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Verso lo Yucatan sulle ali di Blue Panorama
Un itinerario messicano fra siti archeologici, natura incontaminata, parchi naturali, mare di
cobalto, grotte misteriose: si arriva dall’Italia con Blue Panorama che offre l’unico collegamento
diretto per la capitale dello Yucatan Mérida, da Milano Malpensa, con un volo ogni lunedì.
Hanno costruito enormi piramidi a gradoni senza usare la ruota. Hanno subito l'invasione
degli spagnoli dal 1517 al 1546. E quando i conquistadores chiedevano come si chiamava quella
terra rispondevano «Yectean», ovvero «Non ho capito», così per un gioco degli equivoci gli
stranieri credettero che questa parola indicasse il nome del luogo, che divenne Yucatan. Si pensa
che i Maya siano estinti ma non è vero, abitano ancora qui, nella foresta che fu la casa dei loro avi
e vicino alle loro misteriose piramidi. In quella che oggi viene definita «Riviera Maya». Che
andiamo a scoprire.
Si arriva dall’Italia con Blue Panorama (www.blue-panorama.it) che offre l’unico collegamento
diretto per la capitale dello Yucatan Mérida, da Milano Malpensa, con un volo ogni lunedì (prezzo
tratta Milano-Mérida a partire da 792 euro a/r).
Mérida fu fondata dallo spagnolo Francisco de Montejo de León, detto El Mozo, nel 1542, e oggi
conta un milione e 200mila abitanti. Che la sera si trovano nei locali del Paseo Montejo a bere
tequila e ascoltare musica, mentre alla domenica affollano il mercato artigianale della piazza
principale dove si affacciano edifici belli e imponenti: la cattedrale di San Idelfonso, la Casa de
Montejo, il palazzo del Governo. Mérida è tranquilla, con tanti begli edifici che parlano del periodo
coloniale, piccoli negozi di artigianato che vendono i tipici abiti buianchi ricamati delle donne,
coperte colorate, ceramiche, amache che qui vanno alla grande perché alla siesta nessun
messicano rinuncia. La pittrice Frica Calo è un mito intramontabile e i gadget con la sua immagine
vanno alla grande.
A Mérida la piscina dell’hotel Wyndham Mérida ci fa sentire in vacanza e la cena a La Chaya
Maya (www.lachayamaya.com) è un gustosissimo battesimo di cucina messicana. Da Mérida sono
160 km ma ne valgono la pena, la strada è larga, comoda, pianeggiante e scorre fra boschi di un
verde intenso: si va a Uxmal, la città Maya fondata verso il VI secolo, con l’imponente Piramide
dell’Indovino, e il cosiddetto «Quadrilatero delle Monache» con edifici nelle cui decorazioni
compaiono stilizzate le squame di due serpenti intrecciati, rappresentazione del dio Quetzalcoatl.
Per i Maya infatti il serpente non aveva la connotazione negativa che ha in altre civiltà compresa la
nostra, anzi era un simbolo di vita, un simbolo sacro. Il vicino Choco-Story Uxmal ci racconta tutto
della storia del cacao, che neanche a dirlo fu bevanda sacra per i Maya. Si assaggia la bevanda
senza zucchero o con, con il peperoncino, con la cannella... insomma si scoprono modi inediti per
assaporare il nettare degli dei.
Lo Yucatan è piatto e con una fitta vegetazione dove spiccano le macchie rosse dei flamboyant e
quelle fucsia delle bouganvillee. E tra questo verde nel viaggio da Mérida verso la Riviera Maya si
incontrano altri due siti archeologici importantissimi: Cobá e Tulum. Il primo, in una foresta che si
può percorrere anche a bordo di simpatici risciò (che in Messico non sono un'invenzione per turisti
ma un'alternativa economica al taxi per percorerre brevi tratti di strada), ha la piramide più alta di
tutto lo Yucatan. E' anche una delle poche che si può scalare salendo ripidi gradoni, per godere
dalla vetta di un panorama superbo.Da lassù lo sgardo corre su quel mare di verde e non si può
non immaginare quali altri tesori archeologici nasconda quella fitta foresta.
Tulum è l’unico sito Maya sul mare e si può provare l’ebrezza di fare il bagno in acque azzurrissime
e poi asciugarsi passeggiando fra antichi edifici tra i quali spicca il fotografatissimo El Castillo:
trovarselo davanti è un’emozione unica, sospeso fra due blu, quello del cielo e quello del mare. La
vicina comunità Maya di Esmeralda ci consente di capire come i Maya vivano coniugando antiche
tradizioni e vita di oggi: una signora ci mostra come si cuociono le tortillas, uno sciamano compie
per noi un rito propiziatorio che ci assicurerà la benevolenza degli elementi della natura.
