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SOSPETTI SU ALCUNI APPALTI ANAS
14 marzo 2001
Palermo. La Guardia di Finanza della città ha eseguito 18 dei 22 ordini
di custodia cautelare emessi su disposizione del gip di Palermo Fabio
Licata. L’inchiesta si riferisce agli appalti, pilotati da Cosa Nostra, per
la realizzazione e la manutenzione di numerose strade siciliane. Sono
finiti in manette: l’Ing. Nello Vadalà, Stefano Schimmenti, Gaetano
Achimmenti, Giovanni Tosto, Salvatore Tosto, Calogero Orlando, Pietro
Bologna, Giuseppe Arancione, Vincenzo Cataldo, Francesco Ingoia,
Antonino Durante, Salvatore Tuttolomondo, Giacomo Ferrara, Alberto
Pipia. Disposti gli arresti domiciliari da parte del Gip anche per quattro
dipendenti Anas: Angelo Bulone, Salvatore Tomasino, Luigi
Buonincontro, Giuseppe Croce. Indagati anche altri dipendenti Anas:
Giacomo Agileri, Maurizio Schirru, Raffaele Fonte accusati di concorso
esterno in associazione mafiosa e associazione per delinquere
finalizzata alla turbativa d’asta.
Dalle intercettazioni ambientali, tra cui una microspia collocata nello
studio dell’Ingegner Vadalà, sarebbe emerso, secondo il pm De Lucia,
che <<gli accordi instaurati fra le cosche e l’imprenditoria, ancora
oggi, nonostante gli arresti che vi sono stati e le inchieste su mafia e
appalti, siano ancora forti e stabili nella spartizione dei lavori
pubblici>>. L’ingegnere, Santo Schimmenti e Salvatore Tosto
avrebbero agito grazie all’aiuto del geometra Giuseppe Lipari, il
successore di Angelo Siino. <<Lipari aveva all’Anas una catena di
complicità che lo metteva in grado di pianificare l’intera gestione degli
appalti, dalla progettazione al collaudo. All’Anas, tra l’altro, venivano
predisposti bandi su misura.
Uno dei sistemi più ricorrenti, nel caso di rifacimento del manto
stradale, era quello di pretendere, come requisito necessario per
l’ammissione alla gara, la titolarità da parte dell’impresa di impianti di
produzione di conglomerati bituminosi o la proprietà di macchine
scarificatrici. Altro trucco era quello di richiedere documenti di non
facile acquisizione immediata.
Se nonostante questi trucchi accadeva che pervenisse un’offerta non
gradita, si ricorreva all’apertura delle buste per consentire
l’adeguamento del ribasso da parte dell’impresa designata in
partenza>>. Del ruolo giocato da Lipari ha parlato anche Giovanni
Brusca che confessa di avere procurato lui i danneggiamenti
all’impresa di Vadalà. <<Per entrare nel sistema di illecita
aggiudicazione degli appalti Anas – dice Brusca – sapevo che era
necessario un aggancio con funzionari dell’ente appaltante.
Sapevo che Nello Vadalà era particolarmente inserito in questo
sistema ed io cercai di “agganciarlo”. Per fare ciò gli ho causato una
serie di danneggiamenti per i lavori che lui svolgeva all’interno del
territorio del mandamento di San Giuseppe Jato, anche se la cosa era
piuttosto complicata poiché il Vadalà era solito ritirare i mezzi alla fine
di ogni giornata di lavoro. Comunque riuscii a causare i danni che
imposero al Vadalà di realizzare un contatto mediato tra me e lui che
fu realizzato prima attraverso Pino Lipari, una persona di rispetto alla
quale già sapevo che il Vadalà era molto vicino>>.
Il filo che lega questa indagine alle coop rosse è legato a Stefano
Pontesino (tornato in libertà per decorrenza dei termini di custodia
cautelare). Di lui avrebbe parlato anche il collaboratore di giustizia
Mario Di Natale che l’ha citato come titolare di aziende interessate al
controllo delle opere dell’Anas. <<Tra le imprese più interessate alla
gestione degli appalti Anas – aveva dichiarato di Natale – ricordo in
questo momento Iacuzzo, Potestio, Virga, Schimmenti e Alosio,
ovviamente Vadalà e certamente altri che in questo momento non
riesco a ricordare>>. <
<L’inchiesta - ha detto Pietro Grasso – mette in evidenza un’economia
criminale che trae dai soldi pubblici linfa vitale>>.
Lorenzo Baldo
http://www.antimafiaduemila.com/200805216596/articoliarretrati/rassegna-stampa-nd12.html

