SlideShare a Scribd company logo
1 of 70
Download to read offline
IL SUCCO DI MELOGRANO COLTIVATO IN SPAGNA
Punicalagine antiossidanti del succo di melagrano e
dell’estratto di melagrano, nell’alimentazione funzio-
nale del futuro.
Ing. Ángel Calín Sánchez
Dott. Ángel A. Carbonell Barrachina
UNIVERSITÀ MIGUEL HERNÁNDEZ, Dipartimento di Tecnologia Agroalimentare
Dentro di te esistono
tanti mondi,
conoscerli dipenderà
solo da te
1.	Introduzione										
1.1.	Origine del melograno									
1.2.	Importanza economica in Spagna							
1.3.	 La melagrana Mollar di Elche (Alicante)							
2.	 Prodotti funzionali derivati dalla melagrana ed il loro consumo integrale	                              
2.1.	 Composizione chimica della melagrana	 	 	 	 	 	 	   
2.2.	 Composti fenolici 	 	 	 	 	 	 	 	 	
2.2.1.     Composti fenolici a basso peso molecolare	 	 	 	 	 	
2.2.2.	 Composti fenolici a alto peso molecolare	 	 	 	 	 	
2.3.	 La melagrana come alimento funzionale		 	 	 	 	 	
2.4.	 Ossidazione VS Anti-ossidazione		 	 	 	 	 	         	
3.	 Melagrana e salute	 	 	 	 	 	 	 	 	
3.1.	 Proprietà anti cancro e antitumorali	 	 	 	 	 	 	
3.2.	 Prevenzione di malattie cardiovascolari	 	 	 	 	 	 	
3.3.	 Proprietà antinfiammatorie	 	 	 	 	 	 	 	
3.4.	 La melagrana e le sue proprietà contro il diabete 	 	 	 	 	
3.5.	 Prevenzione del deterioramento ossidativo	 	 	 	 	 	
3.6.	 Prevenzione dei problemi cutanei 	 	 	 	 	 	 	
3.7.	 Proprietà antimicrobiche della melagrana e i suoi prodotti derivati	 	 	
3.8.	 Effetti della melagrana sulla salute orale		 	 	 	 	 	
3.9.	 Altre proprietà della melagrana benefiche per la salute	 	 	 	 	
3.9.1.	 La melagrana e i suoi effetti contro la dissenteria		 	 	 	 	
3.9.2.	 La melagrana e i suoi effetti sulla qualità dello sperma e la disfunzione erettile	 	
3.9.3.	 Effetto della melagrana sull’obesità	 	 	 	 	 	 	
4.	 Bibliografia
Uno dei progetti oggetto della ricerca è stato finanziato dalla società Antioxidantes del Me-
diterráneos  S.L. e lo studio si è basato su un confronto tra le proprietà funzionali e l’accetta-
zione da parte dei consumatori spagnoli di succhi commerciali di melagrana disponibili nel
mercato nazionale. Inoltre, il gruppo di ricerca del CSA e l’Università Statale del Kansas (USA)
hanno effettuato uno studio sull’accettazione dei diversi tipi di succhi di melagrana su scala
mondiale. Queste analisi hanno dimostrato che il succo Granatum Plus è stato scelto come
modello di succo 100% naturale.
Il gruppo “Calidad y Seguridad Alimentaria” e la melagrana
Il gruppo d ricerca “Calidad y Seguridad Alimentaria, CSA” (Qualità e Sicurezza Alimenta-
rie, CSA) del Dipartimento di Tecnologia Agroalimentare dell’Università Miguel Hernández
di Elche ha elaborato diversi studi sulla qualità organolettica e sulle proprietà funzionali del
succo di melagrana e dei prodotti derivanti dalla melagrana (estratto di buccia, melagrana
disidratata, ecc.).
Conclusioni degli studi effettuati
I risultati ottenuti dalle analisi dei succhi di melagrana disponibili in commercio in Spagna nel
2010 dimostrano che i prodotti del marchio Granatum Plus hanno un maggior contenuto di
polifenoli, antiossidanti naturali della melagrana, rispetto agli altri prodotti studiati. Lo studio
dei prezzi dei diversi prodotti a base di melagrana del mercato stabilisce che i prodotti Grana-
tum Plus presentano un miglior rapporto “qualità/prezzo” all’interno del gruppo di prodotti
analizzati.
Ricordiamo che nella lista dei prodotti nazionali analizzati, Granatum Plus è l’unico marchio
commerciale che comunica ai propri consumatori l’origine geografica della coltivazione della
melagrana (Spagna) e la varietà utilizzata (Mollar Elche).
Coltivato
in
Spagna
Si considera alquanto positiva l’indicazione sull’etichetta dei
prodotti dell’origine geografica delle melegrane e la varietà
utilizzata per l’elaborazione del succo.
I succhi di Granatum Plus hanno ottenuto un punteggio basso nella lista degli attributi nega-
tivi e alto nella lista di attributi come dolcezza, aroma di melagrana e colore.
Questo stesso studio ha dimostrato che le capsule “Granatum Plus” possiedono circa un 30%
di punicalgine e un 50% di polifenoli.
Inoltre, il prodotto contiene circa un 84% di estratto di melagrana. L’ingestione di una capsula
“Granatum Plus” equivarrebbe a bere circa 250 ml di succo spremuto da arilli di una stessa
varietà. Questa ricerca, assieme ad altri studi effettuati negli ultimi anni in prestigiose univer-
sità di tutto il mondo, dimostra che la capacità antiossidante della buccia della melagrana è
10 volte superiore a quella della parte commestibile.
1. Introduzione
Nella maggior parte dei casi, per camminare verso il nostro futuro è prima necessario dare
uno sguardo al nostro passato.
Un chiaro esempio è il melograno, una delle prime coltivazioni di cui si è occupato l’uomo e la
cui presenza nella cultura e nella storia spagnola è evidente anche in alcuni stemmi araldici,
ad esempio nel Regno di Granada all’epoca dei re cattolici. Un altro esempio che mette in
risalto il rapporto esistente tra la melagrana, la Spagna e la ricerca è lo stemma del Consiglio
Superiore di Ricerche Scientifiche (CSIC) all’interno del quale si trova l’immagine del melo-
grano (Figura 1).
Con questo dossier si pretende far conoscere la gran importanza di questa coltivazione ab-
bondantemente coltivata in Spagna e le proprietà benefiche del suo frutto e dei prodotti
derivati sulla nutrizione umana.
Figura 1. Coltivazione del melograno e scudo del Centro Superiore di Ricerche Scientifiche.
1.1. Origine del melograno
Il melograno (Punica grantum L.) è un albero da frutto coltivato fin dall’antichità. Si tratto di
uno degli alberi da frutto biblici come la vite, l’olivo o la palma. Stando a quanto afferma Niko-
laj Vavilov, il melograno appartiene al Centro IV: Centro di Oriente Prossimo (Asia  Minore,
Asia transcaucasica, Iran e le vette alte del Turkmenistan).
		
