SlideShare a Scribd company logo
1 of 1
Download to read offline
CRONACA16 Mercoledì
14 Gennaio 2004
IL GIORNALE
DI VICENZA
I sotterranei del S. Bortolo, soprattutto d’inverno, diventano
un rifugio per senzatetto, barboni, immigrati. I poliziotti
fanno il possibile per contrastare , furti, danneggiamenti,
ma la sicurezza all’interno del nosocomio cittadino non è al
massimo. La direzione generale dell’Ulss 6 intanto ha
deciso di correre ai ripari aumentando la sorveglianza e a
partire da lunedì arriverrà anche un’unità cinofila.
(Colorfotoartigiana)
di Chiara Roverotto
I cartelli campeggiano in
tutti i reparti del S. Borto-
lo,« per evitarelapossibili-
tà di spiacevoli ammanchi
si raccomanda di non trat-
tenere durante la degenza
aggetti di valore o altro,
per i quali l’Ulss 6 declina
ogni responsabilità». Però
difurti nell’ospedale qual-
cuno vive... Certo, si deve
accontentare di pochi eu-
ro,qualche televisore por-
tatile, un oggetto di valo-
re che, magari, resta in-
cautamente nel cassetto
prima di una radiografia.
Ma una cosa è certa: i fur-
ti sono all’ordine del gior-
no. E se fino a qualche an-
no fa la colpa veniva data
al Servizio contro le tossi-
codipendenze che era al-
l’interno del S. Bortolo,
ora bisogna fare i conti
con una realtà un po’ di-
versa.E iprimi a sostener-
lo sono gli agenti della
questurache hannoun po-
sto fisso all’interno del-
l’ospedale. «Nel 2003 ab-
biamo raccolto quasi 140
denunce per furti, danneg-
giamenti e altri reati. Ma
chi li denuncia è una mini-
ma parte, senza contare
checi sonopazienti che pre-
feriscono rivolgersi ai ca-
rabinieri del paese da dove
provengono». A parlare è
l’ispettoreLivio Maneare-
sponsabile della polizia
che staziona al S. Bortolo.
Tre agenti che ricoprono
turni che vanno dalle 8 al-
le 20. «Ma qualcuno di noi
si ammala, va in ferie, co-
me tutto il personale della
questura, per cui di rado
siamo al completo. Inoltre,
la nostra mole di lavoro è
notevole: solo nel 2003 ab-
biamo redatto oltre 6 mila
referti, abbiamo arrestato
due persone in flagranza
di reato, quindi per furto
all’interno dell’ospedale e,
poi, raccogliamo le denun-
ce di pazienti che arrivano
al pronto soccorso: violen-
ze carnali, maltrattamen-
tie viadi questo passo. Cer-
to,noiper contrastare ifur-
ti facciamo il possibile, ma
il S. Bortolo in fatto di sicu-
rezza non è certo un
bunker...».
E proprio da qui nasce
la maggior parte dei pro-
blemi: pochi mesi fa negli
interrati è stato trovato
un gruppo di rumeni che
dormiva tranquillamente
e questo si ripete abba-
stanza spesso. Nei reparti
girano indisturbate perso-
ne che con i pazienti o con
la struttura non hanno
nulla da spartire.
Allora che cosa fare, co-
me correre ai ripari?
L’Ulss6 a partire dadoma-
ni ha deciso di raddoppia-
re il servizio di vigilanza
interna appaltata una so-
cietà privata di guardie
giurate e da lunedì prossi-
moarriveràanche un’uni-
tà cinofila. «Tutto questo
si è reso necessario - dico-
no dalla direzione genera-
le - anche per mettere al si-
curoil personale che dinot-
te si deve muovere da un re-
parto all’altro e per dare
una maggiore sicurezza ai
pazienti e ai famigliari
che li assistono».
«Al Pronto soccorso se
abbiamo problemi, e acca-
de più volte nell’arco della
settimana,dobbiamo chia-
mare la polizia o i carabi-
nieri - sostiene il dott. Gio-
vanni Gugole aiuto del re-
parto - . Del resto, basta un
paziente un po’ esagitato e
qui ne arrivano parecchi.
Certo, c’è un vigilantes che
passa, ma di fatto se ci so-
no situazioni incresciose
chiamiamo subito la que-
stura e fortunatamente ar-
rivano, anche se avere un
agente in pianta stabile ci
servirebbe di più e soprat-
tutto ci farebbe lavorare in
maniera più tranquilla».
Sui furti qualche segna-
lazione arriva anche al-
l’Addima, l’Associazione
per i diritti del malato.
«Anchese ipazientisi devo-
no rendere conto che in
ospedale esistono regole
precise ed è sempre meglio
lasciare soldi oppure og-
getti di valore a casa», di-
ce la vicepresidente Ebe