L'INDAGINE DELLA PROCURA DI MARSALA

Trapani, indagato Davide Durante E' l'ex presidente di
Confindustria
Mercoledì 17 Luglio 2013 - 20:14

Secondo l'accusa non avrebbe versato entro i termini previsti dalla legge
ritenute d'acconto risultanti dalle certificazioni rilasciate ai sostituti d'imposta
per un ammontare complessivo di quasi 65mila euro.
MARSALA (TRAPANI) - L'ex

presidente

di

Confindustria

Trapani

Davide

Durante, 50 anni, è indagato dalla Procura di Marsala per evasione fiscale.
Secondo l'accusa, nella sua qualità di legale rappresentante della società
"Pietro Durante" di Santa Ninfa (Tp), non avrebbe versato entro i termini
previsti dalla legge ritenute d'acconto risultanti dalle certificazioni rilasciate
ai sostituti d'imposta per un ammontare complessivo di quasi 65 mila euro.
L'irregolarità, relativa al 2009, si evincerebbe dal modello 770/2010.
Stessa contestazione (su un ammontare di 75.500 euro) è mossa anche al
59enne Salvatore Calvaruso, di Alcamo, titolare del "Centro medico Fkt
Calvaruso srl" con sede a Marsala. A Durante e Calvaruso è stato notificato
l'avviso conclusione indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla
richiesta di rinvio a giudizio. A coordinare l'indagine, condotta dalla sezione
di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala, sono stati il
procuratore Alberto Di Pisa e il pm Nicola Scalabrini. Lo scorso anno,
Davide Durante è stato candidato all'Ars nello schieramento che sosteneva
Nello Musumeci.
http://livesicilia.it/2013/07/17/lex-presidente-di-confindustra-trapani-indagato-per-evasionefiscale_350442/

AVVISO DI GARANZIA PER DAVIDE DURANTE, EX
PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA TRAPANI
L’ex presidente di Confindustria Trapani, Davide Durante , è indagato dalla
Procura di Marsala per evasione fiscale. Da una verifica incrociata condotta
dalla Guardia di Finanza, risulta che la società “Pietro Durante” , azienda
operante nel settore stradale e dell’edilizia, anche pubblica, avrebbe
omesso il pagamento della ritenuta d’acconto per un importo di oltre
sessantamila euro. Stessa contestazione, su un ammontare di 75.500 euro,
è mossa anche all'imprenditore alcamese Salvatore Calvaruso, 59enne,
titolare del “Centro medico Fkt Calvaruso srl” con sede a Marsala. A
coordinare l'indagine, condotta dalla sezione di polizia giudiziaria della
Guardia di finanza presso la Procura di Marsala, sono stati il procuratore
Alberto Di Pisa e il pubblico ministero Nicola Scalabrini. La notifica
dell’avviso di garanzia, emesso dalla Procura lilibetana, nei confronti dell’ex
presidente di Confindustria Trapani, è giunta dopo un’indagine su una
presunta evasione fiscale relativa alla società di capitale “Pietro Durante” di

Santa Ninfa , della quale Davide Durante è il legale rappresentante. Secondo
l’accusa,

non

sarebbero

state

versate,

entro

i

termini

previsti

dalla

normativa, le ritenute d’acconto risultanti dalle certificazioni rilasciate ai
sostituti d’imposta per un ammontare complessivo di quasi 65 mila euro.
L’irregolarità, relativa al 2009, si evincerebbe dal modello 770/2010. I dati
commerciali relativi all’ultimo bilancio depositato dalla ditta Pietro Durante

