1. Il giusto approccio a Dio
Allah dice che è più vicino a noi della nostra vena giugulare, allora perché noi Lo sentiamo così ‘’lontano’’ ?
In realtà una persona può essere vicino a noi , tipo dietro, ma noi le stiamo dando le spalle, quindi non
sentiamo la vicinanza perché la nostra direzione è sbagliata.
Il segreto quindi sta nel VOLTARCI verso Allah swt.
Bisogna realizzare la vicinanza di Allah.
Tipo il concetto del continuo supporto che ci da , المدد
quando si fa ciò si vede Allah in qualsiasi cosa
#Ali disse “ non ho visto qualsiasi cosa senza vedere Allah prima di essa dopo di essa con essa e in essa “
Non è uno stadio impossibile! è raggiungibile. Si può fare nelle più normali attività giornaliere.
Innanzitutto bisogna trasformare le nostre conoscenze teoriche ‘3ILM’ in conoscenze pratiche ‘MA3RIFA’:
العارف - معرفة conoscitore pratico
اضطراره يزول ل العارف costante bisogno e incessante bisogno
La differenza tra il non Arif e Arif è che il primo si appella ad Allah solamente nei momenti difficili mentre il
secondo si appella ad Allah in ogni momento della sua esistenza.
Nei confronti di Allah non esiste il relativismo , è tutto assoluto sullo stesso piano ( filosofia coranica che ci
ricorda la creazione della zanzara + dei sette cieli ).
#Da ciò capisco di interpellarmi a Lui in ogni momento nella mia vita nel bene e nel male è sempre con me .
عليرضيهللاعنه"ماالمبتلىوانعظمبلواهبأحقمنالدعاءمنالمعافى "
Il malato non ha bisogno del duaa di chi è più sano: Cosè la salute aslan se non il continuo supporto di Allah
المدد ?
Il giusto approccio ad Allah e’ riassumibile in:
-هللا الى :اإلضطرار il continuo sentirsi in bisogno del sostegno di Allah in ogni ambito della nostra vita e in ogni
momento e stato
- هللا الى :اإلفتقار il sentirsi nulla in confronto a Lui
-È semplice in realtà , la prima la raggiunto con dikr e contemplazione:
Ovvero pure io che oggi mi sono svegliato in salute devo fare duaa quanto una persona in ospedale, anche
se oggi siamo abituati a sentire “ sto male fammi dua”, è un approccio sbaglitissimo. Perché io stessa che
sono in salute lo sono grazie ad Allah che continua a mantenere la mia vista, il mio udito , la mia salute
2. mentale ecc se manca il Suo supporto manca tutto. Di conseguenza anch’io sono obbligata a fare duaa e
ringraziarLo per il Suo continuo sostegno. ( il ringraziamento non e’ altro che una dichiarazione, non
costituisce un dovere pienamente eseguito, e’ l’atto che esprime la nostra incapacita’ di ringraziare di
fronte ai doni se non quella di dichiarare e ammettere Chi li ha donati, perche alla fine tu ringrazi con quello
che Allah ti ha dato: Ya Allah l’unica cosa che posso fare è riconoscere che ciò è da parte tua)
Ho sempre bisogno di Lui, pure quando sto andando a fare la spesa posso riflettere : AlhamdoliLah che mi
ha donato la forza di venire qua coi miei piedi, che ha donato la forza al corriere di portare i prodotti in
supermercato, ecc
Quindi ho un continuo e costante bisogno di Allah in tutta la mia vita.
Il secondo punto puo’ essere cosi’ raggiungibile : non sono nessuno in confronto ad Allah swt ne ai suoi
servi. NO ARROGANZA MA SOLO UMILTA’
Ci viene raccontata una storia in cui Isa pbs camminava con un apostolo, e un ladro pentito voleva
camminare dietro di loro ma dentro di se pensava ( chi sono io per farlo, io che ho peccato). Lo fece, e
l’apostolo pensò ( come si permette lui di camminare con noi). Allora Allah riferì a Isa pbsl che sia all’
apostolo che all’ex ladro sono stati azzerati i conti di peccati e opere buone, il primo per l’arroganza il
secondo per il pentimento .
In un’ altra storia Badru Din Al Hasani chiede a un ebreo di fargli dua , e quando il suo compagno gli disse “
ma è ebreo’’ rispose “ e chi sa se domani muore musulmano ?”.
Inoltre mandò un suo allievo a fare gli auguri alla casa delle prostitute e a chiedere loro di fare duaa per lui,
grazie a questo gesto molte di loro si pentirono.
È questo il giusto approccio dell’Islam, la strada dell’umiltà e non della superbia e arroganza come iblis ( che
era il pavone del paradiso siccome mostrava i suoi atti buoni) .
Pensiamo alle persone che oggi passano vicino a peccatori e urlano “ astaghfiro Lah” oppure “ Allah
yahdihom “, ma vogliono davvero che Allah yahdihom o parlano da una posizione di persone che si sentono
totalmente guidate ? Il profeta stesso come duaa ripeteva “ يامقلبالقلوبثبتقلبيعلىدينك " chi siamo noi per
crederci stabili sulla retta via ? Chi fa cio’ non ha mai letto il Corano ne pregato per davvero : quando si
prega si legge continuamente in Al-Fatiha “ihdina sirata al mustaqim” , mentre si sta pregando! Sirat e’
rappresentato dalla costanza e visto che ‘Al a’malu bil khawatim’ non sapremo mai come finiremo la nostra
condotta, quindi nulla e’ certo.