Questo E-Book (realizzato per il corso di "Editoria Multimediale" del terzo anno di Scienze della Comunicazione) vuole essere
la rappresentazione di un
viaggio all\’interno del mondo
dei colori.
Per questo lavoro ho
utilizzato prevalentemente
fotografie personali, ho
cercato di amalgamare
insieme musica, testo e
immagini in modo da
suscitare delle emozioni.
Oltre alle definizioni dei
colori, la storia di David ti
accompagnerà durante questo
fantastico viaggio variopinto.
E-book, layout, fotografia &
immagini di Guido Pontani
(alcune immagini
provenienti dal web)
Musiche di Stravinsky,
Schumann, Copland, Part,
Debussy, Grieg, Bach.
Testo di Giovanni Verza.
2. Questo E-Book vuole essere Di seguito l'elenco dei siti web E-book, layout, fotografia &
consultati per il mio E-book: immagini di Guido Pontani
la rappresentazione di un
viaggio all'interno del mondo
Fralenuvol
(alcune immagini
dei colori. provenienti dal web)
Per questo lavoro ho
utilizzato prevalentemente Kandinskij Musiche di Stravinsky, Guido
fotografie personali, ho Schumann, Copland, Part, Pontani
cercato di amalgamare Debussy, Grieg, Bach. 17294
insieme musica, testo e Colori ed emozioni SCE
immagini in modo da Reggio
Testo di Giovanni Verza.
suscitare delle emozioni. Emilia
Oltre alle definizioni dei Flickr
colori, la storia di David ti
accompagnerà durante questo
Cordef
fantastico viaggio variopinto.
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3. Niente. Ancora niente. Ed era già la settima seduta.
Egli stava comodamente sdraiato sulla morbida poltrona di pelle dello studio, ma di quest'ultima
non poteva fare a meno di chiedersi se quello che lui percepiva fosse il colore reale. Ne avvertiva
le sfumature, ma non le definiva intimamente.
Ora riusciva ad udire lo scricchiolio della sedia da cui il professore lo ascoltava parlare.
E con esso il grattare della penna sul foglio dove stava annotando le sue considerazioni sul caso.
Un caso particolare. Anzi, decisamente unico.
Quella settimana aveva dormito poco, ma in fondo non gli bastavano che poche ore di sonno per
rimettersi in sesto, eppure la stanchezza, forse più mentale che fisica, gli prendeva le ossa. Sentiva
la testa scoppiare.
Cecità. Daltonismo. Nè l'una nè l'altra cosa. I suoi occhi, secondo le visite mediche, erano sani e
funzionanti. Era vittima di qualcosa di più profondo, a livello inconscio. Qualcosa che aveva a
che fare, forse, con il clima assopito e tirannico che regnava nell'ultimo secolo su quelle terre.
Lui stesso, del resto, era nuovo a quegli eventi. Diciamo pure che non era di quelle parti, ma che
nel turbinio del Regime venne preso con forza e fu la vittima più sensibilmente colpita.
E quelle erano le curiose conseguenze.
Il suo mondo si stava spegnendo. Cosa che anche la sua vita, dopotutto, stava facendo.
Nei suoi pensieri di ombre e fasci di luce non c'era spazio per sentimenti ed opinioni. Non sapeva
nemmeno più provare la malinconia per ciò che stava perdendo. Era lì perchè i suoi superiori
avevano la necessità di saperlo all'opera. E lui ubbidiva, solo quello ormai era cosciente di poter
fare.
4. Lui non ha mai avuto un nome. I suoi colleghi lo chiamavano "fratello", il capo-reparto lo chiamava "cieco", e chi stava ancora più in alto di solito non lo
chiamava affatto. Fuori dall'Industria per molti era "quello di Lynch", e per i pochi amici era David. Piano piano quello divenne il suo nome.
David veniva dall'altra parte del cielo, come direbbero i più romantici, ma nessuno in effetti conosceva o aveva sentito nominare quella sua patria natale:
Lynch.