S.R.L . corrispondente all’anno 2011 registrano un aumento del fatturato,
rispetto al 2009, del 53,27%. Visionando il sito della società si legge “Il
risultato netto ottenuto da Pietro Durante S.R.L. durante il 2011, dopo gli
oneri finanziari, le tasse e gli ammortamenti è aumentato del 108.58%
rispetto a 2009”, affermando con ciò che gli oneri finanziari sono stati
rispettati. L’avv. Davide Durante, 50 anni, nato ad Erice il 24 novembre del
1962, dopo gli studi, si è occupato dell’amministrazione delle imprese di
famiglia, operanti tutte nel settore dell’edilizia ed in settori connessi. Dal
2000 al 2002 ha ricoperto l’incarico di vice presidente del Consiglio di
amministrazione di FederFidi Sicilia, Federazione regionale dei Consorzi
Fidi, e dal giugno 2007 è stato presidente di Confindustria Trapani, sino al
28 settembre 2012, quando si è dimesso dalla carica per candidarsi all’Ars
nello schieramento che sosteneva Nello Musumeci, con la lista “Cantiere
Popolare Musumeci Presidente”, raccogliendo circa 2200 preferenze. La
famiglia Durante, con le proprie imprese, non è nuova ad indagini della
Procura di Marsala, condotte dalla Guardia di Finanza. Nella notte del 13

marzo 2001, il fratello di Davide Durante, Nino, allora titolare di una delle
imprese di famiglia a Santa Ninfa e presidente della Cetima, Cassa Edile di
Trapani, venne arrestato per associazione a delinquere, dagli uomini della
Guardia di Finanza. L’inchiesta riguardava appalti pilotati all’Anas. Secondo
gli inquirenti, Antonino Durante avrebbe fornito in più di una occasione,
“offerte di comodo’’all’imprenditore Stefano Potestio per partecipare a gare
d’appalto.

Quell’inchiesta,

secondo

l’allora

procuratore

Pietro

Grasso,

metteva in evidenza una “economia criminale che trae dai soldi pubblici linfa
vitale”. Sempre il fratello, Nino Durante, venne coinvolto nel 2008 in un’altra

indagine dalla Procura di Marsala, per contributi alle attività turistiche, in
cui era anche indagato l’ex deputato di Marsala, David Costa. La vicenda in
quel

caso

riguardava

alcuni

finanziamenti

“pilotati”

del

contratto

di

programma “Trapani Turismo” finanziato dal Ministero dello Sviluppo
Economico nel 2001.
Corruzione e turismo, avviso di garanzia per Nino Durante e
David Costa
5 FEBBRAIO 2008

La Procura di Marsala sta indagando sulla «pioggia miliardaria» che doveva
servire a finanziare la creazione in provincia di una moderna attività turistico
ricettiva. Con l’ ipotesi di truffa è stato operato ai primi di gennaio già un
sequestro, destinatario il gruppo «Desi Immobiliare» di Castelvetrano a
proposito di un residence alberghiero sorto tra le case del borgo marinaro di
Selinunte .
Adesso, per un altro investimento immobiliare, l’ipotesi di reato è quello della
corruzione e avvisi di garanzia sono stati notificati all’imprenditore di Santa
Ninfa Nino Durante e all’ex deputato regionale dell’Udc David Costa. In
questi giorni la Procura ha deciso una proroga delle indagini ed ha dato avviso
agli indagati.
Secondo gli investigatori una sorta di «regia» avrebbe potuto «pilotare» alcuni
dei finanziamenti destinati al contratto di programma «Trapani Turismo»
finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico e delle Attività Produttive, un
progetto imprenditoriale che risale al 2001, per il quale venne creato attraverso
l’adesione di 35 aziende, il «consorzio turistico trapanese», nato all’interno di
Assindustria e che aveva la sua sede a Castelvetrano, con un cda che era
presieduto