Ferrari. A preoccuparsi
della questione sicurezza
al S. Bortolo c’è anche il
personale paramedico.
«Di notte succede spesso di
spostarsi da un reparto al-
l’altro e non sappiamo
mai chi incontriamo - con-
fessaun infermiere - e que-
sto non ci rassicura. Inol-
tre, che gli interrati del-
l’ospedale, soprattutto
d’inverno, vengano usati
come dormitorio ci preoc-
cupa parecchio.Anche per-
ché si tratta di immigrati,
barboni e senzatetto che
non potendo dormire all'
addiaccio sanno che in
ospedale possono sfuggire
alla sicurezza senza alcun
problema».
Di fatto ventiquattro
ore su ventiquattro rima-
ne aperta solo la guardio-
la all’interno del parcheg-
gio del S. Bortolo, poi c’è
sempreun persona allare-
ception, ma di fatto si pos-
sono superare i “blocchi”
senzagrossedifficoltà. Ba-
sta passare attraverso il
pronto soccorso dove in
media ogni notte transita-
no dalle sessanta alle set-
tanta persone, ed il gioco
è fatto. Una volta dentro
non resta che l’imbarazzo
della scelta, un posto al
caldo per dormire si trova
senza problemi: negli in-
terrati oppure in qualche
sgabuzzino.
La direzione generale
del S. Bortolo, comunque,
per far fronte alle conti-
nue proteste ha chiesto al-
la questura di aumentare
il personale in servizio al-
l’ospedale. «Ci rendiamo
conto di essere in pochi per
la mole di lavoro che ab-
biamo anche perché dob-
biamo ricoprire dodici ore
- conclude l’ispettore Ma-
nea - ma queste decisioni
non spettano a noi...».
Insomma, sotto il profi-
lo dellasicurezza l’ospeda-
le cittadino è un colabro-
do (come peraltro la mag-
gior parte dei nosocomi
in Italia), ora si sta muo-
vendo qualche passo con-
creto: il raddoppio delle
guardie giurate e un’uni-
tà cinofila. Basteranno?
Irisultatiraggiuntiall’internodeldocumento-sanitàsottoscrittonellapre-intesadel25novembre,orasonoallaprovadeifatti
Contrattoinfermieri,chedolori
Confederalisoddisfattidell’accordo,autonomipropriopernulla
Infermiera in un corridoio di reparto dell’ospedale San Bortolo
Sicurezza,unmalatograve
Troppifurti:raddoppiateleguardieearrivaun’unitàcinofila
Un’altraemergenza
all’ospedaleS.Bortolo
Barboniestranierispessodormononeisotterranei
Eladirezionedell’Ulss6chiederinforziallaquestura
Anche domani, come tutti i giovedì in oc-
casione del mercato, la Croce rossa di Vi-
cenza sarà presente dalle 9 alle 12.30 in
piazza Duomo con un ambulatorio mobi-
le, detto triage.
All’interno dell’ambulatorio volonta-
ri del soccorso e volontarie infermiere
misurano completamente gratuitamen-
te, a chiunque ne faccia richiesta: pres-
sione, glicemia, colesterolo, saturazione
(quantità di ossigeno nel sangue) e fre-
quenza cardiaca.
Il servizio viene offerto anche ogni se-
conda domenica del mese dalle 9 alle
12.30 e dalle 14.30 alle 18.
Più genericamente, si tratta comun-
que di un punto di riferimento medico, a
servizio delle tantissime persone che fre-
quentano il centro specie nel giorno di
mercato, in costante contatto con la cen-
trale operativa del 118 - Suem dell’ospe-
dale San Bortolo.
Ilservizio volontario di soccorso medi-
co è coordinato operativamente da Lu-
cianoGasparetto della Croce rossavicen-
tina.
LaCrocerossaneigiovedìdimercato
offreesamimediciinpiazzaDuomo
di Federico Ballardin
Durante la “caccia” nei bar in centro storico, alla ricer-
ca del nuovo protagonista della rubrica quotidiana, ci
imbattiamo in Roberto Salpiani, 32 anni, gestore di un
noto locale in viale Trieste.
Roberto è un “romano de Roma” (è pure romanista),
però da quattro anni abita a Vicenza con la moglie Ta-
tiana, punto di forza della squadra di pallavolo cittadi-
na.
L’intervista si svolge nella caffetteria Chicco d’Oro
in corso Fogazzaro.
- Perché Vicenza le piace tanto?
«Perché si vive benissimo: qui si sta da Dio. Roma è
una città bellissima ma quando ci torno, dopo due giorni
mi viene male: c’è troppa confusione».
- Ma anche a Vicenza c’è molto traffico e poi non
c’è nemmeno una vera tangenziale. Non è un pro-
blema questo?
«Quando sento parlare di tangenziali a Vicenza mi
