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La gestione forestale
                  giunta regionale




sostenibile nel Veneto




a cura di PEFC-Italia
© Copyright: Regione del Veneto
Direzione Regionale Foreste ed Economia Montana.
30172 Mestre – Venezia, Via Torino, 110.

Ideazione
Antonio Brunori, Giovanni Tribbiani

Elaborazione testi
Antonio Brunori, Manuela Regni

Illustrazioni
Giovanni Tribbiani

Foto
Archivio fotografico della Direzione Foreste ed Economia Montana
e Antonio Brunori (AB)

Progetto grafico e impaginazione
Ideograph

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Si ringraziano:
Giovanni Carraro, Maurizio Dissegna, Isabella Pasutto e Daniele
Savio per i suggerimenti, le correzioni e l’aiuto fornito durante tutto
il corso dei lavori. Inoltre si ringraziano Luigi Alfonsi e Roberto
Zampieri per le correzioni della parte relativa alla “Difesa idrogeo-
logica” e Emanuela Ramon per le correzioni della parte relativa alla
“Lotta agli incendi”.

La riproduzione di questo libro o parte di esso e la sua diffusione in
qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie e
altro sono proibite senza il permesso della Regione Veneto.

Finito di stampare
Novembre 2005
Presentazione

La Regione del Veneto ha una superficie                re forestale e nella definizione di regole di
boscata di circa 420.000 ettari, pari al 23% del       pianificazione basate sui principi della selvi-
proprio territorio.                                    coltura naturalistica è un dato oggettivo, che
I boschi veneti si presentano con un mosaico           lascia intuire come l’attenzione alle proble-
di ambienti forestali quanto mai variegato,            matiche di tutela dei boschi e di gestione
in relazione alle differenti situazioni climati-       delle risorse forestali sia solidamente radica-
che e geopedologiche e alla complessità dei            ta nella storia e nella cultura locali.
processi storici e attuali di trasformazione           Nel Veneto, prima che in altre regioni, si è
del territorio.                                        capito che la stabilità bioecologica del bosco




                                                                                                          Presentazione
Per gestire e tutelare questa complessa real-          è il presupposto per l'erogazione di molte-
tà ambientale è stata emanata la Legge                 plici benefici e servigi che solo un ambiente
Forestale Regionale (LR n. 52 del 1978), che           forestale equilibrato può dare.
conferma a tutt’oggi la continuità dell’impe-          Questo spiega le ragioni per cui molti boschi
gno della Regione del Veneto di dotarsi di             veneti hanno già ricevuto la certificazione
strumenti di regolamentazione diretti ad               per la gestione forestale sostenibile secondo
attivare politiche di sostegno verso le popo-          i criteri internazionali del PEFC.
lazioni montane e atti a garantire la tutela           La presente pubblicazione si prefigge lo
del territorio e la salvaguardia del patrimo-          scopo di illustrare, con termini accessibili
nio silvo-pastorale, con espressa attenzione           anche ai non addetti ai lavori, i criteri adot-
ai molteplici beni e servigi che il bosco eroga        tati per la gestione equilibrata e quindi
e nella consapevolezza che la funzione pro-            sostenibile della risorsa bosco.
duttiva rimane comunque di primaria                    L’auspicio che l’accompagna è che tutti colo-
importanza.                                            ro che avranno modo di prenderne visione,
Che il Veneto sia una delle prime regioni ad           conoscendo meglio il bosco, possano amarlo
essersi impegnata con successo nella pro-              e rispettarlo, al fine di consegnarlo stabile,
mulgazione di una legge quadro per il setto-           produttivo e sano alle generazioni future.


                                                                                      Giancarlo Galan
                                                                        Presidente della Regione Veneto




                                                   3
Indice

         Per capire la gestione dei boschi in Veneto ti invitiamo a
         seguire, pagina dopo pagina, come operano i competenti
         Servizi della Regione.




         La gestione forestale in Veneto                                  pag. 5
         Le funzioni del bosco                                            pag. 8
         Come si fa a conoscere il bosco                                  pag. 10
         La difesa idrogeologica                                          pag. 11
         Conoscenza delle risorse                                         pag. 15
Indice




         La gestione attiva dei boschi                                    pag. 17
         Gli strumenti di pianificazione forestale                        pag. 22
         Chi fa gestione e pianificazione                                 pag. 23
         Dal globale al locale                                            pag. 24
         Lotta agli incendi                                               pag. 25
         La certificazione ambientale                                     pag. 28
         La certificazione forestale in Veneto                            pag. 30
         Prova a rispondere                                               pag. 32
         Informazioni generali sul Servizio Foreste                       pag. 33
         Ecco le soluzioni                                                pag. 34




                                                    4
La gestione forestale in Veneto

Dagli anni ’70 ad oggi ogni Regione italiana ha sviluppato precise linee di politica e di




                                                                                                                La gestione forestale in Veneto
gestione forestale, con l’obiettivo di soddisfare le caratteristiche di ciascun territorio.


La Regione del Veneto, attraverso la propria
Legge forestale regionale (L.R. n. 52 del 13
settembre 1978), si è da subito impegnata,
oltre che nella valorizzazione del patrimonio
silvo-pastorale e della produzione legnosa,
anche nella tutela del paesaggio e dell’am-
biente naturale, nella conservazione del suolo
e nella difesa idrogeologica del territorio, nel
recupero alla fertilità dei suoli degradati.
                                                                                  Una fustaia del Veneto (AB)


                                                             L’obiettivo finale è quello di favorire lo
                                                             sviluppo socio-economico della collet-
                                                             tività e, quindi, garantire il migliora-
                                                             mento delle condizioni di vita e sicu-
                                                             rezza della popolazione.
                                                             Viste le molteplici funzioni che il bosco
                                                             è chiamato ad assolvere, la Regione del
                                                             Veneto, tramite la Direzione Foreste e i
                                                             Servizi Forestali periferici, ha da sem-
                                                             pre garantito un’oculata gestione delle
                                                             risorse forestali sia pubbliche che pri-
                                                             vate, adeguando le utilizzazioni e gli
                                                             interventi selvicolturali ai processi
                                                             vitali naturali del bosco, per favorirne
                                                             nel tempo la stabilità e la qualità.
Segno di confine di una particella assestamentale (AB)


                                                         5
La gestione forestale sostenibile
                                                                                                            La Regione del Veneto si è impegnata a
                                                                                                            gestire le risorse forestali su basi naturali-
                                                                                                            stiche, cioè “imitando” le dinamiche osser-
La gestione forestale in Veneto




                                                                                                            vate in Natura e anche programmare tutti
                                                                                                            gli interventi con criteri di efficienza eco-
                                                                                                            nomica. Questa gestione ha lo scopo di
                                                                                                            soddisfare i bisogni della gente, che oggi
                                                                                                            vive sia in montagna che in città, cercando
                                                                                                            di non compromettere le esigenze delle
                                                                                                            generazioni future (garantendo quindi la
                                                                                                            perpetuità di tutti i valori del bosco).
                                                                                                            Nel Veneto la diffusa pianificazione fore-
                                                                                                            stale oggi interessa tutte le proprietà pub-
                                                                                                            bliche e negli ultimi anni si sta diffonden-
                                                                                                            do anche in quelle private ed è basata sul-
                                                                                                            l'applicazione dei principi della selvicoltu-
                                                                                                            ra naturalistica. Il ridimensionamento del-
                                                                                                            l'importanza produttiva a vantaggio delle
                                                                                                            altre funzioni del bosco e la pianificazione,
                                  Tipico paesaggio montano del Veneto                                       hanno consentito un rapido recupero
                                                                                                            ambientale delle foreste, dopo gli eccessivi
                                                                                                            sfruttamenti avvenuti nel corso degli ulti-
                                  Quadro delle superfici                                                    mi conflitti mondiali.
                                  sottoposte a pianificazione forestale                                     Come si può utilizzare un bosco e allo stes-
                                                                                                            so tempo conservarlo? Nella pratica è pos-
                                                                                                            sibile combinare la necessità della società
                                        PROVINCIA              SUPERFICIE    SUPERFICIE      % SUPERFICIE   di avere legname per le proprie case, pro-
                                                                BOSCATA
                                                                  (ettari)
                                                                             PIANIFICATA
                                                                               (ettari)
                                                                                             PIANIFICATA
                                                                                                            tezione per le proprie sorgenti, produzio-
                                                                                                            ne di ossigeno e assorbimento di gas serra,
                                        BELLUNO                   225.760      129.867            58
                                        VICENZA                   100.588       39.905            40
                                                                                                            ambiente sano per piante e animali, al
                                        VERONA                     37.267       18.126            39        sicuro da frane e incendi, con le esigenze
                                    TREVISO - VENEZIA              38.732       16.961            44        turistico ricreative della persone, che desi-
                                    PADOVA - ROVIGO                 7.681        5.219            68        derano fare escursioni, raccogliere funghi
                                                                                                            e frutti, di godere dei paesaggi e della sto-
                                    TOTALE REGIONE               419.545           210.078       50         ria che i boschi raccontano?

                                                                                                6
La Regione del Veneto ha cercato di creare un equilibrio tra le diverse esigenze: ambientali, sociali ed eco-
nomiche, il tutto basandosi su basi scientifiche e razionali. In sintesi ha attuato una gestione forestale soste-
nibile!

Obiettivi della gestione forestale
sostenibile




                                                                                                                                      La gestione forestale in Veneto
Per spiegare cosa sia questa forma di gestione forestale basta
dire che cerca di:

•Mantenere la maggiore funzionalità dei popolamenti forestali
  come presupposto per la fornitura di beni e servizi multifun-
  zionali.

•Garantire la perpetuità degli ecosistemi forestali, favorendo la
  rinnovazione naturale del bosco.

•Garantire il mantenimento o il raggiungimento di livelli di
  massa legnosa ottimali, anche allo scopo di dare un contributo
  positivo nei confronti del ciclo globale del carbonio e preveni-
  re l’inquinamento assicurando la crescita reale effettiva delle                  Una foresta ben gestita offre molteplici servizi
  foreste.                                                                                                per la collettività (AB)


                                                                     •Porre particolare cura nella individuazione e
                                                              tutela di boschi particolarmente significativi dal
                                                            punto di vista storico e ambientale.

                                                        • Tenere conto non solo delle condizioni del soprassuolo,
                                                    ma dell’intera biocenosi forestale con riferimento agli aspetti
                                                   legati alla fauna.


                                                   Nelle prossime pagine si spiegherà, passo passo, la
                                                  complessa azione che da anni svolge la Direzione Foreste e i Ser-
                                               vizi Forestali Regionali del Veneto nella cura e gestione dei boschi
                                          Regionali e si capirà quindi il perchè la Direzione abbia ricevuto la certi-
                                       ficazione ISO 14001 per il proprio Sistema di Gestione Ambientale, ma
                                anche perchè molti dei boschi veneti, tra i primi in Italia, abbiano ricevuto la cer-
                                tificazione di buona gestione forestale secondo i criteri internazionali del PEFC!



                                                        7
Le funzioni del bosco
                        Il bosco ospita una grande varietà di organi-          gere numerose funzioni, estende i suoi
                        smi vegetali e animali, che hanno stretti              benefici sull’intero ambiente e a vantaggio
                        rapporti tra loro e con l’ambiente che li              di tutta la collettività.
                        ospita.
                                                                               Da esso dipende la sicurezza del territorio,
                        Il bosco, grazie a queste caratteristiche, è un        la produzione del legno e di ossigeno, la
                        bene sociale per eccellenza che, oltre a svol-         qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Le funzioni del bosco




                        Quali sono le funzioni
                        principali che il bosco svolge?



                                                         ?
                        Le funzioni che principalmente un bosco
                        svolge sono:
                           • Protettiva
                           • Ecologica
                           • Produttiva
                           • Turistico ricreativa

                        Funzione di Protezione                                          Bosco d’alta quota a preminente funzione ecologica

                        Il bosco contribuisce alla protezione del suolo        •arresta la caduta delle pietre lungo i pendii
                        e di conseguenza del territorio in diversi              delle montagne ed attenua la forza del ven-
                        modi:                                                   to;
                        •evita l’erosione del terreno e le piene dei           •previene il distacco delle valanghe grazie
                         torrenti. Grazie alle radici che imbrigliano il        alle chiome che intercettano la neve lascian-
                         terreno e alle chiome che frenano la forza             dola poi cadere a terra poco per volta a bloc-
                         battente della pioggia, il suolo forestale,            chi consolidando così il manto nevoso.
                         rimane soffice e poroso. Il terreno può, così,        •conserva e talvolta addirittura recupera la
                         funzionare come una spugna, trattenendo,               fertilità naturale del suolo e della sua struttu-
                         al momento necessario, grandi quantità                 ra, grazie alla sostanza organica prodotta con
                         d’acqua e riuscendo successivamente, a far-            le foglie e successivamente mineralizzata.
                         la defluire più lentamente con un effetto
                         benefico sulla costanza della portata dei cor-
                                                                               •protegge i centri abitati limitrofi dal degra-
                                                                                do del paesaggio, dai cattivi odori, dal
                         si d’acqua;                                            rumore.


                                                                           8
Funzione Ecologica
I boschi rivestono un ruolo fondamentale dal
punto di vista ecologico, in quanto:
•aiutano a conservare la biodiversità ovvero il
  mantenimento di una molteplice varietà di orga-
  nismi vegetali e animali viventi;
•contribuiscono a depurare l’acqua e a regolarne il
  ciclo, anche a valle delle zone montane boschive;
• assorbono carbonio dall’atmosfera, e contribui-
  scono, di conseguenza, a ridurre la quantità di




                                                                                                                                 Le funzioni del bosco
  anidride carbonica nell’aria e a contrastare l’ef-
  fetto serra globale. Si calcola che ogni anno le
  foreste della regione immagazzinino nei loro anel-
  li legnosi gran parte del carbonio emesso nell’at-
  mosfera dal traffico automobilistico
                                                                    Tipico paesaggio forestale a preminente funzione turistica

Funzione di Produzione
                                                                   (Archivio fotografico Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi)

Il bosco fornisce importanti prodotti tra cui:            •ossigeno, producendo il legno gli alberi fissano
•legno, che costituisce un prodotto naturale, eco-         il carbonio atmosferico e liberano ossigeno con
                                                           un’azione disinquinante e riequilibratrice dei
   logico. Il legno può essere utilizzato sia per
   costruire edifici, mobili strutture sportive, ponti,    componenti dell’atmosfera.
   ecc., che come legna da ardere (che è un’impor-        •prodotti non legnosi quali: piccoli frutti, fun-
   tante fonte di energia rinnovabile per riscalda-        ghi, castagne, selvaggina, ecc.
   mento). Esso, inoltre, rappresenta un’importante
                                                          Funzione Turistico-Ricreativa
   fonte di reddito e di lavoro per le comunità di
   montagna.
                                                          Per le molte persone che sono costrette, ad esem-
                                                          pio per necessità lavorative, a vivere in grandi
                                                          città la visione di un bosco ben gestito può dive-
                                                          nire sicuramente fondamentale.
                                                          Infatti il bosco:
                                                          •trasmette sensazioni di bellezza, di serenità e
                                                             di pace a coloro che lo frequentano;
                                                          •rappresenta una scuola senza pareti in cui
                                                             osservare e imparare a conoscere la natura,
                                                             l’ambiente e il territorio;
                                                          •  offre tantissime occasioni di svago per turisti
                                                             sportivi e tutti coloro che vogliono trascorrere il
                                                             proprio tempo libero all’aperto e in ambienti
                                                             naturali.