dall’attuale

vice

presidente

della

Provincia Peppe

Poma ,

amministratore delegato il castelvetranese Giovanni Cascio . A favore del
consorzio il Cipe deliberò una spesa di 166 miliardi di lire, per la realizzazione di
4 mila posti letto e l’occupazione di un migliaio di persone.
Una inchiesta quella che coinvolge l’ex parlamentare ed assessore regionale
David Costa e l’imprenditore belicino Nino Durante, che avrebbe anche un terzo
indagato, l’imprenditore trapanese Nino Birrittella che delle vicende dei
finanziamenti giunti al consorzio turistico avrebbe parlato nel corso dei suoi
interrogatori resi alla Dda di Palermo dopo il suo arresto per mafia che risale al
novembre 2005, successivamente si è aperta una fase di collaborazione che ha
fatto emergere il contesto mafioso-imprendiotoriale esistente nel trapanese. Le
vicende per le quali non c’è la partecipazione di Cosa Nostra, sono state
trasmesse dalla Dda di Palermo per competenza alle procure di Trapani e
Marsala, la presunta corruzione dell’on. Costa sarebbe una delle indagini in
corso.
Quella che si abbatte sull’ex parlamentare centrista marsalese è una seconda
indagine, dopo quella per concorso esterno che nel processo in primo grado si è
conclusa con una assoluzione, anche se la Procura di Palermo ha presentato
appello.
Tratto da http://www.castelvetranoselinunte.it/corruzione-e-turismo-avviso-di-garanziaper-nino-durante-e-david-costa/722/#ixzz2hpeMbpDe
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle
Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 a pag 62 63 64
finanziamenti giunti al consorzio turistico avrebbe parlato nel corso dei suoi
interrogatori resi alla Dda di Palermo dopo il suo arresto per mafia che risale al
novembre 2005, successivamente si è aperta una fase di collaborazione che ha
fatto emergere il contesto mafioso-imprendiotoriale esistente nel trapanese. Le
vicende per le quali non c’è la partecipazione di Cosa Nostra, sono state
trasmesse dalla Dda di Palermo per competenza alle procure di Trapani e
Marsala, la presunta corruzione dell’on. Costa sarebbe una delle indagini in
corso.
Quella che si abbatte sull’ex parlamentare centrista marsalese è una seconda
indagine, dopo quella per concorso esterno che nel processo in primo grado si è
conclusa con una assoluzione, anche se la Procura di Palermo ha presentato
appello.
Tratto da http://www.castelvetranoselinunte.it/corruzione-e-turismo-avviso-di-garanziaper-nino-durante-e-david-costa/722/#ixzz2hpeMbpDe
Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle
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  • 1. SOSPETTI SU ALCUNI APPALTI ANAS 14 marzo 2001 Palermo. La Guardia di Finanza della città ha eseguito 18 dei 22 ordini di custodia cautelare emessi su disposizione del gip di Palermo Fabio Licata. L’inchiesta si riferisce agli appalti, pilotati da Cosa Nostra, per la realizzazione e la manutenzione di numerose strade siciliane. Sono finiti in manette: l’Ing. Nello Vadalà, Stefano Schimmenti, Gaetano Achimmenti, Giovanni Tosto, Salvatore Tosto, Calogero Orlando, Pietro Bologna, Giuseppe Arancione, Vincenzo Cataldo, Francesco Ingoia, Antonino Durante, Salvatore Tuttolomondo, Giacomo Ferrara, Alberto Pipia. Disposti gli arresti domiciliari da parte del Gip anche per quattro dipendenti Anas: Angelo Bulone, Salvatore Tomasino, Luigi Buonincontro, Giuseppe Croce. Indagati anche altri dipendenti Anas: Giacomo Agileri, Maurizio Schirru, Raffaele Fonte accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta. Dalle intercettazioni ambientali, tra cui una microspia collocata nello studio dell’Ingegner Vadalà, sarebbe emerso, secondo il pm De Lucia, che <<gli accordi instaurati fra le cosche e l’imprenditoria, ancora oggi, nonostante gli arresti che vi sono stati e le inchieste su mafia e appalti, siano ancora forti e stabili nella spartizione dei lavori pubblici>>. L’ingegnere, Santo Schimmenti e Salvatore Tosto