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I colori del viaggio
Questo E-Book vuole essere       Di seguito l'elenco dei siti web   E-book, layout, fotografia &
                                  consultati per il mio E-book:      immagini di Guido Pontani
la rappresentazione di un
viaggio all'interno del mondo
                                           Fralenuvol
                                                                              (alcune immagini
dei colori.                                                                provenienti dal web)
Per questo lavoro ho
utilizzato prevalentemente                 Kandinskij                   Musiche di Stravinsky,              Guido
fotografie personali, ho                                              Schumann, Copland, Part,             Pontani
cercato di amalgamare                                                    Debussy, Grieg, Bach.              17294
insieme musica, testo e               Colori ed emozioni                                                     SCE
immagini in modo da                                                                                        Reggio
                                                                       Testo di Giovanni Verza.
suscitare delle emozioni.                                                                                  Emilia
Oltre alle definizioni dei                   Flickr
colori, la storia di David ti
accompagnerà durante questo
                                             Cordef
fantastico viaggio variopinto.




                                                                            Clicca qui per cominciare il
                                                                            viaggio, mentre ascolti la
                                                                            musica clicca sul bambino
                                                                            per andare alla pagina
                                                                            successiva.
Niente. Ancora niente. Ed era già la settima seduta.

Egli stava comodamente sdraiato sulla morbida poltrona di pelle dello studio, ma di quest'ultima
non poteva fare a meno di chiedersi se quello che lui percepiva fosse il colore reale. Ne avvertiva
le sfumature, ma non le definiva intimamente.
Ora riusciva ad udire lo scricchiolio della sedia da cui il professore lo ascoltava parlare.
E con esso il grattare della penna sul foglio dove stava annotando le sue considerazioni sul caso.
Un caso particolare. Anzi, decisamente unico.
Quella settimana aveva dormito poco, ma in fondo non gli bastavano che poche ore di sonno per
rimettersi in sesto, eppure la stanchezza, forse più mentale che fisica, gli prendeva le ossa. Sentiva
la testa scoppiare.
Cecità. Daltonismo. Nè l'una nè l'altra cosa. I suoi occhi, secondo le visite mediche, erano sani e
funzionanti. Era vittima di qualcosa di più profondo, a livello inconscio. Qualcosa che aveva a
che fare, forse, con il clima assopito e tirannico che regnava nell'ultimo secolo su quelle terre.
Lui stesso, del resto, era nuovo a quegli eventi. Diciamo pure che non era di quelle parti, ma che
nel turbinio del Regime venne preso con forza e fu la vittima più sensibilmente colpita.
E quelle erano le curiose conseguenze.
Il suo mondo si stava spegnendo. Cosa che anche la sua vita, dopotutto, stava facendo.
Nei suoi pensieri di ombre e fasci di luce non c'era spazio per sentimenti ed opinioni. Non sapeva
nemmeno più provare la malinconia per ciò che stava perdendo. Era lì perchè i suoi superiori
avevano la necessità di saperlo all'opera. E lui ubbidiva, solo quello ormai era cosciente di poter
fare.
Lui non ha mai avuto un nome. I suoi colleghi lo chiamavano "fratello", il capo-reparto lo chiamava "cieco", e chi stava ancora più in alto di solito non lo
chiamava affatto. Fuori dall'Industria per molti era "quello di Lynch", e per i pochi amici era David. Piano piano quello divenne il suo nome.
David veniva dall'altra parte del cielo, come direbbero i più romantici, ma nessuno in effetti conosceva o aveva sentito nominare quella sua patria natale:
Lynch.
Era venuto senza ambizioni, nè intenzioni, che non fossero probabilmente la pura casualità ed ingenuamente venne imprigionato sulla Terra, in mezzo ai
suoi sistemi, alle pensioni, ai prestiti, alle riunioni di condominio, agli indennizzi di invalidità, all'assicurazione per la sanità. Si era perduto.
E non tornava a casa.
Ed ora smetteva anche di vedere. Ma sarebbe poco corretto, piuttosto non vedeva più i colori che a quel punto lui sentiva in altro modo, senza luce. Non
nero, solo buio.
Il professore prese in mano la situazione e proferì parole senza anima:
"La questione non è chiara. Lei vede, nei suoi occhi la luce riflette in maniera fisicamente appropriata, ma il suo cervello non "accetta" più i colori. Forse è
un caso di depressione. Lei viene da Lynch, che nessuno conosce, forse là si manifesta in questo modo."
"Non ho mai sofferto di depressione, a Lynch. Ma forse non ho inteso il senso di questa parola, a dire il vero. Forse ha a che fare con l'infelicità. Qui non
sono infelice, ma non sono nemmeno felice. Qui non c'è nulla." Le parole di David (anche il professore aveva preso a chiamarlo così) erano semplici, come
l'acqua che scorre.
"Dovremmo provare con un'altra pratica. La memoria."
Si alzò in piedi e gli si avvicinò lentamente, non voleva tradire la sua totale inadeguatezza di fronte a quel paziente. Si sedette piano. Facendo un gesto
spettabilmente formale (ma che non aveva mai fatto prima) gli prese la mano sinistra fra le sue. Quindi disse:
"Lei si ricorda quel che vedeva? Avrebbe la possibilità di riportare a me le sue impressioni su quei colori perduti?"
"Non sono ancora spariti tutti." Disse David con una flebile malinconia nella voce, o almeno questo pensò il professore. David si stava spegnendo, non
provava più liberi sentimenti umani.
"I primari, il nero, il grigio, il bianco."
"Nessuno di questi. Vedo qualche derivazione, forse per suggestione. Ma sto perdendo anche quelle."
"In linea di massima sarebbe accaduto il contrario. Le derivazioni hanno in sè i colori basilari" Il professore seguiva per quel che poteva una logica
procedurale molto classica. Quella che gli avevano insegnato, del resto. Oltre ad essa non aveva niente.
"Non ho idea di come svaniscano. E' come se non ricordassi le parole, ma sapessi ancora parlare. Forse le derivazioni sono frasi astratte di parole non più
ricordate."




