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EXTENDED CRITERIA DONOR:
OLTRE LO STANDARD
Maurizio Valeri
Raffaella Zaccaria
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“…..nella pratica trapiantologia il
rischio di trasmissione di patologie sia
infettive che neoplastiche è sempre
presente”
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La valutazione di idoneità del donatore di organi e tessuti è finalizzata a
ridurre al minimo il rischio di trasmissione di malattie dal donatore al
ricevente in seguito al trapianto.
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Il compito della struttura di coordinamento è
quello di “procurare” al clinico tutte le
informazioni disponibili e utili a valutare il
rischio di trasmissione di patologia, ma resta
in capo al team che deve gestire il trapianto la
decisione finale se utilizzare o no un
determinato organo.
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1. Processo di Valutazione del Rischio
2. Definizione dei Livelli di Idoneità e della Classe di
Rischio
3. Valutazione dell’idoneità del Donatore in Relazione a
Patologie Infettive
4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in Relazione a
Patologie Neoplastiche identificate nell’anamnesi
5. Valutazione della Idoneità degli Organi
Procedura Operativa
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1. Processo di Valutazione del Rischio
> i Rianimatori ed i Coordinatori locali devono segnalare Centro
Regionale per i Trapianti ogni soggetto sottoposto ad
accertamento di morte
> tutti gli operatori nelle procedure di segnalazione del potenziale
donatore faranno riferimento al proprio coordinatore locale e questi
al Coordinamento Regionale per i Trapianti
> il processo che porta alla valutazione dell’idoneità del donatore di
organi è un processo multifasico e multidisciplinare
> il Rianimatore e il Coordinatore locale valutano, congiuntamente al
Coordinamento Regionale per i Trapianti, l'idoneità del donatore da
avviare al prelievo di organi e la classe di rischio.
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La Valutazione di Idoneità del donatore si deve
basare sulle informazioni raccolte da:
A.anamnesi
B.esame obiettivo
C.esami strumentali e di laboratorio
D.eventuali esami istopatologici e/o autoptici
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A. Anamnesi
deve essere raccolta utilizzando tutte le fonti di informazione
disponibili: familiari, medico curante, conoscenti, personale di
assistenza
deve riguardare: occupazione, abitudini sessuali, uso di sostanze
stupefacenti, attività ricreazionali, viaggi in aree endemiche per
specifiche patologie (ad es. malaria) e morsi di animali (es. cani)
deve indagare su malattie preesistenti (es. malattie autoimmuni,
infettive, neoplastiche, malattie a eziologia completamente o
parzialmente sconosciuta
deve indagare in particolare per i donatori pediatrici la possibile
presenza di malattie infettive diffusive in atto in altri membri della
famiglia (es: malattie esantematiche in fratelli)
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A. Anamnesi
nell'impossibilità di raccogliere l'anamnesi è opportuno eseguire
indagini volte a identificare l'eventuale esistenza di patologie
coesistenti
in caso di situazioni a particolare rischio per infezione da HIV e
qualora non sia possibile eseguire indagini biomolecolari il donatore
potrà essere utilizzato solo in casi di urgenza, o per pazienti con
infezione HIV oppure di particolari condizioni del ricevente.
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B. Esame Obiettivo
L’esame obiettivo esterno ha lo scopo di evidenziare segni riferibili a malattie
trasmissibili
Cicatrici cutanee
Lesioni cutanee o mucose con particolare attenzione alle lesioni pigmentate
Ittero
Esantemi (in particolare in età pediatrica)
Linfoadenomegalie
Segni palesi di uso di stupefacenti
Si raccomanda inoltre:
palpazione della tiroide, della mammella, dei testicoli, di stazioni linfonodali
superficiali
esplorazione rettale, quando il donatore ha superato l’età di 50 anni
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C. Esami di Laboratorio
Indagini di laboratorio che devono essere eseguite prima del trapianto:
Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria
Ab anti-HIV1 e HIV2
HBsAg
Ab anti-HBc
Ab anti-HCV
determinazione di un test treponemico (TPHA o TPPA)
determinazione della gonadotropina corionica nei casi in cui non sia definibile
la causa o l’origine dell’emorragia cerebrale
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C. Esami di Laboratorio
ricerca di anticorpi di classe IgG anti-CMV, anti-EBV, anti-HSV-1, anti-
HSV-2, anti-VZV e anti-Toxoplasma anche se la disponibilità dei risultati
non è al momento del trapianto
è obbligatoria la ricerca dei plasmodi malarici in donatori di etnia
africana per i quali non sia possibile escludere un recente soggiorno nel
paese d’origine
il riscontro di potenziali donatori con storia di pregressa infezione
tubercolare raccomanda un adeguato follow up dei riceventi
quando il test TPHA risulta positivo è necessario eseguire anche un
Test non Treponemico (usualmente VDRL o RPR): la contemporanea
positività del test treponemico e del test VDRL o RPR potrebbe invece
indicare un’infezione recente o in atto
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C. Indagini Strumentali
Indagini strumentali raccomandate ed aggiuntive su indicazione clinica
ECG
RX Torace
Ecocardiografia nei potenziali donatori di cuore
Ecografia completa addominale e pelvica
Ecografia prostatica transrettale
Ecografia tiroide, mammella, testicolo;
TC toraco-addominale
Coronarografia
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Valutazione intraoperatoria del rischio
ispezione e palpazione degli organi toracici (compresa
l’esplorazione e la palpazione delle principali stazioni linfonodali
profonde).
ispezione e palpazione degli organi addominali (compresa quella
dei reni previa apertura e rimozione della capsula del Gerota e del
grasso pararenale, e ispezione della superficie convessa del rene sino
al grasso ilare).
esecuzioni di ulteriori indagini necessarie alla valutazione di
anomalie riscontrate durante il prelievo.
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2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio
In base ai dati anamnestici, clinici, biochimici e strumentali
raccolti il potenziale donatore potrà essere classificato come
•IDONEO in assenza di elementi noti che comportino un rischio
di trasmissione di patologia oppure in presenza di fattori di rischio
noti che non impediscono l’utilizzo degli organi a scopo di
trapianto.