Il melograno (Punica granatum L.) è un albero dal fogliame caduco di piccole dimensioni
che raggiunge massimo gli 8 metri di altezza in stato selvatico. È un albero da frutto partico-
larmente interessante per molte zone del mondo, specialmente quelle aride e semiaride in
quanto, anche se meno importante rispetto ad altri alberi da frutto, è capace di adattarsi alle
diverse zone in cui altre specie attualmente più rinomate sarebbero incapaci di offrire una
produzione redditizia (Melgarejo e Salazar, 2003).
La classificazione sistematica à la seguente:
Categoria: Fanerogame.
Classe: Dicotiledoni.
Sottoclasse: Arquiclamidea.
Ordine: Myrtales.
Famiglia: Punicaceae.
Genere: Punica.
Specie: Granatum.
1.2. Importanza economica del melograno
Attualmente si coltiva ad esempio in paesi come la Spagna, gli Stati Uniti, l’Iran, la Turchia,
l’India, Israele, Cina e alcuni paesi della costa settentrionale dell’Africa. La Spagna è senza
dubbio il produttore più importante d’Europa e la produzione si concentra in particolare nelle
regioni di Valencia, in Andalusia e nella regione di Murcia (Grafico 1).
La produzione spagnola equivalente a 22.3111 tonnellate (Ministero di Agricoltura, Alimen-
tazione e Ambiente, 2010), si concentra nella provincia di Alicante (90%). A sua volta, la col-
tivazione di questa pianta si concentra in tre municipi, Elche, Albatera e Crevillente, in ordine
di importanza. L’elevata concentrazione mette in risalto l’enorme importanza socio-economi-
ca della melagrana per questi tre municipi e le zone circostanti.
Grafico 1. Regioni spagnole produttrici di melagrana.
1.3. La melagrana Mollar di Elche (Alicante)
La melagrana è stato fin da sempre un frutto apprezzato e ammirato da numerose civiltà.
I melograni e le palme sono gli alberi caratteristici delle campagne di Elche. Inoltre, sono
conosciuti da tempi immemorabili. In Spagna, la melagrana Mollar de Elche (Figura 2) è la
più popolare e pregiata rispetto alle altre varietà e, senza dubbio, è la più coltivata in tutto il
territorio spagnolo.
	 - Frutti di dimensioni grandi o molto grandi.
	 - Albero vigoroso che cresce velocemente.
	 - Frutto di grande dimensione.
	 - Seme spesso, di color rosso scuro, pochi semini e morbidi.
	 - Matura tra ottobre e novembre.
	 - È di miglior qualità, più grande e più produttiva rispetto alle altre varietà del grup-	
	    po delle Valenciane che occupano il secondo posto nella graduatoria della produ-	
	    zione spagnola.
Le caratteristiche più importanti delle melegrane Mollar di Elche sono le seguenti:
Uno degli ambiti di ricerca di gran attualità e di massimo interesse è lo studio dei componenti
bioattivi della melagrana e gli innumerevoli effetti sul miglioramento della salute umana. Si è
verificato con numerosi studi scientifici che sia la melagrana che i prodotti derivanti conten-
gono diversi componenti in grado di prevenire malattie e migliorare lo stato di salute (Larrosa
et al., 2006; Sartippour et al., 2008; Koyama et al., 2010).
Solitamente la melagrana si mangia fresca. Ciononostante, gran parte del raccolto non pos-
siede la qualità estetica sufficiente per essere destinato al consumo fresco in quanto il consu-
matore non l’accetterebbe. Ad ogni modo la qualità della parte commestibile o arilli è simile a
quella dei frutti accettati per il consumo fresco. Per questa parte del raccolto non utilizzabile
per il consumo fresco è necessario cercare un’alternativa commerciale sottoforma di uso
industriale.
I principali prodotti industrializzati della melagrana sono:
- Succo di melagrana: commercializzato soprattutto negli Stati
   Uniti e con un gran potenziale in Spagna.
- Arilli di IV gamma.
- Marmellate.
- Vini, aceti e liquori.
- Arilli disidratati.
- Prodotti nutraceutici elaborati con estratto di buccia.
- Condimento alimentare.
- Cosmetici:  creme, oli, bagnoschiumi….
2. Prodotti funzionali derivati dalla melagrana ed il loro consumo integrale
La melagrana possiede numerosi composti chimici ad alto valore biologico in tutte le sue
parti: buccia, membrane carpellari, arilli e semi (Figura 3). Il prodotto più importante deri-
vato dalla melagrana è il succo, senza dubbio il più studiato e con molteplici referenze nella
letteratura scientifica sia spagnola che internazionale.
Circa il 50% del peso totale della melagrana corrisponde alla buccia e alle membrane carpe-
llari che rappresentano una fonte importantissima di composti bioattivi, flavonoidi, ellagi-
tanini, proantocianidina e minerali tra cui il potassio, l’azoto, il calcio, il fosforo, il magnesio
ed il sodio. Per questo motivo, i prodotti nutraceutici e i condimenti alimentati elaborati con
estratti di buccia e membrane carpellari possono essere una fonte importante di tutti questi
composti se trattati in modo corretto.
Figura 3. Le parti della melagrana.
2.1. Composizione chimica della melagrana
Inoltre, i chicchi di melagrana sono una fonte importante di lipidi in quanto i semi contengo-
no acidi grassi che oscillano dal 12% al 20% del peso totale (peso asciutto).
Gli acidi grassi si caratterizzano per un elevato contenuto di acidi grassi insaturi come l’acido
linolenico, linoleico, punico, oleico, stearico e palmitico.
La parte commestibile della melagrana rappresenta circa il
50% del peso totale di una melagrana ed è formata nell’80%
dagli arilli (parte carnosa) e nel 20% dai semi (parte legnosa).
La composizione dei chicchi di melagrana è la seguente: ac-
qua (85 %); zuccheri (10 %), in particolare fruttosio e glucosio;
acidi organici (1,5 %), in particolare acido ascorbico, citrico
e malico; composti bioattivi come polifenoli e flavonoidi (in
particolare antocianine).
Tabella 1. Composizione nutrizionale della parte commestibile (USDA, 2007).
Tabella 2. Elementi minerali contenuti nella parte commestibile (USDA, 2007) e nel succo di
melagrana con polpa (Andreu-Sevilla et al., 2008).
Attualmente, l’effetto benefico della frutta e della verdura è ampiamente accettato grazie
all’elevato contenuto di composti bioattivi. La presenza dei composti indicati anteriormente
(Tabella 2) garantisce l’importante valore nutrizionale della melagrana.
2.2.1. Composti fenolici a basso peso molecolare
I composti fenolici si possono dividere in molecole semplici e polimeri di quest’ultime con un
maggior peso molecolare. Tra i primi ricordiamo i flavonoidi come i composti più importanti
di questo sottogruppo; gli antociani sono invece i composti più rappresentativi e i responsa-
bili del colore caratteristico della melagrana. All’interno dei composti fenolici a basso peso
molecolare ricordiamo gli acidi fenolici, in particolare l’acido gallico e l’acido ellagico (Figura 4).
Figura 4. Composti fenolici a basso peso molecolare
2.2.	 Composti fenolici
2.2.2. Composti fenolici ad alto peso molecolare
I tannini sono i polifenoli più caratteristici ad alto peso molecolare. La buccia della melagrana
è ricca di tannini idrolizzabili, in particolare punicalina, pedunculagina e punicalagina (Figura 5).
Figura 5. Struttura molecolare della punicalagina
Tra gli alimenti funzionali ricordiamo: (i) quelli che contengono determinati minerali, vitami-
ne, acidi grassi o fibre alimentari, (ii) quelli a cui sono state aggiunte sostanze biologicamente
attive come fitochimici o altri antiossidanti e (iii) i probiotici che contengono colture vive di
microorganismi utili.
Stando a quanto esposto e agli studi effettuati sulla composizione chimica della melagrana e,
recentemente, agli effetti sulla salute, possiamo considerare questo frutto come un alimento
funzionale (Malgarejo, 2010).
Gli antociani sono i composti responsabili del colore rosso delle melegrane; questi compo-
sti fenolici sono importanti per l’azione antiossidante che svolgono tesa a protegge il corpo
umano dai radicali liberi e a ritardare il processo di invecchiamento delle cellule. L’attività di
cattura dei radicali liberi di questi flavonoidi è stata dimostrata in diversi studi, ad esempio
quello di Espín et al. (2000). Si stima che circa il 10% della capacità antiossidante del succo di
melagrana è dovuta alla presenza di questi polifenoli, gli antociani (Gil et a., 2000).
Il concetto di alimento funzionale è complesso e si riferisce al
fatto che i componenti possono essere nutrienti o no, riper-
cuotersi in modo positivo o no sull’organismo, o svolgere un
effetto fisiologico o psicologico oltre a quello nutrizionale (Viu-
da-Martos et al., 2011a).
2.3.	 La melagrana come alimento funzionale
È estremamente importante la composizione ba-
sata su acidi grassi essenziali (linoleico, linolenico
e arachidonico) soprattutto per il suo contenuto in
acidi grassi poli-insaturi. Gli acidi grassi poli-insa-
turi svolgono un ruolo importante come composti
preventivi di malattie cardiovascolari e di alcune
patologie cardiologiche considerando che questi
grassi riducono notevolmente i livelli di colestero-
lo HDL (colesterolo cattivo).
L’acido punico ha effetti anti-aterogenici. Gli ellagitannini possono essere trasformati in uroli-
tine; l’urolitina A potrebbe considerarsi il composto antinfiammatorio più attivo legato all’in-
gerimento della melagrana. Nel colon i processi antiinfiammatori potrebbero essere dovuti
alla frazione non metabolizzata degli ellagitannini (Larrosa et al., 2010).
La punicalagina è il polifenolo con maggior peso molecolare conosciuto che si idrolizza in
acido ellagico e si metabolizza nel tratto intestinale creando urolitine. Le punicalgine sono i
composti che presentano una maggior capacità antiossidante o di cattura dei radicali liberi e
sono responsabili del 50% di questa attività nel succo di melagrana, assieme ad altri tannini
idrolizzabili (33 % dell’attività totale), e all’acido ellagico (3 %) (Gil et al., 2000; García-Viguera
et al., 2004).
La capacità antiossidante del succo di melagrana è il triplo di
quella del vino rosso o del tè verde (Gil et al., 2000).
- Potente effetto antiossidante.
	 - Attività anti tumorale.
	 - Effetto protettivo del sistema cardiovascolare.
Le principali proprietà funzionali delle punicalgine sono (Sánchez, 2009):
2.4. Ossidazione VS Anti-ossidazione
Gli organismi vivi hanno bisogno di energia e la ottengono
dai principi immediati (carboidrati, lipidi e proteine). Questa
energia si può ottenere con reazioni chimiche che possono
richiedere o no ossigeno. Distinguiamo quindi il metaboli-
smo anaerobico da quello aerobico.
È vero che la cellula ottiene maggior energia se la base del
suo metabolismo è l’ossigeno. Con l’ossigeno, la cellula può
ottenere maggior ATP dai principi nutritivi /carboidrati, lipidi
e proteine). Senza ossigeno si ottiene un 20% in meno di ATP
(energia).
C6H12O6 + 6 O2 ====> 6 CO2 + 6 H2O + 38 ATP
Queste reazioni ossidative avvengono nei mitocondri, cioè delle strutture presenti nel cito-
plasma delle cellule dove la molecola di glucosio /6 atomi di carbonio) già divisa in due di
Acido piruvico (3 atomi di carbonio) sai ossida liberando elettroni e protoni accettando l’ossi-
geno e trasformandosi in acqua e anidride carbonica e immagazzinando energia sottoforma
di collegamenti trifosfati (ATP).
O2 + 4 H+ 4 e-    ====>  2 H2O
Le molecole provenienti dall’ossidazione
del glucosio si continuano ad ossidare e
l’ossigeno si riduce assorbendo elettroni e
protoni; ogni molecola si ossigeno accetta
quattro elettroni e quattro protoni forman-
do 2 molecole d’acqua. È la cosiddetta te-
tra-riduzione dell’ossigeno
Ma non sempre si verifica esattamente
questo processo e si calcola che nel cin-
que per cento dei casi avvengono mono
o bi-riduzioni che non generano né acqua
né CO2, facilmente eliminabili tramite le vie naturali dell’emuntorio (rene, polmone, pelle),
bensì specie reattive nocive derivanti dall’ossigeno (EROs o ROS) che danneggiano la salute
prolungando l’ossidazione dei nostri tessuti sani causando diverse patologie.
Diciamo che questo 5% è come la “fuliggine” dei “camini metabolici” che se non la eliminia-
mo o la neutralizziamo, con il passare del tempo ci ammaleremo o invecchieremo più veloce-
mente. I sistemi più danneggiati sono l’apparato circolatorio, il sistema nervoso ed il sistema
immunitario.
Le specie reattive derivanti dall’ossigeno che si producono nelle cellule comprendono peros-
sido di idrogeno (H2O2),  il radicale ossidrile (-OH) e il radicale superossido (O2•−).
Con l’arrivo dell’ossigeno sulla terra molte specie che non erano preparate per l’ossidazione
sono scomparse. Quelle che hanno sopportato l’impatto dell’ossigeno sono sopravvissute
sviluppando un sistema in grado di proteggerle: il sistema antiossidante. L’ossidazione è defi-
nita come il “furto” degli elettroni degli ultimi strati elettronici degli atomi o molecole trasfor-
mandosi in ioni con carica. Le sostanze che sottraggono questi elettroni si chiamano ossidanti
e, ossidandosi, si riducono. Questi ioni “ossidati” si trasformano nei cosiddetti radicali liberi
e se non vengono neutralizzati da un altro elemento (riduttore) in grado di fornire i propri
elettroni o protoni (H+), continueranno a vagare nell’organismo fino a quando non riescono
ad ottenerli da altri sostrati che si ossideranno; le più danneggiate sono le membrane che
formano le cellule. L’ossidazione “fuori controllo” che avviene nei tessuti del nostro organi-
smo favorisce l’invecchiamento, la degenerazione e, ovviamente, la malattia. Se vogliamo
sopravvivere dobbiamo lottare contro l’ossidazione.
Il controllo dell’eccesso di RL o EROS prodotti dal nostro organismo corrisponde al funziona-
mento normale del nostro sistema enzimatico antiossidante cellulare:
	 Superossido dismutasi (SOD)
	 Catalasi (CAT)
	 Glitatione perossidasi (GO x)…e altri
CO2+ NH3+ luz ====> Carboidrati
Questi tre enzimi costituiscono la maggior difesa anti-radicale all’interno delle cellule. Dob-
biamo tener presente che l’eccesso di radicali liberi (ossidanti) o un errore della nostra difesa
enzimatica incapace di opporsi all’eccesso di  RL possono causare lo sviluppo di molteplici
processi patologici, in particolare le malattie di carattere degenerativo: Alzheimer, Parkinson,
Artrosi, ecc.
L’invecchiamento non è altro che uno sbilancio a favore dei meccanismi di ossidazione cau-
sato dal fatto che i sistemi antiossidanti di difesa sono deboli o inefficienti.
Inoltre, considerando il ritmo di vita attuale, dobbiamo aggiungere molti altri attacchi “ossi-
dativi” provenienti dall’ambiente circostante che saturano la difesa antiossidativa innata di
cui abbiamo parlato (enzimatica). Pensiamo all’inquinamento, al fumo, alle radiazioni, agli
innumerevoli conservanti nella nostra alimentazione, ecc.
Ma possiamo ingerire sostanza che possono contribuire alla lotta antiossidativa. Pensiamo
ad esempio ad alcune vitamine idrosolubili (vitamina B1, B6, B12, C) e liposolubili (Vitamina
E, A), biocarotenoidi, polifenoli.
Nelle piante, le specie reattive dell’ossigeno si producono durante la fotosintesi (ottenimento
dell’energia dalla luce solare).
Diciamo che anche le piante devono difendersi, come noi, per poter sopportare le condizioni
di alta intensità luminosa che causa ossidazioni. Per questo esistono i carotenoidi, i bioflavo-
ni e altre sostanze che proteggono i vegetali da eventuali ossidazioni. Sappiamo tutti che se
il pomodoro, il broccolo, l’arancia o la mela non contenessero sostanze antiossidanti non si
conserverebbero e si denaturalizzerebbero. Se inserissimo questi nutrienti nella nostra ali-
mentazione migliorerebbe il nostro sistema antiossidante riducendosi il cosiddetto “stress”
ossidativo.
Un aiuto antiossidante è sempre necessario, in particolare quando il nostro organismo sta
attraversando una tappa difficile con il proprio metabolismo, ad esempio, in caso di uno
sforzo fisico eccessivo (gravidanza, crescita, gare, ecc.) o in caso di infezioni, convalescenza
post-operatoria o semplicemente se sta entrando in una “fase” evolutiva (menopausa o an-
dropausa).
Ecco perché ci interessa cercare questi nutrienti antiossidanti che si oppongono all’impatto
dell’energia luminosa proveniente dal sole soprattutto all’interno di frutta e verdura. È im-
portante ingerire questi frutti od ortaggi nel momento di massima concentrazione di antios-
sidanti. I colori attraenti sono un punto di riferimento dell’elevata concentrazione di sostanze
con potere antiossidante, ad esempio, i caroteni, i polifenoli, i resvelatroli, ecc.
Non dobbiamo assolutamente dimenticare la melagrana che possiede la massima concen-
trazione di antiossidanti rispetto ad altri frutti che vantano di essere antiossidanti, come gli
agrumi, i mirtilli o persino il tè verde o il vino rosso.
Dott. José Faus Vitoria (Nº Isc. Albo medici: 9582-Valencia)
Esperto in Ozonoterapia, Omeopatia e Medicina Manuale
Republica Argentina, 52, 2º, 3ª. 46700-Gandia
Teléfono: 96 2870827
http://www.doctorfaus.com
La melagrana (Punica granatum L.),
frutto antico, mistico e distintivo, era
anticamente descritto in numerosi do-
cumenti come la Bibbia, il Torah giudeo
ed il Talmud babilonese come un frutto
sacro con poter benefici per la fertilità,
l’abbondanza e la fortuna. Era presente
in alcune cerimonie, nell’arte e nella mi-
tologia egizia e greca ed era l’emblema
personale dell’imperatore romano Mas-
simo.
Oltre all’ambito storico, la melagrana si usa anche per la
cura di varie malattie in diverse tipologie di medicina. La
medicina Ayurveda (medicina indiana) considera la mela-
grana come un farmaco adeguato per la cura dei paras-
siti, della diarrea, delle ulcere e considera che possiede
un carattere depurativo. La melagrana serve anche come
rimedio per il diabete nella medicina Unani che si pratica
in India.
L’attuale interesse nei confronti dei benefici medicinali e
nutritivi della melagrana ha avuto inizio nel 2000 e, da
quel momento, si sono create più di 200 referenze in cui si
descrivono gli effetti benefici per la salute della melagrana
e dei prodotti derivati. Nel periodo compreso dal 1950 al
1999 sono state registrate solo 25 pubblicazioni scientifi-
che inerenti a questa tematica.
3. Melagrana e salute
Le proprietà potenzialmente terapeutiche della me-
lagrana sono piuttosto varie e comprendono trat-
tamenti e cure preventive contro tumori, malattie
cardiovascolari, Alzheimer, malattie infiammatorie,
malattie orali e cutanee, obesità, disfunzioni erettili
o diarrea.
In seguito mostreremo dettagliatamente i risultati
principali di una revisione bibliografica della lettera-
tura scientifica esistente fino al 2011 in cui si descri-
vono le diverse applicazioni terapeutiche della mela-
grana citate in precedenza.
3.1. Proprietà anti cancro e antitumorali
Hong et al. (2008) hanno dimostrato che il succo e gli estratti provenienti dalla melagrana
sono potenti inibitori della crescita cellulare e persino più potenti di altri polifenoli creando
un effetto sinergico con i fitochimici presenti nella melagrana e negli estratti.
Un estratto di melagrana applicato come pre-trattamento topico ha ridotto lo sviluppo di un
tumore sui topi dal 100% al 30% aumentando la latenza nello sviluppo del tumore da 9 a 14
settimane (Afaq et al., 2005). Albretch et al. (2004) hanno studiato l’effetto dell’olio di mela-
grana, dei polifenoli della buccia e delle membrane e dei polifenoli del succo fermentato sul
tumore alla prostata. Tutti questi agenti separatamente frenavano la proliferazione in vitro
di cellule tumorali su cellule umane di LCNaP, PC-3 e DU 145 dimostrando così un’evidente
attività antitumorale dei prodotti derivati dalla melagrana sul tumore alla prostata.
Kohno et al. (2004) hanno dimostrato che l’ingerimento di
olio proveniente dai semi di melagrana nell’alimentazione
inibisce la gravità e la moltiplicazione degli adenocarcinomi
nel colon dei topi. La riduzione dei tumori al colon grazie
all’olio di semi di melagrana si associa all’incremento di aci-
di linoleici coniugati nella mucosa del colon e nel fegato.
Esistono diverse prove scientifiche che dimostrano che il
succo di melagrana elimina l’espressione COX-2 indotta da
TNF-   la via NF-κB e l’attivazione di Akt. È possibile che al-
cuni componenti bioattivi presenti nel succo di melagrana,
come le antocianine e i flavonoidi, possano essere i respon-
sabili dell’aumento dell’attività antiproliferativa delle cellu-
le tumorali (Adams et al. 2006).
Seeram et al. (2005b) hanno descritto la gran attività antiproliferativa del succo di melagrana
sulle diverse linee cellulari tumorali con una gran inibizione dal 30 fino al 100%. Il succo di
melagrana, l’acido ellagico e la punicalagina inducono l’apoptosi (forma di morte cellulare
geneticamente regolata) delle cellule HT-29 del colon; ad ogni modo, nelle cellule HCT116
del colon hanno contribuito all’apoptosi solo l’acido ellagico e le punicalgine e non il succo di
melagrana (Seeram et al., 2005b).
Quindi, gli estratti di buccia di melagrana che contengono questi composti (acido ellagico
e punicalgine) sembrano essere la cura del futuro contro il tumore al colon. Lansky et al.
(2005b) hanno affermato che alcuni componenti presenti nella melagrana riducono in modo
significativo l’invasione di cellule tumorali della prostata in vitro (cellule PC-3).
Fjaeraa e Nanberg (2009) hanno dimostrato che l’acido ellagico è in grado di indurre l’apopto-
si attraverso la rottura e l’alterazione del DNA nel ciclo cellulare. González-Sarrías et al. (2009)
hanno suggerito che l’acido ellagico e i rispettivi metaboliti come le urolitine A e B possono
contribuire alla prevenzione del tumore al colon.
Hong et al. (2008) hanno dimostrato che il succo e gli estratti di melagrana hanno un’elevata
capacità di arresto della proliferazione e sono in grado di stimolare l’apoptosi nelle cellule
tumorali della prostata. Recentemente, Koyama et al. (2010) hanno dimostrato che una cura
sulle cellule LAPC4 della prostata con estratti di melagrana con un contenuto stabilizzato di
ellagitannini (punicalagina) del 37% riduce lo sviluppo favorendo l’apoptosi.
Detto questo, potremmo concludere affermando che la melagrana e i prodotti derivanti hanno
un effetto benefico sulle malattie tumorali grazie all’elevato contenuto di composti tali come
le antocianine, l’acido ellagico e le punicalagine. Inoltre, partendo da tutti questi casi studiati,
si è dimostrata un’attitudine differente dei prodotti derivanti dalla melagrana e degli estratti e
l’ingerimento individuale o isolato dei composti responsabili. Per questo motivo, l’uso della
melagrana e dei prodotti derivati è importantissimo in questo tipo di malattie.
Ricordiamo inoltre che in tutti i casi studiati si parla di prevenzione e trattamento, in nessun
caso di cura del cancro o del tumore. La melagrana e i prodotti derivati, grazie alla loro com-
posizione fitochimica, sono prodotti consigliati per la prevenzione e il trattamento del cancro.
Infine, a modo di riassunto, riassumiamo le principali azioni o effetti antitumorali della me-
lagrana e dei prodotti derivati sulle alcune malattie tumorali (tumore al seno, al colon, alla
prostata, ecc.).
- Antiproliferativo: Arresto crescita tumorale.
	 - Induce apoptosi: Morte cellulare indotta (suicidio).
	 -InibiscefattorenuclearekB(NF-kB):Regolaespressionedioltre200geni
(sistemaimmunitario,proliferazionecellulare,invasionetumorale,metastasi).
	 - Anti-angiogenesi: Formazione nuovi vasi sanguigni.
	 - Inibisce invasione tumorale (metalloproteinase).
Sorgente: Dott. Gilberto E. Chéchile Toniolo (2011). II Simposio Internazionale sul Melo-
grano, Madrid, Spagna.
Tabella 4. Principali effetti antitumorali della melagrana.
3.2. Prevenzione di malattie cardiovascolari
Uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie
coronarie è la  dislipidemia, caratterizzata da un aumento ec-
cessivo del colesterolo a bassa densità (LDL) e/o da livelli bassi
di colesterolo ad alta densità (HDL) (Esmaillzadeh e Azadbakht
2008). Il colesterolo è di due tipi: il colesterolo a bassa densità
(LDL, o colesterolo cattivo) e le lipoproteine ad alta densità
(HDL, o colesterolo buono). Il colesterolo buono (HDL) viene
chiamato così perché contribuisce a ridurre il livello di coleste-
rolo nel sangue; il colesterolo ad alta densità viene prodotto
in modo naturale dall’organismo ed elimina il colesterolo cat-
tivo dalle pereti delle arterie e lo restituisce al fegato. Il cole-
sterolo cattivo si accumula sulle pareti delle arterie formando
una lastra di rende difficile la circolazione del sangue che va fino al cuore. Ecco perché se
il colesterolo LDL è troppo alto aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Si crede che
