1. Identità inquiete tra formazione e mercato.
XIV Rapporto Unimonitor (a.a. 2010-11)
Allenarsi al futuro.
Il profilo dei laureati alle prese con la tesi.
Note sintetiche.
di Isabella Mingo
Rinnovando una consuetudine, ormai consolidata, in questo contributo si presentano
sinteticamente alcuni dati, desunti dal database di Facoltà (SDC), riguardanti i laureati nei corsi di
studio della ex Facoltà di Scienze della Comunicazione, considerando come periodo di riferimento il
2010, ma non tralasciando un confronto con il quadriennio precedente (2006-2009).
Per uniformità con le analisi degli anni scorsi, al fine di monitorare le performance e i temi di
maggiore interesse, si adotterà la medesima logica seguita in precedenza; saranno pertanto
considerati gli stessi indicatori quantitativi, voti di laurea e regolarità dei percorsi formativi, mentre
per quel che riguarda i temi si considereranno le “parole” più ricorrenti nei titoli delle tesi discusse
nell’ultimo anno analizzato.
1
2. 1. Quanti sono?
Dal 2006 al 2010 si sono laureati nella sede romana di Comunicazione della Sapienza circa 7390
studenti, suddivisi per anno e per tipo di corso di laurea secondo il grafico seguente.
Figura 1: Consistenza e composizione dei laureati SDC nel tempo
Le modifiche nella composizione e nella consistenza di questo grande insieme si sono modificate
nel tempo, sia a causa delle trasformazioni avvenute nell’ordinamento didattico, sia a seguito delle
diverse politiche di contenimento delle immatricolazioni adottate dalla ex Facoltà, nonché per la
presenza di altri corsi di laurea “concorrenti” nel territorio nazionale.
La distribuzione per anno evidenzia, infatti, nel quadriennio considerato, una diminuzione
complessiva del numero dei laureati (passati da circa 2040 a 956) di circa il 53,2%. Il decremento
maggiore è quello fisiologico del sottoinsieme “ad esaurimento”, ossia dei quinquennalisti (-88,2%
circa) passati da circa 1184 laureandi nel 2006 a circa 140 nel 2010. Anche nel numero dei
triennalisti, tuttavia, si registra una ulteriore diminuzione, rispetto all’ultimo anno (2009) di circa il
36,6% (da 628 a 398 laureati). Per le lauree specialistiche si rileva, invece, una tendenza di segno
opposto: il numero dei laureati nell’ultimo quinquennio è aumentato di circa 8 volte, passando da
54 nel 2006 a 418 nel 2010, superando anche il numero dei laureati triennali (fig.2): rispetto al
2009 i dottori delle specialistiche registrano un incremento del 13,5%,
.
2
3. Figura 2: Numero dei laureati per tipo di Corso: tendenza
2. Il voto di laurea
Il voto medio dei nostri laureati, che fino al 2009 non aveva mai superato il 102, ha registrato
nell’ultimo anno un aumento sfiorando il 103 (102,9 Fig.3). Nel 2010, secondo i dati Almalaurea, è
in linea con il voto medio di tutti gli Atenei italiani, ma è inferiore a quello della Sapienza (-1.36).
Restringendo il confronto ai soli corsi di laurea dei raggruppamenti politico-sociali, il voto medio dei
nostri laureati risulta superiore a quello dei corrispondenti corsi a livello nazionale, ma è
leggermente inferiore (-0,7) a quelli della Sapienza (Fig.4).
Figura 3 Voto medio di laurea: tendenza
3
4. Figura 4 Voto medio di laurea: confronti territoriali
Fonte : Almalaurea
Perdura comunque una notevole variabilità per tipo di corso di laurea: i voti medi più elevati, non
inferiori a 104 con punte di eccellenza che arrivano a 109,5 si registrano nel secondo livello,
mentre i voti più bassi si rintracciano nel primo livello, con valori medi che oscillano da 97,54 – nel
corso di laurea in Comunicazione Pubblica e Organizzativa e 105 tra i laureati del corso telematico.