•NON IDONEO in presenza di fattori che invece comportano un
rischio inaccettabile di trasmissione di patologia tra donatore e
ricevente.
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2 . Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio
La classe di rischio di un donatore potrà essere:
A. Donatore a Rischio Standard
B. Donatore a Rischio Non Standard
C. Donatore a Rischio Inaccettabile
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2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio
A. Donatore a Rischio Standard: in questa classe di rischio rientrano
tutti quei donatori per i quali dal processo di valutazione NON
emergono fattori di rischio per malattie trasmissibili.
B. Donatore a Rischio Non Standard: sono presenti fattori di
rischio che implicano restrizioni nella selezione dei riceventi o il
rispetto di alcune raccomandazioni e su questa base si distinguono:
B.1 Donatori con Rischio Trascurabile
B.2 Donatori con Rischio Accettabile
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2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio
B.1 Donatore con Rischio Trascurabile
Rientrano in questo livello di rischio non standard i casi in cui
sono presenti dei fattori di rischio nel donatore ma tali fattori, non
implicano alcuna restrizione nella selezione dei riceventi in
quanto non sono tali da determinare insorgenza di patologia
correlata idonea a comportare un aumentato rischio di insuccesso
del trapianto e/o di mortalità del ricevente
Si raccomanda la sottoscrizione di un consenso informato
dettagliato e appropriato al caso specifico al momento del
trapianto
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2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio
B.2 Donatore con Rischio Accettabile
Rientrano in quest’ambito i casi in cui il processo di valutazione
evidenzia la presenza di agenti patogeni o patologie
trasmissibili ma l'utilizzo degli organi di questi donatori è
giustificato dal fatto che, a patto di rispettare determinate
restrizioni o raccomandazioni, ciò non comporta alcuna
variazione della probabilità di successo del trapianto e/o della
sopravvivenza del paziente.
Questi organi possono essere utilizzati in riceventi la cui
particolare condizione clinica rende il rischio del non trapianto
sensibilmente superiore rispetto al rischio del trapianto ed al
momento dell’iscrizione in lista deve essere sottoscritto un
modulo di corretta informazione.
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B.2 Donatore con Rischio Accettabile
Rientrano in questa categoria anche i casi in cui il processo di
valutazione non permette un’adeguata classificazione del rischio
per mancanza di uno o più elementi di valutazione e casi in cui il
donatore ha tenuto nelle due settimane precedenti la donazione riferiti
o documentati comportamenti a elevato rischio di acquisizione di
patologie infettive:
Uso di droghe per via parenterale o per via inalatoria
Abitudini sessuali
Rapporti sessuali con soggetti con documentata infezione da
HIV
Esposizione a sangue di soggetto con sospetta infezione da HIV
Detenzione in ambiente carcerario
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C. Rischio Inaccettabile
Criteri assoluti di non idoneità sono:
Sieropositività per HIV1 o 2
Sieropositività contemporanea per HBsAg e HDV
Neoplasia maligna in atto ad alto potenziale metastatico
Neoplasie maligne eradicate da meno di 10 anni
Carcinoma mammario
Melanoma
Leucemie
Linfomi
Tubercolosi disseminata in atto
Infezioni sistemiche sostenute da microrganismi MDR
Malattie da prioni accertate
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3. Valutazione dell’idoneità del Donatore in
Relazione a Patologie Infettive
L’accertata presenza di infezioni sistemiche (batteriemie)
sostenute da microrganismi con resistenza a tutti i farmaci
antimicrobici disponibili costituisce criterio di esclusione assoluta
dalla donazione.
Per infezioni localizzate (polmoniti, infezioni delle vie urinarie,
etc.), in assenza di batteriemia, l’esclusione si applica unicamente
agli organi interessati dal processo infettivo.
La semplice positività del tampone rettale per batteri multi
antibiotico resistenti (es. Acinetobacter baumannii e Klebsiella
pneumoniae KPC) non rappresenta criterio di esclusione dalla
donazione, fatta eccezione per la donazione di intestino.
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3. Valutazione dell’idoneità del Donatore in Relazione
a Patologie Infettive
Vanno effettuati gli accertamenti microbiologici su sangue, urine,
tracheoaspirato o BAL, liquor o altri campioni biologici ritenuti
significativi.
In presenza di segni e sintomi clinici di infezione (febbre elevata)
clinici e di alterazione dei parametri di laboratorio (leucocitosi
neutrofila, sedimento urinario con leucociti, nitriti, batteri, espettorato
purulento, etc.) durante la degenza in TI è necessario disporre dei
risultati degli accertamenti microbiologici al momento della
donazione.
Nel caso in cui non siano disponibili il livello di rischio del donatore
deve essere attentamente valutato acquisendo il parere della
Second Opinion infettivologica.
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Donatore con HCV-Ab: il trapianto da donatore anti HCV positivo a ricevente
positivo per gli anticorpi antiHCV può essere effettuato in tutti i potenziali
riceventi che risultino HCV-RNA positivi; il trapianto in ricevente HCV
negativo può essere effettuato solo per organi salvavita in condizioni di
Urgenza Clinica.
Donatore HBsAg Pos: il trapianto è consentito, purché il donatore non
presenti co-infezione da virus Delta (positività dell’antigene HDV o dalla
positività delle IgM anti-HDV o delle IgG anti-HDV con titolo >1:100 o per HDV-
RNA).
Donatore con HBcAb: il fegato di questi donatori ha un rischio elevato (≈
50%) di trasmissione di epatite B al ricevente ma il trapianto è consentito
comunque a favore di pazienti HBsAg positivi o HBsAg negativi e positivi per
HBsAb con titolo uguale o >10 e nei pazienti HBsAg negativi e HBsAb
negativi.
Il trapianto di rene, cuore, polmone è consentito a favore di pazienti HBsAg
positivi o HBsAg negativi ma vaccinati per l’infezione da virus B.
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Donatori provenienti da aree endemiche
per la malattia di Chagas (Sudamerica)
La tripanosomiasi americana o Malattia di
Chagas è causata dal protozoo
Trypanosoma cruzi e dall’Ufficio Regionale
del Sud America della WHO è stata definita
un problema globale.