viene da ridere. Quella di Torri di Quartesolo serviva
proprio? A Vicenza ci saranno 120 mila abitanti compre-
sa la periferia. Solo nel mio quartiere a Roma abitano
250 mila persone, e mica ci hanno fatto una tangenzia-
le…».
- Anche a Roma ci sono le rotatorie come a Vicen-
za?
«La sa una cosa? La prima volta che sono passato per
la rotatoria dell’Albera mi sono fermato a parlare col
‘pizzardone’ (il vigile) e gli ho chiesto chi era il ‘fenome-
no’ che aveva avuto quell’idea balorda. Adesso mi sono
proprio ricreduto».
- Domenica 25 probabilmente si fermerà il traffi-
co per via delle polveri sottili. Arrabbiato?
«Per nulla, da viale Trieste sono venuto fin qui a piedi.
Perché sottopormi allo stress della ricerca del parcheg-
gio?Se tutti facessero come me per i brevi tragitti, il traffi-
co ce lo scordiamo. E poi è tutta salute».
- Ha letto di quell’anziano che si è fatto un ‘giret-
to’ contromano in autostrada?
«Il poliziotto che l’ha fermato doveva ’daie foco’ alla
patente sotto il naso - commenta Roberto nella sua ‘lin-
gua’ -. Una volta mi è capitata una cosa simile andando a
Forlì: un pazzo stava facendo retromarcia sullo svincolo
della Padova-Bologna. Robe da matti».
- Due sudamericani senza permesso di soggiorno
hanno improvvisato un concerto di musica andina
in questura. Mica male vero?
«Hanno sbagliato canzoni, visto l’atteggiamento e la
situazione, era meglio sfoderare il repertorio romano:
‘ma che ce frega ma che ce importa…».
Roberto,romanoverace
«AVicenzasistabene
Eincentrovadoapiedi»
(f. p.) I rapporti fra la base mili-
tare Usa dellaEderle e il S.Bor-
tolo vanno sempre meglio gra-
zie al sapiente lavoro di regia
del colonnello medico Richard
Trotta,responsabile della sani-
tà Usa a Vicenza, e all’impe-
gno della dott. Angela Hei-
thaus, che, pur arrivata solo
da due mesi al “liaison servi-
ce”, è riuscita con la propria
competenza - e anche con una
sensibilità tutta femminile
che non guasta - a migliorare
legià buone relazioni fra medi-
ci americani e italiani, a van-
taggio dei militari degli States
e delle loro famiglie che devo-
no ricorrere ai servizi del-
l’ospedale berico.
Lo ha detto il direttore gene-
rale Antonio Alessandri che,
ieri pomeriggio, per cementa-
re la collaborazione, si è recato
a camp Ederle, dove, presenti
sia Trotta che la Heithaus, ha
consegnato una medaglia
d’onore, con lo stemma che
simboleggia il S. Bortolo, e
una bottiglia di spumante ita-
liano («è sano» ha assicurato)
che finalmente, dopo le “disav-
venture” dei mesi scorsi, è riu-
scitaa varcarele portedella ca-
serma, al comandante della Se-
taf Thomas R. Turner II. Ales-
sandri ha sottolineato gli
aspettisanitari e umani dique-
stacooperazione che - ha speci-
ficato - va avanti e promette di
dare risultati ancora più profi-
cui grazie, appunto, all’impul-
so dato dal col. Trotta, che ha
trovato ora nella dottoressa
Heithaus un’ottima spalla.
«Nel nostro ospedale - ha ag-
giunto il dg - ci sono eccellenze e
apparecchiature uniche in Eu-
ropa. Nelle prossime settimane
faremo visite mirate per vedere
cosa può offrire, sotto la sfera
sanitaria, Vicenza agli ameri-
cani. Cercheremo di rispondere
in modo adeguato - ha concluso
- a tutti i bisogni della comuni-
tà americana».
E, in una stanza che alle pa-
reti propone alcuni fra i mag-
giori protagonisti della storia
americana, a cominciare da
George Washington, il gen.
Turner, un ufficiale superme-
dagliato che vanta un notevole
curriculum culminato prima
del comandodella Setaf nell’in-
carico di vicerappresentante
militare degli Usa alla Nato,
ha anche lui evidenziato i posi-
tivi rapporti esistenti. «Good -
lo spartano ma convinto com-
mento -. Noi abbiamo bisogno
di un ospedale di riferimento e
lo abbiamo trovato nel S. Borto-
lo».
Poi da parte sua, la consegna
al dg Alessandri di una piccola
scultura che raffigura uno de-
gli “air borne”, un parà della
173ª brigata attualmente in
azione in Iraq.
Ulss-Ederle,ilpattosanitariosiconsolida
