ABSTRACT: La pandemia ci ha ricordato quanto sia importante il giornalismo fatto con i dati, che non vuol dire articoli pieni di dati: ricerca, raccolta, analisi, aggregazione, visualizzazione e spiegazione dei dati sono tutti passaggi essenziali di un lavoro spesso sottovalutato all'interno delle redazioni.
BIO: Isaia Invernizzi è nato a Bergamo, dove ha lavorato fino al 2020, un anno che ricorderà anche per essere arrivato al Post. Gli piacciono i dati, la pasta alla carbonara e stare sul palco con la sua band.
2. Iniziamo da una smentita
Il datajournalism non esiste, ma esiste
il data driven journalism
o più semplicemente giornalismo
(perché la base è sempre la stessa, la notizia)
3. I dati insegnano un
metodo (preparazione,
raccolta, pulizia, analisi)
4. I dati da soli non
dicono nulla, vanno
interpretati
6. Dove si trovano i dati
Open data: dati.gov, data.gov, ISTAT, portali regionali open, ministeri, comun
i
Portali: Google Dataset, datahub.io, Github, data.worl
d
Richieste FOI
A
Aziend
e
Thick Data: dati di carattere personale, come storie, interazioni ed emozioni
8. Le prime domande
- Sono aperti o chiusi?
- Si possono utilizzare?
- Chi li ha pubblicati?
- Sono affidabili?
- Sono aggiornati?
- Possono essere elaborati?
- Possono essere visualizzati?
9. Eravamo al buio
Le uniche fonti erano le
conferenze stampa della
Protezione civile oppure
quelle delle Regioni
10. I numeri che ci danno non sono molto
attendibili. Purtroppo i morti sono molti di
più di quelli dei report. È giusto che
vengano fornite le informazioni puntuali
«I numeri che ci
danno non sono
molto attendibili.
Purtroppo i morti sono
molti di più di quelli
dei report.
È giusto che vengano
fornite le informazioni
puntuali»
Giorgio Gori
Sindaco di Bergamo
17 marzo 2020
11. I dubbi
condivisi
I dati non sono certi per
definizione: inizia un confronto
con altri giornalisti e attivisti
che si stanno occupando
dell’epidemia per capire
come vengono raccolti i dati
e quali sono tutti i loro limiti
12. Il primo
comune
Il primo comune a rispondere al
nostro appello è Bergamo che ci
dà un database con tutti i
decessi dal 2010 a marzo 2020:
questo è uno dei grafici che
abbiamo realizzato
13. Non tutti i comuni riescono a inviare i dati,
quindi utilizziamo un modello di proiezione
attraverso una serie di cluster come la struttura
della popolazione e la densità abitativa: è lo
stesso metodo utilizzato le proiezioni elettorali
LA STIMA DEI MORT
I
Variazione rispetto alla media 2015-201
9
LA STIMA DEI CONTAGIAT
I
Con la sovramortalità e il tasso di letalità
all’1,57%
19. Quando un’infografica “mente”
•perché è progettata male;
•perché usa i dati sbagliati;
•perché mostra una quantità sbagliata di dati (troppi o troppo
pochi);
•perché nasconde o confonde l’incertezza;
•perché asseconda le nostre aspettative o i nostri pregiudizi
20. Cosa è cambiato-1
Ci si pone più domande
Quali dati mancano?
Quali sono i problemi di raccolta?
Occhio agli intervalli di confidenza
Dati fabbricati artificiosamente
Dati intenzionalmente nascosti o alterati
Attenzione alla validità delle analisi nel tempo
Occhio sempre a “garbage in garbage out”
Insomma, mai fidarsi
21. Cosa è cambiato-2
Molta più attenzione alle infografiche
Il modello (statico o dinamico, con o senza filtri,
simbolizzazione geometrica o emotiva)
I colori
Comunicare l’incertezza
Le fonti
I titoli e le note
Attenzione alle correlazioni
Meno è meglio (secondo me)
22. #ODS2021
Cosa è cambiato-3 Data literacy
C’è una maggiore necessità di spiegare come
vanno letti alcuni dati e indicatori
23. Cosa è cambiato-4
Più lentezza
Il Post pubblica un solo pezzo settimanale di
analisi per evitare “contagi su, contagi giù”:
oltre ai dati dei contagi, analizziamo anche
l’andamento della campagna vaccinale con un
articolo che comprende dai 15 ai 20 grafici
molto immediati
24. Approfondimenti
•L'arte del vero. Dati, gra
fi
ci e mappe per la comunicazione
(Alberto Cairo)
•La matematica è politica (Chiara Valerio)
•“Come i bias cognitivi in
fl
uenzano il lavoro di progettazione con
i dati”
•La newsletter di Dataninja
•Il gruppo Facebook Dataninja
•La newsletter “Quantum of Sollazzo” di Giuseppe Sollazzo
•La newsletter “Data is plural” di Jeremy Singer-Vine