l’ossidazione del LDL contribuisce all’aterosclerosi e allo sviluppo di malattie cardiovascolari
(Heinecke 2006).
Sono stati effettuati diversi studi in vitro, con animali e con umani, con diversi prodotti a base
di melagrana per la prevenzione e la riduzione dell’aterosclerosi e l’ossidazione del LDL (Avi-
ram et al., 2000; Sezer et al., 2007; Basu e Penugonda 2009; Davidson et al., 2009; Fuhrman
et al., 2010). Aviram et al. (2000) hanno analizzato l’effetto che svolge il consumo di succo di
melagrana in uomini sani sull’ossidazione del LDL e hanno determinato che l’LDL diminuiva
incrementando l’attività del HDL di circa il 20%. Seezer et al. (2007) hanno confrontato il con-
tenuto totale di polifenoli e l’attività antiossidante dei vini di melagrana e di vino rosso. Sia il
contenuto in polifenoli che l’attività antiossidante erano maggiori nei vini di melagrana che
nei vini rossi.
Sia il contenuto in polifenoli che l’attività antiossidante erano maggiori nei vini di melagrana
che nei vini rossi. Entrambi i vini permettevano una riduzione del LDL; ad ogni modo, grazie
ad una maggior capacità antiossidante, la riduzione prodotta dal vino di melagrana era mag-
giore rispetto a quella provocata dal vino rosso, in particolare del 24% per il vino di melagrana
e del 14% per il vino rosso.
Esmaillzadeh et al. (2006) hanno somministrato 40 gr di succo concentrato di melagrana a
pazienti diabetici e iperlipidemici (livelli elevati di colesterolo e trigliceridi) per 8 settimane.
Alla fine dello studio i livelli di trigliceridi e HDL erano rimasti invariati. Mentre il livello di
colesterolo totale (5,43 %), LDL (9,24 %), il quoziente di colesterolo totale/HDL (7,27 %) ed il
quoziente LDL/HDL (11,76 %) erano diminuiti.
Basu e Penugonda (2009) hanno suggerito che il meccanismo principale del succo di mela-
grana come prodotto dalle proprietà antiaterogeniche si riassume nel seguente modo:
In questo modo, con l’ingerimento del succo di melagrana esiste un effetto favorevole sul
progresso dell’aterosclerosi e, di conseguenza, sullo sviluppo di malattie coronarie.
Il Dottor Aviram ha effettuati diversi esperimenti con pazienti sani e ipertesi a cui ha sommini-
strato succo di melagrana durante diversi periodi di tempo. Conclusi questi studi è giunto alla
conclusione che la pressione sanguigna è diminuita del 36% dopo due settimane di tratta-
mento con succo di melagrana. Questa diminuzione è stata possibile grazie all’elevato potere
antiossidante dei polifenoli della melagrana (Aviram e Dornfeld, 2001; Aviram et al., 2004).
	 - Incrementa l’attività antiossidante del siero sanguino e
	 riduce i lipidi del plasma e la perossidazione lipidica.
	 - Riduce l’ossidazione del LDL.
	 - Riduce le aree con lesioni di aterosclerosi.
	 - Riduce la pressione sanguigna sistolica.
3.3. Proprietà Antinfiammatorie
L’infiammazione, la prima difesa fisiologica nel corpo
umano, può proteggerci da lesioni causate da ferite
o avvelenamenti. Questo sistema di difesa può eli-
minare microrganismi infettivi o irritazioni e mante-
nere le funzioni fisiologiche normali. Ciononostante,
un’esposizione eccessiva a queste infiammazioni può
causare disfunzioni fisiologiche come l’asma o l’artri-
te (Lee et al., 2010). Esistono diverse prove scienti-
fiche che manifestano il carattere antinfiammatorio
della melagrana e dei prodotti derivanti (Lansky e
Newman, 2007; Shukla et al., 2008; Larrosa et al.,
2010; Lee et al., 2010).
Alcuni estratti di melagrana, soprattutto l’estratto di
semi pressati a freddo, riducono l’azione degli enzimi ciclossigenasi e lipossigenasi in vitro.
Le ciclossigenasi sono enzimi importantissimi per la degradazione dell’acido arachidonico in
prostaglandine, importanti mediatori dell’infiammazione che viene quindi ridotta in modo
significativo grazie agli estratti di melagrana. La lipossigenasi si occupa della trasformazione
dell’acido arachidonico in leucotrieni, altri mediatori dell’infiammazione che viene quindi ri-
dotta grazie agli estratti di semi di melagrana (Tomás-Barberán, 2010).
Boussetta et al. (2009) hanno dimostrato che l’acido punico, acido grasso coniugato presente
nell’olio di semi di melagrana, ha un effetto antinfiammatorio dimostrato in vivo e quindi
limita la perossidazione lipidica.
Lee et al. (2010) hanno analizzato quattro tannini idrolizzabili, tra cui la punicalagina e la
punicalina, tutti separati dalla melagrana. Ognuno di questi composti, in diverse dosi, ha pro-
vocato una diminuzione significativa della produzione di monossido di azoto (NO) in studi in
vitro con un importante effetto antinfiammatorio.
De Nigris et al. (2007) hanno dimostrato che l’ingerimento di succo ed estratti di melagrana
in topi obesi ha ridotto notevolmente l’espressione di determinati elementi genetici che con-
tribuiscono all’infiammazione cardiovascolare.
In seguito, Romier-Crouzet (2009) hanno ottenuto risultati simili con succo di melagrana ed
estratti e hanno osservato una prevenzione infiammatoria grazie all’abbondante contenuto
di acido ellagico. Infine, Larrosa et al. (2010) hanno osservato che l’ingerimento di estratti di
melagrana riduce i livelli di  prostaglandine nella mucosa del colon ancora una volta grazie
all’abbondante contenuto di acido ellagico nella melagrana.
3.4.	 La melagrana e le sue proprietà contro il diabete
Il diabete è la malattia metabolica più comune
al mondo di cui ne soffrono milioni di perso-
ne. Stando ai dati della Federazione Interna-
zionale del Diabete, si stima che nel 2025 circa
333 milioni di persone soffriranno di diabete.
Dopo le malattie cardiovascolari e oncologi-
che, il diabete occupa il terzo posto in impor-
tanza.
Il frutto del melograno e i prodotti derivanti possono svolgere un ruolo fondamentale come
affermano gli studi scientifici che dimostrano le proprietà antidiabetiche di questo frutto
(Huang et al., 2005; Li et al., 2005; Katz et al., 2007; Parmar e Kar, 2007; Li et al., 2008; Bagri
et al., 2009).
Il diabete si associa ad un elevato stress ossidativo e allo sviluppo dell’aterosclerosi; sembra
evidente che i composti a base di melagrana con capacità antiossidante possono avere un
effetto significativo sul diabete.
Ad esempio, Katz et al. (2007) hanno dimostrato l’attività ipoglicemica dei fiori, dei semi e
del succo di melagrana. I meccanismi per cui il melograno e i prodotti derivanti hanno ques-
ti effetti sono ancora sconosciuti. Ciononostante, sebbene le ipotesi sul perché di questo
meccanismo siano numerose, tutte concordano sulla diminuzione di alcuni fattori genetici e
composti che inducono allo stress ossidativo.
Ad esempio, Li et al. (2005), suggeriscono la ri-
duzione dell’enzima   -glucosidasi come mecca-
nismo per la diminuzione del diabete grazie agli
estratti di fiori di melagrana. Pamar e Kar (2007)
hanno dimostrato che l’ingerimento di estratti di
buccia di melagrana ha regolato gli effetti nocivi
di un composto che favoriva lo sviluppo del dia-
bete sui topi.
Mcfarlin et al. (2009) hanno studiato invece l’ef-
fetto dell’olio di semi di melagrana sull’accumulo
di grassi nei topi e hanno osservato un migliora-
mento della sensibilità all’insulina. Tutte queste
prove, sommate agli studi inerenti alle malattie
cardiovascolari, suggeriscono un effetto benefi-
cio della melagrana e dei prodotti derivanti sul
diabete e su altre malattie cardiovascolari in pa-
zienti diabetici grazie anche all’effetto positivo
su malattie coronarie.
I componenti principali con proprietà antidiabetiche sono i polifenoli; questi composti si ri-
percuotono sulla glicemia mediante numerosi meccanismi tra cui la riduzione dell’assorbi-
mento del glucosio attraverso l’intestino o i tessuti periferici. Il meccanismo più probabile è
la diminuzione dell’enzima    -glucosidasi come causa principale della riduzione del diabete.
Altri meccanismi suggeriscono la diminuzione della glicemia grazie all’assorbimento nei tes-
suti periferici e non attraverso l’intestino (Scalbert et al., 2005).
3.5. Prevenzione del deterioramento ossidativo
Il deterioramento ossidativo è un argomento attuale e un chiaro esempio di questa afferma-
zione sta nel fatto che l’attività dei frutti e degli ortaggi nel deterioramento ossidativo (conte-
nuto elevato di composti antiossidanti) è una delle proprietà o caratteristiche più apprezzate
dai consumatori. Generalmente, si definisce antiossidante una sostanza naturale o artificiale
in grado di neutralizzare o proteggere un sistema biologico dai radicali liberi, come i radicali
dell’ossigeno, dell’azoto e i radicali lipidici (Cano e Arnai, 2004).
Queste proprietà antiossidanti rendono la frutta e gli ortaggi elementi con proprietà bene-
fiche per la salute, evitando o riducendo il rischio di soffrire alcune malattie degenerative
(Brandt et al., 2004; Chen et al., 2007). Negli ultimi anni il contenuto di antiossidanti sta di-
ventando un parametro importante per la qualità della frutta e degli ortaggi. Tra i composti
con maggior capacità antiossidante ricordiamo le antocianine e altri fenoli (Espín et al., 2007,
Dorais et al., 2008), carotenoidi (Perera e Yen, 2007) e le vitamine A, C e E (Hoursome et al.,
2008).	
I composti responsabili dell’elevato potere antiossidante della melagrana e dei prodotti deri-
vanti sono stati oggetto di studio per numerosi autori sia in modelli in vitro che in modelli in
vivo. L’attività antiossidante in vitro della melagrana e dei prodotti derivanti è stata analizzata
da diversi autori (Naveena et al., 2008; Cam et al., 2009; Mousavinejad et al., 2009; Tezcan et
al., 2009). Tzulker et al. (2007) hanno determinato che l’elevata capacità antiossidante della
melagrana e dei prodotti derivanti è dovuta alla presenza interna delle punicalagine e non
delle antocianine come si pensava in precedenza.
I meccanismi dell’attività antiossidante in vivo non sono del tutto chiari anche se è ben noto
che questi meccanismi agiscono sulle matrici biologiche in modo molto complesso. Madrigal-
Carballo et al. (2009) hanno suggerito che i composti fenolici della melagrana scatenano una
reazione redox nel momento in cui i gruppi idrossilici delle molecole fenoliche donano un
idrogeno agli agenti responsabili della riduzione. Altri autori (Amarrowicz et al., 2004) affer-
mano che l’attività antiossidante dei composti fenolici è dovuta alla loro capacità di cattura
dei radicali liberi e dei cationi metallici chelanti.
3.6. Prevenzione dei problemi cutanei
Il processo di foto invecchiamento presuppone danni molecolari e strutturali sulla pelle,
come infiammazione, diminuzione della sintesi del collagene, ingrossamento o proliferazio-
ne dell’epidermide (parte superficiale della pelle), degradazione incompleta di frammenti di
collagene e ossidazione delle proteine.
Clinicamente , tutte queste modifiche si traducono in una pelle flaccida, rugosa, dall‘aspetto
giallastro, con macchie bianche ovali o rotonde o macchie scure irregolari e teleangiectasi
(vasi sanguigni evidenti), ecc. Potrebbero inoltre apparire lesioni benigne come cheratosi
seborreiche o lentigo (elevazione o macchie color caffè), iperplasie sebacee e lesioni pre-
cancerose come le cheratosi actiniche.
I danni cutanei avvengono come conseguenza dell’invecchiamento naturale della pelle, ma
non bisogna dimenticare che l’esposizione al sole favorisce l’apparizione di ulteriori proble-
mi cutanei. L’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti può causare numerosi problemi,
tra cui il tumore alla pelle.
Numerosi studi effettuati con estratti di melagrana (Aslam et al.,
2006) suggeriscono che gli estratti provenienti dalla buccia della
melagrana favoriscono la rigenerazione del derma e gli estratti pro-
venienti dall’olio di semi rigenerano l’epidermide.
Pacheco-Palencia et al. (2008) hanno descritto le proprietà protet-
tive degli estratti della melagrana contro le radiazioni UVA e UVB
riducendo la generazione di specie reattive di ossigeno (ROS). Afaq
et al. (2009) hanno suggerito che il danno indotto dalle radiazioni
UVB sulla pelle può essere diminuito ingerendo prodotti derivati
dalla buccia e dai semi di melagrana.
Tutte queste analisi scientifiche dimostrano le eccellenti proprietà per la protezione della
pelle degli estratti ottenuti dalla buccia e dai semi di melagrana.
3.7. Proprietà antimicrobiche della melagrana e i suoi prodotti derivati
Molte tecnologie di conservazione di alimenti, alcune usate fin dai tempi più antichi, prote-
ggono gli alimenti dall’alterazione causata da microrganismi. Sappiamo che i microrganismi
possono essere eliminati mediante refrigerazione, riduzione dell’attività dell’acqua, acidifi-
cazione, modificazione dell’atmosfera della confezione, mediante trattamenti non termici o
aggiungendo composti antimicrobici.
I prodotti antimicrobici per uso alimentare sono composti chimici aggiunti o presenti negli
alimenti che ritardano la crescita o causano la morte dei microrganismi aumentando così la
resistenza all’alterazione della qualità e della sicurezza.
Gli obiettivi principali degli agenti antimicrobici sono i micror-
ganismi che causano intossicazioni alimentari (agenti infettivi o
produttori di tossine) e i microrganismi che alterano gli alimenti
producendo prodotti metabolici finali (cataboliti) o enzimi dai
cattivi odori, gusto sgradevole, problemi di consistenza, diversa
colorazione e/o rischio sanitario (Davidson y Zivanovic, 2003).
L’uso di agenti chimici e sintetici con una considerevole attività
antimicrobica in grado di ridurre la crescita dei microbi è una
delle tecniche più antiche per il controllo della crescita micro-
bica e, quindi, una tecnica adeguata di conservazione (Viuda-
Martos et al., 2008).
Attualmente esiste una tendenza che prevede la sostituzione di questi agenti chimici con
trattamenti naturali applicando agenti presenti in frutta, verdura ed erbe aromatiche. I prin-
cipali agenti naturali antimicrobici sono gli oli essenziali di erbe aromatiche e spezie. Gli oli
essenziali derivati da piante sono conosciuti grazie alla loro importate attività antimicrobica
contro numerosissimi batteri e funghi e perché in grado di incrementare l’attività antiossidan-
te dei prodotti trattati (Ayala-Zavala et al., 2005).
L’attività antimicrobica della melagrana e dei prodotti derivati è stata dimostrata in numerosi
studi in cui è stata verificata la riduzione dell’attività di numerosi microrganismi (Reddy et al.,
2007; McCarrell, 2008; Al-Zoreky 2009; Choio et al., 2009; Gould et al., 2009).
Reddy et al. (2007) hanno dimostrato che diversi estratti di melagrana in diversi dissolventi
(acqua, etanolo, ecc.) mostrano un’attività antimicrobica significativa nei confronti di E. coli,
Pseudomonas aeruginosa, Candida albicans, Cryptococcus neoformans e S. aureus. Al-Zoreky
(2009) ha dimostrato che gli estratti di buccia di melagrana sono potenti inibitori della cres-
cita di Listeria monocytogenes, S. aureus, E. coli e Yersinia enterocolitica. Choi et al. (2009)
hanno studiato l’effetto in vivo e in vitro dell’applicazione di diverse concentrazioni di estratti
di buccia di melagrana per ridurre la crescita della Salmonella, verificando che la dose mini-
ma era di 62,5 mg/L.
In generale, il potenziale di inibizione della melagrana e dei prodotti derivati è attribuibi-
le all’elevata concentrazione di composti come i polifenoli, tannini e antocianine. Studi più
recenti hanno dimostrato che l’uso di prodotti derivati e sottoprodotti come condimenti ali-
mentari migliorano la capacità antiossidante e garantiscono un’innocuità totale grazie alla
capacità della melagrana e dei derivati di ridurre l’attività dei microrganismi che causano il
deterioramento degli alimenti (Navarro et al., 2011; Viuda-Martos et al., 2011b).
Mantenere un’ottima salute dentale non solo è importante per preservare l’apparenza  e le
funzioni dei denti, ma anche per proteggerci contro malattie cardiovascolari. Attualmente, la
scienza riconosce che la malattia periodontale infiammatoria cronica è strettamente legata al
peggioramento delle malattie cardiovascolari (Dumitrescu, 2005).
Di Silvestro et al. (2009) hanno dimostrato che uno sciacquo orale a base di estratti di me-
lagrana ridurrebbe in modo significativo la quantità di microrganismi dalla placca dentale.
Questa caratteristica è dovuta in particolare dall’effetto dei composti polifenolici e dei flavo-
noidi sullo sviluppo della gengivite. La gengivite è una malattia orale batterica che provoca
l’infiammazione e il sanguinamento delle gengive, causati dai resti di alimenti che restano tra
i denti.
3.8. Effetti della melagrana sulla salute orale
Menezes et al. (2006) hanno studiato l’effetto prodotto da un estratto di melagrana sui mi-
crorganismi della placca dentale. Questi autori hanno confermato un’elevata efficacia con
una riduzione dei microrganismi dell’84%.
Sastravaha et al. (2005) hanno dimostrato l’efficacia di un dentifricio che conteneva estratti
di melagrana come trattamento aggiuntivo per completare le terapie periodontali abituali.
Badria e Zidan (2004) hanno dimostrato che i flavonoidi della melagrana svolgono un’azione
antibatterica in vitro contro i microrganismi responsabili della gengivite.
Le referenze relative all’effetto della melagrana e dei prodotti derivati sulle malattie orali
sono più scarse rispetto a quelle attinenti alle malattie come il tumore o le malattie cardio-
vascolari. I casi mostrati in precedenza sono gli esempi più recenti della ricerca effettata in
questo contesto. Il consumo della melagrana come prodotto fresco, come alimento derivato
o sottoforma di estratto, oltre ad essere piacevole grazie al gusto delizioso, è un rimedio per-
fetto per un’adeguata salute orale.
Nella Tabella 5 si riassumono alcuni degli studi più rilevanti.
Tabella 5. Studi in vivo effettuati per valutare gli effetti benefici della melagrana sulla salute
di animali da laboratorio e umani.
3.9. Altre proprietà della melagrana benefiche per la salute
3.9.1. La melagrana e i suoi effetti contro la dissenteria
Esistono solo due studi recenti che hanno dimostrato l’effetto degli estratti di buccia di me-
lagrana per la prevenzione della dissenteria. Entrambi gli sperimenti sono stati effettuati su
cavie da laboratorio a cui è stato somministrato un estratto elaborato a base di buccia di
melagrana per poter osservare come si riduceva il numero di defecazioni e la quantità delle
stesse. Questi studi sono opera di Qnais et al. (2007) e Olapour et al. (2009). Le dosi proposte
per il trattamento di questa malattia erano di 400 mg/kg di peso corporeo.
3.9.2.	 La melagrana e i suoi effetti sulla qualità dello sperma e la
	 disfunzione erettile
L’obiettivo finale del seme è principalmente la riproduzione in quanto agisce come “vincolo”
per trasportare gli spermatozoi verso l’apparato riproduttivo femminile. Anche se l’eiaculazio-
ne di seme accompagna l’orgasmo e il piacere sessuale, l’erezione e l’orgasmo sono controllati
da meccanismi indipendenti, per cui l’emissione di seme non è essenziale per il godimento
sessuale. Il consumo di succo di melagrana produce un incremento della concentrazione di
sperma nell’epididimo, una maggior mobilità e densità di cellule spermatogeniche e una ri-
duzione dello sperma di cattiva qualità in confronto al gruppo di riferimento o controllo (Türk
et al., 2008).
In uno studio più recente, questo stesso gruppo di ricercatori ha suggerito che l’acido ellagico
ha un effetto protettivo sia per i testicoli che per gli spermatozoi. Questo effetto può essere
legato all’azione potente dell’acido ellagico contro lo stress ossidativo (Türk et al., 2010).-
Per quanto concerne la disfunzione erettile o impotenza erigendi, cioè l’incapacità continua
di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente da poter mantenere una relazione ses-
suale soddisfacente, stando a quanto afferma  Forest et al. (2007) si è potuto affermare che
dopo quattro settimane di trattamento con succo di melagrana i pazienti mostravano una
miglior attività erettile rispetto ad altri a cui era stato somministrato un prodotto dall’effetto
placebo.
3.9.3. Effetto della melagrana sull’obesità
L’obesità è una malattia cronica di origine multifattoriale caratterizzata dall’accumulo ecces-
sivo di grasso o ipertrofia generale del tessuto adiposo nel corpo. Possiamo quindi parlare di
obesità quando la riserva naturale di energia degli  umani o di altri mammiferi immagazzinata
sottoforma di grasso corporeo aumenta fino a tal punto che viene associata ad una serie di
complicazioni, problemi di salute, malattie e persino un aumento del tasso di mortalità.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) parla di obesità quando l’IMC o indice di mas-
sa corporea (calcolo tra la statura e il peso dell’individuo) è uguale o superiore a 30 kg/m2.
Si considera un segno di obesità anche un perimetro addominale maggiore o uguale a 102
cm negli uomini e 88 cm nelle donne. L’obesità fa parte della sindrome metabolica ed è un
fattore di rischio ben noto, ciò significa che è spesso causa di diverse malattie, in particolare
malattie cardiovascolari, diabete mellitus tipo 2, apnea nel sonno, ictus, osteoartrite, e di
alcune forme di cancro, patologie dermatologiche e gastrointestinali.
Anche se l’obesità è una condizione clinica individuale, è diventato un problema serio nell’am-
bito della salute pubblica e l’OMS considera che “l’obesità ha raggiunto proporzioni epidemi-
che a livello mondiale e ogni anno muoiono 2,6 milioni di persone a causa dell’obesità o del
sovrappeso.
Tabella 6. Studi per valutare l’effetto in vivo della melagrana o dei suoi estratti sull’obesità.
Anche se prima si considerava un problema attinente solo ai paesi ricchi, oggi l’obesità è pre-
valente anche nei paesi con redditi medi o bassi”.
Adams LS, Seeram NP, Aggarwal BB, Takada Y, Sand D y Heber D. 2006. Pomegranate juice, to-
tal pomegranate ellagitannins and punicalagin suppress inflammatory cell signalling in colon
cancer cells. J Agric Food Chem 54: 980–985.
Adiga S, Tomar P y Rajput RR. 2010. Effect of punica granatum peel aqueous extract on nor-
mal and dexamethasone suppressed wound healing in wistar rats. Int J Pharma Sci Rev Res
5(2): 34-37.
Afaq F, Saleem M, Krueger CG, Reed JD y Mukhtar H. 2005. Anthocyanin and hydrolyzable
tannin-rich pomegranate fruit extract modulates MAPK and NF-kappa B pathways and inhi-
bits skin tumorigenesis in CD-1 mice. Int J Cancer 113: 423–433.
Afaq F, Zaid MA, Khan N, Dreher M y Mukhtar H. 2009. Protective effect of pomegranate-de-
rived products on UVB-mediated damage in human reconstituted skin. Exp Dermatol 18(6):
553–561.
Albrecht M, Jiang W, Kumi-Diaka J, Lansky EP, Gommersall LM, Patel A, Mansel RE, Neeman I,
Geldof AA y Campbell MJ. 2004. Pomegranate extracts potently suppress proliferation, xeno-
graft growth, and invasion of human prostate cancer cells. J Med Food 7(3): 274–283.
4. Bibliografía
Althunibat OY, Al-Mustafa AH, Tarawneh K, Khleifat KM, Ridzwan BH y Qaralleh HN. 2010.
Protective role of Punica granatum L. peel extract against oxidative damage in experimental
diabetic rats. Process Biochem 45(4): 581–585.
Al-Yahya MA. 2005. Preliminary phytochemical and pharmacological studies on the rind of
pomegranate (Punica granatum L.) Paki J Biol Sci 8(3): 479-481.
Al-Zoreky NS. 2009. Antimicrobial activity of pomegranate (Punica Granatum L.) fruit peels.
Int J Food Microbiol 134: 244–248.
Amarowicz R, Pegg RB, Rahimi-Moghaddam P, Barl B y Weil JA. 2004. Free-radical scavenging
capacity and antioxidant activity of selected plant species from the Canadian prairies. Food
Chem 84:551–62.
Andreu-Sevilla AJ, Signes-Pastor AJ, Carbonell-Barrachina AA. 2008. La granada y su zumo.
Producción, composición y propiedades beneficiosas para la salud. Al Eq  Tec 234: 36-39.
Aslam MN, Lansky EP y Varani J. 2006. Pomegranate as a cosmeceutical source: Pomegranate
fractions promote proliferation and procollagen synthesis and inhibit matrix metalloprotei-
nase-1 production in human skin cells. J Ethnopharmacol 103: 311–318.
Aviram  M y Dornfeld L. 2001. Pomegranate juice consumption inhibits serum angiotensin
converting enzyme activity and reduces systolic blood pressure. Atherosclerosis 158(1): 195-
198.
Aviram M, Dornfeld L, Rosenblat M, Volkova N, Kaplan M, Coleman R, Hayek T, Presser D
y Fuhrman B. 2000. Pomegranate juice consumption reduces oxidative stress, atherogenic
modifications to LDL, and platelet aggregation: studies in humans and in atherosclerotic apo-
lipoprotein E-deficient mice. Am J Clinl Nutr 71: 1062–1076.