L’ingresso alla caserma Ederle da viale della Pace (Colorfoto artigiana)Il dg Alessandri
di Franco Pepe
Confederali soddisfatti e d'accordo. Autonomi molto di
meno, anzi per niente. Il nuovo contratto, prossimo al-
la firma, divide gli infermieri del S. Bortolo. Flavio Cri-
stofori, responsabile Cisl dell'ospedale per la funzione
pubblica, sottolinea i risultati raggiunti all'interno del
contratto-sanità sottoscritto con l'Aran nella pre-inte-
sa del 25 novembre. Ora è in atto la negoziazione azien-
dale decentrata nelle assemblee interne che dovranno
raccogliere le osservazioni e perfezionare gli accordi.
«C'è un aumento tabella-
re medio per tutti di 123
euro al mese e di 1.600 eu-
ro all'anno, con un incre-
mento percentuale del
5,66. In più abbiamo otte-
nuto nuovi incentivi sul
salario accessorio. L'in-
dennità notturna è cre-
sciuta da 2,32 a 2,74 euro e
l'indennità festiva da
15,49 a 17,82, con gli arre-
trati che scattano dal 1
gennaio del 2002. Ci sono
miglioramenti anche su-
gli straordinari, potremo
contrattare con l'azienda
l'aumento della produtti-
vitàe miglioralasituazio-
ne anche per quanto ri-
guarda i passaggi di cate-
goria. Non solo: ma si
prenderanno indennità
che prima non c'erano
per il Ser.T, per l'assisten-
za domiciliare. Questa
pre-intesaèil fruttodella-
voro svolto dai sindacati
confederali. No, gli auto-
nomi non fanno parte del
tavolo delle trattative».
Cristofori, che in que-
sti giorni ha condotto le
assembleesindacaliinter-
ne assieme a Giancarlo
Puggioni della Cgil e
Claudio Scambi dell'Uil,
insiste anche su un altro
aspetto: «Sì, siamo con-
tenti. C'è parecchia parte-
cipazione. Credevamo di
averperso un anno einve-
ce lo abbiamo recuperato
tutto sul piano economi-
co. È una vittoria sacro-
santa del sindacato e ci
siamoarrivatidopo4 scio-
perinazionalidelcompar-
to-sanità. È stata molto
dura. No, questi aumenti
il governo non voleva
sganciarli. Abbiamo co-
minciatoadiscutere afeb-
braio del 2002 e l'ultima
manifestazione l'abbia-
mo fatta il 19 novembre
del 2003».
Dalla parte opposta del-
la barricata Davide Bro-
desco segretario provin-
ciale del Nursind, gli in-
fermieri autonomi (600
iscritti in tutto il Vicenti-
no, 420 al S. Bortolo): «No,
non siamo contenti né sul
piano economico e né su
quello professionale. Per
gli stipendi non ci sono
aumenti importanti e le
indennità, sia festive che
notturne, vengono ritoc-
cate di poco, tenuto conto
che il nostro lavoro si
svolge soprattutto di not-
te. C'è necessità poi di fa-
re formazione continua,
ma di questo non si parla.
Siamo molto perplessi.
Non vengono riconosciu-
ti sforzi, disagi, esigenze
sociali. Per questo au-
mentano i part-time e le
fughe. L'unica soluzione
possibile è un'indennità
peculiare per l'infermie-
re che costituisca un pre-
mio specifico per la sua
professionalità e lo diver-
sifichi dalle altre figure.
Noi siamo rimasti fuori
dallapiattaforma contrat-
tuale ma vogliamo influi-
re nei contratti aziendali
e nella ripartizione dei
fondi».
AndreaGregori,delega-
to Nursind nella Rsu, rin-
cara la dose: «C'è una pro-
gressione verticale di tut-
te le figure per cui gli al-
tri si sono avvicinati mol-
to e questo porta all'ap-
piattimento secondo la lo-
gica dei grandi numeri».
«L'aumento non è mol-
to, ma questo contratto -
ribatte Gino Masenello,
infermiere della Cgil - è
in linea con gli obiettivi
dei sindacati confederali,
che hanno avuto il gran-
de merito di chiudere la
partita dopo 23 mesi di
trattativa. Spetta ora a
noi eliminare le piccole
sfasaturecon la contratta-
zione decentrata».
«Il Nursind - aggiunge
il cislino Cristofori -
avrebbe voluto un con-
tratto da dirigenti. Ma
con 1.800 infermieri su 3
mila dipendenti era un'
utopia».
«No - conferma, invece,
Gregori per il Nursind -.
Per differenziarci urge
un'indennitàprofessiona-
le specifica».
La firma finale del con-
tratto da parte della Cor-
te dei conti è prevista per
i primi di febbraio, men-
treaumentie arretratido-
vrebbero arrivare con la
busta-paga di marzo.

