Esistono le condizioni necessarie alla concreta realizzazione del progetto AC Milan ? Ma non hanno visto cosa succede intorno agli stadi ? Rassegna stampa su nuovo stadio Milan a Milano Portello.

1. RASSEGNA STAMPA
MILANO PORTELLO

2. Portello, il Milan ipoteca il progetto stadio
I contrari danno l'assalto alle caselle mail
Dopo la riunione del comitato esecutivo di Fondazione Fiera,
decolla l'ipotesi di vedere davvero lo stadio del Milan al
Portello. Oltre ai rossoneri restano in corsa due progetti, il
Magnete di Prelios e Green street del gruppo bergamasco Vitali,
considerati meno rassicuranti dal punto di vista economico. «Il
progetto del Milan offre alta redditività ma restano incognite
sulle aree». I residenti, in rivolta, hanno dato l'assalto alle
caselle email di Palazzo Marino, che replica: «Non abbiamo dato
pareri».
Porlello, stadio del Milan favorito Restano in corsa altri due
progetti
Fiera: «È la soluzione più redditizia ma il club dia garanzie
sulle aree»
Per Fondazione Fiera lo stadio del Milan è una doppia tentazione:
economica e gestiona­le. Ma le incognite restano. E i progetti
alternativi sono più digeribili, ma non altrettanto rassicuranti,
nel lungo periodo, a livello finanziario. Il risultato, al termine
della riunione del Comitato esecutivo della Fondazione, è che
delle quattro idee in gara per la riqualificazione degli ex
padiglioni i e 2 della Fiera, ne viene scartata soltanto una:
oltre allo stadio, restano candidati il Magnete di Prelios e Green

3. street presentato dal gruppo Vitali. «La proposta avanzata da Ac
Milan con Arup Italia srl è subordinata al verificarsi di alcune
condizioni — spiega il comunicato della Fondazione Fiera —. Andrà
dimostrata la disponibilità di tutte le aree necessarie allo
sviluppo del progetto e la compatibilità logistica, in termini di
accesso, con le attività residue del Portello». In sostanza, il
problema è che il progetto dello stadio interessa anche aree che
appartengono a un fondo immobiliare e, in piccola parte, al
Comune. La Fondazione chiede al Milan, che nelle stesse ore
discute del proprio assetto proprietario, garanzie documentali
sulla disponibilità di quei terreni. Del tutto opposto è il
giudizio sugli altri due progetti, apprezzati per il basso impatto
urbanistico, ma meno brillanti sotto il profilo economico. Le
offerte più alte (in termini di introito annuo perla Fondazione)
sarebbero quella del Milan (sui 2,5­3 milioni) e, poco sotto,
quella di Vitali. Mentre Prelios avrebbe rilanciato, portandosi
«abbondantemente sopra i due milioni». Ma il dubbio riguarda la
capacità di garantire guadagni per 5o anni. La Fondazione gioca
sul lunghissimo orizzonte. E valuta altre opzioni: i terreni
potrebbero essere locati a fronte di un canone di affitto o
concessi in cambio della permuta dell'albergo (previsto in tutti e
tre i progetti). Risultato: la richiesta di ulteriori garanzie. Al
Milan sulla fattibilità, a Prelios e Vitali sulla redditività nel
lungo periodo. Immediata la reazione degli abitanti della zona che
fanno riferimento al comitato No­stadio: decine di mail di
protesta hanno intasato la posta elettronica di tutti i
consiglieri comunali. Ma il Comune fa sapere che «ad oggi non ha
alcun progetto su cui esprimersi», mentre il gruppo Prelios
esprime «profonda soddisfazione per l'apprezzamento» della
proposta di un parco tecnologico­musicale (e non solo). Entro sei
settimane dovranno essere chiarire gli ultimi nodi.

4. Primo sì della Fondazione Fiera al Diavolo
Barricate antktadio al Portello «Fermeremo il piano del Milan»
I residenti «Raccolte 3mila firme contro il progetto, dovranno
passare sul nostro cadavere». Dubbi anche nel Pd
La guerra al nuovo stadio del Milan parte dopo il primo via libera
della Fondazione Fiera. «Chi vorrebbe uno stadio sotto casa?». La
presidente del comitato No stadio, Alda Damiani, è fuori di sé.
«Non è un Paese normale ­ dice ­ ne stanno facendo solo una
questione di sol­ Primo sì della Fondazione Fiera al Milan di e di
accordi tra potenti? Inter e Milan, con la complicità del Comune e
dell'assessore all'Urbanistica, si spartiscono la città».
Portello sulle barricate: «Fermeremo lo stadio»
I residenti: «Raccolte 3mila firme contro l'impianto, dovranno
passare sul nostro cadavere».Il Pd Majorino: ascoltare le proteste
Assurdo immaginare uno stadio in mezzo a un quartiere residenziale
pieno di scuole e anziani ALDA DAMIANI, NO STADIO
Le preoccupazioni dei cittadini della zona devono essere tenute in
forte considerazione, si rischia di commettere un errore grave
PIERFRANCESCO MAJORINO, PD
La guerra al nuovo stadio del Milan parte un minuto dopo il primo
via libera della Fondazione Fiera. «Chi vorrebbe uno stadio sotto
casa?». La presidente del comitato No stadio, la libera cittadina