Aviram M, Rosenbalt M, Gaitini D, Nitecki S, Hoffman A, Dornfeld L, Volkova N, Presser D,
Attias J, Liker H y Hayek T. 2004. Pomegranate juice consumption for 3 years by patients with
carotid artery stenosis reduces common carotid intima-media thickness, blood pressure and
LDL oxidation. Clini Nutr 23(3): 423-433.
Aviram M, Dornfeld L, Kaplan M, Coleman R, Gaitini D, Nitecki S, Hofman A, Rosenblat M,
Volkova N,Presser D, Attias J, Hayek T y Fuhrman B. 2002. Pomegranate juice flavonoids inhi-
bit low-density lipoprotein oxidation and cardiovascular diseases: studies in atherosclerotic
mice and in humans. Drugs Und Exp Clinic Res 28(2-3): 49-62.
Ayala-Zavala JF, Wang SY, Wang CY y  González-Aguilar GA. 2005. Methyl jasmonate in con-
junction with ethanol treatment increases antioxidant capacity, volatile compunds and
postharvest life of strawberry fruit. Eur Food Res Tech 221: 731-738.
Badria FA y Zidan OA. 2004. Natural products for dental caries prevention. J Med Food 7:
381–384.
Bagri P, Ali M, Aeri V, Bhowmik M y Sultana S. 2009. Antidiabetic effect of Punica granatum
flowers: effect on hyperlipidemia, pancreatic cells, lipid peroxidation and antioxidant enzy-
mes in experimental diabetes. Food Chem Toxicol 47: 50–54.
Barwal SB, Sunil AN, Dhasade VV, Patil MJ, Pal SC y Subhash CM. 2009. Antihistaminic effect
of various extracts of Punica granatum Linn. flower buds. Pharmacognosy 1(4): 322-325.
Basu A y Penugonda K. 2009. Pomegranate juice: a heart-healthy fruit juice. Nutr Rev 67(1):
49–56.
Boussetta T, Raad H, Letteron P, Gougerot-Pocidalo MA, Marie JC, Driss F y El-Benna J. 2009.
Punicic acid, a conjugated linolenic acid, inhibits TNFα-induced neutrophil hyperactivation
and protects from experimental colon inflammation in rats. PLoS One 4(7):6458. Available
from: www.plosone.org
Brandt K, Christensen LP, Hansen-Moller J, Hansen SL, Haraldsdottir J, Jespersen L, Purup S,
Kharazmi A, Barkholt V, Frokiaer H y Kobaek-Larsen M. 2004. Health promoting compounds
in vegetables and fruits: A systematic approach for identifying plant components with impact
on human health. Trends Food Sci Technol 15: 384-393.
Cam M, Hısıl Y y Durmaz G. 2009. Classification of eight pomegranate juices based on antio-
xidant capacity measured by four methods. Food Chem 112: 721–726.
Cano A y Arnao MB. 2005. Hydrophylic and lipopohilic antioxidant activity in different leaves
of three lettuce varieties. Int J Food Prop 8: 521-528.
Carpenter LA, Conway CJ y Pipkin FB. 2010. Pomegranates (Punica granatum) and their effect
on blood pressure: a randomised double-blind placebo-controlled trial. Proc Nutr Soc 69.
Cerdá B, Ceron JJ, Tomás-Barberán FA y Espin JC. 2003. Repeated oral administration of high
doses of pomegranate ellagitannin punicalagin to rats for 37 days is not toxic. J Agric Food
Chem 51: 3493–3501.
Chéchile Toniolo GE. 2011. Utilidad de la Granada en el cáncer de próstata. En: II Symposium
Internacional sobre el Granado, Madrid, España.
Chen L, Vigneault C, Raghavan GSV y Kubow S. 2007. Importance of the phytochemical cont-
nent of fruits and vegetables to human health. Stewart Postharvest Rev. 3: 20-32.
Choi JG, Kang OH, Lee YS, Chae HS, Oh YC, Brice OO, Kim MS, Sohn DH, Kim HS, Park H, Shin
DW, Rho JR y Kwon DY. 2009. In vitro and in vivo antibacterial activity of Punica granatum
peels ethanol extract against salmonella. Evid Based Compl Alter Med 17: 1–8.
Choi JG, Kang OH, Lee YS, Chae HS,Oh YC, Brice OO, Kim MS, Sohn DH, Kim HS,  Park H, Shin
DW, Rho JR yKwon DY. 2011. In Vitro and In Vivo Antibacterial Activity of Punica granatum
Peel Ethanol Extract against Salmonella. Evid-Based Complem Alter Med Article ID 690518, 8
pages doi:10.1093/ecam/nep105.
Das S y Sama G. 2009. Antidiabetic Action of Ethanolic Extracts of Punica granatum Linn. in
Alloxan-induced Diabetic Albino Rats. Stam J Pharma Sci. 2(1): 14-21.
Davidson MH, Maki KC, Dicklin MR, Feinstein SB, Witchger MS, Bell M, McGuire DK, Provos
JC, Liker H y Aviram M. 2009. Effects of consumption of pomegranate juice on carotid intima-
media thickness in men and women at moderate risk for coronary heart disease. Amer J
Cardiol 104(7): 936–942.
Davidson y Zivanovic. 2003. Food antimicrobials. In: Davidson, P. M., Sofos, J. N. and Branen.
A. L. Antimicrobials in foods: CRC press USA.
De Nigris F, Balestrieri ML, Williams-Ignarro S, D’Armiento FP, Fiorito C, Ignarro LJ y Napoli C.
2007. The influence of pomegranate fruit extract in comparison to regular pomegranate juice
and seed oil on nitric oxide and arterial function in obese Zucker rats. Nitric Oxide 17: 50–54.
Devipriya N, Sudheer AR, Vishwanathan P y Menon VP. 2008. Modulatory potential of ellagic
acid, a natural plant polyphenol on altered lipid profile and lipid peroxidation status during
alcohol-induced toxicity: A pathohistological study. J Biochem Mol Toxicol 22(2): 101–112.
Di Silvestro RA, Di Silvestro DJ y Di Silvestro DJ. 2009. Pomegranate extract mouth rinsing
effects on saliva measures relevant to gingivitis risk. Phytother Res 23: 1123–1127.
Dikmen M, Ozturk N y Ozturk Y. 2011. The Antioxidant Potency of Punica granatum L. Fruit
Peel Reduces Cell Proliferation and Induces Apoptosis on Breast Cancer. J Med Food 14(12):
1638-1646.
Dorais M, Ehret DL y Papadopoulus AP. 2008. Tomato (Solanum lycopersicum) health compo-
nents: from the seed to the consumer. Phytochem Rev 7: 231-250.
Dumitrescu AL. 2005. Influence of periodontal disease on cardiovascular diseases. Rom J
Inern Med 43(1-2): 9-21.
Esmaillzadeh A y Azadbakht L. 2008. Food intake patterns may explain the high prevalence of
cardiovascular risk factors among Iranian women. J Nutr 138(8): 1469–1475.
Esmaillzadeh A, Tahbaz F, Gaieni I, Alavi-Majd H y Azadbakht L. 2006. Cholesterol-lowering
effect of concentrated pomegranate juice consumption in type II diabetic patients with hy-
perlipidemia. Int J Vit Nutr Res 76(3): 147-151.
Espín JC, García-Conesa MT y Tomás-Barberán FA. 2007. Nutraceuticals. Facts and ficiton.
Phytochemistry 68: 2986-3008.
Espín JC, Soler-Rivas C, Wichers HJ y García-Viguera C. 2000. Anthocyanin-based natural co-
lorants: A new source of antiradical activity for foodstuff. J Agric Food Chem 48: 1588-1592.
Faria A, Monteiro R, Azevedo I y Calhau C. 2007. Pomegranate Juice Effects on Cytochrome
P450s Expression: In Vivo Studies. J Med Food 10(4)643-649.
Faria A, Monteiro R, Mateus N, Azevedo S y Calhau C. 2007. Effect of pomegranate (Punica
granatum) juice intake on hepatic oxidative stress. Eur J Nutr 46(5): 271–278.
Figueroa JM, Peña Nuñez BR y Oropesa S. 2006. Actividad antiviral  del extracto de Punica
granatum L. (BLBu) en el modelo experimental de gripe en ratones de la línea Balb/C. Rev
CENIC Cien Biol 37(2): 105-109.
Fjaeraa C y Nanberg E. 2009. Effect of ellagic acid on proliferation, cell adhesion and apopto-
sis in SH-SY5Y human neuroblastoma cells. Biomed Pharmacother 63: 254–261.
Forest CP, Padma-Nathan H y Liker HR. 2007. Efficacy and safety of pomegranate juice on
improvement of erectile dysfunction in male patients with mild to moderate erectile dys-
function: a randomized, placebo-controlled, double-blind, crossover study. Int J Impo Res 19:
564-567.
Fuhrman B, Volkova N y Aviram M. 2010. Pomegranate juice polyphenols increase recombi-
nant paraoxonase-1 binding to high-density lipoprotein: studies in vitro and in diabetic pa-
tients. Nutr 26(4): 359–366.
García-Viguera C y Pérez-Vicente A. 2004. La granada. Alimento rico en polifenoles antioxi-
dantes y bajo en calorías. Alim Nutr Salud 11(4): 113-120.
Gil MI, Tomás-Barberán FA, Hess-Pierce B, Holcroft DM y Kader AA. 2000. Antioxidant activity
of pomegranate juice and its relationship with phenolic composition and processing. J Agric
Food Chem 48: 4581-4589.
González-Sarrías A, Espín JC, Tomás-Barberán FA y García-Conesa MT. 2009. Gene expression,
cell cycle arrest and MAPK signaling regulation in Caco-2 cells exposed to ellagic acid and its
metabolites, urolithins. Mol Nutr Food Res 53(6): 686–698.
Gould SWJ, Fielder MD, Kelly AF y Naughton DP. 2009. Anti-microbial activities of pomegrana-
te rind extracts: enhancement by cupric sulphate against clinical isolates of S. aureus, MRSA
and PVL positive CA-MSSA. BMC Comple Alter Med 9: 23-29.
Grossmann ME, Mizuno NK y Schuster T. 2010. Punicic acid is an ω-5 fatty acid capable of
inhibiting breast cancer proliferation. Int J Onco 36(2): 421-426.
Guno C. 2008. Analgesic activity of various extracts of Punica granatum (Linn) flowers. Int J
Green Pharm 2(3): 145-146.
Guo C, Wei J, Yang JJ, Xu J, Pang W y Jiang YG. 2008. Pomegranate juice is potentially better
than apple juice in improving antioxidant function in elderly subjects. Nutr Res 28: 72–77.
Hajimahmoodi M, Oveisi MR, Sadeghi N, Jannat B y Nateghi M. 2009. Antioxidant capacity of
plasma after pomegranate intake in human volunteers. Acta Med Iran 47(2): 125–132.
Hamad AW y Al-Momene W. 2009. Separation and purification of crude ellagic acid from
white flesh of pomegranate fruits as a potent anti-carcinogenic. New Biotechnol 25(1): 286.
Hasan R, Hossain M, Akter R, Jamila M, Mazumder MEH, Islam I, Faruque A, Ghani A y Rah-
man F. 2009. Antioxidant, Antidiarrhoeal and Cytotoxic Properties of Punica granatum Linn.
Latin Amer J Pharma 28(5): 783-788.
Hashemi M, Kelishadi R, Hashemipour M, Zakerameli A et al. 2010. Acute and long-term
effects of grape and pomegranate juice consumption on vascular reactivity in pediatric meta-
bolic syndrome. Card In Young 20: 73-77.
Heinecke JW. 2006. Lipoprotein oxidation in cardiovascular disease: chief culprit or innocent
bystander? J Exp Med 203(4): 813–816.
Hong MY, Seeram NP y Heber D. 2008. Pomegranate polyphenols down-regulate expression
of androgen-synthesizing genes in human prostate cancer cells over-expressing the androgen
receptor. J Nut Biochem 19: 848–855.
Hora JJ, Maydew ER, Lansky EP y Dwivedi C. 2004. Chemopreventive Effects of Pomegranate
Seed Oil on Skin Tumor Development in CD1 Mice. J Med Food 6(3): 157-161.
Hossin FLA. 2009. Effect of pomegranate (Punica granatum) peels and its extract on obese
hypercholesterolemic rats. Pak J Nutr 8(8): 1251-1257.
Hounsome N, Hounsome B, Tomos D y Edward-Jones G. 2008. Plant metabolites and nutritio-
nal quality of vegetables. J Food Sci 73: 48-65.
Huang T, Yang Q, Harada M, George Q, Yamahara J, Roufogalis B y Li Y. 2005. Pomegranate
Flower Extract Diminishes Cardiac Fibrosis in Zucker Diabetic Fatty Rats: Modulation of Car-
diac Endothelin-1 and Nuclear Factor-kappaB Pathways. J Card Pharm 46(6): 856-862.
Huang THW, Peng G, Kota BP, Li GQ, Yamahara J, Roufogalis BD y Li Y. 2005. Anti-diabetic ac-
tion of Punica granatum flower extract: activation of PPAR-g and identification of an active
component. Toxicol App Pharmacol 207: 160–169.
Ilbey YO, Ozbek E, Simsek A, Cekmen M,  Somay A y Tasci AI. 2009. Effects of Pomegranate
Juice on Hyperoxaluria-Induced Oxidative Stress in the Rat Kidneys. Renal Fail 31(6): 522-531.
Kaplan M, Hayek T, Raz A, Coleman R, Dornfeld L, Vaya J y Aviram M. 2001. Pomegranate Juice
Supplementation to Atherosclerotic Mice Reduces Macrophage Lipid Peroxidation, Cellular
Cholesterol Accumulation and Development of Atherosclerosis. J Nutr 131: 2082-2089.
Kasai K, Yoshimura M, Koga T, Arii M, Kawasaki S. 2007. Effects of oral administration of ellagic
acid-rich pomegranate (Punica granatum) extract on ultraviolet-induced pigmentation in the
human skin. J Nutr Sci Vitamin 52(5): 383-388.
Katz SR, Newman RA y Lansky EP. 2007. Punica granatum: heuristic treatment for diabetes
mellitus. J Med Food 10(2): 213–217.
Khalil EAM. 2004. Antidiabetic effect of an aqueous extract of Pomegranate (Punica grana-
tum L.) peels in normal and alloxan diabetic rats. Egyp J Hosp Med 6: 92-99.
Khan GN, Gorin MA, Rosenthal D, Pan Q, Wei Bao L et al. 2007. Pomegranate Fruit Extract
Impairs Invasion and Motility in Human Breast Cancer. Integ Cancer Thera 8(3): 242-253.
Khan N, Afaq F, Kweon MH,  Kim KM y Mukhtar H. 2006. Pomegranate fruit extract inhibits
prosurvival pathways in human A549 lung carcinoma cells and tumor growth in athymic nude
mice. Carcinogenesis 28(1): 163-173.
Koyama S, Cobb LJ, Mehta HH, Seeram NP, Heber D, Pantuck AJ y Cohen P. 2010. Pomegrana-
te extract induces apoptosis in human prostate cancer cells by modulation of the IGF-IGFBP
axis. Gro Horm IGF Res 20: 55-62.
Kumar S, Maheshwari KK y Singh V. 2009. Protective Effects of Punica Granatum Seeds Extract
Against Aging and Scopolamine Induced Cognitive Impairments in Mice. Afr J Tradit Compl-
ment Altern Med 6(1): 49-56.
Lansky EP y Newman RA. 2007. Punica granatum (pomegranate) and its potential for preven-
tion and treatment of inflammation and cancer. J Ethnopharmacol 109: 177–206.
Lansky EP, Harrison G, Froom P y Jiang WG. 2005b. Pomegranate (Punica granatum) pure
chemicals show possible synergistic inhibition of human PC-3 prostate cancer cell invasion
across MatrigelTM. Invest New Drugs 23: 121–122.
Larrosa M, González-Sarrías A, Yáñez-Gascón MJ, Selma MV, Azorín-Ortuño M, Toti S, Tomás-
Barberán F, Dolara P y Espín JC. 2010. Anti-inflammatory properties of a pomegranate extract
and its metabolite urolithin-A in a colitis rat model and the effect of colon inflammation on
phenolic metabolism. J Nut Biochem 21(8): 717–725.
Larrosa M, Tomás-Barberán FA y Espín JC. 2006. The dietary hydrolysable tannin punicalagin
releases ellagic acid that induces apoptosis in human colon adenocarcinoma Caco-2 cells by
using the mitochondrial pathway. J Nutr Biochem 17: 611-625.
Lee CJ, Chen LG, Liang WL y Wanga CC. 2010. Anti-inflammatory effects of Punica granatum
Linne in vitro and in vivo. Food Chem 118: 315–322.
Lei F,Zhang XN, Wang W, Xing DM, Xie WD, Su H y Du LJ. 2007. Evidence of anti-obesity effects
of the pomegranate leaf extract in high-fat diet induced obese mice. Int J Obe 31: 1023-1029.
Li Y, Qi Y, Huang THW, Yamahara J y Roufogalis BD. 2008. Pomegranate flower: a unique tradi-
tional antidiabetic medicine with dual PPAR-α/-γ activator properties. Diab Obes Meta 10(1):
10–17.
Li Y, Wen S, Kota BP, Peng G, Li GQ, Yamahara J y Roufogalis BD. 2005. Punica granatum flower
extract, a potent alpha-glucosidase inhibitor, improves postprandial hyperglycemia in Zucker
diabetic fatty rats. J Ethnopharmacol 99: 239–244.
Louis Jeune MA, Kumi-Diaka J y Brown J. 2005. Anticancer Activities of Pomegranate Extracts
and Genistein in Human Breast Cancer Cells. J Med Food 8(4): 469-475.
Madrigal-Carballo S, Rodriguez G, Krueger CG, Dreher M y Reed JD.2009. Pomegranate (Puni-
ca granatum L.) supplements: authenticity, antioxidant and polyphenol composition. J Funct
Foods 1: 324–329.
Manoharan S, Kumar RA, Mary AL, Singh RB, Balakrishnan S y Silvan S. 2009. Effects of  Punica
granatum  Flowers on Carbohydrate Metabolizing Enzymes, Lipid Peroxidation and Antioxi-
dants Status in Streptozotocin Induced Diabetic Rats. Open Nutr J  2: 113-117.	
MARM. 2010. Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino, Anuario de Estadística
2010.
McCarrell EM, Gould SWJ, Fielder MD, Kelly AF, El-Sankary W y Naughton DP. 2008. Antimi-
crobial activities of pomegranate rind extracts: enhancement by addition of metal salts and
vitamin C. BMC Comple Alter Med 8: 64-71.
McFarlin BK, Strohacker KA y Kueht ML. 2008. Pomegranate seed oil consumption during a
period of high-fat feeding reduces weight gain and reduces type 2 diabetes risk in CD-1 mice.
Brith J Nutr 102: 54-59.
Mehta R, Lansky, EP. 2004. Breast cancer chemopreventive properties of pomegranate (Pu-
nica granatum) fruit extracts in a mouse mammary organ culture. Eur J Cancer Prev 13(4):
345-348.
Melgarejo P y Salazar DM. 2003. Tratado de Fruticultura para zonas áridas y semiáridas,
(Mundi-Prensa, Madrid).
Melgarejo P. 2010. El granado, su problemática y usos. En: I Jornadas nacionales sobre el gra-
nado, 7-27 Octubre 2010, Elche, España (CD-ROM).
Menezes SM, Cordeiro LN y Viana GS. 2006. Punica granatum (pomegranate) extract is active
against dental plaque. J Herb Pharmacother 6(2): 79–92.
Mohan M, Patankar P,  Ghadi P y Kasture S. 2010. Cardioprotective potential of Punica grana-
tum extract in isoproterenol-induced myocardial infarction in Wistar rats. J Pharmacol Phar-
macother. 1(1): 32-37.
Mori-Okamoto J, Otawara-Hamamoto Y, Yamato H y Yoshimura H. 2004. Pomegranate extract
improves a depressive state and bone properties in menopausal syndrome model ovariecto-
mized mice. J Ethnopharm 92(1): 93-101.
Murthy KNC, Jayaprakasha GK y Singh RP. 2002. Studies on antioxidant activity of pomegrana-
te (Punica granatum) peel extract using in vivo models. J Agric Food Chem 50(17): 4791–4795.
Nagata M,  Hidaka M, Sekiya H, Kawano Y, Yamasaki K, Okumura M y Arimori K. 2007. Effects
of Pomegranate Juice on Human Cytochrome P450 2C9 and Tolbutamide Pharmacokinetics
in Rats. Drug Metab Dispos  2: 302-305.
Najafzadeh H, Aghel N, Hemmati AA y Oulapour S. 2011. Effect of Hydro Alcoholic extract of
peel of Punica granatum on experimental diabetes mellitus by streptozotocin in rats. Phar-
mac Sci 16(4): 239-248.
Navarro P, Nicolas TS, Gabaldon JA, Mercader-Ros MT, Calín-Sánchez Á, Carbonell-Barrachi-
na, ÁA y Pérez-López AJ. 2011. Effects of Cyclodextrin Type on Vitamin C, Antioxidant Activity,
and Sensory Attributes of a Mandarin Juice Enriched with Pomegranate and Goji Berries. J
Food Sci 76(5): 319-324.
Naveena BM, Sen AR, Kingsly RP, Singh DB y Kondaiah N. 2008. Antioxidant activity of pome-
granate rind powder extract in cooked chicken patties. Int J Food Sci Technol 43: 1807–1812.
Olapour S, Mousavi E, Sheikhzade M, Hoseininezhad O y Najafzadeh H. 2009. Evaluation an-
tidiarrheal effects of pomegranate peel extract. J Iran Chem Soc 6(Nov): 115–143.
Pacheco-Palencia LA, Noratto G, Hingorani L, Talcott ST y Mertens-Talcott SU. 2008. Protec-
tive effects of standardized pomegranate (Punica Granatum L.) polyphenolic extract in ultra-
violet-irradiated human skin fibroblasts. J Agric Food Chem 56: 8434–8441.
Pantuck AJ, Leppert JT,  Zomorodian N, Aronson W, Hong J, Barnard RJ, Seeram N, Liker H,
Wang H, Elashoff R, Heber D, Aviram M, Ignarro L y Belldegrun A. 2006. Phase II Study of Po-
megranate Juice for Men with Rising Prostate-Specific Antigen following Surgery or Radiation
for Prostate Cancer. Clinic Cancer Res 12(13): 4018-4026.
Park KT, Shim SY, y Chun SS. 2008. Inhibitory Effects of Punica granatum L. Extracts on De-
granulation in Human Basophilic KU812F Cells. Kor J Food Sci Tech 40(6): 702-706.
Parmar HS y Kar A. 2007. Antidiabetic potential of Citrus sinensis and Punica granatum peel
extracts in alloxan treated male mice. Biofactors 31(1): 17-24.
Perera CO y Yen GM. 2007. Functional properties of carotenoids in human health. Int J Food
Prop 10: 201-230.
Qnais EY, Elokda AS, Abu-Ghalyun YY y Abdulla FA. 2007. Antidiarrheal activity of the aqueous
extract of Punica granatum (pomegranate) peels. Pharma Biol 45(9): 715–720.
Reddy MK, Gupta SK, Jacob MR, Khan SI y Ferreira D. 2007. Antioxidant, antimalarial and
antimicrobial activities of tannin-rich fractions, ellagitannins and phenolic acids from Punica
granatum L. Planta Med 73: 461–467.
Romier-Crouzet B, Walle JV, During A, Joly A, Rousseau C, Henry O, Larondelle Y y Schneider
YJ. 2009. Inhibition of inflammatory mediators by polyphenolic plant extracts in human intes-
tinal Caco-2 cells. Food Chem Toxicol 47: 1221–1230.
Sánchez, F. 2009. Granado: Perspectivas y Oportunidades de un Negocio Emergente: Alterna-
tivas agroindustriales del granado. Fundación Chile. Santiago de Chile.
Sartippour MR, Seeram NP, Rao JY, Moro A, Harris DM, Henning SM, Firouzi A, Rettig MB,
Aronson WJ, Pantuck AJ y Heber D. 2008. Ellagitannin-rich pomegranate extract inhibits an-
giogenesis in prostate cancer in vitro and in vivo. Int J Oncol 32: 475-480.
Sastravaha G, Gassmann G, Sangtherapitikul P y Grimm WD. 2005. Adjunctive periodontal
treatment with Centella asiatica and Punica Granatum extracts in supportive periodontal
therapy. J Int Acad Periodontol 7: 70–79.
Scalbert A, Manach C, Morand C, Rémésy C y Jiménez L. 2005. Dietary polyphenols and the
prevention of diseases. Crit Rev Food Sci Nut 45: 287–306.
Seeram NP, Adams LS, Henning SM, Niu Y, Zhang Y, Nair MG y Heber D. 2005. In vitro anti-
proliferative, apoptotic and antioxidant activities of punicalagin, ellagic acid and a total po-
megranate tannin extract are enhanced in combination with other polyphenols as found in
pomegranate juice. J Nut Biochem 16: 360–367.
Seeram NP, Henning SM, Zhang Y, Suchard M, Li S y Heber D. 2006. Pomegranate Juice Ella-
gitannin Metabolites Are Present in Human Plasma and Some Persist in Urine for Up to 48
Hours. J Nutr 136: 2481-2485.
Sezer ED, Akcay YD, Ilanbey B, Yıldırım HK y Sözmen EY. 2007. Pomegranate wine has greater
protection capacity than red wine on low-density lipoprotein oxidation. J Med Food 10(2):
371–374.
Shukla M, Gupta K, Rasheed Z, Khan KA y Haqqi TM. 2008. Consumption of hydrolyzable
tannins-rich pomegranate extract suppresses inflammation and joint damage in rheumatoid
arthritis. Nutr 24: 733–743.
Soni H, Nayak G, Patel SS, Mishra K, Singhai AK, Swarnkar P y Pathak AK. 2011. Synergistic
effect of polyherbal suspension of punica granatum and coleus aromaticus in evaluation of   
wound healing activity. J Herb Med Toxicol 5(1): 111-115.
Summer MD, Elliot-Eller M, Weidner G, Daubenmier JJ, Chew MH, Marlin R, Raisin CJ y Ornish
D. 2005. Effects of Pomegranate Juice Consumption on Myocardial Perfusion in Patients With
Coronary Heart Disease. Am J Cardio 96(6): 810-814.
Syed DN, Afaq F y Mukhtar H. 2007. Pomegranate derived products for cancer chemopreven-
tion. Sem Cancer Biol 17: 377–385.
Tezcan F, Gültekin-Özgüven M, Diken T, Özçelik B y Erim FB. 2009. Antioxidant activity and
total phenolic, organic acid and sugar content in commercial pomegranate juices. Food Chem
115: 873-877.
Toklu HZ, Sehirli O, Sener G, Dumlu MU, Ercan F, Gedik N y Gökmen V. 2007. Pomegranate
peel extract prevents liver fibrosis in biliary-obstructed rats. J Pharm Pharmaco 59(9): 1287-
1295.
Toklu HZ, Sehirli O, Özyurt H, Mayadagli , Çetinel S, Şahin S,  Yegen BC,  Ulusoylu dumlu M,
Gökmen V y Şener G. 2009. Punica Granatum Peel Extract Protects Against Ionizing Radia-
tion-Induced Enteritis And Leukocyte Apoptosis In Rats. J Rad Res 50(4): 345-353.
Tomás-Barberán FA. 2010. Granada y salud: Aspectos farmacológicos y terapéuticos de la
granada. En: I Jornadas nacionales sobre el granado, 7-27 Octubre 2010, Elche, España (CD-
ROM).
Türk G, Sönmez M, Aydin M, Yüce A, Gür S, Yüksel M, Aksu EH y Aksoy H. 2008. Effects of
pomegranate juice consumption on sperm quality, spermatogenic cell density, antioxidant
activity and testosterone level in male rats. Clin Nut 27(2): 289–296.
Türk G, Sönmez M, Ceribasi AO, Yüce A y Atessahin A. 2010. Attenuation of cyclosporine A-
induced testicular and spermatozoal damages associated with oxidative stress by ellagic acid.
Int Immunopharmacol 10(2): 177–182.
Tzulker R, Glazer I, Bar-Ilan I, Holland D, Aviram M y Amir R. 2007. Antioxidant activity, po-
lyphenol content, and related compounds in different fruit juices and homogenates prepared
from 29 different pomegranate accessions. J Agric Food Chem 55: 9559-9570.
USDA (United States Department of Agriculture). 2007. Nutrient data laboratory.
http://www.nal.usda.gov
Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J y Pérez-Álvarez JA.2011a. Spices as
functional foods: a review. Crit Rev Food Sci Nut  51(1): 13-28.
Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J y Pérez-Álvarez JA. 2008. Antifungal ac-
tivity of lemon (Citrus lemon L.), mandarin (Citrus reticulata L.), grapefruit (Citrus paradisi L.)
and orange (Citrus sinensis L.) essential oils. Food Control 19: 1130–1138.
Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J, Sendra E, Sayas-Barberá, E y Pérez-Álva-
rez JA. 2011b. Antioxidant properties of pomegranate (Punica granatum L.) bagasses obtai-
ned as co-product in the juice extraction. Food Res Int 44: 1217-1223.
West T, Atzeva M y Holtzman DM. 2007. Pomegranate polyphenols and resveratrol protect
the neonatal brain against hypoxic-ischemic injury. Dev Neurosci 29(4-5): 363-372.
Yoshimura M, Watanabe Y, Kasai K, Yamakoshi J y Koga T. 2005. Inhibitory effect of an ellagic
acid rich pomegranate extract on Tyorosine activity and Ultraviolet-induced pigmentation.
Biosci Biotechnol Biochem 69(12): 2368-2373.
Il succo di melograno coltivato in Spagna