More Related Content

Viewers also liked

Indirizzo ip (edoardo saracino)
Indirizzo ip (edoardo saracino)Indirizzo ip (edoardo saracino)
Indirizzo ip (edoardo saracino)lorena sinigaglia
 
ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)
ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)
ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)Masanari Motohasi
 
ใบงานสำรวจตนเอง M6
ใบงานสำรวจตนเอง M6ใบงานสำรวจตนเอง M6
ใบงานสำรวจตนเอง M6Pajaree Musikapong
 
συνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδια
συνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδιασυνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδια
συνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδιαKaterina Kari
 
Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)
Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)
Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)Danny Ritonga
 
Афганистан после 2014
Афганистан после 2014Афганистан после 2014
Афганистан после 2014ANOIDMRR
 

Viewers also liked (13)

Indirizzo ip (edoardo saracino)
Indirizzo ip (edoardo saracino)Indirizzo ip (edoardo saracino)
Indirizzo ip (edoardo saracino)
 
ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)
ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)
ウォーターフォールを味わう(イテレーションのお話)
 
ใบงานสำรวจตนเอง M6
ใบงานสำรวจตนเอง M6ใบงานสำรวจตนเอง M6
ใบงานสำรวจตนเอง M6
 
Carta de la emperatriz leizu
Carta de la emperatriz leizuCarta de la emperatriz leizu
Carta de la emperatriz leizu
 
NAU BSN
NAU BSNNAU BSN
NAU BSN
 
συνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδια
συνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδιασυνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδια
συνταγες για αρωματικα λαδια και ξυδια
 
Data laporan honor aphp
Data laporan honor aphpData laporan honor aphp
Data laporan honor aphp
 
Domain
DomainDomain
Domain
 
Oelando ari
Oelando ariOelando ari
Oelando ari
 
bluff
bluffbluff
bluff
 
Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)
Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)
Tugas individu artikel_blog_kepemimpinan_dalam_organisasi_belajar_(lamhot)
 
Афганистан после 2014
Афганистан после 2014Афганистан после 2014
Афганистан после 2014
 