                                                     9
Come si fa a conoscere il bosco
                      Per chi vive in città entrare in un bosco può corrispondere all’ingresso in una libreria per
                      una persona che non sa leggere. Perciò se si vuole apprendere tutto quello che il bosco
                      può insegnarci, si deve imparare a capire il suo modo di comunicarcelo.

                      Come imparare da un bosco?




                                                      ?
                      Se si vuole capire ciò che i boschi vogliono           abituato. Ponendo attenzione, però, si
Capire è importante




                      comunicarci, occorre acquisire, anzi riacqui-          possono distinguere, in base al cinguettio,
                      sire, gli strumenti necessari, ovvero i nostri         le diverse specie di uccelli oppure indivi-
                      sensi. Basta entrare dentro a un bosco e               duare la presenza di un ruscello ancora
                      cominciare per esempio a:                              prima di vederlo.

                      •OSSERVARE:         si possono ricercare           •TOCCARE: alberi fiori o arbusti apparen-
                        impronte per capire quali sono le specie             temente simili possono in realtà apparte-
                        di animali che popolano il bosco. In base            nere a specie differenti e si può capirlo
                        alla forma delle foglie scoprire quali spe-          toccando le foglie o la corteccia.
                        cie vegetali sono presenti; su piante isola-
                        te si può capire verso quale punto è il          •ANNUSARE: stimolando questo senso si
                        nord in base al lato del tronco su cui è             può arrivare a rilevare la presenza di fun-
                        presente il muschio.                                 ghi, di muschio, di zone più o meno
                                                                             umide, identificare le specie attraverso
                      •ASCOLTARE: i suoni all’interno di una                 l’odore di foglie e aghi, tutto a occhi ben-
                        foresta sono meno immediati rispetto a               dati.
                        quelli artificiali a cui il nostro orecchio è


                        Percorsi per capire meglio il bosco
                        È difficile riacquisire la capacità di affidarsi ai sensi soprattutto se le occasioni di
                        addentrarsi in un bosco sono rare. Per questo motivo gli Enti che gestiscono i boschi
                        hanno predisposto dei percorsi che facilitano sia l’ingresso all’interno del bosco che
                        la sua conoscenza. Il più delle volte in questi sentieri vengono sistemati pannelli in
                        cui si possono reperire delle informazioni riguardanti:
                          • Cartine che riportano i diversi percorsi con le relative lunghezze;
                          • Informazioni sulle popolazioni vegetali e animali presenti;
                          • Curiosità o cenni storici del bosco in questione.

                                                                        10
La difesa idrogeologica

     Come evitare frane ed erosione
    Una parte rilevante del territorio regionale                    strutture, il trasporto a valle dei materiali
    (circa il 45%) è costituita da rilievi che si                   solidi, che possono depositarsi sul letto dei
    sono formati in epoche geologiche relativa-                     corsi d’acqua, provocandone l’innalzamen-




                                                                                                                     La difesa idrogeologica
    mente recenti e pertanto sottoposti a feno-                     to dell’alveo e il conseguente aumento del
    meni di erosione di varia intensità, determi-                   pericolo di rottura degli argini e di piene
    nati sia dalla pendenza dei versanti che dal-                   rovinose.
    l’azione del clima.                                             Per contrastare questi fenomeni e garantire
    Quest’ultimo è infatti caratterizzato da                        la salvaguardia delle popolazioni e dei
    periodi siccitosi che si alternano a periodi                    manufatti, occorre quindi adottare, già sui
    piovosi, che negli ultimi anni si sono mani-                    territori a monte, tutti quegli strumenti che
    festati in modo anomalo, soprattutto a cau-                     permettano di aumentare la sicurezza del
    sa di precipitazioni particolarmente intense.                   territorio, già in parte garantita dai boschi.
    Tutti questi fattori causano fenomeni di dis-                   Infatti la sistemazione di un bacino monta-
    sesto idrogeologico, che determinano l’ero-                     no non ha solamente lo scopo di contrasta-
    sione dei suoli, la formazione di frane, il                     re localmente il dissesto, ma di migliorare
    danneggiamento o la distruzione di infra-                       l’equilibrio idraulico lungo tutto il corso
                                                                    d’acqua alimentato dal bacino, fino alla sua
                                                                    foce.
                                                                    Nel loro insieme gli interventi di sistema-
                                                                    zione idraulico-forestale sono la manifesta-
                                                                    zione più evidente della cura e dell’atten-
                                                                    zione con cui, anno dopo anno, l’Ammini-
                                                                    strazione forestale della Regione del Veneto
                                                                    ha governato il territorio, assicurandone
                                                                    una costante azione di salvaguardia, di
                                                                    gestione e di presidio.
                                                                    Tutto ciò ha sicuramente contribuito ad evi-
                                                                    tare che, sino ad oggi, il Veneto abbia subi-
                                                                    to, nelle zone collinari e montane, le gravi
                                                                    conseguenze che caratterizzano i fenomeni
La sistemazione di un torrente permette di aumentare la sicurezza   di dissesto idrogeologico.

                                                               11
del territorio
Quali sono gli obiettivi degli interventi?




                                                                          ?
                          Gli interventi di difesa idrogeologica si prefig-
                          gono di raggiungere diversi obiettivi:
                          •Regimare i corsi d’acqua, per evitare che si
                            verifichino deflussi a valle che possano cau-
                            sare danni ai territori di pianura; recuperare
                            l’efficienza delle superfici degradate; limita-
                            re i fenomeni d’erosione e prevenire la loro
La difesa idrogeologica




                            manifestazione.
                          •Realizzare, nei territori ad elevato valore
                            naturalistico, interventi di sistemazione e di
                            rinaturalizzazione che utilizzino materiali e
                            metodologie in sintonia con l’ambiente.
                          • Migliorare la struttura, la composizione e la
                            densità dei boschi e salvaguardare l’integrità
                            degli ambienti costieri.                                                                   Difese di sponda in pietrame


                                                                              Gli interventi
                                                                              dalla programmazione all’operatività
                                                                              La legge forestale regionale del Veneto (L.R. 13 settembre
                                                                              1978, n. 52) ha riconosciuto alla conservazione del suolo,
                                                                              alla difesa delle coste ed alla manutenzione delle opere di
                                                                              difesa esistenti, importanza fondamentale per la conser-
                                                                              vazione del territorio, promuovendo a tal fine la realizza-
                                                                              zione di interventi di sistemazione idraulico-forestale e di
                                                                              miglioramento boschivo.
                                                                              Tali attività sono a totale carico finanziario della Regione
                                                                              che, tramite la Direzione per le Foreste e l’Economia
                                                                              Montana ed i Servizi Forestali Regionali, interviene nel-
                                                                              l’ambito dei territori classificati montani ed in quelli sotto-
                                                                              posti a vincolo idrogeologico, attivando due procedure
                                                                              tecnico amministrative:
                                                                              •Predisposizione dei programmi d’intervento in accor-
                                                                                do con le Comunità Montane;
                                                                              •Progettazione ed esecuzione degli interventi, generalmen-
                                                                                te ricorrendo all’impiego di proprio personale specializza-
                          Gabbionate in pietrame                                to.


                                                                              12
Quali sono le tipologie d’intervento?




                                                ?
Gli interventi si suddividono in due categorie:


   ESTENSIVI attuati sui versanti, si effettuano                     INTENSIVI realizzati nell’alveo dei corsi d’acqua.
   mediante il miglioramento dei boschi esistenti, sulla             Sono tutti quegli interventi finalizzati sia alla regima-
   base delle prescrizioni dettate dalla pianificazione              zione idraulica di un corso d’acqua, sia al conteni-
   forestale, al fine di esaltare la loro positiva azione            mento dell’erosione del fondo e delle sponde. Questi




                                                                                                                                    La difesa idrogeologica
   regimante e antierosiva. In presenza di erosione                  risultati si ottengono mediante: opere trasversali
   superficiale, questi interventi si realizzano mediante            (realizzate perpendicolarmente alla direzione del-
   la copertura del suolo con materiali di diversa tipolo-           l’acqua, al fine di ridurre la sua velocità , quali, ad
   gia e/ con la diffusione di specie vegetali, che hanno
         o                                                           esempio: briglie, soglie, piazze di deposito) e opere
   lo scopo di coprire e proteggere il suolo dai fattori cli-        longitudinali (con la funzione di proteggere le spon-
   matici e fisici sfavorevoli.                                      de e il fondo dell’alveo da eventuali fenomeni erosi-
                                                                     vi, quali, ad esempio: rivestimenti spondali, scoglie-
                                                                     re, cunettoni).

                                                                     Chi esegue gli interventi?




                                                                                                   ?
                                                                          La progettazione e l'esecuzione dei lavori viene
                                                                          effettuata direttamente dai Servizi Forestali Regio-
                                                                          nali. Infatti l’esperienza accumulata da tali strutture
                                                                          in anni di attività ha insegnato che, frequentemente,
                                                                          l’orografia del territorio, la localizzazione del can-
                                                                          tiere, il tipo di dissesto a cui si deve porre rimedio,
                                                                          non consentono l’apertura di cantieri gestiti da
                                                                          imprese private, soprattutto a causa dei maggiori
                                                                          costi di intervento.
                                                                          Ne consegue che, in tali situazioni, solo l’intervento
                                                                          diretto e tempestivo dell’Amministrazione Foresta-
                                                                          le può evitare che il dissesto degeneri, producendo
                                                                          conseguenze, anche gravi, a carico delle infrastrut-
                                                                          ture e delle popolazioni, oltre che richiedere, nel
   Briglie a gradinata in pietrame e legname, tipico intervento intensivo futuro, l’impegno di ingenti risorse con risultati non
                                                                          sempre soddisfacenti.
                                                                          Ciascun Servizio Forestale Regionale provvede
autonomamente alla progettazione dei lavori, all’approvvigionamento dei materiali d’opera, nonché alla rea-
lizzazione delle opere previste, mediante l’impiego di personale appositamente assunto e direttamente gestito
dalle singole strutture. Questa modalità di esecuzione dei lavori, richiedendo una rilevante componente di


                                                                13
manodopera (gli operai forestali), costituisce occasione di sviluppo dell’occupazione proprio in quelle zone
                          caratterizzate generalmente da situazioni economiche sfavorevoli e quindi da fenomeni di abbandono del ter-
                          ritorio. Ne consegue un contenimento e un’alternativa occupazionale che permette, localmente, di integrare e
                          di diversificare le fonti di reddito.
                                                                     Le unità complessivamente occupate risultano essere poco meno di
                                                                     700 ( circa 2/3 sono lavoratori a tempo determinato, mentre la parte
                                                                     rimanente è inquadrata stabilmente), con margini di fluttuazione
                                                                     annuale, dovuti al ricambio delle maestranze (turn-over).
La difesa idrogeologica




                                                                     Questa peculiare metodologia di esecuzione dei lavori comporta
                                                                     conseguenze positive, dovute:
                                                                     •duttilità e flessibilità nella organizzazione e nella conduzione dei
                                                                       cantieri con particolare riferimento a esigenze di natura manuten-
                                                                       toria di opere esistenti;
                                                                     • una maggiore velocità di spesa delle risorse assegnate.



                                                                       Quali sono le modalità di esecuzione
                                                                       degli interventi?


                                                                                     ?
                                                                       Qualora le condizioni di sicurezza del territorio e di conservazione
                                                                       nel tempo delle opere lo permettano, vengono applicate metodolo-
                                                                       gie di intervento proprie dell’ingegneria naturalistica. Per contra-
                                                                       stare l’erosione, per stabilizzare e rigenerare i suoli, si utilizza quel-
                          Allestimento di un cantiere con l’elicottero l’insieme di tecniche che prevede l’impiego di piante o
                                                                       di parti di esse (talee),
                          eventualmente integrate con materiali morti (massi, tronchi,
                          legname, geostuoie). Queste modalità d’esecuzione oltre
                          che valorizzare il contesto ambientale e paesaggisti-
                          co circostante, consentono di effettuare un’inter-
                          connessione tra gli ecosistemi acquatico e ter-
                          restre, poiché preservano o migliorano
                          gli habitat delle forme di vita
                          vegetali e animali, grazie al
                          mantenimento della conti-
                          nuità e dell’uniformità del
                          contesto ambientale, non
                          interrotte da interventi e
                          opere esclusivamente arti-
                          ficiali.


                                                                                   14
Conoscenza delle risorse
Per riuscire a gestire le foreste in modo corretto occorre avere ben chiare alcune loro caratteristiche,
in particolare:
         • Dove si collocano nel territorio regionale;
         • Quali sono le specie e le forme di gestione attuali che le caratterizzano;




                                                                 ?
         • Quali sono le loro attitudini produttive.
I tecnici forestali per poter pianificare il proprio lavoro hanno bisogno di queste informazioni, che




                                                                                                                             Conoscenza delle risorse
possono ricavare da strumenti cartografici quali la carta forestale regionale, l’inventario forestale
regionale dei boschi pubblici e l’inventario forestale regionale dei boschi non pubblici.
Che cosa è la carta forestale regionale?
È una banca dati che associa alle unità elementari defini-
te in cartografia una serie di informazioni utili alla loro
gestione (composizione del bosco, grado di copertura,
ecc.).

Come è fatta?
          ?



La carta forestale regionale è composta dalla rappresen-
tazione cartografica dell’insieme delle unità forestali ele-
mentari. Queste unità vengono chiamate “particelle
forestali”. Il criterio di individuazione delle particelle
                                                             I limiti delle unità particellari della nuova carta forestale
cartografiche sul terreno della prima carta forestale, ulti-                       sono stati digitalizzati sulle ortofoto
mata nel 1983, è dato dalla uniformità di 5 parametri                                             digitali del volo IT2000
descrittivi del popolamento: il tipo vegetazionale-coltu-




                                                                        ?
rale, la composizione dendrologia, l’aliquota generale di copertura, il regime colturale, la struttura
generale. La variazione di uno solo di detti parametri determina la chiusura di una particella e l'a-
pertura di una contigua. Con questa procedura sono state individuate e, inizialmente, riportate
manualmente su Tavolette IGM alla scala 1:25.000, 9.760 particelle cartografiche corrispondenti ad
una superficie boscata regionale di 389.189 ha.