More Related Content

Viewers also liked

Image sharing services point the way for Learning Object Repositories
Image sharing services point the way for Learning Object RepositoriesImage sharing services point the way for Learning Object Repositories
Image sharing services point the way for Learning Object RepositoriesMary Harrsch
 
MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)
MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)
MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)Surryaraj Poobalan
 
C.V. Lloyd Jonathan Griffin
C.V. Lloyd Jonathan GriffinC.V. Lloyd Jonathan Griffin
C.V. Lloyd Jonathan GriffinLloyd Griffin
 

Viewers also liked (7)

Image sharing services point the way for Learning Object Repositories
Image sharing services point the way for Learning Object RepositoriesImage sharing services point the way for Learning Object Repositories
Image sharing services point the way for Learning Object Repositories
 
Upp
UppUpp
Upp
 
MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)
MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)
MAINTENANCE OF AIR QUALITY (DUAL LANGUAGE)
 
C.V. Lloyd Jonathan Griffin
C.V. Lloyd Jonathan GriffinC.V. Lloyd Jonathan Griffin
C.V. Lloyd Jonathan Griffin
 
Tarea 1.
Tarea 1.Tarea 1.
Tarea 1.
 
Quimica
QuimicaQuimica
Quimica
 
My Latest CV-(Pic)-USA
My Latest CV-(Pic)-USAMy Latest CV-(Pic)-USA
My Latest CV-(Pic)-USA
 

