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Chi sono
Giuseppe Guglielmetti
• System Engineer, VCP
• vExpert 2011-2015, EMC Elect 2015
• @gguglie - it.linkedin.com/in/giuseppeguglielmetti
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Il Software Defined Data Center
Compute:
virtualizzare
tutte le
applicazioni
Network:
virtualizzare il
network
Storage: trasformarlo
per renderlo
rispondente ai
requisiti della
applicazioni
Automazione: i tool
di management
devono favorire
l’automazione
Il SDDC implica un paradigma operativo completamente automatizzato e
guidato dal software:
Policy e Orchestration
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SDS – l’idea centrale
Creare una piattaforma storage che permetta la
composizione dinamica di servizi
astratta dall’hardware sottostante
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SDS - Perché?
Sempre maggiore varietà di device
• Hybrid, SSD, AFA
• server x86
• scale-out storage, cloud storage, object storage…
Problemi del modello operativo tradizionale
• Provisioning lento
• troubleshooting complesso
• complessità nel management
• …
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SPBM – vista d’insieme
• Gli storage che usano le vStorage APIs for Storage Awareness
(VASA), sono rappresentati da degli storage providers.
• Gli storage providers informano il vCenter Server degli specifici
devices e presentano le loro caratteristiche e i datastore creati sotto
forma storage capabilities.
• Uno storage può pubblicare più capabilities.
• Le capabilities sono raggruppate in uno o più capability profile.
• Anche le capabilities specifiche del vendor appaiono nello Storage
Policy-Based Management.
• Quando una VM viene creata si fa riferimento a queste capabilities e
la VM viene messa sui datastore che le offrono.
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Proviamo le Storage Policy!
Il modo più semplice per provare le Storage Policy è tramite gli
HandsOn Labs Online di VMware.
Le Storage Policy sono usate in tutti i lab che trattano lo storage
L’HOL più completo è il HOL-SDC-1427 - VMware Software Defined
Storage for the Enterprise che mostra anche come si integrino con
vRealize Automation e PowerCLI
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VSAN – Architettura
esxi-01 esxi-02 esxi-03
VSAN network
vSphere Cluster
REPLICA-1 REPLICA-2
VSAN datastore
• Minimo 3 hosts, tutti con storage locale da
destinare alla VSAN
• E’ raccomandato che gli host abbiano
configurazioni simili
• Host: Scalabile fino a 64 host
• Dischi: dischi locali
o Hybrid: dischi magnetici e flash
o All-Flash: solo dispositivi flash
o Max 35 device capacitivi/nodo
o VMDK fino a 62TB
• Rete:
o 1GB Ethernet O
o 10GB Ethernet (preferito)
• Il componente “Witness” (fatto solo da
metadata) agisce da tie-breaker durante le
decisioni di availability
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VSAN
Tutti i componenti (hw, driver, firmware) devono essere in HCL
Completamente integrata con vSphere e la vRealize Suite
Supporta tutto quello che è supportato nei datastore “tradizionali”
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VSAN e SPBM
vSphere
Storage Policy-Based Mgmt
vSphere vSphere
Virtual SAN
Storage Policy-Based Mgmt
VVOL-enabled arrays
vSphere Virtual Volumes
Gli amministratori definiscono le storage policies e le assegnano alle VM.
Quando viene fatto il provisioning della VM, VSAN interpreta la storage
policy e configura i device storage sottostanti in modo che soddisfino la
policy.
Quando la policy viene cambiata, VSAN riconfigura automaticamente le
risorse per soddisfare la nuova policy
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Proviamo la VSAN!
L’HOL dedicato a VSAN: HOL-SDC-1408 - What's New with Virtual
SAN 6
6 mesi di trial gratuita per i membri del VMUG!
http://vmug.hs-sites.com/virtual-san-trial NEW!
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VVOL
Virtualizzano SAN e NAS in pool logici detti Virtual Datastore
I virtual disks sono rappresentati nativamente negli array
La maggior parte delle funzioni storage possono essere gestite in
offload dallo storage.
Lo storage array è consapevole dei VMDK
La gestione avviente tramite Storage Policy-Based Management
Supportano i protocolli esistenti (FC, iSCSI, NFS)
Supportati dai vari vendors storage
Inclusi in vSphere
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VVOL Architettura
• Nessun File System
• ESX gestisce l’array tramite le API
VASA
• Gli array sono partizionati
logicamente in contenitori chiamati
Storage Containers (SC)
• I dischi delle VM, detti Virtual
Volumes, sono salvati nativamente
negli Storage Container.
• L’ I/O tra ESX e array è fatto tramite
punti di accesso detti Protocol
Endpoint (PE)
• I data services sono offloaded
sull’array
• Gestione tramite storage policy-
based management (SPBM)
Published
CapabilitiesSnapshot
Replication
Deduplication
Encryption
vSphere
Virtual Volumes
Storage Policy
Capacity
Availability
Performance
Data
Protection
Security
PE VASA
ProviderPE
Storage Policy-Based Mgmt.
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VVOL – VASA Provider (VP)
Plugin sviluppato dallo storage
vendor
Utilizza le API VASA
ESX and vCenter Server connect
to VASA provider
Esporta le capability dell’array e
le presenta a vSphere
Un singolo VASA provider può
gestire piu’ array
Può essere implementato nel
management server dell’array o
nel firmware dell’array
Responsabile della creazione
dei Virtual Volume
Virtual Volumes
VASA Provider
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VVOL – Protocol Endpoint
Punto di accesso dall’host allo
storage
Creato dallo storage administrator
Gestisce tutti i path e le policy
sono amministrate
Compatibile con tutti i protocolli
SAN e NAS (iSCSI, NFS, FC, FCoE)
Sostituisce il concetto di LUN e
mount point
Virtual Volumes
VASA ProviderPE
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VVOL – Storage Container
Costrutti logici per raggruppare virtual
volume
Setup fatto dallo storage administrator
La capacità è basata sulla capacità
fisica dell’array
Partizione logica delle VM con diverse
esigenze storage
Minimo uno storage container per array
Massimo dipende dall’array
Un singolo SC puo’ essere acceduto
contemporaneamente da piu’ Protocol
Endpoints
“Equivalenti” ai datastore
Virtual Volumes
vCenter
SC SC
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Proviamo i VVOL!
L’HOL dedicato è il HOL-SDC-1429 - Virtual Volumes
Tramite una Virtual Storage Appliance che supporti i VVOL:
• ad esempio il vVNX di EMC nella prossima release prevista per Q3 2015