Tabella 1- Voto medio di laurea per Corso
Corso di studio voto medio 2010
Magistrali
Comunicazione e pubblicità per pubbliche amministrazioni e noprofit 104,33
Comunicazione d'impresa 106,11
Comunicazione Sociale e Istituzionale 106,78
Organizzazione e marketing per la comunicazione d'impresa 107,50
Editoria multimediale e nuove professioni dell'informazione 108,00
Innovazione e Sviluppo 108,07
Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo 108,25
Teorie della Comunicazione e ricerca applicata 109,05
Industria culturale e comunicazione digitale 109,50
Quinquennale
Scienze della Comunicazione 100,69
Triennali
Scienze della Comunicazione Pubblica e Organizzativa 97,54
Scienze e Tecnologie della Comunicazione - sede di Roma 98,99
Scienze e Tecnologie della Comunicazione - sede di Pomezia 102,13
Scienze Sociali per la Cooperazione, lo sviluppo e le relazioni tra i 102,35
popoli
Scienze e Tecnologie della Comunicazione - consorzio Nettuno 105,32
Voto medio complessivo 102,94
meno di 20 laureati per corso
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5. 3. La regolarità dei percorsi formativi
La regolarità dei percorsi formativi viene valutata considerando un indicatore (il rapporto
percentuale tra laureati in corso sul totale dei laureati), utilizzato anche in sede di Ateneo e
nazionale: al 2010, se si escludono i quinquennalisti, tale indicatore risulta pari al 22,43%, in
notevole miglioramento rispetto al 2009 (+3,95 p.p.). Va comunque segnalato che esso assume
valori significativamente diversi tra i differenti tipi di laurea: nelle specialistiche sono più elevati
rispetto a quelli registrati nelle triennali. Nel 2010, ad esempio nelle specialistiche,
complessivamente considerate, il 25,8% dei dottori era in corso, a fronte del’18,89% delle lauree
di base1. Vi sono comunque alcune differenze nell’ambito dei corsi di laurea magistrale, imputabili
anche alla diversa numerosità dei laureati e alla presenza di studenti che hanno concluso nei tempi
i nuovi corsi del 270; più omogenea la situazione nei corsi di primo livello, come risulta dalla figura
5.
Figura 5 Regolarità dei percorsi formativi per Corso
L’analisi dell’andamento di tale indicatore negli ultimi due anni evidenza - a fronte di un
miglioramento complessivo della regolarità dei percorsi formativi rispetto al 2009 - l’esistenza di un
andamento molto diversificato nell’ambito dei diversi corsi. E’ soprattutto tra i dottori delle
specialistiche che si registra un calo dell’indice (-7,58 p.p.). Viceversa tra i laureati dei corsi di
laurea triennale della sede di Roma si registra un miglioramento delle performance, compreso tra
7,20 e 9,13 p.p., in parte presumibilmente imputabile alle politiche della ex Facoltà tese ad
agevolare la conclusione degli studi. Si pensi, ad esempio, all’incremento degli appelli riservati ai
1
Se si esclude dai corsi di laurea magistrale quello in Innovazione e sviluppo l’indicatore è pari al 25,14%; se si esclude dai corsi
triennali quello in Scienze della Cooperazione e lo sviluppo tra i popoli, l’indicatore è pari a 16,5.
5
6. laureandi o una particolare attenzione posta alla tempistica delle procedure di ammissione alla
discussione di laurea.2
Tabella 2- Laureati del nuovo ordinamento in corso (% per corso di laurea)
2008 2009 2010
20010-
2009
(p.p.)
Magistrali 47,37 33,42 25,84 -7,58
Comunicazione d'impresa 44,93 34,55 15,79 -18,76
Comunicazione Sociale e Istituzionale 52,27 12,9 35,00 22,10
Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo 47,06 41,07 17,59 -23,48
Innovazione e Sviluppo 55,81 32,56 29,41 -3,15
Teorie della Comunicazione e ricerca applicata 40 11,76 10,00 -1,76
Organizzazione e marketing per la comunicazione 100,00
d'impresa
Comunicazione e pubblicità per pubbliche 100,00
amministrazioni e noprofit
Editoria multimediale e nuove professioni 100,00
dell'informazione
Industria culturale e comunicazione digitale 0,00
Triennali 8,68 9,71 18,84 9,13
Scienze della Comunicazione Pubblica e Organizzativa 5,93 8,81 17,86
9,05
Scienze e Tecnologie della Comunicazione - Roma 6,01 8,51 15,71
7,20
Scienze e Tecnologie della Comunicazione - consorzio 43,75 33,33 21,05
Nettuno -12,28
Scienze e Tecnologie della Comunicazione - sede di 47,06 11,76 0,00
Pomezia -11,76
Scienze Sociali per la Cooperazione Internazionale e 22,5 12 40,00
lo Sviluppo 28,00
Totale complessivo (esclusi i quinq.) 20,59 18,47 22,43 3,96
*meno di 20 laureati per corso
2
Questa duplice tendenza risulta, seppure con intensità diverse, anche dalle indagini Almalaurea, secondi cui il miglioramento della
regolarità dei percorsi formativi nei corsi triennali va dall’ 8,9% del 2009 a 14,4% nel 2010 (+5,5p.p.); il peggioramento delle
specialistiche va dal 34,5 nel 2009 al 19,8 nel 2010 (-14,7 p.p.). Sarebbe opportuno approfondire le cause di tale diversità dei dati.
