unprogrammadisorveglian-
zaepidemiologicache racco-
glieidatisanitaridioltreven-
timilapersonequalilavorato-
ri, residenti, volontari, poli-
ziottievigilidelfuocochepre-
starono soccorso a «Groun
Zero» quando nel settembre
2001 crollarono le Torri Ge-
melle. Le stesse persone che,
inseguito,lavoraronoperme-
si alla rimozione delle mace-
rie.
«Durante quel periodo si svi-
luppò un’esposizione molto
intesa ad una miscela di in-
quinantitracuiamianto,pol-
vere di cemento, metalli, sol-
venti, Pcb e diossine» spiega
il professor Roberto Lucchini
dellaMedicinadelLavorodel-
l’UniversitàdegliStudidiBre-
scia diretta da Piero Apostoli,
che attualmente si trova in
congedo estero per motivi di
ricercaericopreilruolodico-
ordinatore del Data Center
del Mount Sinai.
«Le persone esposte agli in-
quinantidopolatragediadel-
le Torri Gemelle sono affette
damalattierespiratorieepsi-
chiatricheedoraanchedaal-
cuneformeditumore-conti-
nua Lucchini -. Ogni anno
vengono sottoposte a visite
medicheperlaricercadieffet-
ti precoci, terapie e pratiche
diindennizzoseaffettidapa-
tologiericonducibiliall’espo-
sizione».Unlavorodiinteres-
se per la didattica e la ricerca
eche,grazieall’accordosotto-
scritto tra le due Università,
potrà rendere effettivi scam-
bi in campo medico tra stu-
denti e docenti dei due ate-
nei. L’evento è stato inserito
nel calendario ufficiale 2013
dell’anno della cultura italia-
nanegliUsadelministerode-
gli Affari Esteri, nella sezione
«Science and Technology».
Anna Della Moretta
A MANHATTAN
Ènatanel1968
laScuoladiMedicina
del«MountSinai»
CON BRESCIA
Protocollod’intesa
fruttodianni
dilavorocongiunto
BRESCIA-NEW YORK
L’AnnenbergBuilding,sedeconvegnisticadelMountSinaiaNewYork
ISOPRAVVISSUTI
Nelperiodoimmediatamentesuccessi-
vo al crollo delle Torri si sviluppò
un’esposizione molto intensa ad una
miscela di inquinanti tra cui amianto,
polvere di cemento, metalli, solventi,
Pcb e diossine. Al Mount Sinai School
ofMedicinesi raccolgonoi datisanita-
ri di ventimila persone.
RUOLOBRESCIANO
Il professor Roberto Lucchini della
Medicina del Lavoro dell’Università
di Brescia coordina il Data Center
con i dati epidemiologici dei soprav-
vissuti all’attentato. A Brescia lavora
a studi sull’esposizione a metalli e
sui loro effetti neurotossici nella po-
polazione camuna e della Bassa.
■ Laricercaè unodeipuntidiforza del
processo di internazionalizzazione del-
l’Università degli Studi di Brescia, forte-
mente voluto dal rettore Sergio Pecorel-
li. «L’accordo di collaborazione con la
Mount Sinai School of Medicine rientra
in questo processo - spiega il rettore -. Si
tratta di iniziare a lavorare a pieno titolo
con i ricercatori stranieri su temi comu-
ni.Nellospecifico,conlostudioel’anali-
sideiprocessi patologiciche sisviluppa-
noinpersone chesonostatealungosot-
toposte a inquinanti dopo la caduta del-
leTorriGemelleèpossibileavereunqua-
dro, a fini prospettici, di quanto accadrà
nelpercorsodivitadiciascuno.Nellano-
stra realtà provinciale esistono situazio-
ni in cui la popolazione ha subito inqui-
nanti per l’esposizione a metalli. Ebbe-
ne, la collaborazione permetterà di "mi-
rare" situazioni che, pur essendo ovvia-
mente differenti, hanno caratteristiche
simili».
Per rendere operativi gli scambi sta per
esserecostituitounfondoperdonazioni
anche della comunità italiana negli Stati
Uniti e, in particolare, a New York. Que-
sto permetterà all’ateneo di Brescia di
sviluppare scambi didattici e di ricerca
su vari temi, tra cui il cancro e la sua pre-
venzione.StudiperiqualiBresciahacer-
tamentebisognodisupporti,ancheinre-
lazione alle esposizioni ambientali e la-
vorative cui è sottoposta una fetta sem-
prepiùsignificativadellasuapopolazio-
ne.