Il succo di melograno coltivato in Spagna

  • 1. IL SUCCO DI MELOGRANO COLTIVATO IN SPAGNA Punicalagine antiossidanti del succo di melagrano e dell’estratto di melagrano, nell’alimentazione funzio- nale del futuro. Ing. Ángel Calín Sánchez Dott. Ángel A. Carbonell Barrachina UNIVERSITÀ MIGUEL HERNÁNDEZ, Dipartimento di Tecnologia Agroalimentare
  • 2. Dentro di te esistono tanti mondi, conoscerli dipenderà solo da te
  • 3. 1. Introduzione 1.1. Origine del melograno 1.2. Importanza economica in Spagna 1.3. La melagrana Mollar di Elche (Alicante) 2. Prodotti funzionali derivati dalla melagrana ed il loro consumo integrale 2.1. Composizione chimica della melagrana 2.2. Composti fenolici 2.2.1. Composti fenolici a basso peso molecolare 2.2.2. Composti fenolici a alto peso molecolare 2.3. La melagrana come alimento funzionale 2.4. Ossidazione VS Anti-ossidazione 3. Melagrana e salute 3.1. Proprietà anti cancro e antitumorali 3.2. Prevenzione di malattie cardiovascolari 3.3. Proprietà antinfiammatorie 3.4. La melagrana e le sue proprietà contro il diabete 3.5. Prevenzione del deterioramento ossidativo 3.6. Prevenzione dei problemi cutanei 3.7. Proprietà antimicrobiche della melagrana e i suoi prodotti derivati 3.8. Effetti della melagrana sulla salute orale 3.9. Altre proprietà della melagrana benefiche per la salute 3.9.1. La melagrana e i suoi effetti contro la dissenteria 3.9.2. La melagrana e i suoi effetti sulla qualità dello sperma e la disfunzione erettile 3.9.3. Effetto della melagrana sull’obesità 4. Bibliografia
  • 4. Uno dei progetti oggetto della ricerca è stato finanziato dalla società Antioxidantes del Me- diterráneos S.L. e lo studio si è basato su un confronto tra le proprietà funzionali e l’accetta- zione da parte dei consumatori spagnoli di succhi commerciali di melagrana disponibili nel mercato nazionale. Inoltre, il gruppo di ricerca del CSA e l’Università Statale del Kansas (USA) hanno effettuato uno studio sull’accettazione dei diversi tipi di succhi di melagrana su scala mondiale. Queste analisi hanno dimostrato che il succo Granatum Plus è stato scelto come modello di succo 100% naturale. Il gruppo “Calidad y Seguridad Alimentaria” e la melagrana Il gruppo d ricerca “Calidad y Seguridad Alimentaria, CSA” (Qualità e Sicurezza Alimenta- rie, CSA) del Dipartimento di Tecnologia Agroalimentare dell’Università Miguel Hernández di Elche ha elaborato diversi studi sulla qualità organolettica e sulle proprietà funzionali del succo di melagrana e dei prodotti derivanti dalla melagrana (estratto di buccia, melagrana disidratata, ecc.). Conclusioni degli studi effettuati I risultati ottenuti dalle analisi dei succhi di melagrana disponibili in commercio in Spagna nel 2010 dimostrano che i prodotti del marchio Granatum Plus hanno un maggior contenuto di polifenoli, antiossidanti naturali della melagrana, rispetto agli altri prodotti studiati. Lo studio dei prezzi dei diversi prodotti a base di melagrana del mercato stabilisce che i prodotti Grana- tum Plus presentano un miglior rapporto “qualità/prezzo” all’interno del gruppo di prodotti analizzati.
  • 5. Ricordiamo che nella lista dei prodotti nazionali analizzati, Granatum Plus è l’unico marchio commerciale che comunica ai propri consumatori l’origine geografica della coltivazione della melagrana (Spagna) e la varietà utilizzata (Mollar Elche). Coltivato in Spagna Si considera alquanto positiva l’indicazione sull’etichetta dei prodotti dell’origine geografica delle melegrane e la varietà utilizzata per l’elaborazione del succo. I succhi di Granatum Plus hanno ottenuto un punteggio basso nella lista degli attributi nega- tivi e alto nella lista di attributi come dolcezza, aroma di melagrana e colore. Questo stesso studio ha dimostrato che le capsule “Granatum Plus” possiedono circa un 30% di punicalgine e un 50% di polifenoli. Inoltre, il prodotto contiene circa un 84% di estratto di melagrana. L’ingestione di una capsula “Granatum Plus” equivarrebbe a bere circa 250 ml di succo spremuto da arilli di una stessa varietà. Questa ricerca, assieme ad altri studi effettuati negli ultimi anni in prestigiose univer- sità di tutto il mondo, dimostra che la capacità antiossidante della buccia della melagrana è 10 volte superiore a quella della parte commestibile.
  • 6. 1. Introduzione Nella maggior parte dei casi, per camminare verso il nostro futuro è prima necessario dare uno sguardo al nostro passato. Un chiaro esempio è il melograno, una delle prime coltivazioni di cui si è occupato l’uomo e la cui presenza nella cultura e nella storia spagnola è evidente anche in alcuni stemmi araldici, ad esempio nel Regno di Granada all’epoca dei re cattolici. Un altro esempio che mette in risalto il rapporto esistente tra la melagrana, la Spagna e la ricerca è lo stemma del Consiglio Superiore di Ricerche Scientifiche (CSIC) all’interno del quale si trova l’immagine del melo- grano (Figura 1). Con questo dossier si pretende far conoscere la gran importanza di questa coltivazione ab- bondantemente coltivata in Spagna e le proprietà benefiche del suo frutto e dei prodotti derivati sulla nutrizione umana. Figura 1. Coltivazione del melograno e scudo del Centro Superiore di Ricerche Scientifiche.
  • 7. 1.1. Origine del melograno Il melograno (Punica grantum L.) è un albero da frutto coltivato fin dall’antichità. Si tratto di uno degli alberi da frutto biblici come la vite, l’olivo o la palma. Stando a quanto afferma Niko- laj Vavilov, il melograno appartiene al Centro IV: Centro di Oriente Prossimo (Asia Minore, Asia transcaucasica, Iran e le vette alte del Turkmenistan). Il melograno (Punica granatum L.) è un albero dal fogliame caduco di piccole dimensioni che raggiunge massimo gli 8 metri di altezza in stato selvatico. È un albero da frutto partico- larmente interessante per molte zone del mondo, specialmente quelle aride e semiaride in quanto, anche se meno importante rispetto ad altri alberi da frutto, è capace di adattarsi alle diverse zone in cui altre specie attualmente più rinomate sarebbero incapaci di offrire una produzione redditizia (Melgarejo e Salazar, 2003). La classificazione sistematica à la seguente: Categoria: Fanerogame. Classe: Dicotiledoni. Sottoclasse: Arquiclamidea. Ordine: Myrtales. Famiglia: Punicaceae. Genere: Punica. Specie: Granatum.
  • 8. 1.2. Importanza economica del melograno Attualmente si coltiva ad esempio in paesi come la Spagna, gli Stati Uniti, l’Iran, la Turchia, l’India, Israele, Cina e alcuni paesi della costa settentrionale dell’Africa. La Spagna è senza dubbio il produttore più importante d’Europa e la produzione si concentra in particolare nelle regioni di Valencia, in Andalusia e nella regione di Murcia (Grafico 1). La produzione spagnola equivalente a 22.3111 tonnellate (Ministero di Agricoltura, Alimen- tazione e Ambiente, 2010), si concentra nella provincia di Alicante (90%). A sua volta, la col- tivazione di questa pianta si concentra in tre municipi, Elche, Albatera e Crevillente, in ordine di importanza. L’elevata concentrazione mette in risalto l’enorme importanza socio-economi- ca della melagrana per questi tre municipi e le zone circostanti. Grafico 1. Regioni spagnole produttrici di melagrana.
  • 9. 1.3. La melagrana Mollar di Elche (Alicante) La melagrana è stato fin da sempre un frutto apprezzato e ammirato da numerose civiltà. I melograni e le palme sono gli alberi caratteristici delle campagne di Elche. Inoltre, sono conosciuti da tempi immemorabili. In Spagna, la melagrana Mollar de Elche (Figura 2) è la più popolare e pregiata rispetto alle altre varietà e, senza dubbio, è la più coltivata in tutto il territorio spagnolo. - Frutti di dimensioni grandi o molto grandi. - Albero vigoroso che cresce velocemente. - Frutto di grande dimensione. - Seme spesso, di color rosso scuro, pochi semini e morbidi. - Matura tra ottobre e novembre. - È di miglior qualità, più grande e più produttiva rispetto alle altre varietà del grup- po delle Valenciane che occupano il secondo posto nella graduatoria della produ- zione spagnola. Le caratteristiche più importanti delle melegrane Mollar di Elche sono le seguenti:
  • 10. Uno degli ambiti di ricerca di gran attualità e di massimo interesse è lo studio dei componenti bioattivi della melagrana e gli innumerevoli effetti sul miglioramento della salute umana. Si è verificato con numerosi studi scientifici che sia la melagrana che i prodotti derivanti conten- gono diversi componenti in grado di prevenire malattie e migliorare lo stato di salute (Larrosa et al., 2006; Sartippour et al., 2008; Koyama et al., 2010). Solitamente la melagrana si mangia fresca. Ciononostante, gran parte del raccolto non pos- siede la qualità estetica sufficiente per essere destinato al consumo fresco in quanto il consu- matore non l’accetterebbe. Ad ogni modo la qualità della parte commestibile o arilli è simile a quella dei frutti accettati per il consumo fresco. Per questa parte del raccolto non utilizzabile per il consumo fresco è necessario cercare un’alternativa commerciale sottoforma di uso industriale. I principali prodotti industrializzati della melagrana sono: - Succo di melagrana: commercializzato soprattutto negli Stati Uniti e con un gran potenziale in Spagna. - Arilli di IV gamma. - Marmellate. - Vini, aceti e liquori. - Arilli disidratati. - Prodotti nutraceutici elaborati con estratto di buccia. - Condimento alimentare. - Cosmetici: creme, oli, bagnoschiumi…. 2. Prodotti funzionali derivati dalla melagrana ed il loro consumo integrale
  • 11. La melagrana possiede numerosi composti chimici ad alto valore biologico in tutte le sue parti: buccia, membrane carpellari, arilli e semi (Figura 3). Il prodotto più importante deri- vato dalla melagrana è il succo, senza dubbio il più studiato e con molteplici referenze nella letteratura scientifica sia spagnola che internazionale. Circa il 50% del peso totale della melagrana corrisponde alla buccia e alle membrane carpe- llari che rappresentano una fonte importantissima di composti bioattivi, flavonoidi, ellagi- tanini, proantocianidina e minerali tra cui il potassio, l’azoto, il calcio, il fosforo, il magnesio ed il sodio. Per questo motivo, i prodotti nutraceutici e i condimenti alimentati elaborati con estratti di buccia e membrane carpellari possono essere una fonte importante di tutti questi composti se trattati in modo corretto. Figura 3. Le parti della melagrana. 2.1. Composizione chimica della melagrana
  • 12. Inoltre, i chicchi di melagrana sono una fonte importante di lipidi in quanto i semi contengo- no acidi grassi che oscillano dal 12% al 20% del peso totale (peso asciutto). Gli acidi grassi si caratterizzano per un elevato contenuto di acidi grassi insaturi come l’acido linolenico, linoleico, punico, oleico, stearico e palmitico. La parte commestibile della melagrana rappresenta circa il 50% del peso totale di una melagrana ed è formata nell’80% dagli arilli (parte carnosa) e nel 20% dai semi (parte legnosa). La composizione dei chicchi di melagrana è la seguente: ac- qua (85 %); zuccheri (10 %), in particolare fruttosio e glucosio; acidi organici (1,5 %), in particolare acido ascorbico, citrico e malico; composti bioattivi come polifenoli e flavonoidi (in particolare antocianine).
  • 13. Tabella 1. Composizione nutrizionale della parte commestibile (USDA, 2007).
  • 14. Tabella 2. Elementi minerali contenuti nella parte commestibile (USDA, 2007) e nel succo di melagrana con polpa (Andreu-Sevilla et al., 2008). Attualmente, l’effetto benefico della frutta e della verdura è ampiamente accettato grazie all’elevato contenuto di composti bioattivi. La presenza dei composti indicati anteriormente (Tabella 2) garantisce l’importante valore nutrizionale della melagrana.
  • 15. 2.2.1. Composti fenolici a basso peso molecolare I composti fenolici si possono dividere in molecole semplici e polimeri di quest’ultime con un maggior peso molecolare. Tra i primi ricordiamo i flavonoidi come i composti più importanti di questo sottogruppo; gli antociani sono invece i composti più rappresentativi e i responsa- bili del colore caratteristico della melagrana. All’interno dei composti fenolici a basso peso molecolare ricordiamo gli acidi fenolici, in particolare l’acido gallico e l’acido ellagico (Figura 4). Figura 4. Composti fenolici a basso peso molecolare 2.2. Composti fenolici
  • 16. 2.2.2. Composti fenolici ad alto peso molecolare I tannini sono i polifenoli più caratteristici ad alto peso molecolare. La buccia della melagrana è ricca di tannini idrolizzabili, in particolare punicalina, pedunculagina e punicalagina (Figura 5). Figura 5. Struttura molecolare della punicalagina
  • 17. Tra gli alimenti funzionali ricordiamo: (i) quelli che contengono determinati minerali, vitami- ne, acidi grassi o fibre alimentari, (ii) quelli a cui sono state aggiunte sostanze biologicamente attive come fitochimici o altri antiossidanti e (iii) i probiotici che contengono colture vive di microorganismi utili. Stando a quanto esposto e agli studi effettuati sulla composizione chimica della melagrana e, recentemente, agli effetti sulla salute, possiamo considerare questo frutto come un alimento funzionale (Malgarejo, 2010). Gli antociani sono i composti responsabili del colore rosso delle melegrane; questi compo- sti fenolici sono importanti per l’azione antiossidante che svolgono tesa a protegge il corpo umano dai radicali liberi e a ritardare il processo di invecchiamento delle cellule. L’attività di cattura dei radicali liberi di questi flavonoidi è stata dimostrata in diversi studi, ad esempio quello di Espín et al. (2000). Si stima che circa il 10% della capacità antiossidante del succo di melagrana è dovuta alla presenza di questi polifenoli, gli antociani (Gil et a., 2000). Il concetto di alimento funzionale è complesso e si riferisce al fatto che i componenti possono essere nutrienti o no, riper- cuotersi in modo positivo o no sull’organismo, o svolgere un effetto fisiologico o psicologico oltre a quello nutrizionale (Viu- da-Martos et al., 2011a). 2.3. La melagrana come alimento funzionale
  • 18. È estremamente importante la composizione ba- sata su acidi grassi essenziali (linoleico, linolenico e arachidonico) soprattutto per il suo contenuto in acidi grassi poli-insaturi. Gli acidi grassi poli-insa- turi svolgono un ruolo importante come composti preventivi di malattie cardiovascolari e di alcune patologie cardiologiche considerando che questi grassi riducono notevolmente i livelli di colestero- lo HDL (colesterolo cattivo). L’acido punico ha effetti anti-aterogenici. Gli ellagitannini possono essere trasformati in uroli- tine; l’urolitina A potrebbe considerarsi il composto antinfiammatorio più attivo legato all’in- gerimento della melagrana. Nel colon i processi antiinfiammatori potrebbero essere dovuti alla frazione non metabolizzata degli ellagitannini (Larrosa et al., 2010). La punicalagina è il polifenolo con maggior peso molecolare conosciuto che si idrolizza in acido ellagico e si metabolizza nel tratto intestinale creando urolitine. Le punicalgine sono i composti che presentano una maggior capacità antiossidante o di cattura dei radicali liberi e sono responsabili del 50% di questa attività nel succo di melagrana, assieme ad altri tannini idrolizzabili (33 % dell’attività totale), e all’acido ellagico (3 %) (Gil et al., 2000; García-Viguera et al., 2004). La capacità antiossidante del succo di melagrana è il triplo di quella del vino rosso o del tè verde (Gil et al., 2000).
  • 19. - Potente effetto antiossidante. - Attività anti tumorale. - Effetto protettivo del sistema cardiovascolare. Le principali proprietà funzionali delle punicalgine sono (Sánchez, 2009): 2.4. Ossidazione VS Anti-ossidazione Gli organismi vivi hanno bisogno di energia e la ottengono dai principi immediati (carboidrati, lipidi e proteine). Questa energia si può ottenere con reazioni chimiche che possono richiedere o no ossigeno. Distinguiamo quindi il metaboli- smo anaerobico da quello aerobico. È vero che la cellula ottiene maggior energia se la base del suo metabolismo è l’ossigeno. Con l’ossigeno, la cellula può ottenere maggior ATP dai principi nutritivi /carboidrati, lipidi e proteine). Senza ossigeno si ottiene un 20% in meno di ATP (energia). C6H12O6 + 6 O2 ====> 6 CO2 + 6 H2O + 38 ATP
  • 20. Queste reazioni ossidative avvengono nei mitocondri, cioè delle strutture presenti nel cito- plasma delle cellule dove la molecola di glucosio /6 atomi di carbonio) già divisa in due di Acido piruvico (3 atomi di carbonio) sai ossida liberando elettroni e protoni accettando l’ossi- geno e trasformandosi in acqua e anidride carbonica e immagazzinando energia sottoforma di collegamenti trifosfati (ATP). O2 + 4 H+ 4 e- ====> 2 H2O Le molecole provenienti dall’ossidazione del glucosio si continuano ad ossidare e l’ossigeno si riduce assorbendo elettroni e protoni; ogni molecola si ossigeno accetta quattro elettroni e quattro protoni forman- do 2 molecole d’acqua. È la cosiddetta te- tra-riduzione dell’ossigeno Ma non sempre si verifica esattamente questo processo e si calcola che nel cin- que per cento dei casi avvengono mono o bi-riduzioni che non generano né acqua né CO2, facilmente eliminabili tramite le vie naturali dell’emuntorio (rene, polmone, pelle), bensì specie reattive nocive derivanti dall’ossigeno (EROs o ROS) che danneggiano la salute prolungando l’ossidazione dei nostri tessuti sani causando diverse patologie.
  • 21. Diciamo che questo 5% è come la “fuliggine” dei “camini metabolici” che se non la eliminia- mo o la neutralizziamo, con il passare del tempo ci ammaleremo o invecchieremo più veloce- mente. I sistemi più danneggiati sono l’apparato circolatorio, il sistema nervoso ed il sistema immunitario. Le specie reattive derivanti dall’ossigeno che si producono nelle cellule comprendono peros- sido di idrogeno (H2O2), il radicale ossidrile (-OH) e il radicale superossido (O2•−). Con l’arrivo dell’ossigeno sulla terra molte specie che non erano preparate per l’ossidazione sono scomparse. Quelle che hanno sopportato l’impatto dell’ossigeno sono sopravvissute sviluppando un sistema in grado di proteggerle: il sistema antiossidante. L’ossidazione è defi- nita come il “furto” degli elettroni degli ultimi strati elettronici degli atomi o molecole trasfor- mandosi in ioni con carica. Le sostanze che sottraggono questi elettroni si chiamano ossidanti e, ossidandosi, si riducono. Questi ioni “ossidati” si trasformano nei cosiddetti radicali liberi e se non vengono neutralizzati da un altro elemento (riduttore) in grado di fornire i propri elettroni o protoni (H+), continueranno a vagare nell’organismo fino a quando non riescono ad ottenerli da altri sostrati che si ossideranno; le più danneggiate sono le membrane che formano le cellule. L’ossidazione “fuori controllo” che avviene nei tessuti del nostro organi- smo favorisce l’invecchiamento, la degenerazione e, ovviamente, la malattia. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo lottare contro l’ossidazione. Il controllo dell’eccesso di RL o EROS prodotti dal nostro organismo corrisponde al funziona- mento normale del nostro sistema enzimatico antiossidante cellulare: Superossido dismutasi (SOD) Catalasi (CAT) Glitatione perossidasi (GO x)…e altri
  • 22. CO2+ NH3+ luz ====> Carboidrati Questi tre enzimi costituiscono la maggior difesa anti-radicale all’interno delle cellule. Dob- biamo tener presente che l’eccesso di radicali liberi (ossidanti) o un errore della nostra difesa enzimatica incapace di opporsi all’eccesso di RL possono causare lo sviluppo di molteplici processi patologici, in particolare le malattie di carattere degenerativo: Alzheimer, Parkinson, Artrosi, ecc. L’invecchiamento non è altro che uno sbilancio a favore dei meccanismi di ossidazione cau- sato dal fatto che i sistemi antiossidanti di difesa sono deboli o inefficienti. Inoltre, considerando il ritmo di vita attuale, dobbiamo aggiungere molti altri attacchi “ossi- dativi” provenienti dall’ambiente circostante che saturano la difesa antiossidativa innata di cui abbiamo parlato (enzimatica). Pensiamo all’inquinamento, al fumo, alle radiazioni, agli innumerevoli conservanti nella nostra alimentazione, ecc. Ma possiamo ingerire sostanza che possono contribuire alla lotta antiossidativa. Pensiamo ad esempio ad alcune vitamine idrosolubili (vitamina B1, B6, B12, C) e liposolubili (Vitamina E, A), biocarotenoidi, polifenoli. Nelle piante, le specie reattive dell’ossigeno si producono durante la fotosintesi (ottenimento dell’energia dalla luce solare). Diciamo che anche le piante devono difendersi, come noi, per poter sopportare le condizioni di alta intensità luminosa che causa ossidazioni. Per questo esistono i carotenoidi, i bioflavo- ni e altre sostanze che proteggono i vegetali da eventuali ossidazioni. Sappiamo tutti che se il pomodoro, il broccolo, l’arancia o la mela non contenessero sostanze antiossidanti non si conserverebbero e si denaturalizzerebbero. Se inserissimo questi nutrienti nella nostra ali- mentazione migliorerebbe il nostro sistema antiossidante riducendosi il cosiddetto “stress” ossidativo.
  • 23. Un aiuto antiossidante è sempre necessario, in particolare quando il nostro organismo sta attraversando una tappa difficile con il proprio metabolismo, ad esempio, in caso di uno sforzo fisico eccessivo (gravidanza, crescita, gare, ecc.) o in caso di infezioni, convalescenza post-operatoria o semplicemente se sta entrando in una “fase” evolutiva (menopausa o an- dropausa). Ecco perché ci interessa cercare questi nutrienti antiossidanti che si oppongono all’impatto dell’energia luminosa proveniente dal sole soprattutto all’interno di frutta e verdura. È im- portante ingerire questi frutti od ortaggi nel momento di massima concentrazione di antios- sidanti. I colori attraenti sono un punto di riferimento dell’elevata concentrazione di sostanze con potere antiossidante, ad esempio, i caroteni, i polifenoli, i resvelatroli, ecc. Non dobbiamo assolutamente dimenticare la melagrana che possiede la massima concen- trazione di antiossidanti rispetto ad altri frutti che vantano di essere antiossidanti, come gli agrumi, i mirtilli o persino il tè verde o il vino rosso. Dott. José Faus Vitoria (Nº Isc. Albo medici: 9582-Valencia) Esperto in Ozonoterapia, Omeopatia e Medicina Manuale Republica Argentina, 52, 2º, 3ª. 46700-Gandia Teléfono: 96 2870827 http://www.doctorfaus.com
  • 24. La melagrana (Punica granatum L.), frutto antico, mistico e distintivo, era anticamente descritto in numerosi do- cumenti come la Bibbia, il Torah giudeo ed il Talmud babilonese come un frutto sacro con poter benefici per la fertilità, l’abbondanza e la fortuna. Era presente in alcune cerimonie, nell’arte e nella mi- tologia egizia e greca ed era l’emblema personale dell’imperatore romano Mas- simo. Oltre all’ambito storico, la melagrana si usa anche per la cura di varie malattie in diverse tipologie di medicina. La medicina Ayurveda (medicina indiana) considera la mela- grana come un farmaco adeguato per la cura dei paras- siti, della diarrea, delle ulcere e considera che possiede un carattere depurativo. La melagrana serve anche come rimedio per il diabete nella medicina Unani che si pratica in India. L’attuale interesse nei confronti dei benefici medicinali e nutritivi della melagrana ha avuto inizio nel 2000 e, da quel momento, si sono create più di 200 referenze in cui si descrivono gli effetti benefici per la salute della melagrana e dei prodotti derivati. Nel periodo compreso dal 1950 al 1999 sono state registrate solo 25 pubblicazioni scientifi- che inerenti a questa tematica. 3. Melagrana e salute
  • 25. Le proprietà potenzialmente terapeutiche della me- lagrana sono piuttosto varie e comprendono trat- tamenti e cure preventive contro tumori, malattie cardiovascolari, Alzheimer, malattie infiammatorie, malattie orali e cutanee, obesità, disfunzioni erettili o diarrea. In seguito mostreremo dettagliatamente i risultati principali di una revisione bibliografica della lettera- tura scientifica esistente fino al 2011 in cui si descri- vono le diverse applicazioni terapeutiche della mela- grana citate in precedenza. 3.1. Proprietà anti cancro e antitumorali Hong et al. (2008) hanno dimostrato che il succo e gli estratti provenienti dalla melagrana sono potenti inibitori della crescita cellulare e persino più potenti di altri polifenoli creando un effetto sinergico con i fitochimici presenti nella melagrana e negli estratti. Un estratto di melagrana applicato come pre-trattamento topico ha ridotto lo sviluppo di un tumore sui topi dal 100% al 30% aumentando la latenza nello sviluppo del tumore da 9 a 14 settimane (Afaq et al., 2005). Albretch et al. (2004) hanno studiato l’effetto dell’olio di mela- grana, dei polifenoli della buccia e delle membrane e dei polifenoli del succo fermentato sul tumore alla prostata. Tutti questi agenti separatamente frenavano la proliferazione in vitro di cellule tumorali su cellule umane di LCNaP, PC-3 e DU 145 dimostrando così un’evidente attività antitumorale dei prodotti derivati dalla melagrana sul tumore alla prostata.
  • 26. Kohno et al. (2004) hanno dimostrato che l’ingerimento di olio proveniente dai semi di melagrana nell’alimentazione inibisce la gravità e la moltiplicazione degli adenocarcinomi nel colon dei topi. La riduzione dei tumori al colon grazie all’olio di semi di melagrana si associa all’incremento di aci- di linoleici coniugati nella mucosa del colon e nel fegato. Esistono diverse prove scientifiche che dimostrano che il succo di melagrana elimina l’espressione COX-2 indotta da TNF- la via NF-κB e l’attivazione di Akt. È possibile che al- cuni componenti bioattivi presenti nel succo di melagrana, come le antocianine e i flavonoidi, possano essere i respon- sabili dell’aumento dell’attività antiproliferativa delle cellu- le tumorali (Adams et al. 2006). Seeram et al. (2005b) hanno descritto la gran attività antiproliferativa del succo di melagrana sulle diverse linee cellulari tumorali con una gran inibizione dal 30 fino al 100%. Il succo di melagrana, l’acido ellagico e la punicalagina inducono l’apoptosi (forma di morte cellulare geneticamente regolata) delle cellule HT-29 del colon; ad ogni modo, nelle cellule HCT116 del colon hanno contribuito all’apoptosi solo l’acido ellagico e le punicalgine e non il succo di melagrana (Seeram et al., 2005b). Quindi, gli estratti di buccia di melagrana che contengono questi composti (acido ellagico e punicalgine) sembrano essere la cura del futuro contro il tumore al colon. Lansky et al. (2005b) hanno affermato che alcuni componenti presenti nella melagrana riducono in modo significativo l’invasione di cellule tumorali della prostata in vitro (cellule PC-3).