Perché una nuova carta forestale regionale?
La prima carta forestale regionale è stata                      te osservazioni al suolo con tecniche tradizio-
redatta negli anni 1981-1983 dal lavoro di un                   nali (cioè utilizzando strumenti topografici
gruppo di rilevatori che hanno ricavato tutte                   manuali). Negli ultimi anni, tuttavia, è nata
le formazioni forestali della Regione median-                   l’esigenza di ridefinire i confini delle particel-


                                                         15
le forestali, per rilevare le variazioni delle for-
                           mazioni boschive e di conformare il livello di
                           precisione geografica al nuovo sistema di classi-
                           ficazione su base tipologica. Su questi presup-
                           posti nel 2000 è cominciata l’elaborazione di una
                           nuova carta forestale attraverso metodologie di
                           rilevamento di elevata precisione (digitalizza-
                           zione su ortofoto digitali con risoluzione di 1 m,
                           analisi stereoscopica di foto aeree, ecc.; vedi box
Conoscenza delle risorse




                           “metodi di rilevamento”) che hanno consentito
                           di ottenere un prodotto cartografico ad una
                           scala 1:10.000.                                                 Segnatura permanente di un’area di saggio dell’inventario
                                                                                                          forestale regionale con picchetto metallico

                           Che cos’è un inventario forestale?

                                                                   ?
                           Un inventario forestale è l’insieme di una serie        in modo da consentire aggiornamenti successivi
                           di dati sulle foreste della regione da cui si rica-     attraverso la rimisurazione nelle aree di saggio
                           vano informazioni sui boschi, distinguendoli tra        localizzate con precisione e permanentemente
                           pubblici e privati, relativamente alla produttivi-      (con picchetti metallici) nei vari soprassuoli
                           tà (m3/ha/anno) e ai parametri stazionali e sel-        forestali.
                           vicolturali. L’inventario forestale è strutturato

                           Le tecniche per “capire”un bosco
                           Per riuscire a costruire una carta forestale o un       alberi abbattuti, ci si è accorti che, a parità di dia-
                           inventario regionale è necessario partire dalla         metro ed altezza, gli alberi, in una stessa zona,
                           misura diretta degli alberi che compongono le           tendono ad avere lo stesso volume legnoso se
                           foreste. Misurare gli alberi non è mai stato facile.    appartenenti alla medesima specie e tipo di bosco.
                           Finché si tratta di legna tagliata, basta pesarla.      Con i dati raccolti misurando questo campione di
                           Quando, però, occorre conoscere la dimensione di        alberi, attraverso alcuni strumenti come ad esem-
                           fusti d’albero o di interi boschi, insorgono delle      pio l’ipsometro (un misuratore d’altezza), il caval-
                           complicazioni. Se si vuole misurare un fusto d’al-      letto dendrometrico (misuratore del diametro), la
                           bero non basta determinarne la larghezza (per           bussola, la rotella metrica, si può costruire una
                           convenzione si utilizza il diametro a petto d’uo-       tabella, (chiamata tavola dendrometrica, dal
                           mo, cioè alla distanza di 1,30 m da terra) e l’altez-   greco “misurare gli alberi”), da cui, a partire dal
                           za; occorre anche qualcosa che ne definisca la          diametro e dall’altezza di un albero, si ricava il
                           forma più tendente al cilindrico o al conico.           volume legnoso. Questo volume, a seconda della
                           Se poi dalla misura dell’albero si vuole passare a      tipologia di tavola dendrometrica utilizzata, può
                           quella del bosco occorre sapere almeno quanti           essere riferito al singolo albero o ad un ettaro di
                           sono gli alberi che lo compongono e quanto sono         foresta di una specifica zona forestale per cui la
                           diversi tra loro. Osservando un grande numero di        tavola è stata costruita.

                                                                                   16
La gestione attiva dei boschi
   Cosa significa intervenire in un bosco?




                                                 ?
   Per intervenire in un bosco occorre:                  Questa scienza è lo strumento che l’uomo uti-
   •avere una precisa conoscenza del territorio e        lizza per fare una gestione attiva dei boschi.




                                                                                                                            La gestione attiva dei boschi
     del bosco;
   •scegliere quali alberi vanno tagliati, in base
     alla conoscenza acquisita;
   • tagliare gli alberi selezionati lasciando quelli
     che permetteranno al bosco di svolgere al
     meglio le sue molteplici funzioni.
   La scienza che insegna all’uomo a conoscere i
   boschi e quindi capire quanti e quali alberi
   tagliare è la selvicoltura.                                  Bosco misto di conifere e latifoglie delle Prealpi Venete


                                                         Nel bosco tagliare è sinonimo
                                                         di migliorare
                                                         L’uomo, attraverso interventi selvicolturali dis-
                                                         tribuiti, sia nello spazio che nel tempo, cerca di
                                                         ottenere, contemporaneamente e in armonia
                                                         con la natura, un insieme di obiettivi:
                                                         •ecologici
                                                         •economici
                                                         •culturali
                                                         •paesaggistici
                                                         Tutti gli interventi selvicolturali finalizzati al
                                                         raggiungimento anche di uno solo tra questi
Fase di esbosco di una utilizzazione forestale
                                                         benefici vengono definiti: cure colturali.

   Cosa sono le cure colturali?
   Le cure colturali sono degli interventi mirati alla    giunto 10-15 anni di vita;
                                            ?




   riduzione della densità degli alberi ovvero la
   diminuzione del numero di alberi che insistono su
                                                         •Diradamenti, quando gli interventi vengo-
                                                          no eseguiti su alberi che hanno superato i
   una certa superficie.                                  15 anni di vita: generalmente questi alberi
   Le cure colturali vengono distinte in:                 sono caratterizzati dall’avere un diametro
   •Sfolli, quando gli interventi vengono ese-            superiore ai 10 cm.
      guiti su alberi che non hanno ancora rag-

                                                    17
A che cosa servono le cure colturali?
                                Le cure colturali sono interventi di selezione dei sog-
                                                                                               •Salvaguardare




                                                                          ?
                                                                                                                   il bosco: le cure colturali servono
                                getti arborei migliori che simulano e anticipano le              anche a limitare o evitare danni causati dalla propa-
                                naturali dinamiche di competizione.                              gazione di funghi, insetti e parassiti; in questo caso
                                Queste, quindi, permettono agli alberi che rimango-              vengono abbattute ed asportate dal bosco le piante
                                no di accrescersi più velocemente e in maniera più               più malate e instabili, che possono rappresentare un
                                equilibrata grazie ad una maggiore disponibilità in              pericolo sia per gli altri alberi che per chi frequenta il
                                luce, acqua ed elementi nutritivi.                               bosco.
La gestione attiva dei boschi




                                Questi interventi hanno lo scopo di:
                                                                                               •Diversificare il bosco: Le cure colturali possono
                                •Valorizzare il bosco: attraverso le cure colturali si           essere effettuate per motivi di ordine biologico (es.
                                  possono favorire determinate specie, oppure gli                per il mantenimento e lo sviluppo di specie che
                                  alberi che hanno fusti con migliori caratteristiche            preferiscono un ambiente illuminato -specie eliofi-




                                                            ?
                                  strutturali (forma regolare, grande vigore, scarsa             le - in popolamenti misti).
                                  presenza di rami sul fusto), ovvero tutti quegli
                                  alberi che potenzialmente avranno un valore eco-
                                  nomico più elevato.

                                Quali alberi tagliare?
                                Decidere quali e quanti alberi tagliare non è cosa semplice. Per fare la scelta
                                giusta è necessario prima di tutto conoscere il bosco nel quale si dovrà inter-
                                venire e poi aver ben presente lo scopo per cui si va ad eseguire il taglio.

                                Quali tipologie di taglio esistono?
                                                                                                                                  Piante individuate per il taglio
                                                                      ?
                                L’operazione che porta all’eliminazione di un albero                  rata una certa soglia dimensionale (ovvero
                                in un bosco viene definita taglio di abbattimento.                    una certa altezza e/o un certo diametro) ven-
                                Praticamente i tagli di abbattimento si eseguono allo                 gono abbattuti per ricavare legname.
                                stesso modo, ma si differenziano
                                tra loro a seconda dello scopo
                                                                                                      •Di rinnovazione quando l’eliminazione di
                                                                                                      alcuni alberi è finalizzata a favorire la rinno-
                                per cui vengono eseguiti:                                             vazione o la crescita delle giovani piantine
                                •Di raccolta sono quando                                              già presenti.
                                  gli alberi, superata una                                            •Tagli colturali quando si interviene per
                                  certa età (stabilita per                                            eseguire le cure colturali, di cui si è parlato
                                  legge), o comunque supe-                                            sopra.

                                                                                                      La distinzione tra i diversi tagli nella pratica
                                                                                                     non è sempre così netta; infatti l’eliminazione
                                                                                                     di piante adulte al di là dello scopo per cui si
                                                                                                    esegue ha sempre molteplici conseguenze
                                                                                                  (creazione di spazi “vuoti”, nascita di nuove
                                                                                                  piantine, espansione delle chiome degli individui
                                                                                                  circostanti, ecc..). Allo stesso modo l’utilizzazio-
                                                                                                  ne di alberi a fini produttivi in molti casi porta

                                                                                          18
                                                                                                  all’innesco dei processi di rinnovazione.
Linee guida della selvicoltura
Le linee guida che caratterizzano la selvicoltura in
Veneto fanno riferimento ai seguenti principi:
                                                              Quali boschi troviamo?
•Garantire la perpetuità delle foreste favorendone
                                                              I boschi possono essere classificati in tanti modi
   la rinnovazione naturale;                                  differenti a seconda della caratteristica che si
                                                              prende in considerazione. Tra le più importanti,
•Consentire un prelievo di legname inferiore alla




                                                                                                                          la gestione attiva dei boschi
                                                              ad esempio troviamo quella che suddivide i
   capacità di crescita del bosco;                            boschi di latifoglie da quelli di conifere. Appar-
•Conservare e aumentare la biodiversità attraver-             tengono alle latifoglie tutti gli alberi che possiedo-
   so l’affermazione di boschi a composizione                 no il lembo delle foglie allargato come tra i tanti:
   mista;                                                     l’acero, la quercia, il faggio, l’ontano, il tiglio. Alle
•Proteggere e conservare la flora e la fauna selva-           conifere (o aghifoglie) invece appartengono tutte
                                                              quelle piante le cui foglie hanno la caratteristica
   tiche;
                                                              forma di un ago come ad esempio il pino o l’abe-
•Salvaguardare e valorizzare le tradizioni locali             te. Un altro importante tipo di classificazione per
   ed i boschi importanti dal punto di vista ambien-
   tale, ecologico, storico e paesaggistico.                  i boschi si basa sul tipo di rinnovamento del
                                                              bosco, cioè su come i nuovi alberi si sostituiscono
                                                              a quelli oramai vecchi o tagliati dall’uomo.
                                                              I boschi si possono rinnovare:
                                                              •attraverso i semi provenienti dalle piante matu-
                                                                re: i boschi vengono chiamati fustaie;
                                                              •attraverso i polloni, che nascono alla base del
                                                                tronco quando gli alberi vengono tagliati: il
                                                                bosco si definisce ceduo.
                                                              I boschi di latifoglie possono essere governati sia
                                                              a fustaia che a ceduo, mentre quelli di conifere
                                                              possono essere governati solo a fustaia in quanto
                                                              non hanno capacità pollonifera (ovvero quando
                                                              gli alberi vengono tagliati non hanno la capacità
                                                              di emettere polloni alla base del tronco).
                                                              In Veneto è molto difficile trovare boschi puri di
                                                              latifoglie o di conifere, solitamente sono mescola-
                                                              ti l’uno all’altro; ciò avviene come meccanismo di
                                                              conservazione in quanto i boschi puri risultano
                                                              più fragili e vengono colpiti più facilità da malat-
La gestione sostenibile prevede un prelievo di legname
                                                              tie e/o insetti.
inferiore alla capacità di crescita del bosco



                                                         19
Le regole da seguire per tagliare il bosco
                                Nella Regione Veneto chiunque voglia eseguire
                                degli interventi selvicolturali, deve seguire delle
                                regole decise dalla Pubblica Amministrazione.
                                Questo è necessario al fine di evitare che tagli trop-
                                po intensi, o eseguiti male, vadano a compromette-
                                re il mantenimento e lo sviluppo dei boschi.
La gestione attiva dei boschi




                                Le regole prevedono che ogni intervento selvicoltu-
                                rale sia approvato previa compilazione di una serie
                                di documenti, più o meno dettagliati.
                                In generale il documento progettuale che garantisce
                                la salvaguardia del patrimonio forestale oggetto di
                                utilizzazione è il “Progetto di taglio”.
                                La sua applicazione ha però delle limitazioni legate
                                alle dimensioni delle utilizzazioni.                                         In Veneto è stato sviluppato un innovativo sistema
                                                                                                                                  di accatastamento del legname

                                                                                              Se il taglio è piccolo ?




                                                                                                     ?
                                                                                               Se i tagli sono inferiori a 100 m3 di legno per le
                                                                                               fustaie (corrispondente a circa 250 piante di
                                                                                               medie dimensioni), o interessano superfici
                                                                                               inferiori a 2.5 ha per i cedui (ovvero un’area
                                                                                               all’incirca pari a cinque campi di calcio messi
                                                                                               l’uno accanto all’altro), non occorre redigere
                                                                                               un progetto di taglio, ma si può procedere alla
                                                                                               compilazione di documenti di più semplice
                                                                                               stesura, ovvero:
                                                                                               •relazione di taglio: in caso di boschi soggetti
                                                                                               a panificazione forestale
                                                                                               •dichiarazione di taglio: in caso di boschi non
                                Esempio di diradamento in fustaia coetanea                     soggetti a pianificazione forestale


                                Boschi fragili ?
                                            ?




                                Particolare attenzione deve essere posta quan-                predisporre di un “Progetto speciale di
                                do gli interventi vengono eseguiti in boschi                  taglio”. Il “Progetto speciale di taglio” richie-
                                molto fragili dal punto di vista ambientale; in               de una valutazione attenta degli impatti sul-
                                queste circostanze bisogna valutare la situa-                 l’ambiente ed in particolare sulla flora o sulla
                                zione in maniera più approfondita e quindi                    fauna protette.


                                                                                         20
La tradizione della buona gestione in Veneto
In Veneto la buona gestione
forestale ha delle radici che
risalgono alle antiche comu-
nità alpine (tra cui i Cimbri)
e alla Serenissima.




                                                                                                                                      La gestione attiva dei boschi
Queste comunità, senza
possedere i moderni stru-
menti della pianificazione
forestale, sapevano quando
e quanto tagliare, e soprat-
tutto stavano molto attenti
alla tutela delle foreste.
Ad esempio all’interno della
comunità dei Cimbri ogni
capofamiglia, in estate, sce-                           Antichi sistemi manuali di segagione dei tronchi adottati dai Cimbri
glieva quali alberi tagliare,
stando ben attento ad abbattere solo lo stretto necessario per il sostentamento della propria famiglia;
sapeva, infatti, che se avesse tagliato un numero di alberi eccessivo avrebbe rischiato di impoverire la




                                                   ?
foresta e con essa la comunità stessa.



