I mestieri per le Digital Humanities e la questione dell'identità. Informatica Umanistica a Pisa.
Oct. 1, 2014•0 likes•4,704 views
Download to read offline
Report
Education
Ragionamento sull'informatica umanistica e la cultura ditale tra lavoro, ricerca e disciplina anche alla luce dell'esperienza del corso di laurea di Informatica Umanistica a Pisa
I mestieri per le Digital Humanities e la questione dell'identità. Informatica Umanistica a Pisa.
1. Studio, lavoro, identità
Informatica Umanistica a Pisa
Enrica Salvatori
Dip. di Civiltà e Forme del Sapere
CdS di Informatica Umanistica
Università di Pisa
AIUCD, Bologna, Settembre 2014 - Seminario di Cultura Digitale
I mestieri per le Digital Humanities - 1° ottobre 2014 Pisa
4. Struttura della triennale: 1° anno
! Laboratorio di inglese (6 cfu)
! Linguistica Italiana(12 cfu)
! Fondamenti teorici e Programmazione (12 cfu)
! Linguistica generale (6 cfu)
! Web design e programmazione web (12 cfu)
! Laboratorio di scrittura professionale (6 cfu)
5. Struttura della triennale: 2° anno
! Letteratura italiana (12 cfu)
! Storia dell’arte (6 cfu)
! Algoritmica (6 cfu)
! Introduzione agli studi storici (6 cfu)
! Letteratura italiana contemporanea (6 cfu)
! Linguistica computazionale (12 cfu)
! Database e laboratorio web (12 cfu)
6. Struttura della triennale: 3° anno
! Codifica dei tesi (6 cfu)
! Lingua / letteratura latina (6 cfu)
! Telematica (6 cfu)
! Una letteratura straniera (EN|FR|DE|SP) (6 cfu)
! Una scelta tra: Biblioteche digitali, Progettazione
grafica, Produzione multimediale, Tecnologie per
l’apprendimento (6 cfu)
! Tirocinio (6 cfu)
! A scelta (18 cfu)
! Progetto finale (6 cfu)
7. Magistrale: struttura generale
! Ambito informatico (30 cfu)
! Analisi dei dati e programmazione (12 cfu)
! A scelta (18 cfu)
! Ambito linguistico/letterario (12 cfu)
! Ambito artistico, storico, giuridico (18 cfu)
! Materie afffini e integrative (24 cfu)
! Altro
! Seminario di Cultura Digitale (6 cfu)
! A scelta (12 cfu)
! Tesi (24 cfu)
15. 10/21/10
A. Favilla. E. Todaro
Laboratorio di cultura digitale -
Palazzo Ricci - Via Collegio Ricci, 10
Pisa
Infografica
16. 10/21/10
Laboratorio di cultura digitale -
Palazzo Ricci - Via Collegio Ricci, 10
Pisa
M. Tonsini, E.
Todaro
Book trailers
17. 10/21/10
Progetto di A. Lenci
S. Dei Rossi, E. Todaro
Laboratorio di cultura digitale -
Palazzo Ricci - Via Collegio Ricci, 10
Pisa
Interface to linguistic data
20. 2010
2014
Costituzione informale come laboratorio
interno al CISIAU
Costituzione ufficiale come CENTRO
INTERDIPARTIMENTALE
FLL
CFS
INF
ECO
SP
21. Sondaggi e interviste
! 32 laureati / 20 intervistati alla Triennale
! 14 laureati / 10 intervistati nella Magistrale
! Interviste ai laureati del 2012 a 12 mesi dalla laurea
a cura dell’Ufficio Laureati dell’Università di Pisa
! + sondaggio personale non statistico attuato con
modulo gdrive e diffuso via mailing list e social
network: 24 risposte
30. Visioni negative
! Il nostro corso di laurea fornisce molte … ma il mondo del lavoro
richiede conoscenze … molto più elevate e specifiche
! Laurea troppo generica e poco propedeutica ad un inserimento
lavorativo in linea con le esigenze delle imprese
! Informatica Umanistica ha fornito le basi. Per lavorare veramente
bisogna metterci ancora tanto del proprio.
! Ci sarebbe voluta un pò di pratica in più su certi argomenti
spendibili nel mercato del lavoro.
31. Visioni positive
! L’ampio raggio di tematiche trattate mi ha permesso poi di
muovermi in modo flessibile nel mondo del lavoro
! È una laurea moderna in un paese con una mentalità troppo
vecchia
! Uno dei punti forti del corso è l'ampia possibilità di scelta e
una grande libertà nello sviluppo dei progetti.
Sfortunatamente questo è uno svantaggio per gli studenti che
sono abituati ad un corso di laurea ”incastrato" in strade ben
precise.
