1. Candidosi orale e lichen:
diagnosi e terapia
Dr. Massimo Palermo
Dr.ssa M.Letizia Gallo
Ordine Provinciale di Roma dei
Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
12 gennaio 2007
sabato 10 marzo 18
2. M.P. – M.L.G.
Candidosi orale
• Infezione micotica delle mucose e della cute del
cavo orale: agente etiologico Candida
• Miceti organismi eucarioti, unicellulari (lieviti) o
pluricellulari (muffe), aerobi o anerobi facoltativi,
immobili, chemiosintetici
• Saprofiti simbionti in particolari fasi patogeni con
cambiamento della struttura e dei meccanismi di
regolazione della membrana citoplasmatica
sabato 10 marzo 18
3. M.P. – M.L.G.
Candidosi orale
• Patogenesi in relazione a fattori locali e
sistemici
• Manifestazioni acute e croniche
• Associazione con leucoplachia (da candida)
e carcinoma squamocellulare
sabato 10 marzo 18
4. M.P. – M.L.G.
Candidosi orale: fattori predisponenti
• Immaturità immunitaria dell’infanzia
• Disturbi endocrini
• Terapia con corticosteroidi (topica e/o generale)
• Terapia antibiotica
• Chemio e/o radioterapia
• Xerostomia
• Scarsa o assente igiene orale
• Tumori maligni in fase avanzate
• Sindromi da malnutrizione e/o malassorbimento
• Immunosoppressione o patologie da immunosoppressione
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5. M.P. – M.L.G.
Candida: specie
• C. albicans
• C. krusei
• C. kefir
• C. viswanathii
• C. incospicua
• C. guillermondii
• C. tropicalis
• C. parapsilosis
• C. famata
• C. rugosa
• C. glabrata
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6. M.P. – M.L.G.
Candida
• Componente della flora normale del cavo orale e
dell’intestino (40 – 60 %)
• In stato vegetativo al livello orale e vaginale in
simbiosi al Lactobacillus acidophilus
• Patogenicità debole
• La C. albicans si presenta nella forma di spore ed
ife (capace di invadere i tessuti colonizzati)
determinando le lesioni quali risultato
dell’interazione tra patogenicità del micete, stato
immunitario dell’ospite e microambiente orale
• Infezione generalmente superficiale, si estende nei
soggetti immunodepressi
sabato 10 marzo 18
8. M.P. – M.L.G.
C. Pseudomembranosa (mughetto)
• Pseudomembrane: placche
bianche costituite da detriti,
ammassi di ife e spore, cellule
desquamate
• Aspetto a cercine o tondo, simil
caseoso
• Rimuovendole, appare un’area
sottostante eritematosa
• Sintomi: bruciore e sapore
metallico
• Mucosa: orofaringea,
vestibolare, palatale, dorso
lingua
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9. M.P. – M.L.G.
C. eritematosa acuta
• Aree rosse
• Mucosa: dorso linguale,
palato
• Sintomi: bruciore,
perdita delle papille
filiformi sulla lingua
• Insorgenza acuta:
es. terapia antibiotica
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10. M.P. – M.L.G.
C. eritematosa cronica o atrofica
Cronica da protesi tipo II Cronica da protesi tipo III
•Aree eritematose multiple nelle zone a contatto con la protesi
•Fattore predisponente: diabete
•Ife identificabili negli strati superficiali dell’epitelio
•Terapia antibiotica
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11. M.P. – M.L.G.
C. cronica iperplastica
• Rara e presente quasi
esclusivamente nei forti
fumatori
• Mucosa retrocommissurale
• Placche fortemente adese
alla mucosa, non si
distaccano allo scraping
• Considerata forma di
Leucoplachia con
superinfezione da Candida
• Diagnosi da biopsia e
colorazioni speciali (PAS)
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12. M.P. – M.L.G.
C. mucocutanea
• Forma rara associata ad
alterazioni immunitarie di
origine ereditaria
• Lesioni orali associate a
quelle cutanee, ungueali e
mucose di altri distretti
• Compare nei primi anni di
vita come placche multiple
e aderenti alla mucosa
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13. M.P. – M.L.G.
Cheilite angolare
• In pazienti anziani
portatori di protesi
• In pazienti sieropositivi
• Eritema, fissurazione e
desquamazione delle
commissure labiali
• Interessato nella
patogenesi anche lo
Stafilococco aureo
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14. M.P. – M.L.G.