Continua…
Fonte Quotidiano.net

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BluePanorama Yucatan Mèrida, sulle tracce dei Maya

  • 1. Verso lo Yucatan sulle ali di Blue Panorama Un itinerario messicano fra siti archeologici, natura incontaminata, parchi naturali, mare di cobalto, grotte misteriose: si arriva dall’Italia con Blue Panorama che offre l’unico collegamento diretto per la capitale dello Yucatan Mérida, da Milano Malpensa, con un volo ogni lunedì. Hanno costruito enormi piramidi a gradoni senza usare la ruota. Hanno subito l'invasione degli spagnoli dal 1517 al 1546. E quando i conquistadores chiedevano come si chiamava quella terra rispondevano «Yectean», ovvero «Non ho capito», così per un gioco degli equivoci gli stranieri credettero che questa parola indicasse il nome del luogo, che divenne Yucatan. Si pensa che i Maya siano estinti ma non è vero, abitano ancora qui, nella foresta che fu la casa dei loro avi e vicino alle loro misteriose piramidi. In quella che oggi viene definita «Riviera Maya». Che andiamo a scoprire. Si arriva dall’Italia con Blue Panorama (www.blue-panorama.it) che offre l’unico collegamento diretto per la capitale dello Yucatan Mérida, da Milano Malpensa, con un volo ogni lunedì (prezzo tratta Milano-Mérida a partire da 792 euro a/r). Mérida fu fondata dallo spagnolo Francisco de Montejo de León, detto El Mozo, nel 1542, e oggi conta un milione e 200mila abitanti. Che la sera si trovano nei locali del Paseo Montejo a bere tequila e ascoltare musica, mentre alla domenica affollano il mercato artigianale della piazza principale dove si affacciano edifici belli e imponenti: la cattedrale di San Idelfonso, la Casa de Montejo, il palazzo del Governo. Mérida è tranquilla, con tanti begli edifici che parlano del periodo coloniale, piccoli negozi di artigianato che vendono i tipici abiti buianchi ricamati delle donne, coperte colorate, ceramiche, amache che qui vanno alla grande perché alla siesta nessun messicano rinuncia. La pittrice Frica Calo è un mito intramontabile e i gadget con la sua immagine vanno alla grande. A Mérida la piscina dell’hotel Wyndham Mérida ci fa sentire in vacanza e la cena a La Chaya Maya (www.lachayamaya.com) è un gustosissimo battesimo di cucina messicana. Da Mérida sono 160 km ma ne valgono la pena, la strada è larga, comoda, pianeggiante e scorre fra boschi di un
  • 2. verde intenso: si va a Uxmal, la città Maya fondata verso il VI secolo, con l’imponente Piramide dell’Indovino, e il cosiddetto «Quadrilatero delle Monache» con edifici nelle cui decorazioni compaiono stilizzate le squame di due serpenti intrecciati, rappresentazione del dio Quetzalcoatl. Per i Maya infatti il serpente non aveva la connotazione negativa che ha in altre civiltà compresa la nostra, anzi era un simbolo di vita, un simbolo sacro. Il vicino Choco-Story Uxmal ci racconta tutto della storia del cacao, che neanche a dirlo fu bevanda sacra per i Maya. Si assaggia la bevanda senza zucchero o con, con il peperoncino, con la cannella... insomma si scoprono modi inediti per assaporare il nettare degli dei. Lo Yucatan è piatto e con una fitta vegetazione dove spiccano le macchie rosse dei flamboyant e quelle fucsia delle bouganvillee. E tra questo verde nel viaggio da Mérida verso la Riviera Maya si incontrano altri due siti archeologici importantissimi: Cobá e Tulum. Il primo, in una foresta che si può percorrere anche a bordo di simpatici risciò (che in Messico non sono un'invenzione per turisti ma un'alternativa economica al taxi per percorerre brevi tratti di strada), ha la piramide più alta di tutto lo Yucatan. E' anche una delle poche che si può scalare salendo ripidi gradoni, per godere dalla vetta di un panorama superbo.Da lassù lo sgardo corre su quel mare di verde e non si può non immaginare quali altri tesori archeologici nasconda quella fitta foresta. Tulum è l’unico sito Maya sul mare e si può provare l’ebrezza di fare il bagno in acque azzurrissime e poi asciugarsi passeggiando fra antichi edifici tra i quali spicca il fotografatissimo El Castillo: trovarselo davanti è un’emozione unica, sospeso fra due blu, quello del cielo e quello del mare. La vicina comunità Maya di Esmeralda ci consente di capire come i Maya vivano coniugando antiche tradizioni e vita di oggi: una signora ci mostra come si cuociono le tortillas, uno sciamano compie per noi un rito propiziatorio che ci assicurerà la benevolenza degli elementi della natura. Continua… Fonte Quotidiano.net