Era venuto senza ambizioni, nè intenzioni, che non fossero probabilmente la pura casualità ed ingenuamente venne imprigionato sulla Terra, in mezzo ai
suoi sistemi, alle pensioni, ai prestiti, alle riunioni di condominio, agli indennizzi di invalidità, all'assicurazione per la sanità. Si era perduto.
E non tornava a casa.
Ed ora smetteva anche di vedere. Ma sarebbe poco corretto, piuttosto non vedeva più i colori che a quel punto lui sentiva in altro modo, senza luce. Non
nero, solo buio.
Il professore prese in mano la situazione e proferì parole senza anima:
"La questione non è chiara. Lei vede, nei suoi occhi la luce riflette in maniera fisicamente appropriata, ma il suo cervello non "accetta" più i colori. Forse è
un caso di depressione. Lei viene da Lynch, che nessuno conosce, forse là si manifesta in questo modo."
"Non ho mai sofferto di depressione, a Lynch. Ma forse non ho inteso il senso di questa parola, a dire il vero. Forse ha a che fare con l'infelicità. Qui non
sono infelice, ma non sono nemmeno felice. Qui non c'è nulla." Le parole di David (anche il professore aveva preso a chiamarlo così) erano semplici, come
l'acqua che scorre.
"Dovremmo provare con un'altra pratica. La memoria."
Si alzò in piedi e gli si avvicinò lentamente, non voleva tradire la sua totale inadeguatezza di fronte a quel paziente. Si sedette piano. Facendo un gesto
spettabilmente formale (ma che non aveva mai fatto prima) gli prese la mano sinistra fra le sue. Quindi disse:
"Lei si ricorda quel che vedeva? Avrebbe la possibilità di riportare a me le sue impressioni su quei colori perduti?"
"Non sono ancora spariti tutti." Disse David con una flebile malinconia nella voce, o almeno questo pensò il professore. David si stava spegnendo, non
provava più liberi sentimenti umani.
"I primari, il nero, il grigio, il bianco."
"Nessuno di questi. Vedo qualche derivazione, forse per suggestione. Ma sto perdendo anche quelle."
"In linea di massima sarebbe accaduto il contrario. Le derivazioni hanno in sè i colori basilari" Il professore seguiva per quel che poteva una logica
procedurale molto classica. Quella che gli avevano insegnato, del resto. Oltre ad essa non aveva niente.
"Non ho idea di come svaniscano. E' come se non ricordassi le parole, ma sapessi ancora parlare. Forse le derivazioni sono frasi astratte di parole non più
ricordate."
Il silenzio parve pesare troppo di fronte a
Se vuoi stoppare la musica quel pensiero, per cui il professore concluse:
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5. Grigio
Verde
Rosso
Sommario
Vai alla
conclusione
llo
ia
G
u
Bl
Bianco
Nero
6. Induce alla calma e si connota come placida e profonda soddisfazione, denota uno stato di soddisfatto
adattamento. Fissando a lungo questo colore si produce un effetto di quiete, soddisfazione ed armonia.
L'azzurro è il colore del mare e del cielo. Per i cinesi il blu è il colore dell'immortalità. Il blu è il colore del
silenzio, della calma e della tranquillità. È il colore della contemplazione e della spiritualità. È associato alla
forma geometrica del cerchio, simbolo dell'eterno moto dello spirito, insieme di quiete e dinamicità. In una
stanza blu i battiti cardiaci diminuiscono e la sensibilità al freddo aumenta, mentre gli oggetti sembrano più
piccoli e leggeri.
7. "Partiamo dal Blu."
"Basamento corale dell'acqua marina. Qualcosa che si riflette nel colore più netto del cielo di sopra.
E tutta la Terra vista al mio arrivo. Un uovo magnetico di liquida corporeità. Uno schermo che mi
guarda di sbieco, freddo e piatto. Occhi di un gatto senza padroni, nè volontà di averne. Un cappotto
che si bagna di pioggia di fronte ad una vetrina al neon. Krzysztof Kieslowski e la sua trilogia. E la
bandiera che sventola sopra l'Industria. Un lampo, saetta nella notte.