L’internazionalizzazione si declina an-
che su altri punti. Quello degli studenti,
ad esempio, che con Erasmus hanno la
possibilità di vivere e studiare all’estero,
«anche con un nostro contributo» agi-
gunge il rettore.
E quello dei docenti. «Con loro il proble-
masorgequandoigiovaniritornano,do-
pounperiododistudiotrascorsoall’este-
ro. Stiamo lavorando per cercare di ar-
monizzazioneiprogrammi,anchesesia-
mo certi che non potrà mai esserci una
omologazione.L’importanteètenercon-
to del contesto generale e non farsi tra-
volgere dalla miopia culturale».
Maunodeipuntidiforzadiun’Universi-
tà è anche la sua capacità di attrarre stu-
dentidafuorisede.Attualmente,allaSta-
tale di Brescia i fuorisede sono circa 900.
«Anche su questo punto molto potrebbe
essere fatto, magari con la selezione dei
giovanigià nei Paesi d’origine, per facili-
tareil loro inserimento nelcorso di studi
scelto qui da noi» aggiunge Pecorelli.
Ediattrarrestudiosiattraversoidottora-
tidiricerca,moltideiqualiselezionatidi-
rettamente via web. «Questo pone l’ac-
cento su un altropunto, ancora aperto,
che è quello delle residenze universita-
rie» conclude il rettore.
LASCHEDA
TorriGemellecomenelBresciano
Gliinquinantiminanolasalute
Collaborazione tra Università Statale e Mount Sinai per studiare
la tossicità dei metalli sulla nostra popolazione e quella americana
L’accordodicollaborazione
■ La firma dell’accordo tra l’Università di Brescia e la
Mount Sinai di New York. Firmatari il rettore della nostra
Università, Sergio Pecorelli, il preside della facoltà di
Medicina americana, Dennis Charney e Philip J. Landrigan,
direttore dell Dipartimento di medicina preventiva. In
basso, il professor Roberto Lucchini e l’attentato alle Torri
Ilprofessor Sergio
Pecorelli, rettore
dellaStatale
GIORNALEDIBRESCIA SABATO 20 APRILE 2013 19LA CITTÀ

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  • 1. «Collaborazione internazionale su tematiche comuni» Il rettore dell’Università Statale, Sergio Pecorelli, sugli scambi tra studenti e ricercatori LETWINTOWERS Gli attacchi terroristici dell'11 set- tembre 2001 a New York causarono circa 3.000 vittime. Nell'attacco alle torri gemelle morirono 2.752 perso- ne,traqueste343vigilidelfuocoe60 poliziotti. Lamaggior partedelle vit- time erano civili di 70 diverse nazio- nalità. ■ Il Mount Sinai Hospital, fondato nel 1852, è uno dei più antichi e grandi ospedali didattici degli Stati Uniti. Nel 2011-2012, è stato classificato dalla rivista News & World Report come uno dei migliori ospedali degli USA per 12 specialità mediche. Situato sulla costa più ad est di Central Park, il Mount Sinai ha un certo numero di ospedali gemellati nell'area metropolitana di New York, e un campus addizionale, il Mount Sinai Hospital of Queens. L'ospedale è anche gemellato con uno dei centri di didattica medica e ricerca biomedica più avanzati, la Mount Sinai School of Medicine che fu inaugurata nel settembre 1968. Insieme, questi ultimi due comprendono il Mount Sinai Medical Centre. ■ L’accordo tra le due università prevede una fitta collaborazione tra le due prestigiose istituzioni nell'ambito della salute. Il «Memorandum of Understanding» renderà più stretta la cooperazione tra due centri leader in salute globale, nutrizione, genetica ed epigenetica e prevenzione ambientale, che già collaborano in ambiti di grande rilevanza come, ad esempio, il monitoraggio medico dei superstiti dell’attacco alle Torri Gemelle di New York e del personale pubblico esposto alla dispersione di microelementi che fece seguito al collasso delle stesse Torri. Questo accordo formalizza ed estende le collaborazioni di lunga data iniziate un decennio fa grazie al lavoro del professor Roberto Lucchini. ■ Migliaia di persone espo- ste agli inquinanti «sollevati» dal crollo delle Torri Gemelle avvenuto a New York nel set- tembre2001.Altrettantevitti- mediinquinamentoinValca- monicaenellazonadiBagno- lo, sedi storiche di industrie e ferroleghe. Per le prime, è in corso un ampio programma disorveglianzaepidemiologi- ca alla Mount Sinai School of Medicine della Grande Mela. Perlesecondo,daannilaMe- dicinadelLavorodell’Univer- sità degli Studi di Brescia sta svolgendo studi per capire se l’esposizione a metalli nel tempo abbia prodotto effetti neurotossici tali da causare l’insorgere di patologie quali il Parkinson o alterazioni co- gnitivo-motorie negli adole- scenti. Due indagini parallele che, ora, si sono incontrate. Nei giorni scorsi, nella sede della MountSinai,lafirmadelpro- tocollo di intesa che prevede lacollaborazioneistituziona- le nell’ambito della salute. L’accordo di collaborazione èstatosiglatodaSergioPeco- relli, rettore dell’Università degliStudidiBrescia,dalpro- rettore Maurizio Memo, dal preside della facoltà di Medi- cinaedalDirettoredelDipar- timentodiMedicinaPreventi- va del Mount Sinai. Il pro- gramma di collaborazione è ampio e va dall’invecchia- mento della popolazione, al- la dieta non equilibrata, fino, appunto, ai rischi lavorativi e ambientali sui quali già ci so- no punti di contatto stabiliti durante un Congresso a Bre- scia sulla neurotossicità da metalliqualipiombo,mercu- rio e manganese. Congresso al quale partecipò il direttore del Dipartimento di medici- na preventiva del Mount Si- nai e che diede vita alla «De- claration of Brescia» nella quale gli studiosi indicavano la necessità di stabilire nor- mepreventivefissandodeter- minati limiti di esposizione da non oltrepassare nell’am- biente generale e dui lavoro. Sisachel’esposizionealleso- stanzeinquinantinonècerto benefica per la salute delle persone.Maancoranonsico- nosce,inprospettiva,cosare- almente comporti in termini di reali processi patologici. Per questo, da alcuni anni al- la Mount Sinai School of Me- dicine di New York è iniziato unprogrammadisorveglian- zaepidemiologicache racco- glieidatisanitaridioltreven- timilapersonequalilavorato- ri, residenti, volontari, poli- ziottievigilidelfuocochepre- starono soccorso a «Groun Zero» quando nel settembre 2001 crollarono le Torri Ge- melle. Le stesse persone che, inseguito,lavoraronoperme- si alla rimozione delle mace- rie. «Durante quel periodo si svi- luppò un’esposizione molto intesa ad una miscela di in- quinantitracuiamianto,pol- vere di cemento, metalli, sol- venti, Pcb e diossine» spiega il professor Roberto Lucchini dellaMedicinadelLavorodel- l’UniversitàdegliStudidiBre- scia diretta da Piero Apostoli, che attualmente si trova in congedo estero per motivi di ricercaericopreilruolodico- ordinatore del Data Center del Mount Sinai. «Le persone esposte agli in- quinantidopolatragediadel- le Torri Gemelle sono affette damalattierespiratorieepsi- chiatricheedoraanchedaal- cuneformeditumore-conti- nua Lucchini -. Ogni anno vengono sottoposte a visite medicheperlaricercadieffet- ti precoci, terapie e pratiche diindennizzoseaffettidapa- tologiericonducibiliall’espo- sizione».Unlavorodiinteres- se per la didattica e la ricerca eche,grazieall’accordosotto- scritto tra le due Università, potrà rendere effettivi scam- bi in campo medico tra stu- denti e docenti dei due ate- nei. L’evento è stato inserito nel calendario ufficiale 2013 dell’anno della cultura italia- nanegliUsadelministerode- gli Affari Esteri, nella sezione «Science and Technology». Anna Della Moretta A MANHATTAN Ènatanel1968 laScuoladiMedicina del«MountSinai» CON BRESCIA Protocollod’intesa fruttodianni dilavorocongiunto BRESCIA-NEW YORK L’AnnenbergBuilding,sedeconvegnisticadelMountSinaiaNewYork ISOPRAVVISSUTI Nelperiodoimmediatamentesuccessi- vo al