5. Alda Damiani, è fuori di sé. La notizia che Ente Fiera Milano sia
favorevole a consegnare le aree del Portello al Milan, che
vorrebbe costruirci uno stadio da 48mila persone, le appare
surreale. «Non è un Paese normale ­ dice ­ ma si rende conto che
stanno facendone solo una questione di soldi e di accordi tra
potenti? Intere Milan, con la complicità del Comune, vogliono
spartirsi la nostra città. Sulle spalle dei cittadini. Con quello
che abbiamo visto in questi giorni a Torino e la violenza tra i
tifosi non capisco come sia possibile immaginare uno stadio in
mezzo a un quartiere residenziale pieno di scuole e anziani. Tra
l'altro a meno di 2 chilometri da San Siro». La notizia è di ieri:
il comitato esecutivo di Fiera Milano, sotto la presidenza di
Benito Benedini, ha deciso che tra le tre proposte arrivate in
finale quella dello stadio rossonero è «caratterizzata da elevata
redditività e da una marcata unicità in termini di mix funzionale,
anche se va ancora verificata la disponibilità di tutte le aree
necessarie allo sviluppo del progetto». Una decisione definitiva
sarà preso entro sei settimane. Gli altri due progetti, quello di
Prelios e quello di Vitali, sono altresì interessanti e
«presentano un più agevole inserimento nel tessuto urbano
esistente, ma richiedono un supplemento di istruttoria in ordine
alla capacità reddituale del business sottostante nel lungo
periodo», spiega il comitato esecutivo nella nota. «Dovranno
passare sul nostro cadavere», incalza la presidente del comitato,
che in questi mesi ha raccolto oltre 3mila firme contro il
progetto. La battaglia, almeno contro il Comune (che per ora non
rilascia dichiarazioni visto che «Fondazione Fiera non ha assunto
alcuna decisione e dunque il Comune non ha alcun progetto su cui
esprimersi»), è già cominciata. L'unico parere in giunta lo dà
l'assessore Pd Majorino: «Può essere un grave errore per lo
sviluppo della città». Ieri le caselle di posta dei consiglieri
comunali sono state invase al ritmo di un'email ogni cinque minuti
dalla protesta organizzata dal comitato no Stadio. In consiglio
comunale si è detto favorevole il consigliere Alan Rizzi, mentre
sia Anita Sonego (Fds) sia Rosaria Iardino (Pd) hanno chiesto che
venga chiarito il destino di San Siro e di ascoltare le proteste
dei cittadini. Intanto i residenti vanno avanti: «Mercoledì
prossimo organizzeremo una manifestazione proprio dove dovrebbe
essere costruito lo stadio», aggiunge la presidente del comitato.
«Oltre alle aree del Portello, per realizzare lo stadio il Milan
dovrebbe acquistare l'area dove sorge una concessionaria Citroen,
dove lavorano 250 persone che da mesi stanno ristrutturando la
ditta?». Ma non solo: dovrebbero prender­ si anche una porzione di
prato in via Aldo Rossi, da poco risistemato dal Comune con tanto
di pista ciclabile e alberelli appena piantati. «Non so ancora di
chi sia quel terreno ­ aggiunge Damiani ­ ma se scopro che è di
proprietà del Comune giuro che ci sdraiamo sopra e non ci muoviamo
più». Gli unici a festeggiare, per ora, sono i tifosi rossoneri.
Sul sito della Gazzetta i178 per cento degli intervistati dichiara

6. che lo stadio in centro città sarà una rivoluzione. Va detto che
il nuovo tempio del Milan, però, rischia di passare di mano ancora
prima che sia eventualmente posta la prima pietra. Le trattative
tra la famiglia Berlusconi e il magnate cinese Mr Bee per la
vendita del club rossonero sono sempre più avanzate. Se il passa o
di mano avverrà, lo stadio al Portello sarà certamente made in
China.