                                                                                                       Il silenzio parve pesare troppo di fronte a
Se vuoi stoppare la musica                                                                             quel pensiero, per cui il professore concluse:
clicca qui.
                                                                                                                                              VAI AL MENU
Grigio

                              Verde
Rosso
                Sommario
                               Vai alla
                               conclusione
          llo
        ia
        G




                   u
                  Bl

                           Bianco
Nero
Induce alla calma e si connota come placida e profonda soddisfazione, denota uno stato di soddisfatto
adattamento. Fissando a lungo questo colore si produce un effetto di quiete, soddisfazione ed armonia.
L'azzurro è il colore del mare e del cielo. Per i cinesi il blu è il colore dell'immortalità. Il blu è il colore del
silenzio, della calma e della tranquillità. È il colore della contemplazione e della spiritualità. È associato alla
forma geometrica del cerchio, simbolo dell'eterno moto dello spirito, insieme di quiete e dinamicità. In una
stanza blu i battiti cardiaci diminuiscono e la sensibilità al freddo aumenta, mentre gli oggetti sembrano più
piccoli e leggeri.
"Partiamo dal Blu."
"Basamento corale dell'acqua marina. Qualcosa che si riflette nel colore più netto del cielo di sopra.
E tutta la Terra vista al mio arrivo. Un uovo magnetico di liquida corporeità. Uno schermo che mi
guarda di sbieco, freddo e piatto. Occhi di un gatto senza padroni, nè volontà di averne. Un cappotto
che si bagna di pioggia di fronte ad una vetrina al neon. Krzysztof Kieslowski e la sua trilogia. E la
bandiera che sventola sopra l'Industria. Un lampo, saetta nella notte.
E l'immensità."
In latino "rubens" (rosso) è sinonimo di colorato. È il primo colore dell'arcobaleno che i neonati imparano a
riconoscere, il primo a cui tutti i popoli hanno dato un nome.
È il colore del movimento e dell'attività . La luce rossa è infatti quella con un intervallo di lunghezze d'onda più
ampio e per tale motivo le sue vibrazioni possono avere un effetto stimolante.
Il rosso è il colore che può muoversi più rapidamente trattenendo legato a sé lo sguardo. E' stato dimostrato
che l'esposizione al rosso accelera i battiti cardiaci e stimola la produzione d'adrenalina. Il rosso è stato
abbinato a Marte, il dio della guerra e il pianeta rosso, per la sua natura aggressiva e per la sua
associazione al colore del sangue. Il rosso è simbolo del cuore e dell'amore, del dinamismo e della vitalità,
della passione e della sensualità, dell'autorità e della fierezza. Nell'arte paleocristiana si dipingevano di




                                   ROSSO
rosso gli arcangeli e i serafini.
"Continua con il Rosso."
   "Spietata vita dentro le vene. Che brucia come il fuoco che brilla nelle lingue dello stesso colore, ma
           che si perde in sfaccettature. Sono labbra che si mordono, e guance che si vergognano, che si
  emozionano. Sono occhi drogati, stanchi. Sono tre volumi di una storia che qualcuno narrava su tre
     persone che combattevano per la Storia. E' il segnale per cui si vieta, il passaggio, il movimento. Il
  pericolo. Sfumature fra i capelli, di una tradizione che li vuole malvagi. E le rose, banali e indelebili.
   Fiori per occhi stanchi. Un lungo corridoio che porta al Natale. E Babbo Natale. La Coca Cola. Le
scarpe di una donna inafferrabile. Il Mare di un luogo da qui tanto lontano. L'orrore di una cantilena
    per bambini che presupponeva un omicidio. Una macchina che viene prodotta dall'Industria. Un
                       forte romanzo di una penna verista. Ed il sole che muore. Il saluto sulle nuvole."
Corrispondono sensazioni di solidità, stabilità, forza e costanza ed un comportamento caratterizzato dalla perseveranza.
L'energia del verde è un'energia potenziale raccolta in se stessa che denota una tensione interiore. L'effetto
di stabilità prodotto dal verde rappresenta, da un punto di vista psicologico, i valori saldi che non
mutano. La scelta del verde indica inoltre autostima. Il verde è il colore della vegetazione,
della natura e della vita stessa. È il colore della rinascita primaverile,
della forza della natura. Il verde, secondo gli psicologi, significa
forza, perseveranza, equilibrio e stabilità. Probabilmente




                                                                  VERDE
questo deriva dal fatto che il cristallino focalizza la luce
verde quasi correttamente sulla retina e l'occhio
percepisce perciò tale colore molto facilmente.
Il verde è associato a Venere, dea dell'amo-
re e della fertilità. Talvolta il verde è
anche associato ad una simbolo-
gia negativa. È il colore
della rabbia e della
putrefazione,
del veleno
e dell'in-
vidia
"Vai avanti. Verde."
"Il palmo di terra che sta a migliaia di chilometri da qui, un tentativo
ipocrita di mantenere qualcosa che si è lavorato secoli per distruggere.
Laser Verde da 100 mW. Una rana silenziosa che aspetta il guizzo
della trota. Una moto di troppa cilindrata, quella che ha ucciso un mio
amico. Il venefico mostro di una storia ancestrale che si alzava dalla
palude. E l'Uomo Verde. Sir Gawain ed il Cavaliere. Una bottiglia di
plastica senza tappo nè acqua all'interno. Pomodori verdi fritti alla
fermata del treno. La cravatta del capo-reparto, professore. Pessimo
gusto. La volontà di sperare."
"Come un nulla senza possibilità,
un nulla morto dopo la morte del sole,
come un silenzio eterno senza avvenire,
risuona interiormente il nero."