`
``
`
 

news media2

  • 1. CRONACA16 Mercoledì 14 Gennaio 2004 IL GIORNALE DI VICENZA I sotterranei del S. Bortolo, soprattutto d’inverno, diventano un rifugio per senzatetto, barboni, immigrati. I poliziotti fanno il possibile per contrastare , furti, danneggiamenti, ma la sicurezza all’interno del nosocomio cittadino non è al massimo. La direzione generale dell’Ulss 6 intanto ha deciso di correre ai ripari aumentando la sorveglianza e a partire da lunedì arriverrà anche un’unità cinofila. (Colorfotoartigiana) di Chiara Roverotto I cartelli campeggiano in tutti i reparti del S. Borto- lo,« per evitarelapossibili- tà di spiacevoli ammanchi si raccomanda di non trat- tenere durante la degenza aggetti di valore o altro, per i quali l’Ulss 6 declina ogni responsabilità». Però difurti nell’ospedale qual- cuno vive... Certo, si deve accontentare di pochi eu- ro,qualche televisore por- tatile, un oggetto di valo- re che, magari, resta in- cautamente nel cassetto prima di una radiografia. Ma una cosa è certa: i fur- ti sono all’ordine del gior- no. E se fino a qualche an- no fa la colpa veniva data al Servizio contro le tossi- codipendenze che era al- l’interno del S. Bortolo, ora bisogna fare i conti con una realtà un po’ di- versa.E iprimi a sostener- lo sono gli agenti della questurache hannoun po- sto fisso all’interno del- l’ospedale. «Nel 2003 ab- biamo raccolto quasi 140 denunce per furti, danneg- giamenti e altri reati. Ma chi li denuncia è una mini- ma parte, senza contare checi sonopazienti che pre- feriscono rivolgersi ai ca- rabinieri del paese da dove provengono». A parlare è l’ispettoreLivio Maneare- sponsabile della polizia che staziona al S. Bortolo. Tre agenti che ricoprono turni che vanno dalle 8 al- le 20. «Ma qualcuno di noi si ammala, va in ferie, co- me tutto il personale della questura, per cui di rado siamo al completo. Inoltre, la nostra mole di lavoro è notevole: solo nel 2003 ab- biamo redatto oltre 6 mila referti, abbiamo arrestato due persone in flagranza di reato, quindi per furto all’interno dell’ospedale e, poi, raccogliamo le denun- ce di pazienti che arrivano al pronto soccorso: violen- ze carnali, maltrattamen- tie viadi questo passo. Cer- to,noiper contrastare ifur- ti facciamo il possibile, ma il S. Bortolo in fatto di sicu- rezza non è certo un bunker...». E proprio da qui nasce la maggior parte dei pro- blemi: pochi mesi fa negli interrati è stato trovato un gruppo di rumeni che dormiva tranquillamente e questo si ripete abba- stanza spesso. Nei reparti girano indisturbate perso- ne che con i pazienti o con la struttura non hanno nulla da spartire. Allora che cosa fare, co- me correre ai ripari? L’Ulss6 a partire dadoma- ni ha deciso di raddoppia- re il servizio di vigilanza interna appaltata una so- cietà privata di guardie giurate e da lunedì prossi- moarriveràanche un’uni- tà cinofila. «Tutto questo si è reso necessario - dico- no dalla direzione genera- le - anche per mettere al si- curoil personale che dinot- te si deve muovere da un re- parto all’altro e per dare una maggiore sicurezza ai pazienti e ai famigliari che li assistono». «Al Pronto soccorso se abbiamo problemi, e acca- de più volte nell’arco della settimana,dobbiamo chia- mare la polizia o i carabi- nieri - sostiene il dott. Gio- vanni Gugole aiuto del re- parto - . Del resto, basta un paziente un po’ esagitato e qui ne arrivano parecchi. Certo, c’è un vigilantes che passa, ma di fatto se ci so- no situazioni incresciose chiamiamo subito la que- stura e fortunatamente ar- rivano, anche se avere un agente in pianta stabile ci servirebbe di più e soprat- tutto ci farebbe lavorare in maniera più tranquilla». Sui furti qualche segna- lazione arriva anche al- l’Addima, l’Associazione per i diritti del malato. «Anchese ipazientisi devo- no rendere conto che in ospedale esistono regole precise ed è sempre meglio lasciare soldi oppure og- getti di valore a casa», di- ce la vicepresidente Ebe Ferrari. A preoccuparsi della questione sicurezza al S. Bortolo c’è anche il personale paramedico. «Di notte succede spesso di spostarsi da un reparto al- l’altro e non sappiamo mai chi incontriamo - con- fessaun infermiere - e que- sto non ci rassicura. Inol- tre, che gli interrati del- l’ospedale, soprattutto d’inverno, vengano usati come dormitorio ci preoc- cupa parecchio.Anche per- ché si tratta di immigrati, barboni e senzatetto che non potendo dormire all' addiaccio sanno che in ospedale possono sfuggire alla sicurezza senza alcun problema». Di fatto ventiquattro ore su ventiquattro rima- ne aperta solo la guardio- la all’interno del parcheg- gio del S. Bortolo, poi c’è sempreun persona allare- ception, ma di fatto si pos- sono superare i “blocchi” senzagrossedifficoltà. Ba- sta passare attraverso il pronto soccorso dove in media ogni notte transita- no dalle sessanta alle set- tanta persone, ed il gioco è fatto. Una volta dentro non resta che l’imbarazzo della scelta, un posto al caldo per dormire si trova senza problemi: negli in- terrati oppure in qualche sgabuzzino. La direzione generale del S. Bortolo, comunque, per far fronte alle conti- nue proteste ha chiesto al- la questura di aumentare il personale in servizio al- l’ospedale. «Ci rendiamo conto di essere in pochi per la mole di lavoro che ab- biamo anche perché