Per i potenziali donatori nati o che abbiano
vissuto per periodi prolungati o che siano
nati da madre originaria di uno dei Paesi
dove la malattia di Chagas è endemica, è
opportuno attuare lo screening sierologico, il
cui risultato sia disponibile indicativamente
entro 10 giorni dal trapianto al fine di
effettuare un monitoraggio e un eventuale
trattamento efficace e tempestivo del
ricevente.
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West Nile Virus (WNV) è un arbovirus della famiglia dei Flaviviridae,
genere flavivirus; a questo genere fanno parte anche il virus della
febbre gialla, il virus dell'encefalite di Saint-Louis, il virus dell'encefalite
di Murray Valley e il virus dell'encefalite giapponese.
Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per
la prima volta nel 1937
La modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale è
rappresentata da diverse specie di zanzare, e tra queste riveste un
ruolo primario il genere Culex.
L'80% delle infezioni da WNV nell'uomo
non causano sintomi evidenti (incuba-
zione 2 -15 gg.) ma nel caso si verifichi
una sintomatologia, questa è general-
mente dominata dalla febbre, e rara-
mente oltre alla febbre possono
comparire alcune gravi complicazioni
neurologiche, quali meningite e
encefalite.
CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
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4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in relazione a
Patologie Neoplastiche Identificate nell’anamnesi
Prime cinque cause di morte oncologica e proporzione sul totale dei decessi per
tumore per sesso e fascia di età
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4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in relazione
a Patologie Neoplastiche Identificate nell’anamnesi
Il donatore portatore di un tumore maligno può essere donatore IDONEO con
classe di rischio NON STANDARD A RISCHIO TRASCURABILE , nel caso si tratti di
uno dei seguenti tumori:
Carcinoma in situ di qualsiasi organo (escluso carcinoma in situ ad alto grado della
mammella)
Carcinoma basocellulare cutaneo di basso grado G1-2 (Basalioma);
Carcinoma spinocellulare cutaneo
Carcinoma papillifero dell’epitelio uroteliale (PT1a secondo la classificazione
TNM)
Carcinoma uroteliale papillifero intraepiteliale (pTa o infiltrante il chorion pT1 sec.
AJCC 2010)
Carcinoma prostatico con score di Gleason ≤ 6
Microcarcinoma papillifero capsulato della tiroide (carcinoma < 1)
Carcinoma del rene a basso grado < 4 cm (PT1a secondo la classificazione AJCC
2010)
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4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in relazione
a Patologie Neoplastiche Identificate nell’anamnesi
Se nell’anamnesi del potenziale donatore figura in passato una neoplasia
potenzialmente trasmissibile con il trapianto, definita guarita, gli organi
non sono in nessun caso utilizzabili per trapianto (donatore a rischio
inaccettabile) nei seguenti casi:
se siano trascorsi meno di 10 anni dalla diagnosi di guarigione a meno
che non si tratti di neoplasie che anche quando in atto permettono di
considerare il donatore idoneo ma a rischio accettabile o trascurabile
Carcinoma mammario, Melanoma, Leucemie, Linfomi.
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Valutazione dell’idoneità del donatore con neoplasie
del Sistema Nervoso Centrale
Facendo riferimento alla classificazione WHO (OMS2000) e ai più recenti dati della
letteratura il rischio di trasmissione donatore/ricevente per le neoplasie del sistema
nervoso centrale (SNC) può essere in tal modo suddiviso.
1.Donatore Non Standard con Rischio Trascurabile
neoplasie cerebrali benigne
neoplasie cerebrali a basso grado di malignità (grado 1, 2 e 3 WHO)
2. Donatore Non Standard con Rischio Accettabile
neoplasie cerebrali maligne grado 4 WHO (con eccezione dei tumori embrionari,
glioblastoma e gliosarcoma) in assenza di fattori di rischio clinici*
3. Donatore non idoneo per Rischio Inaccettabile
neoplasie cerebrali maligne grado 4 WHO a maggior rischio di trasmissibilità
tumorale in presenza di almeno uno dei fattori di rischio clinici*
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Valutazione dell’idoneità del donatore con
neoplasie del Sistema Nervoso Centrale
3. Donatore non idoneo per Rischio Inaccettabile
neoplasie cerebrali maligne grado 4 WHO a maggior rischio di trasmissibilità
tumorale in presenza di almeno uno dei fattori di rischio clinici*
tumori embrionari
glioblastoma
gliosarcoma
melanomi (anche in assenza di fattori di rischio clinici)
linfomi maligni (anche in assenza di fattori di rischio clinici)
processi metastatici
* Fattori di rischio clinici: lunga durata della malattia, precedenti interventi
chirurgici, craniotomia, (shunt ventricolari) e/o i trattamenti radioterapici intensivi.
Fanno eccezione gli interventi chirurgici cerebrali e le craniotomie eseguite a fini
diagnostici contestualmente al prelievo o in un momento immediatamente
precedente, cioè nel corso del ricovero che è esitato in exitus del paziente.
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5. Valutazione della Idoneità degli Organi
L'anamnesi, l'esame obiettivo e la diagnostica strumentale
devono esplorare la funzionalità dei singoli organi ed
evidenziare l'eventuale presenza di patologie d'organo in atto.
La valutazione dell’idoneità dei singoli organi è fatta sui dati
raccolti nella rianimazione (anamnesi, esame obiettivo,
diagnostica strumentale, di laboratorio, ed eventualmente
istopatologica).
La valutazione dell’idoneità (o della non idoneità) dell'organo,
effettuata da un centro trapianti, non è assoluta, ma si riferisce
esclusivamente per i pazienti in lista in quel centro.
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CASI PARTICOLARI
Rilevazione casuale di M-GUS
Donatore con anamnesi positiva per M-GUS
Donatore positivo per PSA
CASI CLINICI
Encefalopatia post anossica da arresto cardiaco
Asportazione displasia cerebellare
Emorragia cerebrale
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Rilevazione casuale di M-GUS
Nel caso in cui il donatore di organi abbia un’anamnesi
negativa per M-GUS (Monoclonal Gammapathy of Uncertain
Significance), ma si evidenzi la presenza di una componente
monoclonale (CM) mediante analisi elettroforetica delle proteine
durante il ricovero (esame non richiesto nella valutazione
dell’idoneità del donatore e da non richiedere, salvo anamnesi
positiva), se
1.la CM è < a 1,5 g/dl il donatore è da considerare a Rischio
Standard
2.se la CM è > a 1,5 g/dl il donatore è idoneo con livello di
Rischio Non Standard Trascurabile.