           NERO
(V. Kandinskij)




                             Oggi giorno è un colore molto apprezzato nella moda femminile
                             Oggi giorno è un colore molto apprezzato nella moda femminile
                             per la sua caratteristica di far sembrare la persona più magra.
                             per la sua caratteristica di far sembrare la persona più magra.
                             Il nero, però, aveva anche il significato di lutto, tristezza e morte.
                             Il nero, però, aveva anche il significato di lutto, tristezza e morte.
                             Nell'arte paleocristiana col nero si rappresentava il demonio.
                             Nell'arte paleocristiana col nero si rappresentava il demonio.
"Nero"
"L'oscurità più appagante. Il velluto che
costringeva il petto di Mary, al ballo di
fine anno organizzato dai superiori. Un
gatto sottovalutato. Il tulipano più        Il corvo che se ne rimane a sollazzare nel

ricercato. La New Wave, e le derivazioni    mondo dei vivi senza implicazioni romantiche.

gotiche. Dark City. Un corvo che torna      Il neuro cellulare tanto costoso quanto inutile

dal mondo dei morti.                        del Direttore. Audrey Hepburn che fa
                                            colazione davanti a Tiffany. Nero Wolfe. Un
                                            programma mai troppo utilizzato. Il baratro
                                            della nullificazione."
Senza
                                       m
                               la vita usica,
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                                         ca
La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell'iride.
E' il colore della purezza, della pulizia, dell'innocenza,
della nascita, della precisione. Associato ad un sfondo
conferisce un aspetto tecnico e utilizzato assieme a font
con colori di contrasto rende facile la lettura dei testi.
In Giappone, il bianco è il colore del lutto. Nell'arte
paleocristiana si dipingevano di bianco le vesti dei santi,
dei puri di cuore, dei fanciullini.
"Bianco, David."
"L'assenza di pensieri, di parole. Ed ugualmente la luminosità della mente e
delle volontà. Aporie. Purezza e apatia. L'intimo femminile. Lo squalo di cui si
ha paura. E gli aironi che spruzzano filigrane di acqua mentre spiccano il volo.
Nuvole a riposo, spostate dal vento, passive. La panna di cui ho mandato un
campione a Lynch. Il colletto inappuntabile del Signor Crowell quando viene
a controllare che tutto sia a posto nel nostro reparto. Controluce. Il Dash di
secoli fa. Un docile gelsomino. E la costruzione della sposa, la bambola di
pezza. La voce di Barry. L'oleandro. L'eco in posti infiniti. La totale solitudine.
Me stesso."
E' il colore della perfetta neutralità, una terra di nessuno priva di vita.
Lo si sceglie per definire una distanza ed un non coinvolgimento.




    GRIGIO
"Grigio."
"Complementare di sè. Una vasca di colori che
accolgono il tuffo di un ragazzo troppo cresciuto. Ed
il vanificare le loro differenze. Nuvole arrabbiate,
nuvole tristi e selvagge. Il manto di una vecchia
mucca affossata dai fumi. Il fumo, la cenere e la
solitudine dell'Industria. I sassi che si spaccano.
Bottoni di una bambina senza soldi, senza sorriso nè
tenerezza nello sguardo. Le case qua attorno. Là,
una, di cui non vedo più l'effettivo colore, ma è
sempre stato grigio. Il viso di un uomo che fissa,
inesistente ed invincibile. Il Grande Fratello. I
computer, vuoti e senza opinioni. Ma terribilmente
intelligenti. Non autocoscienti, ma fin troppo
strettamente logici. Il casco che mi ha
accompagnato per i miei 40 anni di viaggio. Il
cilindro che contiene i messaggio dei miei genitori
da Lynch. Il lupo solitario che grida alla luna
pensieri monotoni e lugubri. La perdita
dell'Identità."
Questo colore è un colore caldo, così come il rosso e l'arancione.
                               Rimanda alla radiosità che risveglia e dà calore.
Suscitando una sensazione d'espansione e spingendo al movimento, il giallo
                     corrisponde ad una condizione di libertà e autosviluppo.
            Il giallo, infatti, è il colore dell'illuminazione e della redenzione.
                      Simbolo del sole e dell'oro e della saggezza, appartiene
                      alla sfera dell'espansione, dell'idealismo ed dell'azione.
        In Oriente il giallo è il colore del sole, della fertilità e della regalità.
                           Le associazioni che si ritrovano in tutte le religioni
                                                             relativamente al colore
                                                     giallo sono: oro, luce e parola.




                                L O
               IA L
       G
"giallo."
                  iall
                  ial o."

  "il calore della luce attraverso un
   i calore del
       alo          uc attraverso un
                          t    rso

 vetro. un taxi a propulsione, di quelli
  etr un taxi pr pulsione
            axi         sio        uelli
                                     lli

troppo costosi per i cittadini. i taxi che
 ropp o to
  o p           e    citt din
                        t          a i che

 ancora o
 ancora non volano. siena. il grano fin
  n r        ola o siena. grano fin
                     ien         n

troppo r o
troppo raro e strenuo. quello luminoso
 ropp          tr u qu lo

  che si appoggia sopra la maschera di
   he si appoggi sopr
           pogg
           po ia

agamenn
 gamennone. il mistero, l'intrigo, ed una
                    r         igo,    u

signora, un scrittrice, che non si fa mai
      a una

  gli
  gl affari propr . il quarto stato. il
             ropri

povero pikachu. la lampadia del 'idea. lo
                      padia dell

    sfondo dell'ikea. la vitalitÀ, lo
      ondo

splendore. ma anche il pericolo durante
                 h

    una gara automobilistica mario
        gara automobilistica.