E l'immensità."
8. In latino "rubens" (rosso) è sinonimo di colorato. È il primo colore dell'arcobaleno che i neonati imparano a
riconoscere, il primo a cui tutti i popoli hanno dato un nome.
È il colore del movimento e dell'attività . La luce rossa è infatti quella con un intervallo di lunghezze d'onda più
ampio e per tale motivo le sue vibrazioni possono avere un effetto stimolante.
Il rosso è il colore che può muoversi più rapidamente trattenendo legato a sé lo sguardo. E' stato dimostrato
che l'esposizione al rosso accelera i battiti cardiaci e stimola la produzione d'adrenalina. Il rosso è stato
abbinato a Marte, il dio della guerra e il pianeta rosso, per la sua natura aggressiva e per la sua
associazione al colore del sangue. Il rosso è simbolo del cuore e dell'amore, del dinamismo e della vitalità,
della passione e della sensualità, dell'autorità e della fierezza. Nell'arte paleocristiana si dipingevano di
ROSSO
rosso gli arcangeli e i serafini.
9. "Continua con il Rosso."
"Spietata vita dentro le vene. Che brucia come il fuoco che brilla nelle lingue dello stesso colore, ma
che si perde in sfaccettature. Sono labbra che si mordono, e guance che si vergognano, che si
emozionano. Sono occhi drogati, stanchi. Sono tre volumi di una storia che qualcuno narrava su tre
persone che combattevano per la Storia. E' il segnale per cui si vieta, il passaggio, il movimento. Il
pericolo. Sfumature fra i capelli, di una tradizione che li vuole malvagi. E le rose, banali e indelebili.
Fiori per occhi stanchi. Un lungo corridoio che porta al Natale. E Babbo Natale. La Coca Cola. Le
scarpe di una donna inafferrabile. Il Mare di un luogo da qui tanto lontano. L'orrore di una cantilena
per bambini che presupponeva un omicidio. Una macchina che viene prodotta dall'Industria. Un
forte romanzo di una penna verista. Ed il sole che muore. Il saluto sulle nuvole."
10. Corrispondono sensazioni di solidità, stabilità, forza e costanza ed un comportamento caratterizzato dalla perseveranza.
L'energia del verde è un'energia potenziale raccolta in se stessa che denota una tensione interiore. L'effetto
di stabilità prodotto dal verde rappresenta, da un punto di vista psicologico, i valori saldi che non
mutano. La scelta del verde indica inoltre autostima. Il verde è il colore della vegetazione,
della natura e della vita stessa. È il colore della rinascita primaverile,
della forza della natura. Il verde, secondo gli psicologi, significa
forza, perseveranza, equilibrio e stabilità. Probabilmente
VERDE
questo deriva dal fatto che il cristallino focalizza la luce
verde quasi correttamente sulla retina e l'occhio
percepisce perciò tale colore molto facilmente.
Il verde è associato a Venere, dea dell'amo-
re e della fertilità. Talvolta il verde è
anche associato ad una simbolo-
gia negativa. È il colore
della rabbia e della
putrefazione,
del veleno
e dell'in-
vidia
11. "Vai avanti. Verde."
"Il palmo di terra che sta a migliaia di chilometri da qui, un tentativo
ipocrita di mantenere qualcosa che si è lavorato secoli per distruggere.
Laser Verde da 100 mW. Una rana silenziosa che aspetta il guizzo
della trota. Una moto di troppa cilindrata, quella che ha ucciso un mio
amico. Il venefico mostro di una storia ancestrale che si alzava dalla
palude. E l'Uomo Verde. Sir Gawain ed il Cavaliere. Una bottiglia di
plastica senza tappo nè acqua all'interno. Pomodori verdi fritti alla
fermata del treno. La cravatta del capo-reparto, professore. Pessimo
gusto. La volontà di sperare."