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Donatore con anamnesi positiva per M-GUS
Nel caso in cui il potenziale donatore abbia un’anamnesi positiva
per M-GUS (Monoclonal Gammapathy of Uncertain Significance), è
necessario valutare la concentrazione della CM (componente
monoclonale) e il dosaggio quantitativo delle sottofrazioni
immunoglobuliniche (IgG, IgA, IgM).
Nel caso in cui la CM sia < a 1,5 g/dL, in assenza di ulteriori
alterazioni ematochimiche/strumentali e di sintomatologia specifica,
indipendentemente dalla frazione immunoglobulinica presente, il
donatore è da considerare a Rischio Standard.
Nel caso in cui la CM sia > a 1,5 g/dL, il donatore è idoneo con
livello di Rischio Non Standard Trascurabile.
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Donatore positivo per PSA
E’ raccomandata la determinazione del PSA totale e del rapporto PSA
libero/PSA totale in maschi di > 50 anni di età.
•valori di PSA totale < 4ng/ml il donatore ha classe di Rischio Standard
•valori di PSA totale < 10 ng/ml associati a un valore del rapporto PSA
libero/PSA totale > 25% il donatore ha classe di Rischio Standard.
•valori di PSA totale < 10 ng/ml associati a un valore del rapporto PSA
libero/PSA totale < 25% così come valori > 10 ng/ml richiedono che sia
eseguita
• una visita urologica
• ecografia transrettale su indicazione dell’urologo
• eventuale accertamento bioptico
se noduli sospetti in senso neoplastico danno esito negativo il
donatore sarà classificato a Rischio Standard.
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Donatore positivo per PSA
Qualora l’esame istologico abbia evidenziato la presenza di un
adenocarcinoma confinato all’interno della ghiandola prostatica ed esteso
a uno o a entrambi i lobi e tutti i campioni esaminati abbiano uno score di
Gleason inferiore o uguale a 6, il donatore può essere considerato idoneo
con classe di Rischio Non Standard ma Trascurabile.
Quando uno o più campioni presentano un prevalente grado di Gleason >
6 e/o segni clinici, strumentali o istopatologici di estensione locale della
neoplasia fuori della ghiandola prostatica il donatore viene considerato con
classe di Rischio Non Standard ma Accettabile
Nei casi di accertate metastasi linfonodali o a distanza. il donatore viene
considerato con classe di Rischio Inaccettabile
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CASO CLINICO n. 1
• Donna di 37 aa
• Encefalopatia post anossica da arresto cardiaco
In anamnesi:
• LNH a grandi cellule B primitivo del mediastino esordito all’età di 23
anni trattato con chemioterapia per 12 settimane con remissione
completa.
• Follow up (>10 aa) regolare e negativo per ripresa di malattia.
• Esami ematochimici ed esame obiettivo nella norma.
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La Second Opinion ematologica attribuisce al donatore:
Rischio Non Standard ma Accettabile
Allocazione:
•Organi salvavita
•Riceventi che hanno aderito al protocollo RISCHIO NON
STANDARD ACCETTABILE
CASO CLINICO n. 1
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CASO CLINICO n. 2
• Donna di 37 anni
• Asportazione displasia cerebellare - posizionamento derivazione
ventricolare esterna –ventricolostomia.
• Esame istologico della lesione: gangliocitoma cerebellare displastico di
grado I sec WHO
• 90 giorni di degenza in rianimazione
• Decorso post-operatorio complicato da meningoencefalite da
Acinetobacter baumannii
Esami colturali:
• Liquor: Acinetobacter baumannii
• Emocolture: Pseudomonas aeruginosa
• Urinocoltura: Candida glabrata
• BAL: Candida glabrata, Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa,
Acinetobacter baumannii
Terapia antibiotica mirata Apiressia da 5 gg, GB nella norma
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CASO CLINICO n. 2
Problematiche da considerare nella definizione del livello di rischio:
Patologia neoplastica: gangliocitoma cerebellare displastico di grado I WHO
Rischio non standard trascurabile (neoplasie cerebrali
benigne e a basso grado di malignità, grado I WHO)
Quadro infettivo:
•Meningoencefalite da Acinetobacter
Rischio Non Standard Trascurabile
•Batteriemia da Pseudomonas
Rischio Non Standard Trascurabile
Non si prescrive profilassi ai riceventi
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CASO CLINICO n. 2
In fase di prelievo:
Cuore e reni: non alterazioni morfologiche
Fegato: colecistopatia necrotica su base ischemica
Pelvi: ascesso da pregressa perforazione del sigma misconosciuta.
In relazione ai rilievi addominali si contatta la Second Opinion, che attribuisce
un livello di rischio pre-trapianto Non standard ma Accettabile per organi
salvavita
Le equipe coinvolte nel prelievo di cuore e reni rinunciano alla procedura.
L’equipe del CT di fegato decide di procedere comunque al prelievo del
fegato, viste le gravissime condizioni del candidato ricevente (organo
salvavita).
Decorso post- operatorio regolare, senza problematiche infettivologiche.
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CASO CLINICO n. 3
• 34 anni
• Sesso ?
• Emorragia cerebrale
• Intubato da 10 giorni
Anamnesi iniziale:
• Paziente transgender
• Non abitudini a “rischio”
• Unico partner sessuale
Rischio Standard
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CASO CLINICO 3
Anamnesi completa:
•Abitudini a “rischio”
•Partner sessuale HIV+
Sentita la Second Opinion infettivologica:
Rischio non standard Accettabile
previa esecuzione di esami biomolecolari
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CASO CLINICO 3
Allocazione:
•Organi salvavita solo su riceventi HIV+
Tx di fegato eseguito su ricevente HIV+
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CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
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Ogni organo destinato ad essere trapiantato
DEVE avere una qualità accettabile
e NON deve esporre il ricevente
a rischi inaccettabili

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Extended criteria donor: oltre lo standard

  • 1. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 EXTENDED CRITERIA DONOR: OLTRE LO STANDARD Maurizio Valeri Raffaella Zaccaria
  • 2. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 “…..nella pratica trapiantologia il rischio di trasmissione di patologie sia infettive che neoplastiche è sempre presente”
  • 3. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 La valutazione di idoneità del donatore di organi e tessuti è finalizzata a ridurre al minimo il rischio di trasmissione di malattie dal donatore al ricevente in seguito al trapianto.