   cam
   cam ini. il cannocch ale d'am ra.
    amerini       nocch
                     chia d ambr .

qua cos di l nta o, h gui
qualcosa di lontano, che guida l'occhio a
 ualcosa        ano,
                an       guid l cchio
                                    hio

                   sÈ."
A nera, E bianca I rossa, U verde, O blu: vocali,
           bianca,             verd
io dir un giorno le vostre nascite latenti:
A, nero corsetto villoso delle mosche lucenti
che ronzano intorno a fetori crudeli,

gonfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende,
lance di gh
   n d ghiacciai superbi, re bianchi, brividi di um
                                    h brividi umbelle;
I, porpora, sangue sputato, riso di labbra belle
nella collera o nelle ebbrezze penitenti;
      c         nell     re        tent




                                                         U, cicli, vibrazioni divine dei verdi mari,
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                                                         pa dei pascoli seminati di animali pace di rughe
                                                                         l                mali,          ugh
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                                                         che l'alchimia imprime nelle ampie fronti studiose;
                                                                   him                lle ampi       nti   diose

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                                                         O, suprema Tuba piena di stridori strani,
                                                                                       trido i stra
                                                                                        rido
                                                                                          i      rani
                                                                                                 ra
                                                         sile
                                                         silenz lcat da Mo d
                                                         silenzi solcati dai Mondi e dagli Angeli:
                                                           lenz lcat ai
                                                                    c                  gl Angeli:
                                                                                        l    ge
                                                         -O l'Omeg raggio violetto dei suoi occhi!
                                                          O l'Omeg a gio v olet o de
                                                                   ega,                        i cchi!
                                                                                                     i!
Quell'esperimento fu sfiancante. Non per il professore, beninteso, ma per
David. Che si ritrovò a vedere in testa qualcosa che non accettava più. Era
come sfidare un paradosso, dato che costringeva la mente ad assistere ad
uno spettacolo variopinto di cui non riconosceva le trame. Era un doloroso
riportare alla memoria ricordi penosi.
Fu appunto per questo che con voce rotta e lenta, riuscì a stento a dire:
"Professore, sto morendo?"
Quella domanda fu colta a malapena dalle orecchie dell'uomo che gli stava
ancora di fianco, ancora stringendo la debole mano. Ma il tonfo che ne
ebbe in cuore fu assordante. Abbassò lo sguardo e volle dirgli di "No". Ma
qualcosa stava succedendo, di sicuro, e lui non sapeva come aiutarlo.
L'ora era trascorsa troppo in fretta. David si alzava stancamente, provato
da una personale battaglia. Il professore lo accompagnò alla porta e lo
salutò, in un accenno di vergogna, con una stretta di mano.
La sua giornata lo portò alla sera, di nuovo entro le mura familiari di casa.
Erano grigie. E sole. Tenevano sulle spalle altri 35 piani. E sotto ne aveva
350. La sua posizione sociale non lo difese affatto dai pensieri che ne
derivarono. Era come se l'ansia di David (perchè aveva continuato a
pensare a lui, in modo quasi ossessivo) lo avesse infettato. Guardava quel
grigio che lui non poteva più vedere.
Accese la televisione ma ne fu agghiacciato.
Si mise di nuovo a lavorare. Dalla borsa tirò fuori il registratore portatile.
La voce di David ne uscì ancora più ineffabile, incondizionata ed
incondizionabile. Era metallo urlante. Ma metallo freddo, e le urla erano
prive di sentimenti o opinioni.
Ascoltò e riascoltò quella voce, e quelle parole. Voleva capire che cosa
nascondesse la sua malattia.
Rabbrivdì nel vedere il tasto rosso per la registrazione.
Eppure la risposta lui la viveva. Il viaggio era allo spegnimento totale, da
sempre, e continuava nella stessa direzione. In David non erano i colori a
spegnersi, la risposta non era nel blu, nel rosso, nel verde, nel grigio, nel
nero, nel bianco o nel giallo. Era nella incapacità di definirli, perchè non
avevano più motivi in un mondo che non aveva più elementi che li facesse
vivere che non fossero sfumature incolori dello stesso o artificiali, finte,
perdute. Ecco. Riascoltò per l'ultima volta il nastro. Ecco, ripetè fra sè. Il
nocciolo della questione era nel mondo che non glieli mostrava, quei
colori. Come se glieli nascondesse, e ne nascondesse la capacità vitali.
Mare, cielo, sole, erba, nuvole, nulla di tutto questo esisteva più nella
megalopoli.
In quel pensiero forse assurdo e fuori dalle righe per un accademico quale lui era, si disse che, sì,
probabilmente David sarebbe morto.
Ma bastava poco, per salvarlo. Eppure a questo ancora lui non poteva arrivare. Liberarlo dagli schemi
del Regime. Perchè lui non era di qui, e non lo sarebbe mai stato. E ne era diventato la vittima più
sensibilmente colpita.

David, intanto, volava su di una particolare macchina a forma di prisma. Ed ascoltava un vecchio file
audio che cantava "Hello, is there anybody in there? Just nod if you can hear me...". Voleva tornare a
casa. E si trovò a ridere di un gusto inaspettato quando ricordò il video messaggio di sua madre che gli
diceva: "Sai, dalle ultime foto mi sembra che ti manchi un po' di colore. Stai bene?". Che strana ironia
spicciola. Ma rideva.
L'indomani non andò a lavoro ed in realtà nessuno seppe più nulla       di lui, da lì in avanti.
Trovarono solo un biglietto in cui aveva scritto:
"Cercherò tutti i mercati di Karachi dell'universo."
Curiosità
FINE
CURIOSITA'
                                                         L'e-book è pensato come una "non
                                                         struttura", infatti non c'è nessuna regola
                                                         precisa che lo comanda. Le regole che
                                                         guidano i colori e le emozioni sono le stesse
                                                         che guidano il sogno, astratte. Il lavoro non
                                                         è razionale, è emozionale.