  • 27. Fjaeraa e Nanberg (2009) hanno dimostrato che l’acido ellagico è in grado di indurre l’apopto- si attraverso la rottura e l’alterazione del DNA nel ciclo cellulare. González-Sarrías et al. (2009) hanno suggerito che l’acido ellagico e i rispettivi metaboliti come le urolitine A e B possono contribuire alla prevenzione del tumore al colon. Hong et al. (2008) hanno dimostrato che il succo e gli estratti di melagrana hanno un’elevata capacità di arresto della proliferazione e sono in grado di stimolare l’apoptosi nelle cellule tumorali della prostata. Recentemente, Koyama et al. (2010) hanno dimostrato che una cura sulle cellule LAPC4 della prostata con estratti di melagrana con un contenuto stabilizzato di ellagitannini (punicalagina) del 37% riduce lo sviluppo favorendo l’apoptosi. Detto questo, potremmo concludere affermando che la melagrana e i prodotti derivanti hanno un effetto benefico sulle malattie tumorali grazie all’elevato contenuto di composti tali come le antocianine, l’acido ellagico e le punicalagine. Inoltre, partendo da tutti questi casi studiati, si è dimostrata un’attitudine differente dei prodotti derivanti dalla melagrana e degli estratti e l’ingerimento individuale o isolato dei composti responsabili. Per questo motivo, l’uso della melagrana e dei prodotti derivati è importantissimo in questo tipo di malattie. Ricordiamo inoltre che in tutti i casi studiati si parla di prevenzione e trattamento, in nessun caso di cura del cancro o del tumore. La melagrana e i prodotti derivati, grazie alla loro com- posizione fitochimica, sono prodotti consigliati per la prevenzione e il trattamento del cancro. Infine, a modo di riassunto, riassumiamo le principali azioni o effetti antitumorali della me- lagrana e dei prodotti derivati sulle alcune malattie tumorali (tumore al seno, al colon, alla prostata, ecc.).
  • 28. - Antiproliferativo: Arresto crescita tumorale. - Induce apoptosi: Morte cellulare indotta (suicidio). -InibiscefattorenuclearekB(NF-kB):Regolaespressionedioltre200geni (sistemaimmunitario,proliferazionecellulare,invasionetumorale,metastasi). - Anti-angiogenesi: Formazione nuovi vasi sanguigni. - Inibisce invasione tumorale (metalloproteinase). Sorgente: Dott. Gilberto E. Chéchile Toniolo (2011). II Simposio Internazionale sul Melo- grano, Madrid, Spagna. Tabella 4. Principali effetti antitumorali della melagrana.
  • 29. 3.2. Prevenzione di malattie cardiovascolari Uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie coronarie è la dislipidemia, caratterizzata da un aumento ec- cessivo del colesterolo a bassa densità (LDL) e/o da livelli bassi di colesterolo ad alta densità (HDL) (Esmaillzadeh e Azadbakht 2008). Il colesterolo è di due tipi: il colesterolo a bassa densità (LDL, o colesterolo cattivo) e le lipoproteine ad alta densità (HDL, o colesterolo buono). Il colesterolo buono (HDL) viene chiamato così perché contribuisce a ridurre il livello di coleste- rolo nel sangue; il colesterolo ad alta densità viene prodotto in modo naturale dall’organismo ed elimina il colesterolo cat- tivo dalle pereti delle arterie e lo restituisce al fegato. Il cole- sterolo cattivo si accumula sulle pareti delle arterie formando una lastra di rende difficile la circolazione del sangue che va fino al cuore. Ecco perché se il colesterolo LDL è troppo alto aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Si crede che l’ossidazione del LDL contribuisce all’aterosclerosi e allo sviluppo di malattie cardiovascolari (Heinecke 2006). Sono stati effettuati diversi studi in vitro, con animali e con umani, con diversi prodotti a base di melagrana per la prevenzione e la riduzione dell’aterosclerosi e l’ossidazione del LDL (Avi- ram et al., 2000; Sezer et al., 2007; Basu e Penugonda 2009; Davidson et al., 2009; Fuhrman et al., 2010). Aviram et al. (2000) hanno analizzato l’effetto che svolge il consumo di succo di melagrana in uomini sani sull’ossidazione del LDL e hanno determinato che l’LDL diminuiva incrementando l’attività del HDL di circa il 20%. Seezer et al. (2007) hanno confrontato il con- tenuto totale di polifenoli e l’attività antiossidante dei vini di melagrana e di vino rosso. Sia il contenuto in polifenoli che l’attività antiossidante erano maggiori nei vini di melagrana che nei vini rossi.
  • 30. Sia il contenuto in polifenoli che l’attività antiossidante erano maggiori nei vini di melagrana che nei vini rossi. Entrambi i vini permettevano una riduzione del LDL; ad ogni modo, grazie ad una maggior capacità antiossidante, la riduzione prodotta dal vino di melagrana era mag- giore rispetto a quella provocata dal vino rosso, in particolare del 24% per il vino di melagrana e del 14% per il vino rosso. Esmaillzadeh et al. (2006) hanno somministrato 40 gr di succo concentrato di melagrana a pazienti diabetici e iperlipidemici (livelli elevati di colesterolo e trigliceridi) per 8 settimane. Alla fine dello studio i livelli di trigliceridi e HDL erano rimasti invariati. Mentre il livello di colesterolo totale (5,43 %), LDL (9,24 %), il quoziente di colesterolo totale/HDL (7,27 %) ed il quoziente LDL/HDL (11,76 %) erano diminuiti. Basu e Penugonda (2009) hanno suggerito che il meccanismo principale del succo di mela- grana come prodotto dalle proprietà antiaterogeniche si riassume nel seguente modo: In questo modo, con l’ingerimento del succo di melagrana esiste un effetto favorevole sul progresso dell’aterosclerosi e, di conseguenza, sullo sviluppo di malattie coronarie. Il Dottor Aviram ha effettuati diversi esperimenti con pazienti sani e ipertesi a cui ha sommini- strato succo di melagrana durante diversi periodi di tempo. Conclusi questi studi è giunto alla conclusione che la pressione sanguigna è diminuita del 36% dopo due settimane di tratta- mento con succo di melagrana. Questa diminuzione è stata possibile grazie all’elevato potere antiossidante dei polifenoli della melagrana (Aviram e Dornfeld, 2001; Aviram et al., 2004). - Incrementa l’attività antiossidante del siero sanguino e riduce i lipidi del plasma e la perossidazione lipidica. - Riduce l’ossidazione del LDL. - Riduce le aree con lesioni di aterosclerosi. - Riduce la pressione sanguigna sistolica.
  • 31. 3.3. Proprietà Antinfiammatorie L’infiammazione, la prima difesa fisiologica nel corpo umano, può proteggerci da lesioni causate da ferite o avvelenamenti. Questo sistema di difesa può eli- minare microrganismi infettivi o irritazioni e mante- nere le funzioni fisiologiche normali. Ciononostante, un’esposizione eccessiva a queste infiammazioni può causare disfunzioni fisiologiche come l’asma o l’artri- te (Lee et al., 2010). Esistono diverse prove scienti- fiche che manifestano il carattere antinfiammatorio della melagrana e dei prodotti derivanti (Lansky e Newman, 2007; Shukla et al., 2008; Larrosa et al., 2010; Lee et al., 2010). Alcuni estratti di melagrana, soprattutto l’estratto di semi pressati a freddo, riducono l’azione degli enzimi ciclossigenasi e lipossigenasi in vitro. Le ciclossigenasi sono enzimi importantissimi per la degradazione dell’acido arachidonico in prostaglandine, importanti mediatori dell’infiammazione che viene quindi ridotta in modo significativo grazie agli estratti di melagrana. La lipossigenasi si occupa della trasformazione dell’acido arachidonico in leucotrieni, altri mediatori dell’infiammazione che viene quindi ri- dotta grazie agli estratti di semi di melagrana (Tomás-Barberán, 2010). Boussetta et al. (2009) hanno dimostrato che l’acido punico, acido grasso coniugato presente nell’olio di semi di melagrana, ha un effetto antinfiammatorio dimostrato in vivo e quindi limita la perossidazione lipidica.
  • 32. Lee et al. (2010) hanno analizzato quattro tannini idrolizzabili, tra cui la punicalagina e la punicalina, tutti separati dalla melagrana. Ognuno di questi composti, in diverse dosi, ha pro- vocato una diminuzione significativa della produzione di monossido di azoto (NO) in studi in vitro con un importante effetto antinfiammatorio. De Nigris et al. (2007) hanno dimostrato che l’ingerimento di succo ed estratti di melagrana in topi obesi ha ridotto notevolmente l’espressione di determinati elementi genetici che con- tribuiscono all’infiammazione cardiovascolare. In seguito, Romier-Crouzet (2009) hanno ottenuto risultati simili con succo di melagrana ed estratti e hanno osservato una prevenzione infiammatoria grazie all’abbondante contenuto di acido ellagico. Infine, Larrosa et al. (2010) hanno osservato che l’ingerimento di estratti di melagrana riduce i livelli di prostaglandine nella mucosa del colon ancora una volta grazie all’abbondante contenuto di acido ellagico nella melagrana.
  • 33. 3.4. La melagrana e le sue proprietà contro il diabete Il diabete è la malattia metabolica più comune al mondo di cui ne soffrono milioni di perso- ne. Stando ai dati della Federazione Interna- zionale del Diabete, si stima che nel 2025 circa 333 milioni di persone soffriranno di diabete. Dopo le malattie cardiovascolari e oncologi- che, il diabete occupa il terzo posto in impor- tanza. Il frutto del melograno e i prodotti derivanti possono svolgere un ruolo fondamentale come affermano gli studi scientifici che dimostrano le proprietà antidiabetiche di questo frutto (Huang et al., 2005; Li et al., 2005; Katz et al., 2007; Parmar e Kar, 2007; Li et al., 2008; Bagri et al., 2009). Il diabete si associa ad un elevato stress ossidativo e allo sviluppo dell’aterosclerosi; sembra evidente che i composti a base di melagrana con capacità antiossidante possono avere un effetto significativo sul diabete. Ad esempio, Katz et al. (2007) hanno dimostrato l’attività ipoglicemica dei fiori, dei semi e del succo di melagrana. I meccanismi per cui il melograno e i prodotti derivanti hanno ques- ti effetti sono ancora sconosciuti. Ciononostante, sebbene le ipotesi sul perché di questo meccanismo siano numerose, tutte concordano sulla diminuzione di alcuni fattori genetici e composti che inducono allo stress ossidativo.
  • 34. Ad esempio, Li et al. (2005), suggeriscono la ri- duzione dell’enzima -glucosidasi come mecca- nismo per la diminuzione del diabete grazie agli estratti di fiori di melagrana. Pamar e Kar (2007) hanno dimostrato che l’ingerimento di estratti di buccia di melagrana ha regolato gli effetti nocivi di un composto che favoriva lo sviluppo del dia- bete sui topi. Mcfarlin et al. (2009) hanno studiato invece l’ef- fetto dell’olio di semi di melagrana sull’accumulo di grassi nei topi e hanno osservato un migliora- mento della sensibilità all’insulina. Tutte queste prove, sommate agli studi inerenti alle malattie cardiovascolari, suggeriscono un effetto benefi- cio della melagrana e dei prodotti derivanti sul diabete e su altre malattie cardiovascolari in pa- zienti diabetici grazie anche all’effetto positivo su malattie coronarie. I componenti principali con proprietà antidiabetiche sono i polifenoli; questi composti si ri- percuotono sulla glicemia mediante numerosi meccanismi tra cui la riduzione dell’assorbi- mento del glucosio attraverso l’intestino o i tessuti periferici. Il meccanismo più probabile è la diminuzione dell’enzima -glucosidasi come causa principale della riduzione del diabete. Altri meccanismi suggeriscono la diminuzione della glicemia grazie all’assorbimento nei tes- suti periferici e non attraverso l’intestino (Scalbert et al., 2005).
  • 35. 3.5. Prevenzione del deterioramento ossidativo Il deterioramento ossidativo è un argomento attuale e un chiaro esempio di questa afferma- zione sta nel fatto che l’attività dei frutti e degli ortaggi nel deterioramento ossidativo (conte- nuto elevato di composti antiossidanti) è una delle proprietà o caratteristiche più apprezzate dai consumatori. Generalmente, si definisce antiossidante una sostanza naturale o artificiale in grado di neutralizzare o proteggere un sistema biologico dai radicali liberi, come i radicali dell’ossigeno, dell’azoto e i radicali lipidici (Cano e Arnai, 2004). Queste proprietà antiossidanti rendono la frutta e gli ortaggi elementi con proprietà bene- fiche per la salute, evitando o riducendo il rischio di soffrire alcune malattie degenerative (Brandt et al., 2004; Chen et al., 2007). Negli ultimi anni il contenuto di antiossidanti sta di- ventando un parametro importante per la qualità della frutta e degli ortaggi. Tra i composti con maggior capacità antiossidante ricordiamo le antocianine e altri fenoli (Espín et al., 2007, Dorais et al., 2008), carotenoidi (Perera e Yen, 2007) e le vitamine A, C e E (Hoursome et al., 2008). I composti responsabili dell’elevato potere antiossidante della melagrana e dei prodotti deri- vanti sono stati oggetto di studio per numerosi autori sia in modelli in vitro che in modelli in vivo. L’attività antiossidante in vitro della melagrana e dei prodotti derivanti è stata analizzata da diversi autori (Naveena et al., 2008; Cam et al., 2009; Mousavinejad et al., 2009; Tezcan et al., 2009). Tzulker et al. (2007) hanno determinato che l’elevata capacità antiossidante della melagrana e dei prodotti derivanti è dovuta alla presenza interna delle punicalagine e non delle antocianine come si pensava in precedenza.
  • 36. I meccanismi dell’attività antiossidante in vivo non sono del tutto chiari anche se è ben noto che questi meccanismi agiscono sulle matrici biologiche in modo molto complesso. Madrigal- Carballo et al. (2009) hanno suggerito che i composti fenolici della melagrana scatenano una reazione redox nel momento in cui i gruppi idrossilici delle molecole fenoliche donano un idrogeno agli agenti responsabili della riduzione. Altri autori (Amarrowicz et al., 2004) affer- mano che l’attività antiossidante dei composti fenolici è dovuta alla loro capacità di cattura dei radicali liberi e dei cationi metallici chelanti. 3.6. Prevenzione dei problemi cutanei Il processo di foto invecchiamento presuppone danni molecolari e strutturali sulla pelle, come infiammazione, diminuzione della sintesi del collagene, ingrossamento o proliferazio- ne dell’epidermide (parte superficiale della pelle), degradazione incompleta di frammenti di collagene e ossidazione delle proteine. Clinicamente , tutte queste modifiche si traducono in una pelle flaccida, rugosa, dall‘aspetto giallastro, con macchie bianche ovali o rotonde o macchie scure irregolari e teleangiectasi (vasi sanguigni evidenti), ecc. Potrebbero inoltre apparire lesioni benigne come cheratosi seborreiche o lentigo (elevazione o macchie color caffè), iperplasie sebacee e lesioni pre- cancerose come le cheratosi actiniche. I danni cutanei avvengono come conseguenza dell’invecchiamento naturale della pelle, ma non bisogna dimenticare che l’esposizione al sole favorisce l’apparizione di ulteriori proble- mi cutanei. L’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti può causare numerosi problemi, tra cui il tumore alla pelle.
  • 37. Numerosi studi effettuati con estratti di melagrana (Aslam et al., 2006) suggeriscono che gli estratti provenienti dalla buccia della melagrana favoriscono la rigenerazione del derma e gli estratti pro- venienti dall’olio di semi rigenerano l’epidermide. Pacheco-Palencia et al. (2008) hanno descritto le proprietà protet- tive degli estratti della melagrana contro le radiazioni UVA e UVB riducendo la generazione di specie reattive di ossigeno (ROS). Afaq et al. (2009) hanno suggerito che il danno indotto dalle radiazioni UVB sulla pelle può essere diminuito ingerendo prodotti derivati dalla buccia e dai semi di melagrana. Tutte queste analisi scientifiche dimostrano le eccellenti proprietà per la protezione della pelle degli estratti ottenuti dalla buccia e dai semi di melagrana. 3.7. Proprietà antimicrobiche della melagrana e i suoi prodotti derivati Molte tecnologie di conservazione di alimenti, alcune usate fin dai tempi più antichi, prote- ggono gli alimenti dall’alterazione causata da microrganismi. Sappiamo che i microrganismi possono essere eliminati mediante refrigerazione, riduzione dell’attività dell’acqua, acidifi- cazione, modificazione dell’atmosfera della confezione, mediante trattamenti non termici o aggiungendo composti antimicrobici. I prodotti antimicrobici per uso alimentare sono composti chimici aggiunti o presenti negli alimenti che ritardano la crescita o causano la morte dei microrganismi aumentando così la resistenza all’alterazione della qualità e della sicurezza.
  • 38. Gli obiettivi principali degli agenti antimicrobici sono i micror- ganismi che causano intossicazioni alimentari (agenti infettivi o produttori di tossine) e i microrganismi che alterano gli alimenti producendo prodotti metabolici finali (cataboliti) o enzimi dai cattivi odori, gusto sgradevole, problemi di consistenza, diversa colorazione e/o rischio sanitario (Davidson y Zivanovic, 2003). L’uso di agenti chimici e sintetici con una considerevole attività antimicrobica in grado di ridurre la crescita dei microbi è una delle tecniche più antiche per il controllo della crescita micro- bica e, quindi, una tecnica adeguata di conservazione (Viuda- Martos et al., 2008). Attualmente esiste una tendenza che prevede la sostituzione di questi agenti chimici con trattamenti naturali applicando agenti presenti in frutta, verdura ed erbe aromatiche. I prin- cipali agenti naturali antimicrobici sono gli oli essenziali di erbe aromatiche e spezie. Gli oli essenziali derivati da piante sono conosciuti grazie alla loro importate attività antimicrobica contro numerosissimi batteri e funghi e perché in grado di incrementare l’attività antiossidan- te dei prodotti trattati (Ayala-Zavala et al., 2005). L’attività antimicrobica della melagrana e dei prodotti derivati è stata dimostrata in numerosi studi in cui è stata verificata la riduzione dell’attività di numerosi microrganismi (Reddy et al., 2007; McCarrell, 2008; Al-Zoreky 2009; Choio et al., 2009; Gould et al., 2009). Reddy et al. (2007) hanno dimostrato che diversi estratti di melagrana in diversi dissolventi (acqua, etanolo, ecc.) mostrano un’attività antimicrobica significativa nei confronti di E. coli,
  • 39. Pseudomonas aeruginosa, Candida albicans, Cryptococcus neoformans e S. aureus. Al-Zoreky (2009) ha dimostrato che gli estratti di buccia di melagrana sono potenti inibitori della cres- cita di Listeria monocytogenes, S. aureus, E. coli e Yersinia enterocolitica. Choi et al. (2009) hanno studiato l’effetto in vivo e in vitro dell’applicazione di diverse concentrazioni di estratti di buccia di melagrana per ridurre la crescita della Salmonella, verificando che la dose mini- ma era di 62,5 mg/L. In generale, il potenziale di inibizione della melagrana e dei prodotti derivati è attribuibi- le all’elevata concentrazione di composti come i polifenoli, tannini e antocianine. Studi più recenti hanno dimostrato che l’uso di prodotti derivati e sottoprodotti come condimenti ali- mentari migliorano la capacità antiossidante e garantiscono un’innocuità totale grazie alla capacità della melagrana e dei derivati di ridurre l’attività dei microrganismi che causano il deterioramento degli alimenti (Navarro et al., 2011; Viuda-Martos et al., 2011b). Mantenere un’ottima salute dentale non solo è importante per preservare l’apparenza e le funzioni dei denti, ma anche per proteggerci contro malattie cardiovascolari. Attualmente, la scienza riconosce che la malattia periodontale infiammatoria cronica è strettamente legata al peggioramento delle malattie cardiovascolari (Dumitrescu, 2005). Di Silvestro et al. (2009) hanno dimostrato che uno sciacquo orale a base di estratti di me- lagrana ridurrebbe in modo significativo la quantità di microrganismi dalla placca dentale. Questa caratteristica è dovuta in particolare dall’effetto dei composti polifenolici e dei flavo- noidi sullo sviluppo della gengivite. La gengivite è una malattia orale batterica che provoca l’infiammazione e il sanguinamento delle gengive, causati dai resti di alimenti che restano tra i denti. 3.8. Effetti della melagrana sulla salute orale
  • 40. Menezes et al. (2006) hanno studiato l’effetto prodotto da un estratto di melagrana sui mi- crorganismi della placca dentale. Questi autori hanno confermato un’elevata efficacia con una riduzione dei microrganismi dell’84%. Sastravaha et al. (2005) hanno dimostrato l’efficacia di un dentifricio che conteneva estratti di melagrana come trattamento aggiuntivo per completare le terapie periodontali abituali. Badria e Zidan (2004) hanno dimostrato che i flavonoidi della melagrana svolgono un’azione antibatterica in vitro contro i microrganismi responsabili della gengivite. Le referenze relative all’effetto della melagrana e dei prodotti derivati sulle malattie orali sono più scarse rispetto a quelle attinenti alle malattie come il tumore o le malattie cardio- vascolari. I casi mostrati in precedenza sono gli esempi più recenti della ricerca effettata in questo contesto. Il consumo della melagrana come prodotto fresco, come alimento derivato o sottoforma di estratto, oltre ad essere piacevole grazie al gusto delizioso, è un rimedio per- fetto per un’adeguata salute orale. Nella Tabella 5 si riassumono alcuni degli studi più rilevanti.
  • 41. Tabella 5. Studi in vivo effettuati per valutare gli effetti benefici della melagrana sulla salute di animali da laboratorio e umani.
  • 42.
  • 43.
  • 44.
  • 45.
  • 46.
  • 47.
  • 48. 3.9. Altre proprietà della melagrana benefiche per la salute 3.9.1. La melagrana e i suoi effetti contro la dissenteria Esistono solo due studi recenti che hanno dimostrato l’effetto degli estratti di buccia di me- lagrana per la prevenzione della dissenteria. Entrambi gli sperimenti sono stati effettuati su cavie da laboratorio a cui è stato somministrato un estratto elaborato a base di buccia di melagrana per poter osservare come si riduceva il numero di defecazioni e la quantità delle stesse. Questi studi sono opera di Qnais et al. (2007) e Olapour et al. (2009). Le dosi proposte per il trattamento di questa malattia erano di 400 mg/kg di peso corporeo. 3.9.2. La melagrana e i suoi effetti sulla qualità dello sperma e la disfunzione erettile L’obiettivo finale del seme è principalmente la riproduzione in quanto agisce come “vincolo” per trasportare gli spermatozoi verso l’apparato riproduttivo femminile. Anche se l’eiaculazio- ne di seme accompagna l’orgasmo e il piacere sessuale, l’erezione e l’orgasmo sono controllati da meccanismi indipendenti, per cui l’emissione di seme non è essenziale per il godimento sessuale. Il consumo di succo di melagrana produce un incremento della concentrazione di sperma nell’epididimo, una maggior mobilità e densità di cellule spermatogeniche e una ri- duzione dello sperma di cattiva qualità in confronto al gruppo di riferimento o controllo (Türk et al., 2008). In uno studio più recente, questo stesso gruppo di ricercatori ha suggerito che l’acido ellagico ha un effetto protettivo sia per i testicoli che per gli spermatozoi. Questo effetto può essere legato all’azione potente dell’acido ellagico contro lo stress ossidativo (Türk et al., 2010).-
  • 49. Per quanto concerne la disfunzione erettile o impotenza erigendi, cioè l’incapacità continua di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente da poter mantenere una relazione ses- suale soddisfacente, stando a quanto afferma Forest et al. (2007) si è potuto affermare che dopo quattro settimane di trattamento con succo di melagrana i pazienti mostravano una miglior attività erettile rispetto ad altri a cui era stato somministrato un prodotto dall’effetto placebo. 3.9.3. Effetto della melagrana sull’obesità L’obesità è una malattia cronica di origine multifattoriale caratterizzata dall’accumulo ecces- sivo di grasso o ipertrofia generale del tessuto adiposo nel corpo. Possiamo quindi parlare di obesità quando la riserva naturale di energia degli umani o di altri mammiferi immagazzinata sottoforma di grasso corporeo aumenta fino a tal punto che viene associata ad una serie di complicazioni, problemi di salute, malattie e persino un aumento del tasso di mortalità. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) parla di obesità quando l’IMC o indice di mas- sa corporea (calcolo tra la statura e il peso dell’individuo) è uguale o superiore a 30 kg/m2. Si considera un segno di obesità anche un perimetro addominale maggiore o uguale a 102 cm negli uomini e 88 cm nelle donne. L’obesità fa parte della sindrome metabolica ed è un fattore di rischio ben noto, ciò significa che è spesso causa di diverse malattie, in particolare malattie cardiovascolari, diabete mellitus tipo 2, apnea nel sonno, ictus, osteoartrite, e di alcune forme di cancro, patologie dermatologiche e gastrointestinali. Anche se l’obesità è una condizione clinica individuale, è diventato un problema serio nell’am- bito della salute pubblica e l’OMS considera che “l’obesità ha raggiunto proporzioni epidemi- che a livello mondiale e ogni anno muoiono 2,6 milioni di persone a causa dell’obesità o del sovrappeso.
  • 50. Tabella 6. Studi per valutare l’effetto in vivo della melagrana o dei suoi estratti sull’obesità. Anche se prima si considerava un problema attinente solo ai paesi ricchi, oggi l’obesità è pre- valente anche nei paesi con redditi medi o bassi”.
  • 51. Adams LS, Seeram NP, Aggarwal BB, Takada Y, Sand D y Heber D. 2006. Pomegranate juice, to- tal pomegranate ellagitannins and punicalagin suppress inflammatory cell signalling in colon cancer cells. J Agric Food Chem 54: 980–985. Adiga S, Tomar P y Rajput RR. 2010. Effect of punica granatum peel aqueous extract on nor- mal and dexamethasone suppressed wound healing in wistar rats. Int J Pharma Sci Rev Res 5(2): 34-37. Afaq F, Saleem M, Krueger CG, Reed JD y Mukhtar H. 2005. Anthocyanin and hydrolyzable tannin-rich pomegranate fruit extract modulates MAPK and NF-kappa B pathways and inhi- bits skin tumorigenesis in CD-1 mice. Int J Cancer 113: 423–433. Afaq F, Zaid MA, Khan N, Dreher M y Mukhtar H. 2009. Protective effect of pomegranate-de- rived products on UVB-mediated damage in human reconstituted skin. Exp Dermatol 18(6): 553–561. Albrecht M, Jiang W, Kumi-Diaka J, Lansky EP, Gommersall LM, Patel A, Mansel RE, Neeman I, Geldof AA y Campbell MJ. 2004. Pomegranate extracts potently suppress proliferation, xeno- graft growth, and invasion of human prostate cancer cells. J Med Food 7(3): 274–283. 4. Bibliografía