Quali gli strumenti per
una moderna gestione forestale?
La pianificazione forestale rappresenta uno
strumento essenziale per realizzare una
buona gestione forestale.
Fare pianificazione significa avvalersi di leggi
che regolino le utilizzazioni boschive andan-
do a garantire che dalle foreste non si asporti-
no quantità di legno superiori a quanto esse
riescono a produrne.
In Veneto la pianificazione forestale viene
attuata attraverso i piani di riassetto foresta-
le e i piani di riordino forestale.
                                                                                       La risina, un antico sistema di esbosco (AB)



                                                          21
Gli strumenti di pianificazione forestale
                                            La Regione del Veneto consapevole dell’importan-              piani di riassetto forestale per una superficie bosca-
                                            za della pianificazione forestale quale strumento             ta complessiva di quasi 130.000 ha. I boschi privati,
                                            per conseguire la gestione sostenibile delle foreste,         salvo pochi casi, non sono gestiti dai piani di rias-
                                            finanzia, anche totalmente, la redazione dei piani            setto forestale, a causa delle ridotte dimensioni
Gli strumenti di pianificazione forestale




                                            di riassetto e di riordino forestale. In Veneto i             delle singole proprietà e pertanto la legge forestale
                                            boschi di proprietà pubblica e quelli privati gestiti         regionale offre ai Comuni o agli Enti Parco la pos-
                                            in modo collettivo sono tutti pianificati e gli inter-        sibilità di predisporre piani di riordino forestale.
                                            venti boschivi vengono regolamentati dai piani di             Questi nuovi piani dettano norme di buona gestio-
                                            riassetto forestale che rappresentano uno strumen-            ne forestale per le proprietà di piccole dimensioni,
                                            to indispensabile dell’azienda forestale per pro-             anche a livello di singolo mappale boscato stabilen-
                                            grammare i tagli boschivi e degli investimenti per            do le modalità di taglio che deve seguire il proprie-
                                            il miglioramento dei prati e pascoli montani. In              tario privato; in Veneto ne esistono 41 interessando
                                            totale esistono o sono in via di realizzazione 157            ben 80.000 ha boscati.


                                              Gli strumenti informativi a supporto della pianificazione
                                              Il Sistema Informativo Forestale consente la cor-           con archivi di natura informatizzata (alfanu-
                                              relazione di informazioni di tipo cartografico              merica), permettendo la predisposizione di
                                                                                                          elaborazioni e sintesi tematiche a supporto
                                                                                                          dell’attività di pianificazione forestale e dei
                                                                                                          processi decisionali ai diversi livelli. Per con-
                                                                                                          sentire ad un’ampia utenza la consultazione
                                                                                                          degli strati informativi cartografici, è stata
                                                                                                          messa a punto un’interfaccia Web-GIS di
                                                                                                          semplice utilizzo, che permette la sovrappo-
                                                                                                          sizione alle cartografie di base (Carta Tecnica
                                                                                                          Regionale, ortofoto e catasto) delle banche
                                                                                                          dati geografiche settoriali (carta forestale,
                                                                                                          carta pedologica, siti Natura 2000 e altre
                                                                                                          ancora). Questo agevola la georeferenziazio-
                                                                                                          ne delle azioni programmatiche e degli inter-
                                                                                                          venti, velocizzando anche le decisioni opera-
                                                                                                          tive.
                                             Il portale del Web-GIS del Settore Primario




                                                                                                     22
Chi fa gestione e pianificazione
Perchè i boschi pianificati e quelli non pianificati vengono utilizzati
in modo diverso?




                                                                                                         Chi fa gestione e pianificazione
              ?
I dati di sintesi degli ultimi anni, relativi alle utilizzazioni forestali, suddivisi per tipologia di
gestione (pianificata o meno), indicano che:

NELLE FUSTAIE
  non pianificate: c’è una stagnazione dell’utilizzo (i proprietari privati, infatti, pensano, erro-
  neamente, che non intervenendo selvicolturalmente, e lasciando quindi gli alberi liberi di cre-
  scere indisturbati, il valore di questi ultimi vada ad accrescersi proporzionalmente all’incre-
                                     mento legnoso);

                                          pianificate: anche se esiste una diffusa crescita della bio-
                                           massa legnosa si è avuto una leggera ripresa dei prelie-
                                            vi (l’Amministrazione Regionale è consapevole che
                                             tagliare significa migliorare la qualità dell’albero e
                                              questo corrisponde ad un incremento di valore).

                                             NEI CEDUI
                                              non pianificati: negli ultimi anni è stato riscontrato
                                              un aumento dei prelievi (i proprietari privati tendo-
                                              no a sfruttare quanto più possibile il bosco non
                                              capendo che questo tipo di atteggiamento depaupe-
                                              ra le riserve energetiche degli alberi che dopo poco
                                              tempo non sono più in grado di riprodursi);

                                              pianificati: i dati raccolti rilevano una diminuzione
                                              dei prelievi (l’Amministrazione Regionale ha la con-
                                              sapevolezza che da un bosco si deve prelevare meno
                                              di quanto esso produca, questo al fine di prolungare
                                              la sua produttività e non depauperare le risorse
                                              energetiche che occorrono agli alberi il rinnovamen-
                                              to del bosco stesso).


                                               23
Dal Globale al Locale
                         La Regione del Veneto ha strutturato un’ampia e ben approfondita legislazione in tutela del-
                         l’ambiente e in special modo delle foreste, dimostrandosi particolarmente attenta al territorio
                         e al suo equilibrato sviluppo. Negli ultimi anni la gestione del territorio è stata svolta anche
                         avvalendosi di strumenti internazionali, tra cui le linee guida fornite dalla Comunità Europea
                         (Direttiva Habitat 92/43/CEE) e gli accordi che l’Italia ha sottoscritto insieme ad altri paesi
                         industrializzati (protocollo di Kyoto).
Dal Globale al Locale




                         Che cosa è la Direttiva Habitat
                         92/43/CEE?
                                   ?
                         La Direttiva Habitat 92/43/CEE è uno stru-
                         mento legislativo, emanato dal Consiglio
                         dei Ministri dell’Unione Europea, mirato                               La buona gestione forestale salvaguardia
                         alla conservazione degli habitat naturali e                                       gli habitat e la fauna protetti
                         seminaturali, nonché della flora e della fau-
                         na selvatiche. L'obiettivo finale della Diret-        Che cos’è il protocollo di Kyoto?




                                                                                                                        ?
                         tiva è quello di creare e tutelare, una rete          L’Italia nel 1992, a Rio de Janeiro, insieme
                         europea di siti di interesse comunitario e di         agli altri paesi industrializzati, ha firmato
                         zone di protezione speciale attraverso la             una convenzione attraverso la quale si
                         quale garantire il mantenimento e, all'occor-         impegna a ridurre le proprie emissioni di
                         renza, il ripristino in uno stato di conserva-        gas serra (ad esempio l’anidride carbonica -
                         zione soddisfacente degli habitat naturali e          CO2). All’interno di questo protocollo, che
                         delle specie da tutelare.                             viene chiamato protocollo di Kyoto, sono
                                                                               stati sottoscritti degli impegni rilevanti sia
                                                                               dal punto di vista ambientale che economi-
                                                                               co; infatti il protocollo di Kyoto è stato strut-
                                                                               turato in maniera tale che i paesi chiamati a
                                                                               ridurre le emissioni di gas serra abbiano dei
                                                                               premi a livello economico in funzione sia
                                                                               della diminuzione dell’inquinamento pro-
                                                                               dotto che degli aumenti di assorbimento di
                                                                               CO2 (dovuti ad esempio alla creazione di
                                                                               nuovi impianti forestali e all’immobilizza-
                                                                               zione in boschi adeguatamente gestiti).
                        I boschi rappresntano un serbatoio di CO2


                                                                          24
Lotta agli incendi
      Il bosco, come tutti i beni preziosi, è estrema-    erosione del suolo), si sommano anche even-
      mente fragile a causa dei molteplici fattori di     ti imputabili alle azioni dell’uomo.
      rischio che mettono a repentaglio gli equili-       Un elemento in particolare rappresenta una
      bri che regolano questi ambienti.                   gravissima minaccia per l’ecosistema foresta:




                                                         ?
      Agli eventi naturali, che da migliaia di anni       il FUOCO.
      sono occasione di distruzione, ma al contem-        La gestione attiva dei boschi è il miglior
      po di rinnovazione delle foreste (fenomeni          modo per prevenire gli incendi che però
      atmosferici estremi, fattori climatici avversi,     rimangono un pericolo anche in Veneto.




                                                                                                                     Lotta agli incendi
       Quali sono le cause degli incendi?
        Gli incendi boschivi possono generarsi a
        causa di diversi fattori:
        •L’uomo risulta la causa a cui è attribuibile
          la maggior parte degli incendi boschivi.
           Troppo spesso la disattenzione, l’incuria
           e la maleducazione sono l’origine di veri
           e propri disastri ambientali.
           L’incauta bruciatura di sterpaglie o un
           mozzicone di sigaretta gettato via con
           noncuranza sono le cause più tipiche di
           un incendio colposo. Tuttavia, gli incendi                     Fronte del fuoco in un incendio boschivo
                                  boschivi si svilup-
                                  pano prevalente-         quale scaturiscono numerose scintille e
                                  mente per cause          materiali incandescenti che, disperdendo-
                                  dolose, ossia per        si, possono favorire lo sviluppo del fuoco.
                                  l’azione criminale      •L’autocombustione è spesso impropria-
                                  di chi, volutamen-       mente indicata quale responsabile di
                                  te, intende distrug-     incendi boschivi. Ma nel clima dei boschi
                                  gere il bosco.           del Veneto è praticamente impossibile che
                                                           questo fenomeno accada. È un processo
                                  Il fulmine rappre-
                                                           fisico–chimico che si verifica all’interno di
                                  senta la causa natu-
                                                           spessi strati di sostanza organica la cui
                                  rale per eccellenza;
                                                           decomposizione sviluppa calore, fino ad
                                  quando colpisce un
                                                           innescare l’incendio.
                                  albero,     provoca
                                  un’esplosione dalla


                                                     25
Elicottero “Ecureuil” del Servizio
Antincendi in azione
Quali sono i periodi più rischiosi nella Regione Veneto?




                                                                                                  ?
                     Secondo studi sulle serie storiche, nel Veneto, gli incendi si ripresentano con maggior frequenza in
                     particolari periodi dell’anno, differenti a seconda della zona che si prende in considerazione:

                     •Nelle aree boscate alpine il fenomeno “incendio”        •Nelle province di Rovigo, Padova e Venezia, si registra
                       si concentra in particolare nei primi mesi del-            un andamento diverso (tipicamente mediterraneo)
                       l’anno, marzo in particolare. Il periodo coincide          dovuto sia alle diverse tipologie vegetazionali che alle
                       con il riposo vegetativo, lo strato erbaceo è secco        differenti condizioni meteorologiche dell’estate (aridi-
                       e la vegetazione si trova in elevate condizioni di         tà, ventosità, precipitazioni scarse); il tutto acuito da
                       disidratazione.                                            una maggiore presenza dell’uomo dovuta ad un’ ele-
                                                                                  vata frequentazione turistica.
Lotta agli incendi




                     Quali i sono fattori che aumentano il rischio incendi?




                                                                                             ?
                     Sono molteplici i fattori che concorrono ad
                     aumentare il rischio incendi:

                       Caratteristiche climatiche: è sicuramente il fat-
                       tore preponderante infatti esso ha un’influenza
                          diretta: periodi siccitosi o inverni miti con
                          scarso innevamento;
                          indiretta: portando allo sviluppo di una vege-
                          tazione maggiormente infiammabile, a causa
                          dei tessuti aventi scarso contenuto idrico.
                       Caratteristiche topografiche ed orografiche del
                       territorio: rappresentano un fattore che condi-
                       ziona l’evolversi e il propagarsi di un incendio;
                       Caratteristiche vegetazionali: tale fattore modi-
                       fica la natura e l’infiammabilità del combustibi-
                       le e ha importanti ripercussioni sullo sviluppo di
                       un incendio. La vegetazione presente può infatti
                       essere molto, poco o mediamente infiammabile.           Il fumo prodotto da un incendio può ostacolarne le fasi di spegnimento



                        L’importanza di prevenire
                        Tutte le casistiche dimostrano quanto sia importante prevenire e prevedere l’evento incendio.
                        Intervenendo innanzitutto sull’abbassamento o addirittura ove possibile sull’eliminazione dei
                        fattori predisponenti. In secondo luogo è necessario dislocare i mezzi di intervento vicino alle
                        zone maggiormente esposte al rischio incendio andando a ridurre i danni intervenendo celer-
                        mente.


                                                                             26
Il Triangolo del Fuoco
  Il fuoco è un elemento naturale presente da sem-                L’insieme di questi tre fattori costituisce il cosid-
  pre sul nostro pianeta e che richiede, per il suo               detto “triangolo del fuoco” e le operazioni volte
  sviluppo, la contemporanea presenza di tre ele-                 allo spegnimento di un incendio hanno come
  menti:                                                          obiettivo l’eliminazione di uno o più dei suoi lati,
  •il comburente, ossia l’ossigeno presentebrucia
      combustibile, ovvero la materia che                         in quanto sottraendo al sistema uno dei tre ele-
  •il calore, che permette l’innesco della nell’aria              menti (combustibile, comburente o calore) la
  •il
   stione
                                            combu-                combustione non può più avere luogo e, se già in
                                                                  atto, si estingue.




                                                                                                                                   Lotta agli incendi
Chi interviene per spegnere gli incendi?di?
Quando arriva la segnalazione di un incendio boschivo alla
                                                             ?
Sala Operativa Regionale vengono attivate le opportune proce-
dure d’emergenza previste dal sistema integrato di Protezione
Civile. In prima linea operano congiuntamente le squadre
antincendio:
•dei Servizi Forestali della Regione del Veneto
•dei Vigili del Fuoco dello Stato
•del Corpo Forestale
            Ad essi si affiancano i Volontari appartenenti alle
             Organizzazioni di Volontariato Antincendio
              boschivo (AIB) convenzionate con la Regione                            Fase di spegnimento di un incendio boschivo
               del Veneto. Le squadre sono distribuite in
                modo capillare su tutto il territorio regionale. Talvolta le squadre a terra non sono sufficienti
                  (ad esempio nel caso di orografia molto accidentata), quindi il loro lavoro viene integrato con
                       mezzi aerei più o meno potenti a seconda della necessità che la situazione richiede.
                           Il Servizio Antincendi della Regione del Veneto dispone di speciali elicotteri (del tipo
                                                         AS 350 B3 “Ecureuil”) che sono in grado di scaricare sul-
                                                          le fiamme fino ad 800 litri d’acqua per ogni lancio; in
                                                            casi di estrema gravità possono essere attivati anche
                                                               i mezzi aerei della Protezione Civile Nazionale, che
                                                                 essendo più grandi e potenti (ad esempio il
                                                                   Canadair CL415 riesce a scaricare sulle fiamme
                                                                    fino a 6000 litri d’acqua) hanno un effetto più
                                                                     incisivo. Si tiene a precisare che per quanto
                                                                      efficaci e potenti i mezzi aerei non possono
                                                                      sostituire le squadre a terra che rimangono la
                                                                       componente più importante nello spegni-
                                                                       mento di un incendio boschivo.