                                                   La poesia della pagina "giochi di colore" è
                                                   "vocali" di Arthur Rimbaud

                                                               Il video finale è un estratto del
                                                               cartone Disney "Fantasia" del 1940




             Per la copertina ho cercato di creare l'effetto
             della tabella dei codici html


Tutte le scritte multicolore dell'E-
book seguono lo spettro dei colori
in ordine crescente o decrescente

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eBook Colors

  • 1. I colori del viaggio
  • 2. Questo E-Book vuole essere Di seguito l'elenco dei siti web E-book, layout, fotografia & consultati per il mio E-book: immagini di Guido Pontani la rappresentazione di un viaggio all'interno del mondo Fralenuvol (alcune immagini dei colori. provenienti dal web) Per questo lavoro ho utilizzato prevalentemente Kandinskij Musiche di Stravinsky, Guido fotografie personali, ho Schumann, Copland, Part, Pontani cercato di amalgamare Debussy, Grieg, Bach. 17294 insieme musica, testo e Colori ed emozioni SCE immagini in modo da Reggio Testo di Giovanni Verza. suscitare delle emozioni. Emilia Oltre alle definizioni dei Flickr colori, la storia di David ti accompagnerà durante questo Cordef fantastico viaggio variopinto. Clicca qui per cominciare il viaggio, mentre ascolti la musica clicca sul bambino per andare alla pagina successiva.
  • 3. Niente. Ancora niente. Ed era già la settima seduta. Egli stava comodamente sdraiato sulla morbida poltrona di pelle dello studio, ma di quest'ultima non poteva fare a meno di chiedersi se quello che lui percepiva fosse il colore reale. Ne avvertiva le sfumature, ma non le definiva intimamente. Ora riusciva ad udire lo scricchiolio della sedia da cui il professore lo ascoltava parlare. E con esso il grattare della penna sul foglio dove stava annotando le sue considerazioni sul caso. Un caso particolare. Anzi, decisamente unico. Quella settimana aveva dormito poco, ma in fondo non gli bastavano che poche ore di sonno per rimettersi in sesto, eppure la stanchezza, forse più mentale che fisica, gli prendeva le ossa. Sentiva la testa scoppiare. Cecità. Daltonismo. Nè l'una nè l'altra cosa. I suoi occhi, secondo le visite mediche, erano sani e funzionanti. Era vittima di qualcosa di più profondo, a livello inconscio. Qualcosa che aveva a che fare, forse, con il clima assopito e tirannico che regnava nell'ultimo secolo su quelle terre. Lui stesso, del resto, era nuovo a quegli eventi. Diciamo pure che non era di quelle parti, ma che nel turbinio del Regime venne preso con forza e fu la vittima più sensibilmente colpita. E quelle erano le curiose conseguenze. Il suo mondo si stava spegnendo. Cosa che anche la sua vita, dopotutto, stava facendo. Nei suoi pensieri di ombre e fasci di luce non c'era spazio per sentimenti ed opinioni. Non sapeva nemmeno più provare la malinconia per ciò che stava perdendo. Era lì perchè i suoi superiori avevano la necessità di saperlo all'opera. E lui ubbidiva, solo quello ormai era cosciente di poter fare.
  • 4. Lui non ha mai avuto un nome. I suoi colleghi lo chiamavano "fratello", il capo-reparto lo chiamava "cieco", e chi stava ancora più in alto di solito non lo chiamava affatto. Fuori dall'Industria per molti era "quello di Lynch", e per i pochi amici era David. Piano piano quello divenne il suo nome. David veniva dall'altra parte del cielo, come direbbero i più romantici, ma nessuno in effetti conosceva o aveva sentito nominare quella sua patria natale: Lynch. Era venuto senza ambizioni, nè intenzioni, che non fossero probabilmente la pura casualità ed ingenuamente venne imprigionato sulla Terra, in mezzo ai suoi sistemi, alle pensioni, ai prestiti, alle riunioni di condominio, agli indennizzi di invalidità, all'assicurazione per la sanità. Si era perduto. E non tornava a casa. Ed ora smetteva anche di vedere. Ma sarebbe poco corretto, piuttosto non vedeva più i colori che a quel punto lui sentiva in altro modo, senza luce. Non nero, solo buio. Il professore prese in mano la situazione e proferì parole senza anima: "La questione non è chiara. Lei vede, nei suoi occhi la luce riflette in maniera fisicamente appropriata, ma il suo cervello non "accetta" più i colori. Forse è un caso di depressione. Lei viene da Lynch, che nessuno conosce, forse là si manifesta in questo modo." "Non ho mai sofferto di depressione, a Lynch. Ma forse non ho inteso il senso di questa parola, a dire il vero. Forse ha a che fare con l'infelicità. Qui non sono infelice, ma non sono nemmeno felice. Qui non c'è nulla." Le parole di David (anche il professore aveva preso a chiamarlo così) erano semplici, come l'acqua che scorre. "Dovremmo provare con un'altra pratica. La memoria." Si alzò in piedi e gli si avvicinò lentamente, non voleva tradire la sua totale inadeguatezza di fronte a quel paziente. Si sedette piano. Facendo un gesto spettabilmente formale (ma che non aveva mai fatto prima) gli prese la mano sinistra fra le sue. Quindi disse: "Lei si ricorda quel che vedeva? Avrebbe la possibilità di riportare a me le sue impressioni su quei colori perduti?" "Non sono ancora spariti tutti." Disse David con una flebile