32. Sondaggio: forze e debolezze
! ampia gamma di
conoscenze che consente
flessibilità nella scelta e
adattabilità alle offerte
! docenti preparati e
disponibili
! conoscenze pratiche non
sufficienti o inadeguate al
mondo del lavoro
! corsi “inutili”
! necessità di un grande
impegno di autoformazione
extra universitario
! mancanza di preparazione
economica
34. Sondaggio: attinenza studio / lavoro
Maggiore adattabilità
dei laureati specialistici /
magistrali alla variabilità
del mondo del lavoro
35. Identità: IU o DH?
! Informatica Umanistica (Humanities Computing): in
entrambi i casi la forza attrattiva cade sul settore
informatico che viene maggiormente recepito come
“strumento dedicato” all’ambito umanistico (endiadi più
antica)
! Cultura Digitale (Digital Culture / Humanities):
l’accento si colloca sull’ambito umanistico, mutato dal
settore informatico nelle metodologie e nella recezione
(endiadi più recente)
36. Identità e modi di essere 1
! Informatica come strumento non semplicemente applicato
all’ambito umanistico, ma DEDICATO ad esso,
espressamente studiato per servire a uno scopo preciso,
CONNESSO col contenuto:
! GIS per gli archeologi
! Motori per le concordanze per i linguisti
! Traduzione assistita per esperti di lingue straniere
! Elaborazione immagini per grafici
! Database / fonti in rete per gli storici ecc..
37. Identità e modi di essere 2
! Accettazione di una rivoluzione in atto in cui l’informatica
e il web hanno cambiato e stanno conutinuando a mutare
tutti i campi del sapere umano, ma in particolare l’ambito
umanistico, da cui ricevono impulsi forti a specializzarsi e
modificarsi a loro volta:
! Web design (comunicazione, contenuti)
! WebGIS (storia, commercio, turismo, social)
! Storia pubblica (interazione, fonti spontanee, social network)
! Giornalismo ed editoria elettronica
! Mostre, allestimenti, prodotti multimediali
38. Identità e lavoro 1
! Si cerca la specializzazione sullo strumento (singolo
tool), si diventa depositari unici e indispensabili delle
competenze necessarie
! Lavoro che “dipende” da una regia altra con cui è
difficile comunicare
! Lavoro efficace, funzionale e ben remunerato quando
dispobnibile
39. Identità e lavoro 2
! L’informatico umanista, pur eccellendo in un determinato
settore, ha la percezione della complessità del progetto in
cui lavora e riesce ad adattarsi a circostanze mutevoli
! Crea, inventa, propone il lavoro che vuole fare al
committente con cui deve necessariamente avere uno
scambio utile e paritario
! Identità meno delineata, maggiore dificcoltà alla
definizione della professionalità.
40. Identità e ricerca (disciplina) 1
! L’informatica intesa come strumento è conservativa
delle discipline tradizionali
! Favorisce il loro mantenimento e potrebbe dare anche
loro maggior forza nella misura in cui le discipline
tradizionali si attrezzassero per una maggiore e mirata
formazione informatica al loro interno (saperi minimi)
! Oggi: pochi ricercatori autoformati, di norma di elevata
qualità, apprezzati nei gruppi di ricerca ma non
dall’Accademia, molto specializzati
! Potrebbe incentivare la strada della progressiva
specializzazione (già ampiamente percorsa e rivelatasi
fallimentare)
41. Identità e ricerca (disciplina) 2
! Progressivo abbattimento delle barriere disciplinari
(vetustà dei settori disciplinari, rigidità dei settori
concorsuali)
! Percezione delle Humanities come una realtà unitaria,
benché ovviamente sfaccettata
! Progetti che nascono INEVITABILMENTE interdisciplinari e
pluridisciplinari
! La cultura digitale necessita la collaborazione e l’apertura
dei confini
42. L’Infoumano del nuovo Rinascimento
L’umanista solitario scompare: nasce al suo posto
l’umanista digitale che DEVE essere eclettico come
l’intellettuale del rinascimento, ma che, a differenza di
quest’ultimo, NON PUO’ PIU’ AGIRE DA SOLO
43. La crisi delle Humanities
Crisi delle Humanities
! Manfred Thaller (AIUCD 12014):
Are the Humanities an endangered or dominant species
in the digital ecosystem ?