  • 4. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Il compito della struttura di coordinamento è quello di “procurare” al clinico tutte le informazioni disponibili e utili a valutare il rischio di trasmissione di patologia, ma resta in capo al team che deve gestire il trapianto la decisione finale se utilizzare o no un determinato organo.
  • 5. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 1. Processo di Valutazione del Rischio 2. Definizione dei Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio 3. Valutazione dell’idoneità del Donatore in Relazione a Patologie Infettive 4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in Relazione a Patologie Neoplastiche identificate nell’anamnesi 5. Valutazione della Idoneità degli Organi Procedura Operativa
  • 6. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 1. Processo di Valutazione del Rischio > i Rianimatori ed i Coordinatori locali devono segnalare Centro Regionale per i Trapianti ogni soggetto sottoposto ad accertamento di morte > tutti gli operatori nelle procedure di segnalazione del potenziale donatore faranno riferimento al proprio coordinatore locale e questi al Coordinamento Regionale per i Trapianti > il processo che porta alla valutazione dell’idoneità del donatore di organi è un processo multifasico e multidisciplinare > il Rianimatore e il Coordinatore locale valutano, congiuntamente al Coordinamento Regionale per i Trapianti, l'idoneità del donatore da avviare al prelievo di organi e la classe di rischio.
  • 7. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 La Valutazione di Idoneità del donatore si deve basare sulle informazioni raccolte da: A.anamnesi B.esame obiettivo C.esami strumentali e di laboratorio D.eventuali esami istopatologici e/o autoptici
  • 8. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 A. Anamnesi deve essere raccolta utilizzando tutte le fonti di informazione disponibili: familiari, medico curante, conoscenti, personale di assistenza deve riguardare: occupazione, abitudini sessuali, uso di sostanze stupefacenti, attività ricreazionali, viaggi in aree endemiche per specifiche patologie (ad es. malaria) e morsi di animali (es. cani) deve indagare su malattie preesistenti (es. malattie autoimmuni, infettive, neoplastiche, malattie a eziologia completamente o parzialmente sconosciuta deve indagare in particolare per i donatori pediatrici la possibile presenza di malattie infettive diffusive in atto in altri membri della famiglia (es: malattie esantematiche in fratelli)
  • 9. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 A. Anamnesi nell'impossibilità di raccogliere l'anamnesi è opportuno eseguire indagini volte a identificare l'eventuale esistenza di patologie coesistenti in caso di situazioni a particolare rischio per infezione da HIV e qualora non sia possibile eseguire indagini biomolecolari il donatore potrà essere utilizzato solo in casi di urgenza, o per pazienti con infezione HIV oppure di particolari condizioni del ricevente.
  • 10. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 B. Esame Obiettivo L’esame obiettivo esterno ha lo scopo di evidenziare segni riferibili a malattie trasmissibili Cicatrici cutanee Lesioni cutanee o mucose con particolare attenzione alle lesioni pigmentate Ittero Esantemi (in particolare in età pediatrica) Linfoadenomegalie Segni palesi di uso di stupefacenti Si raccomanda inoltre: palpazione della tiroide, della mammella, dei testicoli, di stazioni linfonodali superficiali esplorazione rettale, quando il donatore ha superato l’età di 50 anni
  • 11. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 C. Esami di Laboratorio Indagini di laboratorio che devono essere eseguite prima del trapianto: Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria Ab anti-HIV1 e HIV2 HBsAg Ab anti-HBc Ab anti-HCV determinazione di un test treponemico (TPHA o TPPA) determinazione della gonadotropina corionica nei casi in cui non sia definibile la causa o l’origine dell’emorragia cerebrale
  • 12. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 C. Esami di Laboratorio ricerca di anticorpi di classe IgG anti-CMV, anti-EBV, anti-HSV-1, anti- HSV-2, anti-VZV e anti-Toxoplasma anche se la disponibilità dei risultati non è al momento del trapianto è obbligatoria la ricerca dei plasmodi malarici in donatori di etnia africana per i quali non sia possibile escludere un recente soggiorno nel paese d’origine il riscontro di potenziali donatori con storia di pregressa infezione tubercolare raccomanda un adeguato follow up dei riceventi quando il test TPHA risulta positivo è necessario eseguire anche un Test non Treponemico (usualmente VDRL o RPR): la contemporanea positività del test treponemico e del test VDRL o RPR potrebbe invece indicare un’infezione recente o in atto
  • 13. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 C. Indagini Strumentali Indagini strumentali raccomandate ed aggiuntive su indicazione clinica ECG RX Torace Ecocardiografia nei potenziali donatori di cuore Ecografia completa addominale e pelvica Ecografia prostatica transrettale Ecografia tiroide, mammella, testicolo; TC toraco-addominale Coronarografia
  • 14. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Valutazione intraoperatoria del rischio ispezione e palpazione degli organi toracici (compresa l’esplorazione e la palpazione delle principali stazioni linfonodali profonde). ispezione e palpazione degli organi addominali (compresa quella dei reni previa apertura e rimozione della capsula del Gerota e del grasso pararenale, e ispezione della superficie convessa del rene sino al grasso ilare). esecuzioni di ulteriori indagini necessarie alla valutazione di anomalie riscontrate durante il prelievo.
  • 15. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio In base ai dati anamnestici, clinici, biochimici e strumentali raccolti il potenziale donatore potrà essere classificato come •IDONEO in assenza di elementi noti che comportino un rischio di trasmissione di patologia oppure in presenza di fattori di rischio noti che non impediscono l’utilizzo degli organi a scopo di trapianto. •NON IDONEO in presenza di fattori che invece comportano un rischio inaccettabile di trasmissione di patologia tra donatore e ricevente.