  • 52. Althunibat OY, Al-Mustafa AH, Tarawneh K, Khleifat KM, Ridzwan BH y Qaralleh HN. 2010. Protective role of Punica granatum L. peel extract against oxidative damage in experimental diabetic rats. Process Biochem 45(4): 581–585. Al-Yahya MA. 2005. Preliminary phytochemical and pharmacological studies on the rind of pomegranate (Punica granatum L.) Paki J Biol Sci 8(3): 479-481. Al-Zoreky NS. 2009. Antimicrobial activity of pomegranate (Punica Granatum L.) fruit peels. Int J Food Microbiol 134: 244–248. Amarowicz R, Pegg RB, Rahimi-Moghaddam P, Barl B y Weil JA. 2004. Free-radical scavenging capacity and antioxidant activity of selected plant species from the Canadian prairies. Food Chem 84:551–62. Andreu-Sevilla AJ, Signes-Pastor AJ, Carbonell-Barrachina AA. 2008. La granada y su zumo. Producción, composición y propiedades beneficiosas para la salud. Al Eq Tec 234: 36-39. Aslam MN, Lansky EP y Varani J. 2006. Pomegranate as a cosmeceutical source: Pomegranate fractions promote proliferation and procollagen synthesis and inhibit matrix metalloprotei- nase-1 production in human skin cells. J Ethnopharmacol 103: 311–318.
  • 53. Aviram M y Dornfeld L. 2001. Pomegranate juice consumption inhibits serum angiotensin converting enzyme activity and reduces systolic blood pressure. Atherosclerosis 158(1): 195- 198. Aviram M, Dornfeld L, Rosenblat M, Volkova N, Kaplan M, Coleman R, Hayek T, Presser D y Fuhrman B. 2000. Pomegranate juice consumption reduces oxidative stress, atherogenic modifications to LDL, and platelet aggregation: studies in humans and in atherosclerotic apo- lipoprotein E-deficient mice. Am J Clinl Nutr 71: 1062–1076. Aviram M, Rosenbalt M, Gaitini D, Nitecki S, Hoffman A, Dornfeld L, Volkova N, Presser D, Attias J, Liker H y Hayek T. 2004. Pomegranate juice consumption for 3 years by patients with carotid artery stenosis reduces common carotid intima-media thickness, blood pressure and LDL oxidation. Clini Nutr 23(3): 423-433. Aviram M, Dornfeld L, Kaplan M, Coleman R, Gaitini D, Nitecki S, Hofman A, Rosenblat M, Volkova N,Presser D, Attias J, Hayek T y Fuhrman B. 2002. Pomegranate juice flavonoids inhi- bit low-density lipoprotein oxidation and cardiovascular diseases: studies in atherosclerotic mice and in humans. Drugs Und Exp Clinic Res 28(2-3): 49-62. Ayala-Zavala JF, Wang SY, Wang CY y González-Aguilar GA. 2005. Methyl jasmonate in con- junction with ethanol treatment increases antioxidant capacity, volatile compunds and postharvest life of strawberry fruit. Eur Food Res Tech 221: 731-738.
  • 54. Badria FA y Zidan OA. 2004. Natural products for dental caries prevention. J Med Food 7: 381–384. Bagri P, Ali M, Aeri V, Bhowmik M y Sultana S. 2009. Antidiabetic effect of Punica granatum flowers: effect on hyperlipidemia, pancreatic cells, lipid peroxidation and antioxidant enzy- mes in experimental diabetes. Food Chem Toxicol 47: 50–54. Barwal SB, Sunil AN, Dhasade VV, Patil MJ, Pal SC y Subhash CM. 2009. Antihistaminic effect of various extracts of Punica granatum Linn. flower buds. Pharmacognosy 1(4): 322-325. Basu A y Penugonda K. 2009. Pomegranate juice: a heart-healthy fruit juice. Nutr Rev 67(1): 49–56. Boussetta T, Raad H, Letteron P, Gougerot-Pocidalo MA, Marie JC, Driss F y El-Benna J. 2009. Punicic acid, a conjugated linolenic acid, inhibits TNFα-induced neutrophil hyperactivation and protects from experimental colon inflammation in rats. PLoS One 4(7):6458. Available from: www.plosone.org Brandt K, Christensen LP, Hansen-Moller J, Hansen SL, Haraldsdottir J, Jespersen L, Purup S, Kharazmi A, Barkholt V, Frokiaer H y Kobaek-Larsen M. 2004. Health promoting compounds in vegetables and fruits: A systematic approach for identifying plant components with impact on human health. Trends Food Sci Technol 15: 384-393. Cam M, Hısıl Y y Durmaz G. 2009. Classification of eight pomegranate juices based on antio- xidant capacity measured by four methods. Food Chem 112: 721–726.
  • 55. Cano A y Arnao MB. 2005. Hydrophylic and lipopohilic antioxidant activity in different leaves of three lettuce varieties. Int J Food Prop 8: 521-528. Carpenter LA, Conway CJ y Pipkin FB. 2010. Pomegranates (Punica granatum) and their effect on blood pressure: a randomised double-blind placebo-controlled trial. Proc Nutr Soc 69. Cerdá B, Ceron JJ, Tomás-Barberán FA y Espin JC. 2003. Repeated oral administration of high doses of pomegranate ellagitannin punicalagin to rats for 37 days is not toxic. J Agric Food Chem 51: 3493–3501. Chéchile Toniolo GE. 2011. Utilidad de la Granada en el cáncer de próstata. En: II Symposium Internacional sobre el Granado, Madrid, España. Chen L, Vigneault C, Raghavan GSV y Kubow S. 2007. Importance of the phytochemical cont- nent of fruits and vegetables to human health. Stewart Postharvest Rev. 3: 20-32. Choi JG, Kang OH, Lee YS, Chae HS, Oh YC, Brice OO, Kim MS, Sohn DH, Kim HS, Park H, Shin DW, Rho JR y Kwon DY. 2009. In vitro and in vivo antibacterial activity of Punica granatum peels ethanol extract against salmonella. Evid Based Compl Alter Med 17: 1–8. Choi JG, Kang OH, Lee YS, Chae HS,Oh YC, Brice OO, Kim MS, Sohn DH, Kim HS, Park H, Shin DW, Rho JR yKwon DY. 2011. In Vitro and In Vivo Antibacterial Activity of Punica granatum Peel Ethanol Extract against Salmonella. Evid-Based Complem Alter Med Article ID 690518, 8 pages doi:10.1093/ecam/nep105.
  • 56. Das S y Sama G. 2009. Antidiabetic Action of Ethanolic Extracts of Punica granatum Linn. in Alloxan-induced Diabetic Albino Rats. Stam J Pharma Sci. 2(1): 14-21. Davidson MH, Maki KC, Dicklin MR, Feinstein SB, Witchger MS, Bell M, McGuire DK, Provos JC, Liker H y Aviram M. 2009. Effects of consumption of pomegranate juice on carotid intima- media thickness in men and women at moderate risk for coronary heart disease. Amer J Cardiol 104(7): 936–942. Davidson y Zivanovic. 2003. Food antimicrobials. In: Davidson, P. M., Sofos, J. N. and Branen. A. L. Antimicrobials in foods: CRC press USA. De Nigris F, Balestrieri ML, Williams-Ignarro S, D’Armiento FP, Fiorito C, Ignarro LJ y Napoli C. 2007. The influence of pomegranate fruit extract in comparison to regular pomegranate juice and seed oil on nitric oxide and arterial function in obese Zucker rats. Nitric Oxide 17: 50–54. Devipriya N, Sudheer AR, Vishwanathan P y Menon VP. 2008. Modulatory potential of ellagic acid, a natural plant polyphenol on altered lipid profile and lipid peroxidation status during alcohol-induced toxicity: A pathohistological study. J Biochem Mol Toxicol 22(2): 101–112. Di Silvestro RA, Di Silvestro DJ y Di Silvestro DJ. 2009. Pomegranate extract mouth rinsing effects on saliva measures relevant to gingivitis risk. Phytother Res 23: 1123–1127. Dikmen M, Ozturk N y Ozturk Y. 2011. The Antioxidant Potency of Punica granatum L. Fruit Peel Reduces Cell Proliferation and Induces Apoptosis on Breast Cancer. J Med Food 14(12): 1638-1646.
  • 57. Dorais M, Ehret DL y Papadopoulus AP. 2008. Tomato (Solanum lycopersicum) health compo- nents: from the seed to the consumer. Phytochem Rev 7: 231-250. Dumitrescu AL. 2005. Influence of periodontal disease on cardiovascular diseases. Rom J Inern Med 43(1-2): 9-21. Esmaillzadeh A y Azadbakht L. 2008. Food intake patterns may explain the high prevalence of cardiovascular risk factors among Iranian women. J Nutr 138(8): 1469–1475. Esmaillzadeh A, Tahbaz F, Gaieni I, Alavi-Majd H y Azadbakht L. 2006. Cholesterol-lowering effect of concentrated pomegranate juice consumption in type II diabetic patients with hy- perlipidemia. Int J Vit Nutr Res 76(3): 147-151. Espín JC, García-Conesa MT y Tomás-Barberán FA. 2007. Nutraceuticals. Facts and ficiton. Phytochemistry 68: 2986-3008. Espín JC, Soler-Rivas C, Wichers HJ y García-Viguera C. 2000. Anthocyanin-based natural co- lorants: A new source of antiradical activity for foodstuff. J Agric Food Chem 48: 1588-1592. Faria A, Monteiro R, Azevedo I y Calhau C. 2007. Pomegranate Juice Effects on Cytochrome P450s Expression: In Vivo Studies. J Med Food 10(4)643-649. Faria A, Monteiro R, Mateus N, Azevedo S y Calhau C. 2007. Effect of pomegranate (Punica granatum) juice intake on hepatic oxidative stress. Eur J Nutr 46(5): 271–278.
  • 58. Figueroa JM, Peña Nuñez BR y Oropesa S. 2006. Actividad antiviral del extracto de Punica granatum L. (BLBu) en el modelo experimental de gripe en ratones de la línea Balb/C. Rev CENIC Cien Biol 37(2): 105-109. Fjaeraa C y Nanberg E. 2009. Effect of ellagic acid on proliferation, cell adhesion and apopto- sis in SH-SY5Y human neuroblastoma cells. Biomed Pharmacother 63: 254–261. Forest CP, Padma-Nathan H y Liker HR. 2007. Efficacy and safety of pomegranate juice on improvement of erectile dysfunction in male patients with mild to moderate erectile dys- function: a randomized, placebo-controlled, double-blind, crossover study. Int J Impo Res 19: 564-567. Fuhrman B, Volkova N y Aviram M. 2010. Pomegranate juice polyphenols increase recombi- nant paraoxonase-1 binding to high-density lipoprotein: studies in vitro and in diabetic pa- tients. Nutr 26(4): 359–366. García-Viguera C y Pérez-Vicente A. 2004. La granada. Alimento rico en polifenoles antioxi- dantes y bajo en calorías. Alim Nutr Salud 11(4): 113-120. Gil MI, Tomás-Barberán FA, Hess-Pierce B, Holcroft DM y Kader AA. 2000. Antioxidant activity of pomegranate juice and its relationship with phenolic composition and processing. J Agric Food Chem 48: 4581-4589. González-Sarrías A, Espín JC, Tomás-Barberán FA y García-Conesa MT. 2009. Gene expression, cell cycle arrest and MAPK signaling regulation in Caco-2 cells exposed to ellagic acid and its metabolites, urolithins. Mol Nutr Food Res 53(6): 686–698.
  • 59. Gould SWJ, Fielder MD, Kelly AF y Naughton DP. 2009. Anti-microbial activities of pomegrana- te rind extracts: enhancement by cupric sulphate against clinical isolates of S. aureus, MRSA and PVL positive CA-MSSA. BMC Comple Alter Med 9: 23-29. Grossmann ME, Mizuno NK y Schuster T. 2010. Punicic acid is an ω-5 fatty acid capable of inhibiting breast cancer proliferation. Int J Onco 36(2): 421-426. Guno C. 2008. Analgesic activity of various extracts of Punica granatum (Linn) flowers. Int J Green Pharm 2(3): 145-146. Guo C, Wei J, Yang JJ, Xu J, Pang W y Jiang YG. 2008. Pomegranate juice is potentially better than apple juice in improving antioxidant function in elderly subjects. Nutr Res 28: 72–77. Hajimahmoodi M, Oveisi MR, Sadeghi N, Jannat B y Nateghi M. 2009. Antioxidant capacity of plasma after pomegranate intake in human volunteers. Acta Med Iran 47(2): 125–132. Hamad AW y Al-Momene W. 2009. Separation and purification of crude ellagic acid from white flesh of pomegranate fruits as a potent anti-carcinogenic. New Biotechnol 25(1): 286. Hasan R, Hossain M, Akter R, Jamila M, Mazumder MEH, Islam I, Faruque A, Ghani A y Rah- man F. 2009. Antioxidant, Antidiarrhoeal and Cytotoxic Properties of Punica granatum Linn. Latin Amer J Pharma 28(5): 783-788. Hashemi M, Kelishadi R, Hashemipour M, Zakerameli A et al. 2010. Acute and long-term effects of grape and pomegranate juice consumption on vascular reactivity in pediatric meta- bolic syndrome. Card In Young 20: 73-77. Heinecke JW. 2006. Lipoprotein oxidation in cardiovascular disease: chief culprit or innocent bystander? J Exp Med 203(4): 813–816.
  • 60. Hong MY, Seeram NP y Heber D. 2008. Pomegranate polyphenols down-regulate expression of androgen-synthesizing genes in human prostate cancer cells over-expressing the androgen receptor. J Nut Biochem 19: 848–855. Hora JJ, Maydew ER, Lansky EP y Dwivedi C. 2004. Chemopreventive Effects of Pomegranate Seed Oil on Skin Tumor Development in CD1 Mice. J Med Food 6(3): 157-161. Hossin FLA. 2009. Effect of pomegranate (Punica granatum) peels and its extract on obese hypercholesterolemic rats. Pak J Nutr 8(8): 1251-1257. Hounsome N, Hounsome B, Tomos D y Edward-Jones G. 2008. Plant metabolites and nutritio- nal quality of vegetables. J Food Sci 73: 48-65. Huang T, Yang Q, Harada M, George Q, Yamahara J, Roufogalis B y Li Y. 2005. Pomegranate Flower Extract Diminishes Cardiac Fibrosis in Zucker Diabetic Fatty Rats: Modulation of Car- diac Endothelin-1 and Nuclear Factor-kappaB Pathways. J Card Pharm 46(6): 856-862. Huang THW, Peng G, Kota BP, Li GQ, Yamahara J, Roufogalis BD y Li Y. 2005. Anti-diabetic ac- tion of Punica granatum flower extract: activation of PPAR-g and identification of an active component. Toxicol App Pharmacol 207: 160–169. Ilbey YO, Ozbek E, Simsek A, Cekmen M, Somay A y Tasci AI. 2009. Effects of Pomegranate Juice on Hyperoxaluria-Induced Oxidative Stress in the Rat Kidneys. Renal Fail 31(6): 522-531. Kaplan M, Hayek T, Raz A, Coleman R, Dornfeld L, Vaya J y Aviram M. 2001. Pomegranate Juice Supplementation to Atherosclerotic Mice Reduces Macrophage Lipid Peroxidation, Cellular Cholesterol Accumulation and Development of Atherosclerosis. J Nutr 131: 2082-2089.
  • 61. Kasai K, Yoshimura M, Koga T, Arii M, Kawasaki S. 2007. Effects of oral administration of ellagic acid-rich pomegranate (Punica granatum) extract on ultraviolet-induced pigmentation in the human skin. J Nutr Sci Vitamin 52(5): 383-388. Katz SR, Newman RA y Lansky EP. 2007. Punica granatum: heuristic treatment for diabetes mellitus. J Med Food 10(2): 213–217. Khalil EAM. 2004. Antidiabetic effect of an aqueous extract of Pomegranate (Punica grana- tum L.) peels in normal and alloxan diabetic rats. Egyp J Hosp Med 6: 92-99. Khan GN, Gorin MA, Rosenthal D, Pan Q, Wei Bao L et al. 2007. Pomegranate Fruit Extract Impairs Invasion and Motility in Human Breast Cancer. Integ Cancer Thera 8(3): 242-253. Khan N, Afaq F, Kweon MH, Kim KM y Mukhtar H. 2006. Pomegranate fruit extract inhibits prosurvival pathways in human A549 lung carcinoma cells and tumor growth in athymic nude mice. Carcinogenesis 28(1): 163-173. Koyama S, Cobb LJ, Mehta HH, Seeram NP, Heber D, Pantuck AJ y Cohen P. 2010. Pomegrana- te extract induces apoptosis in human prostate cancer cells by modulation of the IGF-IGFBP axis. Gro Horm IGF Res 20: 55-62. Kumar S, Maheshwari KK y Singh V. 2009. Protective Effects of Punica Granatum Seeds Extract Against Aging and Scopolamine Induced Cognitive Impairments in Mice. Afr J Tradit Compl- ment Altern Med 6(1): 49-56. Lansky EP y Newman RA. 2007. Punica granatum (pomegranate) and its potential for preven- tion and treatment of inflammation and cancer. J Ethnopharmacol 109: 177–206.
  • 62. Lansky EP, Harrison G, Froom P y Jiang WG. 2005b. Pomegranate (Punica granatum) pure chemicals show possible synergistic inhibition of human PC-3 prostate cancer cell invasion across MatrigelTM. Invest New Drugs 23: 121–122. Larrosa M, González-Sarrías A, Yáñez-Gascón MJ, Selma MV, Azorín-Ortuño M, Toti S, Tomás- Barberán F, Dolara P y Espín JC. 2010. Anti-inflammatory properties of a pomegranate extract and its metabolite urolithin-A in a colitis rat model and the effect of colon inflammation on phenolic metabolism. J Nut Biochem 21(8): 717–725. Larrosa M, Tomás-Barberán FA y Espín JC. 2006. The dietary hydrolysable tannin punicalagin releases ellagic acid that induces apoptosis in human colon adenocarcinoma Caco-2 cells by using the mitochondrial pathway. J Nutr Biochem 17: 611-625. Lee CJ, Chen LG, Liang WL y Wanga CC. 2010. Anti-inflammatory effects of Punica granatum Linne in vitro and in vivo. Food Chem 118: 315–322. Lei F,Zhang XN, Wang W, Xing DM, Xie WD, Su H y Du LJ. 2007. Evidence of anti-obesity effects of the pomegranate leaf extract in high-fat diet induced obese mice. Int J Obe 31: 1023-1029. Li Y, Qi Y, Huang THW, Yamahara J y Roufogalis BD. 2008. Pomegranate flower: a unique tradi- tional antidiabetic medicine with dual PPAR-α/-γ activator properties. Diab Obes Meta 10(1): 10–17. Li Y, Wen S, Kota BP, Peng G, Li GQ, Yamahara J y Roufogalis BD. 2005. Punica granatum flower extract, a potent alpha-glucosidase inhibitor, improves postprandial hyperglycemia in Zucker diabetic fatty rats. J Ethnopharmacol 99: 239–244.
  • 63. Louis Jeune MA, Kumi-Diaka J y Brown J. 2005. Anticancer Activities of Pomegranate Extracts and Genistein in Human Breast Cancer Cells. J Med Food 8(4): 469-475. Madrigal-Carballo S, Rodriguez G, Krueger CG, Dreher M y Reed JD.2009. Pomegranate (Puni- ca granatum L.) supplements: authenticity, antioxidant and polyphenol composition. J Funct Foods 1: 324–329. Manoharan S, Kumar RA, Mary AL, Singh RB, Balakrishnan S y Silvan S. 2009. Effects of Punica granatum Flowers on Carbohydrate Metabolizing Enzymes, Lipid Peroxidation and Antioxi- dants Status in Streptozotocin Induced Diabetic Rats. Open Nutr J 2: 113-117. MARM. 2010. Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino, Anuario de Estadística 2010. McCarrell EM, Gould SWJ, Fielder MD, Kelly AF, El-Sankary W y Naughton DP. 2008. Antimi- crobial activities of pomegranate rind extracts: enhancement by addition of metal salts and vitamin C. BMC Comple Alter Med 8: 64-71. McFarlin BK, Strohacker KA y Kueht ML. 2008. Pomegranate seed oil consumption during a period of high-fat feeding reduces weight gain and reduces type 2 diabetes risk in CD-1 mice. Brith J Nutr 102: 54-59. Mehta R, Lansky, EP. 2004. Breast cancer chemopreventive properties of pomegranate (Pu- nica granatum) fruit extracts in a mouse mammary organ culture. Eur J Cancer Prev 13(4): 345-348. Melgarejo P y Salazar DM. 2003. Tratado de Fruticultura para zonas áridas y semiáridas, (Mundi-Prensa, Madrid).
  • 64. Melgarejo P. 2010. El granado, su problemática y usos. En: I Jornadas nacionales sobre el gra- nado, 7-27 Octubre 2010, Elche, España (CD-ROM). Menezes SM, Cordeiro LN y Viana GS. 2006. Punica granatum (pomegranate) extract is active against dental plaque. J Herb Pharmacother 6(2): 79–92. Mohan M, Patankar P, Ghadi P y Kasture S. 2010. Cardioprotective potential of Punica grana- tum extract in isoproterenol-induced myocardial infarction in Wistar rats. J Pharmacol Phar- macother. 1(1): 32-37. Mori-Okamoto J, Otawara-Hamamoto Y, Yamato H y Yoshimura H. 2004. Pomegranate extract improves a depressive state and bone properties in menopausal syndrome model ovariecto- mized mice. J Ethnopharm 92(1): 93-101. Murthy KNC, Jayaprakasha GK y Singh RP. 2002. Studies on antioxidant activity of pomegrana- te (Punica granatum) peel extract using in vivo models. J Agric Food Chem 50(17): 4791–4795. Nagata M, Hidaka M, Sekiya H, Kawano Y, Yamasaki K, Okumura M y Arimori K. 2007. Effects of Pomegranate Juice on Human Cytochrome P450 2C9 and Tolbutamide Pharmacokinetics in Rats. Drug Metab Dispos 2: 302-305. Najafzadeh H, Aghel N, Hemmati AA y Oulapour S. 2011. Effect of Hydro Alcoholic extract of peel of Punica granatum on experimental diabetes mellitus by streptozotocin in rats. Phar- mac Sci 16(4): 239-248.
  • 65. Navarro P, Nicolas TS, Gabaldon JA, Mercader-Ros MT, Calín-Sánchez Á, Carbonell-Barrachi- na, ÁA y Pérez-López AJ. 2011. Effects of Cyclodextrin Type on Vitamin C, Antioxidant Activity, and Sensory Attributes of a Mandarin Juice Enriched with Pomegranate and Goji Berries. J Food Sci 76(5): 319-324. Naveena BM, Sen AR, Kingsly RP, Singh DB y Kondaiah N. 2008. Antioxidant activity of pome- granate rind powder extract in cooked chicken patties. Int J Food Sci Technol 43: 1807–1812. Olapour S, Mousavi E, Sheikhzade M, Hoseininezhad O y Najafzadeh H. 2009. Evaluation an- tidiarrheal effects of pomegranate peel extract. J Iran Chem Soc 6(Nov): 115–143. Pacheco-Palencia LA, Noratto G, Hingorani L, Talcott ST y Mertens-Talcott SU. 2008. Protec- tive effects of standardized pomegranate (Punica Granatum L.) polyphenolic extract in ultra- violet-irradiated human skin fibroblasts. J Agric Food Chem 56: 8434–8441. Pantuck AJ, Leppert JT, Zomorodian N, Aronson W, Hong J, Barnard RJ, Seeram N, Liker H, Wang H, Elashoff R, Heber D, Aviram M, Ignarro L y Belldegrun A. 2006. Phase II Study of Po- megranate Juice for Men with Rising Prostate-Specific Antigen following Surgery or Radiation for Prostate Cancer. Clinic Cancer Res 12(13): 4018-4026. Park KT, Shim SY, y Chun SS. 2008. Inhibitory Effects of Punica granatum L. Extracts on De- granulation in Human Basophilic KU812F Cells. Kor J Food Sci Tech 40(6): 702-706. Parmar HS y Kar A. 2007. Antidiabetic potential of Citrus sinensis and Punica granatum peel extracts in alloxan treated male mice. Biofactors 31(1): 17-24.
  • 66. Perera CO y Yen GM. 2007. Functional properties of carotenoids in human health. Int J Food Prop 10: 201-230. Qnais EY, Elokda AS, Abu-Ghalyun YY y Abdulla FA. 2007. Antidiarrheal activity of the aqueous extract of Punica granatum (pomegranate) peels. Pharma Biol 45(9): 715–720. Reddy MK, Gupta SK, Jacob MR, Khan SI y Ferreira D. 2007. Antioxidant, antimalarial and antimicrobial activities of tannin-rich fractions, ellagitannins and phenolic acids from Punica granatum L. Planta Med 73: 461–467. Romier-Crouzet B, Walle JV, During A, Joly A, Rousseau C, Henry O, Larondelle Y y Schneider YJ. 2009. Inhibition of inflammatory mediators by polyphenolic plant extracts in human intes- tinal Caco-2 cells. Food Chem Toxicol 47: 1221–1230. Sánchez, F. 2009. Granado: Perspectivas y Oportunidades de un Negocio Emergente: Alterna- tivas agroindustriales del granado. Fundación Chile. Santiago de Chile. Sartippour MR, Seeram NP, Rao JY, Moro A, Harris DM, Henning SM, Firouzi A, Rettig MB, Aronson WJ, Pantuck AJ y Heber D. 2008. Ellagitannin-rich pomegranate extract inhibits an- giogenesis in prostate cancer in vitro and in vivo. Int J Oncol 32: 475-480. Sastravaha G, Gassmann G, Sangtherapitikul P y Grimm WD. 2005. Adjunctive periodontal treatment with Centella asiatica and Punica Granatum extracts in supportive periodontal therapy. J Int Acad Periodontol 7: 70–79.
  • 67. Scalbert A, Manach C, Morand C, Rémésy C y Jiménez L. 2005. Dietary polyphenols and the prevention of diseases. Crit Rev Food Sci Nut 45: 287–306. Seeram NP, Adams LS, Henning SM, Niu Y, Zhang Y, Nair MG y Heber D. 2005. In vitro anti- proliferative, apoptotic and antioxidant activities of punicalagin, ellagic acid and a total po- megranate tannin extract are enhanced in combination with other polyphenols as found in pomegranate juice. J Nut Biochem 16: 360–367. Seeram NP, Henning SM, Zhang Y, Suchard M, Li S y Heber D. 2006. Pomegranate Juice Ella- gitannin Metabolites Are Present in Human Plasma and Some Persist in Urine for Up to 48 Hours. J Nutr 136: 2481-2485. Sezer ED, Akcay YD, Ilanbey B, Yıldırım HK y Sözmen EY. 2007. Pomegranate wine has greater protection capacity than red wine on low-density lipoprotein oxidation. J Med Food 10(2): 371–374. Shukla M, Gupta K, Rasheed Z, Khan KA y Haqqi TM. 2008. Consumption of hydrolyzable tannins-rich pomegranate extract suppresses inflammation and joint damage in rheumatoid arthritis. Nutr 24: 733–743. Soni H, Nayak G, Patel SS, Mishra K, Singhai AK, Swarnkar P y Pathak AK. 2011. Synergistic effect of polyherbal suspension of punica granatum and coleus aromaticus in evaluation of wound healing activity. J Herb Med Toxicol 5(1): 111-115.
  • 68. Summer MD, Elliot-Eller M, Weidner G, Daubenmier JJ, Chew MH, Marlin R, Raisin CJ y Ornish D. 2005. Effects of Pomegranate Juice Consumption on Myocardial Perfusion in Patients With Coronary Heart Disease. Am J Cardio 96(6): 810-814. Syed DN, Afaq F y Mukhtar H. 2007. Pomegranate derived products for cancer chemopreven- tion. Sem Cancer Biol 17: 377–385. Tezcan F, Gültekin-Özgüven M, Diken T, Özçelik B y Erim FB. 2009. Antioxidant activity and total phenolic, organic acid and sugar content in commercial pomegranate juices. Food Chem 115: 873-877. Toklu HZ, Sehirli O, Sener G, Dumlu MU, Ercan F, Gedik N y Gökmen V. 2007. Pomegranate peel extract prevents liver fibrosis in biliary-obstructed rats. J Pharm Pharmaco 59(9): 1287- 1295. Toklu HZ, Sehirli O, Özyurt H, Mayadagli , Çetinel S, Şahin S, Yegen BC, Ulusoylu dumlu M, Gökmen V y Şener G. 2009. Punica Granatum Peel Extract Protects Against Ionizing Radia- tion-Induced Enteritis And Leukocyte Apoptosis In Rats. J Rad Res 50(4): 345-353. Tomás-Barberán FA. 2010. Granada y salud: Aspectos farmacológicos y terapéuticos de la granada. En: I Jornadas nacionales sobre el granado, 7-27 Octubre 2010, Elche, España (CD- ROM). Türk G, Sönmez M, Aydin M, Yüce A, Gür S, Yüksel M, Aksu EH y Aksoy H. 2008. Effects of pomegranate juice consumption on sperm quality, spermatogenic cell density, antioxidant activity and testosterone level in male rats. Clin Nut 27(2): 289–296.
  • 69. Türk G, Sönmez M, Ceribasi AO, Yüce A y Atessahin A. 2010. Attenuation of cyclosporine A- induced testicular and spermatozoal damages associated with oxidative stress by ellagic acid. Int Immunopharmacol 10(2): 177–182. Tzulker R, Glazer I, Bar-Ilan I, Holland D, Aviram M y Amir R. 2007. Antioxidant activity, po- lyphenol content, and related compounds in different fruit juices and homogenates prepared from 29 different pomegranate accessions. J Agric Food Chem 55: 9559-9570. USDA (United States Department of Agriculture). 2007. Nutrient data laboratory. http://www.nal.usda.gov Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J y Pérez-Álvarez JA.2011a. Spices as functional foods: a review. Crit Rev Food Sci Nut 51(1): 13-28. Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J y Pérez-Álvarez JA. 2008. Antifungal ac- tivity of lemon (Citrus lemon L.), mandarin (Citrus reticulata L.), grapefruit (Citrus paradisi L.) and orange (Citrus sinensis L.) essential oils. Food Control 19: 1130–1138. Viuda-Martos M, Ruiz-Navajas Y, Fernández-López J, Sendra E, Sayas-Barberá, E y Pérez-Álva- rez JA. 2011b. Antioxidant properties of pomegranate (Punica granatum L.) bagasses obtai- ned as co-product in the juice extraction. Food Res Int 44: 1217-1223. West T, Atzeva M y Holtzman DM. 2007. Pomegranate polyphenols and resveratrol protect the neonatal brain against hypoxic-ischemic injury. Dev Neurosci 29(4-5): 363-372. Yoshimura M, Watanabe Y, Kasai K, Yamakoshi J y Koga T. 2005. Inhibitory effect of an ellagic acid rich pomegranate extract on Tyorosine activity and Ultraviolet-induced pigmentation. Biosci Biotechnol Biochem 69(12): 2368-2373.