dob- biamo ricoprire dodici ore - conclude l’ispettore Ma- nea - ma queste decisioni non spettano a noi...». Insomma, sotto il profi- lo dellasicurezza l’ospeda- le cittadino è un colabro- do (come peraltro la mag- gior parte dei nosocomi in Italia), ora si sta muo- vendo qualche passo con- creto: il raddoppio delle guardie giurate e un’uni- tà cinofila. Basteranno? Irisultatiraggiuntiall’internodeldocumento-sanitàsottoscrittonellapre-intesadel25novembre,orasonoallaprovadeifatti Contrattoinfermieri,chedolori Confederalisoddisfattidell’accordo,autonomipropriopernulla Infermiera in un corridoio di reparto dell’ospedale San Bortolo Sicurezza,unmalatograve Troppifurti:raddoppiateleguardieearrivaun’unitàcinofila Un’altraemergenza all’ospedaleS.Bortolo Barboniestranierispessodormononeisotterranei Eladirezionedell’Ulss6chiederinforziallaquestura Anche domani, come tutti i giovedì in oc- casione del mercato, la Croce rossa di Vi- cenza sarà presente dalle 9 alle 12.30 in piazza Duomo con un ambulatorio mobi- le, detto triage. All’interno dell’ambulatorio volonta- ri del soccorso e volontarie infermiere misurano completamente gratuitamen- te, a chiunque ne faccia richiesta: pres- sione, glicemia, colesterolo, saturazione (quantità di ossigeno nel sangue) e fre- quenza cardiaca. Il servizio viene offerto anche ogni se- conda domenica del mese dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18. Più genericamente, si tratta comun- que di un punto di riferimento medico, a servizio delle tantissime persone che fre- quentano il centro specie nel giorno di mercato, in costante contatto con la cen- trale operativa del 118 - Suem dell’ospe- dale San Bortolo. Ilservizio volontario di soccorso medi- co è coordinato operativamente da Lu- cianoGasparetto della Croce rossavicen- tina. LaCrocerossaneigiovedìdimercato offreesamimediciinpiazzaDuomo di Federico Ballardin Durante la “caccia” nei bar in centro storico, alla ricer- ca del nuovo protagonista della rubrica quotidiana, ci imbattiamo in Roberto Salpiani, 32 anni, gestore di un noto locale in viale Trieste. Roberto è un “romano de Roma” (è pure romanista), però da quattro anni abita a Vicenza con la moglie Ta- tiana, punto di forza della squadra di pallavolo cittadi- na. L’intervista si svolge nella caffetteria Chicco d’Oro in corso Fogazzaro. - Perché Vicenza le piace tanto? «Perché si vive benissimo: qui si sta da Dio. Roma è una città bellissima ma quando ci torno, dopo due giorni mi viene male: c’è troppa confusione». - Ma anche a Vicenza c’è molto traffico e poi non c’è nemmeno una vera tangenziale. Non è un pro- blema questo? «Quando sento parlare di tangenziali a Vicenza mi viene da ridere. Quella di Torri di Quartesolo serviva proprio? A Vicenza ci saranno 120 mila abitanti compre- sa la periferia. Solo nel mio quartiere a Roma abitano 250 mila persone, e mica ci hanno fatto una tangenzia- le…». - Anche a Roma ci sono le rotatorie come a Vicen- za? «La sa una cosa? La prima volta che sono passato per la rotatoria dell’Albera mi sono fermato a parlare col ‘pizzardone’ (il vigile) e gli ho chiesto chi era il ‘fenome- no’ che aveva avuto quell’idea balorda. Adesso mi sono proprio ricreduto». - Domenica 25 probabilmente si fermerà il traffi- co per via delle polveri sottili. Arrabbiato? «Per nulla, da viale Trieste sono venuto fin qui a piedi. Perché sottopormi allo stress della ricerca del parcheg- gio?Se tutti facessero come me per i brevi tragitti, il traffi- co ce lo scordiamo. E poi è tutta salute». - Ha letto di quell’anziano che si è fatto un ‘giret- to’ contromano in autostrada? «Il poliziotto che l’ha fermato doveva ’daie foco’ alla patente sotto il naso - commenta Roberto nella sua ‘lin- gua’ -. Una volta mi è capitata una cosa simile andando a Forlì: un pazzo stava facendo retromarcia sullo svincolo della Padova-Bologna. Robe da matti». - Due sudamericani senza permesso di soggiorno hanno improvvisato un concerto di musica andina in questura. Mica male vero? «Hanno sbagliato canzoni, visto l’atteggiamento e la situazione, era meglio sfoderare il repertorio romano: ‘ma che ce frega ma che ce importa…». Roberto,romanoverace «AVicenzasistabene Eincentrovadoapiedi» (f. p.) I rapporti fra la base mili- tare Usa dellaEderle e il S.Bor- tolo vanno sempre meglio gra- zie al sapiente lavoro di regia del colonnello medico Richard Trotta,responsabile della sani- tà Usa a Vicenza, e all’impe- gno della dott. Angela Hei- thaus, che, pur arrivata solo da due mesi al “liaison servi- ce”, è riuscita con la propria competenza - e anche con una sensibilità tutta femminile che non guasta - a migliorare legià buone relazioni fra medi- ci americani e italiani, a van- taggio dei militari degli States e delle loro famiglie che devo- no ricorrere ai servizi del- l’ospedale berico. Lo ha detto il direttore gene- rale Antonio Alessandri che, ieri pomeriggio, per cementa- re la collaborazione, si è recato a camp Ederle, dove, presenti sia Trotta che la Heithaus, ha consegnato una medaglia d’onore, con lo stemma che simboleggia il S. Bortolo, e una bottiglia di spumante ita- liano («è sano» ha assicurato) che finalmente, dopo le “disav- venture” dei mesi scorsi, è riu- scitaa varcarele portedella ca- serma, al comandante della Se- taf Thomas R. Turner II. Ales- sandri ha sottolineato gli