  • 16. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 2 . Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio La classe di rischio di un donatore potrà essere: A. Donatore a Rischio Standard B. Donatore a Rischio Non Standard C. Donatore a Rischio Inaccettabile
  • 17. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio A. Donatore a Rischio Standard: in questa classe di rischio rientrano tutti quei donatori per i quali dal processo di valutazione NON emergono fattori di rischio per malattie trasmissibili. B. Donatore a Rischio Non Standard: sono presenti fattori di rischio che implicano restrizioni nella selezione dei riceventi o il rispetto di alcune raccomandazioni e su questa base si distinguono: B.1 Donatori con Rischio Trascurabile B.2 Donatori con Rischio Accettabile
  • 18. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio B.1 Donatore con Rischio Trascurabile Rientrano in questo livello di rischio non standard i casi in cui sono presenti dei fattori di rischio nel donatore ma tali fattori, non implicano alcuna restrizione nella selezione dei riceventi in quanto non sono tali da determinare insorgenza di patologia correlata idonea a comportare un aumentato rischio di insuccesso del trapianto e/o di mortalità del ricevente Si raccomanda la sottoscrizione di un consenso informato dettagliato e appropriato al caso specifico al momento del trapianto
  • 19. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 2. Livelli di Idoneità e della Classe di Rischio B.2 Donatore con Rischio Accettabile Rientrano in quest’ambito i casi in cui il processo di valutazione evidenzia la presenza di agenti patogeni o patologie trasmissibili ma l'utilizzo degli organi di questi donatori è giustificato dal fatto che, a patto di rispettare determinate restrizioni o raccomandazioni, ciò non comporta alcuna variazione della probabilità di successo del trapianto e/o della sopravvivenza del paziente. Questi organi possono essere utilizzati in riceventi la cui particolare condizione clinica rende il rischio del non trapianto sensibilmente superiore rispetto al rischio del trapianto ed al momento dell’iscrizione in lista deve essere sottoscritto un modulo di corretta informazione.
  • 20. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 B.2 Donatore con Rischio Accettabile Rientrano in questa categoria anche i casi in cui il processo di valutazione non permette un’adeguata classificazione del rischio per mancanza di uno o più elementi di valutazione e casi in cui il donatore ha tenuto nelle due settimane precedenti la donazione riferiti o documentati comportamenti a elevato rischio di acquisizione di patologie infettive: Uso di droghe per via parenterale o per via inalatoria Abitudini sessuali Rapporti sessuali con soggetti con documentata infezione da HIV Esposizione a sangue di soggetto con sospetta infezione da HIV Detenzione in ambiente carcerario
  • 21. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 22. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 C. Rischio Inaccettabile Criteri assoluti di non idoneità sono: Sieropositività per HIV1 o 2 Sieropositività contemporanea per HBsAg e HDV Neoplasia maligna in atto ad alto potenziale metastatico Neoplasie maligne eradicate da meno di 10 anni Carcinoma mammario Melanoma Leucemie Linfomi Tubercolosi disseminata in atto Infezioni sistemiche sostenute da microrganismi MDR Malattie da prioni accertate
  • 23. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 24. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 3. Valutazione dell’idoneità del Donatore in Relazione a Patologie Infettive L’accertata presenza di infezioni sistemiche (batteriemie) sostenute da microrganismi con resistenza a tutti i farmaci antimicrobici disponibili costituisce criterio di esclusione assoluta dalla donazione. Per infezioni localizzate (polmoniti, infezioni delle vie urinarie, etc.), in assenza di batteriemia, l’esclusione si applica unicamente agli organi interessati dal processo infettivo. La semplice positività del tampone rettale per batteri multi antibiotico resistenti (es. Acinetobacter baumannii e Klebsiella pneumoniae KPC) non rappresenta criterio di esclusione dalla donazione, fatta eccezione per la donazione di intestino.
  • 25. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 3. Valutazione dell’idoneità del Donatore in Relazione a Patologie Infettive Vanno effettuati gli accertamenti microbiologici su sangue, urine, tracheoaspirato o BAL, liquor o altri campioni biologici ritenuti significativi. In presenza di segni e sintomi clinici di infezione (febbre elevata) clinici e di alterazione dei parametri di laboratorio (leucocitosi neutrofila, sedimento urinario con leucociti, nitriti, batteri, espettorato purulento, etc.) durante la degenza in TI è necessario disporre dei risultati degli accertamenti microbiologici al momento della donazione. Nel caso in cui non siano disponibili il livello di rischio del donatore deve essere attentamente valutato acquisendo il parere della Second Opinion infettivologica.
  • 26. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Donatore con HCV-Ab: il trapianto da donatore anti HCV positivo a ricevente positivo per gli anticorpi antiHCV può essere effettuato in tutti i potenziali riceventi che risultino HCV-RNA positivi; il trapianto in ricevente HCV negativo può essere effettuato solo per organi salvavita in condizioni di Urgenza Clinica. Donatore HBsAg Pos: il trapianto è consentito, purché il donatore non presenti co-infezione da virus Delta (positività dell’antigene HDV o dalla positività delle IgM anti-HDV o delle IgG anti-HDV con titolo >1:100 o per HDV- RNA). Donatore con HBcAb: il fegato di questi donatori ha un rischio elevato (≈ 50%) di trasmissione di epatite B al ricevente ma il trapianto è consentito comunque a favore di pazienti HBsAg positivi o HBsAg negativi e positivi per HBsAb con titolo uguale o >10 e nei pazienti HBsAg negativi e HBsAb negativi. Il trapianto di rene, cuore, polmone è consentito a favore di pazienti HBsAg positivi o HBsAg negativi ma vaccinati per l’infezione da virus B.
  • 27. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Donatori provenienti da aree endemiche per la malattia di Chagas (Sudamerica) La tripanosomiasi americana o Malattia di Chagas è causata dal protozoo Trypanosoma cruzi e dall’Ufficio Regionale del Sud America della WHO è stata definita un problema globale. Per i potenziali donatori nati o che abbiano vissuto per periodi prolungati o che siano nati da madre originaria di uno dei Paesi dove la malattia di Chagas è endemica, è opportuno attuare lo screening sierologico, il cui risultato sia disponibile indicativamente entro 10 giorni dal trapianto al fine di effettuare un monitoraggio e un eventuale trattamento efficace e tempestivo del ricevente.