malinconia nella voce, o almeno questo pensò il professore. David si stava spegnendo, non provava più liberi sentimenti umani. "I primari, il nero, il grigio, il bianco." "Nessuno di questi. Vedo qualche derivazione, forse per suggestione. Ma sto perdendo anche quelle." "In linea di massima sarebbe accaduto il contrario. Le derivazioni hanno in sè i colori basilari" Il professore seguiva per quel che poteva una logica procedurale molto classica. Quella che gli avevano insegnato, del resto. Oltre ad essa non aveva niente. "Non ho idea di come svaniscano. E' come se non ricordassi le parole, ma sapessi ancora parlare. Forse le derivazioni sono frasi astratte di parole non più ricordate." Il silenzio parve pesare troppo di fronte a Se vuoi stoppare la musica quel pensiero, per cui il professore concluse: clicca qui. VAI AL MENU
  • 5. Grigio Verde Rosso Sommario Vai alla conclusione llo ia G u Bl Bianco Nero
  • 6. Induce alla calma e si connota come placida e profonda soddisfazione, denota uno stato di soddisfatto adattamento. Fissando a lungo questo colore si produce un effetto di quiete, soddisfazione ed armonia. L'azzurro è il colore del mare e del cielo. Per i cinesi il blu è il colore dell'immortalità. Il blu è il colore del silenzio, della calma e della tranquillità. È il colore della contemplazione e della spiritualità. È associato alla forma geometrica del cerchio, simbolo dell'eterno moto dello spirito, insieme di quiete e dinamicità. In una stanza blu i battiti cardiaci diminuiscono e la sensibilità al freddo aumenta, mentre gli oggetti sembrano più piccoli e leggeri.
  • 7. "Partiamo dal Blu." "Basamento corale dell'acqua marina. Qualcosa che si riflette nel colore più netto del cielo di sopra. E tutta la Terra vista al mio arrivo. Un uovo magnetico di liquida corporeità. Uno schermo che mi guarda di sbieco, freddo e piatto. Occhi di un gatto senza padroni, nè volontà di averne. Un cappotto che si bagna di pioggia di fronte ad una vetrina al neon. Krzysztof Kieslowski e la sua trilogia. E la bandiera che sventola sopra l'Industria. Un lampo, saetta nella notte. E l'immensità."
  • 8. In latino "rubens" (rosso) è sinonimo di colorato. È il primo colore dell'arcobaleno che i neonati imparano a riconoscere, il primo a cui tutti i popoli hanno dato un nome. È il colore del movimento e dell'attività . La luce rossa è infatti quella con un intervallo di lunghezze d'onda più ampio e per tale motivo le sue vibrazioni possono avere un effetto stimolante. Il rosso è il colore che può muoversi più rapidamente trattenendo legato a sé lo sguardo. E' stato dimostrato che l'esposizione al rosso accelera i battiti cardiaci e stimola la produzione d'adrenalina. Il rosso è stato abbinato a Marte, il dio della guerra e il pianeta rosso, per la sua natura aggressiva e per la sua associazione al colore del sangue. Il rosso è simbolo del cuore e dell'amore, del dinamismo e della vitalità, della passione e della sensualità, dell'autorità e della fierezza. Nell'arte paleocristiana si dipingevano di ROSSO rosso gli arcangeli e i serafini.
  • 9. "Continua con il Rosso." "Spietata vita dentro le vene. Che brucia come il fuoco che brilla nelle lingue dello stesso colore, ma che si perde in sfaccettature. Sono labbra che si mordono, e guance che si vergognano, che si emozionano. Sono occhi drogati, stanchi. Sono tre volumi di una storia che qualcuno narrava su tre persone che combattevano per la Storia. E' il segnale per cui si vieta, il passaggio, il movimento. Il pericolo. Sfumature fra i capelli, di una tradizione che li vuole malvagi. E le rose, banali e indelebili. Fiori per occhi stanchi. Un lungo corridoio che porta al Natale. E Babbo Natale. La Coca Cola. Le scarpe di una donna inafferrabile. Il Mare di un luogo da qui tanto lontano. L'orrore di una cantilena per bambini che presupponeva un omicidio. Una macchina che viene prodotta dall'Industria. Un forte romanzo di una penna verista. Ed il sole che muore. Il saluto sulle nuvole."
  • 10. Corrispondono sensazioni di solidità, stabilità, forza e costanza ed un comportamento caratterizzato dalla perseveranza. L'energia del verde è un'energia potenziale raccolta in se stessa che denota una tensione interiore. L'effetto di stabilità prodotto dal verde rappresenta, da un punto di vista psicologico, i valori saldi che non mutano. La scelta del verde indica inoltre autostima. Il verde è il colore della vegetazione, della natura e della vita stessa. È il colore della rinascita primaverile, della forza della natura. Il verde, secondo gli psicologi, significa forza, perseveranza, equilibrio e stabilità. Probabilmente VERDE questo deriva dal fatto che il cristallino focalizza la luce verde quasi correttamente sulla retina e l'occhio percepisce perciò tale colore molto facilmente. Il verde è associato a Venere, dea dell'amo- re e della fertilità. Talvolta il verde è anche associato ad una simbolo- gia negativa. È il colore della rabbia e della putrefazione, del veleno e dell'in- vidia
  • 11. "Vai avanti. Verde." "Il palmo di terra che sta a migliaia di chilometri da qui, un tentativo ipocrita di mantenere qualcosa che si è lavorato secoli per distruggere. Laser Verde da 100 mW. Una rana silenziosa che aspetta il guizzo della trota. Una moto di troppa cilindrata, quella che ha ucciso un mio amico. Il venefico mostro di una storia ancestrale che si alzava dalla palude. E l'Uomo Verde. Sir Gawain ed il Cavaliere. Una bottiglia di plastica senza tappo nè acqua all'interno. Pomodori verdi fritti alla fermata del treno. La cravatta del capo-reparto, professore. Pessimo gusto. La volontà di sperare."