12. "Come un nulla senza possibilità,
un nulla morto dopo la morte del sole,
come un silenzio eterno senza avvenire,
risuona interiormente il nero."
NERO
(V. Kandinskij)
Oggi giorno è un colore molto apprezzato nella moda femminile
Oggi giorno è un colore molto apprezzato nella moda femminile
per la sua caratteristica di far sembrare la persona più magra.
per la sua caratteristica di far sembrare la persona più magra.
Il nero, però, aveva anche il significato di lutto, tristezza e morte.
Il nero, però, aveva anche il significato di lutto, tristezza e morte.
Nell'arte paleocristiana col nero si rappresentava il demonio.
Nell'arte paleocristiana col nero si rappresentava il demonio.
13. "Nero"
"L'oscurità più appagante. Il velluto che
costringeva il petto di Mary, al ballo di
fine anno organizzato dai superiori. Un
gatto sottovalutato. Il tulipano più Il corvo che se ne rimane a sollazzare nel
ricercato. La New Wave, e le derivazioni mondo dei vivi senza implicazioni romantiche.
gotiche. Dark City. Un corvo che torna Il neuro cellulare tanto costoso quanto inutile
dal mondo dei morti. del Direttore. Audrey Hepburn che fa
colazione davanti a Tiffany. Nero Wolfe. Un
programma mai troppo utilizzato. Il baratro
della nullificazione."
14. Senza
m
la vita usica,
sarebbe
un erro
re
Do
ve l
e pa
rol
e fi
nis
con
o, i
niz
ia l
am
usi
ca
15. La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell'iride.
E' il colore della purezza, della pulizia, dell'innocenza,
della nascita, della precisione. Associato ad un sfondo
conferisce un aspetto tecnico e utilizzato assieme a font
con colori di contrasto rende facile la lettura dei testi.
In Giappone, il bianco è il colore del lutto. Nell'arte
paleocristiana si dipingevano di bianco le vesti dei santi,
dei puri di cuore, dei fanciullini.
16. "Bianco, David."
"L'assenza di pensieri, di parole. Ed ugualmente la luminosità della mente e
delle volontà. Aporie. Purezza e apatia. L'intimo femminile. Lo squalo di cui si
ha paura. E gli aironi che spruzzano filigrane di acqua mentre spiccano il volo.
Nuvole a riposo, spostate dal vento, passive. La panna di cui ho mandato un
campione a Lynch. Il colletto inappuntabile del Signor Crowell quando viene
a controllare che tutto sia a posto nel nostro reparto. Controluce. Il Dash di
secoli fa. Un docile gelsomino. E la costruzione della sposa, la bambola di
pezza. La voce di Barry. L'oleandro. L'eco in posti infiniti. La totale solitudine.
Me stesso."
17. E' il colore della perfetta neutralità, una terra di nessuno priva di vita.
Lo si sceglie per definire una distanza ed un non coinvolgimento.
GRIGIO
18. "Grigio."
"Complementare di sè. Una vasca di colori che
accolgono il tuffo di un ragazzo troppo cresciuto. Ed
il vanificare le loro differenze. Nuvole arrabbiate,
nuvole tristi e selvagge. Il manto di una vecchia
mucca affossata dai fumi. Il fumo, la cenere e la
solitudine dell'Industria. I sassi che si spaccano.
Bottoni di una bambina senza soldi, senza sorriso nè
tenerezza nello sguardo. Le case qua attorno. Là,
una, di cui non vedo più l'effettivo colore, ma è
sempre stato grigio. Il viso di un uomo che fissa,
inesistente ed invincibile. Il Grande Fratello. I
computer, vuoti e senza opinioni. Ma terribilmente
intelligenti. Non autocoscienti, ma fin troppo
strettamente logici. Il casco che mi ha
accompagnato per i miei 40 anni di viaggio. Il
cilindro che contiene i messaggio dei miei genitori
da Lynch. Il lupo solitario che grida alla luna
pensieri monotoni e lugubri. La perdita
dell'Identità."