  • 28. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 West Nile Virus (WNV) è un arbovirus della famiglia dei Flaviviridae, genere flavivirus; a questo genere fanno parte anche il virus della febbre gialla, il virus dell'encefalite di Saint-Louis, il virus dell'encefalite di Murray Valley e il virus dell'encefalite giapponese. Il suo nome viene dal distretto di West Nile in Uganda, dove è stato isolato per la prima volta nel 1937 La modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale è rappresentata da diverse specie di zanzare, e tra queste riveste un ruolo primario il genere Culex. L'80% delle infezioni da WNV nell'uomo non causano sintomi evidenti (incuba- zione 2 -15 gg.) ma nel caso si verifichi una sintomatologia, questa è general- mente dominata dalla febbre, e rara- mente oltre alla febbre possono comparire alcune gravi complicazioni neurologiche, quali meningite e encefalite.
  • 29. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 30. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 31. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 32. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in relazione a Patologie Neoplastiche Identificate nell’anamnesi Prime cinque cause di morte oncologica e proporzione sul totale dei decessi per tumore per sesso e fascia di età
  • 33. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in relazione a Patologie Neoplastiche Identificate nell’anamnesi Il donatore portatore di un tumore maligno può essere donatore IDONEO con classe di rischio NON STANDARD A RISCHIO TRASCURABILE , nel caso si tratti di uno dei seguenti tumori: Carcinoma in situ di qualsiasi organo (escluso carcinoma in situ ad alto grado della mammella) Carcinoma basocellulare cutaneo di basso grado G1-2 (Basalioma); Carcinoma spinocellulare cutaneo Carcinoma papillifero dell’epitelio uroteliale (PT1a secondo la classificazione TNM) Carcinoma uroteliale papillifero intraepiteliale (pTa o infiltrante il chorion pT1 sec. AJCC 2010) Carcinoma prostatico con score di Gleason ≤ 6 Microcarcinoma papillifero capsulato della tiroide (carcinoma < 1) Carcinoma del rene a basso grado < 4 cm (PT1a secondo la classificazione AJCC 2010)
  • 34. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 4. Valutazione dell’idoneità del Donatore in relazione a Patologie Neoplastiche Identificate nell’anamnesi Se nell’anamnesi del potenziale donatore figura in passato una neoplasia potenzialmente trasmissibile con il trapianto, definita guarita, gli organi non sono in nessun caso utilizzabili per trapianto (donatore a rischio inaccettabile) nei seguenti casi: se siano trascorsi meno di 10 anni dalla diagnosi di guarigione a meno che non si tratti di neoplasie che anche quando in atto permettono di considerare il donatore idoneo ma a rischio accettabile o trascurabile Carcinoma mammario, Melanoma, Leucemie, Linfomi.
  • 35. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Valutazione dell’idoneità del donatore con neoplasie del Sistema Nervoso Centrale Facendo riferimento alla classificazione WHO (OMS2000) e ai più recenti dati della letteratura il rischio di trasmissione donatore/ricevente per le neoplasie del sistema nervoso centrale (SNC) può essere in tal modo suddiviso. 1.Donatore Non Standard con Rischio Trascurabile neoplasie cerebrali benigne neoplasie cerebrali a basso grado di malignità (grado 1, 2 e 3 WHO) 2. Donatore Non Standard con Rischio Accettabile neoplasie cerebrali maligne grado 4 WHO (con eccezione dei tumori embrionari, glioblastoma e gliosarcoma) in assenza di fattori di rischio clinici* 3. Donatore non idoneo per Rischio Inaccettabile neoplasie cerebrali maligne grado 4 WHO a maggior rischio di trasmissibilità tumorale in presenza di almeno uno dei fattori di rischio clinici*
  • 36. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Valutazione dell’idoneità del donatore con neoplasie del Sistema Nervoso Centrale 3. Donatore non idoneo per Rischio Inaccettabile neoplasie cerebrali maligne grado 4 WHO a maggior rischio di trasmissibilità tumorale in presenza di almeno uno dei fattori di rischio clinici* tumori embrionari glioblastoma gliosarcoma melanomi (anche in assenza di fattori di rischio clinici) linfomi maligni (anche in assenza di fattori di rischio clinici) processi metastatici * Fattori di rischio clinici: lunga durata della malattia, precedenti interventi chirurgici, craniotomia, (shunt ventricolari) e/o i trattamenti radioterapici intensivi. Fanno eccezione gli interventi chirurgici cerebrali e le craniotomie eseguite a fini diagnostici contestualmente al prelievo o in un momento immediatamente precedente, cioè nel corso del ricovero che è esitato in exitus del paziente.
  • 37. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 5. Valutazione della Idoneità degli Organi L'anamnesi, l'esame obiettivo e la diagnostica strumentale devono esplorare la funzionalità dei singoli organi ed evidenziare l'eventuale presenza di patologie d'organo in atto. La valutazione dell’idoneità dei singoli organi è fatta sui dati raccolti nella rianimazione (anamnesi, esame obiettivo, diagnostica strumentale, di laboratorio, ed eventualmente istopatologica). La valutazione dell’idoneità (o della non idoneità) dell'organo, effettuata da un centro trapianti, non è assoluta, ma si riferisce esclusivamente per i pazienti in lista in quel centro.
  • 38. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASI PARTICOLARI Rilevazione casuale di M-GUS Donatore con anamnesi positiva per M-GUS Donatore positivo per PSA CASI CLINICI Encefalopatia post anossica da arresto cardiaco Asportazione displasia cerebellare Emorragia cerebrale
  • 39. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Rilevazione casuale di M-GUS Nel caso in cui il donatore di organi abbia un’anamnesi negativa per M-GUS (Monoclonal Gammapathy of Uncertain Significance), ma si evidenzi la presenza di una componente monoclonale (CM) mediante analisi elettroforetica delle proteine durante il ricovero (esame non richiesto nella valutazione dell’idoneità del donatore e da non richiedere, salvo anamnesi positiva), se 1.la CM è < a 1,5 g/dl il donatore è da considerare a Rischio Standard 2.se la CM è > a 1,5 g/dl il donatore è idoneo con livello di Rischio Non Standard Trascurabile.