  • 12. "Come un nulla senza possibilità, un nulla morto dopo la morte del sole, come un silenzio eterno senza avvenire, risuona interiormente il nero." NERO (V. Kandinskij) Oggi giorno è un colore molto apprezzato nella moda femminile Oggi giorno è un colore molto apprezzato nella moda femminile per la sua caratteristica di far sembrare la persona più magra. per la sua caratteristica di far sembrare la persona più magra. Il nero, però, aveva anche il significato di lutto, tristezza e morte. Il nero, però, aveva anche il significato di lutto, tristezza e morte. Nell'arte paleocristiana col nero si rappresentava il demonio. Nell'arte paleocristiana col nero si rappresentava il demonio.
  • 13. "Nero" "L'oscurità più appagante. Il velluto che costringeva il petto di Mary, al ballo di fine anno organizzato dai superiori. Un gatto sottovalutato. Il tulipano più Il corvo che se ne rimane a sollazzare nel ricercato. La New Wave, e le derivazioni mondo dei vivi senza implicazioni romantiche. gotiche. Dark City. Un corvo che torna Il neuro cellulare tanto costoso quanto inutile dal mondo dei morti. del Direttore. Audrey Hepburn che fa colazione davanti a Tiffany. Nero Wolfe. Un programma mai troppo utilizzato. Il baratro della nullificazione."
  • 14. Senza m la vita usica, sarebbe un erro re Do ve l e pa rol e fi nis con o, i niz ia l am usi ca
  • 15. La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell'iride. E' il colore della purezza, della pulizia, dell'innocenza, della nascita, della precisione. Associato ad un sfondo conferisce un aspetto tecnico e utilizzato assieme a font con colori di contrasto rende facile la lettura dei testi. In Giappone, il bianco è il colore del lutto. Nell'arte paleocristiana si dipingevano di bianco le vesti dei santi, dei puri di cuore, dei fanciullini.
  • 16. "Bianco, David." "L'assenza di pensieri, di parole. Ed ugualmente la luminosità della mente e delle volontà. Aporie. Purezza e apatia. L'intimo femminile. Lo squalo di cui si ha paura. E gli aironi che spruzzano filigrane di acqua mentre spiccano il volo. Nuvole a riposo, spostate dal vento, passive. La panna di cui ho mandato un campione a Lynch. Il colletto inappuntabile del Signor Crowell quando viene a controllare che tutto sia a posto nel nostro reparto. Controluce. Il Dash di secoli fa. Un docile gelsomino. E la costruzione della sposa, la bambola di pezza. La voce di Barry. L'oleandro. L'eco in posti infiniti. La totale solitudine. Me stesso."
  • 17. E' il colore della perfetta neutralità, una terra di nessuno priva di vita. Lo si sceglie per definire una distanza ed un non coinvolgimento. GRIGIO
  • 18. "Grigio." "Complementare di sè. Una vasca di colori che accolgono il tuffo di un ragazzo troppo cresciuto. Ed il vanificare le loro differenze. Nuvole arrabbiate, nuvole tristi e selvagge. Il manto di una vecchia mucca affossata dai fumi. Il fumo, la cenere e la solitudine dell'Industria. I sassi che si spaccano. Bottoni di una bambina senza soldi, senza sorriso nè tenerezza nello sguardo. Le case qua attorno. Là, una, di cui non vedo più l'effettivo colore, ma è sempre stato grigio. Il viso di un uomo che fissa, inesistente ed invincibile. Il Grande Fratello. I computer, vuoti e senza opinioni. Ma terribilmente intelligenti. Non autocoscienti, ma fin troppo strettamente logici. Il casco che mi ha accompagnato per i miei 40 anni di viaggio. Il cilindro che contiene i messaggio dei miei genitori da Lynch. Il lupo solitario che grida alla luna pensieri monotoni e lugubri. La perdita dell'Identità."
  • 19. Questo colore è un colore caldo, così come il rosso e l'arancione. Rimanda alla radiosità che risveglia e dà calore. Suscitando una sensazione d'espansione e spingendo al movimento, il giallo corrisponde ad una condizione di libertà e autosviluppo. Il giallo, infatti, è il colore dell'illuminazione e della redenzione. Simbolo del sole e dell'oro e della saggezza, appartiene alla sfera dell'espansione, dell'idealismo ed dell'azione. In Oriente il giallo è il colore del sole, della fertilità e della regalità. Le associazioni che si ritrovano in tutte le religioni relativamente al colore giallo sono: oro, luce e parola. L O IA L G
  • 20. "giallo." iall ial o." "il calore della luce attraverso un i calore del alo uc attraverso un t rso vetro. un taxi a propulsione, di quelli etr un taxi pr pulsione axi sio uelli lli troppo costosi per i cittadini. i taxi che ropp o to o p e citt din t a i che ancora o ancora non volano. siena. il grano fin n r ola o siena. grano fin ien n troppo r o troppo raro e strenuo. quello luminoso ropp tr u qu lo che si appoggia sopra la maschera di he si appoggi sopr pogg po ia agamenn gamennone. il mistero, l'intrigo, ed una r igo, u signora, un scrittrice, che non si fa mai a una gli gl affari propr . il quarto stato. il ropri povero pikachu. la lampadia del 'idea. lo padia dell sfondo dell'ikea. la vitalitÀ, lo ondo splendore. ma anche il pericolo durante h una gara automobilistica mario gara automobilistica. cam cam ini. il cannocch ale d'am ra. amerini nocch chia d ambr . qua cos di l nta o, h gui qualcosa di lontano, che guida l'occhio a ualcosa ano, an guid l cchio hio sÈ."