Glossite romboidea mediana
• Oggi classificata come una
Candidosi eritematosa
cronica iperplastica oppure
atrofica
• Generalmente asintomatica
• Forma romboidale c/o zona
anteriore papille
circumvallate
• Superficie liscia, nodulare o
fissurata, di consistenza
aumentata
• Colore dal bianco al rosso
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15. M.P. – M.L.G.
Candidosi - HIV
• La Candidosi è considerata come criterio diagnostico e
prognostico
• Nel 50% dei casi la C. è la prima manifestazione clinica
dell’immunodeficienza
• Infezioni ripetute di gravità crescente indicano una
rapida evoluzione verso l’AIDS conclamato
• Nella > parte dei casi la C. è localizzata: aumentando
l’immunosoppressione, aumenta la diffusione negli altri
distretti
• Presente quando il numero dei linfociti T CD4+ è tra
350-450 cell/mm³ e cresce al 30-50% per livelli< 200
cell/mm³ o quando la carica virale plasmatica supera le
20.000 copie/ml, indipendentemente dal numero dei
linfociti T CD4+
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16. M.P. – M.L.G.
Diagnosi
• Anamnesi
• Valutazione clinica delle lesioni
• Dimostrazione della presenza del micete
• Esame colturale (per identificare il tipo di Candida)
• Esame istologico se presenti placche iperplastiche
• Evidenziabile a fresco su striscio con idrato di potassio
al 10% → lisi cellule epiteliali →visualizzazione ife
• Colorazione mediante PAS (Acido Periodico di Shiff)
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17. M.P. – M.L.G.
Trattamento
• Antimicotici topici nelle forme lievi e non
associate a immunodeficienza:
nistatina in sospensione, amfotericina in gel,
miconazolo sospensione e cmp
• Antimicotici per via sistemica, indicati nelle
immunodeficienze e nelle infezioni da HIV:
ketoconazolo, fluconazolo, itraconazolo.
sabato 10 marzo 18
18. M.P. – M.L.G.
Terapia locale
Antimicotici topici:
• Nistatina sospensione 100.000 U/ml:
4-6 sciacqui pro die per due settimane
• Amfotericina B sospensione 100 mg/ml
• Miconazolo in gel al 2 % :
¾ applicazioni die per 10 gg
• Ketoconazolo crema 3 applicazioni die per 7 gg
nel trattamento della cheilite angolare
sabato 10 marzo 18
19. M.P. – M.L.G.
Terapia sistemica
Antimicotici per via sistemica:
• Miconazolo 500mg cmp:
1 cmp da sciogliere in bocca 2 volte die per 8 gg
• Ketoconazolo cmp 200-400 mg:
1 o 2 cmp die ai pasti per 7 gg
• Fluconazolo cmp 100-200 mg:
1 o 2 cmp die ai pasti per 7 gg
• Itraconazolo cmp 200-400 mg: 1 o 2 cmp die ai
pasti per 7 gg
sabato 10 marzo 18
20. M.P. – M.L.G.
Effetti collaterali terapia
• Ketoconazolo per os
nei trattamenti prolungati tossicità epatica
• Fluconazolo induce ceppi resistenti
• Itraconazolo esplica la maggior tossicità
sabato 10 marzo 18
22. M.P. – M.L.G.
Lichen planus
Patotogia mucocutanea non
infettiva, relativamente
comune, ad etiologia
sconosciuta e decorso cronico
sabato 10 marzo 18
23. M.P. – M.L.G.
Lichen
Bianchi
• L. planus reticolare
• L. papulare
• L. planus a placca
Rossi
• L. planus atrofico
• L. planus erosivo
• L. planus bolloso
sabato 10 marzo 18
24. M.P. – M.L.G.
Lichen planus reticolare o orale LPO
• Forma comune (90%)
