Carmelo Zuccaro, Procuratore Capo della Repubblica di Catania, considerato una persona riservata, dopo l’audizione al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen (nella quale aveva semplicemente illustrato i dati sulla base dei quali era stato deciso di aprire un’indagine sui rapporti tra ONG e trafficanti di migranti) negli ultimi giorni si è invece lasciato andare …
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
COSA È SUCCESSO
AL PROCURATORE ZUCCARO ?
sergio benassai
1. Chi è Carmelo Zuccaro
Carmelo Zuccaro, dal 29 giugno 2016, è il Procuratore Capo della Repubblica di Catania.
Secondo la stampa locale, nonostante sia nato e cresciuto a Catania è considerato quasi un “Papa
straniero”: “sta lontano dai salotti buoni, dai club service, dai circoli; non si è mai legato ai centri
di potere, né è venuto in contatto con loro; non presenzia a pranzi e cene nelle quali si celebra il
sistema Catania, non ha amici né parenti da sistemare o da proteggere.”
Secondo altri giornalisti è una persona riservata: “attraversa i corridoi con pacatezza e
incontrandolo appare chiaro che preferisce il silenzio al rumore, le azioni alle parole; non ama
intrattenersi a lungo con la stampa, non per scortesia, ma piuttosto per la necessità di portare
avanti ciò che ha appena iniziato e ricominciare subito dopo con un’altra cosa: è difficile quindi
trovare uno spazio, una pausa, impossibile strappargli un’indiscrezione.”
2. 2. Il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di
vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione
Il Comitato è stato istituito dall'articolo 18, comma 1, della legge 30 settembre 1993, n. 388 (che ha
ratificato l'Accordo di Schengen, relativo all'eliminazione graduale dei controlli alle frontiere
comuni) con l’incarico di esaminare l'attuazione ed il funzionamento della Convenzione di
applicazione dell'Accordo di Schengen
Con l'articolo 37 della legge 30 luglio 2002, n. 189 (concernente le materie di immigrazione e di
asilo) al Comitato sono stati attribuiti compiti di indirizzo e vigilanza circa la concreta attuazione
della legge, nonché degli accordi internazionali e della restante legislazione in materia di
immigrazione ed asilo.
Il Comitato è composto da dieci deputati e dieci senatori.
3. La seduta del Comitato del 22 marzo 2017
Il 22 marzo 2017 ha luogo la seduta n. 41 del Comitato, con all’ordine del giorno l'audizione1 del
procuratore della Repubblica presso il tribunale di Catania, dottor Carmelo Zuccaro.
La presidentessa del Comitato, Laura Ravetto, riassume le ragioni dell’audizione facendo
riferimento:
- a due rapporti di Frontex2 nei quali si parla di indicazioni precise fornite ai migranti per
raggiungere le imbarcazioni delle ONG (le Organizzazioni Non Governative che raccolgono i
migranti) e di un caso di trasporto diretto dei migranti ad una imbarcazione di una ONG
- ad una trasmissione televisiva (Striscia la notizia) secondo la quale, riprendendo un filmato da
internet, i migranti avrebbero dovuto essere trasportati in Tunisia o Malta e non in Sicilia
- alcune dichiarazioni (la Repubblica 17 febbraio 2017 e MeridioNews 16 marzo 2017) dello stesso
Zuccaro, secondo le quali: “Finora, abbiamo raccolto informazioni su 13 ONG, ma il lavoro non è
ancora ultimato”; “Vogliamo capire chi ci sia dietro e che cosa nasconda questo fenomeno. Stiamo
facendo un ragionamento molto attento, ma non ci sono gli elementi per aprire un fascicolo,
soltanto per proseguire la nostra analisi”
Nell’audizione il procuratore Zuccaro ha messo in evidenza come negli ultimi mesi sia fortemente
aumentato il numero di migranti raccolti al limite delle acque territoriali libiche dalle imbarcazioni
delle ONG, fornendo inoltre informazioni sui costi sostenuti da queste ONG (centinaia di migliaia
di euro al mese).
Ma non sembra proprio che, almeno durante questa audizione il procuratore Zuccaro abbia detto
qualcosa di più se non sul fatto che stanno indagando.
1 Il resoconto stenografico della seduta è disponibile qui:
http://www.camera.it/leg17/1079?idLegislatura=17&tipologia=indag&sottotipologia=c30_confini&
anno=2017&mese=03&giorno=22&idCommissione=30&numero=0041&file=indice_stenografico
2 Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, aiuta i paesi dell'UE e i paesi
associati alla zona Schengen a gestire le loro frontiere esterne. Contribuisce anche ad armonizzare i
controlli alle frontiere in tutta l'UE. L'agenzia agevola la collaborazione tra le autorità di frontiera
dei singoli paesi dell'UE fornendo assistenza tecnica e know how.
3. 4. Le ultime “esternazioni di Zuccaro
Ma ecco che, dopo l’audizione al Comitato Parlamentare, Zuccaro interviene di nuovo
sull’argomento.
Il 22 aprile 2017, in una intervista a “La Stampa”, afferma:
Abbiamo evidenze che tra alcune ONG e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti
diretti, non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma siamo
abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune ONG, fari che
illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all'improvviso staccano i
trasponder sono fatti accertati
E oggi, 27 aprile 2017, intervenendo alla trasmissione “Agorà” di RaiTre, afferma:
A mio avviso alcune ONG potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico
che oggi sta fruttando quanto quello della droga… forse la cosa potrebbe essere ancora più
inquietante; si perseguono da parte di alcune ONG finalità diverse: destabilizzare l’economia
italiana per trarne dei vantaggi.
5. Mah !
Certo non mi sarei aspettato che un magistrato, finora descritto come persona riservata, dopo aver
correttamente illustrato al Comitato Parlamentare lo stato della situazione precisando che si sta solo
indagando, pochi giorni dopo rilasciasse interviste a destra e a manca, nelle quali afferma che:
- ci sono contatti diretti fra ONG e trafficanti di migranti
- le ONG potrebbero essere finanziate dai trafficanti
- le ONG potrebbero voler destabilizzare l’economia italiana
Ma sembra che purtroppo ormai ci si debba abituare a magistrate/i che, prima ancora di chiudere
un’indagine, cedono alla tentazione di mettersi in mostra sui mass-media con dichiarazioni a dir
poco inopportune.