19. Questo colore è un colore caldo, così come il rosso e l'arancione.
Rimanda alla radiosità che risveglia e dà calore.
Suscitando una sensazione d'espansione e spingendo al movimento, il giallo
corrisponde ad una condizione di libertà e autosviluppo.
Il giallo, infatti, è il colore dell'illuminazione e della redenzione.
Simbolo del sole e dell'oro e della saggezza, appartiene
alla sfera dell'espansione, dell'idealismo ed dell'azione.
In Oriente il giallo è il colore del sole, della fertilità e della regalità.
Le associazioni che si ritrovano in tutte le religioni
relativamente al colore
giallo sono: oro, luce e parola.
L O
IA L
G
20. "giallo."
iall
ial o."
"il calore della luce attraverso un
i calore del
alo uc attraverso un
t rso
vetro. un taxi a propulsione, di quelli
etr un taxi pr pulsione
axi sio uelli
lli
troppo costosi per i cittadini. i taxi che
ropp o to
o p e citt din
t a i che
ancora o
ancora non volano. siena. il grano fin
n r ola o siena. grano fin
ien n
troppo r o
troppo raro e strenuo. quello luminoso
ropp tr u qu lo
che si appoggia sopra la maschera di
he si appoggi sopr
pogg
po ia
agamenn
gamennone. il mistero, l'intrigo, ed una
r igo, u
signora, un scrittrice, che non si fa mai
a una
gli
gl affari propr . il quarto stato. il
ropri
povero pikachu. la lampadia del 'idea. lo
padia dell
sfondo dell'ikea. la vitalitÀ, lo
ondo
splendore. ma anche il pericolo durante
h
una gara automobilistica mario
gara automobilistica.
cam
cam ini. il cannocch ale d'am ra.
amerini nocch
chia d ambr .
qua cos di l nta o, h gui
qualcosa di lontano, che guida l'occhio a
ualcosa ano,
an guid l cchio
hio
sÈ."
21. A nera, E bianca I rossa, U verde, O blu: vocali,
bianca, verd
io dir un giorno le vostre nascite latenti:
A, nero corsetto villoso delle mosche lucenti
che ronzano intorno a fetori crudeli,
gonfi d'ombra; E, candori di vapori e di tende,
lance di gh
n d ghiacciai superbi, re bianchi, brividi di um
h brividi umbelle;
I, porpora, sangue sputato, riso di labbra belle
nella collera o nelle ebbrezze penitenti;
c nell re tent
U, cicli, vibrazioni divine dei verdi mari,
icl ibrazio ivine d verd ma i
rd
pace dei ascoli emin i di nimal ace di rugh
pa dei pascoli seminati di animali pace di rughe
l mali, ugh
ch l'alchimi m rim nell am i fronti tudiose
che l'alchimia imprime nelle ampie fronti studiose;
him lle ampi nti diose
O suprem T
O, suprema Tuba piena di stridori strani,
trido i stra
rido
i rani
ra
sile
silenz lcat da Mo d
silenzi solcati dai Mondi e dagli Angeli:
lenz lcat ai
c gl Angeli:
l ge
-O l'Omeg raggio violetto dei suoi occhi!
O l'Omeg a gio v olet o de
ega, i cchi!
i!
22. Quell'esperimento fu sfiancante. Non per il professore, beninteso, ma per
David. Che si ritrovò a vedere in testa qualcosa che non accettava più. Era
come sfidare un paradosso, dato che costringeva la mente ad assistere ad
uno spettacolo variopinto di cui non riconosceva le trame. Era un doloroso
riportare alla memoria ricordi penosi.
Fu appunto per questo che con voce rotta e lenta, riuscì a stento a dire:
"Professore, sto morendo?"