                                                           27
La certificazione ambientale

                               Il settore forestale è un settore molto diffici-   Avere, inoltre, una certificazione che lo con-
                               le, in quanto, se le attività gestionali non       fermi in maniera indiscutibile, dà una mag-
                               vengono condotte correttamente si possono          giore sicurezza. L’origine latina della paro-
                               avere impatti negativi sull’ambiente, sulle        la “certificazione” è certum-facere, cioè dare
                               risorse naturali, sul paesaggio e sull’econo-      certezze, offrire garanzia. Una certificazione
La certificazione ambientale




                               mia locale.                                        che dia garanzia sulla gestione dell’ambien-
                               Al contrario, se la gestione dei boschi viene      te, applicata al settore forestale, è, quindi,
                               effettuata secondo criteri attenti e seguendo      uno strumento che permette:
                               alti standard di compatibilità naturale, essa
                               induce impatti positivi per l’ambiente e per       •di comunicare alle persone quali sono le
                               la società ed è fondamentale per mantenere           realtà forestali che applicano dei criteri
                               sani e vitali gli ecosistemi forestali.              rigorosi di buona gestione forestale;
                               Considerati, quindi, i tanti interessi in gioco,   •ai tecnici e ai responsabili forestali di indi-
                               offrire garanzia di una corretta gestione            viduare i limiti per una corretta gestione
                               delle risorse, è una necessità soprattutto per       dei propri boschi e di capire ciò che posso-
                               un’Amministrazione Pubblica.                         no fare per migliorarla.

                                                                                      Cosa è la certificazione
                                                                                      ambientale ISO 14001?




                                                                                                                            ?
                                                                                      È una norma che fornisce ad un’orga-
                                                                                      nizzazione (ad esempio un’azienda o
                                                                                      una Pubblica Amministrazione) le rego-
                                                                                      le da seguire al fine di ridurre o mante-
                                                                                      nere minimi gli impatti delle proprie
                                                                                      attività (produzione di beni o servizi),
                                                                                      sull’ambiente.
                                                                                      La Direzione Foreste della Regione del
                                                                                      Veneto si è certificata ISO 14001 sin dal
                                                                                      2001.


                                                                                      La certificazione fornisce le regole al fine di ridurre gli
                                                                                      impatti delle proprie attività sull’ambiente



                                                                             28
Come si ottiene la certificazione
ambientale ISO 14001?




                               ?
In pratica funziona così:

•L’azienda    che richiede la certificazione
   elabora il proprio Sistema di Gestione




                                                                                                                                 La certificazione ambientale
   Ambientale (SGA): attraverso questo
   documento, vengono assunti una serie di
   impegni nei confronti dell’ambiente.

•Un ente di certificazione esterno, o di par-
   te terza, si assicura che tale azienda agisca
   in modo conforme a quanto dichiarato nei
   propri documenti e alla norma di riferi-
   mento; cioè l’ente di certificazione control-
   la l’applicazione degli impegni ambientali
   assunti e le modalità di riduzione degli
   impatti negativi stabiliti dall’azienda                                    L’Ente di certificazione Certiquality di Milano
   medesima.                                                                                 ha emesso il certificato nel 2001


I passi per la certificazione ambientale della Direzione Foreste
Nella Regione del Veneto da secoli vengono              garantire un miglioramento continuo delle pro-
applicate tradizioni di buona gestione forestale,       prie prestazioni e dei servizi nell’ottica di una
attente al valore ecologico e naturalistico dei         riduzione degli impatti sull’ambiente e in parti-
boschi; e, proprio grazie a queste pratiche, i          colare nel settore della foresta. Nel 2001 la Dire-
boschi della regione si sono mantenuti sino ad          zione Foreste ha avviato il processo di realizza-
                            oggi nelle migliori         zione di un sistema di gestione ambientale,
                            condizioni.                 ottenendo la certificazione (secondo la norma
                            La Regione del              internazionale UNI EN ISO 14001, con registra-
                            Veneto, però, ha            zione n. 3674) del proprio Sistema di Gestione
                            voluto fare un pas-         Ambientale (SGA) relativamente alla pianifica-
                            so in avanti, andan-        zione forestale e alla selvicoltura, dimostrando,
                            do     ad    operare        attraverso il puntuale monitoraggio delle dina-
                            all’interno di un           miche evolutive del soprassuolo arboreo, che lo
                            sistema di gestione         stato attuale delle foreste presenti nel Veneto e
                            codificato e ben            la sostenibilità della loro gestione sono più che
                            definito, in grado di       soddisfacenti.
Il campo d’azione della certificazio-



                                                   29
ne riguarda la pianificazione fore-
stale e la selvicoltura
La gestione forestale sostenibile nella Regione Veneto
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La gestione forestale sostenibile nella Regione Veneto