  • 21. A nera, E bianca I rossa, U verde, O blu: vocali, bianca, verd io dir un giorno le vostre nascite latenti: A, nero corsetto villoso delle mosche lucenti che ronzano intorno a fetori crudeli, gonfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende, lance di gh n d ghiacciai superbi, re bianchi, brividi di um h brividi umbelle; I, porpora, sangue sputato, riso di labbra belle nella collera o nelle ebbrezze penitenti; c nell re tent U, cicli, vibrazioni divine dei verdi mari, icl ibrazio ivine d verd ma i rd pace dei ascoli emin i di nimal ace di rugh pa dei pascoli seminati di animali pace di rughe l mali, ugh ch l'alchimi m rim nell am i fronti tudiose che l'alchimia imprime nelle ampie fronti studiose; him lle ampi nti diose O suprem T O, suprema Tuba piena di stridori strani, trido i stra rido i rani ra sile silenz lcat da Mo d silenzi solcati dai Mondi e dagli Angeli: lenz lcat ai c gl Angeli: l ge -O l'Omeg raggio violetto dei suoi occhi! O l'Omeg a gio v olet o de ega, i cchi! i!
  • 22. Quell'esperimento fu sfiancante. Non per il professore, beninteso, ma per David. Che si ritrovò a vedere in testa qualcosa che non accettava più. Era come sfidare un paradosso, dato che costringeva la mente ad assistere ad uno spettacolo variopinto di cui non riconosceva le trame. Era un doloroso riportare alla memoria ricordi penosi. Fu appunto per questo che con voce rotta e lenta, riuscì a stento a dire: "Professore, sto morendo?" Quella domanda fu colta a malapena dalle orecchie dell'uomo che gli stava ancora di fianco, ancora stringendo la debole mano. Ma il tonfo che ne ebbe in cuore fu assordante. Abbassò lo sguardo e volle dirgli di "No". Ma qualcosa stava succedendo, di sicuro, e lui non sapeva come aiutarlo. L'ora era trascorsa troppo in fretta. David si alzava stancamente, provato da una personale battaglia. Il professore lo accompagnò alla porta e lo salutò, in un accenno di vergogna, con una stretta di mano. La sua giornata lo portò alla sera, di nuovo entro le mura familiari di casa. Erano grigie. E sole. Tenevano sulle spalle altri 35 piani. E sotto ne aveva 350. La sua posizione sociale non lo difese affatto dai pensieri che ne derivarono. Era come se l'ansia di David (perchè aveva continuato a pensare a lui, in modo quasi ossessivo) lo avesse infettato. Guardava quel grigio che lui non poteva più vedere. Accese la televisione ma ne fu agghiacciato. Si mise di nuovo a lavorare. Dalla borsa tirò fuori il registratore portatile. La voce di David ne uscì ancora più ineffabile, incondizionata ed incondizionabile. Era metallo urlante. Ma metallo freddo, e le urla erano prive di sentimenti o opinioni. Ascoltò e riascoltò quella voce, e quelle parole. Voleva capire che cosa nascondesse la sua malattia. Rabbrivdì nel vedere il tasto rosso per la registrazione. Eppure la risposta lui la viveva. Il viaggio era allo spegnimento totale, da sempre, e continuava nella stessa direzione. In David non erano i colori a spegnersi, la risposta non era nel blu, nel rosso, nel verde, nel grigio, nel nero, nel bianco o nel giallo. Era nella incapacità di definirli, perchè non avevano più motivi in un mondo che non aveva più elementi che li facesse vivere che non fossero sfumature incolori dello stesso o artificiali, finte, perdute. Ecco. Riascoltò per l'ultima volta il nastro. Ecco, ripetè fra sè. Il nocciolo della questione era nel mondo che non glieli mostrava, quei colori. Come se glieli nascondesse, e ne nascondesse la capacità vitali. Mare, cielo, sole, erba, nuvole, nulla di tutto questo esisteva più nella megalopoli.
  • 23. In quel pensiero forse assurdo e fuori dalle righe per un accademico quale lui era, si disse che, sì, probabilmente David sarebbe morto. Ma bastava poco, per salvarlo. Eppure a questo ancora lui non poteva arrivare. Liberarlo dagli schemi del Regime. Perchè lui non era di qui, e non lo sarebbe mai stato. E ne era diventato la vittima più sensibilmente colpita. David, intanto, volava su di una particolare macchina a forma di prisma. Ed ascoltava un vecchio file audio che cantava "Hello, is there anybody in there? Just nod if you can hear me...". Voleva tornare a casa. E si trovò a ridere di un gusto inaspettato quando ricordò il video messaggio di sua madre che gli diceva: "Sai, dalle ultime foto mi sembra che ti manchi un po' di colore. Stai bene?". Che strana ironia spicciola. Ma rideva. L'indomani non andò a lavoro ed in realtà nessuno seppe più nulla di lui, da lì in avanti. Trovarono solo un biglietto in cui aveva scritto: "Cercherò tutti i mercati di Karachi dell'universo."
  • 25. CURIOSITA' L'e-book è pensato come una "non struttura", infatti non c'è nessuna regola precisa che lo comanda. Le regole che guidano i colori e le emozioni sono le stesse che guidano il sogno, astratte. Il lavoro non è razionale, è emozionale. La poesia della pagina "giochi di colore" è "vocali" di Arthur Rimbaud Il video finale è un estratto del cartone Disney "Fantasia" del 1940 Per la copertina ho cercato di creare l'effetto della tabella dei codici html Tutte le scritte multicolore dell'E- book seguono lo spettro dei colori in ordine crescente o decrescente