crollo delle Torri si sviluppò un’esposizione molto intensa ad una miscela di inquinanti tra cui amianto, polvere di cemento, metalli, solventi, Pcb e diossine. Al Mount Sinai School ofMedicinesi raccolgonoi datisanita- ri di ventimila persone. RUOLOBRESCIANO Il professor Roberto Lucchini della Medicina del Lavoro dell’Università di Brescia coordina il Data Center con i dati epidemiologici dei soprav- vissuti all’attentato. A Brescia lavora a studi sull’esposizione a metalli e sui loro effetti neurotossici nella po- polazione camuna e della Bassa. ■ Laricercaè unodeipuntidiforza del processo di internazionalizzazione del- l’Università degli Studi di Brescia, forte- mente voluto dal rettore Sergio Pecorel- li. «L’accordo di collaborazione con la Mount Sinai School of Medicine rientra in questo processo - spiega il rettore -. Si tratta di iniziare a lavorare a pieno titolo con i ricercatori stranieri su temi comu- ni.Nellospecifico,conlostudioel’anali- sideiprocessi patologiciche sisviluppa- noinpersone chesonostatealungosot- toposte a inquinanti dopo la caduta del- leTorriGemelleèpossibileavereunqua- dro, a fini prospettici, di quanto accadrà nelpercorsodivitadiciascuno.Nellano- stra realtà provinciale esistono situazio- ni in cui la popolazione ha subito inqui- nanti per l’esposizione a metalli. Ebbe- ne, la collaborazione permetterà di "mi- rare" situazioni che, pur essendo ovvia- mente differenti, hanno caratteristiche simili». Per rendere operativi gli scambi sta per esserecostituitounfondoperdonazioni anche della comunità italiana negli Stati Uniti e, in particolare, a New York. Que- sto permetterà all’ateneo di Brescia di sviluppare scambi didattici e di ricerca su vari temi, tra cui il cancro e la sua pre- venzione.StudiperiqualiBresciahacer- tamentebisognodisupporti,ancheinre- lazione alle esposizioni ambientali e la- vorative cui è sottoposta una fetta sem- prepiùsignificativadellasuapopolazio- ne. L’internazionalizzazione si declina an- che su altri punti. Quello degli studenti, ad esempio, che con Erasmus hanno la possibilità di vivere e studiare all’estero, «anche con un nostro contributo» agi- gunge il rettore. E quello dei docenti. «Con loro il proble- masorgequandoigiovaniritornano,do- pounperiododistudiotrascorsoall’este- ro. Stiamo lavorando per cercare di ar- monizzazioneiprogrammi,anchesesia- mo certi che non potrà mai esserci una omologazione.L’importanteètenercon- to del contesto generale e non farsi tra- volgere dalla miopia culturale». Maunodeipuntidiforzadiun’Universi- tà è anche la sua capacità di attrarre stu- dentidafuorisede.Attualmente,allaSta- tale di Brescia i fuorisede sono circa 900. «Anche su questo punto molto potrebbe essere fatto, magari con la selezione dei giovanigià nei Paesi d’origine, per facili- tareil loro inserimento nelcorso di studi scelto qui da noi» aggiunge Pecorelli. Ediattrarrestudiosiattraversoidottora- tidiricerca,moltideiqualiselezionatidi- rettamente via web. «Questo pone l’ac- cento su un altropunto, ancora aperto, che è quello delle residenze universita- rie» conclude il rettore. LASCHEDA TorriGemellecomenelBresciano Gliinquinantiminanolasalute Collaborazione tra Università Statale e Mount Sinai per studiare la tossicità dei metalli sulla nostra popolazione e quella americana L’accordodicollaborazione ■ La firma dell’accordo tra l’Università di Brescia e la Mount Sinai di New York. Firmatari il rettore della nostra Università, Sergio Pecorelli, il preside della facoltà di Medicina americana, Dennis Charney e Philip J. Landrigan, direttore dell Dipartimento di medicina preventiva. In basso, il professor Roberto Lucchini e l’attentato alle Torri Ilprofessor Sergio Pecorelli, rettore dellaStatale GIORNALEDIBRESCIA SABATO 20 APRILE 2013 19LA CITTÀ