  • 1. La gestione forestale giunta regionale sostenibile nel Veneto a cura di PEFC-Italia
  • 2. © Copyright: Regione del Veneto Direzione Regionale Foreste ed Economia Montana. 30172 Mestre – Venezia, Via Torino, 110. Ideazione Antonio Brunori, Giovanni Tribbiani Elaborazione testi Antonio Brunori, Manuela Regni Illustrazioni Giovanni Tribbiani Foto Archivio fotografico della Direzione Foreste ed Economia Montana e Antonio Brunori (AB) Progetto grafico e impaginazione Ideograph Stampa Dimensione Grafica - Spello Si ringraziano: Giovanni Carraro, Maurizio Dissegna, Isabella Pasutto e Daniele Savio per i suggerimenti, le correzioni e l’aiuto fornito durante tutto il corso dei lavori. Inoltre si ringraziano Luigi Alfonsi e Roberto Zampieri per le correzioni della parte relativa alla “Difesa idrogeo- logica” e Emanuela Ramon per le correzioni della parte relativa alla “Lotta agli incendi”. La riproduzione di questo libro o parte di esso e la sua diffusione in qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie e altro sono proibite senza il permesso della Regione Veneto. Finito di stampare Novembre 2005
  • 3. Presentazione La Regione del Veneto ha una superficie re forestale e nella definizione di regole di boscata di circa 420.000 ettari, pari al 23% del pianificazione basate sui principi della selvi- proprio territorio. coltura naturalistica è un dato oggettivo, che I boschi veneti si presentano con un mosaico lascia intuire come l’attenzione alle proble- di ambienti forestali quanto mai variegato, matiche di tutela dei boschi e di gestione in relazione alle differenti situazioni climati- delle risorse forestali sia solidamente radica- che e geopedologiche e alla complessità dei ta nella storia e nella cultura locali. processi storici e attuali di trasformazione Nel Veneto, prima che in altre regioni, si è del territorio. capito che la stabilità bioecologica del bosco Presentazione Per gestire e tutelare questa complessa real- è il presupposto per l'erogazione di molte- tà ambientale è stata emanata la Legge plici benefici e servigi che solo un ambiente Forestale Regionale (LR n. 52 del 1978), che forestale equilibrato può dare. conferma a tutt’oggi la continuità dell’impe- Questo spiega le ragioni per cui molti boschi gno della Regione del Veneto di dotarsi di veneti hanno già ricevuto la certificazione strumenti di regolamentazione diretti ad per la gestione forestale sostenibile secondo attivare politiche di sostegno verso le popo- i criteri internazionali del PEFC. lazioni montane e atti a garantire la tutela La presente pubblicazione si prefigge lo del territorio e la salvaguardia del patrimo- scopo di illustrare, con termini accessibili nio silvo-pastorale, con espressa attenzione anche ai non addetti ai lavori, i criteri adot- ai molteplici beni e servigi che il bosco eroga tati per la gestione equilibrata e quindi e nella consapevolezza che la funzione pro- sostenibile della risorsa bosco. duttiva rimane comunque di primaria L’auspicio che l’accompagna è che tutti colo- importanza. ro che avranno modo di prenderne visione, Che il Veneto sia una delle prime regioni ad conoscendo meglio il bosco, possano amarlo essersi impegnata con successo nella pro- e rispettarlo, al fine di consegnarlo stabile, mulgazione di una legge quadro per il setto- produttivo e sano alle generazioni future. Giancarlo Galan Presidente della Regione Veneto 3
  • 4. Indice Per capire la gestione dei boschi in Veneto ti invitiamo a seguire, pagina dopo pagina, come operano i competenti Servizi della Regione. La gestione forestale in Veneto pag. 5 Le funzioni del bosco pag. 8 Come si fa a conoscere il bosco pag. 10 La difesa idrogeologica pag. 11 Conoscenza delle risorse pag. 15 Indice La gestione attiva dei boschi pag. 17 Gli strumenti di pianificazione forestale pag. 22 Chi fa gestione e pianificazione pag. 23 Dal globale al locale pag. 24 Lotta agli incendi pag. 25 La certificazione ambientale pag. 28 La certificazione forestale in Veneto pag. 30 Prova a rispondere pag. 32 Informazioni generali sul Servizio Foreste pag. 33 Ecco le soluzioni pag. 34 4
  • 5. La gestione forestale in Veneto Dagli anni ’70 ad oggi ogni Regione italiana ha sviluppato precise linee di politica e di La gestione forestale in Veneto gestione forestale, con l’obiettivo di soddisfare le caratteristiche di ciascun territorio. La Regione del Veneto, attraverso la propria Legge forestale regionale (L.R. n. 52 del 13 settembre 1978), si è da subito impegnata, oltre che nella valorizzazione del patrimonio silvo-pastorale e della produzione legnosa, anche nella tutela del paesaggio e dell’am- biente naturale, nella conservazione del suolo e nella difesa idrogeologica del territorio, nel recupero alla fertilità dei suoli degradati. Una fustaia del Veneto (AB) L’obiettivo finale è quello di favorire lo sviluppo socio-economico della collet- tività e, quindi, garantire il migliora- mento delle condizioni di vita e sicu- rezza della popolazione. Viste le molteplici funzioni che il bosco è chiamato ad assolvere, la Regione del Veneto, tramite la Direzione Foreste e i Servizi Forestali periferici, ha da sem- pre garantito un’oculata gestione delle risorse forestali sia pubbliche che pri- vate, adeguando le utilizzazioni e gli interventi selvicolturali ai processi vitali naturali del bosco, per favorirne nel tempo la stabilità e la qualità. Segno di confine di una particella assestamentale (AB) 5
  • 6. La gestione forestale sostenibile La Regione del Veneto si è impegnata a gestire le risorse forestali su basi naturali- stiche, cioè “imitando” le dinamiche osser- La gestione forestale in Veneto vate in Natura e anche programmare tutti gli interventi con criteri di efficienza eco- nomica. Questa gestione ha lo scopo di soddisfare i bisogni della gente, che oggi vive sia in montagna che in città, cercando di non compromettere le esigenze delle generazioni future (garantendo quindi la perpetuità di tutti i valori del bosco). Nel Veneto la diffusa pianificazione fore- stale oggi interessa tutte le proprietà pub- bliche e negli ultimi anni si sta diffonden- do anche in quelle private ed è basata sul- l'applicazione dei principi della selvicoltu- ra naturalistica. Il ridimensionamento del- l'importanza produttiva a vantaggio delle altre funzioni del bosco e la pianificazione, Tipico paesaggio montano del Veneto hanno consentito un rapido recupero ambientale delle foreste, dopo gli eccessivi sfruttamenti avvenuti nel corso degli ulti- Quadro delle superfici mi conflitti mondiali. sottoposte a pianificazione forestale Come si può utilizzare un bosco e allo stes- so tempo conservarlo? Nella pratica è pos- sibile combinare la necessità della società PROVINCIA SUPERFICIE SUPERFICIE % SUPERFICIE di avere legname per le proprie case, pro- BOSCATA (ettari) PIANIFICATA (ettari) PIANIFICATA tezione per le proprie sorgenti, produzio- ne di ossigeno e assorbimento di gas serra, BELLUNO 225.760 129.867 58 VICENZA 100.588 39.905 40 ambiente sano per piante e animali, al VERONA 37.267 18.126 39 sicuro da frane e incendi, con le esigenze TREVISO - VENEZIA 38.732 16.961 44 turistico ricreative della persone, che desi- PADOVA - ROVIGO 7.681 5.219 68 derano fare escursioni, raccogliere funghi e frutti, di godere dei paesaggi e della sto- TOTALE REGIONE 419.545 210.078 50 ria che i boschi raccontano? 6
  • 7. La Regione del Veneto ha cercato di creare un equilibrio tra le diverse esigenze: ambientali, sociali ed eco- nomiche, il tutto basandosi su basi scientifiche e razionali. In sintesi ha attuato una gestione forestale soste- nibile! Obiettivi della gestione forestale sostenibile La gestione forestale in Veneto Per spiegare cosa sia questa forma di gestione forestale basta dire che cerca di: •Mantenere la maggiore funzionalità dei popolamenti forestali come presupposto per la fornitura di beni e servizi multifun- zionali. •Garantire la perpetuità degli ecosistemi forestali, favorendo la rinnovazione naturale del bosco. •Garantire il mantenimento o il raggiungimento di livelli di massa legnosa ottimali, anche allo scopo di dare un contributo positivo nei confronti del ciclo globale del carbonio e preveni- re l’inquinamento assicurando la crescita reale effettiva delle Una foresta ben gestita offre molteplici servizi foreste. per la collettività (AB) •Porre particolare cura nella individuazione e tutela di boschi particolarmente significativi dal punto di vista storico e ambientale. • Tenere conto non solo delle condizioni del soprassuolo, ma dell’intera biocenosi forestale con riferimento agli aspetti legati alla fauna. Nelle prossime pagine si spiegherà, passo passo, la complessa azione che da anni svolge la Direzione Foreste e i Ser- vizi Forestali Regionali del Veneto nella cura e gestione dei boschi Regionali e si capirà quindi il perchè la Direzione abbia ricevuto la certi- ficazione ISO 14001 per il proprio Sistema di Gestione Ambientale, ma anche perchè molti dei boschi veneti, tra i primi in Italia, abbiano ricevuto la cer- tificazione di buona gestione forestale secondo i criteri internazionali del PEFC! 7
  • 8. Le funzioni del bosco Il bosco ospita una grande varietà di organi- gere numerose funzioni, estende i suoi smi vegetali e animali, che hanno stretti benefici sull’intero ambiente e a vantaggio rapporti tra loro e con l’ambiente che li di tutta la collettività. ospita. Da esso dipende la sicurezza del territorio, Il bosco, grazie a queste caratteristiche, è un la produzione del legno e di ossigeno, la bene sociale per eccellenza che, oltre a svol- qualità dell’ambiente in cui viviamo. Le funzioni del bosco Quali sono le funzioni principali che il bosco svolge? ? Le funzioni che principalmente un bosco svolge sono: • Protettiva • Ecologica • Produttiva • Turistico ricreativa Funzione di Protezione Bosco d’alta quota a preminente funzione ecologica Il bosco contribuisce alla protezione del suolo •arresta la caduta delle pietre lungo i pendii e di conseguenza del territorio in diversi delle montagne ed attenua la forza del ven- modi: to; •evita l’erosione del terreno e le piene dei •previene il distacco delle valanghe grazie torrenti. Grazie alle radici che imbrigliano il alle chiome che intercettano la neve lascian- terreno e alle chiome che frenano la forza dola poi cadere a terra poco per volta a bloc- battente della pioggia, il suolo forestale, chi consolidando così il manto nevoso. rimane soffice e poroso. Il terreno può, così, •conserva e talvolta addirittura recupera la funzionare come una spugna, trattenendo, fertilità naturale del suolo e della sua struttu- al momento necessario, grandi quantità ra, grazie alla sostanza organica prodotta con d’acqua e riuscendo successivamente, a far- le foglie e successivamente mineralizzata. la defluire più lentamente con un effetto benefico sulla costanza della portata dei cor- •protegge i centri abitati limitrofi dal degra- do del paesaggio, dai cattivi odori, dal si d’acqua; rumore. 8
  • 9. Funzione Ecologica I boschi rivestono un ruolo fondamentale dal punto di vista ecologico, in quanto: •aiutano a conservare la biodiversità ovvero il mantenimento di una molteplice varietà di orga- nismi vegetali e animali viventi; •contribuiscono a depurare l’acqua e a regolarne il ciclo, anche a valle delle zone montane boschive; • assorbono carbonio dall’atmosfera, e contribui- scono, di conseguenza, a ridurre la quantità di Le funzioni del bosco anidride carbonica nell’aria e a contrastare l’ef- fetto serra globale. Si calcola che ogni anno le foreste della regione immagazzinino nei loro anel- li legnosi gran parte del carbonio emesso nell’at- mosfera dal traffico automobilistico Tipico paesaggio forestale a preminente funzione turistica Funzione di Produzione (Archivio fotografico Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi) Il bosco fornisce importanti prodotti tra cui: •ossigeno, producendo il legno gli alberi fissano •legno, che costituisce un prodotto naturale, eco- il carbonio atmosferico e liberano ossigeno con un’azione disinquinante e riequilibratrice dei logico. Il legno può essere utilizzato sia per costruire edifici, mobili strutture sportive, ponti, componenti dell’atmosfera. ecc., che come legna da ardere (che è un’impor- •prodotti non legnosi quali: piccoli frutti, fun- tante fonte di energia rinnovabile per riscalda- ghi, castagne, selvaggina, ecc. mento). Esso, inoltre, rappresenta un’importante Funzione Turistico-Ricreativa fonte di reddito e di lavoro per le comunità di montagna. Per le molte persone che sono costrette, ad esem- pio per necessità lavorative, a vivere in grandi città la visione di un bosco ben gestito può dive- nire sicuramente fondamentale. Infatti il bosco: •trasmette sensazioni di bellezza, di serenità e di pace a coloro che lo frequentano; •rappresenta una scuola senza pareti in cui osservare e imparare a conoscere la natura, l’ambiente e il territorio; • offre tantissime occasioni di svago per turisti sportivi e tutti coloro che vogliono trascorrere il proprio tempo libero all’aperto e in ambienti naturali. 9
  • 10. Come si fa a conoscere il bosco Per chi vive in città entrare in un bosco può corrispondere all’ingresso in una libreria per una persona che non sa leggere. Perciò se si vuole apprendere tutto quello che il bosco può insegnarci, si deve imparare a capire il suo modo di comunicarcelo. Come imparare da un bosco? ? Se si vuole capire ciò che i boschi vogliono abituato. Ponendo attenzione, però, si Capire è importante comunicarci, occorre acquisire, anzi riacqui- possono distinguere, in base al cinguettio, sire, gli strumenti necessari, ovvero i nostri le diverse specie di uccelli oppure indivi- sensi. Basta entrare dentro a un bosco e duare la presenza di un ruscello ancora cominciare per esempio a: prima di vederlo. •OSSERVARE: si possono ricercare •TOCCARE: alberi fiori o arbusti apparen- impronte per capire quali sono le specie temente simili possono in realtà apparte- di animali che popolano il bosco. In base nere a specie differenti e si può capirlo alla forma delle foglie scoprire quali spe- toccando le foglie o la corteccia. cie vegetali sono presenti; su piante isola- te si può capire verso quale punto è il •ANNUSARE: stimolando questo senso si nord in base al lato del tronco su cui è può arrivare a rilevare la presenza di fun- presente il muschio. ghi, di muschio, di zone più o meno umide, identificare le specie attraverso •ASCOLTARE: i suoni all’interno di una l’odore di foglie e aghi, tutto a occhi ben- foresta sono meno immediati rispetto a dati. quelli artificiali a cui il nostro orecchio è Percorsi per capire meglio il bosco È difficile riacquisire la capacità di affidarsi ai sensi soprattutto se le occasioni di addentrarsi in un bosco sono rare. Per questo motivo gli Enti che gestiscono i boschi hanno predisposto dei percorsi che facilitano sia l’ingresso all’interno del bosco che la sua conoscenza. Il più delle volte in questi sentieri vengono sistemati pannelli in cui si possono reperire delle informazioni riguardanti: • Cartine che riportano i diversi percorsi con le relative lunghezze; • Informazioni sulle popolazioni vegetali e animali presenti; • Curiosità o cenni storici del bosco in questione. 10
  • 11. La difesa idrogeologica Come evitare frane ed erosione Una parte rilevante del territorio regionale strutture, il trasporto a valle dei materiali (circa il 45%) è costituita da rilievi che si solidi, che possono depositarsi sul letto dei sono formati in epoche geologiche relativa- corsi d’acqua, provocandone l’innalzamen- La difesa idrogeologica mente recenti e pertanto sottoposti a feno- to dell’alveo e il conseguente aumento del meni di erosione di varia intensità, determi- pericolo di rottura degli argini e di piene nati sia dalla pendenza dei versanti che dal- rovinose. l’azione del clima. Per contrastare questi fenomeni e garantire Quest’ultimo è infatti caratterizzato da la salvaguardia delle popolazioni e dei periodi siccitosi che si alternano a periodi manufatti, occorre quindi adottare, già sui piovosi, che negli ultimi anni si sono mani- territori a monte, tutti quegli strumenti che festati in modo anomalo, soprattutto a cau- permettano di aumentare la sicurezza del sa di precipitazioni particolarmente intense. territorio, già in parte garantita dai boschi. Tutti questi fattori causano fenomeni di dis- Infatti la sistemazione di un bacino monta- sesto idrogeologico, che determinano l’ero- no non ha solamente lo scopo di contrasta- sione dei suoli, la formazione di frane, il re localmente il dissesto, ma di migliorare danneggiamento o la distruzione di infra- l’equilibrio idraulico lungo tutto il corso d’acqua alimentato dal bacino, fino alla sua foce. Nel loro insieme gli interventi di sistema- zione idraulico-forestale sono la manifesta- zione più evidente della cura e dell’atten- zione con cui, anno dopo anno, l’Ammini- strazione forestale della Regione del Veneto ha governato il territorio, assicurandone una costante azione di salvaguardia, di gestione e di presidio. Tutto ciò ha sicuramente contribuito ad evi- tare che, sino ad oggi, il Veneto abbia subi- to, nelle zone collinari e montane, le gravi conseguenze che caratterizzano i fenomeni La sistemazione di un torrente permette di aumentare la sicurezza di dissesto idrogeologico. 11 del territorio
  • 12. Quali sono gli obiettivi degli interventi? ? Gli interventi di difesa idrogeologica si prefig- gono di raggiungere diversi obiettivi: •Regimare i corsi d’acqua, per evitare che si verifichino deflussi a valle che possano cau- sare danni ai territori di pianura; recuperare l’efficienza delle superfici degradate; limita- re i fenomeni d’erosione e prevenire la loro La difesa idrogeologica manifestazione. •Realizzare, nei territori ad elevato valore naturalistico, interventi di sistemazione e di rinaturalizzazione che utilizzino materiali e metodologie in sintonia con l’ambiente. • Migliorare la struttura, la composizione e la densità dei boschi e salvaguardare l’integrità degli ambienti costieri. Difese di sponda in pietrame Gli interventi dalla programmazione all’operatività La legge forestale regionale del Veneto (L.R. 13 settembre 1978, n. 52) ha riconosciuto alla conservazione del suolo, alla difesa delle coste ed alla manutenzione delle opere di difesa esistenti, importanza fondamentale per la conser- vazione del territorio, promuovendo a tal fine la realizza- zione di interventi di sistemazione idraulico-forestale e di miglioramento boschivo. Tali attività sono a totale carico finanziario della Regione che, tramite la Direzione per le Foreste e l’Economia Montana ed i Servizi Forestali Regionali, interviene nel- l’ambito dei territori classificati montani ed in quelli sotto- posti a vincolo idrogeologico, attivando due procedure tecnico amministrative: •Predisposizione dei programmi d’intervento in accor- do con le Comunità Montane; •Progettazione ed esecuzione degli interventi, generalmen- te ricorrendo all’impiego di proprio personale specializza- Gabbionate in pietrame to. 12