6
7. 4. Le “parole” dei laureati nel 2010
L’analisi delle “parole” ricorrenti utilizzate nei titoli delle tesi discusse nel 20103 dai laureati è utile
ad evidenziare i temi di maggiore interesse.
L’analisi conferma la prevalenza delle parole tema emerse nel quadriennio precedente4, ma
evidenzia alcune novità di rilievo: escludendo le parole vuote, nel 2010 la prima parola tema, con
occorrenze superiori anche a <comunicazione>, è <caso> che denota l’approccio metodologico
prevalente adottato negli elaborati: quello appunto dello “studio di caso” (caso dell’URP di…; il
caso Finmeccanica; il caso Unicredit; il caso di Repubblica…) .
Inoltre, tra i termini riferiti ai media, il primato della parola <tv> emerso nel quadriennio
precedente viene soppiantato da quello del termine <web>: nel 2010 è internet il medium più
evocato preceduto, non a caso, dai termini <nuovi> e <media> e declinato in prevalenza come
<web 2.0>.
Tabella 3 Le parole non vuote più ricorrenti nel 2010 (freq>15)
Occorrenze
Forma grafica totali
caso 124
comunicazione 77
marketing 48
analisi 41
Italia 36
media 32
nuovi 27
web 26
Roma 24
nuove 23
tv 23
pubblicità 21
politica 20
impresa 19
italiana 19
evoluzione 18
cinema 17
identità 17
comunicare 16
crisi 16
sociale 16
Questo primato è però solo apparente: ad un’analisi più approfondita, compiuta operando una
categorizzazione dei termini che si riferiscono ai media (che complessivamente ammontano a circa
3
Si tratta di un corpus di piccole dimensioni (10.172 occorrenze e 3750 forme grafiche diverse, di cui sono hapax ben il 78% ), ma
esaustivo dei titoli delle tesi dell’anno di riferimento.
4
L’analisi esplorativa, compiuta mediante un approccio lessicometrico, dei titoli delle tesi discusse nel quadriennio 2006-1009,
effettuata lo scorso anno aveva evidenziato che le tematiche prevalenti erano quelle evocate dal termine <comunicazione> declinata
come <comunicazione interna>, <comunicazione politica> <comunicazione pubblicitaria> <comunicazione pubblica>
<comunicazione d’impresa> . L’altra parola tema era risultata <marketing>, seguita da <Italia>, oltre ad altri termini connessi alla
sfera mediale: <cinema>,< tv>, <media>, <web> <digitale>; e da altri termini che evocavano ambiti e prospettive di analisi:
<sociale>, <sviluppo>, <politica>, <pubblicità>, <informazione>, <evoluzione>.
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8. 140 occorrenze), emerge una sostanziale parità tra televisione e web , seguiti a breve distanza dal
<cinema> che si colloca al terzo posto fra le preferenze dei laureati.
Tabella 4 Categorizzazione delle parole riferite ai media
Televisione 38
Web 38
Cinema 25
Radio 11
Stampa 10
Libri 9
Film 7
Teatro 3
141
Un’analisi sintagmatica del corpus compiuta intorno alla parola <comunicazione> ci consente di
specificare meglio i diversi sensi attribuiti nel 2010 che confermano solo in parte quelli emersi negli
anni precedenti: i segmenti ripetuti più ricorrenti sono quelli che richiamano le epigrafi di alcuni
corsi di studio < comunicazione istituzionale > e < comunicazione d’impresa>, seguiti da altri che
definiscono alcune tematiche più specifiche: <comunicazione ambientale>, <comunicazione
sociale>, <comunicazione audiovisiva>, <comunicazione pubblicitaria>, <comunicazione non
convenzionale> .
Analogamente, considerando la parola tema <marketing>, le declinazioni del concetto più
ricorrenti sono quelle di <marketing esperienziale> e di < marketing turistico>.
In conclusione anche per il 2010, le “parole” dei laureati indicano con chiarezza tre ambiti tematici
fondamentali, su cui si concentra il loro interesse, presumibilmente pure a fini lavorativi: i media, la
comunicazione e il marketing. A livello metodologico, invece, emerge l’approccio più utilizzato,
quello dello studio di caso, che segnala un orientamento prevalentemente applicato degli elaborati
di laurea.
Figura 6 Ambiti tematici più ricorrenti nel 2010
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