• Strie biancastre o
bianco-grigiastre
leggermente rilevate
(strie Wickham) sul cui
fondo è riscontrabile
una mucosa normale
• Le strie si intersecano
formando disegni
geometrici
• Sintomatologia scarsa
• Reperto accidentale
• Risponde alla terapia
farmacologica
• Mucosa geniena (1/3
posteriore) e linguale
sabato 10 marzo 18
25. M.P. – M.L.G.
Lichen papulare
• Lesioni papulari o micro-
papulari
• Consistenza solida, rilievi
circoscritti
• Colorito biancastro
• 1 mm diametro
• Lesioni uniche o associate
ad altre lesioni lichenoidi
• Mucosa geniena
sabato 10 marzo 18
26. M.P. – M.L.G.
Lichen planus a placca
• Lesioni rilevate, ipercheratosiche,
margini irregolari, superficie
granulare, circondate da lesioni
reticolari
• Si formano quando papule e strie
confluiscono tra loro e formano
placche biancastre di colore
omogeneo, lucenti alla luce
• Distribuzione multifocale,
prevalentemente sul dorso
linguale e sulla mucosa geniena
(1/3 posteriore)
sabato 10 marzo 18
27. M.P. – M.L.G.
Lichen planus atrofico
• Aree eritematose dovute
all’atrofia epiteliale
• Lesioni tipicamente
circondate dalla forma
reticolare
• Talvolta lesioni da traumi
leggeri che danno luogo alla
forma erosiva
• Dorso linguale e mucosa
geniena
sabato 10 marzo 18
28. M.P. – M.L.G.
Lichen planus erosivo
• Piccole erosioni spesso accompagnate
ad aree bianche di tipo reticolare
• Estese ulcerazioni da
disepitelizzazione con fondo necrotico
margini rilevati ed arrossati, non
particolarmente infiltranti
• Cronicità, superficie mucosa
granulosa ed eritematosa
• Sanguinanti al tatto, ricoperte da
membrana fibrinosa
• Mucosa geniena e lingua
sabato 10 marzo 18
29. M.P. – M.L.G.
Lichen planus bolloso
• 1% delle lesioni
• Bolle o vescicole di
dimensioni variabili (pochi
mm fino ad alcuni cm) che
tendono a rompersi dopo
alcuni giorni lasciando una
superficie ulcerata e
dolorosa
• Mucosa orale zona molare
(II e/o III)
• Margine laterale lingua
sabato 10 marzo 18
30. M.P. – M.L.G.
Lichen Planus Orale
Lesioni bilaterali e simmetriche
ipercheratosiche associate talvolta a
erosione ed atrofia dei tessuti di
rivestimento
sabato 10 marzo 18
31. M.P. – M.L.G.
Lichen Planus Orale
• Somiglianza con altre affezioni della mucosa
orale
• Sintomatologia a volte urente e/o dolorosa
• Potenzialità di trasformazione in cancro orale
(in associazione ad infezione da HCV)
• Nel 16% dei casi di LPO è presente lichen
cutaneo
sabato 10 marzo 18
33. M.P. – M.L.G.
Sindrome vulvovaginale-gengivale
Presenza di lichen a livello:
• Gengivale
• Vulvare
• Vaginale
• Retrazioni cicatriziali
sabato 10 marzo 18
34. M.P. – M.L.G.
Fasce di età colpite
• Quinta
• Sesta
• Picco a 55
Prevalenza sesso femminile 3 a 2
sabato 10 marzo 18
35. M.P. – M.L.G.
Patogenesi
È essenziale una modificazione dell’assetto
antigenico delle cellule dello strato basale
dell’epidermide ad opera di una noxa
patogena ancora non conosciuta
sabato 10 marzo 18
36. M.P. – M.L.G.
Noxa patogena
• Origine esogena o endogena
• Soggetti geneticamente predisposti
• Alimenti
• Batteri
• Virus
• Farmaci
• Trauma meccanico
sabato 10 marzo 18
37. M.P. – M.L.G.
Alterazione degli Ag di superficie dei cheratinociti
APC
MAST-CELL
cheratinociti
MHC-I
CD8+
MHC-II
CD4+
DISTRUZIONE DELLA MEMBRANA BASALE
IL-2
TNF
MOLECOLE DI
ADESIONE
SULL’ENDOTELIO
CAPILLARE
CHINASI
TNF-α,GRANZYMEB
M
M
P
sabato 10 marzo 18
38. M.P. – M.L.G.
Ruolo MMP
• MMP è una metallo proteinasi che a sua volta
attiva la MMP-9 che innesca e regola i
processi di apoptosi cellulare distruggendo i
cheratinociti della membrana basale epiteliale
• una deregolazione della MMP-9 potrebbe
significare l’inizio della trasformazione
neoplastica
• MMP-9 marker predittivo tumorale ?