  • 13. Quali sono le tipologie d’intervento? ? Gli interventi si suddividono in due categorie: ESTENSIVI attuati sui versanti, si effettuano INTENSIVI realizzati nell’alveo dei corsi d’acqua. mediante il miglioramento dei boschi esistenti, sulla Sono tutti quegli interventi finalizzati sia alla regima- base delle prescrizioni dettate dalla pianificazione zione idraulica di un corso d’acqua, sia al conteni- forestale, al fine di esaltare la loro positiva azione mento dell’erosione del fondo e delle sponde. Questi La difesa idrogeologica regimante e antierosiva. In presenza di erosione risultati si ottengono mediante: opere trasversali superficiale, questi interventi si realizzano mediante (realizzate perpendicolarmente alla direzione del- la copertura del suolo con materiali di diversa tipolo- l’acqua, al fine di ridurre la sua velocità , quali, ad gia e/ con la diffusione di specie vegetali, che hanno o esempio: briglie, soglie, piazze di deposito) e opere lo scopo di coprire e proteggere il suolo dai fattori cli- longitudinali (con la funzione di proteggere le spon- matici e fisici sfavorevoli. de e il fondo dell’alveo da eventuali fenomeni erosi- vi, quali, ad esempio: rivestimenti spondali, scoglie- re, cunettoni). Chi esegue gli interventi? ? La progettazione e l'esecuzione dei lavori viene effettuata direttamente dai Servizi Forestali Regio- nali. Infatti l’esperienza accumulata da tali strutture in anni di attività ha insegnato che, frequentemente, l’orografia del territorio, la localizzazione del can- tiere, il tipo di dissesto a cui si deve porre rimedio, non consentono l’apertura di cantieri gestiti da imprese private, soprattutto a causa dei maggiori costi di intervento. Ne consegue che, in tali situazioni, solo l’intervento diretto e tempestivo dell’Amministrazione Foresta- le può evitare che il dissesto degeneri, producendo conseguenze, anche gravi, a carico delle infrastrut- ture e delle popolazioni, oltre che richiedere, nel Briglie a gradinata in pietrame e legname, tipico intervento intensivo futuro, l’impegno di ingenti risorse con risultati non sempre soddisfacenti. Ciascun Servizio Forestale Regionale provvede autonomamente alla progettazione dei lavori, all’approvvigionamento dei materiali d’opera, nonché alla rea- lizzazione delle opere previste, mediante l’impiego di personale appositamente assunto e direttamente gestito dalle singole strutture. Questa modalità di esecuzione dei lavori, richiedendo una rilevante componente di 13
  • 14. manodopera (gli operai forestali), costituisce occasione di sviluppo dell’occupazione proprio in quelle zone caratterizzate generalmente da situazioni economiche sfavorevoli e quindi da fenomeni di abbandono del ter- ritorio. Ne consegue un contenimento e un’alternativa occupazionale che permette, localmente, di integrare e di diversificare le fonti di reddito. Le unità complessivamente occupate risultano essere poco meno di 700 ( circa 2/3 sono lavoratori a tempo determinato, mentre la parte rimanente è inquadrata stabilmente), con margini di fluttuazione annuale, dovuti al ricambio delle maestranze (turn-over). La difesa idrogeologica Questa peculiare metodologia di esecuzione dei lavori comporta conseguenze positive, dovute: •duttilità e flessibilità nella organizzazione e nella conduzione dei cantieri con particolare riferimento a esigenze di natura manuten- toria di opere esistenti; • una maggiore velocità di spesa delle risorse assegnate. Quali sono le modalità di esecuzione degli interventi? ? Qualora le condizioni di sicurezza del territorio e di conservazione nel tempo delle opere lo permettano, vengono applicate metodolo- gie di intervento proprie dell’ingegneria naturalistica. Per contra- stare l’erosione, per stabilizzare e rigenerare i suoli, si utilizza quel- Allestimento di un cantiere con l’elicottero l’insieme di tecniche che prevede l’impiego di piante o di parti di esse (talee), eventualmente integrate con materiali morti (massi, tronchi, legname, geostuoie). Queste modalità d’esecuzione oltre che valorizzare il contesto ambientale e paesaggisti- co circostante, consentono di effettuare un’inter- connessione tra gli ecosistemi acquatico e ter- restre, poiché preservano o migliorano gli habitat delle forme di vita vegetali e animali, grazie al mantenimento della conti- nuità e dell’uniformità del contesto ambientale, non interrotte da interventi e opere esclusivamente arti- ficiali. 14
  • 15. Conoscenza delle risorse Per riuscire a gestire le foreste in modo corretto occorre avere ben chiare alcune loro caratteristiche, in particolare: • Dove si collocano nel territorio regionale; • Quali sono le specie e le forme di gestione attuali che le caratterizzano; ? • Quali sono le loro attitudini produttive. I tecnici forestali per poter pianificare il proprio lavoro hanno bisogno di queste informazioni, che Conoscenza delle risorse possono ricavare da strumenti cartografici quali la carta forestale regionale, l’inventario forestale regionale dei boschi pubblici e l’inventario forestale regionale dei boschi non pubblici. Che cosa è la carta forestale regionale? È una banca dati che associa alle unità elementari defini- te in cartografia una serie di informazioni utili alla loro gestione (composizione del bosco, grado di copertura, ecc.). Come è fatta? ? La carta forestale regionale è composta dalla rappresen- tazione cartografica dell’insieme delle unità forestali ele- mentari. Queste unità vengono chiamate “particelle forestali”. Il criterio di individuazione delle particelle I limiti delle unità particellari della nuova carta forestale cartografiche sul terreno della prima carta forestale, ulti- sono stati digitalizzati sulle ortofoto mata nel 1983, è dato dalla uniformità di 5 parametri digitali del volo IT2000 descrittivi del popolamento: il tipo vegetazionale-coltu- ? rale, la composizione dendrologia, l’aliquota generale di copertura, il regime colturale, la struttura generale. La variazione di uno solo di detti parametri determina la chiusura di una particella e l'a- pertura di una contigua. Con questa procedura sono state individuate e, inizialmente, riportate manualmente su Tavolette IGM alla scala 1:25.000, 9.760 particelle cartografiche corrispondenti ad una superficie boscata regionale di 389.189 ha. Perché una nuova carta forestale regionale? La prima carta forestale regionale è stata te osservazioni al suolo con tecniche tradizio- redatta negli anni 1981-1983 dal lavoro di un nali (cioè utilizzando strumenti topografici gruppo di rilevatori che hanno ricavato tutte manuali). Negli ultimi anni, tuttavia, è nata le formazioni forestali della Regione median- l’esigenza di ridefinire i confini delle particel- 15
  • 16. le forestali, per rilevare le variazioni delle for- mazioni boschive e di conformare il livello di precisione geografica al nuovo sistema di classi- ficazione su base tipologica. Su questi presup- posti nel 2000 è cominciata l’elaborazione di una nuova carta forestale attraverso metodologie di rilevamento di elevata precisione (digitalizza- zione su ortofoto digitali con risoluzione di 1 m, analisi stereoscopica di foto aeree, ecc.; vedi box Conoscenza delle risorse “metodi di rilevamento”) che hanno consentito di ottenere un prodotto cartografico ad una scala 1:10.000. Segnatura permanente di un’area di saggio dell’inventario forestale regionale con picchetto metallico Che cos’è un inventario forestale? ? Un inventario forestale è l’insieme di una serie in modo da consentire aggiornamenti successivi di dati sulle foreste della regione da cui si rica- attraverso la rimisurazione nelle aree di saggio vano informazioni sui boschi, distinguendoli tra localizzate con precisione e permanentemente pubblici e privati, relativamente alla produttivi- (con picchetti metallici) nei vari soprassuoli tà (m3/ha/anno) e ai parametri stazionali e sel- forestali. vicolturali. L’inventario forestale è strutturato Le tecniche per “capire”un bosco Per riuscire a costruire una carta forestale o un alberi abbattuti, ci si è accorti che, a parità di dia- inventario regionale è necessario partire dalla metro ed altezza, gli alberi, in una stessa zona, misura diretta degli alberi che compongono le tendono ad avere lo stesso volume legnoso se foreste. Misurare gli alberi non è mai stato facile. appartenenti alla medesima specie e tipo di bosco. Finché si tratta di legna tagliata, basta pesarla. Con i dati raccolti misurando questo campione di Quando, però, occorre conoscere la dimensione di alberi, attraverso alcuni strumenti come ad esem- fusti d’albero o di interi boschi, insorgono delle pio l’ipsometro (un misuratore d’altezza), il caval- complicazioni. Se si vuole misurare un fusto d’al- letto dendrometrico (misuratore del diametro), la bero non basta determinarne la larghezza (per bussola, la rotella metrica, si può costruire una convenzione si utilizza il diametro a petto d’uo- tabella, (chiamata tavola dendrometrica, dal mo, cioè alla distanza di 1,30 m da terra) e l’altez- greco “misurare gli alberi”), da cui, a partire dal za; occorre anche qualcosa che ne definisca la diametro e dall’altezza di un albero, si ricava il forma più tendente al cilindrico o al conico. volume legnoso. Questo volume, a seconda della Se poi dalla misura dell’albero si vuole passare a tipologia di tavola dendrometrica utilizzata, può quella del bosco occorre sapere almeno quanti essere riferito al singolo albero o ad un ettaro di sono gli alberi che lo compongono e quanto sono foresta di una specifica zona forestale per cui la diversi tra loro. Osservando un grande numero di tavola è stata costruita. 16
  • 17. La gestione attiva dei boschi Cosa significa intervenire in un bosco? ? Per intervenire in un bosco occorre: Questa scienza è lo strumento che l’uomo uti- •avere una precisa conoscenza del territorio e lizza per fare una gestione attiva dei boschi. La gestione attiva dei boschi del bosco; •scegliere quali alberi vanno tagliati, in base alla conoscenza acquisita; • tagliare gli alberi selezionati lasciando quelli che permetteranno al bosco di svolgere al meglio le sue molteplici funzioni. La scienza che insegna all’uomo a conoscere i boschi e quindi capire quanti e quali alberi tagliare è la selvicoltura. Bosco misto di conifere e latifoglie delle Prealpi Venete Nel bosco tagliare è sinonimo di migliorare L’uomo, attraverso interventi selvicolturali dis- tribuiti, sia nello spazio che nel tempo, cerca di ottenere, contemporaneamente e in armonia con la natura, un insieme di obiettivi: •ecologici •economici •culturali •paesaggistici Tutti gli interventi selvicolturali finalizzati al raggiungimento anche di uno solo tra questi Fase di esbosco di una utilizzazione forestale benefici vengono definiti: cure colturali. Cosa sono le cure colturali? Le cure colturali sono degli interventi mirati alla giunto 10-15 anni di vita; ? riduzione della densità degli alberi ovvero la diminuzione del numero di alberi che insistono su •Diradamenti, quando gli interventi vengo- no eseguiti su alberi che hanno superato i una certa superficie. 15 anni di vita: generalmente questi alberi Le cure colturali vengono distinte in: sono caratterizzati dall’avere un diametro •Sfolli, quando gli interventi vengono ese- superiore ai 10 cm. guiti su alberi che non hanno ancora rag- 17
  • 18. A che cosa servono le cure colturali? Le cure colturali sono interventi di selezione dei sog- •Salvaguardare ? il bosco: le cure colturali servono getti arborei migliori che simulano e anticipano le anche a limitare o evitare danni causati dalla propa- naturali dinamiche di competizione. gazione di funghi, insetti e parassiti; in questo caso Queste, quindi, permettono agli alberi che rimango- vengono abbattute ed asportate dal bosco le piante no di accrescersi più velocemente e in maniera più più malate e instabili, che possono rappresentare un equilibrata grazie ad una maggiore disponibilità in pericolo sia per gli altri alberi che per chi frequenta il luce, acqua ed elementi nutritivi. bosco. La gestione attiva dei boschi Questi interventi hanno lo scopo di: •Diversificare il bosco: Le cure colturali possono •Valorizzare il bosco: attraverso le cure colturali si essere effettuate per motivi di ordine biologico (es. possono favorire determinate specie, oppure gli per il mantenimento e lo sviluppo di specie che alberi che hanno fusti con migliori caratteristiche preferiscono un ambiente illuminato -specie eliofi- ? strutturali (forma regolare, grande vigore, scarsa le - in popolamenti misti). presenza di rami sul fusto), ovvero tutti quegli alberi che potenzialmente avranno un valore eco- nomico più elevato. Quali alberi tagliare? Decidere quali e quanti alberi tagliare non è cosa semplice. Per fare la scelta giusta è necessario prima di tutto conoscere il bosco nel quale si dovrà inter- venire e poi aver ben presente lo scopo per cui si va ad eseguire il taglio. Quali tipologie di taglio esistono? Piante individuate per il taglio ? L’operazione che porta all’eliminazione di un albero rata una certa soglia dimensionale (ovvero in un bosco viene definita taglio di abbattimento. una certa altezza e/o un certo diametro) ven- Praticamente i tagli di abbattimento si eseguono allo gono abbattuti per ricavare legname. stesso modo, ma si differenziano tra loro a seconda dello scopo •Di rinnovazione quando l’eliminazione di alcuni alberi è finalizzata a favorire la rinno- per cui vengono eseguiti: vazione o la crescita delle giovani piantine •Di raccolta sono quando già presenti. gli alberi, superata una •Tagli colturali quando si interviene per certa età (stabilita per eseguire le cure colturali, di cui si è parlato legge), o comunque supe- sopra. La distinzione tra i diversi tagli nella pratica non è sempre così netta; infatti l’eliminazione di piante adulte al di là dello scopo per cui si esegue ha sempre molteplici conseguenze (creazione di spazi “vuoti”, nascita di nuove piantine, espansione delle chiome degli individui circostanti, ecc..). Allo stesso modo l’utilizzazio- ne di alberi a fini produttivi in molti casi porta 18 all’innesco dei processi di rinnovazione.
  • 19. Linee guida della selvicoltura Le linee guida che caratterizzano la selvicoltura in Veneto fanno riferimento ai seguenti principi: Quali boschi troviamo? •Garantire la perpetuità delle foreste favorendone I boschi possono essere classificati in tanti modi la rinnovazione naturale; differenti a seconda della caratteristica che si prende in considerazione. Tra le più importanti, •Consentire un prelievo di legname inferiore alla la gestione attiva dei boschi ad esempio troviamo quella che suddivide i capacità di crescita del bosco; boschi di latifoglie da quelli di conifere. Appar- •Conservare e aumentare la biodiversità attraver- tengono alle latifoglie tutti gli alberi che possiedo- so l’affermazione di boschi a composizione no il lembo delle foglie allargato come tra i tanti: mista; l’acero, la quercia, il faggio, l’ontano, il tiglio. Alle •Proteggere e conservare la flora e la fauna selva- conifere (o aghifoglie) invece appartengono tutte quelle piante le cui foglie hanno la caratteristica tiche; forma di un ago come ad esempio il pino o l’abe- •Salvaguardare e valorizzare le tradizioni locali te. Un altro importante tipo di classificazione per ed i boschi importanti dal punto di vista ambien- tale, ecologico, storico e paesaggistico. i boschi si basa sul tipo di rinnovamento del bosco, cioè su come i nuovi alberi si sostituiscono a quelli oramai vecchi o tagliati dall’uomo. I boschi si possono rinnovare: •attraverso i semi provenienti dalle piante matu- re: i boschi vengono chiamati fustaie; •attraverso i polloni, che nascono alla base del tronco quando gli alberi vengono tagliati: il bosco si definisce ceduo. I boschi di latifoglie possono essere governati sia a fustaia che a ceduo, mentre quelli di conifere possono essere governati solo a fustaia in quanto non hanno capacità pollonifera (ovvero quando gli alberi vengono tagliati non hanno la capacità di emettere polloni alla base del tronco). In Veneto è molto difficile trovare boschi puri di latifoglie o di conifere, solitamente sono mescola- ti l’uno all’altro; ciò avviene come meccanismo di conservazione in quanto i boschi puri risultano più fragili e vengono colpiti più facilità da malat- La gestione sostenibile prevede un prelievo di legname tie e/o insetti. inferiore alla capacità di crescita del bosco 19
  • 20. Le regole da seguire per tagliare il bosco Nella Regione Veneto chiunque voglia eseguire degli interventi selvicolturali, deve seguire delle regole decise dalla Pubblica Amministrazione. Questo è necessario al fine di evitare che tagli trop- po intensi, o eseguiti male, vadano a compromette- re il mantenimento e lo sviluppo dei boschi. La gestione attiva dei boschi Le regole prevedono che ogni intervento selvicoltu- rale sia approvato previa compilazione di una serie di documenti, più o meno dettagliati. In generale il documento progettuale che garantisce la salvaguardia del patrimonio forestale oggetto di utilizzazione è il “Progetto di taglio”. La sua applicazione ha però delle limitazioni legate alle dimensioni delle utilizzazioni. In Veneto è stato sviluppato un innovativo sistema di accatastamento del legname Se il taglio è piccolo ? ? Se i tagli sono inferiori a 100 m3 di legno per le fustaie (corrispondente a circa 250 piante di medie dimensioni), o interessano superfici inferiori a 2.5 ha per i cedui (ovvero un’area all’incirca pari a cinque campi di calcio messi l’uno accanto all’altro), non occorre redigere un progetto di taglio, ma si può procedere alla compilazione di documenti di più semplice stesura, ovvero: •relazione di taglio: in caso di boschi soggetti a panificazione forestale •dichiarazione di taglio: in caso di boschi non Esempio di diradamento in fustaia coetanea soggetti a pianificazione forestale Boschi fragili ? ? Particolare attenzione deve essere posta quan- predisporre di un “Progetto speciale di do gli interventi vengono eseguiti in boschi taglio”. Il “Progetto speciale di taglio” richie- molto fragili dal punto di vista ambientale; in de una valutazione attenta degli impatti sul- queste circostanze bisogna valutare la situa- l’ambiente ed in particolare sulla flora o sulla zione in maniera più approfondita e quindi fauna protette. 20