avrebbero agito grazie all’aiuto del geometra Giuseppe Lipari, il successore di Angelo Siino. <<Lipari aveva all’Anas una catena di complicità che lo metteva in grado di pianificare l’intera gestione degli appalti, dalla progettazione al collaudo. All’Anas, tra l’altro, venivano predisposti bandi su misura. Uno dei sistemi più ricorrenti, nel caso di rifacimento del manto stradale, era quello di pretendere, come requisito necessario per l’ammissione alla gara, la titolarità da parte dell’impresa di impianti di produzione di conglomerati bituminosi o la proprietà di macchine scarificatrici. Altro trucco era quello di richiedere documenti di non facile acquisizione immediata. Se nonostante questi trucchi accadeva che pervenisse un’offerta non gradita, si ricorreva all’apertura delle buste per consentire l’adeguamento del ribasso da parte dell’impresa designata in partenza>>. Del ruolo giocato da Lipari ha parlato anche Giovanni Brusca che confessa di avere procurato lui i danneggiamenti all’impresa di Vadalà. <<Per entrare nel sistema di illecita aggiudicazione degli appalti Anas – dice Brusca – sapevo che era necessario un aggancio con funzionari dell’ente appaltante. Sapevo che Nello Vadalà era particolarmente inserito in questo sistema ed io cercai di “agganciarlo”. Per fare ciò gli ho causato una
  • 2. serie di danneggiamenti per i lavori che lui svolgeva all’interno del territorio del mandamento di San Giuseppe Jato, anche se la cosa era piuttosto complicata poiché il Vadalà era solito ritirare i mezzi alla fine di ogni giornata di lavoro. Comunque riuscii a causare i danni che imposero al Vadalà di realizzare un contatto mediato tra me e lui che fu realizzato prima attraverso Pino Lipari, una persona di rispetto alla quale già sapevo che il Vadalà era molto vicino>>. Il filo che lega questa indagine alle coop rosse è legato a Stefano Pontesino (tornato in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare). Di lui avrebbe parlato anche il collaboratore di giustizia Mario Di Natale che l’ha citato come titolare di aziende interessate al controllo delle opere dell’Anas. <<Tra le imprese più interessate alla gestione degli appalti Anas – aveva dichiarato di Natale – ricordo in questo momento Iacuzzo, Potestio, Virga, Schimmenti e Alosio, ovviamente Vadalà e certamente altri che in questo momento non riesco a ricordare>>. < <L’inchiesta - ha detto Pietro Grasso – mette in evidenza un’economia criminale che trae dai soldi pubblici linfa vitale>>. Lorenzo Baldo http://www.antimafiaduemila.com/200805216596/articoliarretrati/rassegna-stampa-nd12.html L'INDAGINE DELLA PROCURA DI MARSALA Trapani, indagato Davide Durante E' l'ex presidente di Confindustria Mercoledì 17 Luglio 2013 - 20:14 Secondo l'accusa non avrebbe versato entro i termini previsti dalla legge ritenute d'acconto risultanti dalle certificazioni rilasciate ai sostituti d'imposta per un ammontare complessivo di quasi 65mila euro. MARSALA (TRAPANI) - L'ex presidente di Confindustria Trapani Davide Durante, 50 anni, è indagato dalla Procura di Marsala per evasione fiscale. Secondo l'accusa, nella sua qualità di legale rappresentante della società "Pietro Durante" di Santa Ninfa (Tp), non avrebbe versato entro i termini previsti dalla legge ritenute d'acconto risultanti dalle certificazioni rilasciate ai sostituti d'imposta per un ammontare complessivo di quasi 65 mila euro.