sabato 10 marzo 18
39. M.P. – M.L.G.
CRONICIZZAZIONE PROCESSO
Limitazione attività LinfocitiT suppressor
Fenomeni infiammatori e autoimmuni
sabato 10 marzo 18
40. M.P. – M.L.G.
Lesioni lichenoidi orali LLO
Etiologia:
• Materiali dentali
• Farmaci
• Patologie sistemiche
• Problemi psico-comportamentali
• Stress
• Sostanze allergizzanti
• Diagnosticabile solo dopo individuazione, rimozione
della causa e risoluzione della patologia
sabato 10 marzo 18
41. M.P. – M.L.G.
Diagnosi differenziale
Lichen Planus Orale
LPO
• Bilaterale o diffuso
Lesioni Lichenoidi Orali
LLO
• Focale e/o monolaterale
Indistinguibili sotto il punto di vista
anatomo-patologico ed istologico
sabato 10 marzo 18
42. M.P. – M.L.G.
Dolore
L. bianchi
generalmente asintomatici
o con sensazioni di
fastidio e ruvidezza
L. rossi
• Con atrofie ed erosioni,
dolore e limitazione
funzionale
• Alla masticazione o
dopo spazzolamento
• Assunzione cibi acidi,
piccanti
• Andamento ciclico
sabato 10 marzo 18
43. M.P. – M.L.G.
Diagnosi differenziale
Forme bianche
• Leucoplachia
• Candidosi
pseudomembranosa
• Placche mucose da
sifilide secondaria
Forme rosse
• Pemfigo
• Pemfigoide
• LES
sabato 10 marzo 18
44. M.P. – M.L.G.
BLU DI TOLUIDINA
Del gruppo delle tiazine, ha proprietà metacromatiche
Procedura:
• Lavaggi ripetuti con acqua e aceto
• Applicare il colorante come sciacquo o toccatura
• Colorazione delle zone con aumento cellulare per unità di
superficie, aumento di cellule in mitosi (disgregazione
membrana cellulare), diminuzione della coesione cellulare
sabato 10 marzo 18
45. M.P. – M.L.G.
Falsi positivi
• Per ritenzione meccanica nelle zone anfrattuose
(lingua)
• Per zone di erosione con superficie ricca di
batteri
(blu di toluidina anche colorante batterico)
• In zone dove le cellule neoplastiche sono
localizzate in profondità
sabato 10 marzo 18
46. M.P. – M.L.G.
Esame istomorfologico
• Ricerca di degenerazione cellulare dello
strato basale e infiltrato linfocitario
• Immunofluorescenza
sabato 10 marzo 18
47. M.P. – M.L.G.
Immunofluorescenza
Indagine immunologica (microscopia ottica)
che utilizza sostanze fluorescenti
(isotiocianato di fluoresceina) le quali
agiscono da antigene con gli anticorpi
contenuti nel siero, realizzando un
complesso Ag-Ab visibile al microscopio a
raggi ultravioletti
sabato 10 marzo 18
48. M.P. – M.L.G.
Immunofluorescenza: metodi
Diretto ( 1 fase)
• Se l’Ag è presente in un
tessuto, l’Ab marcato con
una sostanza fluorescente vi
si fissa, creando Ag-Ab
fluorescente e visibile
• Poco sensibile
• Applicabile su tessuti
congelati
• Usato per Ag extracellulari
• Congelamento e fissativi
disperdono gli Ag di
superficie
• Indicato nel LES e in
patologie autoimmuni
Indiretto (2 fasi)