  • 40. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 41. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Donatore con anamnesi positiva per M-GUS Nel caso in cui il potenziale donatore abbia un’anamnesi positiva per M-GUS (Monoclonal Gammapathy of Uncertain Significance), è necessario valutare la concentrazione della CM (componente monoclonale) e il dosaggio quantitativo delle sottofrazioni immunoglobuliniche (IgG, IgA, IgM). Nel caso in cui la CM sia < a 1,5 g/dL, in assenza di ulteriori alterazioni ematochimiche/strumentali e di sintomatologia specifica, indipendentemente dalla frazione immunoglobulinica presente, il donatore è da considerare a Rischio Standard. Nel caso in cui la CM sia > a 1,5 g/dL, il donatore è idoneo con livello di Rischio Non Standard Trascurabile.
  • 42. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Donatore positivo per PSA E’ raccomandata la determinazione del PSA totale e del rapporto PSA libero/PSA totale in maschi di > 50 anni di età. •valori di PSA totale < 4ng/ml il donatore ha classe di Rischio Standard •valori di PSA totale < 10 ng/ml associati a un valore del rapporto PSA libero/PSA totale > 25% il donatore ha classe di Rischio Standard. •valori di PSA totale < 10 ng/ml associati a un valore del rapporto PSA libero/PSA totale < 25% così come valori > 10 ng/ml richiedono che sia eseguita • una visita urologica • ecografia transrettale su indicazione dell’urologo • eventuale accertamento bioptico se noduli sospetti in senso neoplastico danno esito negativo il donatore sarà classificato a Rischio Standard.
  • 43. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Donatore positivo per PSA Qualora l’esame istologico abbia evidenziato la presenza di un adenocarcinoma confinato all’interno della ghiandola prostatica ed esteso a uno o a entrambi i lobi e tutti i campioni esaminati abbiano uno score di Gleason inferiore o uguale a 6, il donatore può essere considerato idoneo con classe di Rischio Non Standard ma Trascurabile. Quando uno o più campioni presentano un prevalente grado di Gleason > 6 e/o segni clinici, strumentali o istopatologici di estensione locale della neoplasia fuori della ghiandola prostatica il donatore viene considerato con classe di Rischio Non Standard ma Accettabile Nei casi di accertate metastasi linfonodali o a distanza. il donatore viene considerato con classe di Rischio Inaccettabile
  • 44. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASO CLINICO n. 1 • Donna di 37 aa • Encefalopatia post anossica da arresto cardiaco In anamnesi: • LNH a grandi cellule B primitivo del mediastino esordito all’età di 23 anni trattato con chemioterapia per 12 settimane con remissione completa. • Follow up (>10 aa) regolare e negativo per ripresa di malattia. • Esami ematochimici ed esame obiettivo nella norma.
  • 45. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 La Second Opinion ematologica attribuisce al donatore: Rischio Non Standard ma Accettabile Allocazione: •Organi salvavita •Riceventi che hanno aderito al protocollo RISCHIO NON STANDARD ACCETTABILE CASO CLINICO n. 1
  • 46. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 47. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASO CLINICO n. 2 • Donna di 37 anni • Asportazione displasia cerebellare - posizionamento derivazione ventricolare esterna –ventricolostomia. • Esame istologico della lesione: gangliocitoma cerebellare displastico di grado I sec WHO • 90 giorni di degenza in rianimazione • Decorso post-operatorio complicato da meningoencefalite da Acinetobacter baumannii Esami colturali: • Liquor: Acinetobacter baumannii • Emocolture: Pseudomonas aeruginosa • Urinocoltura: Candida glabrata • BAL: Candida glabrata, Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter baumannii Terapia antibiotica mirata Apiressia da 5 gg, GB nella norma
  • 48. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASO CLINICO n. 2 Problematiche da considerare nella definizione del livello di rischio: Patologia neoplastica: gangliocitoma cerebellare displastico di grado I WHO Rischio non standard trascurabile (neoplasie cerebrali benigne e a basso grado di malignità, grado I WHO) Quadro infettivo: •Meningoencefalite da Acinetobacter Rischio Non Standard Trascurabile •Batteriemia da Pseudomonas Rischio Non Standard Trascurabile Non si prescrive profilassi ai riceventi
  • 49. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASO CLINICO n. 2 In fase di prelievo: Cuore e reni: non alterazioni morfologiche Fegato: colecistopatia necrotica su base ischemica Pelvi: ascesso da pregressa perforazione del sigma misconosciuta. In relazione ai rilievi addominali si contatta la Second Opinion, che attribuisce un livello di rischio pre-trapianto Non standard ma Accettabile per organi salvavita Le equipe coinvolte nel prelievo di cuore e reni rinunciano alla procedura. L’equipe del CT di fegato decide di procedere comunque al prelievo del fegato, viste le gravissime condizioni del candidato ricevente (organo salvavita). Decorso post- operatorio regolare, senza problematiche infettivologiche.
  • 50. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 51. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASO CLINICO n. 3 • 34 anni • Sesso ? • Emorragia cerebrale • Intubato da 10 giorni Anamnesi iniziale: • Paziente transgender • Non abitudini a “rischio” • Unico partner sessuale Rischio Standard
  • 52. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASO CLINICO 3 Anamnesi completa: •Abitudini a “rischio” •Partner sessuale HIV+ Sentita la Second Opinion infettivologica: Rischio non standard Accettabile previa esecuzione di esami biomolecolari
  • 53. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 CASO CLINICO 3 Allocazione: •Organi salvavita solo su riceventi HIV+ Tx di fegato eseguito su ricevente HIV+
  • 54. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 55. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 56. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 57. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016
  • 58. CORSO NAZIONALE TPM – Frascati 24 – 27 Ottobre 2016 Ogni organo destinato ad essere trapiantato DEVE avere una qualità accettabile e NON deve esporre il ricevente a rischi inaccettabili