  • 3. L'irregolarità, relativa al 2009, si evincerebbe dal modello 770/2010. Stessa contestazione (su un ammontare di 75.500 euro) è mossa anche al 59enne Salvatore Calvaruso, di Alcamo, titolare del "Centro medico Fkt Calvaruso srl" con sede a Marsala. A Durante e Calvaruso è stato notificato l'avviso conclusione indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. A coordinare l'indagine, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala, sono stati il procuratore Alberto Di Pisa e il pm Nicola Scalabrini. Lo scorso anno, Davide Durante è stato candidato all'Ars nello schieramento che sosteneva Nello Musumeci. http://livesicilia.it/2013/07/17/lex-presidente-di-confindustra-trapani-indagato-per-evasionefiscale_350442/ AVVISO DI GARANZIA PER DAVIDE DURANTE, EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA TRAPANI L’ex presidente di Confindustria Trapani, Davide Durante , è indagato dalla Procura di Marsala per evasione fiscale. Da una verifica incrociata condotta dalla Guardia di Finanza, risulta che la società “Pietro Durante” , azienda operante nel settore stradale e dell’edilizia, anche pubblica, avrebbe omesso il pagamento della ritenuta d’acconto per un importo di oltre sessantamila euro. Stessa contestazione, su un ammontare di 75.500 euro, è mossa anche all'imprenditore alcamese Salvatore Calvaruso, 59enne, titolare del “Centro medico Fkt Calvaruso srl” con sede a Marsala. A coordinare l'indagine, condotta dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala, sono stati il procuratore Alberto Di Pisa e il pubblico ministero Nicola Scalabrini. La notifica dell’avviso di garanzia, emesso dalla Procura lilibetana, nei confronti dell’ex presidente di Confindustria Trapani, è giunta dopo un’indagine su una presunta evasione fiscale relativa alla società di capitale “Pietro Durante” di Santa Ninfa , della quale Davide Durante è il legale rappresentante. Secondo l’accusa, non sarebbero state versate, entro i termini previsti dalla normativa, le ritenute d’acconto risultanti dalle certificazioni rilasciate ai
  • 4. sostituti d’imposta per un ammontare complessivo di quasi 65 mila euro. L’irregolarità, relativa al 2009, si evincerebbe dal modello 770/2010. I dati commerciali relativi all’ultimo bilancio depositato dalla ditta Pietro Durante S.R.L . corrispondente all’anno 2011 registrano un aumento del fatturato, rispetto al 2009, del 53,27%. Visionando il sito della società si legge “Il risultato netto ottenuto da Pietro Durante S.R.L. durante il 2011, dopo gli oneri finanziari, le tasse e gli ammortamenti è aumentato del 108.58% rispetto a 2009”, affermando con ciò che gli oneri finanziari sono stati rispettati. L’avv. Davide Durante, 50 anni, nato ad Erice il 24 novembre del 1962, dopo gli studi, si è occupato dell’amministrazione delle imprese di famiglia, operanti tutte nel settore dell’edilizia ed in settori connessi. Dal 2000 al 2002 ha ricoperto l’incarico di vice presidente del Consiglio di amministrazione di FederFidi Sicilia, Federazione regionale dei Consorzi Fidi, e dal giugno 2007 è stato presidente di Confindustria Trapani, sino al 28 settembre 2012, quando si è dimesso dalla carica per candidarsi all’Ars nello schieramento che sosteneva Nello Musumeci, con la lista “Cantiere Popolare Musumeci Presidente”, raccogliendo circa 2200 preferenze. La famiglia Durante, con le proprie imprese, non è nuova ad indagini della Procura di Marsala, condotte dalla Guardia di Finanza. Nella notte del 13 marzo 2001, il fratello di Davide Durante, Nino, allora titolare di una delle imprese di famiglia a Santa Ninfa e presidente della Cetima, Cassa Edile di Trapani, venne arrestato per associazione a delinquere, dagli uomini della Guardia di Finanza. L’inchiesta riguardava appalti pilotati all’Anas. Secondo gli inquirenti, Antonino Durante avrebbe fornito in più di una occasione, “offerte di comodo’’all’imprenditore Stefano Potestio per partecipare a gare d’appalto. Quell’inchiesta, secondo l’allora procuratore Pietro Grasso, metteva in evidenza una “economia criminale che trae dai soldi pubblici linfa vitale”. Sempre il fratello, Nino Durante, venne coinvolto nel 2008 in un’altra indagine dalla Procura di Marsala, per contributi alle attività turistiche, in cui era anche indagato l’ex deputato di Marsala, David Costa. La vicenda in quel caso riguardava alcuni finanziamenti “pilotati” del contratto di programma “Trapani Turismo” finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2001.