Quella domanda fu colta a malapena dalle orecchie dell'uomo che gli stava
ancora di fianco, ancora stringendo la debole mano. Ma il tonfo che ne
ebbe in cuore fu assordante. Abbassò lo sguardo e volle dirgli di "No". Ma
qualcosa stava succedendo, di sicuro, e lui non sapeva come aiutarlo.
L'ora era trascorsa troppo in fretta. David si alzava stancamente, provato
da una personale battaglia. Il professore lo accompagnò alla porta e lo
salutò, in un accenno di vergogna, con una stretta di mano.
La sua giornata lo portò alla sera, di nuovo entro le mura familiari di casa.
Erano grigie. E sole. Tenevano sulle spalle altri 35 piani. E sotto ne aveva
350. La sua posizione sociale non lo difese affatto dai pensieri che ne
derivarono. Era come se l'ansia di David (perchè aveva continuato a
pensare a lui, in modo quasi ossessivo) lo avesse infettato. Guardava quel
grigio che lui non poteva più vedere.
Accese la televisione ma ne fu agghiacciato.
Si mise di nuovo a lavorare. Dalla borsa tirò fuori il registratore portatile.
La voce di David ne uscì ancora più ineffabile, incondizionata ed
incondizionabile. Era metallo urlante. Ma metallo freddo, e le urla erano
prive di sentimenti o opinioni.
Ascoltò e riascoltò quella voce, e quelle parole. Voleva capire che cosa
nascondesse la sua malattia.
Rabbrivdì nel vedere il tasto rosso per la registrazione.
Eppure la risposta lui la viveva. Il viaggio era allo spegnimento totale, da
sempre, e continuava nella stessa direzione. In David non erano i colori a
spegnersi, la risposta non era nel blu, nel rosso, nel verde, nel grigio, nel
nero, nel bianco o nel giallo. Era nella incapacità di definirli, perchè non
avevano più motivi in un mondo che non aveva più elementi che li facesse
vivere che non fossero sfumature incolori dello stesso o artificiali, finte,
perdute. Ecco. Riascoltò per l'ultima volta il nastro. Ecco, ripetè fra sè. Il
nocciolo della questione era nel mondo che non glieli mostrava, quei
colori. Come se glieli nascondesse, e ne nascondesse la capacità vitali.
Mare, cielo, sole, erba, nuvole, nulla di tutto questo esisteva più nella
megalopoli.
23. In quel pensiero forse assurdo e fuori dalle righe per un accademico quale lui era, si disse che, sì,
probabilmente David sarebbe morto.
Ma bastava poco, per salvarlo. Eppure a questo ancora lui non poteva arrivare. Liberarlo dagli schemi
del Regime. Perchè lui non era di qui, e non lo sarebbe mai stato. E ne era diventato la vittima più
sensibilmente colpita.
David, intanto, volava su di una particolare macchina a forma di prisma. Ed ascoltava un vecchio file
audio che cantava "Hello, is there anybody in there? Just nod if you can hear me...". Voleva tornare a
casa. E si trovò a ridere di un gusto inaspettato quando ricordò il video messaggio di sua madre che gli
diceva: "Sai, dalle ultime foto mi sembra che ti manchi un po' di colore. Stai bene?". Che strana ironia
spicciola. Ma rideva.
L'indomani non andò a lavoro ed in realtà nessuno seppe più nulla di lui, da lì in avanti.
Trovarono solo un biglietto in cui aveva scritto:
"Cercherò tutti i mercati di Karachi dell'universo."
25. CURIOSITA'
L'e-book è pensato come una "non
struttura", infatti non c'è nessuna regola
precisa che lo comanda. Le regole che
guidano i colori e le emozioni sono le stesse
che guidano il sogno, astratte. Il lavoro non
è razionale, è emozionale.
La poesia della pagina "giochi di colore" è
"vocali" di Arthur Rimbaud
Il video finale è un estratto del
cartone Disney "Fantasia" del 1940
Per la copertina ho cercato di creare l'effetto
della tabella dei codici html
Tutte le scritte multicolore dell'E-
book seguono lo spettro dei colori
in ordine crescente o decrescente