  • 21. La tradizione della buona gestione in Veneto In Veneto la buona gestione forestale ha delle radici che risalgono alle antiche comu- nità alpine (tra cui i Cimbri) e alla Serenissima. La gestione attiva dei boschi Queste comunità, senza possedere i moderni stru- menti della pianificazione forestale, sapevano quando e quanto tagliare, e soprat- tutto stavano molto attenti alla tutela delle foreste. Ad esempio all’interno della comunità dei Cimbri ogni capofamiglia, in estate, sce- Antichi sistemi manuali di segagione dei tronchi adottati dai Cimbri glieva quali alberi tagliare, stando ben attento ad abbattere solo lo stretto necessario per il sostentamento della propria famiglia; sapeva, infatti, che se avesse tagliato un numero di alberi eccessivo avrebbe rischiato di impoverire la ? foresta e con essa la comunità stessa. Quali gli strumenti per una moderna gestione forestale? La pianificazione forestale rappresenta uno strumento essenziale per realizzare una buona gestione forestale. Fare pianificazione significa avvalersi di leggi che regolino le utilizzazioni boschive andan- do a garantire che dalle foreste non si asporti- no quantità di legno superiori a quanto esse riescono a produrne. In Veneto la pianificazione forestale viene attuata attraverso i piani di riassetto foresta- le e i piani di riordino forestale. La risina, un antico sistema di esbosco (AB) 21
  • 22. Gli strumenti di pianificazione forestale La Regione del Veneto consapevole dell’importan- piani di riassetto forestale per una superficie bosca- za della pianificazione forestale quale strumento ta complessiva di quasi 130.000 ha. I boschi privati, per conseguire la gestione sostenibile delle foreste, salvo pochi casi, non sono gestiti dai piani di rias- finanzia, anche totalmente, la redazione dei piani setto forestale, a causa delle ridotte dimensioni Gli strumenti di pianificazione forestale di riassetto e di riordino forestale. In Veneto i delle singole proprietà e pertanto la legge forestale boschi di proprietà pubblica e quelli privati gestiti regionale offre ai Comuni o agli Enti Parco la pos- in modo collettivo sono tutti pianificati e gli inter- sibilità di predisporre piani di riordino forestale. venti boschivi vengono regolamentati dai piani di Questi nuovi piani dettano norme di buona gestio- riassetto forestale che rappresentano uno strumen- ne forestale per le proprietà di piccole dimensioni, to indispensabile dell’azienda forestale per pro- anche a livello di singolo mappale boscato stabilen- grammare i tagli boschivi e degli investimenti per do le modalità di taglio che deve seguire il proprie- il miglioramento dei prati e pascoli montani. In tario privato; in Veneto ne esistono 41 interessando totale esistono o sono in via di realizzazione 157 ben 80.000 ha boscati. Gli strumenti informativi a supporto della pianificazione Il Sistema Informativo Forestale consente la cor- con archivi di natura informatizzata (alfanu- relazione di informazioni di tipo cartografico merica), permettendo la predisposizione di elaborazioni e sintesi tematiche a supporto dell’attività di pianificazione forestale e dei processi decisionali ai diversi livelli. Per con- sentire ad un’ampia utenza la consultazione degli strati informativi cartografici, è stata messa a punto un’interfaccia Web-GIS di semplice utilizzo, che permette la sovrappo- sizione alle cartografie di base (Carta Tecnica Regionale, ortofoto e catasto) delle banche dati geografiche settoriali (carta forestale, carta pedologica, siti Natura 2000 e altre ancora). Questo agevola la georeferenziazio- ne delle azioni programmatiche e degli inter- venti, velocizzando anche le decisioni opera- tive. Il portale del Web-GIS del Settore Primario 22
  • 23. Chi fa gestione e pianificazione Perchè i boschi pianificati e quelli non pianificati vengono utilizzati in modo diverso? Chi fa gestione e pianificazione ? I dati di sintesi degli ultimi anni, relativi alle utilizzazioni forestali, suddivisi per tipologia di gestione (pianificata o meno), indicano che: NELLE FUSTAIE non pianificate: c’è una stagnazione dell’utilizzo (i proprietari privati, infatti, pensano, erro- neamente, che non intervenendo selvicolturalmente, e lasciando quindi gli alberi liberi di cre- scere indisturbati, il valore di questi ultimi vada ad accrescersi proporzionalmente all’incre- mento legnoso); pianificate: anche se esiste una diffusa crescita della bio- massa legnosa si è avuto una leggera ripresa dei prelie- vi (l’Amministrazione Regionale è consapevole che tagliare significa migliorare la qualità dell’albero e questo corrisponde ad un incremento di valore). NEI CEDUI non pianificati: negli ultimi anni è stato riscontrato un aumento dei prelievi (i proprietari privati tendo- no a sfruttare quanto più possibile il bosco non capendo che questo tipo di atteggiamento depaupe- ra le riserve energetiche degli alberi che dopo poco tempo non sono più in grado di riprodursi); pianificati: i dati raccolti rilevano una diminuzione dei prelievi (l’Amministrazione Regionale ha la con- sapevolezza che da un bosco si deve prelevare meno di quanto esso produca, questo al fine di prolungare la sua produttività e non depauperare le risorse energetiche che occorrono agli alberi il rinnovamen- to del bosco stesso). 23
  • 24. Dal Globale al Locale La Regione del Veneto ha strutturato un’ampia e ben approfondita legislazione in tutela del- l’ambiente e in special modo delle foreste, dimostrandosi particolarmente attenta al territorio e al suo equilibrato sviluppo. Negli ultimi anni la gestione del territorio è stata svolta anche avvalendosi di strumenti internazionali, tra cui le linee guida fornite dalla Comunità Europea (Direttiva Habitat 92/43/CEE) e gli accordi che l’Italia ha sottoscritto insieme ad altri paesi industrializzati (protocollo di Kyoto). Dal Globale al Locale Che cosa è la Direttiva Habitat 92/43/CEE? ? La Direttiva Habitat 92/43/CEE è uno stru- mento legislativo, emanato dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, mirato La buona gestione forestale salvaguardia alla conservazione degli habitat naturali e gli habitat e la fauna protetti seminaturali, nonché della flora e della fau- na selvatiche. L'obiettivo finale della Diret- Che cos’è il protocollo di Kyoto? ? tiva è quello di creare e tutelare, una rete L’Italia nel 1992, a Rio de Janeiro, insieme europea di siti di interesse comunitario e di agli altri paesi industrializzati, ha firmato zone di protezione speciale attraverso la una convenzione attraverso la quale si quale garantire il mantenimento e, all'occor- impegna a ridurre le proprie emissioni di renza, il ripristino in uno stato di conserva- gas serra (ad esempio l’anidride carbonica - zione soddisfacente degli habitat naturali e CO2). All’interno di questo protocollo, che delle specie da tutelare. viene chiamato protocollo di Kyoto, sono stati sottoscritti degli impegni rilevanti sia dal punto di vista ambientale che economi- co; infatti il protocollo di Kyoto è stato strut- turato in maniera tale che i paesi chiamati a ridurre le emissioni di gas serra abbiano dei premi a livello economico in funzione sia della diminuzione dell’inquinamento pro- dotto che degli aumenti di assorbimento di CO2 (dovuti ad esempio alla creazione di nuovi impianti forestali e all’immobilizza- zione in boschi adeguatamente gestiti). I boschi rappresntano un serbatoio di CO2 24
  • 25. Lotta agli incendi Il bosco, come tutti i beni preziosi, è estrema- erosione del suolo), si sommano anche even- mente fragile a causa dei molteplici fattori di ti imputabili alle azioni dell’uomo. rischio che mettono a repentaglio gli equili- Un elemento in particolare rappresenta una bri che regolano questi ambienti. gravissima minaccia per l’ecosistema foresta: ? Agli eventi naturali, che da migliaia di anni il FUOCO. sono occasione di distruzione, ma al contem- La gestione attiva dei boschi è il miglior po di rinnovazione delle foreste (fenomeni modo per prevenire gli incendi che però atmosferici estremi, fattori climatici avversi, rimangono un pericolo anche in Veneto. Lotta agli incendi Quali sono le cause degli incendi? Gli incendi boschivi possono generarsi a causa di diversi fattori: •L’uomo risulta la causa a cui è attribuibile la maggior parte degli incendi boschivi. Troppo spesso la disattenzione, l’incuria e la maleducazione sono l’origine di veri e propri disastri ambientali. L’incauta bruciatura di sterpaglie o un mozzicone di sigaretta gettato via con noncuranza sono le cause più tipiche di un incendio colposo. Tuttavia, gli incendi Fronte del fuoco in un incendio boschivo boschivi si svilup- pano prevalente- quale scaturiscono numerose scintille e mente per cause materiali incandescenti che, disperdendo- dolose, ossia per si, possono favorire lo sviluppo del fuoco. l’azione criminale •L’autocombustione è spesso impropria- di chi, volutamen- mente indicata quale responsabile di te, intende distrug- incendi boschivi. Ma nel clima dei boschi gere il bosco. del Veneto è praticamente impossibile che questo fenomeno accada. È un processo Il fulmine rappre- fisico–chimico che si verifica all’interno di senta la causa natu- spessi strati di sostanza organica la cui rale per eccellenza; decomposizione sviluppa calore, fino ad quando colpisce un innescare l’incendio. albero, provoca un’esplosione dalla 25 Elicottero “Ecureuil” del Servizio Antincendi in azione
  • 26. Quali sono i periodi più rischiosi nella Regione Veneto? ? Secondo studi sulle serie storiche, nel Veneto, gli incendi si ripresentano con maggior frequenza in particolari periodi dell’anno, differenti a seconda della zona che si prende in considerazione: •Nelle aree boscate alpine il fenomeno “incendio” •Nelle province di Rovigo, Padova e Venezia, si registra si concentra in particolare nei primi mesi del- un andamento diverso (tipicamente mediterraneo) l’anno, marzo in particolare. Il periodo coincide dovuto sia alle diverse tipologie vegetazionali che alle con il riposo vegetativo, lo strato erbaceo è secco differenti condizioni meteorologiche dell’estate (aridi- e la vegetazione si trova in elevate condizioni di tà, ventosità, precipitazioni scarse); il tutto acuito da disidratazione. una maggiore presenza dell’uomo dovuta ad un’ ele- vata frequentazione turistica. Lotta agli incendi Quali i sono fattori che aumentano il rischio incendi? ? Sono molteplici i fattori che concorrono ad aumentare il rischio incendi: Caratteristiche climatiche: è sicuramente il fat- tore preponderante infatti esso ha un’influenza diretta: periodi siccitosi o inverni miti con scarso innevamento; indiretta: portando allo sviluppo di una vege- tazione maggiormente infiammabile, a causa dei tessuti aventi scarso contenuto idrico. Caratteristiche topografiche ed orografiche del territorio: rappresentano un fattore che condi- ziona l’evolversi e il propagarsi di un incendio; Caratteristiche vegetazionali: tale fattore modi- fica la natura e l’infiammabilità del combustibi- le e ha importanti ripercussioni sullo sviluppo di un incendio. La vegetazione presente può infatti essere molto, poco o mediamente infiammabile. Il fumo prodotto da un incendio può ostacolarne le fasi di spegnimento L’importanza di prevenire Tutte le casistiche dimostrano quanto sia importante prevenire e prevedere l’evento incendio. Intervenendo innanzitutto sull’abbassamento o addirittura ove possibile sull’eliminazione dei fattori predisponenti. In secondo luogo è necessario dislocare i mezzi di intervento vicino alle zone maggiormente esposte al rischio incendio andando a ridurre i danni intervenendo celer- mente. 26
  • 27. Il Triangolo del Fuoco Il fuoco è un elemento naturale presente da sem- L’insieme di questi tre fattori costituisce il cosid- pre sul nostro pianeta e che richiede, per il suo detto “triangolo del fuoco” e le operazioni volte sviluppo, la contemporanea presenza di tre ele- allo spegnimento di un incendio hanno come menti: obiettivo l’eliminazione di uno o più dei suoi lati, •il comburente, ossia l’ossigeno presentebrucia combustibile, ovvero la materia che in quanto sottraendo al sistema uno dei tre ele- •il calore, che permette l’innesco della nell’aria menti (combustibile, comburente o calore) la •il stione combu- combustione non può più avere luogo e, se già in atto, si estingue. Lotta agli incendi Chi interviene per spegnere gli incendi?di? Quando arriva la segnalazione di un incendio boschivo alla ? Sala Operativa Regionale vengono attivate le opportune proce- dure d’emergenza previste dal sistema integrato di Protezione Civile. In prima linea operano congiuntamente le squadre antincendio: •dei Servizi Forestali della Regione del Veneto •dei Vigili del Fuoco dello Stato •del Corpo Forestale Ad essi si affiancano i Volontari appartenenti alle Organizzazioni di Volontariato Antincendio boschivo (AIB) convenzionate con la Regione Fase di spegnimento di un incendio boschivo del Veneto. Le squadre sono distribuite in modo capillare su tutto il territorio regionale. Talvolta le squadre a terra non sono sufficienti (ad esempio nel caso di orografia molto accidentata), quindi il loro lavoro viene integrato con mezzi aerei più o meno potenti a seconda della necessità che la situazione richiede. Il Servizio Antincendi della Regione del Veneto dispone di speciali elicotteri (del tipo AS 350 B3 “Ecureuil”) che sono in grado di scaricare sul- le fiamme fino ad 800 litri d’acqua per ogni lancio; in casi di estrema gravità possono essere attivati anche i mezzi aerei della Protezione Civile Nazionale, che essendo più grandi e potenti (ad esempio il Canadair CL415 riesce a scaricare sulle fiamme fino a 6000 litri d’acqua) hanno un effetto più incisivo. Si tiene a precisare che per quanto efficaci e potenti i mezzi aerei non possono sostituire le squadre a terra che rimangono la componente più importante nello spegni- mento di un incendio boschivo. 27
  • 28. La certificazione ambientale Il settore forestale è un settore molto diffici- Avere, inoltre, una certificazione che lo con- le, in quanto, se le attività gestionali non fermi in maniera indiscutibile, dà una mag- vengono condotte correttamente si possono giore sicurezza. L’origine latina della paro- avere impatti negativi sull’ambiente, sulle la “certificazione” è certum-facere, cioè dare risorse naturali, sul paesaggio e sull’econo- certezze, offrire garanzia. Una certificazione La certificazione ambientale mia locale. che dia garanzia sulla gestione dell’ambien- Al contrario, se la gestione dei boschi viene te, applicata al settore forestale, è, quindi, effettuata secondo criteri attenti e seguendo uno strumento che permette: alti standard di compatibilità naturale, essa induce impatti positivi per l’ambiente e per •di comunicare alle persone quali sono le la società ed è fondamentale per mantenere realtà forestali che applicano dei criteri sani e vitali gli ecosistemi forestali. rigorosi di buona gestione forestale; Considerati, quindi, i tanti interessi in gioco, •ai tecnici e ai responsabili forestali di indi- offrire garanzia di una corretta gestione viduare i limiti per una corretta gestione delle risorse, è una necessità soprattutto per dei propri boschi e di capire ciò che posso- un’Amministrazione Pubblica. no fare per migliorarla. Cosa è la certificazione ambientale ISO 14001? ? È una norma che fornisce ad un’orga- nizzazione (ad esempio un’azienda o una Pubblica Amministrazione) le rego- le da seguire al fine di ridurre o mante- nere minimi gli impatti delle proprie attività (produzione di beni o servizi), sull’ambiente. La Direzione Foreste della Regione del Veneto si è certificata ISO 14001 sin dal 2001. La certificazione fornisce le regole al fine di ridurre gli impatti delle proprie attività sull’ambiente 28
  • 29. Come si ottiene la certificazione ambientale ISO 14001? ? In pratica funziona così: •L’azienda che richiede la certificazione elabora il proprio Sistema di Gestione La certificazione ambientale Ambientale (SGA): attraverso questo documento, vengono assunti una serie di impegni nei confronti dell’ambiente. •Un ente di certificazione esterno, o di par- te terza, si assicura che tale azienda agisca in modo conforme a quanto dichiarato nei propri documenti e alla norma di riferi- mento; cioè l’ente di certificazione control- la l’applicazione degli impegni ambientali assunti e le modalità di riduzione degli impatti negativi stabiliti dall’azienda L’Ente di certificazione Certiquality di Milano medesima. ha emesso il certificato nel 2001 I passi per la certificazione ambientale della Direzione Foreste Nella Regione del Veneto da secoli vengono garantire un miglioramento continuo delle pro- applicate tradizioni di buona gestione forestale, prie prestazioni e dei servizi nell’ottica di una attente al valore ecologico e naturalistico dei riduzione degli impatti sull’ambiente e in parti- boschi; e, proprio grazie a queste pratiche, i colare nel settore della foresta. Nel 2001 la Dire- boschi della regione si sono mantenuti sino ad zione Foreste ha avviato il processo di realizza- oggi nelle migliori zione di un sistema di gestione ambientale, condizioni. ottenendo la certificazione (secondo la norma La Regione del internazionale UNI EN ISO 14001, con registra- Veneto, però, ha zione n. 3674) del proprio Sistema di Gestione voluto fare un pas- Ambientale (SGA) relativamente alla pianifica- so in avanti, andan- zione forestale e alla selvicoltura, dimostrando, do ad operare attraverso il puntuale monitoraggio delle dina- all’interno di un miche evolutive del soprassuolo arboreo, che lo sistema di gestione stato attuale delle foreste presenti nel Veneto e codificato e ben la sostenibilità della loro gestione sono più che definito, in grado di soddisfacenti. Il campo d’azione della certificazio- 29 ne riguarda la pianificazione fore- stale e la selvicoltura