! Adam Kirsch:
Technology Is Taking Over English Departments
! Blaine Greteman:
It's the end of humanities as we know it, and I feel fine
44. Motivi
Sostanziale percezione di inutilità delle Humanities in
un sistema capitalistico globalizzzato
! Con la cultura non si mangia
! La formazione deve essere connessa col mondo del
lavoro e quindi tecnica, finalizzata, puntuale,
specifica
! I musei, i teatri, gli archivi “costano” e non producono
45. La situazione delle Humanities
Eccesso di specializzazione disciplinare a cui le istituzioni
rispondono con tagli e accorpamenti
M-STO/01 STORIA MEDIEVALE
M-STO/02 STORIA MODERNA
M-STO/03 STORIA DELL'EUROPA ORIENTALE
M-STO/04 STORIA CONTEMPORANEA
M-STO/05 STORIA DELLA SCIENZA E DELLE TECNICHE
M-STO/06 STORIA DELLE RELIGIONI
M-STO/07 STORIA DEL CRISTIANESIMO E DELLE CHIESE
M-STO/08 ARCHIVISTICA, BIBLIOGRAFIA E
BIBLIOTECONOMIA
M-STO/09 PALEOGRAFIA
• Saggi scientifici
estremamente
specialistici
• Convegni e seminari
riservati a pochi
• Estrema
frammentazione dei
temi
Antonella Ghignoli, ‘Da “massarii” a “romani” : note e congetture su un famoso
documento longobardo (CDL, nr. 206: 767 aprile 9, Pistoia)’, Archivio Storico
Italiano, CLVI, n. 578 (1998), pp. 621–636.
46. La conoscenza specialistica è sterile?
! SI se limita a pochi la circolazione della conoscenza e
quindi aumenta la percezione dell’inutilità della cultura
! SI se enfatizza la figura dell’intellettuale solitario, del
pensatore/studioso capace di grandi ricerche
! NO se è integrata in un progetto di ricerca ampio che
coinvolge un discreto numero di soggetti
! NO perché è uno dei fattori essenziali del
rinnovamento/ampliamento della conoscenza
47. Una visione sistemica?
Nuova visione emersa nella scienza
negli ultimi 30 anni
Pensiero sistemico:
• Pensa in termini di relazioni, reti,
schemi di organizzazione e processi
• Propone un cambiamento di
paradigmi: dalla visione del mondo
come una macchina alla visione del
mondo come RETE
• Tiene conto della fondamentale
interdipendenza di tutti i fenomeni.
48. Fritjof Capra
! Si muove in un’orizzone concettuale ampio in cui si
pensa alla vita dal punto di vista biologico, sociale,
ecologico e cognitivo.
! L’insieme non può essere scomponibile in parti.
! Quando si mettono insieme delle parti, queste formano
proprietà emergenti che sono nuove, non presenti prima
e non spiegabili sulla base della proprietà delle parti.
! Esempio: cellula / vita
49. Cultura e società
! Individuo – Famiglia
! Gruppo – Comunità
! Casa – Insediamento
! Strumento – Struttura produttiva – Economia
! Storia locale –Storia nazionale – Storia pubblica
! Castello – Territorio
! Museo – Comunità di interesse
50. Riduzionismo e Sistema
! Riduzionismo: metodo applicato dal XVII secolo in poi per
ridurre il sistema alle sue parti, sudiare in profondità quella
parte che illuminava poi anche il funzionamento del sistema
" discipline e specializzazioni (Accademia)
! Sistema: è sempre e comunque più della somma delle parti
che lo compongono " integrazione delle discipline
accademiche considerate estremamente ed eccessivamente
frammentate (spinta alla interdisciplinarietà)
51. Corollari
! Non ha senso parlare di un elemento unico staccato dal
resto
! Esistono problemi che RICHEDONO una visione sistemica:
ad es. riscaldamento globale, economia, digital divide
! Quindi ci sono problemi che l’Accademica e i centri di
ricerca NON RIESCONO PIU’ ad affrontare con la
vecchia tassonomia delle discipline
! Indispensabile lo sforzo di creare un linguaggio comune
a tutte le discipline che riconoscono la visione sistemica
della vita (non cocktail di competenze ma apertura
mentale e modifica delle modalità di lavoro)
52. Visione sistemica e Digital Humanities
! Non esiste il Settore Disciplinare delle Humanities perché
dovremmo affannarci a definire quello delle Digital
Humanities?
! I settori disciplinari sono espressione del tentativo
dell’uomo di scomporre la realtà per meglio
comprenderla. Si sono sempre evoluti (lentamente) grazie
a spinte dal basso provenienti dallasocietà e recepite
dagli studiosi
! Nel medioevo esisteva la facoltà delle Arti (Trivio:
grammatica, retorica, dialettica; Quadrivio: aritmetica,
geometria, musica ed astronomia), cui comunque si
dovrebbe aggiungere Diritto, Teologia e Medicina)
53. Visione sistemica e Digital Humanities
! Forse dovremmo CAMBIARE PARADIGMA e iniziare con
una nuova visione sistemica della cultura (delle
Humanities)
! La Cultura Digitale richiedendo il lavoro interdisciplinare
ci costringe a ragionare in maniera sistemica, a
riprendere in mano le connessioni tra le discipline, a
indirizzare energie nella creazione di un linguaggio
comune, a superare le specializzazioni integrandole in
progetti più ampi.