7. "Già tremila firme raccolte per dire no vogliamo che questa resti
una zona tranquilla"
Hanno raccolto 3mila firme. Hanno aperto un blog e un gruppo su
Facebook Dopo avere tempestato i consiglieri comunali di mail di
protesta, ora si preparano a scendere in piazza. I residenti del
Portello non ci stanno: «Se davvero arrivasse in quartiere il
nuovo stadio del Milan per noi il danno sarebbe enorme. Saremmo in
preda agli atti vandalici degli ultrà e non ci sarebbe parcheggio
a sufficienza per i tifosi«, dice Rolando Mastrodonato, storica
guida del comitato contro la costruzione di CityLife, oggi in
prima fila nell'opposizione al nuovo progetto. Ieri un ristretto
gruppo di cittadini, che guidano la protesta, si sono incontrati
per studiare le strategie di contrasto al piano del Milan.
«Mercoledì alle 17 protesteremo sotto alla sede della Fiera, in
via Domodossola 1 ­ annuncia Mastrodonato ­ ogni giorno arrivano
centinaia di nuove firme, ci faremo sentire». I residenti stanno
raccogliendo in un dossier tutti quelle che considerano
«controindicazioni insuperabili» dell'ipotetica collocazione del
nuovo stadio all'ex Portello­ Oltre alla questione della
sicurezza, si elencano altri problemi: la sproporzione «fra i
mille posti auto previsti c i 50mila spettatori attesi»,
l'inadeguatezza «del sistema di trasporto pubblico in relazione
alla capienza dell'impianto» e infine «la presenza di altri centri
sportivi o polifunzionali in progetto nell'area, come il Pala­
lido e il 'nuovo" Vigorelli». 11 timore degli abitanti è infatti
che l'accavallarsi di eventi sportivi e di spettacolo nelle varie

8. strutture possa portare alla paralisi un quartiere su cui già oggi
incide il traffico in entrata e in uscita delle autostrade Milano­
Laghi. «Molti, come me, hanno di re­cento comprato casa in zona
con la promessa che sarebbe stato un tranquillo quartiere
residenziale ­ dice Cesare Bizzarri, titolare di un'agonia
pubblicitaria e gestore del blog del comitato "No stadio" ­
l'arrivo dell'impianto sportivo snaturerebbe l'area, con danno per
tutti». Se i commercianti temono l'arrivo di nuovi centri
commerciali nel polo dello stadio, per molti residenti la paura è
quella di trovarsi prigionieri di un cantiere infinito. «L'area
CityLife e il parco Vittoria non saranno ultimati prima del 2023 ­
dice Aida Damiani, attiva nel comitato ­ se dovessero cominciare
anche i lavori per la costruzione dello stadio, rimarremmo
ostaggio di ruspe e gru per un periodo davvero troppo lungo».
Un'altra preoccupazione dei residenti, oltre al peggioramento
della qualità della vita, è anche la perdita di valore di case e
appartamenti conseguente all'arrivo dello stadio. «Dei 500 e oltre
nuovi appartamenti costruiti a parco Vittoria ne sono stati
venduti appena 40 ­ dice Matrodonato­ l'arrivo dello stadio
frenerebbe ulteriormente un mercato immobiliare già fermo».

9. Milano: gara ancora aperta su Portello, Fondazione Fiera prende
tempo/Adnkronos
Nessuna "prima pietra" lanciata a favore del progetto del nuovo
stadio del Milan nell'area del Portello, a Milano, ma anzi l'avvio
di una serie di approfondimenti che potrebbero accendere la
competizione tra il progetto Magnete Milano di Prelios e il
progetto 'Milano Alta' del gruppo Vitali. Secondo quanto apprende
l'Adnkronos da più fonti vicino al dossier, non c'è nessuna
decisione presa dalla Fondazione Fiera Milano e, anzi, se
possibile, la partita è ora più aperta che mai.L'unico certezza, a
oggi, è che la Fondazione ha detto definitivamente 'addio' a uno
dei progetti in gara per la riqualificazione dell'area, ossia allo
Sport Village del consorzio Cile­Arcotecnica e Pkf. Nel
comunicato, l'ente ha stilato i pro e i contro dei progetti
analizzati dal Comitato Esecutivo per la destinazione dei
padiglioni 1 e 2 della Fiera. Nel caso della proposta avanzata da
A.C. Milan con Arup Italia (lo stadio), questa è caratterizzata,
ad esempio, "da una elevata redditività" ma è subordinata al
verificarsi di alcune condizioni: "andrà infatti dimostrata la
disponibilità di tutte le aree necessarie allo sviluppo del
progetto e la compatibilità logistica con le attività residue del
Portello in termini di accesso".