OGNI ANNO UNA MANOVRA ECONOMICA DI 160 + 1,6 MILIARDI DI € ?
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
OGNI ANNO
UNA MANOVRA ECONOMICA
DI 160 + 1,6 MILIARDI DI € ?
sergio benassai
Il nostro debito pubblico è intorno ai 2.000 miliardi di €.
Se volessimo evitare, per quanto possibile, di caricare le future generazioni con i nostri debiti
dovremmo fare due cose:
- garantire, d’ora in poi (o almeno dall’anno prossimo), il pareggio di bilancio (evitando
quindi di creare ulteriore debito)
- predisporre un piano di ammortamento per il debito esistente
Per avere un’idea di cosa significhi, facciamo un esempio (molto semplificato: naturalmente la
realtà è più complicata).
Se volessimo azzerare il debito di 2.000 miliardi in 20 anni, ipotizzando di dover pagare un
interesse annuo del 5%, e di rimborsare i creditori con rate fisse annuali (ammortamento a rate
costanti), ogni anno dovremmo pagare una rata di:
dove:
C (debito) = 2000 miliardi
i (tasso periodico) = 5%
n (numero di rate) = 20
2. e quindi una rata (r) annuale pari a 160 miliardi di €
Se poi ipotizziamo, per quest’anno, di aver bisogno (per IMU, esodati, blocco dell’IVA, misure per
la crescita, ecc.) di altri 20 miliardi di € (pari all’1% del nostro debito) e se potessimo permetterci
(e l’Europa ci consentisse) di accrescere il nostro debito, rinviando all’anno prossimo l’avvio della
riduzione del debito, sempre con le ipotesi di cui sopra, dovremmo pagare per i prossimi 20 anni
una ulteriore rata annuale di 1,6 miliardi.
Indubbiamente 1,6 miliardi non sembrano gran cosa rispetto a 160 miliardi.
Ma naturalmente il vero problema è come trovare, per quest’anno (o per il prossimo) e per tutti gli
anni successivi, 160 (o 161,6) miliardi di €.
Ovviamente si può pensare di diluire il rimborso del debito in 30 anni invece di 20, di ipotizzare per
il futuro un tasso del 4% invece che del 5%: il risultato sarebbe 116 miliardi invece di 160.
Diciamo dunque che per risanare il nostro debito in 20 o 30 anni dovremmo fare, ogni anno, una
manovra di 100-150 miliardi.
Diciamola in altri termini: ogni anno le entrate dello stato dovrebbero superare le uscite di 100-150
miliardi.
Ma qual è la situazione attuale ?
Grosso modo, nel 2012, sono entrati nelle casse dello stato 750 miliardi e ne sono usciti 800.
Facendo riferimento, per far cifra tonda, a 800 miliardi di entrate e altrettanti di uscite (con un
bilancio in pareggio), per garantire la riduzione, fino ad estinzione, del debito in 20-30 anni, si
potrebbe ipotizzare di avere un bilancio annuale per quest’anno (o per il prossimo) e per tutti gli
anni successivi, di 850 miliardi di entrate e di 750 miliardi di uscite.
E’ possibile ?
E’ possibile un bilancio che, rispetto a quello attuale, comporti (per 20-30 anni) un taglio di spese
per 50 miliardi e nuove entrate per 50 miliardi ? E questo non facendo diminuire, anzi aumentando,
le spese per lo stato sociale (inteso come spese per combattere la disoccupazione, la povertà, la
mancanza di servizi, ecc.), per il risanamento del territorio, ecc., e non facendo crescere, anzi
diminuendo, le entrate provenienti da alcune delle tasse più contestate (IMU sulla prima casa,
IRAP, ecc.) dal cuneo fiscale, ecc.?
Vediamo.
Sono naturalmente ipotizzabili molti, diversi provvedimenti, alcuni più o meno conosciuti e
discussi.
Fra questi merita sicuramente una particolare attenzione quanto indicato nel “Rapporto
Sbilanciamoci ! 2013”, disponibile sul sito www.sbilanciamoci.org.
Dal lato della riduzione della spesa si è sempre parlato di ridurre le spese della politica e della
Pubblica Amministrazione e, dal lato dell’incremento delle entrate si è sempre parlato di recupero
dell’evasione fiscale, patrimoniale e tassazione delle rendite finanziarie.
Ma il problema è quello di passare dalle enunciazioni di principio ai provvedimenti concreti e, per
far questo, è necessario entrare, con conoscenza e rigore, nei dettagli.
A tale proposito riporto due esempi di possibili provvedimenti:
3. 1) Riprendendo quanto detto nel Septomnimetro 22 - 28 aprile 2013:
a fronte di un’evasione fiscale stimata sui 300 miliardi corrispondono tasse non pagate intorno ai
100-150 miliardi: si potrebbe dunque puntare a recuperare 50 miliardi di tasse non pagate in cinque
anni (10 miliardi all’anno). 8 miliardi all’anno costituirebbero nuove entrate, mentre con i restanti 2
miliardi si potrebbero pagare 40.000 persone con uno stipendio lordo annuo di 50.000 € da adibire
al lavoro di recupero dell’evasione.
2) Riprendendo quanto detto in Milioni di € “sprecati” per il controllo del trasporto delle merci
pericolose: si potrebbero risparmiare milioni di €, attualmente destinati a progetti (progetti, non
realizzazioni !) di inutili e sovrapposti sistemi di controllo del trasporto di merci pericolose.