aspettisanitari e umani dique- stacooperazione che - ha speci- ficato - va avanti e promette di dare risultati ancora più profi- cui grazie, appunto, all’impul- so dato dal col. Trotta, che ha trovato ora nella dottoressa Heithaus un’ottima spalla. «Nel nostro ospedale - ha ag- giunto il dg - ci sono eccellenze e apparecchiature uniche in Eu- ropa. Nelle prossime settimane faremo visite mirate per vedere cosa può offrire, sotto la sfera sanitaria, Vicenza agli ameri- cani. Cercheremo di rispondere in modo adeguato - ha concluso - a tutti i bisogni della comuni- tà americana». E, in una stanza che alle pa- reti propone alcuni fra i mag- giori protagonisti della storia americana, a cominciare da George Washington, il gen. Turner, un ufficiale superme- dagliato che vanta un notevole curriculum culminato prima del comandodella Setaf nell’in- carico di vicerappresentante militare degli Usa alla Nato, ha anche lui evidenziato i posi- tivi rapporti esistenti. «Good - lo spartano ma convinto com- mento -. Noi abbiamo bisogno di un ospedale di riferimento e lo abbiamo trovato nel S. Borto- lo». Poi da parte sua, la consegna al dg Alessandri di una piccola scultura che raffigura uno de- gli “air borne”, un parà della 173ª brigata attualmente in azione in Iraq. Ulss-Ederle,ilpattosanitariosiconsolida L’ingresso alla caserma Ederle da viale della Pace (Colorfoto artigiana)Il dg Alessandri di Franco Pepe Confederali soddisfatti e d'accordo. Autonomi molto di meno, anzi per niente. Il nuovo contratto, prossimo al- la firma, divide gli infermieri del S. Bortolo. Flavio Cri- stofori, responsabile Cisl dell'ospedale per la funzione pubblica, sottolinea i risultati raggiunti all'interno del contratto-sanità sottoscritto con l'Aran nella pre-inte- sa del 25 novembre. Ora è in atto la negoziazione azien- dale decentrata nelle assemblee interne che dovranno raccogliere le osservazioni e perfezionare gli accordi. «C'è un aumento tabella- re medio per tutti di 123 euro al mese e di 1.600 eu- ro all'anno, con un incre- mento percentuale del 5,66. In più abbiamo otte- nuto nuovi incentivi sul salario accessorio. L'in- dennità notturna è cre- sciuta da 2,32 a 2,74 euro e l'indennità festiva da 15,49 a 17,82, con gli arre- trati che scattano dal 1 gennaio del 2002. Ci sono miglioramenti anche su- gli straordinari, potremo contrattare con l'azienda l'aumento della produtti- vitàe miglioralasituazio- ne anche per quanto ri- guarda i passaggi di cate- goria. Non solo: ma si prenderanno indennità che prima non c'erano per il Ser.T, per l'assisten- za domiciliare. Questa pre-intesaèil fruttodella- voro svolto dai sindacati confederali. No, gli auto- nomi non fanno parte del tavolo delle trattative». Cristofori, che in que- sti giorni ha condotto le assembleesindacaliinter- ne assieme a Giancarlo Puggioni della Cgil e Claudio Scambi dell'Uil, insiste anche su un altro aspetto: «Sì, siamo con- tenti. C'è parecchia parte- cipazione. Credevamo di averperso un anno einve- ce lo abbiamo recuperato tutto sul piano economi- co. È una vittoria sacro- santa del sindacato e ci siamoarrivatidopo4 scio- perinazionalidelcompar- to-sanità. È stata molto dura. No, questi aumenti il governo non voleva sganciarli. Abbiamo co- minciatoadiscutere afeb- braio del 2002 e l'ultima manifestazione l'abbia- mo fatta il 19 novembre del 2003». Dalla parte opposta del- la barricata Davide Bro- desco segretario provin- ciale del Nursind, gli in- fermieri autonomi (600 iscritti in tutto il Vicenti- no, 420 al S. Bortolo): «No, non siamo contenti né sul piano economico e né su quello professionale. Per gli stipendi non ci sono aumenti importanti e le indennità, sia festive che notturne, vengono ritoc- cate di poco, tenuto conto che il nostro lavoro si svolge soprattutto di not- te. C'è necessità poi di fa- re formazione continua, ma di questo non si parla. Siamo molto perplessi. Non vengono riconosciu- ti sforzi, disagi, esigenze sociali. Per questo au- mentano i part-time e le fughe. L'unica soluzione possibile è un'indennità peculiare per l'infermie- re che costituisca un pre- mio specifico per la sua professionalità e lo diver- sifichi dalle altre figure. Noi siamo rimasti fuori dallapiattaforma contrat- tuale ma vogliamo influi- re nei contratti aziendali e nella ripartizione dei fondi». AndreaGregori,delega- to Nursind nella Rsu, rin- cara la dose: «C'è una pro- gressione verticale di tut- te le figure per cui gli al- tri si sono avvicinati mol- to e questo porta all'ap- piattimento secondo la lo- gica dei grandi numeri». «L'aumento non è mol- to, ma questo contratto - ribatte Gino Masenello, infermiere della Cgil - è in linea con gli obiettivi dei sindacati confederali, che hanno avuto il gran- de merito di chiudere la partita dopo 23 mesi di trattativa. Spetta ora a noi eliminare le piccole sfasaturecon la contratta- zione decentrata». «Il Nursind - aggiunge il cislino Cristofori - avrebbe voluto un con- tratto da dirigenti. Ma con 1.800 infermieri su 3 mila dipendenti era un' utopia». «No - conferma, invece, Gregori per il Nursind -. Per differenziarci urge un'indennitàprofessiona- le specifica». La firma finale del con- tratto da parte della Cor- te dei conti è prevista per i primi di febbraio, men- treaumentie arretratido- vrebbero arrivare con la busta-paga di marzo.