• 1) un substrato contenente Ag
noti viene messo a reagire con
il siero del paziente: gli Ab si
legano al substrato, se presenti
• 2) è aggiunta un’antiglobulina
complessata con fluorocromo
che si fissa al Ag-Ab
rendendone possibile
l’identificazione con
microscopio a fluorescenza
• Su tessuti sani e inclusi in
paraffina
sabato 10 marzo 18
49. M.P. – M.L.G.
Esami funzionalità epatica
• Associazione di LPO con Epatite C
• Ricerca del ruolo dell’HCV nella patogenesi
del lichen
• > incidenza nel bacino mediterraneo e in
Giappone
• > frequenza in queste zone del HLA-DR6 di
classe II in pazienti con LPO e HCV
• Utile nell’impostazione della terapia
sabato 10 marzo 18
50. M.P. – M.L.G.
Terapia
• Eliminazione agenti etiopatogenetici
• Terapia sintomatica: corticosteroidi (azione
antiinfiammatoria e immunosoppressiva)
• Benefici limitati al periodo di assunzione
del farmaco
• Talvolta segni clinici immutati o peggiorati
• Via sistemica e via topica
sabato 10 marzo 18
51. M.P. – M.L.G.
Sovrastima dell’evoluzione neoplastica
• In parte dipende da mancata diagnosi iniziale di
displasia lichenoide, distinguibile dal LPO solo a
livello anatomopatologico
• Tutti gli studi considerati sono stati condotti su
pazienti riferiti
• LPO va trattato comunque come patologia con >
incidenza di degenerazione maligna
• Nel 1997 OMS stabilì che 2-3% dei casi LPO va
incontro a trasformazione maligna
sabato 10 marzo 18
52. M.P. – M.L.G.
Degenerazione
• Fumo e alcool non influenzano la trasformazione
cancerosa
• Non legata alla forma della malattia né alla
terapia
• L’infezione da HCV aumenta le probabilità di
trasformazione neoplastica
• Mantenere un follow-up
sabato 10 marzo 18
53. M.P. – M.L.G.
Marcatori
Ki67
Proteina rilevabile in
ogni fase di
proliferazione, ma
assente durante le
fasi di quiescenza: è
marcatore di
proliferazione
cellulare
p53
In presenza di danno
nel DNA cellulare
arresta la
proliferazione
cellulare,
permettendo la
riparazione e se non
possibile, indirizza la
cellula verso la
morte per apoptosi
sabato 10 marzo 18
54. M.P. – M.L.G.
Ki67 p53
• Entrambe presenti solo dove avviene la
replicazione cellulare
• A livello orale, solo nello strato basale
• La presenza anche negli strati superiori
dell’epitelio
• Entrambi non sufficientemente specifici,
trovandosi anche in mucosa sana
sabato 10 marzo 18
55. M.P. – M.L.G.
HER-2-neu o c-erbB2
• Glicoproteina di membrana codificata da un
protoncogene (neu) sul cromosoma 17q21
• Fa parte del gruppo di recettori umani per il fattore
di crescita epidermico (EGF), che appartiene alla
famiglia dei recettori tirosinchinasici (HER o
erbB) che svolgono un ruolo cruciale nel controllo
della proliferazione e del differenziamento
cellulare
sabato 10 marzo 18
56. M.P. – M.L.G.
HER-2-neu
• L’alterazione del protoncogene neu gioca un ruolo
fondamentale nella trasformazione maligna di una
cellula, sia in vitro che in vivo
• Promuove la progressione verso la trasformazione
cellulare favorendo la metastatizzazione
• L’amplificazione e/o l’over-espressione di HER2
può essere considerato fattore prognostico e
marker predittivo del carcinoma mammario (più
studiato)
sabato 10 marzo 18
57. M.P. – M.L.G.
Marker prognostico
E’ indicatore di una prognosi
nefasta
L’over-espressione è spesso
legata ad un aumento di
proliferazione cellulare,
dell’aggressività di un
tumore e del suo
potenziale metastatico, con
minore probabilità di
sopravvivenza
Marker predittivo
Possibilità di prevedere la
risposta terapeutica dei
pazienti all’eventuale
terapia ormonale,
chemioterapia ed altro
sabato 10 marzo 18
58. M.P. – M.L.G.
Relazione tra Ca spinocellulare orale e HER2
• Alcuni studi hanno dimostrato che aumenti di
livello di oncoproteina c-erbB-2 sono presenti
nella patogenesi del Ca spinocellulare orale
• Tale aumento è maggiormente rilevante nelle
cellule a bassa differenziazione (tumori a fenotipo
più maligno)
• Recentemente la over-espressione di erbB-2 si è
rivelata anche nelle lesioni precancerose, in
displasie, iperplasie e nella mucosa orale
apparentemente sana (in soggetti con forte
consumo di alcool e tabacco, cause di alterazioni
genetiche nell’epitelio sano)
sabato 10 marzo 18