  • 5. Corruzione e turismo, avviso di garanzia per Nino Durante e David Costa 5 FEBBRAIO 2008 La Procura di Marsala sta indagando sulla «pioggia miliardaria» che doveva servire a finanziare la creazione in provincia di una moderna attività turistico ricettiva. Con l’ ipotesi di truffa è stato operato ai primi di gennaio già un sequestro, destinatario il gruppo «Desi Immobiliare» di Castelvetrano a proposito di un residence alberghiero sorto tra le case del borgo marinaro di Selinunte . Adesso, per un altro investimento immobiliare, l’ipotesi di reato è quello della corruzione e avvisi di garanzia sono stati notificati all’imprenditore di Santa Ninfa Nino Durante e all’ex deputato regionale dell’Udc David Costa. In questi giorni la Procura ha deciso una proroga delle indagini ed ha dato avviso agli indagati. Secondo gli investigatori una sorta di «regia» avrebbe potuto «pilotare» alcuni dei finanziamenti destinati al contratto di programma «Trapani Turismo» finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico e delle Attività Produttive, un progetto imprenditoriale che risale al 2001, per il quale venne creato attraverso l’adesione di 35 aziende, il «consorzio turistico trapanese», nato all’interno di Assindustria e che aveva la sua sede a Castelvetrano, con un cda che era presieduto dall’attuale vice presidente della Provincia Peppe Poma , amministratore delegato il castelvetranese Giovanni Cascio . A favore del consorzio il Cipe deliberò una spesa di 166 miliardi di lire, per la realizzazione di 4 mila posti letto e l’occupazione di un migliaio di persone. Una inchiesta quella che coinvolge l’ex parlamentare ed assessore regionale David Costa e l’imprenditore belicino Nino Durante, che avrebbe anche un terzo indagato, l’imprenditore trapanese Nino Birrittella che delle vicende dei
  • 6. finanziamenti giunti al consorzio turistico avrebbe parlato nel corso dei suoi interrogatori resi alla Dda di Palermo dopo il suo arresto per mafia che risale al novembre 2005, successivamente si è aperta una fase di collaborazione che ha fatto emergere il contesto mafioso-imprendiotoriale esistente nel trapanese. Le vicende per le quali non c’è la partecipazione di Cosa Nostra, sono state trasmesse dalla Dda di Palermo per competenza alle procure di Trapani e Marsala, la presunta corruzione dell’on. Costa sarebbe una delle indagini in corso. Quella che si abbatte sull’ex parlamentare centrista marsalese è una seconda indagine, dopo quella per concorso esterno che nel processo in primo grado si è conclusa con una assoluzione, anche se la Procura di Palermo ha presentato appello. Tratto da http://www.castelvetranoselinunte.it/corruzione-e-turismo-avviso-di-garanziaper-nino-durante-e-david-costa/722/#ixzz2hpeMbpDe Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 a pag 62 63 64
  • 7. finanziamenti giunti al consorzio turistico avrebbe parlato nel corso dei suoi interrogatori resi alla Dda di Palermo dopo il suo arresto per mafia che risale al novembre 2005, successivamente si è aperta una fase di collaborazione che ha fatto emergere il contesto mafioso-imprendiotoriale esistente nel trapanese. Le vicende per le quali non c’è la partecipazione di Cosa Nostra, sono state trasmesse dalla Dda di Palermo per competenza alle procure di Trapani e Marsala, la presunta corruzione dell’on. Costa sarebbe una delle indagini in corso. Quella che si abbatte sull’ex parlamentare centrista marsalese è una seconda indagine, dopo quella per concorso esterno che nel processo in primo grado si è conclusa con una assoluzione, anche se la Procura di Palermo ha presentato appello. Tratto da http://www.castelvetranoselinunte.it/corruzione-e-turismo-avviso-di-garanziaper-nino-durante-e-david-costa/722/#ixzz2hpeMbpDe Tratto da Relazione allegata al decreto di Scioglimento del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine Gazzetta Ufficiale 279 29 novembre 2012 a pag 62 63 64